La Sardegna e i Fenici. Appunti sulla colonizzazione La Fenicia è in gran parte diventata provincia assira; se Arado, Biblo e Tiro restano ancora centri autonomi, sono appunto le clausole del trattato del 67 | a dimostrare come ormai la potenza mercantile tiria sia passato sepolto 1178;. Pochi anni ancora e la sequenza si ripete: nel6621a ribellione di Tiro è stroncata dagli eserciti di Assurbanipal e del regno tirio rimane soltanto la sua appendice insulare; intorno al6641e sollevazioni dei centri fenici di Usj e Acco erano sfociate in saccheggi e spoliazioni, nel massacro e nella deportazione della popolazione; intorno al 639 Tiro è provincia assira (l7e;. Il tracollo verticale della Fenicia nel giro di circa quarant'anni può aver provocato, a vari livelli, uno spostamento verso I'Occidente; ma soprattutto il venir meno rapidissimo dell'egemonia commerciale delle consorterie mercantili deve aver profondamente influenzato e rafforzato un modo di porsi nei confronti dell'Occidente in termini di nuova sede, di nuova stanzialità; una diversa attitudine psicologica, economica, politica, applicata ad un settore del Meditenaneo ora sentito e visto come, e non soltanto geograficamente, più chiuso e circoscritto (189. Nel VII sec. a.C., non a caso, diventano più pregnanti ed organicamente definiti i rapporti con le città dell'Etruria e del Lazio, segno di un definitivo radicarsi in una <<dimensione tirrenicu; in questo contesto sono proprio i centri fenici di Sardegna a svolgere un ruolo di estrema rilevanza. Gli intensi rapporti commerciali con il mondo etrusco scandiscono, a partire dal seffimo secolo, le tappe di crescita e di sviluppo degli insediamenti fenici nell'isola; intorno alla metà del secolo, anzi, i Fenici diventano gli intermediari pressoché unici dell'arrivo delle mercanzie etrusche in Sardegna, monopolizzando un circuito di scambio che, tra il IX e l'VI[ secolo, aveva avuto come protagonisti di spicco le élites indigene e le aristocrazie protoetrusche in un quadro di stretta cooperazione politica ed economica (181). Il processo, il cui inizio si colloca almeno negli ultimi decenni del secolo precedente, con la presenza di anfore vinarie fenicie di provenienza sarda nelle necropoli dell'Etruria e del Lazio, assume tratti organici a partire dal 630 a.C' e prosegue nel corso del VI secolo (182;. (178) G. PErTrNAro, I rapporti politici di Tíro con I'Assiria alla luce del trattato tra Asharaddon e Baal: RSF', 3 0975), pp. 145-60; cf. BoNpi, Note sull'economia,pp.142-43. (179) Borro, Studi storici, pp.82-90. (180) Gne,s, Trafics, PP.7-11. (181) Moscxt, Tiro e Cadice, pp. 53-66; Gnlls, Trafics, pp. 113-62; C. TRoNCnnrrt, ln Sardegna e gli Etruschí: Mediterranean Archaeology, I (1988)' pp. 66-72; cf. ancora BgnNRRoINt-TnoNcHETtt, Sardegna nuragica, passim e BeRNlnoINl, Le aristocrazie nuragi- che nelt'VilI e nel Vil sec. a.C. Proposte di lettura, cit., passim. (182) GRAS, Trafics, pp. 287-323; da u.ltimo BoTro, Considerqzíoni sul commercio fenicio nel Tîrreno nelt'VilI e nel VII sec. a.C., cit., pp. 245-50; la più recente proposta di ragguppamento tipologico dei materiali in P. BRRror-oNI, Le anfore fenicie e puniche di Sardegna, Roma 1988, PP.21-34. 79