44 _ i riti della settimana santa in sardegna
C
on la processione de
sas Chircas
Cristo viene cer-
cato e trovato; così si può inscenare la tragica rap-
presentazione de
s’Incravamentu
(crocifissione).
Rito di una struggente malinconia, che ancora sa suscita-
re profondi sentimenti di compassione, l’inchiodamento
del Cristo alla croce è praticato in tutti i paesi con poche
varianti. È reso agevole dall’utilizzo di simulacri snodabili
che rendono più realistica la messa in scena. In genere si
tratta di opere realizzate tra la fine del ’700 ed i primi del-
l’800 da scultori specializzati. Il Cristo viene innalzato
con fasce o lenzuola bianche e inchiodato. La
croce è inalberata dai Confratelli, anco-
randola a un foro praticato di solito al
centro dell’altare maggiore. Regna
un’atmosfera di raccoglimento, a me-
ditare l’assurdità del dolore del mondo.
I tempi della drammatizzazione sono dila-
tati da gesti lenti e dai canti tradizionali; tutto è
appeso al filo del tempo e si rimane in silenzio quasi per il
timore di spezzarlo. La cerimonia talvolta è commentata
in
limba
da un predicatore capace di suscitare profonda
commozione fra i fedeli. I canti del
Miserere
e dello
Sta-
bat Mater
, eseguiti dai Confratelli Cantori, risuonano per
le vie e fra le pareti delle antiche chiese.
ALGHERO
(Giovedì notte). Dopo la processione de
las
cerques
, dalla chiesa della Misericordia parte la
Via Cru-
cis
che conduce un grande Crocifisso in Cattedrale. Apro-
no il corteo una croce bianca con i lampioni e i vessilli e
due grandi scale. Seguono il baldacchino, le Consorelle, il
coro che canta il
Miserere
e il simulacro del
San Cristus
.
Chiude il corteo il sacerdote con la corona di spine e i fede-
li. In Cattedrale si mette in scena
l’arborement
, l’inalbe-
ramento della croce sulla quale è stato infisso il simula-
cro del Cristo. La croce (
vera creu
) viene fissata a una
struttura simile al centro dell’altare (
creu falsa
); il Con-
fratello che sta a sinistra della croce scende dalla scala,
prende la corona di spine avvolta in un panno bianco e ri-
sale per poggiarla sul capo del Cristo. I Confratelli si
uniscono in preghiera mentre i fedeli si avvi-
cinano a baciare la base della croce.
SANTULUSSURGIU
(Giovedì not-
te). Quattro antiche
Cunfràrias
cura-
no i riti paraliturgici. Il repertorio di
canti sacri, eseguiti in latino e sardo dal
coro a quattro voci de
su Cuncordu ’e su Rosa-
riu
, è un prezioso patrimonio culturale e spirituale del
paese. Dopo la processione de
sas criccas
un altro corteo
parte dalla chiesa di
su Cunventu
(Santa Maria degli An-
geli) con la croce e il Cristo.
Su Cuncordu
canta durante il
tragitto.
S’Incravamentu
è messo in scena nella chiesa
parrocchiale con l’utilizzo de
sas cotzas
(corde e cunei di
legno) e
iscalas de arrambu
(scale). Il coro esegue il ver-
setto del
Miserere longu
(lungo), così chiamato per la sua
durata. La sacra rappresentazione termina con una strofa
de
sa Novena
, che nella tradizione canora di Santu Lus-
surgiu sostituisce lo
Stabat Mater
in latino.
S’INCRAVAMENTU