Réaumur; Baldracco dà per la temperatura delle tre sorgen- ti, 52°, 54°, 58° centigradi. Il 7 aprile (1856) alle quattro del- la sera, ho trovato nella vasca c, che era la più calda, la tem- peratura di 61,6°, e nella vasca a di 57,5°. Nella camera delle terme la temperatura dell’aria era di 21° e all’esterno della casa di 17°. Nella vasca a ho riscontrato una produzione abbastanza considerevole, ma intermittente, di bolle di gas la cui ana- lisi mi ha dato la composizione seguente: Acido carbonico 84,9 Ossigeno 0,8 Azoto 14,3 Nell’analisi qualitativa fornita da Della Marmora nel primo volume, viene segnalato anche dell’idrogeno solforato, ma non ne ho trovato traccia e la cartina di acetato di piombo, che ha galleggiato a lungo in superficie e che è stata immersa nel fondo della vasca, non si è affatto anne- rita; non si è colorata nemmeno la cartina di amido, ma la cartina di tornasole rossa è diventata azzurra mostrando una forte reazione alcalina. Le sostanze solide contenute nell’acqua di Sardara, secondo l’analisi quantitativa citata da Della Marmora sono il carbonato di sodio, i solfati di sodio e di magnesio, il cloruro di sodio. Nel fondo della vasca si vede una piccolissima quantità di sedimento ferruginoso, su una terra nerastra, che dà un’ef- fervescenza con l’acido idroclorico. Fuori dalle terme, ad una distanza di 40 metri e presso la chiesa di Santa Maria, ci sono altre due piccole sorgenti termali ad una temperatura minore, ed ancora un’altra a distanza di un quarto d’ora, ad est delle prime». Queste sorgenti, benché siano le più frequentate tra quel- le che l’Isola possiede, mancano assolutamente di ciò che in uno stabilimento termale è indispensabile. La volta della sala dei bagni, di costruzione romana, è in- crinata e minaccia di crollare; tuttavia è il solo ambiente nel quale i numerosi malati che affollano il posto si possano ripa- rare dal sole cocente, dalla pioggia e dalla umidità delle notti. ITINERARIO DELLISOLA DI SARDEGNA 108