58 carla del vais – nicolas garnier – gabriel m. ingo – salvatore sebis – laura soro patera, con parte di una foglia d’edera entro stria a rotella (n. 69) 93 . Va segnalata infine una coppa a pasta grigia della serie F 2567 (n. 70), una delle più comuni nell’isola, databile tra il I sec. a.C. e il terzo quarto del I d.C. 94 . 2.2.5. Coroplastica (Fig. 12) A 40 metri a Nord dell’area pirometallurgica del villaggio furono recuperati due fram- menti di volti femminili fittili riconducibili ad altrettanti kernophoroi. Tale attribuzione pare supportata, oltre che dal dato tipologico, anche dalla presenza, in probabile asso- ciazione, di frammenti riferibili a thymiateria realizzati con impasto del tutto similare; si tratta nella fattispecie di parte di una vaschetta superiore e di tre porzioni di pareti che mostrano sulla superficie interna tracce di impressioni digitali e impronte a fitto reticolo probabilmente lasciate da un tessuto utilizzato in fase di modellazione 95 . Il reperto meglio conservato (n. 71), realizzato con una matrice fresca e di pregevole fattura, presenta un vol- to femminile incorniciato da una capigliatura con scriminatura centrale e ciocche che si dispongono ai lati del volto, trattenute superiormente da una banda liscia; sul lato sinistro 93 Per la Sardegna cf. ad es. Molina Fajardo 1984: fig. 14, h; Del Vais 1997: fig. 6, h; Ead. 2006: 210, n. 49. 94 Cf. ad es. Tronchetti 1996: 33; Del Vais 1997: fig. 8, b; Ead. 2006: 212-13, n. 80. 95 Cf. Del Vais – Serreli 2014-2015: 30. Fig. 12 – Kernophoroi (Dis. e foto C. Del Vais).