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Putifigari con il suo centro ed i dintorni dove si trova la Necropoli ipogeica di Monte SiseriIn questa tappa del nostro viaggio, da Uri proseguiamo per Putifigari, che visitiamo con i suoi dintorni nei quali si trova la Necropoli ipogeica di Monte Siseri. La Regione storica del Sassarese chiamata anche Logudoro Turritano
In viaggio verso PutifigariDal centro di Uri prendiamo verso nord ovest la via Sassari, che ci porta sulla SP41. La seguiamo per circa un chilometro, fino a che quasta strada Provinciale si immette sulla SS127bis Settentrionale Sarda, che prendiamo verso sinistra, e la seguiamo in direzione sud ovest, superando l'immissione da sinistra della SS131bis, e, dopo circa quattro chilometri e mezzo, prendiamo a sinistra la SP12. Questa strada, dopo circa otto chiloemtri, ci porta all'interno dell'abitato di Putifigari. Dal Municipio di Uri a quello di Putifigari si percorrono 14.0 chilometri. Il paese chiamato Putifigari
Origine del nomeLa sua denominazione, che nella parlata locale è Putivigàri o Potivigàri, deriva dal sardo logudorese Púttu, che indica un pozzo, e dal termine Ficus, che indica un fico. La sua economiaIl paese basa la sua economia soprattutto sulla tradizionale attività agricola, dato che nel suo territorio si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta. É presente anche l'attività zootecnica, con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è pressoche inesistente, e modesta è anche la presenza del terziario. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciLe origini del suo territorio vengono fatte risalire all'età preistorica, come attestano i ritrovamenti effettuati in esso. Come paese, comunque, Putifigari nasce in epoca medievale, quando appartiene al Giudicato di Logudoro, nella curatoria di Fiolinas. Nel 1255, con la morte di Adelasia di Torres, diviene possedimento dei Doria, che lo amministrano per diverso tempo. Passato sotto il controllo degli Aragonesi, intorno al 1365 re Pietro IV d'Aragona concede il feudo a don Pedro Boyl, il quale ne progetta l'impianto generale, vi fa costruire nuove abitazioni e ristrutturare l'antico palazzo baronale. Nel diciassettesimo secolo la famiglia Boyl si imparenta con la famiglia dei Pilo, grazie al matrimonio di Margherita Boy con don Matteo Pilo. A seguito di questo evento, si iniziano ad attuare politiche di ripopolamento, che vi portano anche la presenza di malviventi condannati al confino. Il Comune di Putifigari nel 1928 viene aggregato al Comune di Villanova Monteleone, ma nel 1947 viene nuovamente separato da esso. Principali Feste e Sagre che si svolgono a PutifigariTra le principali Feste e Sagre che si svolgono a Putifigari vanno segnalate, la terza domenica di maggio, la Festa patronale, in onore della Beata Vergine di S'Ena Frisca; sempre a maggio, la Festa del Turismo Equestre; nella prima settimana di novembre, la Mostra Micologica ed Etnografica durante la quale si espongono diverse varietà di funghi raccolte nel territorio; sempre nella prima settimana di novembre, il concorso fotografico Flora e Fauna della Sardegna; la rappresentazione natalizia del Presepe Vivente, con ambientazione sarda, e quella della Natività, accompagnata dalla recitazione di brani in lingua sarda. Visita del centro di PutifigariL'abitato, interessato da espansione edilizia, si estende su una piatta altura, lungo le principali vie di comunicazione stradale, ed il suo andamento altimetrico è tipico collinare. Il centro urbano di Putifigari è suddiviso in quattro rioni, ma il paese non è particolarmente ricco di monumenti che diano testimonianza della sua antica storia. Il Cimitero di PutifigariArriviamo a Putifigari con la SP12 da sud est, e, prima di incontrare le prime case dell'abitato, alla destra della strada si incontra l'ingresso del piccolo Cimitero di Putifigari. All'interno del Cimitero è significativa la Chiesa del Cimitero. La Chiesa parrocchiale di Signora de S'Ena FriscaSeguiamo la SP12 all'interno del centro abitato per quattrocento metri, poi, seguendo le indicazioni, prendiamo a destra la via Guglielmo Marcono. La seguiamo per circa settanta metri, poi prendiamo a destra la via Camillo Benso Conte di Cavour, detta anche Carrela 'e Monte Ladu, e, dopo cinquanta metri, prendiamo a sinistra la via Alfonso La Marmora, che ci porta nel suggestivo rione Sa Piatta. In meno di centocinquanta metri, arrivati in in piazza Boyl, al civico numero 5, si trova la piccola Chiesa di Signora de S'Ena Frisca, che è la Chiesa parrocchiale di Putifigari. Molto probabilmente la Chiesa è stata edificata intorno al 1597, quando il Marchese Martì Sussarello aveva fatto richiesta alla diocesi di Alghero, sotto la cui giurisdizione si trovava, dell'invio nel paese chiamato un prete. É stata fatta restaurare nel Settecento da Pio Boyl, ultimo Conte di Monteleone. La Chiesa è semplice di architettura, povera nei particolari, e presenta un'aula con una sola navata, coperta con volta a botte. Nella facciata sono presenti delle colonne che la fanno assomigliare ad un tempio greco. Presso questa Chiesa la terza domenica di maggio viene celebrata la Festa di Nostra Signora de S'Ena Frisca, che è la Festa della Santa patrona del paese, con riti religiosi e festeggiamenti civili e manifestazioni folcloristiche Il palazzo Comunale di Putifigari
Un'altra sede del MunicipioLa prosecuzione della via Alfonso La Marmora, passata la piazza Boyl, prende il nome di via della Chiesa. Dopo circa cento metri la strada svolta a destra, e, dopo altri cinquanta metri, al civico numero 28, si trova un'altra sede del Municipio di Putifigari. Il Campo Sportivo di PutifigariContinuando sulla via della Chiesa, dopo circa cinquanta metri arriviamo a uno svincolo, dove prendiamo a destra la via Kennedy, che seguiamo per trecentocinquanta metri. Poi svoltiamo a sinistra in via Camillo Benso Conte di Cavour, detta anche Carrela 'e Monte Ladu, e, dopo ottanta metri, svoltiamo a destra, poi, dopo altri circa cinquanta metri, arriviamo al Campo Sportivo di Putifigari. Visita dei dintorni di PutifigariNei dintorni di Putifigari sono stati portati alla luce i resti della Necropoli ipogeica di Monte Siseri; ed anche quelli del Nuraghe semplice Giovanni Cuzzo. Resti della Necropoli ipogeica di Monte SiseriUsciamo da Putifigari con la SP12 verso nord, la seguiamo per sette chilometri e mezzo, poi prendiamo una strada secondaria verso destra che, dopo circa cento metri, sfocia su una parallela alla strada Provinciale. La prendiamo verso destra, dopo centosessanta metri prendiamo a destra, dopo quattrocento metri prendiamo a sinistra una strada, lungo la quale, percorsi 1,3 chilometri. troviamo sulla sinistra il sentiero che conduce in località Monte Siseri, alla Necropoli.
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, ci recheremo nella Città di Ittiri, a visitare la cittadina con i suoi dintorni e le sue importanti zone archeologiche. | |||
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