L’ESPRESSIONISMO ASTRATTO
L’Espressionismo Astratto, o “Scuola di New York”, è l’avanguardia artistica nata a
New York dopo la seconda guerra mondiale. Comprende una serie di artisti (Jack-
son Pollock,Willem de Kooning, Franz Kline, Mark Rothko, Clyfford Still, Barnett
Newman, Robert Motherwell, Lee Krasner e altri) uniti, più che da uno stile co-
mune, da un atteggiamento ribellistico e individualista e da una tecnica di grande
immediatezza espressiva, il cui impatto visivo era rafforzato dall’uso di tele di scala
imponente.
Inizialmente influenzato dal surrealismo europeo, ne riprende l’interesse per la di-
mensione dell’irrazionale e dell’inconscio (vista col filtro delle teorie di Jung) e
l’attenzione per il mito;
Mythmakers
, creatori di miti, è la definizione coniata da
Rothko per alcuni di questi artisti. Il movimento fu sostenuto criticamente da Cle-
ment Greenberg, che ne sottolineava la componente astratta, e da Harold Rosen-
berg, che lo battezzò
Action Painting
, pittura d’azione, per enfatizzare il ruolo del
gesto pittorico come espressione dell’inconscio.
L’Espressionismo Astratto ebbe enorme influenza, e fece di New York la nuova ca-
pitale dell’arte moderna; energicamente promosso dalle istituzioni politiche ame-
ricane, che si adoperarono per diffonderlo in Europa, fu usato, nel clima della
Guerra Fredda, come strumento per dimostrare la superiorità culturale della de-
mocrazia statunitense sull’Unione Sovietica.
49. La famiglia Nivola a
Springs, 1949.
Alla parete, un quadro
donato da Pollock nel 1942
circa,
Stenographic figure
(all’epoca intitolato
semplicemente
Painting
). La
tela, che segna l’adozione da
parte di Pollock di una serie
di strategie formali in
seguito divenute tipiche del
suo lavoro – il senso di
horror vacui
, la
dissociazione fra linea e
contorno, il pullulare di
segni sovrapposti ad ampie
zone di colore – si trova oggi
al MoMA di New York.
Nivola la restituì all’autore
dopo averla tenuta in casa
per qualche tempo, perché,
diceva, “lo rendeva nervoso”.
La tensione e la voluta
ambiguità dell’opera erano
in contrasto con la sua
sensibilità, portata a un’arte
di ordine e ricomposizione.
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