nuovo furto per sostentare la propria famiglia. Oh, quante
consuetudini umanitarie fra queste genti barbare, che vivono
lontane e dimenticate dai popoli civili!
Informatosi subito dell’andamento dell’azienda di
Leccari
,
Giovanni Tolu dovette ricordare al genero il pronostico fatto-
gli due anni addietro, prima di essere arrestato. Le cose erano
tutte andate alla rovescia. I proprietari dei terreni avevano ele-
vato il prezzo dei fitti di oltre 19 rasieri di grano; le terre, stan-
che ed esauste, non erano state rimuneratrici; e così gran parte
del ricco raccolto del 1880 era stato assorbito dalle perdite su-
bite in quei due anni di penuria e d’imprevidenza. E il bandito
tornò a metter fuori il sogno di Faraone, colle famose sette
vacche grasse.
Giovanni Tolu era ormai libero; egli viveva tranquillo,
senza preoccupazioni di spie e di carabinieri; epperò aveva
più tempo ed agio a sorvegliare le faccende proprie e quelle
del genero. Con un uomo come Tolu, abituato a comandare e
ad essere ubbidito, Agostino poteva brontolare, ma non ribel-
larsi. E da ciò qualche broncio e qualche dissidio, calmato da
Maria Antonia, che s’intrometteva fra padre e marito, con
quella furberia pietosa di cui la donna è maestra.
Durante i due anni che Tolu fu in carcere, la cascina di
Leccari
era stata frequentata da un suo cognato, resosi debito-
re verso il genero e la figliuola di una quantità di grano. Il
vecchio bandito ebbe aspre parole con costui, e l’attrito giun-
se a tanto, che dovettero intervenire diversi amici di Porto
Torres e di Sassari per mettere gli animi in pace.
Ometto tutte le peripezie di questi dissidi, che l’ex bandi-
to mi narrò minutamente, ma che io ho creduto superfluo tra-
scrivere. Riporterò solamente un suo sfogo, che io credo frut-
to d’irascibilità di carattere, più che di giusto risentimento per
torti ricevuti. Egli disse:
– Ebbi dunque a comprovare anche gli effetti dell’ingrati-
tudine altrui; ma io la prevedeva. I figliuoli ed i generi, dimen-
ticando i benefizi da noi ricevuti e i sagrifizi da noi fatti, ci tra-
scurano sempre quando diventiamo vecchi; essi ci rispondono
G
IOVANNI
T
OLU
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