Uno dei siti più visitati per conoscere la Sardegna che ha ricevuto fino a oltre 900 visitatori in un solo giorno | ||||
![]() ![]() | ||||
Home page Guest book Siti amici Sostienici Scrivici Mappa del sito | ||||
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | |
Semestene che visiteremo con i suoi dintorni nei quali si trova la chiesa romanica di San Nicola di TrullasIn questa tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Meilogu recandoci a visitare Semestene con i suoi dintorni nei quali si trova la chiesa romanica di San Nicola di Trullas.. La regione storica del Meilogu, chiamata anche Mejlogu o Logudoro Meilogu
In viaggio verso SemesteneUsciamo da Bonorva verso ovest sulla SP43, dopo due chilometri svoltiamo a destra imboccando la SS131 di Carlo Felice, che seguiamo per 250 metri. Poi, seguendo le indicazioni, svoltiamo a sinistra ed imbocchiamo la SP8, la seguiamo per poco più di tre chilometri e mezzo, fino a che ci porta all'interno dell'abitato di Semestene. Dal centro di Bonorva a quello di Semestene abbiamo percorso circa sei chilometri. Il piccolo paese chiamato Semestene
Origine del nomeLa sua denominazione è attestata già in documenti di età medievale, nella forma di Semeston. Poco chiare risultano le sue origini, tuttavia si ritene che esso possa derivare dallo strato linguistico protosardo. La sua economiaPiccola comunità collinare, Semestene ha un'economia basata sull'attività agricola, soprattutto coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti ed ulivi, oltre che sulla pastorizia e sull'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L’industria è del tutto inesistente, e modesta è anche la presenza del terziario. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Brevi cenni storiciIl suo territorio è abitato sino dall’età preistorica, ed in seguito viene colonizzato dai Romani, che vi istituiscono una Mansio, ossia una stazione di sosta lungo una strada romana. In periodo medievale appartiene al giudicato di Torres, nella curatoria di Costival. La sua denominazione è attestata, in documenti di età medievale, nella forma di Semeston. Nel 1255 viene conquistata dai Doria e, a partire dal quattordicesimo secolo, segue le vicende storiche del vicino borgo di Bonorva. Le principali feste e sagre che si svolgono a SemesteneNon sono molte le principali feste e sagre che si svolgono a Semestene, tra le quali le principali sono, il 23 aprile, la festa del Patrono, San Giorgio; e le tradizionali celebrazioni religiose in onore di San Nicola di Trullas, che si tengono la seconda domenica di agosto. Visita del centro di SemesteneL'abitato, interessato da espansione edilizia, è circondato da vaste campagne e affacciato sulla valle che si apre ai suoi piedi. Arriviamo nell'abitato con la SP8, dalla quale, dopo 3,6 chilometri da dove la avevamo presa, parte sulla destra, verso nord, la via Giuseppe Garibaldi, che ci porta nel centro del paese, dove si trova la piazza Dante Alighieri con la chiesa parrocchiale ed il Municipio. Il complesso sportivo di SemesteneArrivando a Semestene con la SP8, quattrocento metri prima di arrivare alla via Giuseppe Garibaldi, troviamo sulla destra la via Sassari, con le indicazioni che ci porterebbe al centro dell'abitato. Proseguiamo sulla SP8 per circa cento metri, e prendiamo una strada sulla sinistra, che, in centocinquanta metri ci porta al complesso sportivo di Semestene, costituito da diverse strutture tra le quali campi di calcio e di tennis, che si trovano alla destra della strada. Il cimiteroProseguendo lungo questa strada per circa centocinquanta metri, troviamo sulla destra lo slargo che conduce all'ingresso del cimitero di Semestene. La chiesa parrocchiale di San Giorgio
Presso questa chiesa si svolge, il 23 del mese di aprile, in occasione della sua ricorrenza liturgica, la festa di San Giorgio, che è il patrono di Semestene, con cerimonie religiose e manifestazioni civili. Il Municipio di SemesteneAlla sinistra della scalinata che porta alla chiesa di San Giorgio, nella stessa piazza Dante, al civico numero 16, si trova l'edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Semestene. Visita dei dintorni di SemesteneNei dintorni di Semestene sono stati portati alla luce i resti del nuraghe semplice Loschiri; ed anche dei nuraghi Badde Sanno Mulina, Badu Fenugiu, Codes, Crastos 'e s'Annae, de Iscola, Fenosu, Giudeo, Mura 'e Ferula, Muru, Pedra Ruia, Sa Ferula, s'Appiu, Taccas, tutti di tipologia indefinita. Nei dintorni i Semestene si trova, inoltre, la bella chiesa romanica di San Nicola di Trullas. I resti della chiesa di Santa Giusta che era la parrocchia dell'antico borgo medioevale di FrabicasPresa dal centro di Semestene la strada che porta al cimitero, la seguiamo per altri duecento metri. La strada sbocca su una trasversale, che prendiamo verso sinistra, dopo poco più di cento metri prendiamo a sinistra la strada comunale di Santa Giusta, che ci porta alle Rovine della chiesa di Santa Giusta. Era l'antica parrocchiale del borgo medioevale di Frabicas, e si trova in condizioni di totale rovina. La chiesa romanica di San Nicola di Trullas
La festa di San Nicola di Trullas, organizzata dai tre Obrieri di Semestene, è la principale festa del paese. Nella prima domenica del mese di agosto si raggiunge la piccola chiesa campestre di San Nicola di Trullas, dalla quale viene prelevata la statua del Santo, che verrà portata in processione sino al paese. Una settimana dopo iniziano i festeggiamenti religiosi e civili. Successivamente la statua verrà riportata nell'antica piccola chiesa dalla quale era stata prelevata. Resti del nuraghe de IscolcaPercorsi altri circa duecento metri sulla SP8, prendiamo una stradicciola sulla sinistra che, dopo cento metri, sbocca su una trasversale, che prendiamo verso sinistra. La seguiamo per quattrocento metri, quando sbocca su un'altra trasversale, che prendiamo, questa volta, verso destra. Dopo settecentocinquanta metri, prendiamo una deviazione verso sinistra, che seguiamo per circa novecento metri. Qui è possibile prendere un sentiero sulla destra, che si arrampica sull'altopiano di Campeda, e che porta all'enorme nuraghe de Iscolca, costruito sul bordo a precipizio dell'altopiano, a 556 metri di altezza. Si tratta di una tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico ed architettonico, un bellissimo nuraghe di tipologia indefinita, probabilmente un polilobato con, nella torre principale, la tholos quasi integra, alla quale mancano solo pochi blocchi. Il nuraghe costituiva un'autentica postazione di vedetta, dato che da esso la visuale può spaziare dalla Marina di Bosa fino ai colli di Villanova Monteleone, ossia su tutto il Meilogu. I resti della chiesa di Santa Maria che era la parrocchia dell'antico borgo medioevale di SansaI resti della chiesa di Santa Maria di Sansa sono molto difficili da raggiungere. Ripresa la SP8, la si segue per 1,8 chilometri e si arriva a una deviazione sulla sinistra, in direzione di Macomer e Bosa. Prendiamo questa deviazione, restando sulla SP8, e la seguiamo per 5,8 chilometri, poi ci fermiamo in uno spazzo sull'altopiano, e prendiamo un sentiero sulla sinistra che, passato un cancello in metallo, seguiamo per circa un chilometro all'interno della tenuta dei fratelli Casùle, fino ad arrivare sulla punta dell'altopiano che guarda verso il paese. Qui si trovavano i resti dell'insediamento medioevale di Sansa, che faceva parte della curatoria di Costa de Addes e venne abbandonato agli inizi del '300, e si trovano le Rovine della chiesa di Santa Maria, che era la chiesa parrocchiale del villaggio scomparso. Dell'antica chiesa, oltre a parte della muratura esterna, è rimasta in opera l'abside. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, visiteremo Pozzomaggiore che vedremo con le sue diverse chiese, tra le quali il santuario di San Costantino dove si svolge l'Ardia di San Costantino, ed i dintorni dove si trova il nuraghe Calchinarzu con la Ziggurath costruita sopra di esso. | ||||
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | |
© Claudio de Tisi 2002-2020 - Codice Fiscale DTSCLD44M23F132W | ||||