PROGETTO “Grande Guerra” / Programma “500 GIOVANI PER LA CULTURA” Il 15 ottobre del 1927 Davide Cova redasse infine il progetto per la sistemazione della piazza, scrivendo: Nella piazza Mariano a cura del comitato cittadino è stato innalzato un monumento ai caduti. Non si vuole qui ora rifar la critica di questo, ma due cose sono finalmente apparse chiaramente a tutti, anche ai profani: che il monumento è troppo piccolo per un ambiente così vasto, e che per la sua forma in rapporto a quella irregolarissima della piazza non appare da nessun punto in buona prospettiva. Da piuttosto l’impressione di una casa buttata lì come un imbarazzo, un ingombro. Urge dunque per quanto è possibile correggere questi massimi difetti di assieme e restituire al monumento una qualunque solennità, quale appunto la sua dedicazione richiede. La miglior cosa che si possa fare è dunque quella di ridurre apparentemente l’eccessività della Piazza e di raccogliere il Monumento in un ambiente suo che senza guastare la piazza riesca a metterlo in maggior valore creando disposizioni scenografiche tali da costringere l’osservatore a vederlo sotto determinati punti di vista. Si propone per questo la costruzione in mezzo della Piazza di una vasta banchina salvagente che risulta di forma trapezoidale, lasciando tutt’attorno per la viabilità carraia una striscia di strada di otto metri almeno nei punti più stretti, dimensione questa più che sufficiente per lo svolgersi del più gran traffico. Già così si ottiene la voluta apparente superficiale riduzione della vastità della piazza. La riduzione spaziale invece si ottiene impiantando su questa piattaforma aiuole alberate che mentre raccolgono come si vuole il Monumento in una nicchia verde di giusta misura, servono anche a creare quella scenografia che conduce ai punti di vista obbligati. Il Monumento che starà circa al centro di questa banchina si suppone che venga recinto, con una decorosa ringhiera di ferro. Gli alberi e gli arbusti delle aiuole saranno tutti di essenze sempreverdi e compatibilmente alle loro condizioni di sviluppo saranno piantati più fitto che sarà possibile.