IL CODICE DELLA VENDETTA BARBARICINA
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Per la comunità barbaricina la vendetta era considerata un ordi-
namento giuridico che pur non essendo scritto in alcun codice,
sono tuttavia sancita da consuetudini comportamenti tradizionali
rimasti immutati nel tempo. Per questa comunità le leggi dello
stato erano regole non comprese, e pertanto non rispettate di un
altrettanto non compreso stato nazionale. Attraverso un'indagine
diretta svolta fra i membri di questa comunità, ossia pastori, con-
tadini, protagonisti di clamorosi fatti di banditismo.
Antonio Pigliaru, nel suo libro «Il banditismo in Sardegna», ricava
l'esistenza di tutta una serie di norme di comportamento millena-
rie vincolanti e imperative - la
balentia
, l'onore - a cui tutti dove-
vano conformarsi perché regolavano l'ordine e la convivenza so-
ciale. Quando venivano violate, la comunità ritenevano di avere il
diritto di riparare all'offesa subita con la vendetta, e a sua volta
regolata da precise norme non scritte. La vendetta diventava dun-
que giustizia di cui si faceva carico l'intera comunità.
Le consuetudini relative al meccanismo della vendetta, traman-
date oralmente e in sardo, nel libro di Pigliaru, vengono dunque
trasformate in un codice di 23 articoli, scritti in un rigoroso lin-
guaggio giuridico.
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