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Codrongianos con la basilica della Santissima Trinità di Saccargia il principale monumento romanico pisanoIn questa tappa del nostro viaggio, proseguendo da Florinas o partendo direttamente da Sassari, ci recheremo a Codrongianos, dove visiteremo il paese e, nei suoi dintorni, la basilica della Santissima Trinità di Saccargia, il principale monumento romanico pisano della Sardegna ed uno dei più importanti d'Italia. La regione storica del Sassarese chiamata anche Logudoro Turritano
In viaggio verso CodrongianosVediamo i modi per raggiungere Codrongianos da Florinas o da Sassari. Nella precedente tappa del nostro viaggio eravamo arrivati a Florinas, da dove usciamo verso est sulla SP3. A 2,8 chilometri dal centro di Florinas, prendiamo a sinistra la SP26 proveniente da sud, che ci porta a Codrongianos, di cui raggiungiamo il centro dopo altri 1,7 chilometri.
Il paese chiamato Codrongianos
Per quanto riguarda l'economia di Codrongianos, l'agricoltura è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta. Si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria risulta discretamente sviluppata, con aziende operanti nei comparti alimentare, tessile, elettrico, della gioielleria e oreficeria, edile e dell'energia elettrica. Brevi cenni storiciIl territorio di Codrongianos, frequentato fino dalla Preistoria, presenta un ricco patrimonio archeologico, tra i quali i resti del nuraghe Nieddu e di altri 56 siti archeologici che circondano il paese, a testimoniare che già in epoca nuragica la zona era densamente popolata. Il paese si sviluppa dopo il 225 dopo Cristo, quando, annessa parte della Sardegna all'impero Romano, per difendere la via militare e commerciale che univa Turris, ossia Porto Torres, a Kalaris, ossia a Cagliari, passando per Macomer, i Romani costruiscono un accampamento militare, ossia un Castrum, denominato Castrum Gordianus, dal nome dell'imperatore Gordiano III, noto come Marco Antonio Gordiano Pio. L'accampamento è organizzato su due livelli, nella zona superiore vi è il Castrum vero e proprio, mentre i terreni della vallata vengono destinati al pascolo del bestiame, e vi viene costruiti locali nei quali vengono distribuiti i prodotti derivati dall'allevamento. Durante il periodo medioevale, Codrongianos fa parte del giudicato di Logudoro, nella curatoria della vicina Florinas. Tra il dodicesimo e il quindicesimo secolo viene governata dall’Abbazia camaldolese della Santissima Trinità, successivamente viene conquistata dagli Aragonesi, i quali la accorpano alla baronia di Ploaghe e, in seguito, la cedono come feudo a Serafino di Montagnana. Passata ai Savoia nel 1720, entra a far parte del regno di Piemonte e di Sardegna, quindi del regno d'Italia. Successivamente passa alla repubblica italiana. Alcuni personaggi nati a CodrongianosA Codrongianos sono nati la Venerabile Elisabetta Sanna, per la quale è stao impostato un processo di beatificazione, ed il professor Giovanni Antonio Crispo Brandis.
Le principali feste e sagre che si svolgono a Cordronganosgli eventi di ispirazione tradionale e popolare sono sempre accompagnati da ricchi piatti della cucina locale e dall'ottimo vino. L'ultima settimana di luglio, si svolge a Codrongianos il Festival del Folklore Santu Paulu de Codronzanu, con esibizione di gruppi folk della Sardegna, che si esibiscono durante la manifestazione, alla quale si affianca la degustazione dei prodotti tipici codrongianesi. Le tradizioni artistiche e culturaliA Codrongianos le tradizioni artistiche vengono tenute vive dall'Associazione Folkloristica Culturale San Paolo Codrongianos, costituita nel 1998 da un gruppo di appassionati di tradizioni sarde e logudoresi. Già nel 1980 era stato costituito a Codrongianos un gruppo folklorico che, nel 1985, si è sciolto. A distanza di 15 anni, l'associazione folkloristica Culturale San Paolo intende portare avanti, con la sua attività, le tradizioni popolari sarde, ma soprattutto quelle codrongianesi e logudoresi. Il Coro di Codrongianos ed il groppo di canto a tenore Su Cuncordu Codronzanesu prendono parte alle manifestazioni folcloristiche. Il costume caratteristico codrongianese si identifica con la sua grande eleganza, soprattutto nella versione femminile, con i bei ricami di seta nel grembiule, e i fili d'oro nel busto, la gonna finemente plissettata, in velluto blu nella versione di gala, in panno nella versione giornaliera, unica nella zona. Visita del centro di CodrongianosMolto bello l'antico centro storico, con le vie strette, saliscendi e vicoli che si sviluppano in modo irregolare, a formare piccole corti. L'attuale centro storico di Codrongianos conserva l'impianto originario del paese, che era divisa in due parti, come testimoniano la denominazione di epoca medievale della villa di Codronzanu 'e Susa, in cui il termine Susa è l'aggettivo che ne definisce la posizione alta, ossia posta in altura; in contrapposizione all'altra villa, e Codronzanu 'e Josso, o bassa.
Il campo da calcio di CodrongianosEntriamo in Codrongianos da sud est, provenendo da una deviazione a sinistra dalla SP3, che è la SP26 e, all'interno del centro abitato, assume il nome di via Europa. La via Europa prosegue nella via Cagliari, che seguiamo fino a trovare sulla destra la via Enrico Costa, che prosegue sulla via Velio Spano ed, in meno di trecento metri, ci porta la campo da calcio di Codrongianos. Il Municipio di CodronganosRitorniamo sulla via Sassari che ci porta, con ampie curve, nel centro storico, e la seguiamo per circa cinquecento metri. Prendiamo sulla destra la via Xquattordicesimo Maggio, dalla quale prendiamo sulla destra la via Roma. Al civico numero 5 di via Roma di trova l'edificio che ospita il Municipio di Codrongianos. L'oratorio della Santa CroceRitornati indietro da via Roma, riprendiamo la via Xquattordicesimo Maggio, sulla quale si trova, sulla sinistra, la facciata della chiesa ed oratorio della Santa Croce, nel quale veniva ospitata, un tempo, la Confraternita della Santa Croce. Al suo interno è conservato un quadro del pittore pittore esule fiorentino Baccio Gorini, attivo nel nord dell'Isola a partire dal 1604 circa, e che ha operato tra Sassari e numerosi villaggi della Sardegna settentrionale. La casa natale della Venerabile Elisabetta SannaRitorniamo sulla via Sassari e, subito più avanti, svoltiamo a sinistra in una stretta via di acciottolato, la via Venerabile Elisabetta Sanna, dove, al civico numero 10, si trova la casa natale della Venerabile Elisabetta Sanna, che costituisce un punto di riferimento per i numerosi devoti che vi si recano per invocare grazie. Si trattasi di una modesta abitazione che, donata dalla parrocchia di Codrongianos, è stata restaurata dall'amministrazione comunale. Costituita da due vani, uno al piano terra nel quale si trovano un grande quadro ed una raccolta di indumenti ed altri oggetti appartenuti alla donna, ed un altro sotterraneo, spoglio, accessibile attraversando una botola, nel quale è stato recentemente posizionato un piccolo altare. Andiamo a visitare la piazza CrispoPassata la casa natale della Venerabile Elisabetta Sanna, prendiamo la prima a destra e, poi, subiito a sinistra. Seguiamo questa strada, che ci porta in via su Stadoneddu, dalla quale arriviamo a trovare sulla destra la piazza Crispo, la piazza più grande del centro storico, dedicata al professore Giovanni Antonio Crispo Brandis. La chiesa parrocchiale dedicata alla conversione di San Paolo apostolo
La festa patronale di Codrongianos è la festa di San Paolo apostolo, che si svolge il 29 giugno e prevede la celebrazione di una messa in suo onore nella chiesa situata nel centro storico. museo e centro documentazione di CodrongianosTornando indietro dalla via principessa Mafalda, prendiamo a sinistra una via che ci porta nella quasi parallela via Don Bernardino Solinas. Prima di arrivare in questa strada, prendiamo a destra la via San Paolo. Qui, in un palazzo dalla architettura di primo '900 noto come Pinacoteca, è ospitato il Ce.Do.C., ossia il museo e centro documentazione di Codrongianos, nel quale è presente un centro che documenta la storia del territorio attraverso la multimedialità e la comunicazione tecnologica. In esso si trovano le sue maggiori testimonianze artistiche, tra le quali spiccano per importanza i retabli pittorici della fine del quindicesimo secolo e dell'inizio del quindicesimoI, che erano originariamente collocati nella basilica della Santissima Trinità di Saccargia, e che appartevano all'Arcidiocesi turritana. L'oratorio di Nostra Signora del RosarioIn via Don Bernardino Solinas si trova la chiesa ed oratorio di Nostra Signora del Rosario, il cui primo impianto del risale all'ultimo quarto del '600, e nella quale veniva officiatao fino al quarto decennio del Novecento. In una relazione relativa alla visita pastorale compiuta dall'arcivescovo Royo a Codrongiano nel 1667, si dice che i confratelli, che operavano in una loro cappella nella chiesa parrocchiale, avevano manifestato l'intenzione di costruire un loro oratorio, separato dalla parrocchiale, per svolgervi gli esercizi spirituali. Quindi è stato edificato questo oratorio, nel quale era ospitata, un tempo, la Confraternita di Nostra Signora del Rosario. Si tratta di una chiesa con un'unica navata, divisa in tre campate da due archi traversi a sesto acuto, e coperta originariamente con un tetto in legno. La facciata a spioventi, con portale architravato centrale sormontato da una finestra rettangolare, era probabilmente sovrastata da un campaniletto a vela. Attualmente la chiesa del Rosario è ridotta a poco più di un rudere, ha la facciata priva della parte superiore, ed ha la navata totalmente priva di copertura. A breve inizieranno, comunque, i lavori per il completo recupero dei locali dell'ex chiesa del Rosario. Già oggetto di interventi di consolidamento e restauro nel biennio 2010/2011, questi nuovi lavori chiuderanno la serie di importanti azioni che hanno avuto inizio nel 2002. Il cimitero di CodrongianosLa via Don Bernardino Solinas ci porta sulla via Sassari, che è la SP26 che attraversa tutto il centro abitato, entrando da sud est come via Europa, proseguendo su via Cagliari, ed in seguito, appunto, su via Sassari. La strada, uscendo verso nord dall'abitato, svolta a sinistra e prosegue come SP26. Percorsi poco più di duecento metri, troviamo alla destra della strada il cimitero di Codrongianos. Resti archeologici nei dintorni di CodrongianosNei dintorni di Codrongianos sono stati portati alla luce i resti dei nuraghi Bolinu, de su Balcone, de su Urtija, Giuspiu, Maffaru, Mura Ulimu, Nieddu, Ozzastru, Padrigia, Palaesi, Pedras Serradas, Pedru Farre, s'Ispagnolu, Sant'Andrea, Santa Caterina, Serras, Signora Anna, su Crabile, tutti di tipologia indefinita. La bellissima basilica della Santissima Trinità di Saccargia a CodrongianosDa Codrongianos, la via Sassari, prima di svoltare a sinistra ed uscire verso nord dall'abitato, prosegue dritta ed incrocia la via Saccargia, che prendiamo a sinistra, verso nord est, e, in un paio di chilometri, ci porta ad incontrare la SS597 del Logudoro che si dirige verso Olbia. Ma è più facile arrivarci dalla SS131 di Carlo Felice, che ci ha portato da Sassari verso Cordongianos. Poco prima del cartello indicatore del chilometro 198, troviamo sulla destra l'uscita in direzione di Ozieri, Olbia e Tempio Pausania, che ci porta anche a Codrongianos e Ploaghe. Imboccato il raccordo di uscita, prendiamo a sinistra la SS597 del Logudoro in direzione di Olbia.
La basilica della Santissima Trinità di Saccargia costituisce un motivo di orgoglio per gli abitanti di Codrongianos, rivestendo, oltre ad un evidente valore artistico, anche un'importanza storica e religiosa, ed ogni anno riceve la visita di numerosi turisti. La domenica successiva alla Pentecoste si svolge, nei pressi della basilica, la festa della Santissima Trinità, che è la principale festa del paese, e che prevede una grande processione, riti religiosi, spettacoli, balli, gare poetiche, musica folk, e che richiama fedeli e turisti in gran numero. Resti del nuraghe Nieddu
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio ci recheremo a visitare Ploaghe, incontrando lungo la strada la chiesa di San Michele di Salvenero, e visiteremo il centro storico con il grande complesso religioso costituito dalla parrocchiale di San Pietro con gli adiacenti oratori. | ||||
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