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Villagrande Strisaili-Visita del sito istituzionale del comune

Villagrande Strisaili: il pagina successiva

Villagrande Striasaili quasi affacciata sul Lago Alto del Flumendosa con i suoi siti archeologici


In questa tappa del nostro viaggio, da Barì Sardo passando per Tortolì effettueremo una deviazione all’interno e ci recheremo a visitare l’abitato di Villagrande Striasaili che visiteremo con i siti archeologici nei suoi dintroni, e dal quale ci recheremo sul Lago Alto del Flumendosa con i suoi siti archeologici.

La regione storica dell’Ogliastra

Villagrande Strisaili-L’OgliastraL’Ogliastra è una regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde.

Da Barì Sardo passando per Tortolì ci recheremo verso Villagrande Striasaili

Villagrande Strisaili-Veduta della vallataVillagrande Strisaili-Veduta della vallata verso il mareDal Municipio di Barì Sardo usciamo verso nord sulla SS125 Orientale Sarda, e, percorsi poco meno di dieci chilometri, prendiamo lo svincolo per Tortolì, che ci porta sulla SS198 di Seui e Lanusei. La prendiamo verso sinistra seguendo le indicazioni per Lanusei, la seguiamo e, dopo poco più di due chilometri, arriviamo a uno svincolo che ci porta sulla SP27. La prendiamo verso destra seguendo le indicazioni per Villagrande, la percorriamo, tra curve e tornanti e con una splendida vista della costiera sottostante, per quindici chilometri, ed arriviamo all’interno dell’abitato. Dal Municipio di Barì Sardo a quello di Villagrande Strisaili si sono percorsi 29.2 chiometri.

In viaggio verso Villagrande Striasaili

Villagrande Strisaili-Veduta dell’abitatoVillagrande Strisaili-Stemma del comuneIl comune chiamato Villagrande Strisaili (nome in lingua sarda Biddamanna Istrisàili, altezza metri 700 sul livello del mare, abitanti 2.947 al 31 dicembre 2021) è situata nella parte sud orientale della Provincia di Nuoro, nell’entroterra costiero, alle pendici del monte Olinie. Si tratta di un comune della regione barbaricina dell’Ogliastra, ai confini con la Barbagia di Ollolai, ed è raggiungibile anche attraverso la SS389 di Buddusò e del Correboi di Buddusò e del Correboi, il cui tracciato si snoda a soli quattro chilometri dall’abitato. Il paese chiamato Villagrande Strisaili è posta su un costone roccioso, che domina la vallata verso il mare, in un territorio ricoperto da foreste centenarie di lecci e querce. L’abitato principale, che ad est si affaccia sulla piana ogliastrina con una panoramica visuale del Golfo di Arbatax, si trova su un pendio del monte Suana, che protegge l’abitato a ovest, mentre a nord vi incombono il monte Isadalu e il monte Orguda e a sud il monte Idòlo, tutte montagne della catena del Gennargentu, che superano i 1.300 metri di altitudine. Il territorio Comunale, comprensivo dell’area speciale Lago Alto Flumendosa divisa con il comune di Arzana, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, dato che si raggiungo i 1.828 metri di quota..

Si tratta di uno dei paesi dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale

Area in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondialeIl comune appartiene ad una delle zone blu dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale. Il termine Zone blu, in inglese Blue Zones, viene usato per identificare le aree demografiche o geografiche del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la Provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Gli studiosi, per procedere nel lavoro, tracciavano sulla mappa delle serie di cerchi concentrici blu che indicavano le zone con la più alta longevità, da qui il termine Zona blu. I paesi appartenenti alle zone blu in Sardegna sono Arzana, Baunei, Fonni, Gavoi, Mamoiada, Oliena, Ollolai, Orgosolo, Ovodda, Perdasdefogu, Seulo, Talana, Tiana, Ulassai, Urzulei, Villagrande Strisaili.

Origine del nome

Il comune chiamato era conosciuta nell’antichità come Bidda Manna Tres Ailes, ossia Villaggio grande dei tre ovili. È nota anche con il nome locale di Biddhamanna o Bidda Manna, derivato dal latino Villa Magna, ossia Villaggio grande. Il suffisso Strisaili, che si riferisce al nome del villaggio Strisàili, di origine preromana ed attestato nella forma Strisayli dal 1341, secondo l’ipotesi più probabile si ritiene possa derivare dal sardo Tres Ailes, ossia tre ovili.

La sua economia

Villagrande Strisaili-dalla trasmissione Rai1 <em>Linea Verde</em>Si tratta di un centro di montagna la cui economia si fonda sui settori agro pastorale ed industriale, e sul turismo estivo. Il settore primario, agropartorale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumeti e alberi da frutta, ed anche con l’allevamento un tempo esercitato soprattutto con gli ovini, che si sviluppa ora anche con l’allevamento dei suini, della gallina ovaiola e della quaglia. è significativa anche la produzione della mela con metodi da agricoltura biologica. Il settore secondario, industriale, di discrete dimensioni, è costituito da imprese che operano nel comparto alimentare, con panifici per la produzione del pane tipico pistoccu, cantine vitivinicole, caseifici, salumifici, allevamenti, ed anche nei comparti della produzione e distribuzione di energia elettrica, della raccolta dell’acqua ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. L’artigianato locale consiste nei lavori in legno, in ferro battuto ed in lavorazioni di coperte e tappeti tramite antichi telai. La sua particolare posizione geografica, che la vede circondata da zone di rara bellezza naturalistica e paesaggistica, la rende meta di un discreto numero di visitatori. Nei suoi dintorni, infatti, è possibile percorrere fittissimi boschi, come quello di Santa Barbara, e i solitari ma affascinanti altopiani della località di Villanova Strisaili, importante centro di villeggiatura estiva. Per i più abili e per più audaci sono i percorsi montani del Gennargentu sud orientale, ricoperto di pascoli, vasti tratti di foresta e immensi e selvaggi valloni. Il lago dell’Alto Flumendosa è un’altra importante attrazione turistica, che qui presenta il suo tratto più suggestivo. L’apparato ricettivo, che comprende vari agriturismo, offre possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il territorio, stato abitato sino dall’epoca preistorica, viene successivamente sottoposto alla dominazione romana quando probabilmente Villagrande faceva parte della popolazione dei Rubrenses, come testimoniano numerosi vocaboli conservati tuttora dal dialetto locale. La villa nel medioevo fa parte del Giudicato di Càralis, nella curatoria dell’Ogliastra, fino al 1258, passa poi al Giudicato di Gallura, ed infine ai pisani, i quali per un certo periodo del Trecento estendono il proprio dominio su gran parte della Sardegna. La prima attestazione dell’esistenza di Villagrande è del 1316, anno in cui Pisa cita Strisaili nel registro dei tributi imposti a Cagliari. Successivamente, quando gli Aragonesi nel 1323 attuano la spedizione in Sardegna per la conquista dell’Isola, la zona viene occupata da Berengario Carroz. Il borgo viene quindi annesso nel 1363 alla conte di Quirra, feudo dei Carroz, istituita in quell’anno dal re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso. Nel 1504 Biddanoa de Strisaili viene citata nel Diploma col quale il re Ferdinando II il Cattolico trasforma i paesi che i Carroz avevano ricevuto in Feudo in Allodio, ossia in beni liberi dalla soggezione e dagli obblighi feudali. Nel 1603 la conte viene trasformata in Marchesato, feudo che passa di mano fra numerose famiglie fra cui i Centelles, i Borgia, duchi di Gandia, i Català e gli Osorio, in un’epoca in cui la Sardegna è già sotto il sostanziale controllo dei Savoia. Intorno al 1670, dopo la distruzione a seguito di una pestilenza del villaggio di Onnis, ubicato nei pressi dell’attuale Cantoniera Pira e Onni, gli abitanti dell’antico paese si rifugiano presso le ville di Villagrande Strisaili e Fonni, i primi accolgono parte degli abitanti nei pressi dell’attuale Villanova Strisaili, e gli altri invece li accolgono direttamente a Fonni. Intorno allo sfruttamento dei pascoli di Onnis nasce, però, una lotta sanguinosa tra Fonni e Villagrande, che perdura per quasi due secoli. Nel 1718, insieme a tutta la Sardegna anche questo paese passa ai Savoia, e nel 1807 entra a far parte della Prefettura di Tortolì, istituita ad opera di Vittorio Emanuele I con la ripartizione dell’isola in 15 Prefetture. A partire dal 1821, dopo la soppressione della Prefettura di Tortolì, entra a far parte della Provincia di Cagliari. Il paese viene riscattato agli ultimi feudatari nel 1839 con la soppressione del sistema feudale voluta da Carlo Alberto di Savoia. Del comune di Villagrande Strisaili nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Villagrande Strisaili

Villagrande Strisaili-Sfilata ed esibizione del 'Gruppo Folk Santa Barbara' di Villagrande StrisailiA Villagrande Strisaili sono attivi il Gruppo Folk San Gabriele ed il Gruppo Folk Santa Barbara di Villagrande Strisaili, nelle cui esibizioni è possibile ammirare il costume tradizionale del posto. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Villagrande Strisaili vanno citate il 16 e il 17 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate, durante la quale gli Obrerisi accendono un grande falò nella piazza ed altri falò nei rioni del paese, e viene offerta Sa paniscedda, un dolce tipico a base di uva passa, mandorle e noci; il 19 e il 20 gennaio, la Festa di San Sebastiano, durante la quale si porta in processione una statua del Santo addobbata con rami e frutti d’arancio; nei giorni di Pasqua, i Riti della Settimana Santa prevedono la Processione de S’Incontru, che ricorda l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna, con due processioni, una maschile e l’altra femminile che, partendo dalla chiesa di San Gabriele Arcangelo in tempi diversi e con percorsi diversi, si ricongiungono lungo il percorso per concludere la processione assieme nella chiesa parrocchiale; la seconda domenica di luglio, la Festa di Santa Barbara nella sua chiesa campestre; il primo agosto, la Festa di San Gabriele, che è la Festa Patronale di Villagrande Strisaili; il primo sabato e la prima domenica di agosto, si svolgono la Sagra de Is Gathulis, frittelle a forma di ciambella a base di patate, formaggio e semola fritte nell’olio d’oliva, e la Sagra della pecora arrosto, che richiamano ogni anno migliaia di visitatori.

A villagrende Strisaili come ad Ollolai si conserva la tradizione de S’Istrumpa

La Lotta dei Sardi o Lotta sarda, chiamata S’Istrumpa o Sa Strumpa è un tipo di lotta originaria della Sardegna, che grazie al riconoscimento del CONI è diventata un vero e proprio sport. L’antica caratteristica lotta sarda, già praticata dai Nuragici, è in parte simile alla lotta greco-romana ma molto più antica, e viene raccontata anche nel libro Padre padrone di Gavino Ledda.

Uta: bronzetti: i lottatoriAbbiamo numerose testimonianze sulle remote origini di tale lotta, dato che il famoso bronzetto, detto dei lottatori, riproduce due atleti nella tipica posizione di questa lotta. La somiglianza con le più note lotta libera e lotta greco-romana, fa ipotizzare che abbiano avuto una origine comune. Secondo la tradizione, S’Istrumpa veniva praticata nelle feste campestri, cerimonie religiose, fiere di bestiame, in occasione della mietitura, trebbiatura e tosatura del bestiame. Gli atleti si pongono l’uno di fronte all’altro e, una volta dato il Via, si afferrano per la vita e cercano, con la sola forza delle braccia, di mettere l’avversario con la schiena al tappeto. Per vincere contano la forza, la rapidità e l’equilibrio: spesso basta un solo sgambetto, fatto al momento giusto, per vincere la gara. Gli atleti, chiamati Gherradores, indossano vestiti tradizionali in velluto scuro e calzano scarpe realizzate in modo artigianale apposta per questa lotta. Il primo torneo a livello locale si è svolto a Ollolai nel 1985, quindi nel 1989 si è svolto il primo campionato regionale. Nel 1994 si è costituita, sempre a Ollolai la Federazione de S’Istrumpa, che ha effettuato un’indagine basata sui ricordi degli anziani e la tradizione orale, ed ha codificato in un apposito regolamento le tecniche di lotta, per riproporre l’antico sport all’attenzione di un pubblico più vasto. Dal 1995 aderisce alla Federazione Internazionale lotte Celtiche (FIL) e partecipa ai campionati internazionali in Bretagna. Nel 1997 c’è il riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Olimpico nazionale Italiano (CONI), grazie al quale S’Istrumpa è diventata uno sport praticato a livello agonistico, che da origine a veri e propri campionati divisi per le varie categorie di peso.

Villagrande Strisaili-Incontro dell’Associazione Sportiva Dilettantistica <em>Sa Strumpa</em>Oggi si valuta che i praticanti sardi tale disciplina siano circa 200, distribuiti principalmente nella Barbagia. I campioni di questo sport provengono, infatti, principalmente dai paesi di Ollolai, Villagrande Strisaili ed altri, dove esistono palestre ad essa dedicate. A Villagrande è attiva dal 1996 l’Associazione Sportiva Dilettantistica Sa Strumpa, che ha lo scopo di valorizzare, praticare e divulgare La Lotta dei Sardi, ed oggi con orgoglio è, al pari della Federazione S’Istrumpa di Ollolai, il promotore di questa antica lotta, ha curato l’organizzazione di ben dieci tornei regionali, ed ha partecipato con i suoi atleti a oltre cinquanta manifestazioni a carattere regionale e nazionali.

Visita del centro di Villagrande Striasaili

Villagrande Strisaili-Ingresso a Villagrande StrisailiL’abitato di Villagrande Strisaili, in forte espansione edilizia, si estendesu un costone che domina il mare, circondato da rilievi di granito rossastro, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico dei paesi di montagna. Provenendo da Tortolì arriviamo Villagrande Strisaili da sud est con la SP27, che compie una stretta curva a sinistra e prosegue costeggiando verso sud tutto l’abitato con il nome di strada di Circonvallazione o anche di viale Europa, mentre la prosecuzione dritti della SP27 è la via Roma, la quale porta all’interno dell’abitato.

L’impianto polivalente al chiuso con la Palestra nel Teatro Tenda ed il Campo da Calcetto

Dal cartello segnatico che indica l’ingresso all’interno del paese, seguiamo la via Roma per quattrocento metri, poi prendiamo verso destra la via Bariocce. La seguiamo per duecentocinquanta metri, e vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso dell’Impianto polivalente al Chiuso nel quale si trova il Teatro Tenda.

Villagrande Strisaili: impianto polivalente al Chiuso: ingresso Villagrande Strisaili: impianto polivalente al Chiuso: ingresso della palestra Villagrande Strisaili: impianto polivalente al Chiuso: interno della palestra Villagrande Strisaili: impianto polivalente al Chiuso: Campo da Calcetto

Passato l’ingresso, si raggiunge il Teatro Tenda nel quale si trova la Palestra, dove si pratica come disciplina la pallacanestro. Sul retro del Teatro Tenda, si trova il Campo da Calcetto, che ospita incontri di calcio a Cinque.

Il Cimitero di Villagrande Strisaili

Villagrande Strisaili-Il Cimitero di Villagrande StrisailiProvenendo da Tortolì entriamo all’interno dell’abitato con la via Roma. Dal cartello segnatico che indica l’ingresso all’interno del paese, seguiamo la via Roma per novecento metri, ossia duecento metri dopo aver visto sulla destra la via Bariocce, poi, seguendo le indicazioni per la Caserma della Forestale, prendiamo tutto a sinistra la via Espucciu, la seguiamo in salita per una cinquantina di metri e vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso del Cimitero di Villagrande Strisaili.

La chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo

Proseguiamo dritti lungo la via Roma, dopo quattrocentocinquanta metri incrociamo la vIa Vittorio Emanuele. SVoltiamo a Destra,  la prendiamo e la seguiamo per una cinquantina di metri, e vediamo aprirsi alla destra della strada la piazza San Gabriele, sulla quale, al civico numero 1, si affaccia La chiesa di San Gabriele Arcangelo che è la parrocchiale di Villagrande Strisaili. La chiesa risale al diciottesimo secolo ma è stata ristrutturata varie volte. La facciata neoclassica termina con un timpano di triangolare con cornici aggettanti. Il portone in bronzo decorato e ornato da una cornice modanata è sormontato da un oculo ogivale. Sul lato destro si eleva il campanile a canna quadrata con finestrelle ogivali e il quadrante dell’orologio. Il campanile è dotato di tre campane, ed è sormontato da una piccola cupola con una croce di ferro. All’interno è presente un grande altare rivolto verso i fedeli, sul retro del quale si trova il tabernacolo in marmo e oro, con al di sopra un grande quadro rappresentante l’Arcangelo Gabriele che annuncia alla Madonna la nascita di Cristo.

Villagrande Strisaili: chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo Villagrande Strisaili: chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo: interno Villagrande Strisaili: chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo: altare maggiore

Villagrande Strisaili: il processione per la Festa di San Gabriele ArcangeloOgni anno, il primo agosto, si celebra la Festa di San Gabriele, che è la Festa Patronale di Villagrande Strisaili, che dura tre giorni a partire dal 31 luglio, ed unisce le funzioni liturgiche prettamente religiose come la processione per le vie del paese al suono delle launeddas e accompagnato dai gruppi folk, ad eventi più profani come la degustazione di prodotti tipici, e si festeggia con balli sardi e spettacoli musicali. La giornata di Festa vera e propria, Sa Die de Sa festa, e spesso i festeggiamenti proseguono fino alla domenica successiva.

Il Municipio di Villagrande Strisaili

Villagrande Strisaili-Il Municipio di Villagrande StrisailiDa dove abbiamo incrociato la via Vittorio Emanuele, proseguiamo verso nord lungo la via Roma. La seguiamo per un’altra ottantina di metri, ed arriviamo a vedere, alla sinistra della strada, l’edificio del Municipio di Villagrande Strisaili, che ospita la sua sede e gli uffici che forniscono i loro servizi agli abitanti del paese. Si tratta degli uffici dell’Area Affari Generali, dell’Area Tecnica, dell’Area Finanziaria, e dell’Area Vigilanza e Commercio. Il Municipio si trova verso la metà della via Roma, proprio a questo punto, ma nei documenti ufficiali viene indicato come suo indirizzo il civico numero 1 della via Roma. Questo, però, non è il suo vero indirizzo, dato che gli edifici subito precedenti ad esso si trovano ai civici numeri 128,126 e 124 della stessa via Roma.

Il Campo Sportivo Comunale il localtà Bilicoe

Proseguiamo verso nord lungo la via Roma per centotrenta matri, poi, seguendo le indicazioni per il Campo Sportivo, prendiamo a destra la via Giuseppe Mazzini, che dopo trecentocinquanta metri prosegue con il nome di via Cesare Battisti che ci porta in localtà Bilicoe. Seguita la via Cesare Battisti per ottocentocinquanta metri, svoltiamo subito a destra lungo una strada, alla sinistra della quale si trova il Campo Sportivo Comunale. Si tratta di un Campo da Calcio con fondo in erba, dotato di tribune in grado di ospitare 600 spettatori.

Villagrande Strisaili-Campo Sportivo Comunale: ingresso Villagrande Strisaili-Campo da Calcio Comunale: il Campo da Calcio

Questa struttura sportiva ospita la squadra di calcio della città, che è la Polisportiva Villagrande 1965, una Associazione Sportiva Dilettantistica partecipante al campionato di Prima Categoria, nel girone A Sardegna. è nata nel 1965, ed i colori sociali sono il bianco ed il blu.

Dal parco di Santa Barbara alla frazione Villanova Strisaili

Dal centro di Villagrande Strisaili seguiamo la via Roma verso nord fino a che questa strada termina, ed al suo termine compie una curva tutta a sinistra, dopo la quale prosegue verso sud con il nome di via Dante Alighieri, che, in un chilometro e cento metri, sbocca sulla strada di Circonvallazione, ossia sulla SP27, circa un chilometro e mezzo da dove avevamo preso verso nord la via Roma.

Il parco di Santa Barbara

Villagrande Strisaili-Il bosco di Santa BarbaraDa dove è sboccata la via Danta Alighieri, percorriamo la SP27 verso ovest per due chilometri e duecento metri, e vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso del Parco di Santa Barbara che è la più conosciuta e bella tra le foreste centenarie di lecce e querce che circondano l’abitato, un bosco che custodisce tante testimonianze preistoriche. Il suo comprensorio è vastissimo e dotato di numerose sorgenti d’acqua. All’ingresso ci accoglie una fontana monumentale, ma asciutta, ma l’acqua sgorga, fresca e abbondante, all’interno di un’area chiusa da un muro a semicerchio, a breve distanza. Da questo punto ha inizio il viale che conduce all’interno dell’area alberata. Poi, inoltrandosi, il bosco continua più fitto, popolato soprattutto di lecci, alcuni dei quali secolari, ma anche di roveri, sugheri, ginepri ecc.

Villagrande Strisaili-Il bosco di Santa Barbara Villagrande Strisaili-Il bosco di Santa Barbara Villagrande Strisaili-Il bosco di Santa Barbara Villagrande Strisaili-Il bosco di Santa Barbara

Sparsi qua e là ci sono il parco giochi, un ristorante e altre strutture per l’accoglienza. Vi sono anche gabinetti chimici che, contrariamente a quanto succede in altre parti, sono efficienti, puliti, igienicamente accettabili, e soprattutto numerosi in modo tale da esaudire la riChiesta degli utenti che sono tanti. La manutenzione è accurata. Il bosco è attrezzato di bar, pizzeria ristorante, e da qualche anno di un albergo a quattro stelle con grande piscina annessa.

La chiesa campestre di Santa Barbara

Villagrande Strisaili: chiesa campestre di Santa BarbaraVillagrande Strisaili: chiesa campestre di Santa Barbara: internoNon lontano dalla strada si trova anche la piccola chiesa campestre di Santa Barbara un edificio che risale al 1950, mentre un altro, più antico, si trovava più a valle di qualche centinaio di metri, ma era andato in rovina. La storia della chiesa si intreccia, tra storia e leggenda, con gli antichi rapporti tra Villagrande e il vicino paese di Arzana. Il bosco apparteneva in origine a quest'ultimo, che fu però costretto a chiedere un prestito a Villagrande, e poi, non riuscendo a farvi fronte, dovette cederlo, statua e chiesa comprese. Per questo, durante la Festa veniva assicurato un servizio di Guardia temendo che i vecchi proprietari portassero via la statua.

Presso questa piccola chiesa la popolazione accorre la seconda domenica di luglio per la Festa di Santa Barbara, dopo che la statua della Santa è stata portata in processione dal paese. Precedentemente, per la raccolta dei fondi necessari ai curatori della sagra, si organizza Sa Corona, una questua che i giovani fanno per le case del paese portando la corona d’argento della Santa e una riproduzione della torre in cui si racconta che essa sarebbe stata rinchiusa. Il sabato sera detto Su esperu, vigilia della festa, la statua della Santa viene portata alla chiesa campestre, con una processione molto suggestiva. Iprimi a sfilare sono i cavalieri in costume, seguono i gruppi folk di Villagrande, alcuni gruppi ospiti, poi la Santa, posta sopra un carro trainato da buoi. Vengono cantati Is Goccios, versi in prosa che raccontano la vita della Martire, interrotti solo dal suono delle launeddas e dalle preghiere dei fedeli. Il giorno della festa, momenti salienti sono, dopo i riti religiosi, il ballo sardo e il pranzo all’aperto, a base di carne arrosto.

Villagrande Strisaili-Festa di Santa Barbara Villagrande Strisaili-Festa di Santa Barbara Villagrande Strisaili-Festa di Santa Barbara Villagrande Strisaili-Festa di Santa Barbara

Percorso ancora un chilometro e mezzo, la SP27 arriva al bivio Gennantine e si immette sulla SS389 di Buddusò e del Correboivar proveniente da Lanusei, che all’inizio fiancheggia la zona artigianale di Villagrande Strisaili, che si trova alla sinistra di questa strada statale. In seguito la strada statale fiancheggerà tutto il Lago Alto del Flumendosa, per proseguire poi verso nord in direzione di Nuoro.

Visita della frazione Villanova Strisaili

Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Veduta dell’abitatoSa dove, al bivio Gennantine, la SP27 si è immessa sulla SS389 di Buddusò e del Correboivar, la prendiamo verso destra, ossia in direzione nord. La seguiamo per cinquecento metri, e, seguendo le indicazioni, troviamo le deviazione a destra sulla vecchia SS389 di Buddusò e del Correboi, che in circa due chilometri ci porta all’interno della frazione Villanova Strisaili (altezza metri 845, distanza 4.88 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 753). Si tratta di un piccolo sobborgo moderno che costituisce l’unica frazione Villagrande Strisaili, nei cui dintorni si trovano anche diverse significative aree archeologiche. Gli anziani del paese sostengono che un tempo Villanova fosse un paese di una qualche importanza, mentre Villagrande si proponeva come un borgo rurale abitato da poche famiglie di pastori. In seguito, la fatalità, forse la peste, mutano il destino dei due nuclei abitati, e mentre per Villanova inizia un lento inesorabile declino che è continuato fino ad oggi, e che si manifesta nel suo status di frazione del più popoloso paese di Villagrande, quest'ultimo si rinvigorisce nel tempo, acquistando ben presto una personalità distinta.

Il Cimitero Comunale di Villanova Strisaili

Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-CimiteroDalla nuova SS389 di Buddusò e del Correboivar avevamo preso la deviazione verso destra sulla vecchia SS389 di Buddusò e del Correboi e la avevamo seguita verso nord in direzione del centro di Villanova Strisaili. Poi, prima di arrivare nel centro dell’abitato, a circa poco più di un chilometro da dove la abbiamo imboccata, si vede, alla sinistra della strada, il muro di cinta e l’ingresso del piccolo Cimitero Comunale di Villanova Strisaili. Passato l’ingresso del Cimitero, proseguiamo lungo la vecchia SS389 di Buddusò e del Correboi che in un altro chilometro ci porta all’interno dell’abitato, nel quale entra con il nome di via Grazia Deledda.

La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo considerata il Santuario di San Basilio Magno

Passato il Cimitero, proseguiamo lungo la via Grazia Deledda e, dopo circa seicentocinquanta metri, troviamo sulla destra la via San Basilio che, in poche decine di metri, co porta alla piazza al centro della frazione Villanova, dove si trova la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, la parrocchiale della frazione dedicata al patrono del paese, che viene anche considerata il Santuario di San Basilio Magno, dato che anni fa, al posto dell’attuale parrocchia di San Michele Arcangelo esisteva un’antica chiesa dedicata a San Basilio Magno. Non si conosce la data di costruzione della chiesa originaria, ma tra il 1902 e il 1908 l’edificio è stato ricostruito ex novo in una posizione leggermente spostata rispetto a quella originale, dato che nella zona del campanile si trovava un tempo una strada che passava di fianco alla chiesa. La chiesa antica era dotata di un campanile molto alto che è stato abbattuto nel 1934, mentre si stava approntando la nuova struttura. Nelle vicinanze della vecchia chiesa c’erano anche delle Cumbessias che sono state abbattute nel 1968.

Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

Davanti alla chiesa è posta un’ampia piazza con gradinate. La chiesa è dotata di una facciata gialla in stile neoclassico, preceduta da un’ampia scalinata, arricchita da quattro lesene laterali e completata da un timpano triangolare con cornici aggettanti sormontato da una bella ed elaborata croce. Il portone in legno di forma rettangolare è sovrastato da un bel rosone circolare. Sul lato sinistro dell’edificio si innalza il campanile a canna quadrata, con finestrelle ogivali poste a diverse altezze, con il quadrante circolare dell’orologio, che culmina nella parte superiore con una cupoletta piramidale di colore rosso con una semplice croce. All’interno la chiesa si presenta con navata singola, transetto con abside e altare maggiore. Le due cappelle del Sacramento della Confessione si trovano sulla sinistra della navata. Nessun elemento pittorico si trova all’interno della chiesa. Nella chiesa parrocchiale, nel transetto di sinistra, si trova la statua in legno di San Basilio Magno, patrono dell’Ogliastra, con abito vescovile, mitra e bastone.

Basilio nato a Cesarea in Cappadocia nel 329, è stato un Vescovo e teologo greco antico, venerato dalle Chiese cristiane, che porta anche i titoli di Confessore e Dottore della chiesa, ed è considerato il primo dei Padri cappadoci. Figlio di un ricco retore e avvocato, suo nonno è morto Martire nella persecuzione di Diocleziano, ed egli è discepolo di Gregorio Taumaturgo del Ponto. Sua nonna Macrina, la madre Emmelia, i fratelli Gregorio Vescovo di Nissa, Pietro Vescovo di Sebaste e la sorella primogenita, Macrina, sono pure venerati dalla chiesa cattolica come Santi. Considerato uno dei fondatori del monachesimo orientale, Basilio impone che in ogni zona ecclesiastica di sua competenza sorga un ospizio per i poveri. Ha scritto la regola che ancora oggi ispira la vita dei Monaci basiliani.

Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Festa di San Michele ArcangeloLa chiesa viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la devozione alla statua di San Basilio Magno contenuta al suo interno nel transetto di sinistra che viene venerata dai fedeli. Ogni anno, la terza domenica di giugno, a Villanova Strisaili si celebra la Festa di San Basilio Magno, che è la Festa più sentita a Villanova. Data la grande affluenza dei fedeli, le celebrazioni religiose iniziano già durante le prime ore del giorno e proseguono per tutto il corso della mattinata. Il simulacro del Santo viene portato in processione per le vie del paese, dopodiché si celebra la messa a cui partecipano migliaia di fedeli e devoti al Santo provenienti da tutta l’Isola. Si tratta di una Festa campestre con processione religiosa, balli folcloristici e musica, una delle ricorrenze più antiche e più attese dell’Ogliastra profonda.

Il Campo da Calcio di Villanova Strisaili

Proseguendo dopo la chiesa, la via San Basilio diventa via Gennargentu, la seguiamo per trecento metri, poi prendiamo a destra la via monte Olinie, dopo novecento metri prendiamo a sinistra la strada che, in poco più di cento metri, ci porta al Campo da Calcio Comunale un impianto inserito nel complesso Sa Insisgedda.

Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Ingresso del Campo da Calcio Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Campo da Calcio

Questo impianto contiene un Campo da Calcio con fondo in terra battuta, non dotato di tribune.

L’impianto polivalente al chiuso di Villanova Strisaili

Arrivando a Villanova Strisaili con la via Graza Deledda, passiamo la deviazione in via San Basilio che ci ha portati a visitare la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, proseguiamo per un’altra cinquantina di metri e prendiamo a sinistra la via Tirso, che, in quasi duecento metri, ci porta di fronte all’ingresso dell’Impianto polivalente al chiuso di Villanova Strisaili.

Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Ingresso dell’impianto polivalente al chiuso Villagrande Strisaili-Villanova Strisaili-Interno della Palestra polivalente al chiuso

Questo impianto contiene la Palestra polivalente al chiuso, non dotata di tribune, nella quale è possibile praticare la disciplina della pallavolo.

Visita dei dintorni di Villagrande Strisaili

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Villagrande Strisaili, sono stati portati alla luce i resti delle Tombe di giganti Campu de Pira Onni chiamata anche Pradu su Chiai, Genna Ardeletti, lalzoracesus, Sa Carcaredda, Santa Barbara; del nuraghe semplice Mummus Orgosa; ed anche dei Nuraghi ’e Scala, Giuoro, Istoge, lalzoracesus, Marruscu, Nieddu, Niu Abila, Orgi, Orotzeris, Orrubiu, Oruntacco, Palancaddu, Pauli Costi, S’Arcu ’e Is Forros, Sa Carruba, su Chiai, Surzaoe, tutti di tipologia indefinita; delle aree archeologiche con il tempietto Sa Carcaredda ed il tempio a megaron S’Arcu ’e Is Forros.

Il fiume Flumendosa con i suoi due laghi

Villagrande Strisaili: il fiume FlumendosaIl fiume Flumendosa, che dai Romani era denominato Saeprus, con una lunghezza di 127 chilometri è il secondo fiume della Sardegna dopo il Tirso, ma primo per portata media annua che alla foce raggiunge di 22 metri cubi al secondo. Il suo percorso è sbarrato da due imponenti dighe che danno luogo a due laghi artificiali. Nasce nel massiccio del Gennargentu, sulle pendici est del monte Perda Aira, a sud-est di Punta la Marmora. Dopo aver attraversato il territorio di Arzana, il fiume si getta nel Lago Alto del Flumendosa. Il percorso naturale dell’acqua prosegue nei territori di Aritzo, Gadoni, Seulo e Sadali per poi gettarsi nel Lago Basso del Flumendosa nei territori di Villanova Tulo, Nurri e Orroli. Continua quindi il suo percorso nei territori di Esterzili, Escalaplano, Goni, Ballao, Armungia, Villasalto e San Vito, fino a sfociare nel mar Tirreno a Villaputzu, nella Provincia del Sud Sardegna. Viene considerato il fiume più importante dell’Isola, per la natura e le caratteristiche del suo corso e per gli aspetti della sua utilizzazione, ed è probabilmente il più bello dal punto di vista naturalistico ed ambientale.

Villagrande Strisaili: il Lago Alto del FlumendosaIl primo sbarramento, la Diga a Bau Muggeris che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Villagrande Strisaili, le cui costruzione si è conclusa nel 1949 nella gola omonima, a 801 metri di altezza, forma il Lago Alto del Flumendosa lungo sei chilometri e largo un chilometro e mezzo, con una capacità di 61 milioni di metri cubi. Le acque passano attraverso tre centrali elettriche il corrispondenza in quelli che sono chiamati il tre salti del Flumendosa. Una volta utilizzate per la produzione di energia elettrica nelle centrali sotterrane dei tre salti del Flumendosa, collegati tra loro tramite gallerie e condotte forzate, le acque, si versano poi nel lago artificiale di Sa Teula, a est di Villagrande Strisaili, ad una quota di 240 metri, e da qui vengono inviate nella sottostante piana di Tortolì per l’irrigazione.

Orroli: il Lago Medio del FlumendosaIl secondo sbarramento, la Diga a nuraghe Arrubiu che sbarra il fiume Flumendosa nel comune di Orroli, realizzata più a sud tra il 1953 ed 1959, a 268 metri di altezza, forma il Lago Medio del Flumendosa molto più grande del primo lago, lungo diciassette chilometri e largo circa cinquecento metri, con una capienza di 317 milioni di metri cubi all’interno dei territori delle regioni storiche del Sarcidano e della Barbagia di Seulo. Le acque, una volta utilizzate anch’esse per la produzione di energia elettrica, vengono travasate per mezzo di una galleria lunga sei chilometri nel Lago Mulargia, da cui, con una seconda galleria, vengono immesse nel grande canale che, con sistema di condotte idriche parte in galleria e parte in superficie, le trasporta per l’irrigazione del Campidano.

Visita della diga di Bau Muggeris che genera il Lago Alto del Flumedosa

La via Grazia Deledda sbocca sulla via Gennargentu, la prendiamo verso sinistra e, subito più avanti, si trova uno svincolo dal quale parte a sinistra la via Flumedosa. La via Flumendosa, in due chilometri e mezzo, porta al Lago Alto del Flumendosa, al quale si poteva arrivare anche con la SS389 di Buddusò e del Correboivar, che, oggi completamente rinnovata ed a scorrimento veloce, fiancheggia sulla destra il Lago Alto del Flumendosa, il primo dei laghi artificiali realizzati lungo questo fiume, che si trova a circa sette chilometri da Villagrande Strisaili. Da dove la via Gennargentu ci ha portati al lago, prendiamo a destra la strada costiera che lo fiancheggia seguendo la sua costa orientale.

Villagrande Strisaili-Lago Alto del Flumendosa: la diga a Bau MuggerisPercorsa per tre chilometri e seicento metri, dopo aver raggiunto la sommità del lago e poi essere scesi lungo la sua costa occidentale, arriviamo a raggiungere la Diga di Bau Muggeris che prende il nome dalla gola nella quale è stata realizzata, ossia della gola di Bau Muggeris. Il suo nome indica il Guado delle Mogli, e si riferisce probabilmente al fatto che qui le donne del villaggio di Villagrande Strisaili di recavano a lavare i panni. Questa diga è il primo sbarramento dell’Alto Flumendosa, e si tratta di una diga la cui costruzione si è conclusa nel 1949. È una diga del tipo a gravità a speroni con vani interni in calcestruzzo, ha una altezza di 58.7 metri, genera un invaso di 61.44 metri cubi, e raggiunge una quota di massima regolazione di 800 metri sul livello del mare. I lavori di realizzazione del bacino del Lago Alto del Flumendosa iniziano nel 1928, quando viene costruito lo sbarramento nella gola di Bau Muggeris. In seguito, la messa in opera viene interrotta e parte dei fondi dirottata al sud per favorire l’estrazione autarchica del carbone del Sulcis. Dopo una breve ripresa, in piena Seconda Guerra Mondiale, la costruzione del bacino viene nuovamente sospesa fino al 1949, quando vengono attivati anche gli installi di produzione dell’energia elettrica. Gli impianti hanno prodotto a pieno regime fino a 130 milioni di kilowatt per ora, ovvero pari a un terzo del quantitativo ottenuto, a quel tempo, nell’intera penisola italiana. Questa produzione energetica e la relativa razionalizzazione del corso d’acqua che prosegue sul rio Teula a Santa Lucia, è stata determinante per lo sviluppo dell’area, sia da un punto di vista industriale che agricolo.

Nella nostra visita al Lago Alto del Flumendosa vediamo le vasche per l’allevamento ittico di trota Iridea e trota Fario, di proprietà della Cooperativa dei pescatori dell’Alto Flumendosa, che vengono fatte vivere insieme a trote in Libertà. Vediamo anche abbeverarsi una mandria di mucche, vediamo i pescatori, ed assistiamo anche alla raccolta di acqua da parte di un canadair per lo spegnimento di un incendio sviluppatosi nei dintorni.

Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: veduta del lago Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: veduta del lago Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: vasche per l’allevamento ittico nel lago Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: una mandia di mucche si abbevera nel lago Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: il pescatori Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: un canadair fa rifornimento di acqua nel lago per andare a spegnere un incendi Villagrande Strisaili-Il Lago Alto del Flumendosa: canadair in volo

La centrale idroelettrica del Primo salto del Flumendosa ed i resti del villaggio Enel

Villagrande Strisaili-resti del villaggio Enel del Primo salto del FlumendosaDove la via Gennargentu ci ha portati al lago, vediamo il primo sbarramento, quello del Primo salto del Flumendosa, la cui centrale idroelettrica è collocata in caverna, scavata nel granito ad una profondità di 150 metri ed è alimentata da una condotta forzata a pozzo verticale. Il Villaggio Enel del Primo salto è stato costruito nel 1949 in concomitanza con l’ultimazione della diga di Bau Muggeris, la prima grande opera di quel tipo del dopoguerra. Una volta perfezionata l’automazione della centrale, è stato progressivamente abbandonato dai primi anni 2000. Era un centro piccolo ma una volta autosufficiente, dotato di scuola, spaccio, mezzi agricoli e persino di una vicina colonia per l’infanzia. Le casupole, molte delle quali costruite in schiera, nella tradizione del villaggio operaio, sono quasi tutte diroccate e cadenti, qualcuna invece è ancora abitata, con tanto di utilitarie funzionanti e carcasse d’auto indistintamente parcheggiate all’ingresso.

I resti della Tomba di giganti di Campu de Pira Onni chiamata anche di Pradu su Chiai

Dal piccolo sobborgo Villanova Strisaili, prendiamo via Flumendosa che ci porta verso il lago. Dopo lo svincolo rotatorio, vediamo l’edificio dell’ERSAT, Ente regionale di Sviluppo e Assistenza Tecnica in agricoltura. Più avanti prendiamo, sulla sinistra, una sterrata che ci porta a guadare un piccolo torrente solitamente asciutto, superiamo un cancello, e poco oltre vediamo sulla destra la Tomba di giganti di Campu de Pira Onni chiamata anche di Pradu su Chiai. È una Tomba di giganti del tipo a filari, nelle quali sia la facciata che l’esedra sono state realizzate sovrapponendo diversi filari di pietre rettangolari ben squadrate. La camera funeraria è ben conservata, mancano solo gli ultimi filari della copertura a pseudo cupola tipica delle tombe di questo tipo.

Villagrande Strisaili-resti della Tomba di giganti di Campu de Pira Onni chiamata anche di Pradu su Chiai Villagrande Strisaili-resti della Tomba di giganti di Campu de Pira Onni chiamata anche di Pradu su Chiai Villagrande Strisaili-resti della Tomba di giganti di Campu de Pira Onni chiamata anche di Pradu su Chiai

Caratteristica di questa tomba è la presenza, sopra l’ingresso, di un grande blocco sul quale è scolpito un fregio con tre grandi dentelli. A differenza di altri simili che erano presenti in altre tombe simili, in questa tomba il blocco si trova ancora al suo posto.

L’area archeologica Sa Carcaredda con il tempietto e le Tombe di giganti

Sempre da Villanova Strisaili, prendiamo la prosecuzione della via Gennargentu, che è la via Nuoro, e ci porta a prendere la vecchia SS389 di Buddusò e del Correboi, una strada piena di curva che scorre più ad est rispetto alla SS389 di Buddusò e del Correboivar. Percorsa per cinque chilometri ed ottocento metri circa, si trova sulla sinistra un ampio piazzale sterrato dove è consigliabile parcheggiare. L’area archeologica, recintata per ragioni di tutela, si trova invece alla destra della carreggiata ed è raggiungibile percorrendo a piedi un sentiero di circa duecento metri, ed in essa si trovano un tempio a megaron e diverse Tombe di giganti.

Villagrande Strisaili-tempietto Sa Carcaredda: il planimetriaAll’interno dell’area archeologica si trova il Tempio a megaron Sa Carcaredda costruito con blocchi irregolari di granito, porfido e più raramente calcare. Il tempio si articola in un vano quadrangolare che immette in un ambiente circolare, la cella, che ha forma circolare, differente da quella tipica dei templi a megaron, che è rettangolare. All’interno della cella circolare lastricata in granito è stato rinvenuto un altare a forma di vasca o focolare che riproduceva un modellino di nuraghe complesso costituito da due torri nuragiche raccordate da un paramento murario, che delimitava l’ambiente quadrangolare separandolo da quello circolare, ed è attualmente conservato nel Museo Archeologico Nazionale Giorgio Asproni di Nuoro. Intorno al tempio, si trovano i resti di altri ambienti probabilmente con funzioni di servizio, a nord un ambiente rettangolare ed a sud un ambiente circolare. All’interno dell’ambiente rettangolare, gli scavi hanno portato alla luce ceramiche e frammenti di spade votive, piccoli pugnali ed anelli in bronzo, bottoni a forma di nuraghe, oltre a monete risalenti al terzo e quarto secolo dopo Cristo. Nelle immediate adiacenze, si trova un Villaggio nuragico non ancora indagato scientificamente e del quale si legge appena l’andamento delle murature. Il monumento è stato scavato agli inizi degli anni novanta del novecento dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro, ed il monumento è stato restaurato.

Villagrande Strisaili-tempietto Sa Carcaredda: veduta del tempietto nel lato nord a cui è addossata una stuttura rettangolare Villagrande Strisaili-tempietto Sa Carcaredda: ambiente rettangolare addossato a lato nord Villagrande Strisaili-tempietto Sa Carcaredda: ambiente circolare in prossimità dal lato sud Villagrande Strisaili-tempietto Sa Carcaredda: altare a forma di vasca o focolare che riproduceva un nuraghe complesso Villagrande Strisaili-tempietto Sa Carcaredda: oggetti votivi rinvenuti nell’ambiente rettangolare

Poche decine di metri oltre il tempietto, in un fitto bosco di lecci, una recinzione in muratura protegge la grande Tomba di giganti Sa Carcaredda I ben conservata e caratterizzata da una eccezionale monumentalità. È caratterizzata da un’ampia esedra, delimitata da lastre di pietra infisse nel terreno, lungo le quali si trova uno zoccolo continuo di pietre, che poteva servire da panca per i convenuti. della grande stele in pietra, restano solo due grossi blocchi della parte inferiore. La camera conserva, intatte, quasi tutte le lastre della copertura a piattabanda.

Villagrande Strisaili-Tomba di giganti Sa Carcaredda I Villagrande Strisaili-Tomba di giganti Sa Carcaredda I Villagrande Strisaili-Tomba di giganti Sa Carcaredda I

Più avanti, si trova invece la Tomba di giganti Sa Carcaredda II in discreto stato di conservazione nonostante le radici dell’albero di leccio che lo sovrasta ne compromettano la stabilità. Il corridoio funerario, realizzato a filari di blocchi poligonali, presenta ancora quasi totalmente la copertura mentre il corpo tombale è definito dal tumulo che lo ricopre. Maggiormente leggibile, sebbene priva della stele, risulta essere l’esedra di tipo Dolmenico, costituita da ortostati infissi verticalmente nel suolo.

Villagrande Strisaili-Tomba di giganti Sa Carcaredda II Villagrande Strisaili-Tomba di giganti Sa Carcaredda II Villagrande Strisaili-Tomba di giganti Sa Carcaredda II

A salvaguardia e tutela di queste due Tombe di giganti, le aree di pertinenza sono state delimitate con recinzioni in muratura a secco del tipo tradizionale. I resti di altre tre Tombe di giganti si trovano nei dintorni.

L’area archeologica S’Arcu ’e Is Forros con il tempio a megaron ed il villaggio nuragico

Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is ForrosDal centro di Villanova Strisaili, prendiamo via Flumendosa che ci porta verso il lago e ci immettiamo sulla SS389 di Buddusò e del Correboivar che si dirige verso nord in direzione di Nuoro. Percorsi sette chilometri, appena passato il viadotto sul Bacu Alleri, vediamo un’area di sosta sulla sinistra, nella quale possiamo lasciare la macchina per prendere la strada bianca che ci condurrà all’area archeologica S’Arcu ’e Is Forros, e la raggiungiamo dopo quattrocento metri. Nell’area archeologica, su una collina a 1000 metri di altezza, si trova un complesso templare di epoca nuragica che ospita tre templi a megaron dedicati al culto delle acque ed un vasto villaggio nuragico.

Il grande Tempio a megaron A è il tempio più grande del Santuario nuragico, e il recinto sacro davanti al tempio è realizzato su una capanna preesistente. Nel recinto sono state rinvenute numerose basi per offerte, che fanno desumere che tutta l’area del recinto fosse destinata alla raccolta di ex voto. Il tempio ha pianta rettangolare, lunga diciassette metri e con una larghezza che varia tra cinque ed i sei metri e mezzo, per l’irregolarità dei muri perimetrali. Lo spazio interno è diviso in quattro ambienti successivi, collegati fra loro. Una canaletta di deflusso, che dal secondo ambiente portava l’acqua all’esterno, fa ritenere che nel tempio si potessero svolgere riti collegati al culto delle acque. Nel tempio sono stati rinvenuti numerose statuette in bronzo, vasi con fori passanti, pugnali, spade, un bacile calcareo, lamine in bronzo, spilloni, una testa di ariete ed altro. In prossimità dell’edificio è stata messa in luce una costruzione formata dall’unione di due piccole torri troncoconiche, provviste di un’apertura alla base, interpretabili come fornaci per la fusione dei metalli.

Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: tempio a megaron A Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: tempio a megaron A Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: ricostruzione del tempio a megaron A

recenti scavi hanno restituito il Tempio a megaron B che sorge a poca distanza dal monumento A, e appare caratterizzato da tre fasi edilizie. Durante la prima fase l’edificio viene costruito con pianta rettangolare, parte anteriore in antis, muro di fondo absidato e ripartizione interna in due ambienti. Nella seconda fase, che vede diventare tre i vani interni, all’interno di un piccolo ambiente ottenuto nel vano di fondo absidato viene costruito un altare che poggia su uno strato di grandi ciottoli piatti trasportati dal fiume sottostante Interabbas, come se volesse richiamare la divinità dell’acqua. È costituito da un primo filare di blocchi squadrati di basalto, da un secondo filare di vulcanite tenera, un terzo di basalto recante al centro del muro curvilineo una protome d’ariete con corna e occhi a globetto, un quarto filare di vulcanite, un quinto di basalto con un’altra protome d’ariete sovrapposla alla precedente. Sopra l’ultimo filare vi era un focolare circolare derivante dall’incastro di blocchi di basalto a cuneo che rappresentava una torre nuragica al centro della quale sfavillava la fiamma sacra durante le cerimonie religiose. Si è ipotizzato che l’interesse per il Santuario abbia determinato un’affluenza importante di pellegrini e una conseguente frequentazione duratura degli edifici sacri, tanto da indurre nella terza fase edilizia alla costruzione di due ambienti accessori e da due vani di piccole dimensioni addossati ad un lato esterno del monumento a megaron.

Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: tempio a megaron B Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: tempio a megaron B Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: altare del tempio a megaron B

Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: insulla 1 con tempio a magaron 3Villagrande Strisaili-Area archeologica S’Arcu ’e Is Forros: insulla 2L’agglomerato denominato Insulla 1 si contraddistingue per essere contiguo ad un edificio indicato come Tempio a megaron C ed il esso emerge principalmente la funzione di officina fusoria alla quale fu adibito successivamente alla sua originaria destinazione cultuale. Sulle restanti porzioni di pavimento lastricato dell’interno del vano si conservano tracce lasciate dal fuoco, mentre sul lato sinistro il battuto d’argilla rossa presenta strati alternati di argilla bruciata conseguenti all’attività fusoria. All’angolo della parete di fondo compare una fornace il cui foro centrale ne propone l’impiego nella lavorazione dei metalli come il bronzo e il piombo, i quali compaiono in abbondanza in tutto il villaggio e nelle vicine capanne. L’edificio si inserisce in un agglomerato abitativo circondato da un muro esterno e costituito da dodici vani che si aprono su un cortile centrale. Nel cortile interno dell’agglomerato denominato Insulla 2 si aprono dieci vani, solo parzialmente scavati, ma che hanno già fornito molti e spettacolari ritrovamenti.

Nelle vicinanze sorge anche il Nuraghe S’Arcu ’e Is Forros di tipologia indefinita. Ritualità e architetture testimoniano come le attività metallurgiche fossero in stretta connessione con la sfera del sacro dato che S’Arcu ’e Is Forros era oltre che un villaggio Santuario anche probabilmente il più importante centro metallurgico della Sardegna nuragica, grande centro di scambi commerciali con l’Etruria e il mediterraneo orientale. In un’anfora rinvenuta nel sito erano incisi caratteri in lingua filistea, fatto che testimonia i rapporti fra la Sardegna e il levante. L’area archeologica è tuttora interessata a campagne di scavo, e si spera che, in futuro, potranno permettere di comprendere i numerosi edifici dei quali si riesce a intravedere il profilo.

L’iscrizione su un’anfora di tipo cananeo rinvenuta nel sito di S’Arcu e Is Forros

Villagrande Strisaili-L’anfora rinvenuta nel sito di S’Arcu e Is ForrosLa testimonianza materiale più antica lasciata dai contatti con le genti del Oriente Mediterraneo nelle zone interne impervie e difficili da raggiungere della Sardegna, è un’Anfora di tipo cananeo, rinvenuta frammentata all’interno del vano 2 dell’Insulla 2, presso un focolare, in associazione con brocche askoidi e olle di produzione nuragica. Si tratta di una delle anfore da trasporto apparse nel Mediterraneo, cioè dalle Cananee, fabbricate dall’omonima popolazione che risiedeva nella regione costiera fra la Palestina e la Siria, l’odierno libano. L’anfora rivneuta nel sito di S’Arcu e Is Forros, in parte ricomposta, reca sulla spalla una iscrizione incisa dopo la cottura, in caratteri da alcuni ritenuti filistei o fenici e databili tra il nono e l’ottavo secolo avanti Cristo, dall’epigrafista Gigi Sanna ritenuta però una iscrizione nuragica.

L’epigrafista Gigi Sanna, nato ad Abbasanta nel 1939, che ha insegnato lingua e letteratura Greca e latina ed è stato docente presso l’Istituto di Scienze religiose dell’Arcidiocesi di Oristano, a partire dal 1995 aveva analizzato diversi reperti in ceramica, in bronzo e in pietra rinvenuti in Sardegna, che mostrano delle incisioni a sua opinione considerabili come scritte nuragiche risalenti alla seconda metà del secondo millennio avanti Cristo. I testi studiati appartengono a svariate tipologie alfabetiche, protosinaitica, ugaritica, gublitica, protocananaica e fenicia. Lo studioso, che identifica gli autori con l’antico popolo degli Shardana, sostiene che essi parlassero una lingua indoeuropea simile al latino, e che utilizzassero codici di scrittura semitici, esibendo a sostegno delle sue tesi svariati documenti come la celebre Stele di Nora, le Tavolette di Tzricottu di Cabras, il Sigillo di Sant’Imbenia rinvenuto vicino ad Alghero, l’Anello sigillo di su Pallosu rinvenuto a San Vero Milis, l’iscrizione rinvenuta su un’anfora nel sito di S’Arcu e Is Forros presso Villagrande Strisaili, e da ultimo il Coccio di Pozzomaggiore.

Le cascate di Sothai

Villagrande Strisaili-Cascata di SothaiDal centro di Villagrande Strisaili riprendiamo la SP27 in direzione di Tortolì. Dal cartello segnaletico che ha indicato l’ingresso nell’abitato, percorrimo un chilometro e ottocento metri e, poco prima del cartello che indica il chilometro 8, prendiamo una sterrata sulla sinistra in direzione del sentiero curato dall’Ente Foreste della Sardegna che porta alle spettacolari Cascate di Sothai. Le cascate si raggiungono dopo una camminata di circa un chilometro, in mezzo a lecci e querce. Lungo il sentiero sono presenti diversi tavolini in legno dove trovare ristoro, dove sedersi un attimo per respirare appieno la natura, dove riprendere fiato. All’arrivo, uno spettacolo unico. Da una parete di granito, dopo una lunghissima discesa, le acque del Flumendosa si riversano nel canyon Bau Vigo creando le famose cascate, situate all’interno di un cantiere forestale, che si formano dopo un salto di circa 70 metri con una larghezza alla base di 30.

La diga di Sa Teula e la centrale idroelettrica del Secondo salto del Flumendosa

Villagrande Strisaili-La diga di Sa TeulaDall’invaso del bacino dell’Alto Flumendosa l’acqua viene trasferita a valle dell’abitato di Villagrande Strisaili tramite una condotta forzata verso il bacino del torrente Sa Teula, lungo il quale esiste uno sbarramento realizzato per creare un bacino di calma delle acque del torrente. Si tratta della Diga di Sa Teula una diga in calcestruzzo a gravità ordinaria dell’altezza di 21.7 metri, costruita negli anni dal 1942 al 1949, su progetto di Velio Princivalle. Per raggiungere la diga di Sa Teula, proseguiamo in direzione est lungo la SP27 per cinque chilometri e quattrocento metri, poi svoltiamo subito a sinistra seguendo le indicazioni per il lago di Santa Lucia e per il Secondo ed il Terzo salto. Seguendo questa strada, dopo un chilometro ed ottocento metri arriviamo a una deviazione sulla destra per il Terzo salto, mentre la strada prosegue dritta verso il Secondo salto, che raggiungiamo dopo tre chilometri.

Villagrande Strisaili-L’invaso sul rio Sa TeulaQui troviamo la diga, che crea l’Invaso sul rio Sa Teula il quale ha, in condizioni di esercizio, una capacità utile di 11.721 metri cubi d’acqua per uso idroelettrico. Le acque provenienti dalla condotta forzata che parte dall’invaso dell’Alto Flumendosa vengono, quindi, turbinate negli impianti sotterranei della Centrale del Secondo salto del Flumendosa per la produzione di energia elettrica. L’invaso sul rio Sa Teula, a seguito dell’alluvione del dicembre 2004, è stato fortemente colmato di terra. Sul lato nord dell’invaso si trova il vecchio Villaggio Enel del Secondo salto abbandonato, poco più di una ventina di edifici nel quale alloggiavano i dipendenti dell’adiacente centrale idroelettrica. L’accesso al villaggio è interdetto dai cancelli all’ingresso della centrale idroelettrica, comunque apparentemente si trova in buono stato di conservazione. Un semaforo anch’esso abbandonato ricorda ai temerari scavalcatori di cancelli che l’ingresso è vietato.

La diga di Santa Lucia e la centrale idroelettrica del Terzo salto del Flumendosa

L’acqua rilasciata incrementa gli apporti del rio Sa Teula confluendo nell’invaso di Santa Lucia, poco ad ovest dell’abitato di Girasole. Torniamo a dove abbiamo svoltato subito a sinistra seguendo le indicazioni per il lago di Santa Lucia e per il Secondo ed il Terzo salto. Seguendo questa strada, dopo un chilometro ed ottocento metri arriviamo a dove la strada prosegue dritta verso il Secondo salto, mentre prendiamo la deviazione sulla destra per il Terzo salto. Procediamo in direzione nordest verso il Terzo salto e, dopo seicento metri, si trova alla destra della strada, la Centrale del Terzo salto del Flumendosa, una centrale idroelettrica nei cui impianti sotterranei, vengono turbinate le acque provenienti dalla condotta forzata che parte dalla diga di Sa Teula. Poco più avanti, lungo la strada, si vedono pure le abitazioni del Villaggio Enel del Terzo salto del Flumendosa, costruito nel 1940 e attivo fino alla metà degli anni Novanta, che ospitava gli operai della centrale. I due edifici più a est erano due casermette dei Carabinieri, mentre nell’edificio intermedio, un grosso caseggiato di tre piani, alloggiavano gli operai della centrale. Immerso nei boschi e quasi in bilico sulla ripida vallata del rio Sa Teula, il suo silenzio è rotto solo da rarissime macchine di passaggio sulla strada.

Villagrande Strisaili-La diga di Santa LuciaDalla centrale, procediamo per altri trecentocinquanta metri, poi svoltiamo a destra, proseguito per un chilometro svoltiamo tutto a sinistra, proseguiamo per poco più di due chilometri, svoltiamo a sinistra e prendiamo una strada parzialmente a traffico limitato che costeggia a sud il lago e, in settecntocinquanta metri, ci porta alla Diga di Santa Lucia che è il più importante sbarramento sul rio Sa Teula che ha sbocco a mare nei pressi dell’abitato di Girasole. Lo sbarramento, dell’altezza di 28.5 metri, è a gravità ordinaria in calcestruzzo con spalla sinistra in pietrame e manto di tenuta in cemento armato ed interposto un telo in PVC. L’opera è stata realizzata dal 1978 al 1985 su progetto di Gian Paolo Rocco e Giovanni Sallusto.

Villagrande Strisaili-Il lago di Santa LuciaL’invaso sul rio Sa Teula in località Santa Lucia, ossia il Lago di Santa Lucia ha una capacità utile di 3.7 milioni di metri cubi d’acqua per uso promiscuo. L’utilizzo principale dell’impianto è irriguo e industriale, ma vista la grande affluenza di turismo dei mesi estivi nella zona non è escluso un suo utilizzo anche per scopi potabili. Oltre agli apporti provenienti dal bacino imbrifero del rio Sa Teula, gode di quelli che vengono trasferiti dal bacino dell’Alto Flumendosa per mezzo della condotta forzata per il turbinamento e la produzione di energia elettrica nella centrale. L’Adsplo, che è l’Associazione Sportiva Dilettantistica Pesca lenza Ogliastra di Tortolì, organizza spesso gare di pesca sportiva, che vengono disputate nel lago di Santa Lucia, che sorge a poche chilometri da Tortolì, ma che ricade nel territorio Comunale di Villagrande Strisaili.

La Stazione ferroviaria di Villagrande Strisaili

Arzana: la Stazione ferroviaria di Villagrande StrisailiPresa verso sud est lungo la SS389 di Buddusò e del Correboi di Buddusò e del Correboi, circa duecentocinquanta metri dopo il cartello indicatore del chilometro 174, seguendo le indicazioni per il Lago Alto del Flumendosa ed il Gennargentu, prendiamo la deviazione a destra sulla strada di congiunzione tra la SS389 di Buddusò e del Correboi e la SS198, e, dopo centocinquanta metri, una strada bianca sulla sinistra ci porta alla Stazione ferroviaria di Villagrande Strisaili che, pur essendo al servizio principalmente di Villagrande Strisaili, si trova però in territorio di Arzana. La stazione viene costruita negli anni novanta dell’ottocento a circa otto chilometri a sud ovest dell’abitato di Villagrande Strisaili per conto della Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, e viene inaugurata nel 1893, data di apertura all’esercizio del tronco tra Arbatax e Gairo, uno dei primi della linea per Mandas a venire completati. Nel 1921 alla gestione subentra quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui segue nel 1989 quella delle Ferrovie della Sardegna. Sotto la loro amministrazione, nel 1997 l’intera tratta tra Mandas ed Arbatax viene destinata all’impiego per il solo traffico turistico legato al progetto Trenino Verde, fatto che comporta la cessazione di ogni servizio di trasporto pubblico nella stazione. Da allora l’impianto, dal 2010 gestito dall’ARST, viene utilizzato quasi esclusivamente nel periodo estivo, restando per il resto dell’anno pressoché privo di traffico.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Barì Sardo ci recheremo a Tortolì che è stato uno dei due capoluoghi della dismessa Provincia dell’Ogliastra. Lo visiteremo con il suo centro ed i dintorni con alcuni dei più significativi siti archeologici. Poi da Tortolì ci recheremo verso la costa e raggiungeremo la sua frazione Arbatax, che verrà illustrata nella prossima tappa del nostro viaggio.


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