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Osini con i resti dell'abitato di Osini Vecchio e con i siti archeologici tra cui il nuraghe SerbissiIn questa tappa del nostro viaggio, da Ulassai ci recheremo a visitare Osini con i resti dell'antico abitato di Osini Vecchio e con i diversi siti naturalistici e resti archeologici presenti nei suoi dintorni tra i quali il più significativo è il nuraghe Serbissi. La regione storica dell'Ogliastra
In viaggio verso OsiniDa Ulassai, sempre seguendo la SP11, dopo appena un chilometro raggiungiamo il piccolo ma importante centro agricolo di Osini, nei dintorni del quale troviamo diversi nuraghi ed il monumento naturale detto Scala di San Giorgio. Dal Municipio di Ulassai a quello di Osini si percorrono 1.5 chilometri. Il paese chiamato Osini
Origine del nomeLa sua più antica attestazione compare nelle Carte Volgari campidanesi, in un documento dell'anno 1217, in cui esso sembra citato nella forma errata di Osono. Viene poi citato nelle Rendite pisane del giudicato di Cagliari agli inizi del sec. XIV nella forma di Uçini. È in seguito ricordato nella Chorographia Sardiniae di Giovanni Francesco Fara, che è degli anni 1580-1589, come Oppidum Ossini della diocesi di Suelli. Ed il molto difficoltoso valico chiamato Scala de Santu Giorgiu di Osini viene ricordato nella Leggenda di San Giorgio di Suelli dell'anno 1117, come riportato nell'Archivio Storico Sardo. Le origini del suo nome sono poche chiare, ma si ritiene che appartenga allo strato linguistico protosardo, o che possa derivare dal nome gentilizio latino Hosinius, oppure dall’altro Usinius, Di un proprietario romano che vi aveva una villa, tenuta o fattoria, o terreni in genere. La sua economiaSi tratta di un comune collinare che ha un'economia di tipo prettamente agricolo, dato che l’economia locale risente dell’impronta rurale della zona. L’industria, infatti, se si eccettua qualche piccola azienda edile, è poco rilevante, mentre l’agricoltura è da sempre specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, ed equini. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Sebbene non rappresenti una delle mete di maggior afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nell’incontaminato ambiente circostante. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciIl suo territorio è stato abitato sin dai tempi preistorici come dimostrato dalla presenza nel territorio di alcune domus de Janas e di diversi nuraghi. In base ai pochi reperti trovati nel territorio, una presenza punica è testimoniata dal ritrovamento di monete in Località Interassas presso la Scala di San Giorgio. Successivamente, nel periodo romano, sono stati ritrovate, in località su Casteddu sopra la Scala di San Giorgio, delle medaglie di vari imperatori, e, nel 1875, è stata ritrovata a Osini in una sepoltura col suo cadavere una lancia Romana. La nascita del paese avviene in età medioevale, in seguito all'abbandono dei villaggi costieri a causa delle incursioni barbariche. Le prime fonti documentate che trattano di Osini risalgono al 1217, ed il villaggio fa parte della curatoria di Coraso, all'interno del giudicato di Cagliari, quando la villa risulta protetta da un castello, costruito probabilmente dai giudici di Torres. Pochi anni dopo, nel 1288, il giudice di Gallura Nino Visconti viene sconfitto dai Pisani, ma l'arrivo dei Pisani coincide con l'aumento indiscriminato delle tasse. Nel 1259, alla caduta di questo giudicato, passa per un breve periodo nel giudicato della Gallura, sotto la cui giurisdizione rimane fino alla metà del tredicesimo secolo. Conquistato nel 1324 dagli Aragonesi, nel 1363, insieme ad altre ville dell'Ogliastra, viene incorporato dal re d'Aragona Pietro IV il cerimonioso nella contea di Quirra, data in feudo a Berengario Carroz. Successivamente, nel 1603, la contea viene trasformata in marchesato, nelle mani delle signorie dei Centelles e degli Osorio de la Cueva, fino al 1839, anno dell'abolizione dei feudi e del suo riscatto da parte del regio demanio. Passato sotto la repubblica, del comune di Osini nel 1927, dopo la creazione della provincia di Nuoro, viene cambiata la provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Nuoro. A seguito della devastante alluvione del 1951, dovuta a piogge torrenziali durate ininterrottamente dal 15 al 19 ottobre che hanno colpito senza tregua circa tre quarti dell'intera Isola, e che causano l'esondazione del rio Pardu che scorre a nord est, per i gravi e continui movimenti franosi viene abbandonato l'antico abitato, che oggi è noto come Osini Vecchio, e costruito a monte, un chilometro più a sud, l'attuale centro abitato di Osini. Successivamente nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell'Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla provincia di Nuoro. sagre e feste che si svolgono ad Osini
Visita del centro del nuovo paeseOsini viene comunemente diviso in Nuovo e Vecchio, perché l'attuale paese è nato dopo il novembre 1951 in seguito ad un'alluvione che ha distrutto il vecchio abitato. Il nuovo abitato, interessato da forte espansione edilizia, conserva ancora una piccola parte delle antiche costruzioni che costituivano l'antico nucleo, oggi semi abbandonato, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico collinare. Il suo centro è inserito in uno scenario montano incontaminato, tra gole, dirupi e falesie ammantate di verde mediterraneo, in una foresta di lecci, uliveti, orti e vigneti, dai quali si ricava un ottimo vino cannonau. Il paese ospita importanti opere di illustri artisti sardi, tra le quali si annoverano Il gioco del volo dell’oca di Maria Lai, la rappresentazione della Dea Madre di Costantino Nivola e il murale di Pinuccio Sciola raffigurante una coppia che indossa il costume tradizionale di Osini. La nascita di Osini Nuovo
Il complesso sportivo di OsiniArrivando da sud con la SP11, a settecento metri dal carello segnaletico che indica l'uscita da Ulassai, si trova il primo cartello che indica l'abitato di Osini, e poi, percorsi ancora quasi trecento metri, si trova il cartello segnaletico che indica l'ingresso in Osini, passato il quale la strada provinciale assume il nome di via Roma. Subito più avanti, in Località Funtana de Ursa, alla destra della via Roma si trovano i diversi ingressi del complesso sportivo di Osini. All'interno di questo complesso sportivo si trovano, prima, un campo di Mini Pitch, nel quale praticare come discipline la pallavolo ed il Mini Volley, e poi, un poco più avanti, un campo polivalente all'aperto, nel quale si possono praticare le discipline di tennis, calcio e calcetto ossia calcio a cinque. Tra i due campi sportivi, è stato realizzato anche un piccolo anfiteatro. La grande piazza Europa e la piccola piazza Costantino Nivola
Il Municipio di OsiniIl palazzo del Municipio di Osini ospita la sua sede e gli uffici che sono in grado di fornire i loro servizi alla popolazione. Sul lato sinistro dell'edificio è presente una versione dell'opera di Maria Lai del 2004 denominata Il gioco del volo dell'oca, che riproduce il noto tabellone del gioco dell'oca seguendo la linea narrativa ideata dalla Lai. Il tabellone è riprodotto in un pannello a muro, ed è accompagnata da un sottotesto narrativo, che costituisce una vera e propria filastrocca, ricca di significati e simbologie. L'opera di Maria Lai è presente soprattutto ad Ulassai, dove è realizzata su fondo bianco con i contorni neri, ma è anche qui, nel paese di Osini, dove è realizzata dal fondale nero con i contorni bianchi. La chiesa di San Giuseppe che ospita la parrocchia di Santa Susanna vergine e martire
La ex stazione di Osini e Ulassai
Il cimitero di OsiniDa dove eravamo arrivati in piazza Europa, proseguiamo verso nord con la via Roma, che uscirà dall'abitato di Osini Nuovo con il nome di SP11 e si dirigerà verso il resto dell'antoco abitato di Osini Vecchio. Percorsi trecento metri dalla piazza Europa, svoltiamo subito a destra nella strada in discesa che, in poche decine di metri, ci porta al muro di cinta ed all'ingresso del cimitero di Osini. I resti di Osini VecchioPercorrendo la SP11 verso nord, alla distanza di circa un chilometro e mezzo vediamo quanto resta dell'abitato di Osini Vecchio, che è stato abbandonato dopo le grandi alluvioni del 1951. Prima di arrivare a Osini Vecchio si trovano l'ex lavatoio e le fontaneProseguendo lungo la via Roma che esce verso nord con il nome di SP11, prima di arrivare nell'abitato di Osini Vecchio, a circa settecento metri dalla piazza Europa, si vede, alla sinistra della strada provinciale, quello che nei tempi passati era il Lavatoio del paese, e che ultimamente è stato sostituito da diverse Fontane potabili. L'abitato di Osini Vecchio
La vecchia chiesa parrocchiale di Santa Susanna vergine e martire
Molto partecipata è la festa in onore di Santa Susanna martire, patrona di Osini. La festa liturgica cade il giorno 11 agosto quando la stupenda statua lignea della martire romana viene portata in processione, dalla chiesa madre in Osini Nuovo, alla sua chiesa situata in Osini vecchia. Qui il Vescovo di Lanusei celebra il pontificale in onore alla vergine martire, a cui seguono i festeggiamenti civili che presentano sempre l'offerta della cena a base di carne, formaggio, pane e vino, ed i balli tipici con le gare poetiche. Durante i giorni dei festeggiamenti sono programmate sempre numerose e interessanti attività. La natura ed i diversi siti archeologici nei dintorni di OsiniNei dintorni di Osini si trovano alcune località di grande bellezza ed anche diversi nuraghi ed altri siti archeologici. Sono stati, infatti, portati alla luce i resti dei nuraghi semplici Montumarci, Orruttu, Samuccu, Sangurtidorgia, Sanu, Urceni; del nuraghe complesso Serbissi; ed anche dei nuraghi Figumorus e Sa Serra de Is Perdas, tutti di tipologia indefinita. Il Taccu di Osini
Alla base del Taccu si trova la chiesa campestre di San Giorgio Vescovo di Suelli
Tutti gli anni durante l'ultima settimana di aprile la popolazione di Osini celebra la festa di San Giorgio Vescovo di Suelli. I festeggiamenti si aprono il venerdì, quando il simulacro del Santo, vestito con i paramenti liturgici, viene portato in processione dalla chiesa madre di Osini a quella campestre a lui dedicata. All'arrivo della statua, dopo le cerimonie religiose seguono le manifestazioni civili, che consistono solitamente in balli e offerta della cena da parte del Comitato organizzatore. Il sabato i festeggiamenti continuano, mentre la domenica, dopo le cerimonie religiose, il simulacro ritorna alla chiesa madre accompagnato da un corteo festante. Lungo la strada per la Scala di San Giorgio si trova il campo da calcio di OsiniDalla piazza Europa, seguendo la via della Stazione, poi la via San Giorgio, arriviamo sulla via della Libertà, lungo la quale, a sinistra, si trova la ex stazione ferroviaria. Prendiamo, invece, la via della Libertà verso destra e la seguiamo per duecento metri, poi prendiamo tutto a sinistra una strada in salita che, in una cinquantina di metri, ci porta alla parallela più in alto, che è la via Sardegna. La prendiamo verso destra e la seguiamo fino fuori dall'abitato, dove assume il nome di strada per la Gola di San Giorgio. Percorsa per poco più di cinquecento metri la strada per la Gola di San Giorgio, arrivati in Località Cosseddu, troviamo, alla destra della strada, la via di accesso al campo da calcio comunale di Osini. Il campo da calcio ha fondo in terra battura, ed è dotato di tribune in grado di ospitare 200 spettatori, ed ospita le partite casalinghe della squadra Osini, che partecipa al campionato di calcio di Prima Categoria, nel Girone A in Sardegna. Proseguendo raggiungiamo la Scala di San GiorgioLa strada che attraversa la Scala di San Giorgio è una la stretta strada asfaltata che si dirige verso ovest e che, un paio di chilometri dopo la deviazione per il campo da calcio comunale, ci porta all'interno della suggestiva gola chiamata Scala di San Giorgio, dichiarata con Legge Regionale del 1989 monumento Naturale della Sardegna, che si apre lungo le pareti che delimitano ad est l’ampio tavolato calcareo dolomitico del Taccu di Osini, altopiano alto quasi mille metri che sovrasta il paese e domina tutta l'Ogliastra. L’altopiano è rivestito da una natura lussureggiante e maestosa, boschi di lecci, macchia mediterranea costituita da erica, cisto, lentisco, fillirea e corbezzolo, con sorgenti d’acqua fresca e numerosi fenomeni carsici. Non è raro avvistare diversi esemplari di fauna selvatica come il cinghiale, la volpe, il falco pellegrino, il corvo imperiale e il gatto selvatico. Inoltre, negli ultimi anni è stato attivato un progetto per il ripopolamento del cervo sardo, che trova nel Taccu un habitat ideale. In gergo locale con Scala si intende un accesso ripido e accidentato attraverso un costone roccioso, e nel caso specifico indica un valico naturale di collegamento tra due valli, quella del Rio Pardu a nord-est e del Flumineddu a sud ovest. Questa angusta gola si situa ad un'altitudine tra gli 870 ed i 928 metri, offrendo scenari dalla bellezza spettacolare. Essa è delimitata da alte e incombenti pareti rocciose che si alzano verticali per diverse decine di metri, e, cosa del tutto particolare che la rende unica, è attraversata da uno stretto nastro d'asfalto proveniente da Osini, che ne permette una facile visita. Si tratta di un luogo di grande suggestione, caratterizzato da numerose diaciasi, nome con il quale si indicano profonde fratture delle masse rocciose, prodotte senza apprezzabile spostamento delle parti generale. La più conosciuta è la cosiddetta Sa Brecca 'e Usala, che attraversa in senso verticale la parte ovest della gola e sprofonda per quasi cento metri. Da qui è possibile risalire lungo le pareti rocciose, che si ergono verticali per qualche decina di metri separate da una brevissima distanza, grazie ad un corto viottolo inframezzato da gradini che conduce, attraverso la vallata Truculu, fino alla sommità, da dove si può ammirare un panorama mozzafiato sulla Valle del Rio Pardu. La cima più alta è quella chiamata s'Assa e su Casteddu, ossia la parete del castello, di oltre 900 metri di altitudine, che costituisce uno spettacolare punto panoramico da cui è possibile ammirare la Vallata del Rio Pardu, nonché il vecchio centro abitato di Osini, abbandonato in seguito all'alluvione del 1951. La sua denominazione ha indotto, per molto tempo, a ritenere che vi fosse ubicato un castello di età medievale, oggi, tuttavia, sulla base del ritrovamento di numerosi materiali come ceramica e monete romane ascrivibili ad età romano bizantina, la maggior parte degli studiosi propende per ipotizzarvi la sede di una postazione militare romana. Resti del nuraghe complesso Serbissi
Attorno al nuraghe si trovano i resti di un villaggio nuragico, costituito da otto capanne circolari in pietra e argilla, pavimentate con ciottoli, alcune delle quali di ampie dimensioni. Più a valle sono presenti, inoltre, due Tombe di giganti, una a filari con stele centinata, e vicino ad esse si trova una sorgente che costituiva presumibilmente una Fonte sacra.
Resti del nuraghe semplice Urceni
Dietro il nuraghe si trova un villaggio nuragico composto da diversi edifici circolari, alcuni ben conservati. L'intero complesso è protetto da alte mura, in buono stato di conservazione, con un ingresso a corridoio che permetteva di entrare nel villaggio fortificato. Nelle vicinanze del nuraghe e del villaggio, sono stati ritrovati frammenti di tegami, ciotole e tazze in ceramica. Nella vallata sottostante, vi è una Fonte sacra con lo stesso nome del nuraghe. Resti del nuraghe semplice Orruttu
È attestata la sua frequentazione dal Bronzo Medio al Bronzo Recente, ed è stato ritrovato tra i blocchi della muratura un piccolo bracciale in bronzo a cerchio aperto, a sezione circolare. Nei pressi del nuraghe si trovano i resti di una Capanna nuragica circolare, con davanti all'ingresso un atrio a pianta rettangolare. Resti del nuraghe semplice Sanu
Nelle vicinanze del nuraghe, si trovano due Tombe di giganti, di ognuna delle quali si conserva solo il filare inferiore di pietre, sia della camera funeraria che della facciata. Recenti scavi attestano la loro frequentazione dal periodo del Bronzo Medio fino al Bronzo Recente, con una successiva rifrequentazione anche in epoca successiva. La tomba A conserva, dell'esedra, cinque lastroni infissi nel terreno del lato destro, ed un solo lastrone molto grande di quello sinistro, che costituiva uno degli stipiti dell'ingresso. La camera funeraria è lunga quasi dieci metri e larga quasi un metro. Conserva solo parte del perimetro esterno ed è priva dei lastroni di copertura. La tomba B conserva, dell'esedra, quattro lastroni del lato destro e tre lastroni di quello sinistro. Il corpo della camera è appena ricostruibile dato che risulta quasi del tutto distrutto. La chiesa campestre di Nostra Signora della FedePassata la deviazione sulla sinistra nella strada bianca che ci ha portati al nuraghe Sanu, proseguiamo lungo la strada che ci ha portati a visitare il nuraghe Orruttu ed il nuraghe Sanu. Percorsa per un chilometro, arriviamo di fronte all'Hotel Ristorante Pizzeria Scala San Giorgio, dove un sentiero sulla sinistra ci porta alla chiesa campestre di Nostra Signora della Fede. Localizzata nella quieta campagna di Osini, la piccola piccola chiesa campestre si presenta con un'unica navata a pianta rettangolare, il cui interno è stato tinteggiato di colore giallo canarino con degli inserti caratteristici in muratura di pietra locale. La facciata si presenta molto semplice con un portone in legno, una pccola tettoia in tegole ed una piccola finestra di forma circolare sovrastante la porta, il tetto a capanna in stile sardo con travi in legno e tegole. In fondo alla chiesa, sul lato posteriore, è presente anche un piccolo campanile. Il 14 ed il 15 agosto, nella chiesa campestre dedicata a Nostra Signora della Fede, in località Taccu si svolge la festa della Madonna della Fede, nella quale si svolgono i festeggiamenti in onore della Madonna di Taccu. L'anfiteatro e la ex Colonia che è diventua una struttura ricettiva
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Osini faremo una deviazione della parte nord orientale della Barbagia di Seulo e ci recheremo a visitare Ussassai, il paese che vedremo con il suo centro e con i suoi dintorni. | ||||
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