Piroddi. Solo più tardi si accertò che non esisteva alcun ammanco.
16
) Dagli atti del processo del 1911, risulta solo che Parlatario presentò una denuncia contro Nieddu per suborno.
17
) Giovanna Usai, di Salvatore e Mascia Maria, morì a 60 anni il 30 maggio; Bernardo la seguì il 18 dicembre: aveva 66 anni.
18
) La stessa testimonianza fu fornita da Vittorio Corgiolu di Ierzu e da Efisio Congiu.
19
) Il capostazione di Ierzu, Sisinnio Corona, affermò che i due erano arrivati con due treni diversi. Il Cao si era contraddetto perché a Oristano,
contrariamente alla prima deposizione, disse di avere visto i due a Gairo e non a Lanusei. Fu provato poi che Businco era sul treno non il 12 luglio, come
dichiarava il Cao, ma il 13; in questa data infatti aveva rilasciato una ricevuta ad Angelo Piroddi, che il giorno gli aveva prestato i soldi per pagare
l’avvocato Bernardo Matta: tutti elementi che non vennero smentiti né dal Matta né da Angelo Piroddi.
20
) Nonostante la freddezza della vedova Tedde con la famiglia di Piroddi, lui non aveva mai interrotto i rapporti epistolari.
21
) Si occuparono del caso molti giornali:
Il Corriere dell’Isola
,
L’Avvenire di Sardegna
,
La Nuova Sardegna
,
L’Unione Sarda
, la
Tribuna
,
La Ragione
, il
Corriere della Sera
, il
Secolo XIX
,
Il Lavoro
, il
Messaggero
, la
Gazzetta dell’Emilia
,
Il Fieramosca
, il
Paese
,
La Stampa
, l’
Osservatore Romano
. Ebbero
vasta eco le riunioni degli operai de
L’Unione Sarda
del 7 agosto 1911 e l’incontro del ministro di G.G. Finocchiaro Aprile con Ettore Businco del 16
luglio 1911.
22
) Del comitato fecero parte: Battista Cardia, Romolo Carro, Luigi Colomo, Figari Renato, Roberto Binaghi, Pietro Valdes, Carlo Concas, Mario Costa,
Alberto Serra, Filiberto Farci, Enrico Nonnoi, Eugenio Puxeddu, Ugo Ranieri, Guido Zoccheddu, Jago Siotto, Tomaso Sechi, Giuseppe Campurra.
23
) Era medico anche a Foghesu dove aveva sentito dire che Tedde era stato ucciso per motivi legati alla conciliatura.
24
) A Esterzili nel 1840 fu ucciso il nobile Salvatore Capece insieme con la serva Sofia Busachi. Furono imputati Giulio Tolu, nobile decaduto, e il fratello
Salvatore. Il primo fu decapitato a Cagliari in piazza del Carmine mentre Salvatore fu impiccato sul luogo del misfatto. Risultarono innocenti entrambi e
nel 1845, come risarcimento, ai familiari dei giustiziati fu assegnata una pensione. L’altro episodio riguarda la condanna a trent’anni di carcere dei fratelli
Salvatore e Raffaele Masala e di Antonio Manca di Benetutti, accusati ingiustamente nel 1898 dell’omicidio del possidente Tommaso Melinu. Nel 1914,
pur essendo stata acquisita la prova della loro innocenza, restava in carcere uno dei fratelli Masala; gli altri due condannati erano già morti in prigione.
25
) La lettera terminava raccomandando ai figli di onorare la propria madre: «Rispettate e venerate quella Santa donna che vi diede la vita, Colei che seguì
nella via dolorosa del calvario, che la fece sua, e che ad onta delle difficoltà createle dalla ingiustizia, dalla prepotenza, dalla calunnia, dal livore,
dall’infamia e dallo spergiuro, vi allevò lasciandovi, se non caduche ricchezze terrene, larga eredità di esempi illibati e di virtù».
26
) Il medico dichiarò che Nieddu era capace di trasferire gli impiegati per un nonnulla. Anche Tarasconi non era stato riconfermato per la ragione
incredibile che Nieddu non aveva ben accolto l’uso del chinino contro la malaria, da lui introdotto in Tertenia.
27
) La ragazza viene indicata come “figlia riconosciuta”. Al processo erano assenti gli altri figli di Parlatario: Petronilla, Giuseppe e Caterina.
28
) La cronaca degli avvenimenti fu riportata anche da
La Nuova Sardegna
con articoli del 25-26-29 febbraio, che Giosuè raccolse e inserì nell’appendice
del manoscritto, pubblicato in questo volume. Proprio per evitare di ripetere quanto presente nel testo, ho preferito seguire la cronaca de
L’Unione Sarda
dei giorni 24-25-27 febbraio 1912.
29
) La casa, situata nel corso Umberto, di fronte al bar Mereu, è abitata attualmente da Chicchino Aresu. Essa corrisponde all’attuale n° 243 del Corso.
Fino agli anni ‘60 vi era ubicato il negozio di giocattoli di Enrico Melis.
30
) Sulla figura di mons. Virgilio resta insuperabile l’opera di don V
INCENZO
P
IRARBA
,
I problemi del meridione
, in “Mons. Virgilio”, ed. Gasperini,
Cagliari.
31
) Cfr.
L’Unione Sarda
del 20 aprile 1914 in cui si annuncia la riunione del Consorzio a Lanusei.
32
) Il 18 gennaio del 1912, un mese prima della liberazione del condannato di Oristano, l’amministrazione comunale protestò presso il governo perché non
«soccorreva le famiglie» di quattro militari impegnati in Tripolitania. Si trattava di Giovanni Meloni di Agostino, Battista Pani di Francesco, di Agostino
Sorgia di Giuseppe e di Battista Floris di Emanuele: di quest’ultimo non si avevano notizie da due mesi e «i genitori vivono desolati».
33
) Il 3 gennaio 1915 G.P. diede notizia del comportamento coraggioso di Salvatore Sinis, figlio di Giovanni, conciliatore comunale. Il ragazzo aveva
combattuto il 18 dicembre 1914 in Cirenaica, «restando incolume».
34
) Nel 1882 era crollato anche il ponte di San Priamo e «un temerario, per 5 lire, abbandonandosi a un travicello, passò da Villaputzu all’altra riva con la
corrispondenza». Nel 1900, l’alluvione portò via sia il ponte di San Paolo, sia quello di
Corru ‘e cerbu
, a 14 km da Villaputzu, che restò in rovina fino al
1912. Il 28 novembre 1915, pochi giorni prima dell’inaugurazione, un uragano fece crollare il ponte di San Paolo, al quale avevano lavorato per sei mesi
ben 40 operai, causando otto feriti. Cfr. i giornali del tempo.
35
) Cfr.
L’Unione Sarda
del 25-26/2 e del 4-5/3 del 1913. Era sindaco di Tertenia Tomaso Loi; assessori: Francesco Pani, Giovanni Melis e Giovanni
Manca; e segretario Alessandro Piroddi. Fu con malcelata soddisfazione e con una severa critica alle autorità per non aver promosso un pubblica cerimonia
che, nella cronaca del 29 marzo 1914, Giosuè informava i suoi lettori della gratificazione di 50 lire concessa dal governo all’eroico Malamorri e della
consegna di un «diploma di benemerenza».
36
) Cfr.
L’Unione Sarda
del 25-26/04 e 6-7/06 del 1913; e del 4/12-18/12 e 26/12/1914.
37
) ) Nel collegio di Lanusei, che comprendeva 36 paesi, i votanti passarono da 2.530 a 12.218. In particolare, Lanusei passava da 186 votanti a 726,
Perdasdefogu da 30 a 101, Ulassai da 90 a 403, Osini da 26 a 220, Gairo da 60 a 340. Cfr.
L’Unione Sarda
del 31 gennaio 1913.
38
) Gli altri eletti erano: Priamo Corrias con voti 163, Corria Ambrogio 134, Bernardo Crispu di Pasquale 134, Vincenzo Monni 130, Ferdinando Cocco
130, Carlo Pisu 129, Marcello Corrias 108, Basilio Floris 107, Salvatore Melis fu Nicolò 115, Eusebio Deiana 87, Salvatore Loi 81.
39
) Cfr. su questo argomento
L’Unione Sarda
del 7-29/5/1914; e quella del 12/6, 16/7, 23/7 (tutti a firma G.P.). Ancora, vedi 28/6 e 1/7 in cronaca di
Ulassai; 22/5-1/7-2/7 in cronaca di Ierzu. Inoltre, sui temi generali della disoccupazione in Ogliastra, cfr. Gairo 31/5; 21/6, 24/8, 27/8/1914; e i tre articoli
dell’avv. Enrico Piroddi del 3/10-12/10-16/12/1914 sul tema della disoccupazione e dei lavori pubblici nei diversi paesi ogliastrini.
40
) Il 19 luglio 1915, era morto sul monte Podgora la guardia di finanza Battista Meloni fu Antonio e Francesca Loi, «unico sostegno della sua casa, che
aveva partecipato a tutta la campagna di Libia senza riportare la benché minima ferita».
41
) Il terzo a cadere fu Tommaso Locci; quindi Vittorio Deiana Piroddi di Luigi e Tommaso Loi Floris fu Salvatore, caduti il 20 e il 25 agosto. L’ottavo a
morire fu Giuseppe Delussu, caduto alle Frasche il 14 novembre.
42
) Nella battaglia di San Michele del luglio 1915 vi furono otto feriti di Tertenia. Battista Melis Loi, fratello del sindaco di allora, fu ferito al braccio
sinistro. Fra gli altri feriti si ricordano: Battista Pisu di Carlo, Nicolò Locci di Agostino (braccio); Virginio Mulas, figlio del maestro Pietro, colpito a San
Michele il 12 settembre e inviato in convalescenza per novanta giorni. Cristoforo Monni, genero di G.P., fu colpito a un ginocchio e ricoverato in gravi
condizioni a Ravenna.
43
) Sulla gioia popolare scoppiata a Ierzu all’annuncio della concessione, cfr.
L’Unione Sarda
del 2/7/1914.
44
) L’intervento riguardava il rio
Su Bau
(
L’Unione Sarda
, 11/3/1922, 9/3/1923, 17/7/1924).
45
) Interessante la descrizione del sopralluogo dell’ing. Angelo Omodeo (cfr.