Il pastore, da ladro può diventare bandito. Ma prima è latitante, perché
ricercato dalla pubblica sicurezza.
E non sempre il latitante è un colpevole. Spesso è un imputato, per falsi
indizi, per malvagità di nemici, per un vuoto nel senso di responsabilità
dell'autorità inquirente.
Spesso è un innocente che si butta alla macchia, perché gli manca la
fiducia nella giustizia. I cosiddetti banditi d'onore hanno questa origine, e la
vendetta trascinerà poi innanzi il resto della loro povera vita. La giustizia
nemica: retaggio di secoli, tuttora presente. Non è da un atto di clamorosa
denegata giustizia alla Corte d'Assise che ha inizio questa lunga catena di
assassini per vendetta, che ha insanguinato Orgosolo prima dell'altra guerra,
che ne ha decimato due numerose famiglie - i Succu e i Corraine - e a cui si
riallacciano, in gran parte, anche i fatti tragici e il banditismo di questi anni
e di questi giorni? Ed è per una ingiusta sentenza del Tribunale, a causa di
testimoni falsi, che Samuele Stocchino diventò bandito d'onore prima, e poi,
accecato da un infernale tumulto di vendetta, di delitto in delitto, finì
mostruosamente sanguinario, in rivolta contro tutto il genere umano. E i due
fratelli Pintore, pastori di Bitti, sotto il regime fascista, diventarono banditi e
seminarono il terrore nel Nuore- se, proprio per un'ingiusta accusa. Fra gli
ultimi condannati di Orgosolo all'Assise di Cagliari, in modo certo, vi sono
alcuni innocenti. Io ho avuto al mio comando alla Brigata Sassari i Corraine
e i Cossu, ed erano giovani buoni e valorosi, che meritavano ben altra fine.
E Samuele Stocchino era un sottufficiale nell'altra guerra, decorato con
medaglia d'argento al valor militare, umano e mite. Il bandito Stocchino fu
poi un'altra personalità, non più il sergente Stocchino, ma un'altra coscienza,
non sua, venuta dal di fuori, dentro di lui, dalle lontane tenebre di un mondo
bestiale, estraneo alla sua infanzia ed alla sua giovinezza.
Io ho avuto il raro privilegio di essere stato il veterano della Brigata
Sassari, in cui sono passati tutti i pastori sardi, tutti, poiché in quell'epoca
dei sardi fu fatta la leva in massa e i cimiteri e gli ossari di tutti i fronti sono
tanto popolati dei loro caduti; e ho di loro un'esperienza che considero
unica. Buoni ed umani tutti, che si privavano del loro cibo e della loro acqua
per offrirla ai prigionieri fatti in combattimento, affamati ed assetati essi
stessi; che morivano tante volte per salvare un compagno ferito, oltre la
linea; che morivano volentieri in azioni ardite per poterne mandare il
premio - una decina di lire - alla moglie, ai bambini, poveri rannicchiati nei
loro villaggi. E sono bene pastori o figli di pastori della Barbagia, uomini
come Piero Borrotzu di Orani, che, comandante di una Brigata di partigiani
in Liguria, il 7 aprile 1944, si consegnò volontariamente ai tedeschi, che lo
fucilarono, per salvare dalla fucilazione per rappresaglia la popolazione di