Capitolo II
A FROSINONE
Tutti i giornali della penisola si occupavano intanto di
Giovanni Tolu, chiamandolo
brigante
, e trovando di lui ri-
scontri nella storia francese e nella napolitana. L’
Avvenire di
Sardegna
rispose con un articolo, conchiudendo:
«Certo è, che dopo Tolu noi avremo il brigantaggio anche
in Sardegna; e così entreremo un po’ nella via della civiltà!».
Dopo un mese di detenzione nelle carceri di Frosinone,
fu annunziato a Tolu che il suo dibattimento avrebbe avuto
principio il 19 ottobre (1882) e sarebbe durato tre giorni.
Le avventure di Giovanni Tolu ebbero un’eco pietoso anche
a Frosinone. Tutti leggevano, con avidità curiosa, uno scritto a
stampa, che circolava per la città col titolo:
L’ultimo bandito sar-
do
. Lo spirito della popolazione si era subito affermato favorevo-
le all’accusato, e si facevano voti per la sua liberazione. E fu for-
tuna per i sardi che Giovanni Tolu fosse giudicato fuori dell’isola.
Dio sa a quali insolenze sarebbe stata esposta la Sardegna, se i
suoi
cittadini giurati
avessero liberato il
brigante
di Florinas!
Il 19 ottobre 1882, alle ore 9 ant., si apre il dibattimento
nella Corte d’Assise.
I testimoni a carico e in difesa, che in origine erano 28,
ora sono ridotti a soli 18, poiché dieci morirono.
La folla è immensa; nella sala non mancano le signore.
Giovanni Tolu è accusato:
1. Di ribellione alla giustizia, e dell’omicidio del carabiniere
Sassu, commesso la sera del 10 giugno 1853 nel luogo detto
Nuz-
zi
, nel territorio d’Osilo, in complicità con Pietro Cambilargiu.
2. Degli omicidi, con ribellione, dei carabinieri Delrio e
Catte, commessi la mattina del 21 maggio 1859 nel luogo det-
to
Monte Rasu
.
Si fa notare che Tolu nel 1869 fu condannato in contumacia
alla pena di morte, ma che la sentenza fu annullata per difetto
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