promontorium Columbarium dato, secondo lui, al capo Sant’Elia dagli antichi; egli sbaglia, perché bisogna dire Colym- barium, per allusione ai grandi uccelli marini, abili tuffatori, i cormorani (Pellecanus carbo) che effettivamente tornano tutte le sere numerosi sugli scogli dell’estremità di questo capo per passarvi la notte; anticamente questo uccello era noto col no- me di Colymbus. Questo scrittore di spirito, che certamente non era cacciatore né ferrato in storia naturale, fa risultare il ca- po roccioso popolato dal colombaccio, un uccello che, come indica il nome, sta appollaiato sugli alberi, abita di preferenza nelle foreste, si ciba quasi unicamente di ghiande, vive quasi sempre in coppie isolate ed è di grandi dimensioni. Mentre la specie di piccione che si caccia nella grotta di Sant’Elia è mol- to diversa; è il tipo prevalente di piccione domestico. Questi uccelli amano i luoghi solitari, stanno raramente appollaiati sugli alberi e frequentano, al contrario, i luoghi tenebrosi, vi- vono di preferenza nelle grotte o nei buchi delle catapecchie abbandonate, nidificano, abitano e volano in stormi qualche volta numerosissimi. In basso alla torre dei Segnali, a ovest, a circa 300 metri dalla costa, c’è un isolotto che ha il nome di Perdaliada, da non confondere con Perdaliana, di cui si dirà più avanti. Il promontorio di Sant’Elia ha solo poche minime anse, appena abbordabili con piccoli canotti; la sola baia di una certa am- piezza, ma ugualmente impraticabile per navi di una certa portata, è quella de is Mesas (“delle Tavole”); questo luogo è chiamato così a causa di una grande quantità di rocce piatte, ammassate confusamente in seguito all’azione erosiva delle onde; queste ultime hanno scalzato la base di un deposito orizzontale di grossolana arenaria abbastanza recente che, in questo punto, poggia sui banchi inclinati del Terziario di cui è composto tutto il promontorio. La diversa stratificazione dei due terreni e la differenza tra i resti organici che racchiude mi sono serviti per stabilire una distinzione certa tra le due ere geologiche dei relativi depositi 169 . ITINERARIO DELLISOLA DI SARDEGNA 178 169. Vedi quanto ho detto nella terza parte del Viaggio, vol. III, p. 140.