Uno dei siti più visitati per conoscere la Sardegna che ha ricevuto fino a oltre 900 visitatori in un solo giorno | ||||
![]() ![]() | ||||
Home page Guest book Siti amici Sostienici Scrivici Mappa del sito | ||||
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | |
Santa Maria Coghinas ed i suoi dintorni sul lato sinistro del fiume Coghinas con le famose terme di CasteldoriaIn questa tappa del nostro viaggio, da Viddalba entreremo nella regione storica dell'Anglona e ci porteremo a Santa Maria Coghinas, che visiteremo con i suoi dintorni sul lato sinistro del fiume Coghinas e con le famose terme di Casteldoria. La regione storica dell'Anglona
In viaggio verso Santa Maria CoghinasNell'ultima tappa avevamo visitato Viddalba, dalla quale usciamo per recarci a Santa Maria Coghinas. Dal Municipio di Viddalba prendiamo la via Antonio Gramsci, dopo novecento metri arriviamo alla fine di quasta strada che sbocca su una rotonda, prendiamo la prima uscita imboccando la SP35, che, in un centinaio di metri, ci porta a un'altra rotonda, dove prendiamo la prima uscita, che esce dal paese in direzione sud ovest con il nome di SP33. La frazione LongaredduSeguiamo la SP33 per ottocento metri, arriviamo al cartello segnaletico che indica l'abitato di Santa Maria Coghinas, e prendiamo la deviazione sulla sinistra nel viale Cristoforo Colombo, che, dopo circa centocinquanta metri, ci fa attraversare la frazione Longareddu (altezza metri 24, distanza 1.3 chilometri, abitanti circa 45), un insediamento abitato che si trova all'interno del territorio comunale di Santa Maria Coghinas. Arriviamo al paese chiamata Santa Maria CoghinasEvitando la deviazione per Longareddu, riprendiamo a SP33 verso sud ovest, e la seguiamo per poco più di cinquecento metri, quando ci porta all'interno dell'abitato di Santa Maria Coghinas, dove assume il nome di viale Sardegna. Dal Municipio di Viddalba a quello di Santa Maria Coghinas si percorrono appena 3.7 chilometri. Il paese chiamato Santa Maria Coghinas
Origine del nomeNonostante la mancanza di documenti certi che ne attestino l'origine, pare che il suo nome derivi dal nome di quella che è stata una graziosa piccola chiesa medievale eretta in seguito al ritrovamento, da parte di un gruppo di pastori, nelle acque del fiume Coghinas, di una cassa contenente una statua della Madonna. La sua economiaIl paese chiamato Santa Maria Coghinas basa la sua economia sull'attività agricola e zootecnica. L'agricoltura riveste un ruolo preminente nell'economia locale e si basa sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta, dato che lunghi lavori di bonifica, iniziati in periodo fascista e continuati in questo dopoguerra, hanno provveduto ad arginare il fiume, ed a rendere coltivabile tutta la superficie disponibile. L'economia di Santa Maria Coghinas è, quindi, basata soprattutto sull'agricoltura intensiva. I suoi campi risultano oggi intensamente coltivati, vi prevalgono, accanto a taluni tratti coltivati a vigna, le vaste distese coltivate a carciofo. Viene praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L'industria, di scarse dimensioni, è costituita da aziende che operano nei soli comparti alimentare, estrattivo, della produzione di corrente elettrica ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Offre a chiunque vi si rechi la possibilità di trascorrervi rilassanti e piacevoli soggiorni all'insegna delle incontaminate bellezze naturali che la circondano, quali il Lago del Coghinas, il vicino lago di Casteldoria. Di grande importanza sono, inoltre, le terme di Terme di Casteldoria, ossia di sorgenti calde che sgorgano sul letto del fiume Coghinas, ad una temperatura di oltre 75 gradi dalla viva roccia, conosciute per la loro qualità terapeutiche sin dal tempo dei Romani. Sul sito è stato costruito, pochi anni fa, un centro termale dotato di una struttura alberghiera. Brevi cenni storiciLa zona è stata abitata fino dalla prestoria come dimostrano i ritrovamenti in località La Sarra, ma l'abitato nasce nel Medioevo, ed entra a fare parte del giudicato di Torres, le cui più antiche testimonianze sono la chiesa romanica intitolata alla Nostra Signora delle Grazie ed il castello Doria. Poi, nel Quattrocento, viene abbandonato a causa della malaria e delle incursioni dei pirati. Il suo insediamento vero e proprio sorge agli inizi dell'800 da un modesto gruppo di pastori della Gallura meridionale, e poi vi si stanziano numerosi pastori, con le loro greggi durante le stagioni delle transumanze. L'evoluzione del paese procede parallelamente al recupero dei suoi fertili terreni alluvionali. Sebbene ci si trovi in provincia di Sassari e, nonostante faccia geograficamente parte delle regione storica dell'Anglona, il dialetto parlato, nonche gli usi e costumi sono tipicamente galluresi. Già parte del comune di Sedini, nel 1960 entra a far parte del nuovo comune di Valledoria, del quale costituisce una frazione, e nel 1983 se ne distacca divenendo comune autonomo. Le principali feste e sagre che si svolgono a Santa Maria Coghinas
Visita del centro di Santa Maria CoghinasL'abitato, dominato dagli imponenti ruderi di un castello, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Iniziamo, ora la visita del paese chiamata Santa Maria Goghinas. Iniziamo la visita del paese dai suoi cimiteriPassata la deviazione per la frazione Longareddu, troviamo sulla sinistra della strada che ci sta portando a Santa Maria Coghinas il grande parcheggio del cimitero, sul quale si affaccia il Vecchio cimitero di Santa Maria di Coghinas, chiamato localmente Campusantu 'ecciu di Cuzina. E, proseguendo lungo la strada, subito dopo il parcheggio, passata il viale delle Terme, che porta alle Terme di Casteldoria, si vede l'ingresso del nuovo cimitero di Santa Maria Coghinas. L'antica chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle GrazieEntriamo in Santa Maria Coghinas seguendo il viale Sardegna, che attraversa tutto il paese da nord est a sud ovest. Entrati nell'abitato, a trecento metri da dove abbiamo incontrato il viale delle Terme, troviamo sulla sinistra della strada la deviazione in via Andrea Doria, dove, al civico numero 2, alla sinistra, possiamo visitare l'antica chiesa di Nostra Signora delle Grazie, che è la chiesa parrocchiale. Ad essa si deve il nome del paese, ed il suo primo impianto sarebbe del dodicesimo secolo, mentre l'attuale prospetto della facciata è del tredicesimo o quattordicesimo secolo, e le due cappelle laterali, edificate in una piccola area cimiteriale annessa alla chiesa, sarebbero del sedicesimo secolo. La chiesa è di impianto romanico, ma denuncia nella facciata e nei motivi ornamentali anche dell'interno i modelli gotici presenti nell'isola. L'impianto della chiesa è a navata unica, e conserva al suo interno il simulacro della vergine. All'esterno la chiesa ha la facciata a spioventi, nella quale si notano le decorazioni della ghiera di un bel rosone circolare, e le decorazioni della centina del portale. I paramenti sono realizzati con conci di arenaria tufacea di media pezzatura. L'antica chiesa è stata completamente restaurata nel 2002. Secondo la leggenda, intorno all'anno 1000, un gruppo di pastori che pascolava le greggi lungo le rive del fiume Coghinas in piena per le piogge, vide una cassa che galleggiava sulle acque del fiume. Recuperatala la cassa, trovarono al suo interno una statua lignea della Nostra Signora delle Grazie, e la chiesa romanica fu costruita nel punto in cui la cassa contenente la statua si era poggiata a terra. Presso questa chiesa parrocchiale la prima domenica di maggio si celebra la festa patronale dedicata alla Madonna delle Grazie, con la cerimonia religiosa seguita dalla processione per le vie del apese, ed in seguito concerti e manifestazioni civili. Il complesso sportivo di Santa Maria Coghinas
La nuova chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie
Il Municipio di Santa Maria Coghinas
Nei dintorni di Santa Maria CoghinasNei dintorni di Santa Maria Coghinas sono stati portati alla luce i resti del protonuraghe Isolana; dei nuraghi semplici Fattazzu, Pedru Malu, Pedru Malu II; del nuraghe complesso Barula; ed anche dei nuraghi Fattazzu II, monte Juanni, monte Viddanoa, tutti di tipologia indefinita; mentre del nuraghe Seazzu non resta alcuna traccia, salvo alcune pietre nei muretti che sono stati identificati come conci a forma di T. Vediamo ora che cosa si trova nei dintorni di Santa Maria Coghinas, dalle terme di Casteldoria e dal castello dei Doria, alle diverse località che si trovano nei dintorni dell'abitato. Da Santa Maria Coghinas ci rechiamo verso sud est a visitare le terme di CasteldoriaSubito prima di entrare in Santa Maria Coghinas, all'imbocco di viale Sardegna, prendiamo verso sinistra il viale delle Terme, che ha inizio tra il parcheggio nel quale si trova il vecchio cimitero, ed il nuovo cimitero. Il viale ci porta nella gola di Casteldoria, il cui nome deriva dal castello dei Doria, ben visibile in alto, sulla cima del monte Ortigiu, e che descriveremo più avanti. Percorsi seicento metri sul viale delle Terme, troviamo sulla destra la deviazione in via Marco Polo, che ci condurrebbe alla frazione La Scalitta. La evitiamo, e proseguiamo dritti sul viale delle Terme per circa un chilometro, fino ad arrivare ad un'ampia area di parcheggio sulla destra della strada, dopo la quale la strada stessa viene interrotta. Passata l'interruzione, si deve procedere a piedi, o in auto se autorizzati, per raggiungere, in circa trecento metri, le terme, con la loro più piccola area di parcheggio. Dopo che la provincia ha speso circa 15 milioni di euro per far ripartire l'intero complesso termale, nell'ottobre 2010 ha ottenuto l'autorizzazione all'esercizio, e, finalmente, dall'8 novembre 2010 lo Stabilimento Termale di Casteldoria ha ufficialmente riaperto al pubblico. La chiesa campestre di Santu Gjuanni di Li Caldani ossia di San Giovanni Battista
Si racconta che nella zona fosse presente anche un lebbrosario, che sarebbe stato situato proprio accanto al monastero di San Giovanni, di cui ora non si può vedere altro che la piccola chiesa. E che questo comunicasse, tramite una galleria, con la spiaggia fluviale di Li Caldani, che abbiamo descritto quando abbiamo illustrato Viddalba, per il trasporto dei fanghi miracolosi che venivano raccolti sulle sua rive, ed anche con il castello, per consentire ai Doria, che erano molto devoti a San Giovanni, di arrivare agevolmente a presenziare alle pratiche religiose. Le terme di CasteldoriaPassata la chiesa, subito più avanti, raggiungiamo l'ingresso delle Terme di Casteldoria, realizzate dove le sorgenti calde gettano le loro acque nel Riu Coghinas, che per questo veniva chiamato Thermus dai Romani. Le sorgenti termali sono disclocate lungo le principali linee di frattura della roccia vulcanica, in prossimità di affioramenti di lava. Ben conosciute sin dall'antichità per le loro acque salso-bromo-iodiche che sgorgano ad alta temperatura quasi a livello del fiume Coghinas, le acque termali hanno proprietà terapeutiche conosciute da anni immemorabili, e raggiungono temperature tra i 65° e i 75°C tanto che possiamo fare il bagno in questo tratto di fiume in tutti i periodi dell'anno. L'esterno dell'edificio della stazione termale è completamente rinnovato, ed include anche quello che era il vecchio edificio delle terme. I giudizi di chi è stato nel rinnovato stabilimento ternale sono pressoche tutti estremamente positivi. Di fronte allo stabilimento termale si trova la spiaggia di Li Caldani sulla riva sinistra del fiume, in territorio di Santa Maria Coghinas, dalla quale un interessante ponticello in legno porta al percorso naturalistico realizzato dentro il parco delle terme, che sbocca sulla spiaggia di Li Caldani sulla riva destra del fiume, in territorio di Viddalba. Dalla frazione La Scalitta andiamo a visitare i ruderi del castello dei DoriaPrima di entrare in Santa Maria Coghinas, il viale delle Terme ci porta nella gola di Casteldoria, e, percorsi seicento metri sul viale delle Terme, troviamo sulla destra la deviazione in via Marco Polo, che, in quasi altri seicento metri, ci conduce alla frazione la Scalitta (altezza metri 79, distanza 1.7 chilometri, abitanti circa 49), con il suo ampio insediamento abitativo. A questa località si poteva arrivare anche da Santa Maria Coghinas, cento metri dopo il viale delle Terme, prendendo dal viale Sardegna, verso destra, la via Doria, che è la SP92, e che, in un chilometro e trecento metri, ci porta alla Località la Scalitta.
Ai piede del monte sul quale sorge il castello, dove il fiume Coghinas crea un'ampia ansa, si trovano le rinomate sorgenti termali di Casteldoria che descriveremo più avanti. La diga di Casteldoria sul Coghinas che genera il Lago di Casteldoria
La frazione Isolana affacciata sul lago di CasteldoriaPercorso un chilometro e seicento metri sempre verso sud, sulla SP92, arriviamo a un incrocio che, a destra, porta alla località Buroni, mentre prendiamo a sinistra la strada che, in circa un altro chilometri, ci porta a raggiungere la frazione Isolana (altezza metri 82, distanza 5.8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), con diverse abitazioni, che è affacciata direttamente sul lato occidentale del lago di Casteldoria. Da Santa Maria Coghinas raggiungiamo verso sud ovest la frazione PedrumaluDa piazza Aldo Moro, sede del Municipio, la via Sardegna ci porta, in quattrocentocinquanta metri, a una rotonda, alla quale prendiamo la terza uscita, ossia l'uscita a sinistra, sulla via Manzoni, con la quale usciamo verso sud ovest con la SP133. Percorsa per poco più di un chilometro e mezzo, la strada provinciale ci fa attraverare la frazione Pedrumalu o Pedru Malu (altezza metri 104, distanza 2.3 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), con le sue poche abitazioni. Nei suoi dintorni, a sud ovest, si trovano i pochi resti del nuraghe di Pedru Malu. Più a sud si trova la frazione Buroni alla quale si arriva dalla località Pedramalu o dalla IsolanaProseguendo verso sud, dopo quasi quattro chilometri la SP133 sbocca su una trasversale, alla quale prendiamo verso sinistra, e, in poco più di un chilometro, raggiungiamo la frazione Buroni (altezza metri 144, distanza 5 chilometri, abitanti circa 25), una borgata rurale situata in nei dintorni di Santa Maria Coghinas. A questa località si poteva arrivare anche dalla strada che ci ha portati alla Località Isolana, ed all'incrocio, prima di raggiungerla, prendendo a sinistra, poi, dopo un chilometro, prendendo, di nuovo a sinistra, la deviazione che, in poco più di un altro chilometro, ci conduce alla borgata rurale di Buroni. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio da Santa Maria Coghinas ci porteremo sulla costa, dove visiteremo Valledoria, situata allo sbocco in mare del fiume Coghinas. A Valledoria avremmo potuto arrivare direttamente da Badesi, seguendo la strada costiera, dato che la sua spiaggia è la prosecuzione verso sud della spiaggia di Badesi. | ||||
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | |
© Claudio de Tisi 2002-2020 - Codice Fiscale DTSCLD44M23F132W | ||||