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Pula con la costiera partendo da Santa Margherita, per recarci poi a Nora con i suoi importanti scavi archeologici


In questa tappa del nostro viaggio, da Chia proseguiremo verso Cagliari visitando le spiagge della costiera di Pula. Vedremo Santa Margherita di Pula con la sua costiera, il paese chiamato Pula e Nora con la sua famosa zona archeologica.

Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-Iglesiente

Il Sulcis IglesienteL’area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell’isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla Provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella Provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all’una o all’altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero.

Il litorale di Pula

Visitiamo ora il litorale di Pula, da Santa Margherita alle spiagge di Pula e di Nora.

Quattro VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 4 Vele al comprensorio del litorale di Pula. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

La costa di Santa Margherita fino a Pula

Da Chia ci rimettiamo sulla strada costiera da Porto Teulada verso Pula, passato il Bar Mongittu dopo quattro chilometri ci immettiamo sulla SS195 Sulcitana proveniente da Teulada e da Domus de Maria, chiamata Sulcitana perché collega la città di Cagliari con il Sulcis.

Il Pinus Village con la sua spiaggia

Arrivati al chilometro 42 della SS195 Sulcitana, svoltiamo a destra sullo svincolo segnalato da un grosso masso vicino a un lampione, con la scritta Pinus Village, e proseguiamo dritti all’interno della lottizzazione residenziale seguendo il viale principale, fino a un piccolo spiazzo in cui è possibile parcheggiare. In alternativa si può lasciare il mezzo sul ciglio della strada. Il Pinus Village è un piccolo complesso residenziale fornito di campi da Tennis, basket, calcetto. Se si parcheggia sulla strada che sovrasta l’insenatura, vi sono delle pratiche scalette rocciose, che consentono l’accesso alla bella spiaggia del Pinus Village.

La spiaggia del Pinus Village è la più suggestiva della costa di Santa Margherita, caratterizzata da un arenile ad arco, racchiuso alle due estremità da lembi rocciosi digradanti verso l’acqua, con le rocce che la avvolgono interamente, e con alle sue spalle una fitta coltre di macchia mediterranea, che le fa da cornice, e che scende, con un prato, fino sulla spiaggia. La spiaggia, unica nel suo genere, è costituita da un arenile formato da sabbia bianca granulosa, che si affaccia su un mare caratterizzato da un’acqua verde e trasparente, con un fondale basso e sabbioso che concede al bagnante qualche metro, prima di divenire profonda, e con la presenza di qualche scoglio.

Pula: la spiaggia del Pinus Village Pula: la spiaggia del Pinus Village Pula: la spiaggia del Pinus Village

La costiera di Santa Margherita con le diverse comunioni e loro spiagge, e la chiesa campestre di Santa Susanna

Le spiagge della costiera di Santa Margherita di Pula sono costituite da un unico lunghissimo litorale di sabbia bianca finissima con la pineta alle spalle, a cui si arriva da ingressi verso il mare che prende nomi diversi in corrispondenza dei diversi complessi residenziali, che si seguono l’un l’altro lungo la costa. Proseguendo sulla SS195 Sulcitana oltre il Pinus Village, al chilometro 41.2 della SS195 Sulcitana, si incontra alla sinistra della strada la località Sa Murta Bianca, mentre alla destra della strada si trova una lunga spiaggia che, in corrispondenza dei diversi insediamenti turistici, assume i nomi di spiaggia di Cala Bernardini, spiaggia della Riviera dei Pini, e spiaggia di Perla Marina. La lottizzazione selvaggia, consentita dal comune di Pula in questo tratto di costiera, ha determinato tra la strada e il litorale, la realizzazione di diversi complessi residenziali, che prendono molte volte il nome di Comunioni, dato che sono costituiti soprattutto da villette, che condividono tutti i principali servizi comuni. I complessi residenziali, chiusi da recinzioni e con accesso esclusivo per i soli proprietari o residenti attraverso passaggi controllati, rendono pressoche impossibile raggiungere il mare per chi non risieda in essi.

A poche decine di metri a nord della spiaggia del Pinus Village, si trova la spiaggia di Cala Bernardini, che ad ovest è costituita da rocce granitiche rosa, e qui, percorrendo a piedi una mulattiera, si possono scoprire altre piccole calette di sabbia finissima. Tra l’ingresso di un complesso residenziale e l’altro abbiamo trovato un unico accesso al mare, all’inizio della spiaggia di Cala Bernardini, al quale ci viene il dubbio che sia stato lasciato libero il transito solo perché la spiaggia è situata nei pressi di uno scarico fognario, che per fortuna quando siamo arrivati era in secca, e sotto l’antenna di un ripetitore, credo di telefonia cellulare.

Pula: la spiaggia alla quale siamo riusciti ad accedere Pula: la spiaggia alla quale siamo riusciti ad accedere

alla spiaggia si arriva dal punto in cui, alla sinistra della strada, si sviluppa il Villaggio residence capo Blu, un grande complesso presso il quale sono presenti diversi servizi.

Pula: la spiaggia di Cala BernardiniDa dove, alla sinistra della strada, si trova il residence, si può prendere, verso destra, il viale Marinella, con ingresso solo pedonale. Questo viale ci porta, alla spiaggia di Cala Bernardini che si trova dall’altro lato della strada rispetto al residence. La spiaggia è costituita da un arenile di grandi dimensioni, formato da un litorale ampio, con sabbia bianco dorata e fine, che si affaccia su un mare verde smeraldo, poco profondo. La spiaggia è affollata, ma non eccessivamente, in alta stagione.

Riprendiamo a percorre la SS195 Sulcitana verso est, e deviamo seguendo l’indicazione verso l’insediamento turistico Comunione di Riva dei Pini, con accesso dai Viali omonimi. Presso l’insediamento turistico, ideali per famiglie con bambini, sono presenti diversi servizi.

Subito più avanti si trova il successivo insediamento di Comunione di viale delle Sirene, che si sviluppa intorno a un unico Viale. Anche presso questo insediamento turistico, anch’esso ideali per famiglie con bambini, sono presenti numerosi servizi.

Pula: la spiaggia di Riva dei PiniI due insediamenti turistici Riva dei Pini e Viale delle Sirene hanno, entrambi, accesso esclusivo per i soli proprietari o residenti delle villette, che porta, appunto, alla spiaggia di Riva dei Pini che si estende di fronte gli insediamenti. È anch’essa costituita da un arenile formato da una spiaggia ampia, con sabbia bianco dorata e fine, che si affaccia su un mare verde smeraldo, poco profondo. La spiaggia è affollata, ma non eccessivamente, in alta stagione, e, presso la spiaggia, sono disponibili bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Pula: chiesa campestre di Santa SusannaRiprendiamo a percorre la SS195 Sulcitana verso est, ed arriviamo al chilometro 40.2, dove, subito prima di prendere a destra la via dei Pini, troviamo alla destra della strada la facciata della chiesa campestre di Santa Susanna. Presso questa chiesa, in giugno, si svolge la Festa di Santa Susanna.

Poco più avanti, deviamo seguendo l’indicazione verso l’insediamento turistico di Comunione la Perla Marina, che si trova in una grande pineta. La comunione si sviluppa su sette Viali paralleli che vanno tutti a mare, con un unico accesso in via dei Pini, chiuso da un cancello elettrico. A brevi distanze si trovano i servizi essenziali quali market, pescheria, macelleria, giornali, tabacchi, bar, ristoranti e pizzerie, raggiungibili anche a piedi attraverso strade interne. A cinquecento metri di distanza, in corrispondenza dell’ingresso con l’indicazione verso il Villaggio la Pineta, si trova un piccolo centro commerciale con un supermercato tutti i principali servizi, bar e pizzeria, Campo Sportivo per tennis e calcetto, noleggi di bici e auto.

Pula: la spiaggia di Perla MarinaDalla comunione e dal villaggio si arriva alla spiaggia di Perla Marina che si estende di fronte agli insediamenti turistici La Perla Marina e La Pineta. Si tratta della continuazione verso est delle spiagge precedenti, è, quindi, anch’essa costituita da un arenile formato da sabbia bianco dorata e fine, che si affaccia su un mare verde smeraldo, poco profondo. La spiaggia è affollata, ma non eccessivamente, in alta stagione. Sulla spiaggia possono essere noleggati ombrelloni, sdraie da spiaggia, canoe e pedalò.

Il Forte Village resort con il ristorante Belvedere consigliato dalla Guida Michelin

Pula-Forte villageAl chilometro 39.6 della SS195 Sulcitana, alla destra della strada si incontra l’ingresso per i diversi complessi residenziali del Forte Village resort che vanta una gamma completissima di servizi turistici, con un livello estremamente elevato. In un unico grande complesso si trovano sette raffinatissimi Hotel, con trentatre incantevoli suite, ventuno diversi ristoranti, un centro benessere. Per tutti questi motivi, è stato votato per numerose volte consecutive World’s leading resort. Subito prima dell’ingresso si trova il parcheggio del Forte Village, mentre di fronte all’ingresso, alla sinistra della strada, sono presenti gli impianti sportivi del Forte Village, il Kartodromo e le piste da Bowling. Subito a sinistra rispetto all’ingresso di trovano i campi da Tennis. Passato l’ingresso ed entrati nel Forte Village, alla sinistra si trova per primo l’Hotel Villa del Parco, con vicino la piscina per la talassoterapia.

Pula-Forte village: Hotel Villa del ParcoIncorniciata dal verde, il Villa del Parco è una struttura di lusso arredata in stile mediterraneo. La struttura dalla facciata lilla propone spaziose camere dagli arredi fioriti all’inglese ed eleganti bungalow. Il tutto vicino alle piscine di talassoterapia. Villa del Parco offre splendide camere nell’edificio centrale, quindi sontuosi bungalow e magnifiche ville avvolte nel silenzio e nei profumi di un parco secolare, o suite con affaccio sullo splendido mare della Sardegna. La colazione è servita nel meraviglioso Patio di Villa del Parco, mentre il ristorante Belvedere, che si trova sulla terrazza dell’Hotel con vista sulla pineta e sul mare, accoglie gli ospiti per la cena.

Sulla terrazza dell’Hotel Villa del Parco, è presente il famoso ristorante Belvedere, un locale specializzato nella cucina creativa consigliato dalla Guida Michelin.

Consigliato dalla MichelinPula: il ristorante BelvedereL’importante ristorante Belvedere è un locale specializzato nella cucina creativa in un ambiente elegante, che viene consigliato dalla Guida Michelin. Il Belvedere è la proposta gourmet del Forte Village, la sola aperta anche a che non alloggia in questo LussuosVo luogo di turismo. Sala interna o terrazze cinte da un giardino incantato, la cucina si fa moderna con una decisa base mediterranea ed imperniata su ottimi prodotti. Si paga un menù fisso ma in realtà si sceglie à la carte. Tra i piatti consigliati dalla Guida: crudo di mare con agrumi ravioli ripieni di pecorino con cipolla e tartufo; San Pietro con zuppa di frutti di mare e verdure. Il ristorante è aperto solo a cena, e la prenotazione è obbligatoria.

A sud rispetto all’Hotel Villa del Parco si trova l’Hotel Pineta ed infine ancora più a sud l’Hotel Il Castello.

Pula-Forte village: Hotel la PinetaAdagiata nel parco all’ombra di alberi secolari, la Pineta è una struttura tradizionale in stile mediterraneo. L’Hotel, rinnovato nell’eleganza dei suoi arredi, rende omaggio all’architettura mediterranea nella sua struttura a ferro di cavallo, su due piani affacciatisu una corte ariosa. Questa struttura offre ampie camere arredate in caldi colori. La colazione è al ristorante al ristorante Cavalieri o Bellavista, aperto sul mare come la cena, servita in una terrazza sul mare o alternativamente in uno dei cinque ristoranti tematici. Sono inoltre disponibili altri ristoranti tipici su prenotazione e senza supplemento. Si tratta di una proposta ideale per una vacanza in tranquillità, riposo e mare. Offre numerose attività di animazione per i piccoli ospiti.

Pula-Forte village: Hotel Il CastelloA un passo dal mare e per vivere un soggiorno da fiaba, Il Castello è una struttura di lusso arredata in stile moderno. È la struttura di Punta del complesso, con camere elegantemente arredate in un dettagliato e caratteristico stile locale. Agli ospiti dell’Hotel Il Castello è riservata una meravigliosa piscina riscaldata con vista sul mare e direttamente collegata alla spiaggia. La splendida hall’dell’Hotel si affaccia sul Bar Bandiere, famoso per i suoi inimitabili cocktail. Colazione e cena sono serviti al ristorante Cavalieri. Gli ospiti del piano Executive possono cenare anche ai ristoranti le Dune e Belvedere dietro prenotazione e senza supplemento.

Passato l’ingresso ed entrati nel Forte Village, all’interno, alla destra, si trova l’Hotel Il Borgo.

Pula-Forte village: Hotel Il BorgoL’Hotel Il Borgo è una struttura di lusso arredata in stile mediterraneo. Le camere sfoggiano arredi e colori ispirati al tipico artigianato sardo, in questa struttura ideale per chi ama l’atmosfera raccolta di un antico villaggio. È particolarmente adatto per le famiglie. Nella parte più elevata del Forte Village, immersi nel verde, i bungalow di lusso dell’Hotel Il Borgo godono di un panorama suggestivo. I bungalow sono vicino alla Children’s Wonderland, alla piscina Oasis e alla piscina Baia delle Palme con i suoi divertentissimi scivoli. La colazione è servita al ristorante Bellavista o Cavalieri. Il trattamento mezza: il pensione riservato agli ospiti dell’Hotel Il Borgo prevede la cena senza necessità di prenotazione ai ristoranti la Pineta e forte Grill.

Subito più a sud rispetto a Il villaggio, si trova la piscina Oasis con il suo bar, e subito a sud la piazza Maria luigia, intorno alla quale si trovano i negozi del Forte Village, e dopo il Pub. A sud rispetto al Bar, si trovano, da ovest ad est, l’Hotel La Palme, l’Hotel Bouganville e l’Hotel Le Dune.

Pula-Forte village: Hotel le PalmeIl Le Palme è una struttura di lusso arredata in uno stile personalizzato. Dispone di camere decisamente ampie, alcune comunicanti, e di un paradisiaco giardino con ben duemila varietà di piante. A disposizione, bungalow di lusso con ampi spazi interni ed esterni, ideali per famiglie. A pochi passi dalla frizzante piazza Maria luigia, l’Hotel le Palme è un’oasi di pace nel cuore del Forte Village. Nelle vicinanze, la piscina Oasis, la Children’s Wonderland, dedicata al divertimento dei bambini, e il ristorante riservato ai piccoli ospiti. La colazione è servita al Bellavista o con supplemento presso il ristorante Cavalieri. Il trattamento mezza: il pensione riservato agli ospiti dell’Hotel le Palme prevede la cena senza prenotazione ai ristoranti la Pineta e forte Grill.

Pula-Forte village: Hotel BouganvilleImmerso in un giardino tropicale, il Bouganville è una stuttura tradizionale arredata in stile mediterraneo. A disposizione degli ospiti, una vasta scelta di accoglienti bungalow di lusso spaziosi e dotati di ogni confort, molti comunicanti, tutti con patio o giardino privato. La colazione è servita alla terrazza della piscina Oasis, o con supplemento presso Il Bellavista o il ristorante Cavalieri. Il trattamento mezza: il pensione riservato agli ospiti dell’Hotel Bouganville prevede la cena senza prenotazione ai ristoranti la Pineta e forte Grill.

Pula-Forte village: Hotel le DuneNel silenzio e nella discrezione del parco, si trova il Le Dune una struttura di lusso arredata in stile mediterraneo. I bungalow sono pronti ad accogliere coloro che auspicano una vacanza in piena Libertà, senza formalismi o dress code, interessati solo a perseguire il relax ed il contatto con la natura. Gli arredi delle camere sono volutamente sobri, in linea con la tradizione locale. Alcune sistemazioni dispongono di patio o giardino, altre di terrazza. La colazione e la cena sono servite al ristorante le Dune. Gli ospiti possono cenare liberamente al forte Grill’e al Pineta, mentre su prenotazione ma senza supplemento nei ristoranti Belvedere, Brasiliano, sardo, Bellavista e Cavalieri.

A sud rispetto al Bouganville, si trovano i campi da Calcetto del Forte Village. A sud si trova la Pizzeria e la piscina del Forte Village. Sulla costa, di fronte ai diversi insediamenti del grande compesso residenziale, si trova la spiaggia del Forte Village, infatti dà il nome a questo bell’arenile il famoso villaggio.

La spiaggia del Forte Village si trova proprio davanti al resort, dichiarato fra i migliori del mondo. L’arenile è costituito da sabbia dorata e fine, e si affaccia su un mare verde, poco profondo. La spiaggia è affollata in alta stagione, ma non eccessivamente, ed in essa o nelle vicinanze sono presenti bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Pula: la sspiaggia del <em>Forte Village</em> Pula: la spiaggia del <em>Forte Village</em>

Passata la Stella Marina arriviamo alla Cala Verde e alle spiagge della Saia e di Is Morus

Sempre sulla SS195 Sulcitana, al chilometro 38.8, troviamo l’accesso alla Comunione Stella Marina, un insediamento turistico in una grande pineta, con accesso esclusivo ai soli proprietari o residenti delle villette, chiuso da un cancello elettrico.

Quindi poco più avanti, al chilometro 38,7 della SS195 Sulcitana, presa una deviazione sulla destra che porta sulla costa, troviamo il residence Cala Verde, che si trova in una grande pineta, in una posizione favorevole d’ombra in estate. Proseguendo, la strada ci porta alla Cala Verde che raggiungiamo dopo settecento metri di strada bianca. Arrivati sulla costa, troviamo il piccolo Porto canale di Cala Verde, un porticciolo privato per 80 imbarcazioni con possibilità di futuro ingrandimento nel quale sono disponibili tutti i servizi più importanti. Fare molta attenzione all’ingresso con forte vento dal mare.

Pula: veduta di Cala Verde Pula: il porto canale di Cala Verde

Proseguendo sulla SS195 Sulcitana, al chilometro 37,8 si accede alla Comunione di Is Morus, una zona residenziale sul mare con accesso esclusivo per i soli proprietari o residenti delle villette. La comunione si sviluppa su diversi Viali che vanno tutti a mare, con un unico accesso chiuso da un cancello elettrico. A brevi distanze si trovano i servizi essenziali quali market, pescheria, macelleria, giornali, tabacchi, bar, ristoranti e pizzerie.

Il tratto costiero prende il nome di spiaggia della Saia, che ha inizio alla sinistra del porto canale di Cala Verde e si sviluppa verso est, proseguendo, poi, nella spiaggia Is Morus, con alle spalle la Pineta di Is Morus.

La lunga spiaggia di Saia e di Is Morus che parte dal porticciolo di Cala Verde ed arriva fino alla lottizzazione lato mare chiamata Saia Is Morus, è formata da un lungo arenile costituito da sabbia dorata e fine, affacciato su un mare con il colore azzurro intenso delle acque. Pur essendo meno conosciuta rispetto alle altre spiagge della costiera di Santa Margherita di Pula, questa parte della costa presenta scenari naturali di un certo fascino, soprattutto per l’ampia pineta che ne cinge le spalle.

Pula: veduta della spiaggia della Saia Pula: la spiaggia di Is Morus ovest Pula: la spiaggia della Saia e pineta di Is Morus Pula: la spiaggia di Is Morus davanti all’omonimo residence Pula: la spiaggia di Is Morus est Pula: il mare davanti alla spiaggia di Is Morus

La spiaggia termina davanti all’Hotel Is Morus relais, ed il tratto davanti all’albergo ed alla Lottizzazione Saia Is Morus, è conosciuto come spiaggia di Saia Is Morus.

L’Hotel denominato Is Morus relais

Al chilometro 37.4 della SS195 Sulcitana si trova l’Hotel conosciuto come Is Morus relais.

Lungo la SS194, al chilometro 37.4, all’interno di un’oasi dalla bellezza naturale incontaminata, si trova l’importante Hotel conosciuto come Is Morus relais circondato da sette ettari di parco naturale che si estende fino al mare, creando un meraviglioso sfondo alla spiaggia privata. Infatti è immerso nella propria pineta, e solo un giardino lo separa dal mare. Propone diverse soluzioni di alloggio, che avvno dalle camere classiche a romantiche ville, ma non è presente nessun tipo di animazione. Per la ristorazione, ci sono la sala classica ed elegante o il grill’a bordo del mare.

La frazione Santa Margherita di Pula che è un borgo turisticamente ben organizzato

Proseguiamo sulla SS195 Sulcitana fino al chilometro 34.4, dove troviamo un incrocio, e prendiamo sulla destra la via Tevere, con le indicazioni per la parrocchiale di Santa Margherita di Pula. Svoltando a destra lungo questa strada entriamo tra le abitazioni della frazione Santa Margherita di Pula (altezza metri 6, distanza in linea d’aria circa 10.3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 102), un borgo turisticamente ben organizzato, con negozi, ristoranti, pizzerie, bar. Nella frazione Santa Margherita di Pula si trovano anche campeggi estivi, immersi nelle pinete, e strutture alberghiere. La vita nottutna è molto vivace, e la vicinanza di Cagliari favorisce lo spostamento, sia nei diversi locali notturni, che nelle numerose discoteche.

La costiera di Santa Margherita si sviluppa dal Pinus Village fino alla costiera del paese chiamata Pula, in tutto il tratto di costa che abbiamo già decritto ed in quello che descriveremo più avanti.

La chiesa parrocchiale di Santa Margherita

Presa la via Tevere, la seguiamo per trecentocinquanta metri, poi svoltiamo a destra in via Tirso, dopo duecentocinquanta metri prendiamo a sinistra, e, dopo altri cento metri, a destra, dove troviamo la chiesa di Santa Margherita che è dal 1959 la chiesa parrocchiale della frazione, una bella chiesa tutta rosa, con un ampio porticato e con uno stupendo chiostro.

Pula: chiesa parrocchiale di Santa Margherita Pula: chiesa parrocchiale di Santa Margherita: interno

La piccola chiesa campestre dedicata anch’essa a Santa Margherita

Pula: la piccola chiesa campestre dedicata anch’essa a Santa MargheritaCosteggiando l’abitato di Santa Margherita di Pula, proseguiamo sulla SS195 Sulcitana fino ad arrivare al chilometro 34, dove troviamo un incrocio, e prendiamo sulla destra la via Flumendosa. La piccola chiesa che troviamo subito prima del bivio, è la vecchia chiesa campestre della borgata, ossia la Piccola chiesa dedicata a Santa Margherita che si trova nella zona dell’abitato che viene chiamata Buerìa. Presso questa chiesa si svolge la Festa di Santa Margherita in due le occasioni, la prima una domenica di maggio, e la seconda una settimana dopo l’Assunta, con il giorno solenne la domenica.

La spiaggia d’Ostia con la torre omonima e la spiaggia di Cala Marina

La via Flumendosa, percorsi un paio di chilometri, raggiunge la costa in corrispondenza del Campeggio Flumendosa. Passato il campeggio, la strada effettua una curva a destra e prosegue, seguendo la costa verso ovest. Proseguiamo per un chilometro e mezzo fino a raggiungere il Campeggio Cala d’Ostia, ove è possibile lasciare il proprio mezzo. Seguendo la costa arriviamo alla Cala d’Ostia, dove si trova, leggermente verso est, la spiaggia di Cala d’Ostia, caratterizzata da una sabbia fine e acque limpide, che è preceduta lungo la costa, verso ovest, dalle sue due calette con altrettante spiaggette, la Spiaggetta di Cala d’Ostia est e la Spiaggetta di Cala d’Ostia ovest. E sul promontorio prima dei queste spiaggette si trova la Torre di Cala d’Ostia.

La spiaggia di Cala d’Ostia ha un arenile di piccole dimensioni, costituito da sabbia bianca dorata, fine e con ciottolini, affacciato su un limpido mare tra le varie sfumature di verde, con un fondale sabbioso alternato a zone ciottolose, di media profondità. Non e raro che il mare sia agitato per via delle correnti, e làinsenatura non è riparata dal forte vento, infatti la zona e meta ideale per gli amanti di kyte e windsurf. La spiaggia è affollata in alta stagione, ma non eccessivamente, e nelle vicinanze si trovano bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Pula: la costiera verso Cala d’Ostia con la torre sullo sfondo Pula-Spiaggetta di Cala d’Ostia ovest Pula-Spiaggetta di Cala d’Ostia est Pula-Spiaggia di Cala d’Ostia

Pula: la Torre di Cala d’OstiaAd ovest, le spiaggette sono dominate dalla Torre di Cala d’Ostia una torre costruita a sette metri sul mare in epoca sabauda, nel 1773. Davanti ad essa sorgeva, sul bordo della scogliera, la torre più antica, l’omonima torre spagnola, edificata secondo alcuni nel 1639 e secondo altri nel 1600, esplosa accidentalmente agli inizi del 1773. Nell’ottobre dello stesso anno è stata progettata, a circa venti metri dai resti della torre spagnola, la nuova torre, costruita in granito e architravi, con una volta a cupola dotata di un foro centrale per l’illuminazione, mentre l’accesso al terrazzo è assicurato dalla scala interna ricavata all’interno della muratura. Sotto il pavimento della sala si trova una cisterna.

Percorsa la via Flumendosa fino a raggiungere la costa, in corrispondenza del Campeggio Flumendosa, invece di seguire la strada che curva a destra, prendiamo a sinistra ed arriviamo quasi subito alla spiaggia di Cala Marina, chiamata anche spiaggia di Campumatta.

La spiaggia di Cala Marina è chiamata anche spiaggia di Campumatta, ed è costituita da un arenile di grandi dimensioni, caratterizzato dalla presenza di sabbia bianca dorata fine, e si affaccia su un’acqua limpida di colore verde scuro, ed un fondale prevalentemente alto, misto sabbioso e ciottoloso. La spiaggia non e riparata dal forte vento, e cosituisce, pertanto, una importante meta per gli amanti di kyte e windsurf. Mai eccessivamente affollata, sulla piaggia è presente un punto ristoro ed edicola.

Pula: la spiaggia di Campumatta chiamata anche spiaggia di Cala Marina Pula: la spiaggia di Campumatta chiamata anche spiaggia di Cala Marina Pula: la spiaggia di Campumatta chiamata anche spiaggia di Cala Marina Pula: la spiaggia di Campumatta chiamata anche spiaggia di Cala Marina Pula-Mare di Santa Margherita di Pula Pula: la spiaggia di Campumatta chiamata anche spiaggia di Cala Marina

Tra il Campeggio Cala d’Ostia, e, più vicino alla via Flumendosa, il Campeggio Flumendosa, si trova il grande stagno chiamato Stangioni Campumatta, dal quale prende il nome la spiaggia.

La frazione Foxi ’e Sali e monte Agumu con la sua spiaggia e la spiaggia di Agumu

Proseguiamo sulla SS195 Sulcitana fino al chilometro 33,5 dove, superato il ponte sul Riu Santa Margherita, prendiamo la successiva traversa sulla destra, che è la Strada dei Pianeti. Svoltiamo, dunque, a destra, percorriamo tutta la Strada dei Pianeti fino alla frazione Fox ’e Sali e monte Agumu (altezza metri 12, distanza in linea d’aria circa 5.5 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Nella frazione si trova il Villaggio Foxi ’e Sali, immerso nel verde, e, svoltando a destra nella Via Giove, arriviamo alla spiaggia di Foxi ’e Sali o di Monte Agumu.

Pula: la spiaggia di Foxi ’e SaliLa spiaggia di Foxi ’e Sali o di Monte Agumu è la continuazione verso oriente della spiaggia di Campumatta o di Cala Marina, ed è costituita da un arenile di grandi dimensioni, formato da una grande distesa di sabbia bianco dorata, fine, affacciata su un mare di un bel colore verde e azzurro cristallino, dal fondale basso e sabbioso, con la presenza di ciottoli. Affollata in alta stagione, in essa sono disponibili diversi servizi, come bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Proseguiamo sulla SS195 Sulcitana, poi al chilometro 30,5 deviamo a destra verso la costa, a un bivio non segnalato, posto accanto a delle grandi serre. Arrivati al Villaggio Pireddu, continuiamo, dopo una deviazione a sinistra, fino a raggiungere, in un chilometro e mezzo, la Baia di Agumu, lungo la strada con un tratto finale sterrato. Nell’insenatura, che è chiusa alla destra dalla Punta di Agumu, ed alla sinistra dalla Peschiera di Nora, si trova la spiaggia di Agumu.

Pula: la spiaggia di AgumuLa spiaggia di Agumu ha una forma ad arco, ed ha un arenile caratterizzato da sabbia bianca non candida, tendente al grigio, con grani medi, e ciottoli. Si affaccia su un mare con il colore che varia tra il verde marino e l’azzurro, e con un fondale basso e sabbioso. Alle spalle della spiaggia si trova un’abbondate macchia mediterranea, che le conferisce un’aspetto molto interessante. Riparata dal vento, ha nelle vicinanze un circolo velico. Abbastanza affollata in alta stagione, su questa spiaggia non sono presenti servizi.

La spiaggia di Agumu è situata nell’insenatura un poco più a sud dell’antico paese chiamato Nora, una delle aree archeologiche più interessanti dell’Isola. In lontananza, è possibile scorgere la famosa Torre del Coltellazzo.

La frazione Is Molas

Ci stiamo avvicinando a Pula, e, al bivio che ci ha portati nella Baia di Agunu, spostandoci di poco meno di quattro chilometri verso l’interno, arriviamo alla frazione Is Molas (altezza metri 34, distanza in linea d’aria circa 5.4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 127), una località che consta di strutture ricettive, villette, e nella quale si trova un importante Golf Club.

A Is Molas si trova il Santuario della Madonna della Consolazione con il ricordo di fra Nazareno da Pula

Pula-Is Molas: Santuario della Madonna della Consolazione che conserva le spoglie di fra Nazareno da PulaAll’inizio della strada che ci ha portati a Is Molas, subito alla sinistra della strada, è situato il parco ed il Santuario della Madonna della Consolazione, noto anche come la chiesa di Is Molas. In essa sono conservate le spoglie di Fra Nazareno da Pula. Frate Nazareno viene considerato un San Pio sardo, il frate di Pula era infatti amico di San Pio, e famose erano le sue caramelle che dava ai bambini, un idea suggeritagli proprio da San Pio da Pietralcina. La chiesa venne invece intitolata alla Madonna della Consolazione ovvero la Madonna che parlò a Sant’Ignazio da Laconi. Oggetto di culto del Santuario sono proprio le spoglie di Fra Nazareno da Pula custodite in una tomba sulla navata sinistra della chiesa. Le spoglie vennero trasportate qui nel 1994 dal Cimitero di Bonaria dopo aver ricevuto il Nulla Osta dall’arcivescovo di Cagliari.

Fra Nazareno da PulaGiovanni Zucca nasce a Pula nel 1911, sesto di nove figli. Frequenta solo le elementari dovendo aiutare il padre nei lavori di campagna e nell’allevamento del bestiame. A 25 anni parte per l’Africa Orientale dove intraprende un’attività di ristorazione, che cessa con lo scoppio della guerra. Arruolato in artiglieria, viene fatto prigioniero degli inglesi e portato in Kenia. Rientrato in Sardegna nel 1946, sente il desiderio di consacrarsi a Dio. È decisivo per lui l’incontro con Padre Pio da Pietralcina, che va a trovare a San Giovanni Rotondo. Padre Pio lo accoglie dicendogli Guagliò, sei arrivato finalmente! Èanni che ti aspettavo, lo conforta e lo rassicura che il suo posto è tra i figli di San Francesco in Sardegna. Nel 1951 riceve a Sanluri l’abito dei Cappuccini, mutando il suo nome in quello di Fra Nazareno da Pula. Nel 1955 viene mandato a Sassari e quindi ad Iglesias con l’ufficio della questua. Dal 1958 a Cagliari svolge l’ufficio di questuante che fino a quell’anno era stato di fra Nicola da Gesturi. Lo svolge sull’esempio di fra Nicola, il che gli vale la stima e la venerazione della gente, che intravede in lui il continuatore della missione. Dopo un breve ritorno a Sanluri, è di nuovo a Cagliari fino al 1977. Per evitare l’eccessivo afflusso di fedeli che si recano a trovarlo, viene trasferito a Sorso dove rimane fino al 1986. La sua fama si sparge anche nel nord della Sardegna. Dal 1986 ritorna nel convento di Cagliari, anche se, prima saltuariamente, e poi in modo permanente, si trasferisce a vivere in una casa di campagna, a Pula, per essere più disponibile all’accoglienza e all’ascolto delle persone che, sempre più numerose, ricorrono a lui da tutte le parti della Sardegna e anche dal continente. muore a Cagliari il 29 febbraio del 1992. É stato aperto il processo per la sua beatificazione.

La chiesa viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, dato che è un forte centro di devozione perché qui si trovano le spoglie di Fra Nazareno, vissuto in odore di santità, la sua tomba è meta di frequenti pellegrinaggi. Il 23 settembre è ricordata la Scomparsa di San Pio da Pietralcina, e la settimana successiva si svolge la Festa di fra Nazareno, che viene ricordato in occasione della sua morte con un triduo che culmina la domenica più vicina al 29 febbraio, giorno della sua scomparsa.

Il comune chiamato Pula

Pula-Stemma del comuneRipresa la SS195 Sulcitana verso Cagliari, al chilometro 27, invece di passare per la circonvallazione, possiamo entrare nel paese chiamata Pula (altezza metri 15 sul livello del mare, abitanti 7.054 al 31 dicembre 2021), un comune della città metropolitana di Cagliari, conurbato con il capoluogo. Si tratta di un centro il cui territorio si estende nella parte meridionale della città metropolitana di Cagliari, sulla costa, nell’omonima piana. Si tratta di un grosso borgo rivierasco a vocazione prevalentemente turistica ed agricola, sulla cui costa si sono sviluppate le diverse località turistiche che abbiamo attraversato e quelle che troveremo più a nord. È raggiungibile tramite la SS195 Sulcitana, che corre a un solo chilometro dall’abitato. Il suo territorio, classificato di collina, comprende l’isola amministrativa di Isola San Macario e le aree speciali Isola del Coltelazzo e Peschiera di Nora, e presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. La zona montana di Pula, di grande interesse naturalistico, comprende la Foresta demaniale di Pixinamanna, con terreno collinare, e la Foresta demaniale di Is Cannoneris, in un territorio montano che raggiunge i 979 metri a Punta Sebèra.

Origine del nome

Il nome del paese, di origine incerta, secondo qualche studioso deriverebbe dalla parola greca Pùle, che vuol dire passaggio. Secondo altri, invece, esso potrebbe essere ricondotto alla parola di origine fenicia Phul, che indica un promontorio, anche se l’ipotesi non appare attendibile.

La sua economia

La sua economia è basata prevalentemente sulle attività del terziario, soprattutto sul turismo, che sono affiancate dalle tradizionali attività agricole. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta, ed è favorito dal clima mite che ha permesso la produzione del famoso Pomodoro di Santa Margherita. Si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, del legno, della stampa, dei materiali da costruzione, della gioielleria e oreficeria, metallurgico ed edile. Immersa in uno scenografico paesaggio naturalistico, è una rinomata meta turistica internazionale, con la Baia di Nora presso la quale sorge l’antica città con l’imponente Teatro romano, le spiagge di Santa Margherita famose per la sabbia bianca e per le sue acque poco profonde, e di Cala d’Ostia, offrono un panorama caratterizzato dalle antiche torri spagnole. Per l’arricchimento culturale, a Pula sono presenti la Biblioteca Comunale, il Museo Archeologico e l’acquarium Laguna di Nora. Le strutture ricettive, che comprendono vari agriturismi, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport è a disposizione nei dintorni, nella frazione Is Molas, un Campo da golf con 18 buche.

Brevi cenni storici

Riguardo alla sua preistoria si hanno poche notizie. Le principali informazioni provenienti dal mondo antico fanno riferimento all’antica città di Nora, che si trova sul promontorio di capo di Pula. La presenza, in alcuni edifici, di materiali prelevati dalle rovine di Nora, lascia supporre che il borgo di Pula sia nato come erede naturale dell’antica città di Nora. In epoca medievale il suo territorio viene chiamato Padulis de Nura, ossia palude di Nora, perché occupato da vaste zone paludose, per divenire, poi, la Villa di Pula. Entrata a far parte della conte di Quirra, a partire dal dodicesimo secolo inizia la sua rinascita, con le bonifiche e lo sviluppo dell’attività agricola, promosse dai religiosi Cristiani che si insediano nella zona. In periodo aragonese viene data in feudo a nobili e funzionari. Nei primi anni dell’ottocento, anche grazie agli incentivi dello stato, il suo territorio vede intensificare le bonifiche e lo sviluppo dell’olivicoltura. Nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla città metropolitana di Cagliari.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Pula

Pula-Sfilata di traccas i tradizionali carri a buoi riccamente decoratiA Pula sono attivi l’Associazione Folkloristica Gruppo Folk Nora e l’Associazione la Scatola Magica, nelle cui esibizioni è possibile ammirare il costume tradizionale di Pula. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Pula, vanno citate il 24 giugno la Festa del patrono, San Giovanni Battista; durante i mesi di luglio e agosto il comune di Pula organizza la manifestazione Dimensione Pula, con un palco allestito nella piazza centrale del paese che ospita concerti, spettacoli teatrali, spettacoli per bambini, concerti jazz ed altri eventi con ospiti internazionali nello spettacolare scenario del teatro Romano di Nora, proprio di fronte al mare, ogni estate da trent’anni si svolge il festival La Notte dei Poeti, che è una Rassegna di poesia e Teatro che coniuga sapientemente alcune delle migliori produzioni del genere. Va segnalata, inoltre, la Festa di Sant’Efisio Martire che, secondo la leggenda, sarebbe stato giustiziato nella piccola spiaggia di fronte a Nora, dove sorge la piccola chiesa eretta a suo onore dai monaci Vittorini. Il Santo viene portato in processione da Cagliari fino a Pula dove viene festeggiato solennemente il 2 maggio, prosegue per Nora il 3 maggio, per reintrare a Pula in serata.

Le fermate della processione di Sant’Efisio a Pula ed a Nora

Pula: l’ottava fermata della processione di Sant’Efisio a PulaNella giornata del 2 maggio, da Villa San Pietro la processione parte per Pula, dove il Santo viene festeggiato da tutta la popolazione. Il cocchio con il simulacro di Sant’Efisio arriva a Pula verso mezzogiorno, accolto con tutti gli onori dalle massime autorità civili e religiose del paese, dalle traccas, i gruppi in costume, i cavalieri e tantissimi fedeli. Sul ponte chiamato Su Rondò, intanto, sono giunti anche l’Alter Nos, il Terzo Guardiano, la Guardianìa e la Presidenza dell’Arciconfraternita. Sul ponte a mezzogiorno in punto l’Alter Nos affida al sindaco di Pula il compito di proseguire i festeggiamenti e Su Carradori di Cagliari cede la guida dei buoi a Su Carradori di Pula. La Sagra continua in paese dove il Santo è accolto da una pioggia di petali di rosa gettati al suo passaggio dalle finestre delle case. Nella chiesa di San Giovanni Battista si celebra la messa solenne. Nel pomeriggio il simulacro del Santo è condotto in processione nella piccola chiesa di Nora. A metà strada ci si ferma per una sosta nella piccola chiesa di San Raimondo, dove il corteo è atteso dall’Arciconfraternita del Gonfalone, che si unisce ai confratelli di Pula.

Pula: l’ultima fermata della processione di Sant’Efisio da Pula a NoraLa sera del 2 maggio il simulacro di Sant’Efisio giunge nella piccola chiesa di Nora, dove viene celebrata la messa, al termine della quale il simulacro del Santo viene deposto in una nicchia dove rimarrà per tutta la notte. Per tutta la giornata del 3 maggio si tiene la commemorazione del Martire, con diverse messe e funzioni religiose. Nel pomeriggio del 3 maggio il Santo abbandona il cocchio e viene trasportato in spalla in processione lungo la spiaggia di Nora, al fine di rivisitare i luoghi del suo martirio, e questo è il momento culminante della Festa di Sant’Efisio. alla processione segue la messa, e la successiva ripartenza del corteo per Pula, dove il simulacro pernotta nella chiesa di San Giovanni Battista, prima di iniziare il suo viaggio di rientro a Cagliari.

Visita del centro di Pula

L’abitato, caratterizzato da strade costruite in pietra, è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia. Entriamo nell’abitato da sud ovest, con la SS195 Sulcitana, dalla quale, all’interno del paese, si separa la via Alfonso lamarmora.

Lo stadio Comunale le Aie

Entrati nell’abitato con la SS195 Sulcitana, a quattrocentocinquanta metri si arriva a un bivio dove la statale si dirige verso sinistra, mentre continuando dritti si imbocca la via Alfonso lamarmora. Percorsi trecentocinquanta metri, prendiamo a destra la via Porrino, che, in poco più di duecento metri, ci porta allo Stadio Comunale le Aie, che si trova alla sinistra della strada. Si tratta di una grande struttura, in grado di ospitare 1.500 persone, nella quale gioca l’A.D.S. Pula, che milita nel girone Promozione.

Il ristorante Cucina Machrì consigliato dalla Guida Michelin

Proseguendo lungo la via Alfonso lamarmora, alla destra della strada si trova il ristorante Cucina Macrì, consigliato dalla Guida Michelin.

Consigliato dalla MichelinPula: il ristorante Cucina MachrìNel centro di Pula, al civico numero 53 della via Alfonso lamarmora, si trova l’importante ristorante Cucina Machrì, un locale specializzato nella cucina moderna in un ambiente di quartiere, che viene consigliato dalla Guida Michelin. Si tratta di un ristorante raccolto ed intimo, arredato in stile mediterraneo con la prevalenza dei toni bianchi, ma con un vago e caldo tocco country. Ed anche decisamente mediterranea è la linea di cucina del giovane patron del locale, Christian Collu, chef autodidatta che da qualche anno ha deciso di mettersi dietro i fornelli, il quale propone pesce e carne in saporite specialità di terra e di mare nel massimo rispetto della materia prima, a cui non manca un vago tocco moderno. Il suo piatto per l’anno in corso è una zuppa di pesce molto ricca e saporita, un piatto ispirato dai ricordi delle zuppe di pesce della sua infanzia.

Il Museo Archeologico Giovanni Patroni

Pula-Museo Archeologico Giovanni PatroniRiprendiamo la via Alfonso lamarmora, la seguiamo fino alla fine, per quattrocentocinquanta metri, poi prendiamo verso destra il corso Vittorio Emanuele. Dopo quattrocento metri, alla destra della strada, al civico numero 67, si trova dal 1985 il Museo Archeologico Giovanni Patroni. È ospitato in un’antica casa campidanese che, secondo la foggia tradizionale e tipicamente locale, si dispone a ferro di cavallo intorno ad una corte aperta. Nel Museo si possono apprezzare i materiali provenienti dalle necropoli di Nora, sia da quella punica che da quella romana, tra i quali la lamina aurea con l’immagine della Gorgone che ha dato il logo al Museo, e alcuni esemplari di anfore recuperate nei fondali prospicienti la zona costiera della città di Nora.

Il Municipio di Pula

Proseguendo circa centosessanta metri lungo il corso Vittorio Emanuele, al civico numero 28, si trova, alla sinistra della strada, in un ampio cortile alberato, l’edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Pula.

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

Proseguendo per un’ottandina di metri lungo il corso Vittorio Emanuele, arriviamo in piazza del Popolo, dalla quale prendiamo, a destra la via Nora, che ci porterà agli scavi archeologici di Nora. Percorsa per un centinaio di metri, prendiamo a sinistra la via della chiesa, alla sinistra della quale, dopo alcune decine di metri, si trova la chiesa di San Giovanni Battista che è la chiesa parrocchiale di Pula. La chiesa è stata costruita nel 1899 su progetto dell’ingegner Costa, lo stesso che ha progettato il bastione di Saint-remy a Cagliari, e ha sostituito una piccola chiesa precedente, della quale rimane un disegno della pianta fatto dallo stesso Costa, ma non sappiamo altro. Edificata in stile ottocentesco, rispecchia lo stile eclettico del suo tempo, ma si possono già vedere alcuni elementi liberty in facciata, che ha voluto imitare l’aspetto delle piccole Chiese medioevali della Sardegna meridionale, usando però tutti elementi classici.

Pula: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista Pula: il passeggiata notturna nel centro di Pula Pula: il passeggiata notturna nel centro di Pula

La Processione di Sant’Efisio arriva, da Cagliari, il 2 maggio in questa chiesa, dove si svolgono le celebrazioni religiose, poi il 3 maggio si reca al Santuario omonimo situato presso Nora, e la sera rientra con una fiaccolata al Nora a Pula, dove il Santo torna nella chiesa parrocchiale, dalla quale riparte il 4 maggio per rientrare a Cagliari.

L’Hotel Villa Madau

Di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista si trova l’Hotel Villa Madau.

Centralissimo, di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, si trova il Villa Madau un fresco e variopinto Hotel elegante ma sobrio ed accogliente, i cui arredi coniugano tradizione e pezzi etnici. La villa è un Hotel boutique che sorge sui resti di un’antica casa campidanese, infatti, ne detiene ancora la forma e la composizione. alla fine degli anni ’90, a causa di un crollo, la villa viene completamente ristrutturata e riprogettata da Peter John Nappi, designer di origine inglese, che ripropone le tematiche architettoniche mediterranee del sito. Al centro della struttura si trova ancora la tipica corte interna, in stile campidanese. Al ristorante carne e pesce da gustare in terrazza o sulla carattristica piazzetta.

La Villa Santa Maria

Proseguendo lungo la via Nora per quattrocento metri, alla destra della strada si trova l’accesso alla Villa Santa Maria un bellissimo edificio a tre piani in stile neoclassico palladiano, progettato nel 1838 dall’architetto Gaetano Cima. L’edificio, che prende il nome dalla chiesa che è stata demolita per lasciare spazio alla villa, ormai assorbito all’interno dell’abitato di Pula, originariamente ero situato in piena campagna lungo la strada per Nora. Il prospetto è nobilitato da un colonnato dorico e da un fregio a festoni e corone. All’interno, l’elemento più rilevante è la rotonda, che anticipa soluzioni che il Cima applicherà ad altri suoi edifici. La Villa Santa Maria non è attualmente visitabile perché è di proprietà privata. È stata anche oggetto, nel 2009, dell’emissione di un francobollo commemorativo.

Pula: la villa Santa Maria Pula: la villa Santa Maria: la rotonda Pula: la villa Santa Maria rappresentata su un francobollo del 2009

Il ristorante Mema al quale il Gambero Rosso ha assegnato le Due Forchette

Proseguendo appena appena una cinquanttina di metri, arriviamo dove proviene da destra la via Corinaldi, dopo il qualela via Nora prosegue diventando il viale Nora, che si dirige verso gli scavi di Nora. Percorsa appena una ventina di metri, svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Circonvallazione Crocoleddu, la seguiamo per circa duecento metri e vediamo alla destra della strada, al civico numero 38, il ristorante Mema, al quale il Gambero Rosso ha assegnato le Due Forchette.

Due Forchette del Gambero RossoPula: il ristorante MemaLungo la via Circonvallazione Crocoleddu, al civico numero 38, si trova il ristorante Mema, al quale il Gambero Rosso ha assegnato le Due Forchette. Il nome del ristorante è l’unione di quello di Melania Carta, la compagna nonché responsabile della sala e della Cantina, e di Manuele Senis, il giovane chef originario di San Gavino. Il locale ha un arredo un pò spartano, senza fronzoli, in contrasto con l’altissima qualità dei piatti. Ma forse l’intento dello chef è quello di stimolare gli ospiti a concentrarsi sul cibo. E le creazioni di Manuele sono sorprendenti. Il menu cambia spesso perchché vengono usati solo gli ingredienti stagionali che ogni giorno arrivano dal mercato. La sua cucina è un incrocio di tradizione e esperienze all’estero, di tecnica e cuore, che raccontano la storia in forma contemporanea. La loro idea è dare sostanza a ingredienti poveri come i muggini e le triglie, la carne di suino che arriva da un allevamento di Villamassargia, ed anche di pecora.

Il Cimitero di Pula

Passata la villa di Santa Mria, proseguiamo per trecentocinquanta metri lungo il viale Nora, e troviamo, alla sinistra della strada, l’ingresso di quello che è il Cimitero di Pula.

La chiesa di San Raimondo Nonnato

Pula: chiesa di San Raimondo NonnatoPercorso ancora poco più di un centinaio di metri sul viale Nora, passata una rotonda, vediamo sulla destra, la strada che, in una cinquantina di metri, ci porta di fronte alla chiesa di San Raimondo Nonnato oramai quasi inglobata nel centro cittadino, che si trova nei pressi del Cimitero. La chiesa è stata costruita nel 1709 dai padri dell’Ordine di Santa Maria della Mercede, l’Ordine religioso al quale apparteneva il religioso spagnolo San Raimondo, soprannominano Nonat, ossia non nato, perché, secondo la tradizione, sarebbe stato estratto dal corpo della madre, che era morta il giorno precedente, utilizzando un’arma da taglio. Si tratta di un Istituto religioso maschile di diritto pontificio, ed i componenti di questo ordine mendicante, detti Mercedari, erano dedicati al riscatto degli schiavi rapiti dai Saraceni. La chiesa di San Raimondo e l’ex convento attiguo, dedicato alla Madonna della Mercede, fanno parte delle considerevoli proprietà ecclesiastiche espropriate dallo Stato sotto il regime piemontese.

Oggi la chiesa è aperta al pubblici il 31 agosto per la Festa di San Raimondo Nonnato; il 2 maggio per la Processione di Sant’Efisio, che, prima di giungere al Santuario omonimo presso Nora, sosta di fronte a questa chiesa ; e per poche settimane in estate per la messa della domenica sera.

Il lantana resort

Percorsi ancora duecentocinquanta metri sul viale Nora, si vede, alla sinistra della strada, al civico numero 37, l’ingresso del grande complesso alberghiero denominato lantana resort.

A Pula, lungo il viale che porta a Nora, a un chilometro e mezzo dalla spiaggia più vicina, a soli dieci minuti d’auto dall’Is Molas Golf Club, si trova l’importante Lantana resort. Si tratta di una gradevole struttura dimostrata attorno ad un grande giardino con palme, piscina ed una piccola fontana arabeggiante, in un angolo ombreggiato c’è anche il gazebo per i massaggi. Camere tutte identiche negli arredi d’impeccabile tenuta. C'è la possibilità di alloggio con formula residence. Ultimo, ma non ultimo, servizio navetta per spiagge e golf.

Il Nora Club Hotel

Percorsi appena duecento metri si arriva a una rotonda con un bivio, dove a destra prosegue il viale Nora che conduce agli scavi, mentre a sinistra parte la Strada Comunale Santa Vittoria. Subito all’altezza della rotonda, alla sinistra della strada, si trova l’ingresso del Nora Club Hotel.

A Pula, lungo il viale che porta a Nora, a un chilometro e trecento metri dalla spiaggia più vicina, immerso in un Lussureggiante giardino di ulivi e fiori, a soli dieci minuti d’auto dall’Is Molas Golf Club, si trova l’importante Nora Club Hotel. Si tratta di una paradisiaca enclave di quiete. Superato il caseggiato principale, si viene accolti da un seducente giardino di piante mediterranee e tropicali con al centro la piscina, mentre attorno, distribuite a forma di anello, ci sono le semplici camere di arte povera. L’Hotel posiede anche un piccolo centro benessere.

Visita dei dintorni di Pula dove si trova Nora con la sua area archeologica

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Pula, sono stati portati alla luce i resti delle Tombe di giganti Cuccumeu, Mannu Sannu, su Tintioni; del nuraghe complesso Sa Guardia Mongiasa; ed anche dei Nuraghi Conca Moio, de Gangiu, Furcadizzo, Guardia Perdas de Fogu, Guardia Sant’Aliana, Mangallu, Perdu Becciu, Porcili Becciu, punta Eva, S’Abuleu, tutti di tipologia indefinita. estremamente significativa, è inoltre l’area archeologica fenicia, punica e successivamente romana, di Nora.

A Nora visiteremo il Santuario di Sant’Efisio Martire Guerriero

Attraversata il paese chiamato Pula, si imbocca il viale Nora, che ci porta, dopo circa tre chilometri, al promontorio di Nora, dove si trova alla sinistra la chiesa di Sant’Efisio e poi l’importante area archeologica di Nora. Prima di raggiungere l’area archeologica, troviamo sulla sinistra della strada, su un basso poggio al limite di un’area a giardino, vicino ad ampi parcheggi, il Santuario di Sant’Efisio che sorge sulla spiaggia presso le rovine di Nora, costruita, secondo la tradizione, sul luogo dove sarebbe stato martirizzato il Santo. Non sappiamo a quando risalga il primo luogo di culto, che viene donato nel 1089 ai monaci Vittorini di Marsiglia, i quali lo ampliano e modificano in forme romaniche, costruendo una chiesa absidata, con tre navate separate da archi ed attualmente voltate a botte. Viene successivamente restaurata nel 1656, quando la facciata viene stravolta e ad essa viene addossato un portico, per permettere il riparo dei pellegrini che sostano sotto il sole e le intemperie, grazie alla donazione di Alfonso Gualbès, marchese di Palmas, come ringraziamento per essere sfuggito all’epidemia di peste dopo aver evocato il Santo. Viene nuovamente restaurata nel diciannovesimo secolo. L’edificio, costruito con il materiale di spoglio della vicina città fenicio punico romana di Nora, ha attualmente un prospetto frontale che si presenta completamente intonacato, con tre finestre rettangolari che illuminano gli ambienti di un piano superiore, mentre la scarsissima illuminazione interna arriva da un solo minuscolo oculo che si apre sopra l’abside. Nella Cripta della chiesa sono conservate le reliquie del Santo.

Pula-Santuario di Sant’Efisio sulla spiaggia di Nora Pula-Santuario di Sant’Efisio Pula-Santuario di Sant’Efisio: facciata Pula-Santuario di Sant’Efisio: facciata Pula-Santuario di Sant’Efisio: veduta laterale Pula-Santuario di Sant’Efisio: veduta posteriore Pula-Santuario di Sant’Efisio: interno

La chiesa viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la conservazione nella sua Cripta di alcune delle reliquie di Sant’Efisio. Il martirio di Sant’Efisio viene ricordato dalla comunità di Pula con la Processione del 15 gennaio, che prevede che alla vigilia il simulacro, che si trova nella chiesa parrocchiale, venga portato in processione alla piccola chiesa di Nora, per essere poi riportato la sera del giorno solenne.

La Festa principale, Sa Festa Manna, ha inizio il primo di maggio con una grandiosa processione che parte dalla chiesa di Cagliari a lui dedicata, nel quartiere di Stampace. Il prezioso simulacro viene caricato su uno splendido cocchio e trasportato alla Cappella di Giorgino, anch’essa a lui dedicata, dove viene privata dei gioielli ed avviene il cambio del mezzo di trasporto ed il Santo è caricato nel cocchio di campagna. Passando e sostando lungo varie tappe, l’arrivo a Pula è previsto per la mattinata del 2 maggio. Tra le varie celebrazioni, la suggestiva processione in spiaggia del 3 maggio. Il rientro a Cagliari, in nottata e sempre in processione, il 4 maggio, con un’accoglienza sentitissima dai fedeli. Oltre ad essere tra le più antiche, quella di Sant’Efisio è anche la più lunga processione religiosa italiana, con circa sessantacinque chilometri percorsi a piedi in quattro giorni, ed è la più grande di tutto il Mediterraneo.

La laguna con la peschiera di Nora

Attraversata il paese chiamato Pula, si imbocca il viale Nora, che ci porta, dopo circa tre chilometri, al promontorio di Nora, dove sulla destra c’è la Peschiera di Nora, che era una laguna, finche nel 1957 è stato costruito l’argine, che ha trasformato l’area della laguna di Nora in una peschiera, mentre alla sinistra della penisola si sviluppa la Rada di Sant’Efisio, con al suo interno la spiaggia di Nora.

Il ristorante Fradis Minoris premiato dalla Guida Michelin con una stella ed al quale il Gambero Rosso ha assegnato le Due Forchette

Passata la chiesa, riprendiamo verso sud il viale Nora e, dopo quattrocentocinquanta metri, arriviamo a uno slargo, dove verso sinistra la strada che costeggia la costa porterò all’area archeologica di Nora, mentre prendendo a destra si segue la strada che costeggia la laguna di Nora lungo la quale, dopo poco più di cinquecento metri, si vede alla destra della strada l’importante ristorante Fradis Minoris, uno dei sei ristoranti sardi premiati dalla Guida Michelin con una stella e l’unico premiato anche con la stella verde, ed al quale il Gambero Rosso ha assegnato le Due Forchette.

Premiato con una stella MichelinDue Forchette del Gambero RossoPula-Nora: il ristorante Fradis MinorisAccanto alla laguna di Nora si trova l’importante ristorante Fradis Minoris, un locale che viene premiato dalla Guida Michelin con una stella, ad indicare una cucina di grande qualità, che merita la tappa,, ed al quale il Gambero Rosso ha assegnato le Due Forchette. Originario dell’isola, dopo importanti esperienze internazionali lo chef Francesco Stara, nato a Sassari, ha deciso di tornare nella sua Isola, abbracciando appieno questo progetto di ristorazione all’interno di un’area marina protetta. Il pescato è solo quello locale o della laguna di Nora, dalla quale il ristorante si procura anche le erbe selvatiche, mentre gli ortaggi provengono da piccole produzioni del vicino Campidano. In sintesi, si tratta di una bella e buona realtà gastronomica che ha a cuore l’approvvigionamento della migliore materia prima, la sua stagionalità compresa quella del prodotto ittico, la conservazione del territorio e la valorizzazione della tradizione isolana, in una chiave di lettura nuova e contemporanea.

Premiato con la stella verde MichelinIl ristorante viene premiato dalla Guida Michelin anche con la stella verde, un riconoscimento che premia i ristoranti all’avanguardia nel campo della sostenibilità, quelli che si fanno carico delle conseguenze etiche e ambientali della loro attività e che lavorano con produttori e fornitori sostenibili per evitare sprechi e ridurre, o meglio ancora azzerare, la plastica e altri materiali non riciclabili dalla loro filiera. E, se il vecchio adagio recita che del maiale non si butta via niente…, Fradis Minoris può affermare che qui pelle, lische, interiora del pesce vengono riutilizzate in un un’ottica no waste. L’impegno del ristorante nei confronti di un approccio ecologico trova concretezza in una cucina completamente circolare.

L’importante area archeologica di Nora

Il volume NoraArriviamo quindi a visitare quello che resta di Nora con la sua importante zona archeologica, il centro prima fenicio, poi punico ed infine romano. Tra la Peschiera di Nora alla destra, e la Rada di Sant’Efisio con la sua spiaggia alla sinistra, uno stretto istmo porta al sito archeologico, che si trova su un promontorio proteso nel mare. Nora è stata prima porto fenicio, poi centro punico ed infine cittadina romana. Parte dei resti non è, però, ancora oggi visibile in quanto sommersa. Scavi di Nora: l’ingresso della zona archeologicaL’ingresso degli Scavi di Nora, nei quali si trovano i più importanti resti della dominazione romana in Sardegna, si trova sul promontorio proteso nel mare, proprio sotto la Torre del Coltellazzo. Abbiamo visitato gli scavi di Nora nel 2003 ed abbiamo avuto la sorpresa di trovarli in uno stato di conservazione non ottimale, dato che i cartelli indicatori erano assolutamente illeggibili, il lastricato del Foro ed i mosaici coperti di sabbia e polvere non avevano più i colori di un tempo. Ciò non toglie che meritino senz’altro una visita approfondita.

Il primo insediamento fenicio risale, probabilmente, alla fine del ottavo e l’inizio del settimo secolo avanti Cristo e fà di Nora un centro commerciale dotato di tre porti, che oggi non sono però più visibili. relativamente a questo periodo, importanti informazioni provengono dalle indagini archeologiche tuttora in corso, che hanno portato alla scoperta di un complesso sacro nella zona del Coltellazzo, sotto la torre spagnola. I resti del Tophet e della necropoli sono stati portati alla luce da una mareggiata nel 1889 sulla spiaggia alle spalle della chiesa di Sant’Efisio, poco prima dell’attacco dell’istmo alla terraferma, ma sono adesso purtroppo completamente erosi nel mare. Scavi di Nora: la famosa stele di NoraDi questo periodo resta la celebre Stele di Nora, sulla quale si trova un’iscrizione nella quale, per la prima volta, è riportata in caratteri Fenici la parola SHRDN, che per gli Egizi indicavagli Shardana. Sono state avanzate diverse ipotesi di traduzione del suo contenuto, che secondo alcuni studiosi rappresenterebbe un voto di ringraziamento al dio Pumay dedicato da un alto funzionario fenicio di nome Milkaton, dopo che la sua nave e tutto il suo equipaggio erano riusciti a sopravvivere a una grande tempesta nel viaggio verso la terra di Tartesso. Ma dato che uno dei Due cocci decorati rinvenuto a Orani reca una sequenza di lettere già presente nella stele di Nora, ma in apparenza più arcaica, e che sono presenti dei segni tipo Tanitsu una ceramica di gran lunga antecedente, la sua lettura fatta dall’epigrafista Gigi Sanna dimostra che la stele di Nora non sarebbe opera di scribi Fenici ma di scribi Shardana. In essa si trovano, infatti, una decina di segni corrispondenti esattamente a lettere dell’alfabeto fenicio, ma in essa si ritrova una lettera ripetuta due volte che non figura nell’alfabeto fenicio. I caratteri sono di tipologia cosiddetta fenicia arcaica, alfabeto adoperato anche in Sardegna tra il decimo ed il nonno secolo avanti Cristo, ma il contenuto linguistico si deve ritenere completamente sardo. Egli ha avanzata anche un’ipotesi di traduzione secondo la quale il contenuto della stele riguarderebbe non Tartesso ma il paese chiamato Tharros, nella quale, così come a Cornus, era venerato un dio con l’appellativo di Ba Shardan, ossia Padre signore-giudice. Il documento quindi, per quanto scritto in fenicio, riguarderebbe il Sardus Pater degli Shardana. In ottobre del 2009 nel saggio La stele di Nora, Il Dio, il dono, il Santo, l’epigrafista, sulla base di alcune simmetrie e delle più recenti acquisizioni circa la documentazione scritta shardana, ha formulato la una nuova traslitterazione: [NR YH]/ 'BTRŠŠ/ W GRŠ H 'A/ B ŠRDN Š/ lM H 'A ŠL/ M SB'A M/ lKT NRN l/ BN NGR/ lPHSY, alla quale corrisponde una nuova traduzione: Luce di Yh/ in Tharros/ e in Cornus/ lui a Ba Shardan/ shalom lui Toro/ shalom Saba/ dono di Nora/ per il figlio di Nogart/ lephisy.

Il successivo arrivo dei Cartaginesi che la hanno occupata tra il settimo ed il quarto secolo avanti Cristo, ha trasformato Nora in un centro commerciale di grande importanza, facendole raggiungere un alto grado di prosperità e divenire sicuramente una delle più importanti cittadina della costa meridionale sarda. Non si trovano molti resti del paese punica in quanto le si è successivamente completamente sovrapposta la cittadina romana. Di questo periodo sono visibili scarsi resti architettonici, quali il tempio di Tanit e alcuni resti nella zona a mare. Sono stati comunque rinvenuti corredi, vasi importati dalla Grecia, oggetti in oro ed avorio ed oggetti in pasta vitrea colorata.

La dominazione romana comincia nel 238 avanti Cristo. Gli scavi effettuati negli anni ’50 hanno portato alla luce vaste aree del paese del periodo romano e la maggior parte delle strutture visibili risalgono al periodo imperiale. Possiamo vedere l’intero impianto stradale che divideva l’abitato in isolati, comprendenti spazi pubblici ed aree destinate ad uso privato. All’ingresso degli scavi si vedono i resti delle Terme orientali e poco più avanti, sulla destra, si incontra su un piccolo ripiano quello che doveva essere il centro del culto cittadino in periodo punico, chiamato l’alto luogo di Tanit, che era la principale divinità cartaginese, dove è stato trovato un cippo piramidale con un basamento di dieci per undici metri, del quale si vedono le fondamenta composte da grossi blocchi irregolari con i resti di una scalinata. Più avanti si incontra il tempio romano, del quale è ben conservata solo una delle sei colonne che costituivano il Pronao. Poco distante c’è il Teatro, costruito nel primo secolo dopo Cristo, in periodo augusteo, oggi restaurato e riportato alla sua funzione originale, dato che accoglie in un ambiente suggestivo spettacoli e manifestazioni.

Scavi di Nora: spazi pubblici ed aree destinate ad uso privato Scavi di Nora: spazi pubblici ed aree destinate ad uso privato Scavi di Nora: veduta del tempio romano Scavi di Nora-tempio romano con una delle sei colonne che costituivano il pronao Scavi di Nora-teatro romano in una foto di qualche anno fa quando non erano ancora presenti le sedie oggi utilizzate per assistera agli spettacoli Scavi di Nora-teatro romano con le sedie oggi utilizzate per assistera agli spettacoli che vi si svolgono Scavi di Nora-teatro romano con le sedie oggi utilizzate per assistera agli spettacoli che vi si svolgono Scavi di Nora: veduta panoramica del Teatro romano

Proseguendo lungo la strada principale che percorre il promontorio, sotto la quale sono ancora presenti le fognature, sulla sinistra si trovano i resti del Foro, la grande piazza lastricata attorno alla quale si vedono le fondamenta di edifici pubblici. Più avanti lungo la stessa strada si vedono, sulla sinistra, i resti delle Terme Centrali, con il Calidariom ed il Frigidarium, con pavimenti a mosaico. Sulla destra invece vediamo i resti di modeste abitazioni private del quartiere punico, che alcuni indicano come la Kasbah. Dopo una piazzetta con fontana pubblica, arriviamo alla zona del Macellum, il mercato, e delle grandiose Terme a Mare. La via alberata ci porta alla Casa dell’atrio tetrastilio, ossia con quattro colonne, con pavimenti a mosaico di ispirazione africana dei quali il più bello raffigura Anfitridesu un centauro marino. Al termine della strada, sulla punta estrema del promontorio detta Punta ’e su Coloru, ossia la punta del Serpente, arriviamo al Santuario di Esculapio, preceduto da una gradinata e con la cella principale pavimentata a mosaico, nel quale è stato rinvenuto un bellissimo architrave con scolpiti i Serpenti urei, detti serpenti reali, dai quali deriva il nome dato alla punta del promontorio.

Scavi di Nora-Foro romano con la pavimentazione lastricata Scavi di Nora: la Terme Centrali Scavi di Nora: la Terme Centrali Scavi di Nora: la Terme Centrali Scavi di Nora: edifici abitativi Scavi di Nora: la casa dell’atrio tetrastilo Scavi di Nora: la casa dell’atrio tetrastilo con pavimento a mosaico di ispirazione africana raffigurante Anfitridesu un centauro marino Scavi di Nora: la casa dell’atrio tetrastilo con un bambino sui bei pavimenti a mosaico Scavi di Nora: edifici abitativi Scavi di Nora: il pavimenti in mosaico verso la punta ’e su Coloru, ossia punta del serpente Scavi di Nora: il pavimenti in mosaico verso la punta ’e su Coloru, ossia punta del serpente Scavi di Nora: chiesa campestre di Esculapio

Negli scavi di Nora sono state rinvenute anche le statue degli inservienti al tempio, e soprattutto due belle statue di dormienti, uno dei quali rappresentato con il serpente sacro attorcigliato attorno al corpo.

Scavi di Nora: statuette di devoti e inservienti del Santuario Scavi di Nora: statua di dormiente Scavi di Nora: statua di dormiente con il serpente sacro avvolto attorno al corpo

Il comune chiamato viene abitata fino al primo periodo medioevale, nell’ottavo secolo, abbandonata dopo un lungo periodo di decadenza iniziato nel quinto secolo, quando i traffici marittimi diventano impraticabili per la presenza dei pirati e il luogo dove sorge il paese pericoloso perché eccessivamente esposto a scorrerie. La stele di Nora, l’architrave e tutte le statue, come molti altri reperti, sono stati ben restaurati e sono conservati al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, che anche solo per questo merita senz’altro una visita.

La spiaggia di Nora

Partiamo da Pula e seguiamo il viale Nora, che ci porta alla penisola di Nora, sulla quale si trova il suo sito archeologico. Arrivati alla chiesa romanica di Sant’Efisio, sulla destra c’è la Peschiera di Nora, che era una laguna, finche nel 1957 è stato costruito l’argine, che ha trasformato l’area della laguna di Nora in una peschiera. Sulla sinistra della penisola si sviluppa la Rada di Sant’Efisio, con al suo interno la spiaggia di Nora. C’è un bar ristorante davanti alla spiaggia.

La spiaggia di Nora è costituita da un arenile di medie dimensioni, caratterizzato da un fondo di sabbia bianca a grani, delimitato a sinistra da una scogliera, che si affaccia su un mare dai colori spazianti dal verde all’azzurro, caratterizzato da acque limpidesu un fondale basso e sabbioso. Si trova un bar ristorante davanti alla spiaggia in prossimità della chiesa, e sono presenti punti di ristoro, uno stabilimento, un albergo nelle vicinanze, ed è possibile affittare attrezzature da spiaggia. La spiaggia è zona e affollata in alta stagione, è possibile fare delle immersioni subacquee tra le rovine dell’antica cittadina fenicio punica, ed è particolarmente indicata per fare windsurf. In occasioni di eccezionale trasparenza del mare, salla piaggia è possibile riuscire a scorgere, sul fondale, le rovine dell’antica cittadina sommersa.

Pula-Nora: l’insenatura detta anche rada di Sant’Efisio Pula-Nora: l’insenatura detta anche rada di Sant’Efisio Pula-Nora: l’insenatura detta anche rada di Sant’Efisio con la chiesa di Sant’Efisio Pula-Nora: veduta della spiaggia di Nora

La Torre di Sant’Efisio chiamata anche Torre del Coltellazzo

L’estremo sud occidentale dal promontorio di Nora regge la Torre di Sant’Efisio chiamata anche Torre del Coltellazzo che è stata costruita sopra i resti dell’Acropoli di Nora, sul capo di Pula, di fronte all’isola del Coltellazzo. Collocata a 32 metri sul mare, è raggiungibile a piedi in circa venti minuti, dall’area archeologica di Nora, ma è recintata perché utilizzata come faro. Edificata in epoca spagola, probailmente nel 1639, in arenaria calcarea, è entrata in funzione dal 1607 allo scopo di avvistare i pericoli delle incursioni dei pirati saraceni provenienti dal mare, e nel settecento l’edificio è stato inglobato in un forte. Ha una struttura tronco conica, di circa 11 metri di altezza e 12 metri di diametro alla base, e presenta una camera interna voltata a cupola, sostenuta da un pilastro centrale. Le è stato aggiunto successivamente un solaio in cemento, per rialzarla di un piano, che comunica con il primo tramite una scala interna alla muratura, mentre una esterna, di recente realizzazione immette nell’edificio.

Pula-ora: la Torre del Coltellazzo con il faro della stazione semaforica di capo Pula Pula-Nora: la Torre del Coltellazzo con il faro della stazione semaforica di capo Pula

Passata alla Marina Militare, la torre è stata trasformata, nella prima metà del 1900, nel Faro della stazione semaforica di capo Pula e, durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata utilizzata come punto di avvistamento, presidiata da una piccola guarnigione della regia Marina. Dal 1999 è di proprietà del Demanio dello Stato, e, dopo il restauro del 2002, dal 2009 è stata data in concessione al comune di Pula.

La spiaggia dei Fichi

Seguiamo, dal paese, le indicazioni per arrivare alla zona archeologica e prendiamo il viale Nora. Molto prima di raggiungere la chiesa di Sant’Efisio, arriviamo a una deviazione che, proseguendo, porta agli scavi, mentre se prendiamo a sinistra ci porterà alla spiaggia di su Guventeddu. Dopo pochi metri, prendiamo uno sterrato sulla destra che conduce alla spiaggia di Is Figus, ossia la spiaggia dei Fichi.

Pula-Nora: la spiaggia di su GuventedduLa spiaggia di Is Figus ossia la spiaggia dei Fichi viene chiamata così per la presenza di numerose piante di fico che si trovano subito a ridosso della spiaggia. Caratterizzata da un arenile con un fondo di sabbia granulosa e bianca, si affaccia su un mare dai colori spazianti dal verde all’azzurro, caratterizzato da acque limpidesu un fondale basso e sabbioso. È la prosecuzione della spiaggia di Nora, dalla quale è separata da una scogliera, e prosegue verso nord con la spiaggia di su Guventeddu. Le spiagge sono unite tra loro, si tratta, infatti, dello stesso arenile che cambia nome.

La frazione su Guventeddu con la spiaggia di su Guventeddu chiamata anche spiaggia di Pula

Seguiamo, dal paese, le indicazioni per arrivare alla zona archeologica e prendiamo il viale Nora. Molto prima di raggiungere la chiesa di Sant’Efisio, arriviamo alla deviazione che, proseguendo, porta agli scavi, mentre, se prendiamo a sinistra, ci porta indietro lungo la costa. Presa questa strada, percorsi circa cinquecento metri, arriviamo alla frazione su Guventeddu (altezza metri 2, distanza in linea d’aria circa 3.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 23). Da questa frazione, prendendo una delle numerose deviazioni sulla destra, arriviamo alla spiaggia di su Guventeddu, che viene anche chiamata la spiaggia di Pula.

La spiaggia di su Guventeddu che viene anche chiamata spiaggia di Pula è caratterizzata da un arenile di circa settecento metri, di sabbia fine con rari scogli, affacciato su un mare con un’acqua limpida e cristallina, con fondale basso e sabbioso. Ricca di servizi, è dotata di Hotel, bar, ristorante ed è possibile noleggiarvi ombrellone, sdraio e pattino. È l’ideale per famiglie con bambini, che possono giocarvi senza alcun pericolo, ed, essendo battuta dal vento, è meta ideale per i surfisti ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea o semplici immersioni. La spiaggia offre panorami suggestivi, con in lontananza la veduta della Torre di Sant’Efisio, chiamata anche Torre del Coltellazzo, e verso sinistra l’isolotto di San Macario con la Torre di San Macario.

Pula-Nora: la spiaggia di su Guventeddu Pula-Nora: la spiaggia di su Guventeddu Pula-Nora: la spiaggia di su Guventeddu

La ho raggiunta una sera, Viaggiando da solo. Ci sono arrivato dalla strada bianca che termina sulla sabbia, tanto che mi si è insabbiata l’auto e non sono bastati gli sforzi di due giovani del posto per farla ripartire, per fortuna è passato un camperista che con una corda da traino è riuscito a riportarmi sullo sterrato.

La spiaggia di su Stangioni

Per raggiungere la spiaggia di su Stangioni, dalla periferia settentrionale di Pula, usciamo verso nord sulla SS195 Sulcitana, ed imbocchiamo la bretella che supera il rio Pula con il ponte di Broccetta. Subito dopo il ponte, prendiamo a destra, verso il mare, la via Enrico Fermi, superando le case di un piccolo quartiere staccato dal resto del paese. Continuiamo sulla strada sterrata che corre parallela al letto del fiume, percorrendola tutta fino alla fine, dove la strada ci porta alla spiaggia.

La spiaggia di su Stangioni e divisa in due spiagge, Su Stangioni Foxi Niedda, la parte più a nord, alla quale arriviamo dal paese, e Su Stangioni Foxi lino, la parte a sud, raggiungibile attraverso la costa. Sono separate dalla Foxi Durci, che costituisce l’estuario del rio Pula, un piccolo fiume che nei mesi estivi si ritira. L’arenile di medie dimensioni, a forma di arco, è costituito da una distesa di sabbia bianca scura, grossolana, con ciottolini, e si affaccia su un mare di un colore verde, con un fondale non molto basso, e sabbioso. Non ha alcun riparo naturale dai venti e non e mai troppo frequentata, neanche in alta stagione. In questa spiaggia non e presente alcun servizio.

Pula-Nora: la spiaggia di su Stangioni Foxi Niedda Pula-Nora: la foce della Foxi Durci Pula-Nora: verso la spiaggia di su Stangioni Foxi lino

L’isola con la Torre di San Macario

Pula: l’isolotto di San Macario con la torre omonimaDi fronte alla spiaggia di su Stangioni Foxi lino si vede l’Isolotto di San Macario con la sua torre, che si trova a circa quattrocento metri dalla punta di Santa Vittoria. Il suo nome deriva dall’antico culto che si praticava presso il monastero bizantino dedicato a San Macario, i cui ruderi sorgono sul lato occidentale dell’isolotto. Sull’isola, ricoperta da una fitta vegetazione mediterranea, si trovano anche i ruderi di altri edifici, tra i quali quelli di una tonnara.

Pula: la Torre di San Macario con la torre omonimaLa Torre di San Macario è situata sull’isolotto omonimo, a 15 metri sul mare, ed è raggiungibile con imbarcazioni private, dalla spiaggia di Pula. Costruita in epoca spagnola, secondo alcuni nel 1595 e secondo altri nel 1639, costituiva una delle strutture difensive costiere dell’area sud occidentale della Sardegna, per prevenire le invasioni dei pirati saraceni. realizzata in pietrame di rocce vulcaniche, era una Torre de armas, atta alla difesa pesante, munita di cannoni e di una guarnigione. La presenza della torre permetteva ai pescatori delle tonnare di frequentare in tranquillità i mari vicini, senza la paura di finire preda dei pirati.

Da Pula la strada ci porta verso Villa San Pietro

La costiera che si sviluppa tra Pula e Villa San Pietro offre diversi punti di un bel paesaggio affacciato sul mare, tra i quali il bell’Arco di Pula, quasi di fronte all’isola di San Macario. Usciti da Pula e passata, al chilometro 28, la località Baustella, La SS195 Sulcitana ci conduce, attraversando molte zone coltivate, verso Villa San Pietro. È possibile effettuare alcune deviazioni dalla strada principale, che ci portano a visitare altre località, ed anche alcuni Bunker dell’ultima guerra, situati tra Pula e Villa San Pietro.

Pula: un tratto di costa di fronte all’isola di San Macario Bunker fra le colline di Pula e Villa San Pietro Bunker fra le colline di Pula e Villa San Pietro

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Sulcis Iglsiente, e da Pula ci recheremo a visitare Villa San Pietro dove vedremo il centro abitato ed i suoi dintorni.


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