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Soleminis con la chiesa di San Giacomo ed i siti archeologici nei dintorniIn questa tappa del nostro viaggio, da Dolianova ci recheremo a Soleminis che visiteremo con il suo centro nel quale si trova la chiesa di San Giacomo maggiore ed i suoi dintorni con le chiese campestri ed i siti archeologici. La regione storica del Parteòlla
In viaggio verso SoleminisDal centro di Dolianova seguiamo verso sud il corso della Repubblica che, passata la chiesa parrocchiale di San Biagio, prosegue con il nome di via Cagliari e, superata la linea ferroviaria, esce dall'abitato. Proseguiamo verso sud ovest per quasi due chilometri fino a che questa strada si immette sulla SS387 del Gerrei proveniente da Serdiana, e, seguendo le indicazioni per Cagliari, svoltiamo a sinistra, percorriamo un chilometro e duecento metri, all'altezza del chilometro 15, e prendiamo a sinistra la deviazione sulla SP13 verso Soleminis, che raggiungiamo dopo quasi un chilometro e mezzo. Dal Municipio di Dolianova a quello di Soleminis si percorrono 6.8 chilometri. Il paese chiamato Soleminis
Il paese fa parte dell'Associazione Nazionale delle Città della Terra Cruda
Origine del nomeIl nome, attestato nell’anno 1346 come ecclesie ville Solemini, non ha chiara origine ed è verosimilmente preromano. È probabile che derivi dal cognomen latino Solemnius al vocativo, che sarebbe stato il nome di un proprietario romano che vi aveva una villa o una tenuta sul posto. La sua economiaSi tratta di un comune di pianura la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. Il settore economico primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, agrumi, frutta, e la coltura principale è la vite, seguita dall'ulivo. Sono note le cantine Pili che producono vino di alta qualità. È presente anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati. Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, Soleminis si anima in occasione di alcune manifestazioni che in esso si svolgono. Le strutture ricettive, che comprendono un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciIl territorio di Soleminis è abitato sin dall'antichità come dimostrato dalle aree archeologiche presenti nei dintorni. Il paese viene citato per la prima volta nell'unidcesimo secolo, quando appartiene al Giudicato di Arborea. In epoca giudicale, Soleminis fà parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Parteolla. A seguito della scomparsa di quest'ultimo nel 1258, passa prima al giudicato di Arborea, poi ai conti della Gherardesca, ed in seguito al comune di Pisa. Dopo la conquista aragonese della Sardegna, viene dato in feudo ad Arnaldo Ballester, e, dopo vari passaggi di proprietà, il feudo nel 1442 viene venduto a Calcerando Torrelas e ai suoi fratelli, in un momento in cui il villaggio era ormai in rovina e quasi spopolato. Nei primi decenni del 1600 Soleminis è ancora spopolato, e, dopo la morte del suo ultimo possessore, rientra a disposizione della Corona. Nel 1637 il territorio, che oramai è coperto da un fitto bosco, viene acquistato per trentamila lire da Francesco Vico, che nel 1651 ottiene il titolo di marchese di Soleminis, e prima di morire, non avendo discendenza maschile diretta, stabilisce il suo passaggio alla figlia Isabella sposata Zonza, con l'obbligo di anteporre il cognome Vico al proprio. La villa di Soleminis passa al suo figlio primogenito Francesco, che dopo la morte del nonno, per accettarla, muta il proprio cognome in Vico Zonza, e avvia l'opera di ripopolamento del villaggio. La ripresa demografica non dura, però, a lungo a causa dell'epidemia di peste che colpisce l'isola nel 1652. Solo alcuni anni dopo, grazie alla concessione di franchigie, il centro attira nuovi coloni che lo rivitalizzano. Il marchesato passa, per successione, nel 1812 agli Amat di San Filippo, ai quali viene riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale, per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale. Il comune di Soleminis resta nella provincia di Cagliari fino alla riforma del 2016, quando il paese viene aggregato alla nuova provincia del Sud Sardegna. Le principali feste e sagre che si svolgono a Soleminis
La grande festa per Sa messadura de su trigu a manu
Visita del centro del paese
Il Municipio di Soleminis
La chiesa parrocchiale di San Giacomo maggiore
La chiesa presenta all'interno un’unica navata, con archi a sesto acuto in stile tardo gotico. La chiesa conserva al suo interno manufatti artistici di grande pregio, tra cui il simulacro di Sant'Anna, il simulacro settecentesco di San Giacomo coperto da una veste e da un ampio mantello, il crocifisso ligneo dell'arciconfraternita del Rosario, ed anche un importante corredo in argento. Su una parete del presbiterio sono visibili due quadri, quello sulla sinistra, risalente alla metà del settecento, rappresenta la Redenzione, e viene attribuito al pittore cagliaritano Sebastiano Scaleta, mentre quello sulla destra, realizzato a fine cinquecento, rappresenta la Trinità e la Sacra Famiglia e proviene da una scuola pittorica cagliaritana di bottega stampacina ed è di un certo pregio. La festa più importante per i Soleminesi è la festa di San Giacomo e di Sant'Anna, che vengono considerati entrambi patroni del paese. Dopo cerimonie religiose la sera della vigilia, il 25 luglio Soleminis celebra la festa di San Giacomo maggiore, ossia Santu Jacu, patrono del paese, ed il 26 luglio la festa di Sant’Anna, copatrona del paese. Le due feste sono caratterizzate da cerimonie religiose solenni e dalle processioni per le vie del paese, accompagnate dal gruppo de Is Massaiusu de Santu Sidoru, dalle launeddas e con la rappresentanza dell'abito tradizionale, con la partecipazione di tutta la popolazione e l'accompagnamento della banda musicale, e sono seguite da numerose manifestazioni civili. La chiesa di San Giacomo maggiore di Soleminis costituisce, inoltre, una delle tappe del progetto Il Cammino di San Giacomo, chiamato anche Cammino di Santu Jacu, che si svolge ogni anno in Sardegna. Il Cammino di San Giacomo o Cammino di Santu Jacu
Il Monumento ai Caduti
La casa Spada CordaDalla via Funtana Basciu avevamo preso la via Roma, la avevamo seguita per quasi trecento metir per prendere a sinistra la via della Chiesa. Da qui proseguiamo verso est lungo la via Roma per centotrenta metri, fino ad arrivare dove questa strada termina a un incrocio, con a sinistra la via olia, a destra la via Funtana Susu, e proseguendo dritta la via Is Bovidas. Subito rpima del termine della via Roma, alla sinistra, al civico numero 2, si trova l'edificio noto con il nome di casa Spada Corda, tipico esempio di edificazione rurale che rappresenta al meglio la cultura contadina. La casa, il cui impianto risale ai primi del diciannovesimo e rimaneggiata nei primi del ventesimo secolo, è stata acquistata dal comune nel 1991 allo scopo di creare, in un ambiente antico e tipicamente campidanese, un centro socio culturale. Si tratta di un tipico esempio di edificazione rurale che rappresenta al meglio la cultura contadina. In essa sono conservati mobili, utensili, manufatti ed attrezzi d'uso comune, inoltre a corredo della casa c'è anche una ricca collezione etnografica. Attualmente nella casa è in corso una ristrutturazione che ha lo scopo di renderla fruibile al pubblico. La piccola edicola in onore della Madonna
La stazione ferroviaria di Soleminis
Il Cimitero comunale di Soleminis
Il campo sportivo comunale di SoleminisSuperato l'ingresso del Cimitero comunale, la prosecuzione della via Roma va ad immettersi sulla SP13, lungo la quale, percorsi quasi duecento metri, in località Su Cungiau de Bitti si vede, alla destra della strada, il cancello di ingresso del campo sportivo comunale di Soleminis. All'interno di questo complesso sportivo, è presente un campo da calcio, con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. In questo campo gioca la squadra Soleminis, partecipante al campionato di calcio di Seconda Categoria Girone A in Sardegna. Oltre al campo da calcio, sono presenti un campo da calcetto, ossia da calcio a cinque, con fondo in erba artificiale, dotato di tribune per una cinquantina di spettatori, campo che è stato intitolato a Maurilio Vargiu, ispettore di polizia ucciso nel 2016, con un colpo di fucile in località Funtana Susu mentre cercava di far desistere il cognato da propositi suicidi; due campi da tennis con fondo in materiali sintetici vari, il campo da tennis greenset, con tribune per un centinaio di spettatori, e alla sua destra il campo da tennis mateco, senza tribune; un impianto di Skate Park, con fondo in legno tpo parquet, senza tribune, nel quale praticare attività diverse. All'interno di questo complesso sportivo, è presente, inoltre, un Bocciodromo, dotato di tribune per una cinquantina di spettatori, nel quale si trovano tre campi per il gioco delle bocce, con fondo il materiali sintetici vari. Visita dei dintorni di SoleminisNei dintorni di Soleminis non sono stati portati alla luce resti archeologici particolarmente significativi, i pricipali sono costituiti dalla necropoli di Is Calitas; dall'area archeologica di Facc'è Bidda, e dall'area archeologica di Cuccuru Cresia Arta. A breve distanza da Serdiana si trova la cappella campestre di San MarzialeMolto distante a nord ovest dall'abitato, ed invece vicino a quello di Serdiana, si trova una cappella campestre, per raggiungere la quale conviene dal cento arrivare con la via Funtana Basciu sulla SP13 e percorrere due chilometri verso ovest, fino ad immetterci sulla SS387 del Gerrei in direzione di Serdiana, la seguiamo per due chilometri e quattrocento metri, finché, all'altezza del chilometro 17.9, svoltiamo a destra sulla via Cagliari che si dirige verso il centro di Serdiana, che dista un solo chilometro. Seguita per duecento metri, troviamo a destra la deviazione per l'Agriturismo Santu Marcialis, che raggiungiamo in poco più di cinquecento metri. Accanto all'Agriturismo, è presente la cappella dedicata a Santu Marcialis, ossia a San Marziale, che, pur essendo molto vicino a Serdiana, si trova però in territorio di Soleminis. Questa piccola chiesa campestre è stata costruita agli inizi del ventunesimo secolo, su iniziativa di devoti di Soleminis interessati a rivitalizzare il culto del Santo, al quale, come ricordano, doveva essere intitolata la scomparsa chiesa parrocchiale del villaggio medievale di Solomura. Le Tenute Carlo PiliArrivati con la via Funtana Basciu alla rotonda con la SP13, attraversiamo la rotonda e continuiamo per una cinquantina di metri dritti per Agro, per poi prendere a sinistra una strada bianca che percorriamo per quattrocentocinquanta metri, per arrivare in località Sa Misa, dove alla destra della strada bianca, sulla sommità del colle, campeggia lo stabilimento delle tenute Carlo Pili. L'area archeologica di Facc'è BiddaDi fronte allo stablimento delle tenute Carlo Pili, alla sinistra della strada bianca che ci ha portato ad esso, si trova l'area archeologica di Facc'è Bidda, che comprende un nuraghe con il relativo villaggio nuragico, e un centro abitato di età romana L'area archeologica di Cuccuru Cresia ArtaDalla fine della via Roma prendiamo a destra la via Funtana Susu, la seguiamo per centoventi metri, poi svoltiamo a destra per rimanere sulla via Funtana Susu e, dopo una cinquantina di metri, svoltiamo a sinistra nella via Funtana de Basciu. Dopo circa centotrenta metri svoltiamo leggermente a sinistra, e, dopo altri duecento metri, svoltiamo a sinistra in una traversale, lungo la quale, percorsi quattrocento metri, vediamo, alla sinistra della strada, una collinetta alta circa quaranta metri rispetto alla strada campestre d'accesso, sulla quale si trova l'area archeologica di Cuccuru Cresia Arta, nella quale sono presenti resti di epoca nuragica, comprendenti anche una fornace per la cottura delle ceramiche, situati proprio in cima alla collina. Sono presenti pure strutture romane edificate sulla preesistenza nuragica. I lavori di scavo archeologico, finanziati dall'amministrazione comunale, rientrano in un quadro più vasto di valorizzazione delle aree archeologiche del comune di Soleminis, concordato da tempo con la Soprintendenza. I resti della necropoli di Is CalitasPoco più avanti, all'altro lato della strada campestre, ossia alla sua destra, sono presenti i pochi resti della necropoli di Is Calitas, costituita da tombe del tipo a fossa, scavate in parte nel terreno e in parte nella roccia, che è stata probabilmente ricoperta con lastre di pietra. La chiesa campestre di Sant'Isidoro agricoltore
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Samatzai ci recheremo a Pimentel che visiteremo con il suo centro ed i dintorni nei quali si trovano le sue impotanti necropoli preistoriche, ossia la necropoli preistoriche di Corongiu e quella di Pranu Efis chiamata anche di s'Acqua Salida.
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