sere servitore di due padroni, o il Dio Crocefisso o
il Dio Petrolio. – Il Vescovo esclamò: – Figliolo,
figliolo.
E, dalli, ancora, con
figliolo
,
figliolo
. Don Adamo
si vendicò, insultando il suo vescovo, mental-
mente: “Stronzo”. Naturalmente, il presule non
sentì nulla e allora, come ulteriore vendetta, Don
Adamo lasciò andare una
loffa silens
, una scoreg-
gia silenziosa. Il Vescovo impallidì per il sacrile-
go fetore ma non fiatò: non c’erano prove aurico-
lari. La fine del colloquio fu segnata da una deci-
sione perentoria, unilaterale, premeditata: – Tu,
figliolo, ti recherai in missione evangelica presso
il tuo gregge disperso. – Ciò significava che l’ex
parroco di Arasolè doveva andare proprio a visita-
re il gregge disperso,
alias
emigrato in una zona
industriale della Germania, dove erano andati a
finire, appunto, gli emigrati di Arasolè, dopo che
erano stati espulsi dalla raffineria cibernetica di
Sarrok.
La missione, secondo la riserva mentale del pre-
sule, era necessaria per i seguenti due motivi: 1)
perché è giusto che il pastore visiti il proprio
gregge; 2) perché le ossa di un sacerdote, mala-
mente industrializzato, si sarebbero irrobustite a
contatto con una civiltà tecnologicamente avan-
zata, ossia il verace Paradiso Terrestre. – Partenza
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