ENEA BECCU I boschi lussurgesi nel contesto forestale dell.a Sardegna All'epoca in cui il Montiferro, col nome di Incontrada di Cuglieri, costi- tuiva il feudo di don Angelo Zatrillas (fine XVI sec.), comprendeva, oltre a Santulussurgiu, altri quattro villaggi: Cuglieri, Escano, Sennariol, e Fluxio, ed i salti di San Leonardo e di Santa Caterina di Pittinuri : un vasto territorio che un visitatore dell'Isola, Giovan Battista de Lecca, così descrisse: A territorij bonissimj per seminare terre fresche Et abundantissima di belle aque In tutte ville Rivi con molinj et di quantità competentemente et per bestiame de tutte sortj boschj di gianda assay paese sano eminente et si potrebbeno far In dita villa arborj di seta per la comodità dii aqua et atomo di detta Incontrata il Salto di san Leonardo accomodo et ha larga la dita Incontrata per poter Intrattener glj bestiamj Et le se mente et alla parte delle marine di S.ta Catherina pitinurj gli sono quantità di arborj di ogliastrj Incontrata sana.'. Salubrità, ricchezza d'acqua, feracità del terreno, possibilità di fornire pascoli per ogni specie di bestiame, potenzialità per l'attività agricola e zoo- tecnica con prospettive per lo sviluppo dell'industria della seta costituivano, in quel periodo, le caratteristiche più salienti dell' area. Insieme ad esse, Giovan Battista de Lecca sottolineava un elemento di non trascurabile rilevanza: la presenza di boschi di gianda assay, carattere che conferiva al territorio una particolarità specifica che solo pochi altri feudi del- l'epoca possedevano. Che il Montiferro fosse un'area ricca di boschi è testimoniato, negli stes- si anni, anche dallo storico Fara 2 che riferendosi ai monti Menomeni li descri- ve ricoperti di foreste molto fitte, densissimis sylvis confertos. In parte si trattava di boscaglie arbustive ove, in prevalenza, si esercitava- no i diritti d'uso di legnatico delle popolazioni; in parte di boschi d'alto fusto, il cui legname era riservato ai fabbisogni dello Stato. Erano, questi ultimi, i boschi di gianda cui fa cenno G.B. de Lecca, noti come ghiandiferi, costituiti da piante di essenze quercine allevate ad alto fusto e che producevano le ghiande - elemento di elevata valenza reddituale - pre- ziose soprattutto per l'alimentazione del bestiame suino. I boschi del Montiferro avevano inizio dalle prime colline di Seneghe e di Bonarcado e si spingevano fino alle montagne di Santulussurgiu collegando- si, da una parte, a quelli di Cuglieri, di Scano Montiferro e di Sindia, e dal- l'altra, attraverso il Monte di S. Antonio di Macomer e l'altopiano di Campeda, alle foreste del Marghine e di Bonorva. Un manto verde che dalle boscaglie di olivastri, lentischi e ginepri delle zone pianeggianti e delle prime colline della piana di Milis e, verso il mare, I Archivio Comunale di Cagliari (in seguito abbreviato in ACC), fondo manoscritti. 2 G. F. FARA, Corographia Sardiniae. 1580. in BCC, Manoscritti. fondo Sanjust. S.L. 26. 241