1. Ricostruzione storica dei titolari del feudo di Quirra villa di Nules sarebbero entrati in diritto nella possessione dei feudi di Quirra e che quindi essendo lui il titolare non si poteva dare il possesso ai Borgia 201 . Per questo motivo chiese agli organi locali del marchesato (le curie) di non dar possesso, senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria, dei territori ai Borgia 202 . Però tutte queste precauzioni non valsero a molto, visto che il possesso andò nelle mani dei duchi di Gandia. Qualche anno dopo, ovvero nel 1671 203 , la stessa istanza fu fatta da Don Giuseppe Català e proseguita poi da suo figlio Oggero, per il quale la Reale Udienza inviò altre lettere ai ministri delle curie del marchesato. Però intervenne il titolare del feudo, Don Gioacchino (II), che ottenne dalla Reale Udienza altre lettere con le quali si inibiva l’azione intrapresa dai Català. Poco dopo moriva l’ultimo Carròs e Centelles possessore di Quirra 204 : don Gioacchino (II) morì il 27 novembre 1674 205 . L’erede da lui designato complicò ulteriormente la causa, perché fece ricorso ad un tribunale esterno al Regno di Sardegna. Il duca di Gandia, e ora anche marchese di Quirra, Pasquale Francesco Borgia, presentò nella curia della villa di Castellon de la plana nel Regno di Valenza, i testamenti di suo nonno, Francesco Borgia, e di suo padre, Francesco Carlo, insieme alla clausola di Gioacchino (I) Carròs e Centelles, che dimostravano che il titolare dei possedimenti nel Regno di Sardegna fosse proprio lui. Sentiti i testimoni il Governatore di quel Regno dichiarò il 1° dicembre dello stesso 1674 che il marchesato di Nules e quello di Quirra a lui legato spettassero a Pasquale Francesco Borgia duca di Gandia 206 . Il duca di Gandia, con l’assenso reale inviato alle autorità di Sardegna, prese possesso dei beni di Nules e Quirra in Valenza con degli atti pubblici, iniziati il 20 e finiti il 31 gennaio 1675 207 . Nel frattempo che la causa si svolgeva nei territori iberici, Don Antonio 201 Queste informazioni sono state tratte da V. ANGIUS, op. cit., X, pp. 234.235 e A.S.C., Storia manoscritta dei feudi, cit., pp. 44-45. 202 A.S.C., Storia manoscritta dei feudi, cit., pp. 46-47. 203 A.H.N., Nobleza, Fernán Núñez, C. 2068(2), D. 27. 204 A.S.C., Storia manoscritta dei feudi, cit., pp. 47-48. 205 Questa data è presa da Storia manoscritta dei feudi cit. La riporta anche F. FLORIS, Feudi e feudatari cit., II, p. 361 contraddicendosi però nella pagina seguente, quando traccia la linea successoria della famiglia, dove dà il 1675 come data della morte di Gioacchino. 206 A.S.C., Storia manoscritta dei feudi, cit., pp. 48-49. 207 A.H.N., Nobleza, Fernán Núñez, C. 248, D. 25. Le informazioni in P. MAMELI, Trasunto...cit., p. 282 79