P. Bernardini li gestiti dai Fenici per incrementare il proprio flusso commerciale e il bisogno di materie prime (147). Nel 733 a.C. Tiro partecipa in modo più serio ad un conflitto contro I'Assiria; Hiram, re della città, è infatti membro di una coalizione antiassira capeggiata da Damasco e dal suo re Razon. La successiva e rinnovata sottomissione a Tiglat-pileser III passa di nuovo attraverso l'offerta di tributi, senza ulteriori conseguenze per la città; pochi anni dopo, nel728 a.C., anche i re di Sidone e di Arado rinnovano tangibilmente la loro fedeltà al sovrano assiro (1a8). In questo periodo però, che corrisponde agli ultimi anni del regno di Tiglat-pile- ser, qualcosa di insolito deve essere avvenuto a Tiro; non vi regna più Hiram ma un personaggio di nome Metenna, cui Tiglat-pileser sollecita un tributo di centocinquanta talenti d'oro, una riscossione pesante, insolita rispetto al normale comportamento degli Assiri nei confronti dei centri fenici. Alcuni vogliono vedere in questa situazione l'indizio di una crisi interna, politica, in cui si dibatte Tiro; il re Hiram avrebbe pagato politicamente la sua posizione anti-assira e Metenna ne avrebbe approfittato per accedere al regno, <pagando> salata al re assiro la legittimazione di un potere che evidentemente non era stato assunto in modo tradizionale (lae). In via generale, il quadro che emerge dagli avvenimenti descritti è la precisa volontà di Tiglat-pileser di non danneggiare I'economia dei centri fenici, ed in particolare di Tiro; le città fenicie sono evidentemente estremamente utili per le necessità economiche del suo impero e della sua corte. I tributi, mai strangolatori se non nell'ultimo caso, possono aver costituito al massimo un incentivo all'impresa occidentale, già avviata in anni precedenti; più interessante, da questo punto di vista, è il contesto che si accompagna alle prime incursioni assire in quest'area del Vicino Oriente. Il clima di destabilizzazione e di conflittualità che investe in questo decennio gran parte del distretto anatolico e siropalestinese (Bit-Agu"ti, Hutnut, Damasco, le città filistee, Israele) con deportazioni e annessioni nelle nuove province assire spiega in parte come possa essersi costituito quel serbatoio di manovalanza che si è poi (I47) ln questo senso è spiegabile perché la conquista di Arado da parte degli Assiri, avvenuta forse nel 134, non sortisce in una perdita di autonomia politica del centro fenicio ed ancora perché, più tardi, I'inserimento del centro di Biblo nella provincia assira di Simirra non rappresenti, dal punto di vista della influenza reale sul centro, altro che propaganda di stato: Borro, Studi storici, pp. 23-24, 29. (148) Ibidem. pp. 28-30. (149) M. CoceN, Tyre and Tiglat-pileser III: JCS,25 (1973), pp. 96-99; B. Ooso, The Phoenician Cities and the Assyrian Empire in the Time of Tiglat-pileser III: ZDPV,90 (1974), pp. 49-50; Borro, Studi storici, pp. 30-31.