esse in quell’epoca. È noto del resto che le miniere erano dai romani lavorate ora dai privati ora dallo Stato, che vi condannava gli schiavi e quelli che avevano commessi gran- di delitti, damnati ad effodienda metalla. Nelle fervide lotte sorte fra coloro che reclamano la li- bertà di coltivazione delle miniere, e quelli che vorrebbero infeudarle al proprietario del suolo, si cerca dai secondi di trarre in appoggio della loro tesi l’autorità sempre grandissi- ma della giurisprudenza romana. Per verità nelle scienze e nelle industrie vuolsi far uso molto parco del principio di autorità, giacché il concetto del- la infallibilità vi fa poca fortuna. Ed infatti, povera umanità, se in fatto di miniere ne fosse all’epoca romana, mentre oggi una sola nazione (l’inglese) estrae annualmente, con metodi allora impossibili, tanto carbon fossile, che pel suo potere dinamico utilizzabile, equivale al lavoro annuo di oltre cento milioni di uomini! Noi ci limitiamo ad osservare che nell’infanzia dell’arte mineraria la distinzione della proprietà mineraria dalla pro- prietà del suolo non ha ragione di essere. Basta gettare gli occhi sulla tavola A dell’atlante, rappresentante le bocche tut- tora manifeste degli innumerevoli pozzetti aperti dagli antichi nella miniera di Monteponi, per capire come una non inter- rotta bucherellatura del suolo, di cui i detriti degli scavi in- gombrano tutta la superficie, rende malagevole od impossibi- le la destinazione di questa all’agricoltura o ad altro proposito che non sia il servizio degli scavi. A questo aggiungi che le poche conoscenze dell’interno della terra, che allora si ave- vano, non permettevano che altrove si indagassero miniere fuorché in luoghi scarsi o privi di vegetazione, ove senza uo- po di grandi lavori si scoprivano le vene metallifere. Indi è che i giurisperiti romani non ebbero per nulla a trattare la questione della proprietà mineraria, quale la pone ai legislatori la odierna industria, che vi presenta una rete talora estesissima di regolari cunicoli, pozzi e scavi sotterranei, di cui danno bella idea nella miniera di Monteponi le tavole B e C dell’atlante; lavori immensi che talvolta non comunicano con Periodo anteriore al secolo XIII 45