Capanne delle Riunioni della Sardegna nuragica 159 20-21. Complesso nuragico di Palmavera-Alghero, veduta dall’alto della basamento circolare con il troncone di pilastrino al centro e a ridosso il betilo troncoconico. Il “braciere” rituale. e più importante edifcio. Si normalizzò il terreno con piccole pietre e terra di riporto – fra questa vi erano copiosi frammenti fttili di piccole dimensioni riferibili a una moltitudine di vasi, ad indicare la natura della loro presenza – e quindi si procedette a realizzare il piano pa- vimentale con un sottile strato di malta bianca ottenuta dal disfacimento della pietra calcarea. Questo tipo di malta si ritrova nel pavimento di altre capanne del villaggio (42, 44, capanna con silo, etc.). Nel settore SO del vano, appena al di sotto di questo battuto pavimentale, è stata messa in luce parte di una struttura circolare (corda m 4,10; freccia m 2), in calcare, che si conserva per due flari con un’altezza residua di m 0,40/0,45 ed uno spessore di m 0,90. Si tratta di una capanna più antica, demolita proprio in occasione della costruzione della Curia, al cui interno, a contatto con il flare di base, si è rinvenuto un frammento di tegame decorato “a pettine” che consente di attribuirla alla fne del Bronzo medio/Bronzo recente. Gli scavi hanno restituito frammenti fttili, talora decorati a cerchielli, alcuni vaghi di ambra e di bronzo, tre bracciali in bronzo fnemente incisi a spina di pesce, una lucerna del tipo “a cucchiaio” ed un’altra buccheroide “a barchetta” ornata a cerchielli, etc. Si tratta di materiali che indirizzano alla Prima età del Ferro, forse resti sporadici di un abban- dono o di un saccheggio (?) visto che i reperti erano piuttosto scarsi e i tre bracciali risultava- no ben occultati fra il sedile e la parete. Lo studio dei resti faunistici rinvenuti nella capanna ha rivelato tre categorie “economiche” di animali (FeDeLe F. 1980, pp. 45-59): i domestici macellati, la selvaggina cacciata, la sel- vaggina pescata o raccolta. Fra i domestici risultano consumati con assoluta prevalenza gli ovi-caprini adulti, seguiti dai maiali adulti e dai maiali immaturi, inclusi sporadici porcellini neonati. Identifcabile la capra, del tutto probabile la pecora, mentre in misura minore sono presenti i bovini adulti. Il “focolare” ha restituito i resti di un piccolo erbivoro, una zanna di cinghiale e patelle. Le specie selvatiche sono rappresentate da cervi e daini, soprattutto da pezzi di palchi. Non è certa la presenza del mufone, mentre sono documentati un lagomorfo (una lepre o coniglio), il ghiro sardo (Elyomis quercinus), mustelidi ed uccelli. I selvatici di raccolta o pesca compren- dono un pesce (un probabile sparide) ed una grande varietà di molluschi marini: patelle in