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Villaspeciosa con la chiesa di San Platano e gli importanti siti archeologici con l’area di San Cromazio


Nella prima tappa del nostro viaggio nella Provincia del Sud Sardegna, proseguiremo la visita del Campidano di Cagliari e ci recheremo a Villaspeciosa dove visiteremo l’abitato ed i suoi dintroni con La chiesa di San Platano ed i suoi importanti siti archeologici con l’area archeologica di San Cromazio.

Il Campidano di Cagliari

Il Campidano di CagliariIl Campidano è la grande pianura della Sardegna sud occidentale compresa tra il golfo di Cagliari e quello di Oristano, ha una lunghezza di circa cento chilometri e presenta la massima altitudine di settanta metri sul mare. Deve le sue origini al colmarsi di una depressione geologica terziaria da parte di sedimenti marini, fluviali e vulcanici. Sono frequenti gli stagni costieri con acque salmastre, nell’angolo nord ovest della regione sfocia il fiume Tirso, che contribuisce all’irrigazione del Campidano, la rete idrografica è inoltre formata da piccoli Torrenti. La principale risorsa è l’agricoltura e si coltivano specialmente grano, viti, olivi, frutta e agrumi. Il Campidano di Cagliari comprende nella Provincia del Sud Sardegna i comuni di Decimoputzu, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Villasor e Villaspeciosa. Comprende, inoltre, nella città metropolitana di Cagliari i comuni di Assemini, Cagliari, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Uta. I comuni di Samassi, Serramanna e Serrenti si trovano tra il Monreale ed il Campidano di Cagliari, i comuni di Pula, Villa San Pietro e Sarroch si trovano tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, così come Soleminis si trova tra il Campidano di Cagliari e il Parteòlla, per cui possono essere considerate appartenenti all’una o all’altra di queste regioni. Geograficamente rappresenta la parte più meridionale della pianura del Campidano, che ha come suo centro principale Cagliari, nonche Quartu Sant’Elena ed i comuni immediatamente a nord ovest del capoluogo sardo. Si affaccia sul mare e comprende la costa orientale del golfo di Cagliari, fino al paese chiamato Villasimius.

In viaggio verso Villaspeciosa

Si può raggiungere Villaspeciosa partendo da Cagliari, prendendo verso nord ovest il viale Trieste, dopo circa un chilometro e seicento metri prendiamo la via Santa Gilla, dopo un altro chilometro e seicento metri continuiamo Sulla SS195 Sulcitana Raccordo, e, dopo due chilometri e settecento metri, prendiamo la SS130 Iglesiente in direzione nord ovest. La seguiamo per poco più di quindici chilometri e trecento metri, fino all’uscita con le indicazioni per Decimoputzu, Uta e Villaspeciosa, qui usciamo verso nord ovest sulla via Cagliari di Villaspeciosa, che ci porta all’interno dell’abitato. Dal Municipio di Cagliari a quello di Villaspeciosa si percorrono 23.2 chilometri.

Il comune chiamato Villaspeciosa

Villaspeciosa: veduta dell’abitatoVillaspeciosa-Stemma del comuneIl comune chiamato Villaspeciosa (nome in lingua sarda Bidda Spetziosa, altezza metri 12 sul livello del mare, abitanti 2.519 al 31 dicembre 2021) è un comune della città metropolitana di Cagliari, conurbato con il capoluogo. Si tratta di un comune di pianura di origine medievale, che si estende nella parte centrale della Provincia di Cagliari, a sud della piana del Campidano, al confine con l’isola amministrativa di Uta appartenente a quest’ultimo comune, attraversato dal fiume Cixerri e delimitato da zone collinose, che segnano il confine tra la pianura del Campidano e il Sulcis. È raggiungibile tramite la SS130 Iglesiente, che corre a un solo chilometro di distanza dall’abitato, passando a sud dell’abitato, e che collega Villaspeciosa con i comuni dell’Iglesiente a ovest, e con vari centri del Cagliaritano ad est. Sempre a sud del paese scorre inoltre la SP90, ed il collegamento coi comuni di Decimoputzu e Uta è assicurato dalla SP3, che attraversa Villaspeciosa da nord a sud. Agevole si presenta anche il collegamento con la rete ferroviaria, dato che Villaspeciosa possiede uno scalo proprio, ossia la stazione di Villaspeciosa ed Uta, situata all’estremità del territorio Comunale al confine con il comune di Uta. Si tratta di uno scalo posto lungo le linee ferroviarie che collegano Decimomannu con Iglesias, e Villamassargia con Carbonia. Il territorio Comunale, che comprende l’area speciale del lago Cixerri, presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 7 a un massimo di 200 metri sul livello del mare. Gli abitanti assumono il nome di speciosini o specionesi.

Origine del nome

Il nome del paese potrebbe derivare da Villa, ossia villaggio, e da Spaziosa, ossia mutabile o stravagante, data la mutabilità dei suoi terreni, che in certi anni producono molto e in altri quasi nulla. Secondo un’altra interpretazione potrebbe derivare da Villa, ossia villaggio, e dall’aggettivo latino Speciosa, ossia bella.

La sua economia

Si tratta di un comune di pianura, di origine medievale, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato anche modeste iniziative industriali. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta, ed anche con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero caseario, dell’estrazione, dei laterizi, metallurgico, dei mobili ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per quanto riguarda le tradizioni enogastronomiche, vengono utilizzati i principali prodotti agricoli del territorio e diverse qualità di funghi. Piccoli produttori locali producono buon vino, specialmente Nuragus e Monica. Villaspeciosa non costituisce una significativa meta turistica, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze naturali, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, e di effettuare anche interessanti escursioni nei dintorni.

Brevi cenni storici

La zona dove sorge Villaspeciosa viene abitata sin dall’epoca nuragica, a testimonianza di ciò sono i Nuraghi e le Tombe di giganti sparsi nel suo territorio, e testimonianze della presenza dell’uomo sono state rinvenute nel sito di Cuccureddus, dove sorge il nuraghe di Cilixianu. In periodo romano l’area in cui sorge l’abitato conosce un periodo di sviluppo, come dimostrano i ritrovamenti fatti nel sito di San Cromazio, risalente al terzo secolo, noto soprattutto grazie alla scoperta di un vasto mosaico policromo pavimentale, il più grande e meglio conservato tra quelli sinora ritrovati in Sardegna. Poche sono le notizie storiche sulle prime vicende del borgo. Di origine medievale, viene dapprima compresa nel Giudicato di Càralis, per passare poi, nel tredicesimo secolo, sotto il controllo della famiglia dei Donoratico della Gherardesca. A partire dal quattordicesimo secolo, diviene possesso della Corona d’Aragona, che lo infeuda a diversi feudatari, per primo, nel 1374, a Giovanni Tola, in seguito ai d’Aragal. Agli inizi del diciannovesimo secolo il borgo, con il territorio circostante, viene ceduto ai Bon Crespi di Valdaura y Caro, i quali lo tengono in dote fino a quando, ormai in epoca sabauda, viene abolito il sistema feudale. Nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Villaspeciosa

Villaspeciosa-Sfilata nei costumi tradizionali di VillaspeciosaA Villaspeciosa è attiva l’Associazione Culturale San Giovanni di Seruis di Villaspeciosa, nelle cui esibizioni sia nel paese che in altre localtà dell’isola è possibile ammirare il tipico costume tradizionale del posto. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Villaspeciosa, vanno citati, il 2 febbraio, la Festa de Sa Candelora con la consegna dei ceri benedetti; il 15 agosto, si celebra la Festa dedicata a Maria Santissima Assunta, che è la Festa patronale di Villaspeciosa; l’ultima domenica di agosto, la Festa in onore di San Platano, seguita il giorno successivo dalla Festa di Sant’Antioco; ed anche la Sagra de S’Abiu, ossia delll’Ontano, in concomitanza con la Festa di San Platano.

Visita del centro di Villaspeciosa

Villaspeciosa è attraversata, subito a sud del centro, dal rio Cixerri, un fiume dal carattere torrentizio, e, ad est del centro, dal rio Mannu di Villaspeciosa, un torrente chiamato comunemente Marzizza per distinguerlo dall’omonimo Flumini Mannu, di cui i due Torrenti sono affluenti. L’abitato è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, e mostra l’andamento altimetrico tipico delle località pianeggianti.

Il Cimitero di Villaspeciosa

Villaspeciosa: ingresso del Cimitero di VillaspeciosaEntriamo nell’abitato di Villaspeciosa da sud est, con la SP3 che, all’interno dell’abitato, assume il nome di via Cagliari, e che ci porta a visitare il centro dell’abitato. Percorrendo la via Cagliari, passiamo il cartello segnaletico indicatore dell’abitato di Villaspeciosa e proseguiamo per una settantina di metri, fino a vedere, sulla sinistra della strada, l’ingresso del Cimitero di Villaspeciosa.

Il Campo Sportivo Comunale

Villaspeciosa: ingresso del Campo Sportivo ComunaleProseguiamo lungo la via Cagliari per circa Duecentosettanta metri, poi svoltiamo a sinistra e prendiamo il viale Europa, che percorriamo per circa trecento metri, seguendone le curve, fino a che questa strada sbocca sulla via Iglesias. La prendiamo verso sinistra e la seguiamo per centocinquanta metri, fino a che vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso del Campo Sportivo Comunale di Villaspeciosa. Il complesso ospita un Campo da Calcio dotato di tribune in grado di ospitare 150 spettatori, ed un Campo da Calcetto, ossia di calcio a cinque, che si trova alla sua sinistra.

La Palestra Polifunzionale Comunale

Villaspeciosa: ingresso della Palestra Polifunzionale ComunalePercorsi duecentocinquanta metri lungo la via Cagliari dopo l’incontro con il viale Europa, arriviamo ad incontrare una grande rotonda, alla destra della quale si apre la via Croce Santa, mentre verso sinistra parte la via Roma. Presa, tutta a sinistra, la via Roma, la seguiamo per circa quattrocento metri, fino a vedere, alla sinistra della strada, l’edificio che ospita la Palestra Polifunzionale Comunale. Si tratta di una grande Palestra con tribune in grado di accogliere 300 spettatori, nella quale si svolgono attività di palestra, di judo, ed è presente una sala pesi.

Il Municipio di Villaspeciosa

Villaspeciosa-Municipio di VillaspeciosaArrivati alla rotonda, troviamo sulla destra la piazza Croce Santa, dalla quale partono, da destra verso sinistra, la via Domenico Alberto Azuni, verso sud est, la via San Platano, verso est, e la via Giacomo Matteotti, verso nord. Sulla piazza, al civico numero 6 della piazza Croce Santa, tra la via Giacomo Matteotti e la via Roma, che avevamo preso alla rotonda andando verso sinistra, si trova l’edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Villaspeciosa con tutti i suoi principali servizi.

La chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta

Dalla piazza Santa Croce, presa a destra la via San Platano, dopo una ventina di metri prendiamo a destra la via Domenico Alberto Azuni, dalla quale parte, dopo una quindicina di metri, a sinistra la via della chiesa, che, in un centinaio di metri, ci porta di fronte alla chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta che è la chiesa parrocchiale di Villaspeciosa. La chiesa, di architettura rustica, risale all’ultimo quarto del sedicesimo secolo, infatti, dai documenti dell’archivio della curia arcivescovile di Cagliari, risulta, che nel 1591, la parrocchiale era ancora la chiesa di San Platano, e solo nel 1599 risulta parrocchiale la chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta. Una delle due campane contenute nel grande campanile a vela è datata 1585. Dopo circa sessant’anni di assenza, dopo che se ne erano perse le traccia nell’immediato dopoguerra, nella Cappella sul lato destro della chiesa, è stata ricollocata una statua lignea del Cristo probabilmente di Scuola sarda con influssi iberico campani, denominata Crocifisso Doloroso, originariamente con braccia snodate, databile fra la fine del sedicesimo e l’inizio del diciassettesimo secolo. La presenza di questo Crocefisso è riportata in diversi documenti relativi alla parrocchia di Villaspeciosa a partire dalla fine del cinquecento e fino all’inizio dell’ottocento.

Villaspeciosa: chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta Villaspeciosa: chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta: facciata Villaspeciosa: chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta: interno Villaspeciosa: chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta: altare Villaspeciosa: chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta: crocefisso ligneo

A Villaspeciosa il 15 agosto si celebra la solenne Festa patronale dedicata a Maria Santissima Assunta, con cerimonie religiose presso la chiesa parrocchiale, e con diverse manifestazioni civili.

La chiesa romanica di San Platano

Dalla piazza Santa Croce, prendiamo la via San Platano, e la seguiamo per circa duecento metri, fino in fondo, dove arriva a una rotonda. Qui la via San Platano prosegue sulla via del parco, che fiancheggia sul lato destro il Parco Comunale di San Platano, mentre noi prendiamo leggermente verso sinistra la via Kennedy, che lo fiancheggia sulla sinistra. Subito, percorsa una cinquantina di metri, alla destra parte una strada alberata e piastrellata, che ci porta, Al centro di uno spiazzo pavimentato in pietra, di fronte alla chiesa di San Platano che una volta era una chiesa campestre, ed ora è all’interno dell’abitato, sia pure in periferia. La chiesa è stata edificata nel 1114 dai monaci Benedettini di San Vittore di Marsiglia, detti anche Vittorini, in stile romanico tosco lombardo, e, nonostante i numerosi rimaneggiamenti e restauri di alcune sue parti, ha conservato l’impianto dell’epoca della sua costruzione. Un documento del 1141 la elenca tra le numerose proprietà che i Vittorini possedevano, principalmente nel sud della Sardegna, ed è l’unica chiesa forse al mondo dedicata a questo Santo, che secondo la tradizione, sarebbe stato il fratello di Sant’Antioco, Martire sulcitano. Ha la pianta a due navate, separate da colonne, chiuse da due absidi semicircolari con semicatino, separate da una bassa arcata sostenuta da due tozze colonne. La volta originaria, crollata nel quattordicesimo secolo, ha determinato la ricostruzione del campanile a vela e la sostituzione della pesante copertura di pietra con una copertura a capriate ossia con un tetto ligneo a due falde. Comunque i resti degli archi con le mensole d’imposta, lasciano chiaramente intendere l’impiego di una copertura, sostenuta da archi trasversali, caratterizzata dalla doppia volta a botte, che si può trovare, in Sardegna, soltanto nelil Santuario di Santa Maria di Sibìola. All’interno si possono notare elementi di spoglio provenienti dal sito romano di San Cromazio, come l’acquasantiera in corrispondenza dell’ingresso laterale, ed anche i capitelli delle colonne a sostengno dei tre archi che separano le navate. La semplice mensa d’altare si trova nell’abside meridionale, e, tra gli arredi, le statue dei due fratelli San Platano e Sant’Antioco. La fioca luce penetra dalle monofore delle absidi e da quella ricavata sulla facciata, la cui centina è impreziosita da accurate decorazioni. La struttura della chiesa è realizzata con conci di calcare chiaro, sui quali si innesta qualche blocchetto in pietra più scura, ed è assai curiosa per le irregolari decorazioni che la contraddistinguono, conferite dal materiale di spoglio proveniente dal sito romano di San Cromazio, distante qualche chilometro. Nella fiancata a nord è presente una scala pensile per l’accesso ai tetti, e al piccolo campanile a veI cui gradini sono grosse mensole infisse nel muro, mentre nella fiancata a sud si apre un portale centinato, con arco a tutto sesto. La facciata è divisa in tre parti, con due finte colonne, e termina con un campanile a vela. La chiesa è ben conservata grazie alla continua frequentazione dei devoti.

Villaspeciosa: chiesa di San Platano Villaspeciosa: chiesa di San Platano Villaspeciosa: chiesa di San Platano: facciata Villaspeciosa: chiesa di San Platano: interno Villaspeciosa: chiesa di San Platano: interno

Statua di San Platano nella chiesa omonimaA causa della scarsità delle fonti scritte, si conosce ben poco della storia di San Platano il cui culto viene introdotto in Sardegna nell’undicesimo secolo dai monaci basiliani, ispirati alla regola di San Basilio Magno, che non sono eremiti ma cenobiti, ossia vivono in comune. Dalle scarne notizie che è possibile raccogliere, attraverso la tradizione tramandata oralmente e, soprattutto, dal canto dei Goccius, non è possibile distinguere con esattezza la storia vera da ciò che invece appartiene alla leggenda. Platano nasce in Mauritania assieme al fratello Antioco, e svolge l’attività di medico spostandosi anche in Cappadocia, dove converte molte persone al Cristianesimo. La fama dei due fratelli giunge fino a Roma, e, l’Imperatore Adriano, ormai preoccupato del diffondersi della nuova dottrina predicata da Cristo, li fa arrestare, torturare e li esilia su una barca affinche la loro vita abbia fine in alto mare. Il vento di levante li sospinge nell’isola di Sulcis, oggi Sant’Antioco, dove riprendono ad esercitare la professione medica e ad annunciare il Vangelo. La notizia giunge alle autorità di Carales, dove è prefetto Gallone, che inviano a Sulci soldati per arrestarlo. Platano viene, così, rimandato a Roma, dove probabilmente viene messo in croce, ma non muore nemmeno inchiodato alla croce. La tradizione narra che vengono, allora, intrecciate le sue viscere su di un fuso, e che, dopo essere stato sventrato, muore decapitato.

Villaspeciosa: locandina della Sagra di San Platano e Sant’EfisioL’ultima domenica di agosto ed il lunedì successivo, presso questa chiesa si svolge la Sagra di San Platano e Sant’Efisio, che inizia la settimana precedente con la preparazione del cibo che verrà offerto durante la festa. contestualmente alla Festa si svolge la Sagra de S’Abiu, ossia dell’ontano, durante la quale gli uomini tagliano frasche di ontano per poi effettuare, al termine di una caratteristica cerimonia, la costruzione di Sa lolla, ossia del pergolato ai lati della chiesa. Le celebrazioni iniziano il martedì precedente l’ultima domenica di agosto, che è il giorno dei Balli del Pane, quando alle donne spetta il compito della preparazione del pane, mentre gli uomini, il venerdì, portano i carri carichi di frasche di ontano e vengono accolti dai paesani, si arriva tutti alla chiesa con canti e balli, viene poi disposta la legna a copertura del pergolato. Terminato il lavoro, tutti i presenti sono invitati al pranzo comunitario, con l’offerta della pastasciutta, ossia di Sa Maccarronada. La sera inizia il triduo religioso che prosegue con la celebrazione del vespro. La domenica, giorno solenne della Festa di San Platano, si celebrano messe e si svolge la processione, con i simulacri di San Platano e Sant’Antioco portati in processione,su un carro trainato da un giogo di buoi, seguita da fedeli provenenti anche dai paesi vicini, con l’accompagnamento delle launeddas e con l’intonazione dei Goccius, canti devozionali e paraliturgici di provenienza iberica, diffusi in Sardegna e composti in lingua sarda. Terminata la processione si celebra la messa con il panegirico in onore di San Platano. Viene, poi, offerto il pranzo in piazza, a base di Fregua groga, una pasta di grano duro, e carne. Infine la sera si organizzano i balli sul grande piazzale e nel parco intorno alla chiesa.

Villaspeciosa: la Sagra di San Platano: simulacri di Sant’Antioco e San Platano all’interno della chiesa Villaspeciosa: la Sagra di San Platano: simulacri di Sant’Antioco e San Platano all’interno della chiesa Villaspeciosa: la Sagra di San Platano: il processione con i simulacri di San Platano e Sant’Antioco

Il lunedì successivo si svolge la Festa di Sant’Antioco, con la celebrazione di messe e con un’altra processione. Inoltre, sino agli anni cinquanta del secolo scorso, il martedì si svolgeva la Festa di Santa Rosa, che è però stata abbandonata.

Il parco di San Platano con all’interno il Campo Sportivo Comunale polivalente

Dalla piazza Santa Croce, abbiamo preso la via San Platano, e dopo circa duecento metri, fino in fondo, siamo arrivati a una rotonda, alla quale la via San Platano prosegue sulla via del parco, che fiancheggia sul lato destro il parco Comunale di San Platano. Percorsi un centinaio di metri dalla rotonda, troviamo l’entrata del Parco di San Platano un bellissimo parco verde dove possono trascorrere del tempo non solo i bambini ma anche gli adulti.

Villaspeciosa: il parco di San Platano Villaspeciosa: il parco di San Platano

Villaspeciosa: Campo Sportivo Comunale polivalente di San PlatanoAll’interno del parco è presente un chiosco dove intrattenersi, e c'è anche il Campo Sportivo Comunale polivalente di San Platano, un impianto sportivo all’aperto atto ad ospitare eventi sportivi, musicali e di intrattenimento per una vasta platea di pubblico. In esso è presente un Campo Sportivo polivalente dotato di tribune in grado di accogliere 200 spettatori, dove è possibile praticare diverse discipline, calcio, calcetto ossia calcio a cinque, ed anche tennis.

Visita dei dintorni di Villaspeciosa

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Villaspeciosa non sono stati portati alla luce resti archeologici di particolare rilevanza se si esclude il parco di Mitza Cuccureddus con l’insediamento nuragico presente al suo interno. Sono stati, inoltre, portati alla luce i resti del villaggio tardo romano ed alto medioevale di San Cromazio.

Nell’area di San Cromazio dove sono presenti i resti di un villaggio tardo romano ed alto medioevale

Per raggiungere l’Area di San Cromazio, dal centro del paese troviamo i cartelli che la indicano, ed, uscendo da Villaspeciosa verso nord ovest con la via Tuveri, dopo circa un chilometro e duecento metri, arriviamo nella campagna di Villaspeciosa, dove troviamo, alla destra della strada, l’ingresso dell’area archeologica, scoperta negli anni 70 del secolo scorso. In essa è presente un Villaggio tardo romano ed alto medioevale che, secondo le più recenti teorie, doveva fungere da stazione di posta per i cavalieri che da Cagliari si recavano nel Sulcis e viceversa. Nel villaggio è stato rinvenuto un edificio termale, presso il quale è stata realizzata una chiesa, il cui pavimento costituisce il più grande e ben conservato mosaico policromo paleocristiano ritrovato in Sardegna, decorato con motivi vegetali e geometrici uniti alla raffigurazione di vasi per libagioni. Il mosaico, che ha una superficie di circa 160 metri quadri, risale a due momenti distinti. La fascia a ferro di cavallo esterna, policroma, è del periodo imperiale, del quarto secolo inoltrato. Il villaggio è stato abitato nei secoli successivi, finche nel sesto secolo, in periodo bizantino, la chiesa è stata in parte ripavimentata con l’inserimento dell’ampio pannello a mosaico nella zona interna, rettangolare, con al centro la raffigurazione di un grande vaso, simile a quelli della fase precedente. A questo stesso periodo, evidentemente in relazione con la chiesa, si fa risalire l’inserimento delle numerose sepolture rinvenute negli ultimi anni, nelle quali non sono stati, però, rinvenuti particolari oggetti di pregio. Il villaggio è sopravvissuto anche nella fase di passaggio dalla tarda antichità all’alto medioevo, ed è stato abbandonato nell’alto periodo medioevale, probabilmente per il trasferimento dei suoi abitanti nell’area dell’attuale paese chiamato Villaspeciosa, quando è stata anche demolita la chiesa, i cui materiali sono stati utilizzati, intorno all’anno 1100, per costruire la chiesa di San Platano.

Villaspeciosa-area archeologica di San Cromazio Villaspeciosa-area archeologica di San Cromazio Villaspeciosa-area archeologica di San Cromazio Villaspeciosa-area archeologica di San Cromazio Villaspeciosa-area archeologica di San Cromazio

Negli ultimi anni, nel sito è aperta una campagna di scavo estiva sistematica da parte dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Università degli Studi Sassari, per un progetto di recupero che ha l’obiettivo di renderlo pienamente fruibile ai cittadini e ai turisti.

La Stazione ferroviaria di Villaspeciosa e Uta

Uscendo da Villaspeciosa verso sud est con la via Cagliari, percorso circa un chilometro e trecento metri sulla SP3, passiamo con un viadotto sopra la SS130, prendiamo la prima uscita e ci dirigiamo in direzione di Cagliari sulla SP90. La percorriamo verso est per circa cento metri, e vediamo, alla destra della strada, la Stazione ferroviaria di Villaspeciosa e Uta una stazione di categoria Silver che serve i comuni di Uta e di Villaspeciosa, nel cui territorio è compreso l’impianto, posta sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario del Sulcis Iglesiente, che collega Decimomannu con Iglesias, dopo la stazione di Decimomannu e prima della stazione di Siliqua. La sua storia ha inizio con la costruzione da parte della Compagnia reale delle Ferrovie Sarde del primo tronco, avvenuta nel 1872, e riguardante il collegamento tra la stazione di Decimomannu e quella di Siliqua. Inizialmente la stazione veniva identificata col solo nome dell’abitato di Uta, e solo a metà degli anni sessanta del novecento prende la denominazione di Uta e Villaspeciosa, data l’ubicazione dello scalo nell’estremità sud orientale del territorio Comunale di Villaspeciosa, a pochi metri dal confine con quello di Uta. Nel 1920 lo scalo passa alla gestione delle Ferrovie dello Stato, che in seguito nel 2001 la hanno ceduta alla controllata RFI. Dal punto di vista infrastrutturale la fermata è dotata del solo binario di corsa, attiguo al fabbricato viaggiatori, che è però chiuso al pubblico dagli anni duemila.

Villaspeciosa: la Stazione ferroviaria di Villaspeciosa e Uta Villaspeciosa: la Stazione ferroviaria di Villaspeciosa e Uta

I resti del sito archeologico di Mitza Cuccureddus

Uscendo da Villaspeciosa verso sud ovest con la via Roma, percorso circa un chilometro e settecento metri, prendiamo verso destra la SP90 e ci dirigiamo in direzione di Siliqua e Iglesias. Percorriamo la SP90 verso ovest per cinque chilometri e cento metri, e prendiamo una deviazione verso destra, su una strada bianca che si dirige verso nord est. Seguita per cinquecentocinquanta metri arriviamo a un bivio, dove prendiamo a sinistra, dopo Duecentoventi metri prendiamo la deviazione subito a sinistra, su una strada, dopo un poco, inizia a costeggiare la SP90, la segue e poi si dirige verso destra. Seguita per due chilometri, tra questa strada e la trasversale a sinistra si trova un’area recintata, all’interno della quale si trovano i resti del Sito archeologico di Mitza Cuccureddus. È raggiungibile anche con la SS130 Iglesiente, presa in direzione di Iglesias, rispetto alla quale, dal chilometro 23,9, dista in linea d’aria circa seicentocinquanta metri. Il sito archeologico è venuto alla luce nel giugno del 1978, in occasione della realizzazione di un tratto di canalizzazione di un acquedotto integrativo per l’area di sviluppo industriale di Cagliari.

Villaspeciosa: i resti del sito archeologico di Mitza Cuccureddus Villaspeciosa: i resti del sito archeologico di Mitza Cuccureddus Villaspeciosa: i resti del sito archeologico di Mitza Cuccureddus Villaspeciosa: i resti del sito archeologico di Mitza Cuccureddus

La zona era già nota per una sorgente, denominata Mitza, la quale risulta ancora oggi protetta, delimitata da una robusta struttura muraria megalitica dal contorno subcircolare, che si è conservata per una discreta altezza. Sono stati successivamente rinvenuti diversi resti archeologici nell’area contigua, ed uno scavo ha evidenziato la presenza di un villaggio di epoca nuragica.

Il lago del Cixerri

Villaspeciosa-Lago del CixerriIl rio Cixerri, affluente del rio Mannu, è un fiume a carattere torrentizio che scorre in Sardegna meridionale, attraversando la Provincia del Sud Sardegna e la città metropolitana di Cagliari. Sul fiume, ad ovest di Villaspeciosa, è stata realizzata una diga, che si trova interamente in territorio di Villaspeciosa, e che ha prodotto un invaso artificiale chiamato Lago del Cixerri. La superficie dello specchio liquido, alla quota di massimo invaso, è di cinquemila chilometri quadrati, ed il volume totale di invaso è di 25 milioni di metri cubi. Il lago del Cixerri è posizionato a cavallo dei territori di Villaspeciosa, Uta e Decimomannu, e rappresenta una risorsa di notevole importanza per tutto il territorio circostante, poiché la sua acqua viene utilizzata per i periodi siccità e per sostenere le attività della zona. La realizzazione di questo invaso ha comportato, però, la perdita di una parte consistente del territorio agricolo di Villaspeciosa, ma l’Amministrazione Comunale ha istituito, sino dal 1993, la cosiddetta Zona Territoriale Omogenea G, costituita da parti di territorio destinate ad assicurare, agli insediamenti in essa presenti, la dotazione di servizi e di spazi pubblici, ed anche di aree riservate ad attività collettive, a verde pubblico ed a parcheggi. Esiste l’interesse di alcuni operatori per la realizzazione, nelle sue aree, di un acqua park, nonche di un pista regolamentare per gare ufficiali di Go-Kart.

Villaspeciosa-Lago del Cixerri: diga di Genna Is AbisIl lago artificiale è formato dalla  Diga di Genna Is Abis che è la diga principale che sbarra il fiume Cixerri nella località omonima, e da due argini in materiali sciolti. Si tratta di una diga muraria a gravità ordinaria, la cui costruzione ha avuto inizio nel 1980 e è terminata nel 1992, ma il collaudo vero e proprio è datato 2002. Per raggiungere questa diga, uscendo da Villaspeciosa verso sud ovest con la via Roma, percorriamo circa quattro chilometri ed ottocento metri evitando qualsiasi deviazione, e la strada termina proprio in sua corrispondenza.

Sulle rive del lago si trovano i ruderi della chiesa di San Giovanni di Seruis

Villaspeciosa: i ruderi della chiesa di San Giovanni di SeruisUscendo da Villaspeciosa verso sud ovest con la via Roma, percorso circa un chilometro e settecento metri, prendiamo verso destra la SP90 e ci dirigiamo in direzione di Siliqua e Iglesias. Percorriamo la SP90 verso ovest per tre chilometri e cento metri, e prendiamo la deviazione verso sinistra in una strada bianca, che, in circa due chilometri e trecento metri ci porta in riva al lago. Qui rimangono i pochi Ruderi della chiesa di San Giovanni di Seruis un’antica piccola chiesa posta sulle rive del lago, che apparteneva alla villa di San Giovanni di Seruis, oggi scomparsa, situata ai confini di Villaspeciosa e l’isola amministrativa del comune di Decimomannu.

La dismessa polveriera militare di San Giovanni

Villaspeciosa-Un edificio della dismessa polveriera militare di San GiovanniPrima di arrivare al lago, prendendo all’ultima curva il viottolo bianco sulla destra, a non molta distanza raggiungiamo la dismessa Polveriera militare di San Giovanni che ha un’estensione di circa 80 ettari. Si tratta di una ex polveriera della marina militare, che veniva utilizzata come deposito armi e munizioni. Nella cosiddetta Zona Delta della polveriera, venivano assemblati i vari ordigni della Marina Militare Italiana. La polveriera ormai è dismessa da parecchi da anni, e si trova in totale stato di abbandono, tanto che le sue strutture e bunker sono oramai ridotti a ruderi. La ex polveriera costituisce un abituale ritrovo degli appassionati di guerra simulata provenienti da tutta Italia. In essa, la vegetazione predominante, sempre più rada negli ultimi anni, è la classica macchia mediterranea.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Campidano di Cagliari e ci recheremo a visitare Decimoputzu che vedremo con il suo centro e con nei dintorni la domus de janas di Sant’Iroxi nella quale sono stati rinvenuti i resti della Cultura di Bonnanaro.


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