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Escalaplano con il complesso archeologico di Is Clamoris e la necropoli di FossadaIn questa tappa del nostro viaggio, inizieremo la visita della regione storica del Gerrei. Inizieremo tornando ad Orroli e recandoci a Escalaplano che visiteremo con il suo centro ed i dintorni dove si trovano il complesso archeologico di Is Clamoris e la necropoli ipogeica di Fossada. Il Gerrei nella regione storica del Sarrabus-Gerrei
Il viaggio verso EscalaplanoDa Orroli prendiamo verso sud est la SP10, che ci fa uscire dalla regione storica del Sarcidano e ci porta in quella del Gerrei. Proseguiamo il nostro viaggio in un paesaggio molto bello, anche se in diversi punti devastato dai troppo frequenti incendi. Procedendo verso sud est, in diciassette chilometri la SP10 ci porta all'interno dell'abitato di Escalaplano. Dal Municipio di Orroli a quello di Escalaplano si percorrono 18.8 chilometri. Il paese chiamato Escalaplano
Origine del nomeSi tratta di un nome composito, che significa Scala del piano e deriva dai termini latini Scala e Planum. In tutta la Sardegna l'appellativo Scala, oltre che Scala come attrezzo, significa Strada in forte pendenza, sentiero ripido e soprattutto Sentiero che sale a zig-zag su una costa di collina o di montagna, ed inoltre l'appellativo Plánu, pránu significa Piano, Pianoro, Altipiano. Ed infatti, dal punto di vista geografico, Escalaplano Giace alla pendice meridionale d'un altipiano tra due fiumi, al quale portano strade in salita molto tortuose. In seguito, nel periodo della dominazione catalano aragonese, il primo componente Scala è stato modificato nel corrispondente termine spagnolo Escala. La sua economiaL'economia del paese è basata principalmente sull'agricoltura e sulla pastorizia. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta, ed anche con l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è poco sviluppata, dato che si registrano solamente piccole aziende che operano nei comparti estrattivo, alimentare ed edile. A livello artigianale si produce e lavora il sughero. Modesta è anche la presenza del terziario. Sebbene non figuri tra le principali mete turistiche della zona, le sue incontaminate bellezze naturali e la vicinanza al lago Flumendosa costituiscono interessanti attrazioni per un discreto flusso di visitatori. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciLa presenza dei corsi d'acqua hanno favorito lo stanziamento dell'uomo nel territorio fin dalla preistoria, lo testimoniano le numerose domus de Janas rinvenute nelle località di Fossada e Pedru Euzei, i nuraghi Ammuai, Fumia e Pedru Euzei e i templi nuragici a pozzo. Si conservano tracce della dominazione romana in località Is Arrantas, Pedru Euzeii ed in Foss'e Canna. Durante il Medioevo è compreso nella curatoria di Gerréi o Villasalto o Galilla, nel giudicato di Cagliari. Dopo l'occupazione aragonese, nel 1323 viene concesso in feudo a Berengario Carroz e, in seguito, incorporato nella contea di Quirra. Riguardo le origini dell'attuale centro abitato, si parla per la prima volta di Escalaplano nel Repartimiento de Cerdena, compilato dagli aragonesi nel 1358. Dal 1365 al 1409 Escalaplano, ritorna sotto le istituzioni giudicali, entrando a far parte della curatoria di Siurgus, nel giudicato di Arborea. Dopo la battaglia di Sanluri del 1409, le popolazioni mantengono ancora uno stato di agitazione contro il sistema feudale dei Carroz, che hanno unito il territorio al feudo di Mandas. Intorno al 1652 la popolazione diminuisce vertiginosamente a causa di un epidemia di peste. Passata sotto il governo dei Mazza, è conquistata poi dai De Silva e nel 1777 passa ai Tellez Giron d’Alcantara, che la tengono in feudo fino al 1839, anno dell’abolizione del sistema feudale. Agli inizi del ventesimo secolo gli avvenimenti bellici segnano molto il paese. Con la fine della seconda guerra mondiale, termina il periodo buio e di crisi e si realizzarono opere importanti, tra le quali la costruzione dei ponti sul Flumendosa e le strade che migliorano le comunicazioni ed eliminano finalmente il suo isolamento. Del comune di Escalaplano nel 1927, dopo la creazione della provincia di Nuoro, viene cambiata la provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Nuoro. Successivamente nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la provincia da quella di Nuoro di nuovo in quella di Cagliari. Nel 2016 viene cambiata la provincia alla quale appartiene, passando dalla provincia di Cagliari alla nuova provincia del Sud Sardegna. Le principali feste e sagre che si svolgono ad Escalaplano
La manifestazione chiamata Sa Passillada
Visita del centro del paeseL'abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende sull'orlo di un piccolo altopiano a banchi di arenaria, ed è caratterizzato da un andamento altimetrico tipico delle località collinari. Entriamo nel paese da sud ovest con la SP10 cha assume il nome di via Flumendosa, e sboccherà poi sul corso Sardegna. In largo Caduti sul Lavoro si trova l'edificio che ospitava il Monte Granatico
La chiesa parrocchiale di San SebastianoIn largo Caduti sel Lavoro, il corso Sardegna prosegue verso destra, mentre noi continuimo dritti sulla via Roma, e, dopo centocinquanta metri, vediamo, alla sinistra della strada, la facciata della chiesa di San Sebastiano, che è la parrocchiale di Escalaplano. Viene edificata tra il 1614 e il 1623, infatti dai registri parrocchiali risulta che nel 1599 durante una visita pastorale, l'arcivescovo di Cagliari, Antonio Lasso, viste le condizioni della preesistente chiesa, ordina la costruzione di un nuovo edificio di culto. I lavori non iniziano subito, e l'ordine viene ripetuto nel 1606 e nel 1614. Nel 1623 i lavori debbono essere probabilmente terminati, in quanto il Vescovo ausiliare Sebastiano Carta, in visita a Escalaplano, ordina al parroco di costruire un pulpito ligneo ancora oggi esistente. La chiesa è stata realizzata in stile rinascimentale, mentre il grande e originale rosone della facciata è in stile aragonese, e si ritiene che probabilmente la chiesa attuale sia stata costruita sulla preesistenze chiesa aragonese. Il campanile attuale viene, invece, fatto costruire in pietra lavorata a vista circa un secolo dopo, e precisamente dal 1778 al 1785, dal parroco Francesco Lai. La chiesa presenta gli interni con influssi aragonesi, e conserva al suo interno interessanti decorazioni scultoree, con, ai lati dell'altare, delle belle sculture incastonate nei pilastri. L'architetto e scrittore Vico Mossa, di Serramanna, dice che La chiesa è derivata dal Rinascimento Italiano, sia nelle strutture che nelle decorazioni plastiche. L'armoniosa navata, fiancheggiata da cappelle coperte da belle volte, è illuminata da un grande, originale rosone. Le decorazioni scultoree nell'arcone dell'abside rappresentano la vergine e gli Apostoli e, nel catino, il martirio di San Sebastiano. È uno dei rari esempi di organismi cinquecenteschi di penetrazione classicistica italiana.
Una deviazione al vecchio cimitero di Escalaplano
Il Municipio di Escalaplano
Il cimitero comunale di Escalaplano
L'ampia piazza Sedda con il suo anfiteatro
L'oratorio e la cappella di Santa Barbara
Visita dei dintorni di EscalaplanoNei dintorni di Escalaplano sono stati portati alla luce i resti delle necropoli di Fossada, e quella di Perdu Euzei; del complesso archeologico di Is Clamoris; dei nuraghi semplici Amuai, Fumia, Perducatta, San Giovanni; ed anche dei nuraghi 'e Genna Piccinu, Perda Utzei, Pranu Ilixi, tutti di tipologia indefinita. Il campo da calcio comunaleDal centro di Escalaplano prendiamo il corso Sardegna, che esce dall'abitato verso nord in direzione di Perdasdefogu con il nome di SP13. Percorsi circa novecento metri, passiamo il cartello segnaletico che indica l'uscita dal paese ed incrociamo sulla sinistra la Circonvallazione. Poco più avantii, percorsi altri centocinquanta metri, vediamo, alla sinistra della strada, l'ingresso del campo da calcio comunale. Si tratta di un campo con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare 1000 spettatori. In questo campo da calcio gioca le sua partite casalinghe la squadra di calcio locale, che è la Escalaplano, la quale milita nel campionato di Seconda Categoria, Girone D - Sardegna. Il complesso archeologico di Is Clamoris
Si ritiene che, originariamente, la fonte nuragica ed il tempio nuragico a pozzo di Is Clamoris dovessero essere compresi in un unico, grande contesto sacro abitativo, sviluppatosi lungo la riva destra del rio Flumineddu. Il nuraghe semplice FumiaPiùa nord rispetto al complesso archeologico di Is Clamoris, si trova il nuraghe Fumia, che però e raggiungibile più facilmente percorrendo un'altra strada. Passato il campo da calcio comunale, proseguiamo verso nord lungo la SP13, dopo un chilometro e mezzo arriviamo a un bivio, dove a sinistra parte la SP53, mentre a destra prosegue la SP13. Prendiamo a sinistra la SP53, la seguiamo per quasi sei chilometri, poi, seguendo le indicazioni per la diga Flumineddu, svoltiamo a destra, proseguiamo per due chilometri e settecento metri, svoltiamo di nuovo a destra in una strada bianca e, dopo quasi tre chilometri, vediamo, alla sinistra della strada, i resti del nuraghe semplice Fumia, che prende il nome dalla località nella quale è stato realizzato. Si tratta di un nuraghe probabilmente monotorre, edificato a 521 metri di altezza, con nei dintorni pochi resti di un insediamento abitativo. In località Fossada si trova la chiesa campestre di San Giovanni BattistaDal centro di Escalaplano prendiamo verso ovest il corso Sardegna, che arriva a un bivio, dove proseguendo dritti si esce dall'abitato con la SP13, mentre a destra si prende la via Flumendosa che continua come SP10, e si dirige verso Orroli. Percorsa la SP10 per quasi due chilometri e mezzo, seguendo le indicazioni si prende a sinistra la strada che, in seicento, metri, ci porta a vedera alla sinistra il cancello, passato il quale si entra nel parco di San Giovanni e si prende il vialetto che conduce alla chiesa campestre di San Giovanni Battista. La chiesa è ubicata in Località Fossada, sulla vetta di una collina lungo la strada che collega Escalaplano ad Orroli. L'edificio è stato edificato nel corso degli anni sessanta a breve distanza dai ruderi della vecchia chiesa intitolata al Santo. La chiesa, realizzata in muratura con rifiniture in pietra, presenta al centro del prospetto un semplice portone d'ingresso, sormontato da un oculo ottagonale con una grossa croce. Sul tetto a doppio spiovente con copertura in tegole spicca un campanile a vela ad una sola luce. All'interno della chiesa è custodita una bella e antica acquasantiera proveniente della vecchia chiesa intitolata al Santo. I ruderi della vecchia Chesa di San Giovanni Barrista si trovano a duecenticinquanta metri di distanza, lungo un sentiero che conduce verso sud est, fuori dal parco di San Giovanni.
La necropoli ipogeica di FossadaVicino alla nuova chiesa campestre di San Giovanni Battista, a poche centinaia di metri di distanza, si trova la necropoli ipogeica di Fossada. Il complesso è costituito da numerose domus de Janas, finora ne sono state rinvenute sette, che sono scavate su più livelli in pareti rocciosi di arenaria. La chiesa campestre di San SalvatoreDal centro di Escalaplano prendiamo verso ovest il corso Sardegna, che arriva a un bivio, dove proseguendo dritti si esce dall'abitato con la SP13, mentre a destra si prende la via Flumendosa che continua come SP10. Procedendo verso sud lungo la SP13, che si dirige verso Goni e Ballao, dopo due chilometri e trecento metri prendiamo la deviazione a destra seguendo le indicazioni per l'area di San Salvatore, proseguiamo per settecento metri, poi svoltiamo tutto a destra e, in centocinquanta metri, raggiungiamo la chiesa campestre di San Salvatore. La chiesa sorge sull'altopiano Is Sceasa, che scende dolcemente fino alla strada, ed ha dato il nome al gruppo folk del paese. Una vecchia chiesa si presentava come una piccola baracca costruita con grossi blocchi di pietra marrone uniti da un impasto di fango e paglia, poi alcuni anni fa è stata realizzata la nuova costruzione. L'attuale edificio, immerso in una folta vegetazione, è una semplice struttura in pietra con al centro del prospetto un modesto portone ligneo. Sul semplice tetto a capanna con copertura in tegole spicca una piccola croce. Nei lati dell'edificio si aprono due piccole finestre quadrate.
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Escalaplano ci recheremo a Goni, che visiteremo con il suo centro ed i dintorni nei quali si trova il parco archeologico di Pranu Mutteddu con le sue numerose sepolture megalitiche del tipo a circolo ed i suoi circa sessanta menhir. | ||||
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