Grispone, di Nuoro (vivente nel 1954); Antonio Porcu e Anto-
nio Piroi da Lollove; Raffaele Gusai (bandito gigantesco con
una barba selvaggia); Francesco Reseu e Pietro Sini (vivente
nel 1954) da Orgosolo; Giuseppe Pau, Antonio Congiu, Anto-
nio Mulas (già della banda Corbeddu) da Oliena ecc.
I carabinieri erano impotenti.
Bobore Manca, assediato, era più morto che vivo. I suoi
beni, valutati già a 40.000 lire, erano completamente distrutti.
Pietro Paolo Siotto, chiuso in Nuoro, aveva visto scemare il
suo patrimonio, valutato già a 80.000 lire sino a 3000 lire. Sfi-
duciati dalla impossibilità di avere una valida difesa da parte
della forza statale i due avevano deciso di arrendersi, conse-
gnando ai Serra-Sanna tutto quanto loro restava in cambio
della vita. Elias aveva richiesto 8000 lire e l’esilio in continen-
te. «Ci arrendiamo, vi diamo tutto quello che abbiamo: 3000
lire, ma non mandateci in continente dove morremmo» ave-
vano risposto i due cognati. Elias, fatto valutare il patrimonio
che loro restava, si era lasciato convincere e, preso il denaro,
li aveva lasciati partire. Dalla fine del 1898 si potevano ammi-
rare Bobore Manca e Pietro Paolo Siotto nei loro costumi di
nuoresi, esuli a Cagliari, poverissimi, mentre sulle vaste loro
terre, che nessuno acquistava né avrebbe voluto neppure in
regalo, i pascoli si riducevano a pietraia, gli alberi superstiti
di olivo e di sughero andavano a fuoco da soli.
Il giudizio popolare su quelle lotte famose è tramandato
in due rare canzoni in dialetto nuorese che sono state scritte
in quell’epoca contro il nemico numero uno dei Serra-San-
na, Bobore Manca. La prima ha inizio:
Già ch’as finidu su tempus giucundu
e vives in continuu pensamentu
ite ti pensas di fachere in su mundu
e non t’indras in carchi cumbentu?
(Giacché è finito il tempo lieto / e vivi continuamente in
pensiero / perché non pensi di lasciare il mondo / e di en-
trare in qualche convento?).
I briganti “del 1899”
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