95
180
J.B. Mittarelli-A. Costadoni,
Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti, t. III. Com-
plectens res gestas ab anno Christi MLXXX ad annum MCLX
, Venetiis, apud Jo. Baptismam Pasqua-
li, 1758, pp. 206-207.
181
F. Châtelet,
La naissance de l’histoire. La formation de la pensée historienne en Grèce
, Paris,
Minuit, 1962.
182
Le Goff,
Storia e memoria
cit., pp. 173-174.
183
J. Goody, “Mém
oire et apprentissage dans les sociétés avec et sans écriture: la transmission du
Bagre”,
L’Homme
, vol. 17, 1977, pp. 29-52.
sa che essa verrà recepita come verosimile. Non mi dilungo sugli spostamenti
temporali che si creerebbero se la si dovesse ritenere valida.
Non basta: anche nella metà del Settecento gli storici Mittarelli e Costadoni
sostengono che il cardinale che venne incaricato da Onorio II di una legazia in
Sardegna fu il camaldolese Giovanni de Geremei e poi aggiungono: «De ipso
enim, et non de alio Johanne cardinali per haec tempora intelligenda censemus
verba Dimae Serpi, qui postquam testimonio Ludovici Civitatensis seu Terrae-
novae episcopi narrationem instituit de quodam templo beatae Mariae virgini
olim dicato a sanctis eremitis Nicolao et Trano Sardis in loco subinde appellato
sanctae Mariae de Loco-Sancto».
180
Potrebbe essere una distrazione, certo, ma il
fatto è che si spostano tutti i riferimenti cronologici contestuali. Non vogliamo
continuare in questo elenco: non si tratta d’individuare “bucce di banana” nelle
quali possono incorrere gli storici, si tratta di capire che il senso cronologico
venne acquisito con fatica, con una lenta progressione. François Châtelet
181
ha
tentato di de
in
ire i tratti caratteristici della coscienza storica. Fra i fattori che
individua vi è quello di stabilire «con chiarezza perché – in funzione di quali
documenti, di quali testimonianze – esso dia di tale successione di eventi una
versione piuttosto che un’altra». E’ necessaria una massima cura nella datazione
e localizzazione. Questa cura e precisione non è apparsa chiaramente se non
all’inizio del XIX sec. sotto l’impulso decisivo di Leopold von Ranke.
182
Quanto detto per ritornare, dopo una strada tortuosa, ai condaghi. Spesso accu-
sati di una genericità cronologica, lo sono se li leggiamo con un’ottica moderna.
Correttamente interpretati possono darci molte informazioni, non dimentican-
do che sono il frutto ibrido di un incontro tra cultura scritta e cultura orale che
si realizza nello scritto. Jack Goody, studiando le società orali, in particolare il
mito di Bagre presso i LoDagaa del Ghana settentrionale
183
, ritiene che la me-
moria collettiva pare funzionare in base ad una ricostruzione generativa e non
ad una memorizzazione meccanica. La funzione importante pare sia svolta dalla
dimensione narrativa e da altre strutture che ineriscono gli avvenimenti. Così la
riproduzione mnemonica è legata alla scrittura; le società senza scrittura, tranne