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L'isola di Caprera che è stata l'ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe GaribaldiIn questa tappa del nostro viaggio, visitata l'isola de La Maddalena, ci recheremo a visitare l'isola di Caprera, che è stata l'ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi. La regione storica della Gallura
L'arcipelago de La Maddalena
L'isola di Caprera L'isola di Caprera, l'antica Phintonis di Tolomeo, con una superficie di 15,7 km², è la seconda isola per grandezza, ma la prima per la bellezza delle sue coste e delle sue spiagge e per le pinete, i boschi di lecci, ginepreti e la folta macchia mediterranea. La cima più alta, il Monte Teialone, raggiunge i 212 metri di altezza. L'isola ha uno sviluppo costiero superiore a La Maddalena, dovuto alle diverse insenature, cale e calette con piccole spiagge che sono presenti lungo le sue coste, soprattutto quella settentrionale e quella orientale, con le loro scogliere granitiche pressoche inaccessibili. Caprera è diventata riserva naturale dal 1980, ed, in particolare, la zona marina di fronte all'area di punta Rossa, estrema propaggine a sud dell'Isola, è un'area a massima tutela ambientale, con cala Andreani e la spiaggia del Relitto. La dorsale orientale dell'Isola è zona terrestre a protezione integrale, mentre l'area marina antistante punta Coticcio, compresa cala Coticcio, è protetta con provvedimenti dell'Ente gestore del parco Nazionale. Brevi cenni storiciL'isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent'anni, l'ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi. Egli acquista, infatti, con l'eredità del fratello Felice, la metà settentrionale di Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casupola. Qualche anno più tardi Garibaldi si fà costruire, nello stile delle Fazendas sudamericane, la famosa casa Bianca, e, pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori gli permette di comprare anche l'altra metà dell'Isola, fino a quel momento appartenuta ai coniugi Inglesi Richard e Emma Collins. Nella grande tenuta, Garibaldi pianta molti alberi e comincia a svolgere una vita da contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli, e molti asini ai quali si divertiva dare il nome dei suoi nemici, tanto che il più recalcitrante viene chiamato col nome del Papa Pio IX. Nella sua casa, Garibaldi vive con i figli avuti da Anita, e con quelli che ha da una domestica e dalla terza moglie Francesca Armosino. Nella stanza di Garibaldi, l'orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l'ora della morte dell'eroe, ossia il 2 giugno del 1882, alle ore 18.21, all'età di quasi 75 anni. Nel testamento, una copia del quale è esposta nella casa museo sull'isola di Caprera, Garibaldi chiede espressamente la cremazione delle proprie spoglie, desiderio disatteso dato che le sue spoglie vengono imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa. Dal 1887 le fortificazioni passive costruite nell'Arcipelago nel '700 vengono sostituite da quelle attive, con le loro artiglierie, e vengono costruite sull'isola di Caprera, sui terreni espropriati agli eredi del Generale Garibaldi, delle opere che si fiancheggiavano reciprocamente ed un ridotto, a Stagnali, per l'accasermamento delle milizie mobili, ossia l'Opera Arbuticci o Garibaldi, l'Opera Poggio Rasu inferiore e superiore, l'Opera punta Rossa. Il progresso tecnico nel campo dell'aviazione rende queste Opere vulnerabili ad un attacco aereo, nascono così, tra la prima e la Seconda Guerra Mondiale, le batterie più periferiche, edificate normalmente in calcestruzzo e ricoperte poi da massi di granito. Nell'isola di Caprera, nascono le Batterie Candeo, messa del Cervo, Poggio Baccà, punta Coda, isola del Porco, Batteria di cala Portese. Arriviamo sull'isolaEffettuiamo ora una visita dell'Isola di Caprera, scendendo dall'estremo più a nord ed effettuando il giro dell'Isola in senso antiorario. Un ponte diga panoramico detto Passo della Moneta collega l'isola La Maddalena con l'isola di Caprera, nella quale, seguendo per quasi un chilometro la via Indipendenza, si arriva a destinazione portandoci sul promontorio denominato puntarella. Seguiamo la costa occidentale verso nord e raggiungiamo la cala Scaviccio con l'isolotto omonimo
Di fronte alla Cala, un poco più a nord di un altro isolotto senza nome, si trova l'Isolotto di Scaviccio, che si affaccia subito sotto il promontorio che separa l'insenatura nella quale si trova la cala Scaviccio con quella che ospita la cala Garibaldi. Sull'isolotto Scaviccio vi sono due piccole spiagge di sabbia bianca molto fine. La cala Garibaldi con il villaggio vacanze del Club Mediterranèe e con la sua spiaggia e gli isolotti degli ItalianiPassata la deviazione per la cala Scaviccio, dopo altri quattrocento metri, al bivio, si prosegue leggermente sulla sinistra lungo la strada della cala Garibaldi, e, dopo un chilometro e quattrocento metri, passato il promontorio, si arriva all'insenatura denominata Cala Garibaldi. Di fronte alla cala Garibaldi si vedono i piccoli Isolotti degli Italiani.
La bella cala Serena con la sua spiaggiaAlla bella cala Serena, con la sua spiaggia, si può arrivare a piedi, risalendo dalla spiaggia della cala Garibaldi, con un sentiero che si muove lungo la costa in direzione nord, e che si percorre per circa quattrocento metri e si arriva all'insenatura denominata Cala Serena. Il bacino artificiale di Ferracciolo ed il forte detto Opera Arbuticci o GaribaldiLungo la strada per cala Garibaldi, meno di duecento metri prima di raggiungere la Spiaggia di Cala Garibaldi, prendiamo a destra la strada cala Garibaldi-Arbuticci, che porta verso est, e poi, dopo altri quasi duecento metri, ancora a destra, in circa quattrocento metri raggiungiamo il Bacino artificiale di Ferracciolo. Proseguendo per circa un chilometro e seicento metri lungo la strada cala Garibaldi-Arbuticci, prendiamo una deviazione sulla sinistra che, in duecentocinquanta metri, ci porta alla Forte detto Opera Arbuticci o Garibaldi. Dopo la creazione, nel 1861, del regno d'Italia, dal 1887 le fortificazioni passive vengono sostituite da quelle attive, con le loro artiglierie, e nell'isola di Caprera, sui terreni espropriati agli eredi del Generale Garibaldi, vengono costruite delle opere fortificate per l'accasermamento delle milizie mobili, delle quali il principale è l'Opera Arbuticci o Garibaldi, realizzata per tenere lontano la flotta nemica dalla bocca del canale Moneta, dalla quale si sarebbe potuto danneggiare lo stabilimento di cala Camicia e la flotta nell'ancoraggio di Santo Stefano. La batteria militare è posizionata sul monte Arbuticci, al capo nord di Caprera, alla quota di 132 metri, ed i suoi resti sono stati dichierati beni di interesse culturale dalla Soprintendenza per i beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro. Risalendo lungo la costa troviamo la cala Caprarese con la sua spiaggiaProseguendo verso nord lungo la costa, si arriva a un fiordo denominato Cala Caprarese, così detta perché qui si rifugiavano, in caso di maltempo, i pescatori di corallo, che venivano da Capraia. La cala è più facilmente raggiungibile via mare, con i natanti privati che è possibile noleggiare dal porto di Palau o da quello della Maddalena. Se ci si vuole arrivare via terra, da dove avevamo imboccato la deviazione per l'Opera Arbucitti, prendiamo verso nord ovest il sentiero per punta Crucitta. Da qui si segue il sentiero che conduce attraverso una pineta ad uno sterrato, dopo circa un chilometro e duecento metri si imbocca un altro sentiero sulla sinistra, sempre in direzione di punta Crucitta. Lo seguiamo per poco meno di trecento metri, e prendiamo il sentiero sulla sinistra che scende verso la Cala, al centro della quale si trova la Spiaggia di Cala Caprarese. La cala Napoletana con la sua spiaggiaPercorsa la costa verso nord in senzo antiorario, prima di raggiungere la punta Galera, si trova all'estremo nord ovest dell'Isola la bellissima Cala di punta Galera, più nota come Cala Napoletana. La cala può essere raggiunta via mare ed il servizio è reso dalle imbarcazioni che portano i turisti in giro per l'arcipelago di La Maddalena. Se ci si vuole arrivare via terra, da dove avevamo imboccato la deviazione per l'Opera Arbucitti, prendiamo verso nord ovest il sentiero per punta Crucitta. Da qui si segue il sentiero che conduce attraverso una pineta ad uno sterrato, dopo circa un chilometro e duecento metri si imbocca un altro sentiero sulla sinistra, sempre in direzione di punta Crucitta. Lo seguiamo, dopo poco meno di trecento metri evitimo la deviazione per la cala Caprarese e proseguiamo dritti, fino a trovare dopo altri quattrocento metri la biforcazione successiva, dove è opportuno tenersi sempre sulla stradina di sinistra, con la quale si imbocca il sentiero, a brevi tornanti su terreno sassoso con ampi lastroni granitici, che scende diretto verso la Cala, al centro della quale si trova la Spiaggia di Cala Napoletana. Sopra la cala si trova la punta Galera, per poi raggiungere il punto più a nord dell'Isola, ad est rispetto alla punta Galera, che è il promontorio che termina con punta Crucitta. Lungo la costa occidentale, prima di raggiungere la punta Crucitta, si trovano le Cale di punta Crucitta, raggiungibili solo via mare. Una visita al Compendio Garibaldino
La visita inizia dalla stalla, che testimonia la sua passione per la terra. Nell'atrio della bianca casa sono conservate armi e la carrozzella del Generale. Nella camera da letto ci sono la scrivania e la pianola, oltre a ritratti a matita alle pareti. Si può visitare, poi, la camera di Manlio, figlio della prima moglie, la stanza di Clelia, e la cucina. Nella stanza dei cimeli sono raccolti diversi oggetti personali. Nel salotto si trova la sua poltrona in pelle e lo scrittoio leggio regalatogli dalla Regina Margherita di Savoia. Nella cosiddetta Stanza della morte, si trova il letto, rivolto verso la finestra, da cui il Generale poteva scorgere la Corsica. Da qui si può scende alla tomba di Garibaldi, ed al piccolo cimitero nel quale sono sepolte le figlie Rosa e Anita, accanto alle quali riposano Teresita, Francesca Armosino, Clelia e Manlio. Sono presenti all'interno del Compendio anche diverse imbarcazioni, che venivano utilizzate da Garibaldi nelle sue visite ai dintorni. Seguendo la costa occidentale verso sud raggiungiamo la frazione Stagnali
Nel borgo di Stagnali, tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, vengono edificati i Baraccamenti Militari agli Stagnali, un grande insediamento realizzato dal Ministero della Guerra, ramo Marina, utilizzato come caserma, che ospita anche la terza Compagnia Bersaglieri. In alcuni padiglioni di quelli che sono gli ex Baraccamenti Militari, sulla strada che parte dalla chiesa della Madonna della Pace e muove verso sinistra, si trova il Centro di Educazione Ambientale del parco di La Maddalena, che comprende un laboratorio Mineralogico e Geologico, costituito da due grandi sale espositive con circa 300 campioni di rocce, sabbie di spiaggia, minerali, fossili provenienti da numerose località dell'Isola di Caprera, tra i quali vi sono esposti giganteschi gruppi di cristalli di quarzo affumicato o quarzo fume, di sino a 150 chili di peso e 65 centimetri di lunghezza, descritti nelle pagine di importanti riviste italiane e straniere, provenienti da punta Crucitta, nel settore nord orientale dell'Isola. Il Centro di Educazione Ambientale del parco di La Maddalena comprende anche il Centro Documentazione Aree Protette del Mediterraneo, il museo del Mare e il Centro Ricerca Delfini, presso il quale è possibile organizzare delle escursioni finalizzate alla contemplazione dei delfini, meravigliosi animali marini che frequentano le acque splendenti del parco. La chiesa della Madonna della Pace che è la cappella del borgo di Stagnali
Proseguendo dopo la Batteria di Poggio Baccà e la cala Baccà raggiungiamo il punto più a sud dell'IsolaUna strada percorre tutto questo lato meridionale dell'Isola, partendo da Stagnali, diretta verso sud porta all'insenatura di Porto Palma che vedremo più avanti, poi costeggia l'insenatura verso ovest e porta all'istmo che collega con un isolotto situato nel punto più sud occidentale dell'Isola, per arrivare fino a punta Coda di Sardegna, dove oggi si trova la sede del Centro Velico Caprera.
Il Centro Velico Caprera che si trova a punta Coda di Sardegna ed opera nel golfo di Porto Palma
La base è divisa in tre insediamenti. A punta Coda si trova l'insediamento dove alloggiano gli allievi dei Corsi Iniziazione Quindicinale e Settimanale su deriva, e qui sorgono edifici militari adibiti a camerate, aule di lezione, mensa e servizi. La seconda base, ossia l'insedaimento Perfezionamento, è situata ottocento metri prima di raggiungere il Centro Velico, ed ospita gli allievi dei Corsi di Deriva Avanzata e HP. La terza base si trova nella sponda ovest del Golfo di Porto Palma, un chilometro prima della seconda base, e si tratta dell'insediamento Precrociera, destinato agli allievi dei Corsi Precrociera ed Iniziazione su Cabinati. Sono inoltre presenti una carpenteria per la manutenzione delle barche, una veleria ed un'officina meccanica. Nell'ampio golfo di Porto Palma si svolgono le esercitazioni degli allievi del Centro Velico Caprera. Sul lato orientale si trovano le strutture dell'insediamento Perfezionamento, sul lato nord ovest l'insediamento Precrociera, mentre a nord si trova la struttura abbandonata del grande cantiera nautico, con i suoi due moli di attracco. Lungo il lato orientale del golfo di Porto Palma troviamo la spiaggetta a Porto Palma e la spiaggia dei CaniPresa da Stagnali la strada che si dirige verso sud est, in direzione di punta Rossa, dopo quattrocento metri arriviamo a un incrocio di più strade. Proseguiamo dritti seguendo il cartello che indica la spiaggia del Relitto, seguiamo la strada per altri quattrocento metri, e troviamo sulla destra un sentiero che si dirige verso il mare, e che, in circa duecento metri, ci porta a vedere sulla sinistra la Spiaggetta di Porto Palma. Proseguendo in direzione sud per altri settecento metri, troviamo una deviazione sulla destra che ci porta, a ridosso del promontorio che chiude a sud est l'insenatura del golfo di Porto Palma, alla cosiddetta spiaggia dei Cani. Di fronte alla punta del Fico si trova la spiaggia di Porto Palma e più avanti la caletta a Porto PalmaPercorsi altri circa duecento metri, passato il promontorio che chiude ad est l'insenatura di Porto Palma, si trova sulla destra lo spazio per il parcheggio, dal quale parte una deviazione sulla destra che, in centocinquanta metri, ci porta a vedere sulla destra la più ampia ed accogliente spiaggia di Porto Palma. Ad essa si arriva anche trecentocinquanta metri più avanti, dove si trova un altra area di parcheggio, e da questa parte un sentiero verso ovest che ci porta in duecento metri alla spiaggia. Dal secondo ingresso alla spiaggia di Porto Palma, parte anche un sentiero verso sud est che ci conduce alla caletta a Porto Palma. Ad essa si arriva anche proseguendo lungo la strada che ora si dirige verso est, percorsi circa centocinquanta metri, troviamo alla destra della strada un altro spazio per il parcheggio, dal quale parte un sentiero che si dirige verso sud ovest. Proseguendo verso la punta Rossa troviamo alla destra della strada la spiaggia dei Due MariContinuando sulla sterrata, dopo Porto Palma raggiungiamo, a circa tre chilometri da Stagnali, un esile istmo, che si protende verso sud fino alla punta Rossa, e rappresenta l'estrema punta meridionale di Caprera, costituita da scisti e che ne costituisce quindi la parte più antica. Persorsi circa trecento metri dal secondo ingresso alla caletta d Porto Palma, ai due lati della strada si trovano tre spiaggette, nel loro insieme chiamate le Spiagge dei Due Mari, riconoscibili per il fatto che il mare è sia sul lato destro, ossia sul lato occidentale, dove si trova una spiaggia piccolina, che su quello sinistro, ossia verso oriente, dove si trovano due spiagge molto più grandi, collegate tra di loro, affacciate sull'insenatura denominata Cala Portese con la sua spiaggia, che descriveremo più avanti. Le spiagge sono servite dal servizio di autobus che le collega al centro de La Maddalena, ed alla fermata degli autobus la strada asfaltata si interrompe, e si continua con quella in terra battuta. Lungo la strada per la punta Rossa si trova alla destra della strada la piccola spiaggia di punta RossaArrivati in prossimità della spiaggia dei Due Mari, la strada asfaltata termina. Si deve proseguire per circa un chilometro e trecento metri, fino ad arrivare ad un rettilineo cieco, che termina di fronte al cancello di punta Rossa. Dal cancello, dove lasciamo la macchina e da dove procediamo a piedi verso est, alla destra della strada si trova la piccola spiaggia di punta Rossa, che si trova proprio sotto i resti della stazione Torpedini di punta Rossa, mentre un breve sentiero sulla sinistra porta sulla costa verso oriente, all'insenatura denominata Cala Andreani con la sua spiaggia, che descriveremo più avanti. Proseguendo verso sud arriviamo alla punta Rossa dove si trova l'Opera punta RossaSi percorre tutta la strada sterrata verso sud, fino al rettilineo cieco che si conclude con il cancello dell'area della punta Rossa, dove lasciamo la macchina e da dove procediamo verso sud a piedi. La zona marina di fronte alla punta Rossa è un'area a massima tutela ambientale, la strada è interdetta al traffico, ed il provvedimento di chiusura è atto a garantire la tutela dell'habitat dunale intorno all'area oltre all'incolumità dei visitatori in caso di incendi. Da questo punto si deve proseguire a piedi oltrepassando il cancello fino ad arrivare alla batteria militare, da cui si può godere di un panorama unico. Procedendo verso la punta Rossa, la strada prosegue per circa ottocento metri ed alla sua destra si può visitare la Batteria militare e la stazione torpedini di punta Rossa, costruite tra la prima e la Seconda Guerra Mondiale, comunemente chiamate Opera di punta Rossa, il cui scopo era di costituire una batteria di sbarramento. Dal primo cancello, risalendo la scala a sinistra, si trovano due enormi cannoniere. Da qui si può ridiscendere e andare nella seconda sezione della fortezza, dove si trovano piazzole per cannoni.Una cupola in acciaio non corazzata che funge da osservatorio svetta nel punto più alto della fortificazione. Negli interni si possono trovare ancora alcune scritte ben conservate, altre purtroppo sono state distrutte dai visitatori. Prima di raggiungere la batteria ci sono caserme, il parco delle armi subacquee, magazzini fulmicotoni e magazzini a polvere, tutte murate. L'isola del Porco con la Batteria dell'Isola del Porco
Nell'isola sono presenti le fortificazioni militari denominate Batteria isola del Porco, dato che l'isola ospitava, durante la Seconda Guerra Mondiale, la batteria antiaerea del Grosso, nonche il casotto di osservazione per le ostruzioni subacquee. Si approda facilmente alla banchina del molo in muratura, dalla quale una stradina attraversa l'isola costeggiando gli edifici militari. C'è anche una stazione di vedetta con telemetro, varie casermette per truppa, cucine, riserve munizioni, cisterna. C'è un deposito munizioni esterno ed uno in caverna. Purtroppo il sito è soggetto a molteplici esercitazioni militari e quindi l'area è molto sporca e in rovina. Sul lato orientale del promontorio della punta Rossa ai trova la cala Andreani con la sua bella spiaggiaTorniamo indietro lungo la strada che ci ha portato alla punta Rossa, superato il cancello proseguiamo fino a dove si trova alla sinistra della strada la spiaggia di punta Rossa. Da questo punto si deve proseguire a piedi per un piccolo sentiero sulla destra che, dopo pochi passi, ci conduce alla splendida insenatura denominata Cala Andreani con la sua spiaggia. Più a nord la spiaggia del RelittoTorniamo indietro fino al cancello di punta Rossa, dove possiamo riprendere la macchina e, dopo circa trecento metri, svoltiamo subito sulla sinistra, e, dopo circa cinquecento metri, arriviamo ad uno spiazzo dove parcheggiamo, e da dove proseguiamo a piedi, per raggiungere la spiaggia del Relitto. Di fronte alla spiaggia del relitto, circa duecento metri ad est di punta Rossa, si trova l'Isola della Pecora, costituita da scisti, ossia della roccia dalla quale è formato tutto il promontorio di punta Rossa. La Batteria di cala PorteseDalla strada che ci ha portato alla spiaggia del relitto, trecento prima di arrivare a questa spiaggia, una deviazione sulla sinistra ci porta a una strada che percorre tutta l'Isola Rossa. Sulla sinistra della strada, all'interno del promontorio che separa la spiaggia del relitto dalla cala Portese si trovano le fortificazioni militari denominate Batteria di cala Portese. Si tratta di una vedetta formata da varie casermette inglobate in una fittissima e invalicabile vegetazione. Altre caserme chiamate Case Bianche sono proprio sulla strada carrozzabile e sono state murate in modo che i turisti non usino le strutture come immondizzaio. Proseguendo verso nord di fronte alla spiaggia dei Due Mari si trova la Spiaggia di Cala PorteseProseguiamo lungo la strada sterrata che ci ha portati a punta Rossa, dopo circa un chilometro dalla deviazione per la spiaggia del Relitto, torniamo all'altezza della spiaggia dei Due Mari. Sul lato sinistro, ossia sul lato occidentale, si trova la spiaggia piccolina denominata appunto spiaggia dei Due Mari, cha abbiamo già visto, mentre su quello destro, ossia verso oriente, si trova la splendida insenatura denominata Cala Portese. Qusta spiaggia, come quella dei due mari che si trova all'altro lato della strada, sono servite dal servizio di autobus che le collega al centro de La Maddalena. Da Stagnali risalendo la costa orientale dell'Isola arriviamo alle Opere di Portu RasuTornati a Stagnali, prendiamo la strada che risale la costa orientale dell'Isola, passando all'interno. Nella parte orientale dell'Isola, dopo poco meno di un chilometro e mezzo troviamo il Poggio Rasu, con due fortificazioni militari edificate costruite tra il 1886 ed il 1888 a scopo di difesa, di munizionamento e di ricovero, ed abbandonate dopo la Seconda Guerra Mondiale. La prima è chiamata Opera di Portu Rasu Inferiore, situata al lato destro della strada, formata da due batterie, l'una costituita dalle piazzuole, da un terrapieno basso con traverse casematte per le loro munizioni e da un attiguo ricovero per il presidio, e la seconda costituita parimenti dalle piazzuole, da un terrapieno basso, e da una traversa per le munizioni. La seconda fortificazione mlitare è chiamata Opera di Portu Rasu Superiore, alla quale si arriva con una stradicciola che porta più ad est, ha per scopo quello di battere il largo davanti allo sbarramento di levante. Nei pressi di Portu Rasu arriviamo alla cala Gavetta detta anche cala BrigantinaNei pressi del Poggio Rasu, possiamo prendere a piedi dalla fortificazione di Poggio Rasu, dopo una cinquantina di metri, il sentiero che sale verso nord est, che in circa ottocento metri ci porta fino alla stretta Cala Gavetta, che viene chiamata anche Cala Brigantina, il cui particolare nome fa riferimento alle frequenti scorribande dei pirati che avvenivano nella zona. Risalendo verso nord troviamo la Batteria di punta Teialone
Ancora più a nord muovendoci verso la costa orientale arriviamo alla Batteria Cadeo
La Spiaggia di Cala CoticcioProseguendo lungo il sentiero ancora verso sud est, dopo aver superato la Batteria Candeo, lo seguiamo per un'altro quarto d'ora ed arriviamo sulla costa, dove raggiungiamo l'incantevole Cala Coticcio, che, come abbiamo detto, è raggiungibile in modo molto disagevole via terra, ma più facilmente raggiungibile via mare. Al centro della cala si trova la Spiaggia di Cala Coticcio.
Da qui la costa prosegue quasi dritta fino al promontorio di punta Coticcio, al centro della costa orientale. A circa un miglio e mezzo al largo della punta sorgono gli Isolotti dei Monaci, chiamati anche gli Sperduti di Caprera, fatti di schisti, aridi, bassi e quasi privi di vegetazione. Passato il forte Arbuticci arriviamo alla Batteria messa del CervoTornati sulla strada che risale la costa orientale, dopo quattrocento metri troviamo sulla sinistra un sentiero che ci porta al Forte detto Opera Arbuticci o Garibaldi, situato sulla strada interna tra la batteria Candeo e la casa di Garibaldi, che abbiamo già visitato e descritto all'inizio della nostra visita dell'Isola di Caprera. Proseguendo per altri quattrocentocinquanta metri, raggiungiamo i resti della Batteria messa del Cervo, situata su un pianoro, sul quale si trovano caserma, opere in caverna per ricovero munizioni e diverse postazioni. La Batteria è ben mimetizzata nelle rocce di granito, è difficile individuarne le parti che la compongono, ed è caratterizzata dal colore rossastro del granito chiamato, localmente, Scarracciano. Ritornati al pianoro, risalendo invece a destra si arriva a un lungo edificio addossato alla parte rocciosa che lo nasconde alla vista del mare, noto come la casa di Casulla, dal nome del custode che la abitava fino a qualche decina di anni fa, che da sulla Batteria Candeo, e ad un osservatorio. La costa settentrionale dell'Isola di CapreraSulla costa settentrionale dell'Isola di Caprera, l'accesso alle varie cale è possibile quasi esclusivamente via mare, e solo alcuni sentieri difficoltosi partono dal forte Arbuticci per raggiungere il mare verso nord. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, dopo avere visitato l'isola de La Maddalena e Caprera, ci recheremo a visitare le altre isole dell'arcipelago de La Maddalena. Vedremo l'isola di Santo Stefano e Spargi, ci recheremo poi a Budelli, Razzoli e Santa Maria. Vedremo anche gli altri isolotti dell'arcipelago. | ||||
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