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Visita della periferia della città di Sassari al di fuori del suo centro storicoIn questa tappa del nostro viaggio, dopo aver visitato il centro storico di Sassari, visiteremo i Quartieri periferici della città di Sassari. La regione storica del Sassarese chiamata anche Logudoro Turritano
Visita della città di Sassari fuori del centro storicoVediamo ora che cosa si trova nelle zone periferiche di Sassari che si trovano fuori dal centro storico. Le visiteremo partendo dalla piazza davanti alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Vedremo poi che cosa si trova nelle zone periferiche di Sassari che si trovano nei quartieri a nord e ad est del centro storico, al di là del Fosso della Noce, il fossato che separa il centro storico dell'abitato di Sassari dalla sua parte orientale. Le visiteremo partendo dalla piazza davanti alla chiesa del Carmelo. Dal centro storico verso nord incontriamo il cimitero e la chiesa di San Paolo fuori le muraPartendo dalla piazza Santa Maria, davanti alla chiesa di Santa Maria di Betlem, prendiamo verso nord ovest la via Predda Niedda, che uscirà dall'abitato come SS291 variante della Nurra e che si dirigerà verso Alghero. La strada passa sotto il viadotto delle linee ferrate, per poi iniziare a fiancheggiare i muri laterali occidentali del cimitero comunale di Sassari. La parte più antica del cimitero viene inaugurata nel 1837, edificata su progetto dell'architetto Angelo Maria Piretto nell'area dell'orto dei Frati Mercedari del convento annesso alla chiesa di San Paolo, e ad essa è stato, n seguito, affiancata una parte nuova. Al campoSanto vecchio, detto Monumentale, si accede dal cimitero moderno, oppure da un ingresso situato presso la chiesa di San Paolo.
Nel quartiere San Pietro nella zona sud occidentale della città si trova la chiesa del Santissimo SacramentoDalla piazza Santa Maria, davanti alla chiesa di Santa Maria di Betlem, prendiamo verso sud ovest la via Padre Zirano, che diventerà fuori dall'abitato la SP15m. Dopo circa quattrocento metri, alla prima grande rotonda, prendiamo a sinistra, a 90 gradi, la via Giovanni Amendola, dopo cinquecento metri svoltiamo a destra in viale Italia, e poi la prima a destra che è via Giacomo Matteotti, lungo la quale troviamo sulla sinistra della strada, al civico numero 56, la chiesa del Santissimo Sacramento. La chiesa è affidata alle suore del Getsemani, le Manzelliane, un Ordine religioso fondato da padre Giovanni Battista Manzella, che, traendo origine dall'agonia di Gesù nell'orto dei Getsemani, tende alla promozione umana dei poveri e degli ultimi. Vicino alla chiesa sorge il convento delle Manzelliane, ed anche la loro scuola. La chiesa, che sorge ai margini del quartiere San Pietro, un quartiere che si sviluppa nella zona sud occidentale della città, a ovest di viale Italia ed a sud di via Giacomo Matteotti, è stata realizzata, a partire dal 1940 e terminata nel dopoguerra, ed è caratterizzata dall'alto campanile, posto al centro della facciata, che ingloba l'ingresso, ripetendone le aperture in una successione verticale che arriva fino alla sommità, dove si trova la cella campanaria. La chiesa di San Pietro in Silki con il monastero dei Francescani
Il quartiere di Monserrato con il suo parco e la sua casa padronaleDalla chiesa di San Pietro in Silki, riprendiamo la via delle Croci, che prosegue in via Enrico De Nicola, lasciando sulla sinistra l'Ospedale Civile di Sassari. Dopo circa 250 metri, prendiamo a destra viale Italia, che ci porta all'interno del quartiere Monserrato. In 250 metri continua verso sinistra su via Budapest, che seguiamo per circa 750 metri ed arriviamo a trovare sulla destra della strada il parco di Monserrato. Il parco di Monserrato è un'area verde di Sassari, situata nella periferia sud occidentale della città, che si estende su un'area di circa sei ettari. Grazie a un intervento di restauro conservativo è stato recentemente riportato all'antico splendore e riaperto ai cittadini. Il parco è adagiato lungo una conca naturale ed è attraversato da alcuni Viali principali, ciascuno di un tema vegetazionale differente. Si può attraversare il viale dei Tigli, il viale dei Lecci e dei Carrubi, il viale dei Cipressi e quello dei Pini. In posizione baricentrica rispetto al parco, sei isole di coltivazione, divise da piccoli Vialetti, ospitano svariate piante di arancio. Proprio ai limiti occidentali del parco, troviamo la villa Pinna, una villa pericolante che si sviluppa in piano terra adibito forse a stalla, sottopiano in cui è presente una galleria di venti metri con una diramazione, e piano sopraelevato. Accanto alla villa si trova la chiesa padronale del parco del Monserrato, che è la chiesa di Nostra Signora di Monserrato, patrona del gremio dei Sarti, sottoposta recentemente a un ottimo restauro. La chiesa di San Vincenzo de PaoliProseguiamo su via Budapest fino alla rotonda, alla quale torniamo indietro, ripercorrendo all'indietro via Budapest e corso Italia. All'incrocio riprendiamo a destra la via Enrico De Nicola, che sbocca sulla via Filippo Turati, dove, al civico numero 62, si trova la chiesa di San Vincenzo de Paoli, una chiesa parrocchiale presso la quale opera la Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo, e dove si svolgono diverse attività assistenziali. La nuova chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco
Nel quartiere San Paolo nella periferia sud della città si trova la chiesa di San Paolo apostoloTorniamo indietro fino alla rotonda, prendiamo a destra la SS127, che prende il nome di via Rockfeller e che continua su via Verona, fino ad arrivare a un'altra rotonda, al di là della quale si sviluppa il quartiere San Paolo, un quartiere ubicato a sud della città. Qui prendiamo a sinistra la via Milano, poi, dove questa finisce, prendiamo a destra la via duca degli Abruzzi, e dopo circa 250 metri, svoltiamo a destra in via Enrico Besta, dove, al civico numero 11/a, troviamo la chiesa di San Paolo apostolo, che è la chiesa parrocchiale del quartiere. Questa chiesa gestisce numerosi impianti sportivi, ossia campi di calcetto, di basket, e di altri sport, oltre a un bel parco giochi per bambini. I resti dell'ex Fondazione della Brigata SassariRitornati sulla via duca degli Abruzzi, dopo trecentcinquanta metri, passata la piazza duca di Moriana che si trova alla destra della strada, arriviamo a una rotonda, alla quale arriva da sinistra dal centro la via Rom, e dalla quale svoltiamo a destra in via Carlo Felice. Passata una prima rotonda, proseguiamo e troviamo sulla sinistra della strada i resti dell'ex Fondazione della Brigata Sassari. Sull'altro lato della strada, a destra, si trova la caserma del 152° reggimento della Brigata Sassari. Nel quartiere Carbonazzi nella periferia sud orientale della città si trova la chiesa del Cristo RedentoreProseguiamo su via duca degli Abruzzi, ed alla seconda rotonda giriamo a destra in via Carlo Forlanini, che compie una curva verso sinistra, e la seguiamo fino alla fine, dove prendiamo, svoltando a destra, la via Ugo La Malfa, e poi, svoltando a sinistra, la via Paolo De Muro. Qui, al civico numero 1, troviamo la chiesa del Cristo Redentore, istituita nel 1986 perché gli abitanti del recente quartiere di Carbonazzi avessero un punto di riferimento, e che è chiesa parrocchiale del quartiere. La chiesa si trova, infatti, nel Quartiere Carbonazzi, un quartiere della periferia sud orientale della città, edificato tra la fine degli anni '70 e la prima metà degli anni '80 del Novecento. Nella periferia orientale della città troviamo la piazza Antonio Segni con le sue strutture sportive
Vicino alla piazza si trova l'hotel MariniDalla piazza Antonio Segni prendiamo la prosecuzione della via Giampietro Chironi, che è la via Pietro Nenni, alla destra della quale, al civico numero 2, si trova l'hotel Marini, nel quale abbiamo soggiornato spesso nelle nostre permanenze a Sassari.
La chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia
La chiesa parrocchiale della Mater Ecclesiae
A est del centro storico troviamo la chiesa dei Cappuccini, o chiesa di San Francesco, con il convento dei CappucciniPer recarci a visitare la chiesa dei Cappuccini, dalla chiesa di Nostra Signora del Carmelo proseguiamo verso nord ovest sul corso Trinità fino ad arrivare alla rotonda, dove prendiamo il viale San Francesco che ci porta in piazza dei Cappuccini. Siamo all'interno del quartiere del Colle dei Cappuccini, che si trova a est del centro storico di Sassari. In piazza dei Cappuccini si trova la chiesa dei Cappuccini, chiamata poi chiesa di San Francesco d'Assisi, una chiesa parrocchiale con l'annesso convento dei Cappuccini. La chiesa di San Francesco d'Assisi dei Frati Cappuccini, è una antica chiesa, immersa nel verde degli ulivi, fuori le mura della città, costruita dai Servi di Maria nel periodo catalano aragonese e dedicata alla Madonna, e, nel 1544, viene edificato, intorno ad essa, il convento. Alla fine del sedicesimo secolo, con l'arrivo a Sassari dei Frati Cappuccini, la chiesa e il convento passano al nuovo ordine Francescano, che vi appone il sigillo di San Gavino di Torres, martirizzato sotto Diocleziano insieme ai Santi Proto e Gianuario. Con l'avvento dei Cappuccini, il santuario della vergine e il convento vengono ricostruiti in forme gotico catalane. Nel 1932 violente piogge danneggiano la facciata e il portico laterale, e, nel corso del nuovo restauro, si scopre un sarcofago romano del III secolo, sul quale si trova la croce, segno della fede a Sassari fino dai primi secoli del cristianesimo. Nel 1937 l'antica chiesa di Valverde viene dedicata a San Francesco d'Assisi. La chiesa ha una sola navata con una volta a crociera, e con cappelle laterali. Dalla piazza dei Cappuccini, giriamo a destra in via Marongiu del Rio, poi svoltiamo a destra in viale Trieste, prendiamo a destra viale Goffrado Mameli, ed infine svoltiamo a sinistra su via San Francesco, che ci riporta alla rotonda alla fine del corso Trinità. Il quartiere Sacro Cuore con la chiesa del Sacro CuoreIl Quartiere del Sacro Cuore prende il nome dalla chiesa omonima, che si trova proprio al suo centro, ed è nato, insieme al quartiere monte Rosello, intorno al 1930, a seguito della politica di edilizia pubblica promossa dal regime fascista, dopo la costruzione di un nuovo, grande ponte, il Ponte Rosello, sulla valle del Rosello, che separa idealmente i quartieri meridionali del centro storico e dei Cappuccini, dai quartieri monte Rosello e Sacro Cuore, situati a nord. Il ponte Rosello è stato inaugurato nel 1934, con la iniziale denominazione di Ponte Littorio. La sua principale caratteristica sono i fasci littori in bronzo che adornano le balaustre, mentre, ai lati opposti del ponte, ci sono ancora le campane che segnalavano il coprifuoco nel periodo fascista. Per arrivare al quartiere Sacro Cuore, alla rotonda prendiamo l'ultima uscita, su corso Giovanni Pascoli, passiamo il ponte Rosello e, dopo circa trecento metri, prendiamo a sinistra via Pietro Micca, che ci porta nella piazza del Sacro Cuore, nella quale si trova la chiesa del Sacro Cuore, una chiesa parrocchiale edificata, su un progetto del 1933, a partire dal 1943, aperta al culto nel 1952, e che nel 1980 è stata elevata alla dignità di basilica minore. Dopo aver visitato la chiesa, giriamo tutta la piazza, prendendo a destra via Francesco Petrarca, poi a sinistra via Cesare Pavese, che continua in via luigi Canepa, svoltiamo leggermente a sinistra in via Leonardo Da Vinci, e poi dopo circa duecento metri, ancora leggermente a sinistra in via Grazia Deledda, che ci fa uscire dal quartiere. Il quartiere monte Rosello con la chiesa del Cuore Immacolato di MariaCi rechiamo, ora, nel Quartiere monte Rosello, in sassarese Monti Ruseddu, che si trova più ad est rispetto al quartiere Sacro Cuore, ed è nato insieme ad esso, intorno al 1930, a seguito della politica di edilizia pubblica promossa dal regime fascista. Il quartiere monte Rosellu è diviso in due parti dalla via Giovanni Pascoli. Nella parte bassa, che è quella che abbiamo indicata come quartiere Sacro Cuore, si trovano il museo d'arte contemporanea Masedu e la basilica del Sacro Cuore. Invece nella parte alta, la più estesa, dove si trovano i primissimi palazzi in stile anni trenta, sono presenti anche la nuova Questura della polizia, e due parchi, il parco di via Montello e il parco di Baddimanna. Per arrivare nel quartiere monte Rosello, proseguiamo lungo la via Grazia Deledda, che attraversa tutto il quartiere, poi, dopo circa seicento metri, passato l'incrocio con la via Giosuè Carducci, troviamo, sulla sinistra della strada, la chiesa del Cuore Immacolato di Maria, che è la parrocchiale del quartiere di Monte Rosello, edificata nel 1950. Nel quartiere Baddimanna troviamo la chiesa di Gesù Cristo dei santi degli Ultimi GiorniPiù a nord rispetto al quartiere monte Rosello, si trova il Quartiere Baddimanna, sorto anch'esso intorno al 1930, grazie alla politica di edilizia pubblica promossa dal regime fascista, che ha individuato a Baddimanna una zona di sviluppo della città. Nel quartiere di Baddimanna si trova il parco di Baddimanna, una grande pineta realizzata negli anni '50 del Novecento, successivamente ad un incendio che aveva distrutto totalmente la vegetazione spontanea presente. Ha un'estensione di circa 10 ettari, e al suo interno sono presenti numerosi esemplari di pino, per questo viene denominato anche Pineta di Baddimanna, oltre a un sottobosco caratterizzato da essenze endemiche. Al suo interno è presente il monumento ai fanti della Brigata Sassari. Negli ultimi anni il parco è stato sottoposto a grandi lavori di riqualificazione che hanno comportato la creazione di Viali ciclopedonali, piazzole di sosta per il picnic ed un palco fisso per manifestazioni e concerti, ma attualmente si trova in uno stato di grave degrado ed abbandono.
Se seguiamo la via Giovanni Prati, evitando la curva che porta in via Ossi, ma proseguendo drittti, sbocchiamo sulla via Baldedda. La prendiamo verso sinistra e la seguiamo per poco più di cinquecento metri, lasciando al termine sulla destra lo stadio dei Pini Tonino Siddi, l'impianto d'atletica leggera di Sassari. Ci si può arrivare anche da via Poligono, prendendo sulla destra la via Baldedda, che porta allo stadio. Il quartiere Latte Dolce con la chiesa di Nostra Signora di Latte Dolce e la chiesa di San Leonardo di BosoveA nord ovest del quartiere Baddimanna, si trova il Quartiere Latte Dolce, in sassarese Latti Dozzi, anch'esso un quartiere di edilizia popolare, che oggi ospita piu di 9000 abitanti. Nel periodo medioevale a zona era nota con il nome del paese di Bosove, ed in essa si trovavano i possedimenti di alcune antiche famiglie logudoresi. Per arrivare al quartiere Latte Dolce, appena passato lo stadio, dalla via Baldedda svoltiamo a destra, in via Poligono, proseguiamo fino a una rotonda, alla quale proseguiamo diritti in via Vincenzo Bellini, che dopo poco più di cinquecento metri svolta leggermente a sinistra e diventa via Kennedy. Subito più avanti, alla destra della strada, si trova la grande chiesa della Madonna del Latte Dolce, edificata nel 1827, dopo che il degrado aveva costretto ad abbandonare la chiesa di San Leonardo di Bosove. Una leggenda popolare racconta che il santuario sarebbe stato costruito con le ricchezze trovate grazie alle indicazioni fornite dalla Madonna a un ragazzo malato di mente, il quale, dopo l'incontro con lei, aveva riacquistato la ragione. Anche questa nuova chiesa ha conservato l'intitolazione a San Leonardo fino al 1882, quando, dopo la scoperta dell'affresco nella chiesa di San Leonardo, è divenuta il santuario di Nostra Signora del Latte Dolce. Negli anni successivi il quartiere, sviluppatosi presso l'edificio nel secondo dopoguerra con i finanziamenti degli americani, tanto da venire anche chiamato Quartiere americano, ha derivato da questa chiesa parrocchiale il suo nome. Il quartiere Santa Maria di Pisa con le chiese dedicate a Santa Maria di Pisa ed a Santa Maria BambinaA sud del quartiere Latte Dolce, si sviluppa il Quartiere Santa Maria di Pisa, un altro quartiere popolare che si è venuto a sviluppare vicino alla chiesa omonima, che si posiziona al suo interno, oggi ai suoi limiti orientali. Per arrivare al quartiere Santa Maria di Pisa, dal quartiere Latte Dolce, tornando indietro dopo aver visitato la chiesa della Madonna del Latte Dolce, lungo la via Kennedy, prendiamo la prima a destra, che è via Leoncavallo, la percorriamo fino a che essa svolta a destra, mentre noi proseguiamo dritti su via Franceso Cilea, e, dopo meno di cento metri, troviamo a sinistra la via Luigi Solari. All'incrocio tra via Francesco Cilea e via Luigi Solari, si trova la chiesa di Santa Maria di Pisa, la chiesa parrocchiale del quartiere, oggi di proprietà del Pime, Pontificio Istituto Missioni estere. Intorno alla chiesa di trova un monumentale giardino barocco, di fatto un'enclave verde all'interno dell'omonimo e popoloso quartiere, un'area di un ettaro e trecento metri quadrati, nella quale gli alberi, che nessuno ha curato, rimangono gli imponenti custodi delle statue, delle fontane e degli arredi, che risultano un poco malandati. Torniamo su via Francesco Cilea e la seguiamo anche nell'ampia curva verso destra, e, dopo quattrocento metri, troviamo sulla sinistra della strada la grande chiesa di Santa Maria Bambina.
Il quartiere Sant'OrsolaA ovest del quartiere Latte Dolce si trova il Quartiere Sant'Orsola, un altro quartiere di edilizia popolare che viene solitamente distinto in Sant'Orsola vero e proprio, Sant'Orsola nord, che si trova a nort est del quartiere vero e proprio, e Sant'Orsola sud, che si trova a sud est. Per arrivare al quartiere Sant'Orsola, proseguiamo lungo la via Gaetano Donizetti.
A ottocento metri da dove abbiamo imboccato la via martiri delle Foibe, prendiamo a destra la via Benvenuto Lobina, che continua su via Sette Fratelli e ci porta nel quartiere Sant'Orsola nord. La stazione ferroviaria di Sant'Orsola nel quartiere Sant'Orsola sudDove la via martiri delle Foibe ci ha portati nel quartiere Sant'Orsola sud, che continua sulla via Aldo Cesaraccio, la seguiamo fino in fondo, dove sbocca sulla via Sant'Orsola, che prendiamo verso sinistra, ossia verso sud ovest.
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, dopo aver visitato il centro storico e la periferia di Sassari, visiteremo i Dintorni della città di Sassari, con le sue principali frazioni. Le frazioni più lontane sono già state descritte in una precedente tappa del nostro viaggio. | ||||
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