14 – NECROPOLI IPOGEICA DI FANZELLU Provincia - Nuoro Comune - Suni Località - Fanzellu o Su Saltu de Sirone Posizione - IGM Foglio 206 IV NO Bosa 40°19’12’’ - 3°54’00’’ Quota - m 270 s.l.m. La necropoli ipogeica di Fanzellu è scavata nel calcare organogeno, a circa 300 metri a NO del Nuraghe Sirone, nella parete scoscesa che guarda la valle del Temo. Le tombe risultano for- temente degradate dagli agenti atmosferici, soprattutto nei vani più vicini agli ingressi che, inoltre, sono stati utilizzati in tempi recenti come ricovero di animali: la necropoli era costituita da una decina di ipogei, ma di questi soltanto 5 sono attualmente rilevabili. La Tomba I, con ingresso a Ovest e sviluppo longitudinale (m 7,00), è costituita da un vestibo- lo (A) che introduce nel vano maggiore B nel quale si aprono due coppie di ambienti, sia nella parete di fondo (C-D) che in quella laterale destra (E-F). Il vestibolo A è accessibile attraverso un’am- pia apertura (largh. m 2,10), prodottasi nel tempo, che immette in un vano a pareti laterali concave, breve tratto residuo di soffitto (m 0,97) e parete di fondo totalmente demolita (prof. m 1,65; largh. massima m 2,50; alt. m 1,54). Alla cella maggiore B si accedeva, in origine, per un portello che si apriva al centro della pare- te di fondo di A; ora, invece, si entra per un’am- pia apertura (largh. m 1,68; alt. m 1,30; spess. m 0,40). Il vano B ha pianta quadrangolare (prof. m 2,70; largh. m 3,80/3,40; alt. m 1,60/1,57) con angoli e spigoli arrotondati, altezza massima al centro. Nella parete di fondo della cella, decen- trato verso sinistra, si apre il portello che intro- duce nella cella C. Questo portello, rialzato di m 0,22 ed eroso alla base, ha luce trapezoidale (largh. m 0,90/0,72; alt. m 1,00; spess. m 0,24), è marginato da una fascia in rilievo (largh. cm 14) ed è compreso fra tratti di parete che misurano m 0,60, a sinistra, e m 0,140 a destra. La cella C presenta pianta rettangolare (largh. m 3,20; prof. m 2,04; alt. m 1,22/1,10) con ango- li e spigoli arrotondati. Nella parete sinistra di questa cella, decentrato verso destra, si apre, rial- zato di m 0,32 dal piano di calpestio, l’ingresso rettangolare (alt. m 0,90; largh. m 0,61; spess. m 0,20) che introduce nel vano D. La cella D risulta di pianta vagamente trape- zoidale (prof. 1,04/0,68; largh. m 2,00) e presen- ta una vistosa fenditura nella parete di fondo. Nella parete destra di B, una breccia di m 1,80 immette nel vano E, di forma irregolare (prof. m 2,30; largh. m 2,34; alt. m 0,98) e con piano sopraelevato di m 0,60 rispetto al pavi- mento di B. La cella F è accessibile sia dall’esterno, attra- verso un’ampia fenditura della roccia, sia da un portello (largh. m 0,64; spess. m 0,28) che si apre nella parete di fondo di E: ha pianta qua- drangolare con pareti leggermente convesse, angoli e spigoli arrotondati (prof. m 1,24/1,54/1,30; largh. m 1,96). La Tomba II si sviluppa lungo l’asse longitu- dinale (m 6,40) con tre celle disposte lungo l’as- se E-O (A, B, C), ed altri due vani – ora divenuti un solo grande ambiente (D) per la demolizione del diaframma che li separava – che si aprono nella parete sinistra di C. La cella A, accessibile attraverso una larga apertura (m 1,74), presenta pianta quadrangolare (prof. m 1,72; largh. m 2,70; alt. m 1,30/1,42), angoli e spigoli arrotondati, soffitto lievemente concavo. Le superifici di questo ambiente sono particolarmente degradate. L’ingresso alla cella B avviene per uno slargo (largh. m 1,34) che prende luogo dell’originario portello, ora demolito. Il vano B risulta di pianta quasi quadrata (prof. m 2,34; largh. m 2,30; alt. m 1,28/1,22) con soffitto leggermente spiovente verso la parete di fondo, ove, decentrato verso destra, si apre il portello che consente l’accesso al vano C. Questo portello, a luce trapezoidale (largh. m 0,52/0,46; alt. m 0,70; spess. m 0,28), è impreziosito da un architrave a sbalzo (largh. m 0,70; spess. m 0,10; sporgenza cm 2). Il vano C ha una pianta vagamente trapezia ma con lati a profilo curvilineo: prof. m 1,76; largh. m 1,56/1,10; alt. m 1,06/1,00. Nella parete destra, in prossimità dello spigolo, è visibile una rottura della roccia (m 0,54x0,46). Nella cella D si entra attraverso l’ampia aper- tura (m 1,64) che si è prodotta con la demolizio- ne dell’intera parete sinistra del vano C. Questo ambiente D, formatosi probabilmente dall’unio- ne di due celle, ha una pianta rettangolare (prof. m 2,50; largh. m 1,84/1,60/2,10) con parete sini- stra a profilo concavo-convesso. 280