Uno dei siti più visitati per conoscere la Sardegna che ha ricevuto fino a oltre 900 visitatori in un solo giorno | |||||||||||||||||
![]() ![]() | |||||||||||||||||
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ||||||||||||||
Pula con la costiera partendo da Santa Margherita, per recarci poi a Nora con i suoi importanti scavi archeologiciIn questa tappa del nostro viaggio, da Chia proseguiremo verso Cagliari visitando le spiagge della costiera di Pula. Vedremo Santa Margherita di Pula con la sua costiera, il paese chiamato Pula, e Nora con la sua famosa zona archeologica. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL'area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell'isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all'una o all'altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. Il litorale di PulaVisitiamo ora il litorale di Pula, da Santa Margherita alle spiagge di Pula e di Nora. La costa di Santa Margherita fino a PulaDa Chia ci rimettiamo sulla strada costiera da Porto Teulada verso Pula, passato il Bar Mongittu dopo quattro chilometri ci immettiamo sulla SS195 Sulcitana proveniente da Teulada e da Domus de Maria, chiamata Sulcitana perché collega la città di Cagliari con il Sulcis. Il Pinus village con la sua spiaggiaArrivati al chilometro 42 della SS195 Sulcitana, svoltiamo a destra sullo svincolo segnalato da un grosso masso vicino a un lampione, con la scritta Pinus village, e proseguiamo dritti all'interno della lottizzazione residenziale seguendo il viale principale, fino a un piccolo spiazzo in cui è possibile parcheggiare. In alternativa si può lasciare il mezzo sul ciglio della strada. Il Pinus village è un piccolo complesso residenziale fornito di campi da tennis, basket, calcetto. Se si parcheggia sulla strada che sovrasta l'insenatura, vi sono delle pratiche scalette rocciose, che consentono l'accesso alla bella spiaggia del Pinus village.
La costiera di Santa Margherita con le diverse comunioni e loro spiagge, e la chiesa campestre di Santa SusannaLe spiagge della costiera di Santa Margherita di Pula sono costituite da un unico lunghissimo litorale di sabbia bianca finissima con la pineta alle spalle, a cui si arriva da ingressi verso il mare che prende nomi diversi in corrispondenza dei diversi complessi residenziali, che si seguono l'un l'altro lungo la costa. Proseguendo sulla SS195 Sulcitana oltre il Pinus village, al chilometro 41.2 della SS195 Sulcitana, si incontra alla sinistra della strada la località Sa Murta Bianca, mentre alla destra della strada si trova una lunga spiaggia che, in corrispondenza dei diversi insediamenti turistici, assume i nomi di Spiaggia di Cala Bernardini, spiaggia della Riviera dei Pini, e spiaggia di Perla Marina. La lottizzazione selvaggia, consentita dal comune di Pula in questo tratto di costiera, ha determinato tra la strada e il litorale, la realizzazione di diversi complessi residenziali, che prendono molte volte il nome di comunioni, dato che sono costituiti soprattutto da villette, che condividono tutti i principali servizi comuni. I complessi residenziali, chiusi da recinzioni e con accesso esclusivo per i soli proprietari o residenti attraverso passaggi controllati, rendono pressoche impossibile raggiungere il mare per chi non risieda in essi. A poche decine di metri a nord della spiaggia del Pinus village, si trova la Spiaggia di Cala Bernardini, che ad ovest è costituita da rocce granitiche rosa, e qui, percorrendo a piedi una mulattiera, si possono scoprire altre piccole calette di sabbia finissima. Tra l'ingresso di un complesso residenziale e l'altro abbiamo trovato un unico accesso al mare, all'inizio della Spiaggia di Cala Bernardini, al quale ci viene il dubbio che sia stato lasciato libero il transito solo perché la spiaggia è situata nei pressi di uno scarico fognario, che per fortuna quando siamo arrivati era in secca, e sotto l'antenna di un ripetitore, credo di telefonia cellulare. Alla spiaggia si arriva dal punto in cui, alla sinistra della strada, si sviluppa il villaggio Residence Capo Blu, un grande complesso presso il quale sono presenti diversi servizi. Riprendiamo a percorre la SS195 Sulcitana verso est, e deviamo seguendo l'indicazione verso l'insediamento turistico comunione di Riva dei Pini, con accesso dai Viali omonimi. Presso l'insediamento turistico, ideali per famiglie con bambini, sono presenti diversi servizi. Subito più avanti si trova il successivo insediamento di comunione di viale delle Sirene, che si sviluppa intorno a un unico Viale. Anche presso questo insediamento turistico, anch'esso ideali per famiglie con bambini, sono presenti numerosi servizi.
Poco più avanti, deviamo seguendo l'indicazione verso l'insediamento turistico di comunione la Perla Marina, che si trova in una grande pineta. La comunione si sviluppa su sette Viali paralleli che vanno tutti a mare, con un unico accesso in via dei Pini, chiuso da un cancello elettrico. A brevi distanze si trovano i servizi essenziali quali market, pescheria, macelleria, giornali, tabacchi, bar, ristoranti e pizzerie, raggiungibili anche a piedi attraverso strade interne. A cinquecento metri di distanza, in corrispondenza dell'ingresso con l'indicazione verso il villaggio la Pineta, si trova un piccolo centro commerciale con un supermercato tutti i principali servizi, bar e pizzeria, campo sportivo per tennis e calcetto, noleggi di bici e auto. Il forte village Resort con la sua spiaggia
Passato l'ingresso ed entrati nel forte village, alla sinistra si trova per primo l'hotel villa del parco, con vicino la piscina per la talassoterapia. Sulla terrazza dell'hotel villa del parco, è presente il famoso ristorante Belvedere, un locale specializzato nella cucina creativa che però è aperto solo a cena.
A sud rispetto all'hotel villa del parco si trova l'hotel Pineta ed infine ancora più a sud l'hotel Il castello. Passato l'ingresso ed entrati nel forte village, all'interno, alla destra, si trova l'hotel Il Borgo. Subito più a sud rispetto a Il villaggio, si trova la piscina Oasis con il suo bar, e subito a sud la piazza Maria luigia, intorno alla quale si trovano i negozi del forte village, e dopo il Pub. A sud rispetto al Bar, si trovano, da ovest ad est, l'hotel La Palme, l'hotel Bouganville e l'hotel Le Dune. A sud rispetto al Bouganville, si trovano i campi da calcetto del forte village. A sud si trova la Pizzeria e la piscina del forte village. Sulla costa, di fronte ai diversi insediamenti del grande compesso residenziale, si trova la spiaggia del forte village, infatti da il nome a questo bell'arenile il famoso villaggio.
Passata la Stella Marina arriviamo alla cala Verde e alle spiagge della Saia e di Is MorusSempre sulla SS195 Sulcitana, al chilometro 38.8, troviamo l'accesso alla comunione Stella Marina, un insediamento turistico in una grande pineta, con accesso esclusivo ai soli proprietari o residenti delle villette, chiuso da un cancello elettrico. Quindi poco più avanti, al chilometro 38,7 della SS195 Sulcitana, presa una deviazione sulla destra che porta sulla costa, troviamo il Residence cala Verde, che si trova in una grande pineta, in una posizione favorevole d'ombra in estate. Proseguendo, la strada ci porta alla Cala Verde, che raggiungiamo dopo settecento metri di strada bianca. Arrivati sulla costa, troviamo il piccolo Porto canale di cala Verde, un porticciolo privato per 80 imbarcazioni con possibilità di futuro ingrandimento nel quale sono disponibili tutti i servizi più importanti. Fare molta attenzione all'ingresso con forte vento dal mare. Proseguendo sulla SS195 Sulcitana, al chilometro 37,8 si accede alla comunione di Is Morus, una zona residenziale sul mare con accesso esclusivo per i soli proprietari o residenti delle villette. La comunione si sviluppa su diversi Viali che vanno tutti a mare, con un unico accesso chiuso da un cancello elettrico. A brevi distanze si trovano i servizi essenziali quali market, pescheria, macelleria, giornali, tabacchi, bar, ristoranti e pizzerie. Il tratto costiero prende il nome di spiaggia della Saia, che ha inizio alla sinistra del porto canale di cala Verde e si sviluppa verso est, proseguendo, poi, nella spiaggia Is Morus, con alle spalle la Pineta di Is Morus.
La spiaggia termina davanti all'hotel Is Morus Relais, ed il tratto davanti all'albergo ed alla Lottizzazione Saia Is Morus, è conosciuto come spiaggia di Saia Is Morus. L'hotel denominato Is Morus RelaisAl chilometro 37.4 della SS195 Sulcitana si trova l'hotel conosciuto come Is Morus Relais.
La frazione Santa Margherita di Pula, un borgo turisticamente ben organizzato Proseguiamo sulla SS195 Sulcitana fino al chilometro 34.4, dove troviamo un incrocio, e prendiamo sulla destra la via Tevere, con le indicazioni per la parrocchiale di Santa Margherita di Pula. Svoltando a destra lungo questa strada entriamo tra le abitazioni della frazione Santa Margherita di Pula (altezza metri 6, distanza in linea d'aria circa 10.3 chilometri, abitanti circa 102), un borgo turisticamente ben organizzato, con negozi, ristoranti, pizzerie, bar. Nella frazione Santa Margherita di Pula si trovano anche campeggi estivi, immersi nelle pinete, e strutture alberghiere. La vita nottutna è molto vivace, e la vicinanza di Cagliari favorisce lo spostamento, sia nei diversi locali notturni, che nelle numerose discoteche. La costiera di Santa Margherita si sviluppa dal Pinus village fino alla costiera del paese chiamata Pula, in tutto il tratto di costa che abbiamo già decritto ed in quello che descriveremo più avanti. La chiesa parrocchiale di Santa MargheritaPresa la via Tevere, la seguiamo per trecentocinquanta metri, poi svoltiamo a destra in via Tirso, dopo duecentocinquanta metri prendiamo a sinistra, e, dopo altri cento metri, a destra, dove troviamo la chiesa di Santa Margherita, che è dal 1959 la chiesa parrocchiale della frazione, una bella chiesa tutta rosa, con un ampio porticato e con uno stupendo chiostro. La piccola chiesa campestre dedicata anch'essa a Santa Margherita
La Spiaggia di Cala d'Ostia con la torre omonima e la Spiaggia di Cala MarinaLa via Flumendosa, percorsi un paio di chilometri, raggiunge la costa in corrispondenza del Campeggio Flumendosa. Passato il campeggio, la strada effettua una curva a destra e prosegue, seguendo la costa verso ovest. Proseguiamo per un chilometro e mezzo fino a raggiungere il Campeggio cala d'Ostia, ove è possibile lasciare il proprio mezzo. Seguendo la costa arriviamo alla Cala d'Ostia, dove si trova, leggermente verso est, la Spiaggia di Cala d'Ostia, caratterizzata da una sabbia fine e acque limpide, che è preceduta lungo la costa, verso ovest, dalle sue due calette con altrettante spiaggette, la Spiaggetta di cala d'Ostia est e la Spiaggetta di cala d'Ostia ovest. E sul promontorio prima dei queste spiaggette si trova la torre di cala d'Ostia.
Percorsa la via Flumendosa fino a raggiungere la costa, in corrispondenza del Campeggio Flumendosa, invece di seguire la strada che curva a destra, prendiamo a sinistra ed arriviamo quasi subito alla Spiaggia di Cala Marina, chiamata anche spiaggia di Campumatta.
Tra il Campeggio cala d'Ostia, e, più vicino alla via Flumendosa, il Campeggio Flumendosa, si trova il grande stagno chiamato Stangioni Campumatta, dal quale prende il nome la spiaggia. La frazione Foxi 'e Sali e monte Agumu con la sua spiaggia e la spiaggia di AgumuProseguiamo sulla SS195 Sulcitana fino al chilometro 33,5 dove, superato il ponte sul Riu Santa Margherita, prendiamo la successiva traversa sulla destra, che è la Strada dei Pianeti. Svoltiamo, dunque, a destra, percorriamo tutta la Strada dei Pianeti fino alla frazione Fox 'e Sali e monte Agumu (altezza metri 12, distanza in linea d'aria circa 5.5 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Nella frazione si trova il villaggio Foxi 'e Sali, immerso nel verde, e, svoltando a destra nella Via Giove, arriviamo alla spiaggia di Foxi 'e Sali o di Monte Agumu. Proseguiamo sulla SS195 Sulcitana, poi al chilometro 30,5 deviamo a destra verso la costa, a un bivio non segnalato, posto accanto a delle grandi serre. Arrivati al villaggio Pireddu, continuiamo, dopo una deviazione a sinistra, fino a raggiungere, in un chilometro e mezzo, la Baia di Agumu, lungo la strada con un tratto finale sterrato. Nell'insenatura, che è chiusa alla destra dalla punta di Agumu, ed alla sinistra dalla Peschiera di Nora, si trova la spiaggia di Agumu. La spiaggia di Agumu è situata nell'insenatura un poco più a sud dell'antico paese chiamato Nora, una delle aree archeologiche più interessanti dell'Isola. In lontananza, è possibile scorgere la famosa torre del Coltellazzo. La frazione Is MolasCi stiamo avvicinando a Pula, e, al bivio che ci ha portati nella Baia di Agunu, spostandoci di poco meno di quattro chilometri verso l'interno, arriviamo alla frazione Is Molas (altezza metri 34, distanza in linea d'aria circa 5.4 chilometri, abitanti circa 127), una località che consta di strutture ricettive, villette, e nella quale si trova un importante Golf Club. A Is Molas si trova la chiesa della Madonna della Consolazione con il ricordo di fra Nazareno da Pula
Il paese chiamato Pula
Origine del nomeIl nome del paese, di origine incerta, secondo qualche studioso deriverebbe dalla parola greca Pùle, che vuol dire passaggio. Secondo altri, invece, esso potrebbe essere ricondotto alla parola di origine Fenicia Phul, che indica un promontorio, anche se l'ipotesi non appare attendibile. La sua economiaLa sua economia è basata prevalentemente sulle attività del terziario, soprattutto sul turismo, che sono affiancate dalle tradizionali attività agricole. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta, ed è favorito dal clima mite che ha permesso la produzione del famoso Pomodoro di Santa Margherita. Si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, del legno, della stampa, dei materiali da costruzione, della gioielleria e oreficeria, metallurgico ed edile. Immersa in uno scenografico paesaggio naturalistico, è una rinomata meta turistica internazionale, con la Baia di Nora presso la quale sorge l'antica città con l'imponente teatro romano, le spiagge di Santa Margherita famose per la sabbia bianca e per le sue acque poco profonde, e di cala d'Ostia, offrono un panorama caratterizzato dalle antiche torri spagnole. Per l’arricchimento culturale, a Pula sono presenti la biblioteca comunale, il museo archeologico e l’acquarium Laguna di Nora. Le strutture ricettive, che comprendono vari agriturismi, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport è a disposizione nei dintorni, nella frazione Is Molas, un campo da golf con 18 buche. Brevi cenni storiciRiguardo alla sua preistoria si hanno poche notizie. Le principali informazioni provenienti dal mondo antico fanno riferimento all’antica città di Nora, che si trova sul promontorio di Capo di Pula. La presenza, in alcuni edifici, di materiali prelevati dalle rovine di Nora, lascia supporre che il borgo di Pula sia nato come erede naturale dell'antica città di Nora. In epoca medievale il suo territorio viene chiamato Padulis de Nura, ossia palude di Nora, perché occupato da vaste zone paludose, per divenire, poi, la villa di Pula. Entrata a far parte della contea di Quirra, a partire dal dodicesimo secolo inizia la sua rinascita, con le bonifiche e lo sviluppo dell’attività agricola, promosse dai religiosi cristiani che si insediano nella zona. In periodo aragonese viene data in feudo a nobili e funzionari. Nei primi anni dell'800, anche grazie agli incentivi dello stato, il suo territorio vede intensificare le bonifiche e lo sviluppo dell’olivicoltura. Nel 2016 viene cambiata la provincia alla quale appartiene, passando dalla provincia di Cagliari alla città metropolitana di Cagliari. Le principali feste e sagre che si svolgono a Pula> Le fermate della processione di Sant'Efisio a Pula ed a Nora
Visita del centro del paeseL'abitato, caratterizzato da strade costruite in pietra, è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia. Entriamo nell'abitato da sud ovest, con la SS195 Sulcitana, dalla quale, all'interno del paese, si separa la via Alfonso lamarmora. Lo stadio comunale le AieEntrati nell'abitato con la SS195 Sulcitana, a quattrocentocinquanta metri si arriva a un bivio dove la statale si dirige verso sinistra, mentre continuando dritti si imbocca la via Alfonso lamarmora. Percorsi trecentocinquanta metri, prendiamo a destra la via Porrino, che, in poco più di duecento metri, ci porta allo stadio comunale le Aie, che si trova alla sinistra della strada. Si tratta di una grande struttura, in grado di ospitare 1.500 persone, nella quale gioca l'A.D.S. Pula, che milita nel girone Promozione. Il ristorante Cucina MachrìProseguendo lungo la via Alfonso lamarmora, alla destra della strada si trova il ristorante Cucina Macrì, che è però aperto solo a cena.
Il museo archeologico Giovanni Patroni
Il Municipio di PulaProseguendo circa centosessanta metri lungo il corso Vittorio Emanuele, al civico numero 28, si trova, alla sinistra della strada, in un ampio cortile alberato, l'edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Pula. La chiesa parrocchiale di San Giovanni BattistaProseguendo per un'ottandina di metri lungo il corso Vittorio Emanuele, arriviamo in piazza del Popolo, dalla quale prendiamo, a destra il viale Nora, che ci porterà agli scavi archeologici di Nora. Percorsa per un centinaio di metri, prendiamo a sinistra la via chiesa, alla sinistra della quale, dopo alcune decine di metri, si trova la chiesa di San Giovanni Battista, che è la chiesa parrocchiale di Pula. La chiesa è stata costruita nel 1899 su progetto dell'ingegner Costa, lo stesso che ha progettato il bastione di Saint Remy a Cagliari, e ha sostituito una piccola chiesa precedente, della quale rimane un disegno della pianta fatto dallo stesso Costa, ma non sappiamo altro. Edificata in stile ottocentesco, rispecchia lo stile eclettico del suo tempo, ma si possono già vedere alcuni elementi liberty in facciata, che ha voluto imitare l'aspetto delle chiesette medioevali della Sardegna meridionale, usando però tutti elementi classici. La Processione di Sant'Efisio arriva, da Cagliari, il 2 maggio in questa chiesa, dove si svolgono le celebrazioni religiose, poi il 3 maggio si reca al santuario omonimo presso Nora, e la sera rientra con una fiaccolata al Nora a Pula, dove il Santo torna nella chiesa parrocchiale, dalla quale riparte il 4 maggio per rientrare a Cagliari. Il villa Madau HotelDi fronte alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.
La villa di Santa MariaProseguendo lungo il viale Nora per quattrocento metri, alla destra della strada si trova l'accesso alla villa di Santa Maria, un bellissimo edificio a tre piani in stile neoclassico palladiano, progettato nel 1838 dall'architetto cagliaritano Gaetano Cima. L'edificio, che prende il nome dalla chiesa che è stata demolita per lasciare spazio alla villa, ormai assorbito all'interno dell'abitato di Pula, originariamente ero situato in piena campagna lungo la strada per Nora. Il prospetto è nobilitato da un colonnato dorico e da un fregio a festoni e corone. All'interno, l'elemento più rilevante è la rotonda, che anticipa soluzioni che il Cima applicherà ad altri suoi edifici. La villa Santa Maria non è attualmente visitabile perché è di proprietà privata. È stata anche oggetto, nel 2009, dell'emissione di un francobollo commemorativo. Il cimitero di PulaPassata la villa di Santa Mria, proseguiamo per trecentocinquanta metri lungo il viale Nora, e troviamo, alla sinistra della strada, l'ingresso di quello che è il cimitero di Pula. La chiesa di San Raimondo Nonnato
Oggi la chiesa è aperta al pubblici il 31 agosto per la festa di San Raimondo Nonnato; il 2 maggio per la Processione di Sant'Efisio, che, prima di giungere al santuario omonimo presso Nora, sosta di fronte a questa chiesa ; e per poche settimane in estate per la messa della domenica sera. Il lantana ResortPercorsi ancora duecentocinquanta metri sul viale Nora, si vede, alla sinistra della strada, al civico numero 37, l'ingresso del grande complesso alberghiero denominato lantana Resort.
Il Nora Club HotelPercorsi appena duecento metri si arriva a una rotonda con un bivio, dove a destra prosegue il viale Nora che conduce agli scavi, mentre a sinistra parte la Strada comunale Santa Vittoria. Subito all'altezza della rotonda, alla sinistra della strada, si trova l'ingresso del Nora Club Hotel.
Visita dei dintorni di Pula dove si trova Nora con la sua area archeologica Nei dintorni di Pula sono stati portati alla luce i resti delle tombe di giganti Cuccumeu, Mannu Sannu, su Tintioni; del nuraghe complesso Sa Guardia Mongiasa; ed anche dei nuraghi Conca Moio, de Gangiu, Furcadizzo, Guardia Perdas de Fogu, Guardia Sant'Aliana, Mangallu, Perdu Becciu, Porcili Becciu, punta Eva, s'Abuleu, tutti di tipologia indefinita. estremamente significativa, è inoltre l'area archeologica fenicia, punica e successivamente romana, di Nora. A Nora visiteremo la chiesa di Sant'Efisio Martire GuerrieroAttraversata il paese chiamato Pula, si imbocca il viale Nora, che ci porta, dopo circa tre chilometri, al promontorio di Nora, dove si trova alla sinistra la spiaggia di Nora, e, più avanti, la chiesa di Sant'Efisio e poi l'importante area archeologica di Nora. Prima di raggiungere l'area archeologica, troviamo sulla sinistra della strada, su un basso poggio al limite di un'area a giardino, vicino ad ampi parcheggi, la chiesa di Sant'Efisio, che sorge sulla spiaggia presso le rovine di Nora, costruita, secondo la tradizione, sul luogo dove sarebbe stato martirizzato il Santo. Non sappiamo a quando risalga il primo luogo di culto, che viene donato nel 1089 ai monaci Vittorini di Marsiglia, i quali lo ampliano e modificano in forme romaniche, costruendo una chiesa absidata, con tre navate separate da archi ed attualmente voltate a botte. Viene successivamente restaurata nel 1656, quando la facciata viene stravolta e ad essa viene addossato un portico, per permettere il riparo dei pellegrini che sostano sotto il sole e le intemperie, grazie alla donazione di Alfonso Gualbès, marchese di Palmas, come ringraziamento per essere sfuggito all'epidemia di peste dopo aver evocato il Santo. Viene nuovamente restaurata nel diciannovesimo secolo. L'edificio, costruito con il materiale di spoglio della vicina città fenicio punico romana di Nora, ha attualmente un prospetto frontale che si presenta completamente intonacato, con tre finestre rettangolari che illuminano gli ambienti di un piano superiore, mentre la scarsissima illuminazione interna arriva da un solo minuscolo oculo che si apre sopra l'abside. Nella Cripta della chiesa sono conservate le reliquie del Santo. Il martirio di Sant'Efisio è ricordato dalla sola comunità di Pula con la Processione del 15 gennaio, che prevede che alla vigilia il simulacro, che si trova in parrocchia, venga portato in processione alla piccola chiesa di Nora, per essere poi riportato la sera del giorno solenne. La festa principale, Sa festa Manna, ha inizio il primo di maggio con una grandiosa processione che parte dalla chiesa di Cagliari a lui dedicata, nel quartiere di Stampace. Il prezioso simulacro viene caricato su uno splendido cocchio e trasportato alla cappella di Giorgino, anch'essa a lui dedicata, dove viene privata dei gioielli ed avviene il cambio del mezzo di trasporto ed il Santo è caricato nel cocchio di campagna. Passando e sostando lungo varie tappe, l'arrivo a Pula è previsto per la mattinata del 2 maggio. Tra le varie celebrazioni, la suggestiva processione in spiaggia del 3 maggio. Il rientro a Cagliari, in nottata e sempre in processione, il 4 maggio, con un'accoglienza sentitissima dai fedeli. Oltre ad essere tra le più antiche, quella di Sant'Efisio è anche la più lunga processione religiosa italiana, con circa sessantacinque chilometri percorsi a piedi in quattro giorni, ed è la più grande di tutto il Mediterraneo. L'importante area archeologica di Nora
Il Primo insediamento fenicio risale, probabilmente, alla fine del VIII e l'inizio del VII secolo avanti Cristo e fà di Nora un centro commerciale dotato di tre porti, che oggi non sono però più visibili. Relativamente a questo periodo, importanti informazioni provengono dalle indagini archeologiche tuttora in corso, che hanno portato alla scoperta di un complesso sacro nella zona del Coltellazzo, sotto la torre spagnola. I resti del Tophet e della necropoli sono stati portati alla luce da una mareggiata nel 1889 sulla spiaggia alle spalle della chiesa di Sant'Efisio, poco prima dell'attacco dell'istmo alla terraferma, ma sono adesso purtroppo completamente erosi nel mare.
Il successivo Arrivo dei Cartaginesi, che la hanno occupata tra il VII ed il IV secolo avanti Cristo, ha trasformato Nora in un centro commerciale di grande importanza, facendole raggiungere un alto grado di prosperità e divenire sicuramente una delle più importanti cittadina della costa meridionale sarda. Non si trovano molti resti del paese punica in quanto le si è successivamente completamente sovrapposta la cittadina romana. Di questo periodo sono visibili scarsi resti architettonici, quali il tempio di Tanit e alcuni resti nella zona a mare. Sono stati comunque rinvenuti corredi, vasi importati dalla Grecia, oggetti in oro ed avorio ed oggetti in pasta vitrea colorata. La dominazione romana comincia nel 238 avanti Cristo. Gli scavi effettuati negli anni '50 hanno portato alla luce vaste aree del paese del periodo romano e la maggior parte delle strutture visibili risalgono al periodo imperiale. Possiamo vedere l'intero impianto stradale che divideva l'abitato in isolati, comprendenti spazi pubblici ed aree destinate ad uso privato. All'ingresso degli scavi si vedono i resti delle Terme orientali e poco più avanti, sulla destra, si incontra su un piccolo ripiano quello che doveva essere il centro del culto cittadino in periodo punico, chiamato l'alto luogo di Tanit, che era la principale divinità cartaginese, dove è stato trovato un cippo piramidale con un basamento di dieci per undici metri, del quale si vedono le fondamenta composte da grossi blocchi irregolari con i resti di una scalinata. Più avanti si incontra il tempio romano, del quale è ben conservata solo una delle sei colonne che costituivano il Pronao. Poco distante c'è il teatro, costruito nel I secolo dopo Cristo, in periodo augusteo, oggi restaurato e riportato alla sua funzione originale, dato che accoglie in un ambiente suggestivo spettacoli e manifestazioni. Proseguendo lungo la strada principale che percorre il promontorio, sotto la quale sono ancora presenti le fognature, sulla sinistra si trovano i resti del Foro, la grande piazza lastricata attorno alla quale si vedono le fondamenta di edifici pubblici. Più avanti lungo la stessa strada si vedono, sulla sinistra, i resti delle Terme Centrali, con il Calidariom ed il Frigidarium, con pavimenti a mosaico. Sulla destra invece vediamo i resti di modeste abitazioni private del quartiere punico, che alcuni indicano come la kasbah. Dopo una piazzetta con fontana pubblica, arriviamo alla zona del Macellum, il mercato, e delle grandiose Terme a Mare. La via alberata ci porta alla casa dell'atrio tetrastilio, ossia con quattro colonne, con pavimenti a mosaico di ispirazione africana dei quali il più bello raffigura Anfitride su un centauro marino. Al termine della strada, sulla punta estrema del promontorio detta punta 'e su Coloru, ossia la punta del Serpente, arriviamo al santuario di Esculapio, preceduto da una gradinata e con la cella principale pavimentata a mosaico, nel quale è stato rinvenuto un bellissimo architrave con scolpiti i Serpenti urei, detti serpenti reali, dai quali deriva il nome dato alla punta del promontorio. Negli scavi di Nora sono state rinvenute anche le statue degli inservienti al tempio, e soprattutto due belle statue di dormienti, uno dei quali rappresentato con il serpente sacro attorcigliato attorno al corpo. Il paese chiamato viene abitata fino al primo periodo medioevale, nell'VIII secolo, abbandonata dopo un lungo periodo di decadenza iniziato nel V secolo, quando i traffici marittimi diventano impraticabili per la presenza dei pirati e il luogo dove sorge il paese pericoloso perché eccessivamente esposto a scorrerie. La stele di Nora, l'architrave e tutte le statue, come molti altri reperti, sono stati ben restaurati e sono conservati al museo archeologico nazionale di Cagliari, che anche solo per questo merita senz'altro una visita. La spiaggia di NoraPartiamo da Pula e seguiamo il viale Nora, che ci porta alla penisola di Nora, sulla quale si trova il suo sito archeologico. Arrivati alla chiesa romanica di Sant'Efisio, sulla destra c'è la Peschiera di Nora, che era una laguna, finche nel 1957 è stato costruito l'argine, che ha trasformato l'area della laguna di Nora in una peschiera. Sulla sinistra della penisola si sviluppa la Rada di Sant'Efisio, con al suo interno la spiaggia di Nora. C'è un bar ristorante davanti alla spiaggia.
La torre di Sant'Efisio chiamata anche torre del ColtellazzoL'estremo sud occidentale dal promontorio di Nora regge la torre di Sant'Efisio, chiamata anche torre del Coltellazzo, che è stata costruita sopra i resti dell'Acropoli di Nora, sul Capo di Pula, di fronte all'isola del Coltellazzo. Collocata a 32 metri sul mare, è raggiungibile a piedi in circa venti minuti, dall'area archeologica di Nora, ma è recintata perché utilizzata come faro. Edificata in epoca spagola, probailmente nel 1639, in arenaria calcarea, è entrata in funzione dal 1607 allo scopo di avvistare i pericoli delle incursioni dei pirati saraceni provenienti dal mare, e nel '700 l'edificio è stato inglobato in un forte. Ha una struttura tronco conica, di circa 11 metri di altezza e 12 metri di diametro alla base, e presenta una camera interna voltata a cupola, sostenuta da un pilastro centrale. Le è stato aggiunto successivamente un solaio in cemento, per rialzarla di un piano, che comunica con il primo tramite una scala interna alla muratura, mentre una esterna, di recente realizzazione immette nell'edificio. Passata alla Marina Militare, la torre è stata trasformata, nella prima metà del 1900, nel faro della stazione semaforica di Capo Pula, e, durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata utilizzata come punto di avvistamento, presidiata da una piccola guarnigione della regia Marina. Dal 1999 è di proprietà del Demanio dello Stato, e, dopo il restauro del 2002, dal 2009 è stata data in concessione al comune di Pula. La spiaggia dei FichiSeguiamo, dal paese, le indicazioni per arrivare alla zona archeologica e prendiamo il viale Nora. Molto prima di raggiungere la chiesa di Sant'Efisio, arriviamo a una deviazione che, proseguendo, porta agli scavi, mentre se prendiamo a sinistra ci porterà alla spiaggia di Su Guventeddu. Dopo pochi metri, prendiamo uno sterrato sulla destra che conduce alla spiaggia di Is Figus, ossia la spiaggia dei Fichi. La frazione su Guventeddu con la spiaggia di Su Guventeddu chiamata anche spiaggia di PulaSeguiamo, dal paese, le indicazioni per arrivare alla zona archeologica e prendiamo il viale Nora. Molto prima di raggiungere la chiesa di Sant'Efisio, arriviamo alla deviazione che, proseguendo, porta agli scavi, mentre, se prendiamo a sinistra, ci porta indietro lungo la costa. Presa questa strada, percorsi circa cinquecento metri, arriviamo alla frazione su Guventeddu (altezza metri 2, distanza in linea d'aria circa 3.2 chilometri, abitanti circa 23). Da questa frazione, prendendo una delle numerose deviazioni sulla destra, arriviamo alla spiaggia di Su Guventeddu, che viene anche chiamata la spiaggia di Pula.
La spiaggia di Su StangioniPer raggiungere la spiaggia di Su Stangioni, dalla periferia settentrionale di Pula, usciamo verso nord sulla SS195 Sulcitana, ed imbocchiamo la bretella che supera il Rio Pula con il ponte di Broccetta. Subito dopo il ponte, prendiamo a destra, verso il mare, la via Enrico Fermi, superando le case di un piccolo quartiere staccato dal resto del paese. Continuiamo sulla strada sterrata che corre parallela al letto del fiume, percorrendola tutta fino alla fine, dove la strada ci porta alla spiaggia.
L'isola con la torre di San Macario
Da Pula la strada ci porta verso Villa San PietroLa costiera che si sviluppa tra Pula e Villa San Pietro offre diversi punti di un bel paesaggio affacciato sul mare, tra i quali il bell'Arco di Pula, quasi di fronte all'isola di San Macario. Usciti da Pula e passata, al chilometro 28, la località Baustella, La SS195 Sulcitana ci conduce, attraversando molte zone coltivate, verso Villa San Pietro. È possibile effettuare alcune deviazioni dalla strada principale, che ci portano a visitare altre località, ed anche alcuni Bunker dell'ultima guerra, situati tra Pula e Villa San Pietro. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Sulcis Iglsiente, e da Pula ci recheremo a visitare Villa San Pietro, dove vedremo il centro abitato ed i suoi dintorni. | |||||||||||||||||
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ||||||||||||||
© Claudio de Tisi 2002-2020 - Codice Fiscale DTSCLD44M23F132W | |||||||||||||||||