È subito l’adesione a un codice preciso. Qui si risolvono
in similitudini i sistemi di metafore (poetare
in suspu
) agri-
cole e pastorali che formano la retorica di numerose con-
sentanee tirate tradizionali. Ricordiamo, fra i molti casi dis-
ponibili,
Su campu fioridu
di Melchiorre Murenu (Macomer
1803-1854), celebre
crìttica
ad una ragazza «capricciosa e li-
bertina» la cui strofa introduttiva (
pesada
) suona: «Bendidu
t’has su campu fioridu | pro ti leare vanas violeras»
14
. Ag-
giungiamo il rimprovero del poeta contadino Nicola Porcu
Daga (Nuoro 1833-1898) a una giovane che si era data a
praticare «s’arte de sa libertina»: «però l’has sa pianta dis-
truida | ei sa frutta ti l’has barattada»
15
. Tale genere di pro-
dotti, sorta di gazzettini in rima di una microstoria e di una
società a regime prevalentemente orale, risultano per natu-
ra
particolaristici
(Sulis).
Anche in virtù di questo aderire ad un comunicare-in-ri-
ma, vediamo Mereu condividere con la poesia tradizionale, e
specialmente con quella estemporanea, il concetto di un’
ars
concretissima, il quale merge chiaro nella disputa poetica a
distanza con Paolo Hardy (
A Paolo Hardy
), pseudonimo di
Ranieri Ugo
16
. Di un Mereu estemporaneo riferisce con

ramo nel fango è caduto. | […] | Eri quale giardino in perpetua primave-
ra | d’un tratto però hai provato | l’ira d’un terribile uragano. | Eri bella,
rossa quale ciliegia, | ora abbruttita: s’apre la tomba | per seppellire la
carne scheletrita»
Adultera
(III 52-54 e 58-63).
14
«Venduta ti sei il campo fiorito | per comprarti frivolezze vane»; si cita
da M
URENU
1979, p. 40.
15
«però l’hai distrutta la pianta | e ti hai barattato il frutto»; si cita da
un dattiloscritto inedito conservato presso la biblioteca Sebastiano Satta
di Nuoro, già descritto in P
ORCU
2000, pp. 320-321.
16
Per notizie su Ranieri Ugo rinviamo all’apparato a XVI (p. 452).