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Osini con i resti dell’abitato di Osini Vecchio e con i siti archeologici tra cui il nuraghe Serbissi

In questa tappa del nostro viaggio, da Ulassai ci recheremo a visitare Osini che vedremo con il suo centro e con i resti dell’antico abitato di Osini Vecchio, e vedremo anche i diversi siti naturalistici e resti archeologici presenti nei suoi dintorni tra i quali il più significativo è il nuraghe Serbissi.

La Regione storica dell’Ogliastra

L’Ogliastra width=L’Ogliastra è una Regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, Lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della Regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una Regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde.

In viaggio verso Osini

Da Ulassai, sempre seguendo la SP11, dopo aver percorso appena un chilometro raggiungiamo il piccolo ma importante centro agricolo di Osini, nei dintorni del quale troviamo diversi nuraghi ed il monumento naturale detto Scala di San Giorgio. Dal Municipio di Ulassai a quello di Osini si percorrono 1.5 chilometri.

Il Comune chiamato Osini

Osini-Il paese visto dal tacco di OsiniOsini-Stemma del ComuneIl Comune Osini (altezza metri 645 sul livello del mare, abitanti 725 al 31 dicembre 2021) è situato nella parte sud orientale del territorio della Provincia di Nuoro, ad est della Barbagia Seulo, alle pendici di Pizzo su Scrau. Si tratta di un paese dell’Ogliastra situato in un interessante ambiente naturalistico, nato dopo il 1951 in seguito ad una terribile alluvione che distrusse il vecchio abitato. è raggiungibile con la SS198 di Seui e Lanusei, il cui tracciato si snoda a soli due chilometri dall abitato. Il territorio Comunale ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 53 a un massimo di 1.079 metri sul livello del mare, è in prevalenza montagnoso, ed essendo quasi privo di importanti vie di comunicazione con il resto della Sardegna, è rimasto estremamente vergine, incontaminato da interventi esterni.

Questo paese fa parte dell’Associazione nazionale delle Città dell’Olio

Questo paese fa parte dell’Associazione delle Città dell’OlioQuesto paese fa parte della Associazione nazionale Città dell’Olio, che ha tra i suoi compiti principali quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità, tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo, diffondere la storia dell’olivicoltura, e garantire il consumatore attraverso le denominazioni di origine. Le Città dell’Olio in Sardegna sono ad oggi Alghero, Berchidda, Bolotana, Bosa, Cuglieri, Dolianova, Escolca, Genuri, Gergei, Giba, Gonnosfanadiga, Ilbono, Ittiri, Masainas, Olbia, Oliena, Orgosolo, Orosei, Osini, Riola Sardo, Samatzai, Santadi, Seneghe, Sennori, Serrenti, Siddi, Sini, Uri, Usini, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamassargia.

Dato l'alto numero di centenari il paese cerca di entrare tra quelli dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale

Longevit , Osini da record: ci sono 8 centenari per settecento abitantiIl Comune sta effettuando le pratiche per entrare in una delle zone blu dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale. Il termine Zone blu, in inglese darkslateblue Zones, viene usato per identificare le aree demografiche o geografiche del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la Provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Gli studiosi, per procedere nel lavoro, tracciavano sulla mappa delle serie di cerchi concentrici blu che indicavano le zone con la più alta longevità, da qui il termine Zona blu.

Origine del nome

La sua più antica attestazione compare nelle Carte Volgari campidanesi, in un documento dell’anno 1217, in cui esso sembra citato nella forma errata di Osono. Viene poi citato nelle rendite pisane del Giudicato di Càralis agli inizi del sec. UndicesimoV nella forma di U ini. È in seguito ricordato nella Chorographia Sardiniae di Giovanni Francesco Fara, che è degli anni 1580-1589, come Oppidum Ossini della diocesi di Suelli. Ed il molto difficoltoso valico chiamato Scala de Santu Giorgiu di Osini viene ricordato nella Leggenda di San Giorgio di Suelli dell’anno 1117, come riportato nell’Archivio Storico sardo. Le origini del suo nome sono poche chiare, ma si ritiene che appartenga allo strato linguistico protosardo, o che possa derivare dal nome gentilizio latino Hosinius, oppure dall altro Usinius, di un proprietario romano che vi aveva una villa, tenuta o fattoria, o terreni in genere.

La sua economia

Itinerari di Sardegna: OsiniSi tratta di un Comune collinare che ha un’economia di tipo prettamente agricolo, dato che l economia locale risente dell impronta rurale della zona. L industria, infatti, se si eccettua qualche piccola azienda edile, è poco rilevante, mentre l agricoltura è da sempre specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta; si pratica anche l allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, ed equini. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Ad Osini vengono prodotti come in tutta l’Ogliastra i culurgiones, una pasta fresca ripiena la cui sfoglia viene realizzata con farina, semola rimacinata di grano duro, acqua e sale, quindi farcita con un cremoso ripieno a base di patate lesse, pecorino sardo, fiscidu che è un formaggio tipico dell'Ogliastra, aglio e menta. Sebbene Osini non rappresenti una delle mete di maggior afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell incontaminato ambiente circostantee di visitare i suoi importanti siti archeologici tra i quali il più significativo è il nuraghe complesso Serbissi. L apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il suo territorio è stato abitato sin dai tempi preistorici come dimostrato dalla presenza nel territorio di alcune domus de janas e di diversi nuraghi. In base ai pochi reperti trovati nel territorio, una presenza punica è testimoniata dal ritrovamento di monete in località Interassas presso la Scala di San Giorgio. Successivamente, nel periodo romano, sono stati ritrovate, in località Su Casteddu sopra la Scala di San Giorgio, delle medaglie di vari imperatori, e, nel 1875, è stata ritrovata a Osini in una sepoltura col suo cadavere una lancia romana. La nascita del paese avviene in età medioevale, in seguito all’abbandono dei villaggi costieri a causa delle incursioni barbariche. Le prime fonti documentate che trattano di Osini risalgono al 1217, ed il villaggio fa parte della curatoria di Coraso, all’interno del Giudicato di Càralis, quando la villa risulta protetta da un Castello, costruito probabilmente dai giudici di Torres. Pochi anni dopo, nel 1288, il giudice di Gallura Nino Visconti viene sconfitto dai Pisani, ma l’arrivo dei Pisani coincide con l’aumento indiscriminato delle tasse. Nel 1259, alla caduta di questo Giudicato, passa per un breve periodo nel Giudicato della Gallura, sotto la cui giurisdizione rimane fino alla metà del tredicesimo secolo. Conquistato nel 1324 dagli Aragonesi, nel 1363, insieme ad altre ville dell’Ogliastra, viene incorporato dal Re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso nella conte di Quirra, data in feudo a Berengario Carroz. Successivamente, nel 1603, la conte viene trasformata in Marchesato, nelle mani delle signorie dei Centelles e degli Osorio de la Cueva, fino al 1839, anno dell’abolizione dei feudi e del suo riscatto da parte del regio demanio. Passato sotto la Repubblica, del Comune di Osini nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro. Nel 2025 torna nella ripristinata Provincia di Ogliastra.

La devastante alluvione del 1951

L'alluvione del 1951 in SardegnaQuesta parte dell'Ogliastra è stata fortemente colpita dell'alluvione dell'ottobre del 1951, che ha presentato i suoi aspetti di eccezionalità per l'estensione dei fenomeni violenti che hanno flagellato ininterrottamente quasi tutta l’isola. Le stime parlano ottomila chilometri quadrati di territorio alluvionato, ben un terzo della superficie dell'intera Sardegna. Il fenomeno si colloca dopo una serie di annate di scarse precipitazioni, che avevano ridotto al minimo le riserve idriche dell’isola e che provocarono, in quella sola annata, una riduzione del trentacinque per cento la produzione ortofrutticola del Campidano. In particolare la devastante alluvione, dovuta a piogge torrenziali durate ininterrottamente dalla mattina del 14 e protrattasi fino al 19 ottobre, ha avuto come ulteriore conseguenza l'abbandono dei centri abitati di Osini e Gairo, interessati da frane e smottamenti e per questo evacuati dalle autorità. Osini è stata colpita dall’esondazione del Rio Pardu, un corso d'acqua a carattere torrentizio che scorre a nord est del paese e che beneficia delle abbondanti piogge invernali, ma si prosciuga completamente durante la stagione secca. Per i gravi e continui movimenti franosi che si è verificato nel suo territorio, è stato abbandonato l’antico abitato, che oggi è detto Osini Vecchio, ed è stato costruito più a monte, poco più di un chilometro più a sud, a circa un chilometro di distanza dal vecchio centro abbandonato, l’attuale rinnovato centro abitato di Osini.

Sagre e feste che si svolgono ad Osini

Osini-Rievocazione del costume tradizionale maschile di OsiniNel piccolo paese di Osini, anche a causa dell’assenza di una associazione folkloristica, col trascorrere del tempo già dai primi del Novecento, l’uso e il tema del costume sardo si era quasi completamente perduto. Ma in seguito, nel 2006, l amministrazione Comunale ha deciso di promuovere una ricerca finalizzata alla ricostruzione di un abito maschile e uno femminile, basati sull analisi dei pochi capi custoditi in paese, su alcune foto d epoca, ed anche su rare testimonianze degli anziani. Comunque ad Osini non si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche, religiose o fieristiche che potrebbero allietare la comunità e richiamare, periodicamente, visitatori dai dintorni.

Tra le principali feste e sagre che si svolgono ad Osini vengono citate il 19 gennaio, la Festa di SantAntonio Abate, con la sera precedente l'accensione del falò; l’ulima settimana di aprile, la Festa di San Giorgio nella chiesa campestre dedicata a questo Santo; a inizio giugno, la Sagre delle Ciliegie che si svolge nella valle dei Tacchi; sempre a giugno, il Torneo della Morra, ossia di Sa Murra Osinesa; la prima settimana di agosto si svolge anche a Osini, oltre che a Jerzu e ad Ulassai, l’importante Festival dei Tacchi, un festival teatrale di valenza nazionale denominato Teatro Ogliastra; l 11 agosto, nella chiesa situata in Osini Vecchio si svolge la Festa di Santa Susanna, che è la Santa patrona del paese; il 14 ed il 15 agosto, la Festa della Madonna della Fede, con festeggiamenti in onore della Madonna di Taccu nella chiesa campestre a lei dedicata.

Osini-Festa di Sant'Antonio Abate Osini-Festa di San Giorgio Osini-Sagra delle Ciliegie Osini-Torneo della Morra Osini-Festival dei Tacchi Osini-Festa di Santa Susanna

Visita di ciò che resta dell'abitato di Osini Vecchio

Percorrendo la SP11 verso nord, prima di arrivare all'ingresso nel paese, vediamo ciò che resta dell’abitato di Osini Vecchio, che è stato abbandonato dopo le grandi alluvioni del 1951.

Prima di arrivare a Osini Vecchio si trovano l’ex lavatoio e le fontane

Proseguendo lungo la via Roma che esce verso nord con il nome di SP11, prima di arrivare nell’abitato di Osini Vecchio, a circa settecento metri dalla piazza Europa, si vede, alla sinistra della strada provinciale, quello che nei tempi passati era il Lavatoio del paese, e che ultimamente è stato sostituito da diverse fontane potabili.

Osini: arrivando all’ex lavatoio di Osini Vecchio Osini-L’ex lavatoio di Osini Vecchio Osini-Una fontana di Osini Vecchio

L’abitato di Osini Vecchio

Osini-L'alluvione del 1951 ad OsiniOsini-Osini Vecchio: dove il tempo si è fermatoProseguendo lungo la SP11, poco più avanti si incominciamo a vedere le prime case dell’antico abitato di Osini Vecchio. Nell’affascinante borgo abbandonato, tutto è rimasto come era un tempo, ma poco rimane di questo centro se non la seicentesca chiesa dedicata a Santa Susanna, la Canonica e poche case, alcune delle quali ristrutturate negli ultimi anni. Si possono ancora vedere le strade, le tipiche case ogliastrine, spesso a un piano, chiuse da caratteristici portoni in legno. Molte hanno le finestre e le porte ancora intatte, colorate, com ’era consuetudine in quel tempo, di calce azzurra o rossa. Si tratta di un paese fantasma sospeso e immoto, che torna a vivere due giorni all’anno, ad agosto, durante le celebrazioni in onore della Santa, quando le case vengono allestite come nell’antichità e la chiesa apre i suoi portoni a mostre e varie attività. Purtroppo recentemente il paese ha subito molte razzie, tra cui il furto della campana dalla vecchia chiesa parrocchiale.

Osini-Una veduta dell’abitato di Osini Vecchio Osini-Una veduta dell’abitato di Osini Vecchio Osini-Una veduta dell’abitato di Osini Vecchio

La vecchia chiesa parrocchiale di Santa Susanna Vergine e Martire

Osini-Osini Vecchio: la parrocchiale dedicata a Santa SusannaOsini-Osini Vecchio: facciata della parrocchiale dedicata a Santa SusannaDopo l’ex lavatoio, percorsi circa trecento metri si vede una deviazione tutta a sinistra, in salita, che porta al piazzale davanti all’ingresso della vecchia Chiesa di Santa Susanna Vergine e Martire, che prima del suo abbandono era la chiesa parrocchiale di Osini. Molto bella, è stata costruita nel diciassettesimo secolo in periodo spagnolo, è stata in seguito distrutta dall’alluvione del 1951, ma in seguito è stata ricostruita conservandone interamente la fisionomia. L’interno ha una pianta a croce latina, e presenta una struttura a navata unica e cappelle del transetto con volta a botte. L’esterno della chiesa è piuttosto semplice, ai lati della parte superiore sono posti due pilastrini ornamentali che racchiudono un elemento decorativo a doppia inflessione, con sotto una piccola nicchia, e sormontato da una croce in bronzo. Sopra il portone in legno è posizionato un rosone con una bianca cornice modanata. Sul lato destro è posizionato il tozzo campanile a una base quadrata, leggermente sproporzionato rispetto al corpo della chiesa, con finestrelle ogivali e cupola cuspidata.

Osini-Osini Vecchio: interno della parrocchiale dedicata a Santa SusannaLa chiesa di Santa Susanna, adibita di nuovo a luogo di culto dopo la ristrutturazione del 2004, si presenta con pianta longitudinale a croce latina, con un'unica navata e delle cappelle nei lati della chiesa sormontate da volta a botte. Il presbiterio è quadrangolare anch'esso sormontato da volta a botte. All'interno della chiesa sono conservati numerosi affreschi e opere d'arte di grande valore storico e artistico, che testimoniano la fervente devozione religiosa della comunità locale. Sul lato sinistro, adiacente alla chiesa, si trova quello che è stato fino all'alluvione del 1951 il Cimitero di Osini, ormai sconsacrato, che è circondato da alte mura in pietra calcarea.

Osini-Osini Vecchio: Festa in onore di Santa Susanna MartireMolto partecipata ad Osini è la Festa in onore di Santa Susanna Martire, che è la Santa patrona di Osini. La festa liturgica cade il giorno 11 agosto, quando la stupenda statua lignea della Martire romana viene portata in processione, dalla chiesa madre in Osini Nuovo fino alla chiesa a lei intestata situata nell'abitato di Osini Vecchia. Qui il Vescovo di Lanusei celebra il pontificale in onore della Vergine Martire, con le celebrazioni religiose a cui seguono i festeggiamenti civili che presentano sempre l’offerta della cena a base di carne, formaggio, pane e vino, ed i balli tipici oltre alle gare poetiche. Durante i giorni dei festeggiamenti sono programmate anche numerose e interessanti altre attività.

Visita del centro del nuovo paese di Osini

Osini viene comunemente diviso in nuovo e vecchio, perché l’attuale paese è nato dopo il novembre 1951 in seguito ad un’alluvione che ha distrutto il vecchio abitato. Il nuovo abitato è interessato da forte espansione edilizia, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico delle località collinari. Il suo centro è inserito in uno scenario montano incontaminato, tra gole, dirupi e falesie ammantate di verde mediterraneo, in una foresta di lecci, uliveti, orti e vigneti, dai quali si ricava un ottimo vino cannonau. Il paese ospita importanti opere di illustri artisti sardi, tra le quali si annoverano Il gioco del volo dell oca di Maria Lai, la rappresentazione della Dea Madre di Costantino Nivola e il murale raffigurante Una coppia che indossa il costume tradizionale di Osini realizzato da Pinuccio Sciola.

La nascita di Osini Nuovo

Osini-Foto che riproduce la costruzione di Osini NuovoNel 1953 viene approvato il piano regolatore del nuovo abitato di Osini, in base al quale vengono dapprima costruiti il Municipio, la chiesa, la caserma dei carabinieri, i caseggiati delle Scuole elementari e Medie, poi le abitazioni per le famiglie che avevano avuto le case travolte dalla furia delle acque, e solo in seguito, in un secondo tempo, vengono realizzati gli appartamenti per tutti gli abitanti, in modo che l’intera popolazione potesse abbandonare l’ormai insicuro vecchio paese. Il paese nuovo è quasi completamente composto da appartamenti, questo è dovuto alla necessità di fornire nel minor tempo possibile degli alloggi alla popolazione dopo l’alluvione. Il nuovo centro è indubbiamente più confortevole del vecchio, con le strade larghe o comunque cementate, le palazzine che sono a più piani. Addentrandosi nelle vie di Osini nuovo ciò che colpisce il visitatore sono i Forni comunali, che costituiscono i forni tradizionali a legna per permettere alle massaie di continuare come per tradizione nella preparazione del tipico pistoccu che un pane a lunga conservazione cotto nel forno a legna, oltre che dei dolci tradizionali e di altro. Si nota, comunque, la fretta con cui Osini è stato costruito per togliere nei tempi più brevi gli abitanti da una situazione pericolosa e di disagio.

Il complesso sportivo di Osini

Arrivando da sud con la SP11, a settecento metri dal cartello segnaletico che indica l’uscita da Ulassai, si trova il primo cartello che indica l’abitato di Osini, e poi, percorsi ancora quasi trecento metri, si trova il cartello segnaletico che indica l’ingresso in Osini, passato il quale la strada provinciale assume il nome di via Roma. Subito più avanti, in località Funtana de Ursa, alla destra della via Roma si trovano i diversi ingressi del Complesso Sportivo di Osini.

Osini-Complesso sportivo: veduta dei due Cempi con tra loro il piccolo anfiteatro Osini-Complesso sportivo: campo polivalente all’aperto Osini-Complesso sportivo: Campo da Mini Pitch

All’interno di questo complesso sportivo si trovano, prima, un Campo di Mini Pitch, nel quale praticare come discipline la pallavolo ed il Mini Volley, e poi, un poco più avanti, un Campo polivalente all’aperto, nel quale si possono praticare le discipline di tennis, calcio e calcetto ossia calcio a cinque. Tra i due campi sportivi, è stato realizzato anche un piccolo anfiteatro.

La grande piazza Europa e la piccola piazza Costantino Nivola con la sua opera Dea Madre

Osini-La piazza EuropaProseguendo verso nord lungo la via Roma per circa duecento metri, alla destra della strada si apre la piazza Europa una grande piazza rettangolare sulla quale si affaccia, alla sinistra, con la facciata parallela alla via Roma, il palazzo che ospita la sede del Municipio di Osini, mentre alla destra si vede un lato della chiesa parrocchiale di San Giuseppe, la cui facciata è rivolta sulla piazza, verso il Municipio. Nell’angolo più a nord est della piazza, confinante con la via Roma, è stata realizzata la piazza Costantino Nivola una piccola piazza verde nel centro di Osini dedicata al grande artista e scultore di Orani, con la riproduzione della Dea Madre, una delle principali sua opere del 2011, che non è una replica di un'antica divinità ma una reinterpretazione moderna del concetto di dea madre, che simboleggia la fertilità e il ciclo della vita, ispirata anche dalle iconiche grandi madri che l'artista aveva creato in precedenza. L'opera è stata realizzata con materiali come il cemento, e si integra perfettamente nel paesaggio urbano di Osini.

Osini-La piazza Costantino Nivola Osini-La Dea Madre di Costantino Nivola nella piazza a lui dedicata

Il Municipio di Osini e l'opera di Maria Lai denominata Il gioco del volo dell’oca

Osini-Il Municipio di OsiniNella piazza Europa, al civico numero 1, si trova l'ingresso del palazzo del Municipio di Osini, che ospita la sua sede e gli uffici che sono in grado di fornire i loro servizi alla popolazione. Sono presenti il Servizio Tecnico, che comprende gli uffici dell'Edilizia Privata, Urbanistica e Lavori Pubblici, e del Patrimonio, Manutenzioni, e Lavori Pubblici; il Servizio Amministrativo, che comprende gli uffici degli Affari Generali e Istituzionali, del Protocollo, e della Segreteria; il Servizio Demografico, che comprende gli uffici dell'Anagrafe, e dello Stato Civile ed Elettorale; il Servizio Finanziario, che comprende gli uffici della Ragioneria, e di IMU e TARI; il Servizio Sociale, che comprende gli uffici dei Servizi Sociali; la Ricostruzione Abitato, che comprende l'Ufficio Ricostruzione Abitato; ed il Servizio Polizia Locale, che comprende la Polizia Municipale.

Sul lato sinistro del palazzo del Municipio di Osini è presente una versione dell’opera di Maria Lai del 2004 denominata Il gioco del volo dell’oca che riproduce il noto tabellone del gioco dell’oca seguendo la linea narrativa ideata dalla Lai. Il tabellone è riprodotto in un pannello a muro, ed è accompagnata da un sottotesto narrativo, che costituisce una vera e propria filastrocca, ricca di significati e simbologie. L’opera di Maria Lai è stata realizzata per essere realizzata inizialmente ad Ulassai, dove è realizzata su fondo bianco con i contorni neri, ma è presente anche qui, nel paese di Osini, dove ha installato un pannello di forex in una versione al negativo rispetto a quella di Ulassai, ovvero su un fondale nero con i contorni bianchi.

Osini: veduta laterale del Municipio di Osini Osini-Sul lato del Municipio di Osini una versioni del gioco del volo dell’oca

La chiesa di San Giuseppe che ospita la parrocchia di Santa Susanna Vergine e Martire

Nella piazza centrale del paese, di fronte al Municipio, al civico numero 13 della piazza Europa si trova la Chiesa di San Giuseppe che ospita la parrocchia di Santa Susanna Vergine e Martire che era precedentemente presente nella chiesa omonima che si trova ancora oggi in Osini vecchio. Si tratta di uno dei primi edifici, insieme al Municipio, alle scuole e alla Caserma, progettato ed edificato in stile geometrico moderno nel nuovo centro dopo l’alluvione del 1951, ma ha subito nel tempo lavori di restauro che ne hanno modificato notevolmente la fisionomia, l'ultimo dei quali nel 2004. La facciata esterna di colore giallo, presenta nella parte inferiore un breve portico racchiuso da un cancello in ferro battuto e delimitato da tre arcate a tutto sesto, con la parte superiore abbellita da un grande mosaico raffigurante la Sacra Famiglia. I due mosaici sono stati realizzati negli anni sessanta del Novecento dal pittore e mosaicista catanese Franco D’Urso, che si è trasferito a Cagliari dove ha lavorato per quasi trent’anni. Il prospetto si conclude con un timpano di forma triangolare con un piccolo oculo circolare, ed è sormontato da una semplice croce. Sul lato destro si eleva l’alto campanile a pianta quadrata.

Osini-Chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe Osini-Chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe: facciata

La chiesa al suo interno è abbastanza semplice, presenta una pianta con base longitudinale, con una navata centrale voltata a botte ed una navatella laterale sulla destra. L’abside è arricchito da un bellissimo mosaico che rappresenta l’Ultima Cena. Nella chiesa sono custoditi una bella croce d’argento e alcuni simulacri, tra i quali quello di San Giorgio Vescovo realizzato da Pasaquale Siculella, quella di Santa Susanna realizzato da Cristiano Delago, ed anche la Dormitio Virginis, un manichino del diciannovesimo secolo che rappresenta la Madonna Assunta dormiente con mani, piedi e volto in legno intagliato policromo e struttura in paglia, con i capelli in forma posticcia, che indossa un manto recente.

Osini-Chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe: simulacro di San Giorgio Vescovo Osini-Chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe: simulacro di Santa Susanna Osini-Chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe: la Dormitio Virginis

Il Murale di Pinuccio Sciola

Osini-Il murale di Pinuccio SciolaAppena passata la piazza Europa, riprendiamo la via Roma ed alla sinistra della strada, sulla parete tra i civici numero 10 e 12, è presente il murale di Piniccio Sciola nel quale, secondo un impianto compositivo simmetrico, è rappresentata una coppia di figure una maschile ed una femminile affrontate, colte di tre quarti. L'uomo porta un berretto sulla testa e tiene la mano destra nella tasca della giacca, la donna col capo coperto da un fazzoletto tiene il braccio sinistro piegato e appoggiato al ventre. L'opera è stata realizzata nel 1995, ed appartiene alla produzione pi tarda come muralista di Pinuccio Sciola, il quale subito dopo si dedicato principalmente alla scultura. Si deve a Sciola la realizzazione nel 1968 dei primi murales in Sardegna, nella sua natìa San Sperate, nonch l'avvio e la guida del progetto estetico ed deologico del paese-museo, che negli anni Settanta ha visto impegnati diversi artisti sansperatini e stranieri nel promuovere un'arte svincolata dai tradizionali luoghi di produzione e fruizione, come espressione della società contadina e dei suoi valori.

La ex Stazione ferroviaria di Osini e Ulassai

Lungo il lato sinistro della via Roma, una quarantina di metri prima del murale di Pinuccio Sciola, tra il civico numero 26 ed il 28, parte la via della Stazione. La seguiamo per un centinaio di metri, poi svoltiamo a sinistra in viale San Giorgio che, dopo quasi un altro centinaio di metri, si immette sulla via della Libertà, dove subito a sinistra si trova l’edificio che ospitava la Ex Stazione ferroviaria di Osini e Ulassai che si trova in un’area compresa tra via della Libertà, sulla quale è posta la facciata, ed il viale San Giorgio.

Osini-La ex stazione di Osini e Ulassai Osini-Ex stazione di Osini e Ulassai: facciata

Si tratta della stazione intermedia della linea ferroviaria che collegava Gairo, che descriveremo più avanti, con Jerzu, che abbiamo già visitato. Il fabbricato viaggiatori si presenta in ottimo stato di conservazione e mantiene l’aspetto originale, comprese le diciture sulla facciata ed ai lati, oltre alla decorazione sotto la canaletta di scolo del tetto, tipica delle stazioni realizzate dalle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna alla fine del diciannovesimo secolo.

Le sculture stradali lungo la strada verso Osini Vecchio

Ritorniamo nella grande piazza Europa e, da dove eravamo arrivati al Municipio di Osini, riprendiamo la via Roma. Da qui proseguiamo verso nord con la via Roma, che arriverà alla periferia settentrionale dell'abitato. Percorsi circa duecento metri dalla piazza Europa, arriviamo dove proviene da destra la via Leonardo da Vinci e, passato questo punto, la via Roma esce da Osini Nuovo con il nome di SP11, e si dirige verso l’antico abitato di Osini Vecchio. Proseguendo, alla sinistra della strada si trovano le belle sculture stradali realizzate sulla roccia all'uscita da Osini.

Osini-Le sculture stradali tra Osini Nuovo ed Osini Vecchio Osini-Le sculture stradali tra Osini Nuovo ed Osini Vecchio Osini-Le sculture stradali tra Osini Nuovo ed Osini Vecchio

Il Cimitero Comunale di Osini

Osini-Il cancello di ingresso del Cimitero ComunaleDall'uscita dall'abitato di Osini Nuovo, percorsi un centinaio di metri lungo la SP11 in direzione di Osini Vecchio, svoltiamo tutto a destra in una stretta strada in discesa che, dopo una quarantina di metri, ci fa svoltare a sinistra da dove raggiungiamo alla destra della strada il muro di cinta del Cimitero Comunale di Osini, lungo il quale si trova il suo cancello di ingresso. Nel 2023 sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza del muro perimetrale del cimitero comunale mediante demolizione dei tratti gravemente danneggiati e la loro successiva ricostruzione.

Visita dei dintorni di Osini

Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Osini si trovano alcune località di grande bellezza ed anche diversi nuraghi ed altri siti archeologici. Sono stati, infatti, portati alla luce i resti della fonte di Funtana Noa; delle tombe di giganti Sanu I, e Sanu II; del nuraghe complesso di tipo misto Sa Serra de Is Perdas; del nuraghe complesso Serbissi; dei nuraghi semplici Montumarci, Orruttu, Samuccu, Sangurtidorgia, Sanu, Urceni; ed anche del nuraghe Figumorus, che è di tipologia indefinita. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto.

Il Taccu di Osini

Osini-L’altopiano del TaccuL’altopiano del Taccu, compreso fra i territori dei comuni di Osini, Ulassai, Gairo e Ussassai, si estende per una superficie di circa trenta chilometri quadrati, e rappresenta un’unità morfologica ben definita, formata da coperture calcaree dolomitiche mesozoiche. Arrivando sul Taccu provenendo da Osini, alla base dell’altopiano si trova la chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli. Inoltre, l’accesso alla parte più alta del Taccu è consentito da una stretta gola, attraversata da una strada asfaltata, denominata strada che attraversa la Scala di San Giorgio, che porta, passando appunto attraverso la Scala di San Giorgio, sull’altopiano del Taccu, il quale è ricco di emergenze archeologiche.

Alla base del Taccu si trova la chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli

Osini-Chiesa campestre di San Giorgio di SuelliDalla piazza Europa, seguendo la via della Stazione, poi la via San Giorgio, arriviamo sulla via della Libertà, lungo la quale, a sinistra, si trova la ex Stazione ferroviaria. Prendiamo, invece, la via della Libertà verso destra e la seguiamo fino a fuori dall’abitato, e, dopo poco più di un chilometro, vediamo alla sinistra della strada la Chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli che, secondo alcuni studiosi, risalirebbe al 1300. Prima di accedere allo spazio nel quale si trova la chiesa, si passa attraverso un antico arco di ingresso per la chiesa di San Giorgio. Si raggiunge poi la piccola chiesa, che si presenta con un stile molto semplice, tipica caratteristica delle chiese campestri presenti nella zona dell’Ogliastra, con un’unica navata di pianta rettangolare, con il tetto a capanna con tegole, travi e cannetti in perfetto stile sardo, e con la facciata di colore bianco, il portone in legno ed un piccolo campanile a vela.

Osini-Chiesa campestre di San Giorgio di Suelli Osini-Chiesa campestre di San Giorgio di Suelli

Osini-Festa di San Giorgio vescovo di SuelliTutti gli anni durante l ultima settimana di aprile la popolazione di Osini celebra la Festa di San Giorgio Vescovo di Suelli, ossia Sa Festa e Santu Orgi. I festeggiamenti a lui dedicati si aprono il venerd , quando il simulacro del Santo, vestito con i paramenti liturgici, viene portato in processione dalla chiesa madre di Osini a quella campestre a lui dedicata. All arrivo della statua, dopo le cerimonie religiose seguono le manifestazioni civili, che consistono solitamente in balli e offerta della cena da parte del Comitato organizzatore. Il sabato i festeggiamenti continuano, mentre la domenica, dopo le cerimonie religiose, il simulacro ritorna alla chiesa madre accompagnato da un corteo festante.

Osini-Festa di San Giorgio: simulacro del Santo vestito con i paramenti liturgiciLa storia religiosa del paese di Osini è legata alla figura di San Giorgio Vescovo che è particolarmente venerato in Sardegna, dove gli sono state dedicate diverse Chiese, ed è patrono della diocesi d’Ogliastra. Come attestato dalla sua prima fonte agiografica, che è la Legenda Sanctissimi Georgii Presulis Suellinsis, scritta nel 1117, la gola chiamata la Scala di San Giorgio, che descriveremo più avanti, sarebbe stata aperta da un miracolo di Giorgio Vescovo, che è stato il primo titolare dell’antica diocesi di Suelli. In occasione di una visita pastorale ad Osini, giunto ai piedi un monte impenetrabile, pensando soprattutto ai disagi dei poveri viaggiatori, egli avrebbe elevato una preghiera a Dio, e miracolosamente nel monte si sarebbe aperto uno stretto varco per rendere più breve e facile il cammino. Il varco avrebbe preso simbolicamente il suo nome per ricordarne il passaggio, e sarebbe divenuto, quindi, la Scala di San Giorgio. Nei suoi pressi, inoltre, egli avrebbe fatto scaturire una sorgente d’acqua per alleviare ulteriormente le fatiche dei viandanti. In onore di questi miracoli, gli Osinesi hanno edificato, ai piedi della montagna sulla quale si trova la Scala di San Giorgio, la piccola chiesa campestre a lui intitolata.

Lungo la strada per la Scala di San Giorgio si trova il Campo da Calcio di Osini

Dalla piazza Europa, seguendo la via della Stazione, poi la via San Giorgio, arriviamo sulla via della Libertà, lungo la quale, a sinistra, si trova la ex Stazione ferroviaria. Prendiamo, invece, la via della Libertà verso destra e la seguiamo per duecento metri, poi prendiamo tutto a sinistra una strada in salita che, in una cinquantina di metri, ci porta alla parallela più in alto, che è la via Sardegna. La prendiamo verso destra e la seguiamo fino fuori dall’abitato, dove assume il nome di strada per la Gola di San Giorgio.

Osini-Campo da Calcio Comunale: ingresso Osini-Campo da Calcio Comunale: Campo da gioco Osini-Campo da Calcio Comunale: le tribune per gli spettatori

Percorsa per poco più di cinquecento metri la strada per la Gola di San Giorgio, arrivati in località Cosseddu, troviamo, alla destra della strada, la via di accesso al Campo da Calcio Comunale di Osini. Il Campo da Calcio ha fondo in terra battura, ed è dotato di tribune in grado di ospitare 200 spettatori, ed ospita le partite casalinghe della squadra Osini, che partecipa al campionato di calcio di Prima Categoria, nel Girone A in Sardegna.

Proseguendo raggiungiamo la Scala di San Giorgio

La strada che attraversa la Scala di San Giorgio è una la stretta strada asfaltata che si dirige verso ovest e che, un paio di chilometri dopo la deviazione per il Campo da Calcio Comunale, ci porta all’interno della suggestiva gola chiamata Scala di San Giorgio dichiarata con legge regionale del 1989 monumento Naturale della Sardegna, che si apre lungo le pareti che delimitano ad est l ampio tavolato calcareo dolomitico del Taccu di Osini, altopiano alto quasi mille metri che sovrasta il paese e domina tutta l’Ogliastra. L altopiano è rivestito da una natura lussureggiante e maestosa, boschi di lecci, macchia mediterranea costituita da erica, cisto, lentisco, fillirea e corbezzolo, con sorgenti d acqua fresca e numerosi fenomeni carsici. Non è raro avvistare diversi esemplari di fauna selvatica come il cinghiale, la volpe, il falco pellegrino, il corvo imperiale e il gatto selvatico. Inoltre, negli ultimi anni è stato attivato un progetto per il ripopolamento del cervo sardo, che trova nel Taccu un habitat ideale.

In gergo locale con Scala si intende un accesso ripido e accidentato attraverso un costone roccioso, e nel caso specifico indica un valico naturale di collegamento tra due valli, quella del Rio Pardu a nord-est e del Flumineddu a sud ovest. Questa angusta gola si situa ad un’altitudine tra gli 870 ed i 928 metri, offrendo scenari dalla bellezza spettacolare. Essa è delimitata da alte e incombenti pareti rocciose che si alzano verticali per diverse decine di metri, e, cosa del tutto particolare che la rende unica, è attraversata da uno stretto nastro d’asfalto proveniente da Osini, che ne permette una facile visita.

Osini-La Scala di San Giorgio vista dal tacco di Osini Osini-La strada che percorre la Scala di San Giorgio Osini-Il passo di San Giorgio Osini-Il passo di San Giorgio Osini-La frattura rocciosa detta Sa Brecca ’e Usala Osini-Il viottolo che condce alla sommità di Sa Brecca ’e Usala

Si tratta di un luogo di grande suggestione, caratterizzato da numerose diaciasi, nome con il quale si indicano profonde fratture delle masse rocciose, prodotte senza apprezzabile spostamento delle parti generale. La più conosciuta è la cosiddetta Sa Brecca ’e Usala, che attraversa in senso verticale la parte ovest della gola e sprofonda per quasi cento metri. Da qui è possibile risalire lungo le pareti rocciose, che si ergono verticali per qualche decina di metri separate da una brevissima distanza, grazie ad un corto viottolo inframezzato da gradini che conduce, attraverso la vallata Truculu, fino alla sommità, da dove si può ammirare un panorama mozzafiato sulla Valle del Rio Pardu. La cima più alta è quella chiamata S’Assa e Su Casteddu, ossia la parete del Castello, di oltre 1200 metri di altitudine, che costituisce uno spettacolare punto panoramico da cui è possibile ammirare la Vallata del Rio Pardu, nonché il vecchio centro abitato di Osini, abbandonato in seguito all’alluvione del 1951. La sua denominazione ha indotto, per molto tempo, a ritenere che vi fosse ubicato un Castello di età medievale, oggi, tuttavia, sulla base del ritrovamento di numerosi materiali come ceramica e monete romane ascrivibili ad età romano bizantina, la maggior parte degli studiosi propende per ipotizzarvi la sede di una postazione militare romana.

I resti del nuraghe complesso Serbissi con vicino le due tombe di giganti e la fonte sacra

Osini-Il nuraghe complesso SerbissiOsini-Nuraghe Serbissi: riscostruzione in 3DAttraversata la Scala di San Giorgio, dopo quattrocento metri arriviamo a un bivio, dove svoltiamo leggermente a destra seguendo le indicazioni. Dopo un chilometro e seicento metri, al termine della strada asfaltata, prendiamo la strada bianca sulla destra indicata come viabilità di accesso al complesso nuragico Serbissi, dopo novecento metri svoltiamo a sinistra per rimanere sulla viabilità di accesso, la seguiamo per un chilometro ed ottocento metri, poi svoltiamo a sinistra e, dopo settecento metri, arriviamo ai piedi dell’altura dove sorge il nuraghe Serbissi un nuraghe complesso che è, come ha scritto Giovanni Lilliu, il più bello ed importante di tutti quelli che si trovano sul Taccu di Osini.

Osini-Nuraghe Serbissi: resti del nuraghe complesso SerbissiEdificato in materiale indeterminato a 945 metri di altezza, in una posizione dominante dalla quale si poteva controllare tutta la zona, è senza dubbio il nuraghe più bello del Taccu di Osini. Si tratta di un raro esempio di nuraghe complesso edificato ad alta quota, formato da un mastio centrale, ben conservato, con un diametro di circa dieci metri ed un’altezza residua di quasi sei metri e mezzo, e tre torri laterali, fasciate da un poderoso bastione e collegate all’interno della struttura da uno stretto corridoio. La torre centrale ha due vani interni sovrapposti, la camera inferiore presenta la copertura a tholos ben conservata ed una nicchia nella parete sinistra, mentre la camera del piano superiore, raggiungibile con una scala a sinistra del corridoio d’ingresso, è quasi interamente crollata. Le torri laterali ed il bastione di protezione sono state quasi certamente realizzate in epoche successive.

Osini-Nuraghe Serbissi: resti del nuraghe complesso Serbissi Osini-Nuraghe Serbissi: resti del nuraghe complesso Serbissi Osini-Nuraghe Serbissi: resti del nuraghe complesso Serbissi Osini-Nuraghe Serbissi: resti del nuraghe complesso Serbissi Osini-Nuraghe Serbissi: resti del nuraghe complesso Serbissi

Attorno al nuraghe si trovano i resti di un Villaggio nuragico costituito da otto capanne circolari in pietra e argilla, pavimentate con ciottoli, alcune delle quali di ampie dimensioni.

Più a valle rispetto al nuraghe sono presenti, inoltre, i resti delle due Tombe di giganti di Serbissi. Si tratta di due tombe del tipo a filari, costruite con blocchi di pietra disposti in filari, una delle quali danneggiata, mentre un'altra, che è situata nel fondovalle, risulta interrata, ed è del tipo a filari con stele centinata. Inoltre, vicino ad esse, si trova una sorgente che costituiva presumibilmente la Fonte Sacra chiamata Funtana Noa, edificata in materiale indeterminato a 899 metri di altezza.

Osini-icino al nuraghe Serbissi: resti della tomba di Serbissi Osini-icino al nuraghe Serbissi: resti della Funtana Noa

La grotta di Sebissi

Osini-La grotta di SebissiOsini-La grotta di Sebissi: verso l'entrata principale della grottaLungo la strada che porta sulla cima della collina sulla quale sorge il nuraghe, circa venti metri più a valle, troviamo gli ingressi della Grotta di Sebissi, che è accessibile da due entrate distinte, la principale ad ovest e l'altra ad est. Si tratta quasi di un tunnel naturale, che permette di attraversare la montagna sottostante il nuraghe complesso Serbissi, e contiene due grandi sale circolari, collegate tra loro da un corridoio. Pur non essendo grandissima, si ritiene che la grotta fosse frequentata già in epoca prenuragica, e che sia stata utilizzata anche successivamente, forse come magazzino e come ambiente di conservazione delle derrate alimentari. Ed ancora pochi anni fa i pastori continuavano ad utilizzarla in questo modo. All’interno della grotta, come nei pressi del nuraghe di Serbissi e nelle vicinanze delle tombe di giganti, sono stati ritrovati diversi frammenti ceramici.

Osini-La grotta di Sebissi: l'entrata principale della grotta Osini-La grotta di Sebissi: interno della grotta Osini-La grotta di Sebissi: l'altra entrata della grotta

I resti del nuraghe semplice Urceni

Osini-Il nuraghe semplice UrceniOsini-Resti del nuraghe semplice UrceniAttraversata la Scala di San Giorgio, dopo quattrocento metri arriviamo a un bivio, dove svoltiamo leggermente a destra seguendo le indicazioni. Dopo un chilometro e seicento metri, al termine della strada asfaltata, prendiamo la strada bianca sulla sinistra, la seguiamo per tre chilometri ed arriviamo a cedere, alla destra della strada, il nuraghe Urceni. Si tratta di un nuraghe semplice che è stato edificato in calcare su uno sperone roccioso a 926 metri di altitudine, a strapiombo proprio nel lato dell’ingresso, in una zona panoramica in mezzo a un bosco di lecci, da dove è possibile ammirare gran parte dell’altopiano del Taccu. La strada per arrivarci non è delle migliori, ma comunque vale la pena arrampicarsi a piedi sino alla fine della vallata.

Il complesso nuragico di Urceni è formato da ben sette ambienti, tutti diversi tra loro. Si tratta di un nuraghe e vari edifici circolari, protetti da un alto muro nel lato più esposto. Il nuraghe è del tipo monotorre, ha un diametro di sei metri ed un’altezza residua di cinque metri, con una porta di ingresso molto imponente, superiore rispetto alla media, soprattutto se si considerano le piccole dimensioni del nuraghe. La volta a tholos della camera è quasi del tutto crollata, mentre è ben conservata la scala, ricavata nello spessore murario, che portava al piano superiore. Fino a pochi anni fa, date le sue buone condizioni, veniva utilizzato come rifugio dai pastori.

Osini-Resti del nuraghe semplice Urceni Osini-Resti del nuraghe semplice Urceni Osini-Resti del nuraghe semplice Urceni

Dietro il nuraghe si trova un Villaggio nuragico composto da diversi edifici circolari, alcuni ben conservati caratterizzati da nicchie alle pareti. L’intero complesso è protetto da alte mura, in buono stato di conservazione, con un ingresso a corridoio che permetteva di entrare nel villaggio fortificato. Nel 1997 sono stati effettuando scavi archeologici nel nuraghe e in diversi vani dell'insediamento circostante, a seguito dei quali nelle vicinanze del nuraghe e del villaggio, sono stati ritrovati frammenti di tegami, ciotole e tazze in ceramica. Nella vallata sottostante, vi è una Fonte sacra con lo stesso nome del nuraghe.

I resti del nuraghe semplice Orruttu con vicno la capanna circolare

Osini-Resti del nuraghe semplice OrruttuAttraversata la Scala di San Giorgio, dopo quattrocento metri arriviamo a un bivio, dove svoltiamo leggermente a sinistra seguendo le indicazioni che ci fanno scendere nella vallata di Truculu. Percorsi due chilometri, arriviamo al centro della vallata di Truculu, e vediamo alla sinistra della strada il nuraghe Orruttu. Si tratta di un nuraghe semplice di tipo monotorre, edificato in pietra calcarea a 816 metri di altezza, con una camera interna dotata di volta a tholos. Ha un diametro di dodici metri con un’altezza residua di quattro metri e mezzo. È costruito con blocchi di calcare locale di grandi dimensioni, squadrati al fine di meglio sfruttare il terreno sottostante. Non era ben conservato: delle murature si conservavano solo per pochi filari, si intravedeva l’ingresso di forma trapezoidale architravato e l’interno era ingombro di crolli. Un recente restauro, ha però evidenziato, nella camera interna, la presenza di due nicchie e della scala interna.

Osini-Resti del nuraghe semplice Orruttu Osini-Resti del nuraghe semplice Orruttu Osini-Resti del nuraghe semplice Orruttu

È attestata la sua frequentazione dal Bronzo Medio al Bronzo Recente, ed è stato ritrovato tra i blocchi della muratura un piccolo bracciale in bronzo a cerchio aperto, a sezione circolare.

Nei pressi del nuraghe, a una quindicina di metri di distanza, vicino al bordo della strada comunale, si trovano i resti di una Capanna nuragica. Si tratta di una struttura composta da una capanna circolare e da un atrio a pianta rettangolare antistante I'ingresso, che si apre a sud est. Il vano, di pianta circolare, ha un diametro esterno di otto metri ed interno di circa sei metri. L atrio è lungo quattro metri e largo un metro e ottanta. La struttura si conserva per un altezza residua di ottanta centoimetri.

Osini-Resti della capanna nuragica di Orruttu Osini-Resti della capanna nuragica di Orruttu

Si ritiene che la capanna circolare facesse parte di un villaggio di cui sono ancora visibili solo esigue tracce, soprattutto a sud e ad est del nuraghe.

I resti del nuraghe semplice Sanu con vicino le due tombe di giganti

Osini-Il nuraghe semplice SanuOsini-Resti del nuraghe semplice SanuProseguiamo lungo la strada che ci ha portati a visitare il nuraghe Orruttu, dopo appena duecentocinquanta metri prendiamo la deviazione in una strada bianca sulla sinistra che, in cinquecento metri, si immette in una trasversale. La prendiamo verso destra e, in altri cinquecento metri, verso la fine della vallata di Truculu, troviamo alla destra della strada il nuraghe Sanu. È un nuraghe semplce di tipo monotorre, edificato in calcare a 812 metri di altitudine, con una camera interna dotata di volta a tholos. Ha un diametro di dodici metri e mezzo, doveva essere molto alto ma oggi ha una altezza residua di sei metri mancando di tutta la parte superiore. Realizzato con blocchi di calcare locale molto ben squadrati, è discretamente conservato, ma ha l’ingresso ostruito dai crolli che ne ingombrano anche l’interno. Durante gli scavi sono stati ritrovati anelli di bronzo a cerchio aperto molto sottili, con le estremità appuntite.

Osini-Resti del nuraghe semplice Sanu Osini-Resti del nuraghe semplice Sanu Osini-Resti del nuraghe semplice Sanu

Nelle vicinanze del nuraghe, si trovano due tombe di giganti di ognuna delle quali si conserva solo il filare inferiore di pietre, sia della camera funeraria che della facciata. Recenti scavi attestano la loro frequentazione dal periodo del Bronzo Medio fino al Bronzo Recente, con una successiva rifrequentazione anche in epoca successiva.

Osini-Tombe di giganti del nuraghe Sanu: resti della tomba A meglio conservata Osini-Tombe di giganti del nuraghe Sanu: resti della tomba Ba

La tomba A conserva, dell’esedra, cinque lastroni infissi nel terreno del lato destro, ed un solo lastrone molto grande di quello sinistro, che costituiva uno degli stipiti dell’ingresso. La camera funeraria è lunga quasi dieci metri e larga quasi un metro. Conserva solo parte del perimetro esterno ed è priva dei lastroni di copertura.

La tomba B conserva, dell’esedra, quattro lastroni del lato destro e tre lastroni di quello sinistro. Il corpo della camera è, invece, appena ricostruibile dato che risulta quasi del tutto distrutto.

L'hotel Scala San Giorgio

Osini-L’Hotel Scala San GiorgioPassata la deviazione sulla sinistra nella strada bianca che ci ha portati al nuraghe Sanu, proseguiamo lungo la strada che ci ha portati a visitare il nuraghe Orruttu ed il nuraghe Sanu. Percorsa per un chilometro, arriviamo di fronte a quella che un tempo era una Colonia, che ora è diventura una struttura turistica ricettiva, ossia l’Hotel Scala San Giorgio, un hotel con ristorante e pizzeria. Situato a venticinque minuti a piedi dal monumento naturale Scala di San Giorgio, l'hotel a 5 stelle dispone di Wi-Fi nelle aree comuni e del servizio parcheggio in loco. Il centro di Osini si trova quattro chilometri dall'hotel, e la Grotta di Su Marmuri è a circa due chilometri di distanza.

La chiesa di Nostra Signora della Fede

Appena passato l'Hotel, un sentiero sulla sinistra ci porta alla piccola Chiesa campestre di Nostra Signora della Fede. Localizzata nella quieta campagna di Osini, ha una facciata che si presenta molto semplice con un portone in legno, una pccola tettoia in tegole ed una piccola finestra di forma circolare sovrastante la porta, il tetto a capanna in stile sardo con travi in legno e tegole. In fondo alla chiesa, sul lato posteriore, è presente anche un piccolo campanile. La piccola piccola chiesa campestre si presenta con un’unica navata a pianta rettangolare, il cui interno è stato tinteggiato di colore giallo canarino con degli inserti caratteristici in muratura di pietra locale.

Osini-Chiesa campestre di Nostra Signora della Fede Osini-Chiesa campestre di Nostra Signora della Fede: facciata

Il 14 ed il 15 agosto, nella chiesa campestre dedicata a Nostra Signora della Fede, in località Taccu si svolge la Festa della Madonna della Fede, nella quale si svolgono i festeggiamenti in onore della Madonna di Taccu.

I resti della Caserma dell'Ente Foreste che oggi ospita il Tree of Life Sardinia Camping

Accanto alla chiesa campestre si trovano i resti della Caserma dell'Ente Foreste, che è stata trasfermata nel Tree of Life Sardinia Camping, che dipende dal vicino Hotel San Giorgio. Il Camping comprende anche diverse strutture turistiche, tra le quali una struttura dormitorio nel quale vengono ospitati i visitatori, ed una struttura per arrostire che viene utilizzata, appunto, dai visitatori per arrostire la carne. Ci si trova, inoltre, un anfiteatro che viene utilizzato per manifestazioni durante le vacanze dei ragazzi nel periodo estivo.

Osini-Il Tree of Life Sardinia Camping Osini-Tree of Life Sardinia Camping: struttura dormitorio Osini-Tree of Life Sardinia Camping: struttura per arrostire Osini-Tree of Life Sardinia Camping: l’anfiteatro

La Funtana de Sa Brecca

Poco distante dalla chiesa di Nostra Signora della fede, subito a sud dell'anfiteatro, si raggiunge l'antica Funtana de Sa Brecca. In lingua sarda Sa Brecca significa la spaccatura, e si riferisce a una formazione geologica o a una particolare conformazione del terreno.

Osini-Verso la Funtana de Sa Brecca Osini-La Funtana de Sa Brecca

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Osini ci recheremo a visitare Gairo con i resti dell’abitato di Gairo Vecchio e con la visita dei dintorni dove si trova il monumento naturale Sa Perda ’e Liana e la Marina di Gairo con le spiagge di Su Sirboni e Coccorrocci.


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