 La parrocchiale di San Michele Arcangelo a Nurri vedremo a breve, sarà la monarchia sabauda ad autorizzare la distrazione delle risorse prodotte dalla prebenda di Nurri verso la parrocchiale di san Michele Arcangelo, sospendendo, per sei anni, l’assegnazione del beneicio ecclesiastico. L’unione con diversi stati subalpini ha, per la Sardegna, inat- tese conseguenze anche sul piano architettonico: le riforme attuate dal nuovo stato sottraggono al sistema corporativo locale l’appannaggio sulle grandi fabbriche governative e municipali, a favore di un corpo scelto di progettisti, per lo più di estrazione militare, o dei loro collaboratori e subal- terni 44 . Gli efetti di questo mutamento interesseranno le sorti della parroc- chiale di san Michele Arcangelo dove si troveranno ad operare responsabili di provata esperienza. Fino al secondo decennio del ’700, possiamo ipotizzare una certa loridità economica per il villaggio di Nurri, se, in questa decade, la Compagnia di Gesù vi istituisce una residenza per i padri loyolini, nell’ediicio corrispon- dente all’attuale Municipio 45 . Di questa prestigiosa fondazione, si occupa il padre Antonio Falletti di Barolo, apprezzato progettista ailiato alla Società di sant’Ignazio, giunto in Sardegna nella delicata veste di visitatore, nel 1722. Falletti caldeggia l’approvazione reale per la residenza nurrese, in una fase in cui la Provincia gesuitica sarda dipende giuridicamente dall’Assistenza di Spagna 46 . Gian Giacomo Ortu, La Sardegna sabauda: tra riforme e rivoluzione, Storia della Sardegna, II (dal Settecento ad oggi), a cura di Manlio Brigaglia, Attilio Mastino, Gian Giacomo Ortu, Laterza, Roma-Bari 2006; Antonello Mattone, Istituzioni e riforme nella Sardegna del Settecento, Dal trono all’albero della libertà, Atti del Convegno (Torino, 11-13 settembre 1989), Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, Roma 1991; Giuseppe Ricuperati, Il riformismo sabaudo settecentesco e la Sardegna. Appunti per una discussione, I volti della pubblica felicità. Storiograia e politica nel Piemonte settecentesco, a cura di Giuseppe Ricuperati, 157-202, 177-197, Meynier, Torino 1989; Lucetta Scaraffia, La Sardegna sabauda, Storia d’Italia, X, a cura di G. Galasso, utet, Torino, 1987; John Day, Bruno Anatra, Lucetta Scaraffia, La Sardegna medioevale e moderna, UTET, Torino 1986; Luigi Bulferetti, Il riformismo settecentesco in Sardegna. Testi e documenti per la storia della questione sarda, Editrice Sarda Fossataro, Cagliari 1966, 1-48. 44 Per quanto concerne l’attività dei progettisti piemontesi in Sardegna nel corso del ’700 e del primo ’800, si rimanda ai seguenti testi e alla bibliograia in essi contenuta: M. Schirru, Gli ingegneri militari piemontesi nella Sardegna del ’700, Atti della giornata di studi su Immigrazione a Cagliari ino al XX secolo. Storia della Cagliari multiculturale tra Mediterraneo ed Europa, Cagliari, 13 dicembre 2005, Centro Sardo di Studi Genealogici e di Storia Locale di Cagliari, 57-76, AM&D, Cagliari 2008; S. Naitza, Storia dell’Architettura in Sardegna. Architettura dal tardo ’600 al classicismo purista, Ilisso, Nuoro 1992. 45 A.S.Ca, Uicio dell’Insinuazione, Tappa di Cagliari, Atti Legati, notaio Matteo Angelo Foddis, vol. 815, cc. 398-403. 46 http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-falletti_(Dizionario_Biograico)/.