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Maschere e Carnevale in Sardegna
Intro
Il carnevale di Fonni è ricco di personaggi ca-
ratteristici. È stato riesumato recentemente per la vo-
lontà della popolazione, ma tanti sono i dubbi che re-
stano sul significato reale della sua pantomima.
I personaggi
S’Urthu
: è impersonato di solito
da un individuo dalla stazza imponente ma che si muo-
ve con agilità. Indossa pelli di montone in genere di co-
lore bianco e ha il volto imbrattato di fuliggine. Al collo
porta un grosso campanaccio ed è legato a una pesan-
te catena di ferro. È il personaggio chiave del rito sim-
bolico.
I guardiani di s’Urthu
sono vestiti come “sos
Thurpos” di Orotelli: indossano un lungo pastrano ne-
ro d’orbace con il cappuccio che scende fino al naso,
hanno il volto dipinto di fuliggine; portano a tracolla
una bandoliera con campanacci; calzano gli scarponi e
i gambali del pastore.
Su Ceomo
: detto anche
Narci-
su
, è un pupazzo dalle sembianze umane, realizzato
con stracci e paglia. Simboleggia il carnevale che deve
morire e per questo è condannato all’impiccagione e
arso sul rogo.
Sos Buttùdos
: sono uomini travestiti
con l’abbigliamento della vedova: portano stracci o
abiti completamente neri, uno scialle e un fazzoletto in
testa, e hanno il viso imbrattato di fuliggine.
La rappresentazione
Il rito è caratterizza-
to da un corteo per le vie del paese.
Sos Buttùdos
pro-
cedono a gruppi: in genere la vedova è accompagnata
da cinque o sei “figlie” che portano in braccio o in spal-
la il loro “padre” morto,
su Ceomo
. Di tanto in tanto
lo depositano in terra rivolgendogli un lamento fune-
bre grottesco (
su teu
o
attittidu
), rimproverandone la
morte, inopportuna per la famiglia. Ma poi, fra gli
schiamazzi del popolo, il canto si trasforma in coro li-
cenzioso, persino osceno.
Sos Buttùdos
erano soliti
inseguire le ragazze cercando di abbracciarle e bersa-
gliandole con versi satirici e allusivi. Nel frattempo
s’Urthu
, tenuto a bada da uno o più guardiani tramite
la pesante catena di ferro, si scaraventa sui partecipan-
ti al carnevale. È un personaggio violento, istintivo, im-
prevedibile come un animale: le ragazze in modo parti-
colare sono costrette a subire il suo abbraccio ed essere
sporcate di fuliggine. La vittima entra così a far parte
del gioco carnevalesco, pur senza mai sentirsi aggredi-
ta. Altra caratteristica de
s’Urthu
è l’agilità con cui ten-
ta di divincolarsi dal suo padrone aggrappandosi a pali,
alberi, davanzali, talvolta curiosando all’interno delle
case.
Sos Buttùdos
accompagnano il fantoccio de
su
Ceomo
verso la tragica fine, lo processano e lo con-
dannano a morte.
Il significato
Sul carnevale di Fonni le testimo-
nianze più antiche risalgono alla fine dell’800. Descri-
vono la processione, il processo, il rogo subito dal per-
sonaggio di
su Ceomo
e la pantomima inscenata da
sos Buttùdos
.
Su Ceomo
è dunque il fantoccio del
carnevale, responsabile di tutte le malefatte compiute
dai membri della comunità nell’anno precedente. Non
si conoscono però i legami, se ve ne sono, con il perso-
naggio de
s’Urthu
. Costui è di certo una figura simbo-
lica che secondo alcuni studiosi potrebbe rappresenta-
re un orso, anche se questo animale è estraneo alla
fauna sarda. Altre ipotesi affermano si tratti di un orco,
o meglio dell’”Orcus” della tradizione latina, dio delle
tenebre. A sostegno ci sono le evidenze toponomasti-
che e archeologiche: sono tante le tombe preistoriche
in Sardegna chiamate “sa domo de s’orcu” (la casa
dell’Orco) o “sa prejone de s’orcu” (la prigione dell’Or-
co), con riferimento al dio dei morti. Il carnevale di Fon-
ni resta però avvolto nel mistero: studi più approfonditi
potrebbero rivelarne la simbologia e i legami con la tra-
dizione delle altre maschere barbaricine.