Dall’alto di questo luogo si gode un magnifico spettacolo; anche senza tener conto della vista di tutta la città e dei dintor- ni, l’ampio panorama che si abbraccia da questo punto è così interessante che merita una menzione speciale. Si scorgono dapprima il capo Carbonara e nei pressi, l’isolotto dei Cavoli, dove s’innalza un faro di prim’ordine costruito di recente; poi si presenta l’orizzonte del mare fino alle torri di Pula che distano circa 24 miglia dall’isolotto dei Cavoli; è la larghezza massima del golfo. Vicino alla città, però, il golfo si divide in due insena- ture, quella di Quartu e il golfo di Cagliari propriamente detto, separati dal pittoresco promontorio di Sant’Elia. A partire dalle due torri di Pula, che distano circa 15 miglia marine da Cagliari, l’osservatore, spingendo lo sguardo verso ovest, vede gradual- mente elevarsi il profilo dei monti che formano la catena occi- dentale e che cominciano dal Monte Santo di Pula, il Monte Se- bera e il Monte Arcosu; più lontano sorge il gruppo del Monte Linas, e infine il ragguardevole massiccio dell’Arcuentu. A que- sto punto finiscono i monti e la vista si porta sulla lunga pianu- ra del Campidano, che si può seguire per più di 80 chilometri di distanza. In fondo alla pianura, nelle belle giornate d’aprile e di maggio, oppure in settembre, dopo le prime piogge, da questo punto, anche a occhio nudo, si scopre la parte superiore del Montiferru; con il cannocchiale ho più volte riconosciuto il mio segnale trigonometrico di Monte Urticu, a un’altitudine di 1.049 metri sopra il livello del mare e a una distanza in linea ret- ta di 110 chilometri dalla torre di San Pancrazio. Pressappoco nella stessa direzione, ma su un piano ravvicinato di 20 chilo- metri, si scorge il Monte Arci sormontato dalla vetta della Trebi- na; più a est, si nota il singolare altipiano orizzontale denomi- nato “Giara” di Gesturi, alle spalle del quale cominciano a elevarsi i monti di Meana e soprattutto il Monte Perdedu della Barbagia. Questi monti si innalzano gradualmente fino a colle- garsi con le cime del Gennargentu, che è possibile vedere senza neve solo quattro mesi all’anno. La punta detta Bruncu Spina, la più settentrionale ed elevata del “gigante” della Sardegna, si trova a 1.917 metri sul livello del mare; nonostante i 90 chilo- metri in linea retta che la separano dalla torre in questione, col ITINERARIO DELL’ISOLA DI SARDEGNA 70