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Villaperuccio con i dintorni dove si trova la grande necropoli di MontessuIn questa tappa del nostro viaggio, da Tratalias ci recheremo a Villaperuccio che visiteremo con il suo centro ed i dintorni dove si trova la grande ed importante necropoli di Montessu. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL'area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell'isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all'una o all'altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. In viaggio verso VillaperuccioNella precedente tappa eravamo arrivati con la SP77 da Sant'Antioco a Tratalias. Da Tratalias, proseguendo, la SP77 passa accanto al lago di Monte Pranu e prosegue verso nord est in direzione di Perdaxius. Dopo circa quattro chilometri e trecento metri, deviamo sulla destra sulla SP79, che si dirige verso est e dopo poco più di altri cinque chilometri arriviamo all'abitato di Villaperuccio. Dal Municipio di Tratalias si raggiunge quello di Villaperuccio in 11.1 chilometri. Il paese chiamato Villaperuccio
Origine del nomeIl nome è un composto di villa e del nome Peruccio, che deriva probabilmente dal nome del proprietario Perúcciu, corrispondente nome personale toscano Pieruccio, diminutivo di Piero. Nella pronuncia locale il paese viene chiamato Sa Baronía, a ricordo dell'antico possesso feudale dei baroni di Otger. La sua economiaSi tratta di un comune collinare la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo, e l’agricoltura è ancora alla base dell’economia locale. Si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta. Si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Per il secondario, l’industria è costituita da piccole imprese che operano nei comparti dell’industria metallurgica e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. È ancora molto attivo l'artigianato locale soprattutto per quanto riguarda la produzione di cestini di vimini e di tessuti di lana molto pregiata. La gastronomia locale offre squisiti primi piatti, soprattutto ravioli di ricotta e gnocchetti, e una vasta produzione di dolci tipici, molto gustosi sono i formaggi ed i vini tra i quali primeggiano il Moscato, il Carignano del Sulcis e il nuragus. Il paese chiamato non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni, nei quali degna di una visita è senz’altro la necropoli di Montessu. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciIl territorio è stato frequentato in epoca prenuragica, sino dal Neolitico come testimoniato dai numerosi ritrovamenti, dato che ancora oggi si possono trovare nella campagna che circonda l'abitato punte di frecce in ossidiana e particolari pietre forate utilizzate probabilmente per la caccia, la presenza delle necropoli prenuragiche di Montessu e di Marchianna, e dei numerosi menhir tra i quali quello imponente di Luxia Arrabiosa, quello di Monte Narcao, e quelli denominati Is Perdas Croccadas nella località omonima. Frequentato anche nella successiva epoca nuragica, il centro abitato attuale può essere ricondotto al periodo medioevale, quando Villaperuccio fa parte del giudicato di Cagliari e in particolar modo della curatoria del Sulcis. A partire dal 1258 il territorio viene assegnato alla famiglia dei Della Gherardesca, e precisamente al conte Gherardo. Dopo l'arrivo degli Aragonesi, la peste del 1348 si abbatte sul paese decimandone la popolazione. Una sollevazione popolare durante la prima guerra tra Mariano IV d'Arborea e Pietro IV d'Aragona provoca ingenti danni, ma, dopo la pace, Villaperuccio riesce ad inviare i propri rappresentanti al parlamento del 1355. La seconda guerra tra Mariano IV e Pietro IV porta all'occupazione militare da parte delle truppe giudicali. Agli inizi del quindicesimo secolo il centro abitato si è ridotto notevolmente, il feudo viene quindi ceduto ai baroni di Otger che lo amministrano anche nei secoli successivi. Il paese si riprese completamente solo alcuni secoli dopo ed in particolar modo a partire dal diciottesimo secolo, quando numerose famiglie di agricoltori vi si insediano facendo ripartire l'economia. All'estinzione della famiglia degli Otger il territorio di Villaperuccio non è più infeudato, nel 1821 il comune viene incluso nella provincia di Iglesias, e successivamente nel 1853 il paese diviene frazione assieme a Nuxis del neocostituito comune di Santadi. Dal 1848 fa parte della divisione amministrativa di Cagliari e dal 1859 della medesima provincia. Nel 1979, grazie ad un referendum locale, Villaperuccio diviene nuovamente comune autonomo separato dal comune di Santadi, perdendo però parte del territorio che sino al 1821 faceva parte del suo feudo. Del comune di Villaperuccio nel 2005, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella nuova di Carbonia e Iglesias, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, passa alla nuova provincia del Sud Sardegna. Le principali feste e sagre che si svolgono a VillaperuccioTra le principali feste e sagre che si svlgono a Villaperuccio figurano a marzo, la Sagra dell'Arancio con la Mostra dell'Artigianato, soprattutto di tappeti; la prima domenica di luglio, la Festa della Madonna delle Grazie; ad agosto si svolge la Gara Poetica campidanese; la penultima domenica di agosto, si svolge la seconda Festa in onore della Madonna del Rosario; l'8 ottobre, la principale Festa dedicata alla Madonna del Rosario, che è la Festa patronale di Villaperuccio; a dicembre, si celebra la Sagra di Santa Lucia. Visita del centro del paeseL'abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, mostra l'andamento altimetrico tipico delle località collinari. Arriviamo a Villaperuccio provenendo da Tratalias con la SP79 che, all'ingresso nel paese, si immette sulla SP80 proveniente da Narcao, la quale entrata nell'abitato assume il nome di via Nazionale. La chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del RosarioEntrati nell'abitato con la SP80 che assume il nome di via Nazionale, procediamo per duecentocinquanta metri, poi prendiamo a destra la via Indipendenza e, dopo un centinaio di metri, vediamo alla sinistra della strada la piazza chiesa, sulla quale si affaccia la chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, che è la parrocchiale di Villaperuccio. La chiesa viene edificata a partire dal 1855 e consacrata nel 1913, in seguito alla donazione di un proprietario locale, tale Bartolomeo Argiolu devotissimo alla Madonna, che dona numerosi terreni alla parrocchia, in cambio della costruzione di una chiesa nella reale baronia di Villaperuccio. L'Argiolu possedeva una statua lignea della Madonna del Rosario di grande valore artistico che dona alla chiesa, statua che viene ancora oggi portata in processione durante la Festa patronale. A metà degli anni '50 la chiesa è stata restaurata ed ha assunto l'aspetto attuale. ?La chiesa attualmente presenta pianta con forma rettangolare. Il prospetto anteriore presenta un paramento murario liscio, coperto da intonaco. A destra dell'edificio svetta alto il campanile, costruito negli anni '60, che presenta canna quadrata con muratura liscia. All'aula si accede mediante un portale di medie dimensioni, frutto di una recente sostituzione. L'interno è costituito da aula mononavata con copertura lignea a doppia falda, scandita da archi diaframma gravanti su massicci pilastri. Nel lato destro, tre archi a tutto sesto introducono una stretta navata, in uno spazio intercomunicante tramite arcate. Il presbiterio rettangolare, rialzato da due gradini, fa corpo unico con l'aula ed è privo di vano absidale. La parete di fondo è forata in alto da una finestra con arco a sesto acuto da cui l'aula riceve la luce. Altre finestre si aprono nei prospetti laterali. All'interno, collocata sulla base di un alto piedistallo ligneo, si trova la statua della Vergine del Rosario, in legno intagliato policromo, databile al diciottesimo secolo. La Festa della Madonna del Rosario si svolge a Villaperuccio due volte l'anno. La Festa principale è quella che ha luogo l'8 ottobre, in occasione della celebrazione appunto della Madonna del Rosario; mentre una seconda celebrazione ha luogo la penultima domenica di agosto, ed il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo a questi festeggiamenti in onore della Madonna. gli impianti sportivi di VillaperuccioPassata la piazza della chiesa, la prosecuzione della via Indipendenza è la via Quintino Sella, che, dopo centoventi metri, continua sulla via Santa Lucia. Proseguiamo per una cinquantina di metri, poi prendiamo la deviazione in via Sebastiano Satta sulla sinistra che, in poco più di un centinaio di metri ci porta a vedere, alla destra della strada, gli impianti sportivi di Villaperuccio. All'interno degli impianti sportivi, sono presenti un campo da calcio con fondo in erba, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori, nel quale gioca le sue partite casalinghe l'Atletico Villaperuccio, che milita in Prima Categoria, girone B della Sardegna; ed un campo polivalente, nel quale vengono praticate le descipline di calcio, calcetto ossia calcio a cinque, e tennis. È presente anche, all'altro lato della strada, la palestra comunale, nella quale vengono praticate attività ginnico motorie, pallacanestro e pallavolo. Il Municipio di Villaperuccio
Il cimitero
Visita dei dintorni di VillaperuccioNei dintorni di Villaperuccio sono stati portati alla luce i resti della necropoli di Montessu, della necropoli di Marchianna; dei numerosi menhir tra i quali significativi sono quello di Luxia Arrabiosa, Is Pedras Crocadas, di Is Pireddas, ed i molti edificati sul monte Narcao; del nuraghe semplice Is Mocci; dei nuraghi complessi Frassu, Muentinu e Munserrau; dei nuraghi Bau di Marchiana, Conchiledda, Cristu, de Is Animas, de Is Paras, de Magai, de s'Angioni, de su Sparau, Is Caus, Is Grazias, Is Mattas, Is Melonis, Is Murronis, Is Pintus, Is Pireddas, Is Stera, Is Tirongias, Luisu Impera, Manigas, Marchiana, Merareddu, Merareddu II, Montessu, Niedda, Perde Fogu, Pintus, di punta Agostino, s'Arriorgiu, Sedda Braccaxius, Serr'e Tepuis, Serr'e Trigus, Serra de Mesu, Serra Sa Perda, Sessini, su Sindigu, tutti di tipologia indefinita. Resti della necropoli di Montessu
Di straordinario interesse, per tipologia e dimensioni, è la presenza delle cosiddette Tombe santuario, monumentali cappelle, aperte da portali d'ingresso alti e larghi circa due metri. Di queste due si trovano disposte in posizione diametralmente opposta alle estremità dell'anfiteatro roccioso naturale, ad oriente Sa Grutta de Is Procus, ossia La grotta dei Porci, e ad occidente Sa Cresiedda, ossia La piccola chiesa, particolari sia per le grandi dimensioni che per l'architettura. La tomba Sa Grutta de Is Procus, ossia la grotta dei Porci, è una tomba bicellulare a sviluppo longitudinale. Ha un padiglione d'ingresso rettangolare, da una grande apertura del quale si accede al vano centrale, anch'esso a pianta rettangolare, con al centro del pavimento una cavità circolare interpretata come un focolare. L'accesso al vano di fondo è possibile attraverso due ampie aperture ed un piccolo portello situato tra esse. È una delle cosiddette tombe santuario che, per le dimensioni e la presenza di un'ampia area megalitica all'esterno, è da ritenere sia stata utilizzata per pratiche di culto oltre che funerarie. Sa Cresiedda, ossia la piccola chiesa, presenta un'anticamera quadrangolare la cui volta è crollata, con due grosse aperture che danno sulla camera sepolcrale. Al centro è presente un piccolo portello quadrato dai bordi ben rifiniti, affiancato da due colonne cilindriche. Sul pavimento sono presenti, oltre alle solite coppelle, anche il focolare sacro. In prossimità dell'ingresso sono presentì un menhir e blocchi poligonali di medie dimensioni di non facile interpretazione. È considerata anch'essa una tomba santuario. Altre due tombe significative sotto l’aspetto della simbologia religiosa prendono il loro nome dai motivi decorativi, incisi o in rilievo, che le caratterizzano, e sono la tomba delle Spirali e la tomba delle Corna. La tomba delle Spirali è caratterizzata da un ampio padiglione quadrangolare da cui si accede all'ipogeo, decorata nell’anticella con denti di lupo in ocra rossa, colore della rigenerazione, all’ingresso da una protome taurina e, nelle celle, da festoni, motivi a candelabro, falsa porta, che indica il passaggio per l’aldilà, e numerose spirali simboleggianti occhi o seni della dea Madre. La tomba delle Corna è un ipogeo monocellulare a sviluppo verticale con pozzetto d’accesso, provvisto di un gradino a forma di protome taurina. La camera ha il soffitto decorato con motivi simbolici, protomi taurine singole o doppie, con le corna rivolte verso l'alto o verso il basso. Si ritiene che rappresentino il dio Toro, elemento maschile simbolo della fertilità. All'esterno è circondata da una struttura megalitica. Molte tombe presentano nelle pareti tracce di pittura rossa e gialla realizzata con ocra, simbolo di rinascita. Si ritiene che la necropoli risalha al periodo prenuragico, terzo millennio avanti Cristo, ma questo sito funerario viene utilizzato per circa un millennio, durante il quale si avvicendarono le culture di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del vaso campaniforme e di Bonnanaro. Nelle tombe della necropoli, a fianco del corpo, venivano deposti gli oggetti di corredo tra cui vasi, armi, pesi da telaio; i corredi trovati a Montessu sono oggi conservati al museo Civico di Santadi. Intorno alla necropoli si trovano alcuni nuraghi di tipologia indefinita, e nella pianura nei pressi di Villaperuccio sono presenti vari menhir dello stesso periodo. La frazione Is Grazias con la chiesa di Nostra Signora delle GraziePresa la via Nazionale verso ovest, arrivamo all'incrocio dove parte verso nord la SP80 e verso nord ovest la SP79. Qui prendiamo verso ovest seguendo le indicazioni la strada che, in settecentocinuanta metri, ci porta alla frazione Is Grazias (altezza metri 78, distanza in linea d'aria circa 1.02 chilometri, abitanti 25).
A Villaperuccio, presso la frazione Is Grazias, la prima domenica di luglio si svolge la Festa della Madonna delle Grazie, con la processione che si svolge nelle strade della frazione e si conclude presso questa chiesa, nella quale si tengono le cerimonie religiose. I menhir chiamati Is Pedras Crocadas a sud dell'abitato
La frazione Terrazzu con il menhir di Luxia ArrabiosaUsciamo dall'abitato di Villaperuccio verso sud con la via Santa Lucia, che ci ha portati verso gli impianti sportivi, e, percorsi circa settecentocinquanta metri, si vedono, alla sinistra della strada, gli edifici della frazione Terrazzu (altezza metri 64, distanza in linea d'aria circa 0.95 chilometri, abitanti 47). Nella frazione Terrazzu si trova l'importante menhir di Luxia Arrabiosa, e nella zona di Terrazzu vi sono anche altri menhir difficilmente rintracciabili, poiché non indicati da alcuna informazione segnaletica o situati all’interno di terreni privati.
La chiesa campestre di Santa Lucia
I resti della necropoli di Marchiana
Verso sud est si trovano le frazioni Matta s'Olia e Is PireddasDal centro di Villaperuccio prendiamo la via Nazionale che si dirige verso sud est, e che continua sulla Cagliari, in direzione di Santadi. Un centinaio di metri dall'inizio della via Cagliari, prendiamo la deviazione a sinistra, dopo duecento metri ancora a sinistra, e, dopo altri duecento metri, a destra, la strada che, in un centinaio di metri, ci porta alla frazione Matta s'Olia (altezza metri 90, distanza in linea d'aria circa 1.27 chilometri, abitanti 22).
In direzione di Tratalias ai trova il nuraghe complesso MunserrauVillaperuccio è conosciuta più per i numerosi resti prenuragici presenti nel suo territorio, in particolare per le necropoli e per i numerosi menhir, che per i resti del periodo nuragico, tra i quali il più significativo è il nuraghe Munserrau.
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Villaperuccio ci recheremo a Santadi famosa per la cerimonia del Matrimonio Mauritano, che visiteremo con il suo centro ed i dintorni dove si trovano le grotte di Is Zuddas. | ||||
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