Recatosi il conte Ugolino a Pisa per ingerirsi nella cosa pubblica della
sua patria, fu gravemente complicato nelle vicende di quella repubblica,
ch'egli si proponeva di abbattere per fondarvi un principato. La propria
audacia, o l'altrui tradimento, lo trassero nel 1288 a morir di fame in fondo
ad una torre, insieme a due figli e a tre suoi nipoti. Tanta crudeltà mosse a
sdegno il gran poeta fiorentino, al cui estro dobbiamo il più commovente de'
suoi
Canti
.
Guelfo si trovava in Sardegna quando apprese la notizia dell'orribile
condanna inflitta al padre ed a' suoi due fratelli nella torre di Pisa.
Addolorato e furibondo giurò di vendicarsene. E prima di tutto sfogò l'ira
sua su Vanni Gubetta, che dicevasi complice dell'arcivescovo Ruggieri nella
condanna del Conte Ugolino. Fatto attanagliare sopra una carretta, e in
seguito fatto squartare da quattro focosi cavalli, Vanni morì in Sardegna,
dov'erasi rifugiato.
Lasciata a Cagliari la moglie Elena, Guelfo corse ad Iglesias, dove fu
raggiunto dal fratello Lotto, che lo aiutò a combattere ed assediarvi i pisani.
Ma fortuna volse le spalle ai due fratelli per sorridere ai loro avversari.
Vedendosi ormai perduti, i due valorosi uscirono a precipizio dalla città per
darsi alla fuga; ma s'imbatterono nelle schiere del nemico. Il cavallo di
Guelfo inciampò e cadde trascinando seco il cavaliero. Ravvisato da certo
Giovanni Squilla, Guelfo fu da costui mortalmente ferito, ma poté sfuggire
ai pisani. Riparò prima a Terranova, poi a Sassari, dove finì miseramente i
suoi giorni per le ferite ricevute.
Così lo storico Roncioni. Il Fara lo dice morto a
Septem fontes
; e qui il
Tola cerca dimostrare che il primogenito del conte Ugolino e marito della
figlia di Adelasia morì a
Sette fontane
– cioè a dire in una regione vicina a
Sassari, dove sei secoli dopo (e precisamente nel 1895) furono arrestati
Derosas ed Angius, i due terribili banditi.
Ma perché Guelfo doveva riparare nel territorio di Sassari? Certo perché
colà non potevano inseguirlo i nemici, avendo la repubblica di Genova
(colla convenzione stipulata l'anno precedente 1294) imposto ai sassaresi di
cacciar via dalla città tutti i pisani.
Questa la fine di Guelfo della Gherardesca; quanto a quella del suo
cognato Branca Doria non è facile stabilirla, poiché la storia non la mette in
luce. Il Rossetti ci dice che nel 1308 e 1314 Branca Doria con Opicino
Spinola signoreggiarono Genova, tenendo i Fieschi in bando. Benvenuto da