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Aglientu con la sua costiera, da Rena Majori a Cala Piscina e Monte Russu, e da Vignola a Portobello di Gallura


In questa tappa del nostro viaggio, partendo da Santa Teresa di Gallura scenderemo lungo la costa per visitare Aglientu e la sua costiera, con le spiagge da Rena Majori a Cala Piscina e Monte Russu, e da Vignola a Portobello di Gallura.

La Regione storica della Gallura

La Regione storica della GalluraLa Regione storica della Gallura (nome in gallurese Gaddùra, in lingua sarda Caddùra) occupa l’estremità nord orientale dell’Isola, delimitata a sud dal massiccio granitico del Monte limbara, a sud ovest dal corso inferiore del fiume Coghinas, a sud est dal monte Nieddu nei comuni di San Teodoro e Budoni. È stata, nell’alto periodo medioevale, uno dei quattro giudicali sardi. Principale risorsa economica di questa Regione è il turismo, sviluppatosi a seguito della realizzazione del famoso insediamento turistico dell’area del Consorzio Costa Smeralda, oltre all’industria del sughero e del granito, nelle quali ha raggiunto primati a livello internazionale. I comuni che ne fanno parte sono Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Golfo Aranci, la Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Palau, Sant’Antonio di Gallura, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba. In Gallura si parla il Gallurese, che è di ceppo toscano ed ha forti analogie con il còrso, è infatti molto simile al dialetto parlato nel distrello di Sarlene nel sud della Corsica, ma conserva alcuni influssi derivanti dal logudorese, che era parlato nel territorio antecedentemente, durante il periodo giudicale.

La costiera di Aglientu da Rena Majore a Vignola Mare

Da Santa Teresa prendiamo la SP90 verso Castelsardo, e dopo sei chilometri e mezzo arriviamo fino all’ultima frazione del suo comune, che abbiamo incontrato nella precedente tappa, ossia alla frazione denominata Ciuchesu. Subito dopo inizia la costiera di Aglientu da Rena Majore a Vignola Mare.

Quattro VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 4 Vele al comprensorio del Golfo dell’Asinara, della costa nord occidentale dell’isola e del parco Naturale dell’Asinara. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

Nella frazione Ciuchesu si trova la spiaggia di Rena Majore

Da dove, usciti da Santa Teresa di Gallura, la SS133bis si immette sulla via Nazionale, abbiamo presa verso sud la SP90, la abbiamo seguita per quattro chilometri e mezzo, ed abbiamo trovato la deviazione leggermente sulla destra nella via Lu Pultiddolu, Aglientu: la strada per le dune di la licciaUna stradina asfaltata che procede verso sud ovest, e che, costeggiando il Camping la liccia, ci aveva portati a raggiungere la frazione Ciuchesu (altezza metri 53, distanza 6.7 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti) al limite meridionale del territorio di Santa Teresa di Gallura. Qui, se, invece di prendere a destra per rimanere nella via Lu Pultiddolu, proseguiamo dritti, troviamo un sentiero che ci porta, prima della spiaggia di Rena Majore, alla Dune di la liccia, che si trovano a cavallo tra il territorio di Santa Teresa di Gallura e quello di Aglientu, e sono, purtroppo, piene di spazzatura che nessuno toglie.

Proseguendo lungo la SP90 verso sud, entriamo nel territorio di Aglientu, e, dopo due chilometri, svoltiamo a destra a una deviazione sulla cosiddetta strada Rena Majore, una strada bianca che prendiamo dove si trova alla sinistra della strada una indicazione per il Camping la liccia, circa quattrocento metri prima della deviazione a sinistra sulla via la Pineta, che ci porterà al centro della frazione Aglientu denominata Rena Majore. Presa questa deviazione la seguiamo per duecentoventi metri, e prendiamo un sentiero sulla sinistra che ci porta al centro della spiaggia di Rena Majori, mentre, proseguendo per altri cinquecento metri, un altro sentiero sulla sinistra ci porta alla estremità settentrionale della spiaggia, dove si trovano le dune già descritte.

Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena MajoriLa spiaggia di Rena Majori è lunga un chilometro, ed è composta da un fondo di sabbia chiarissima, molto fine, attraversata dal rio Cantaru e dal rio Ciuchesa, e circondata dalle dune coperte di vegetazione e tempestata da scogli scuri, in mezzo ad un mare turchese e cristallino. Il fondale sabbioso digradante e le caratteristiche dell’arenile sono particolarmente adatti per la balneazione ed il gioco dei bambini, ed il mare è ricco di pesci, molto apprezzato dagli amanti delle immersioni subacquee e dello snorkeling. La pineta alle sue spalle costituisce un tranquillo punto di frescura ed ombra nelle calde giornate estive. Sono presenti un ampio parcheggio e il campeggio, e sulla spiaggia si possono noleggiare ombrelloni, sedie a sdraio, natanti e patini. Si tratta di una delle spiagge meno conosciute e frequentate di questo tratto di costa. Proseguendo sul bagnasciuga, e camminando verso destra, arriviamo ad incontrare numerose persone dedite ad una presenza naturista.

Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena Majori Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena Majori Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena Majori Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena Majori Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena Majori

La frazione Rena Majore di Aglientu

Dalla deviazione che avevamo presa per raggiungere la spiaggia di Rena Majori, percorsi ancora sulla SP90 circa quattrocento metri verso sud, subito dopo il cartello indicatore del chilometro 58, troviamo la deviazione a sinistra sulla via la Pineta. La seguiamo per circa quattrocentocinquanta metri, poi prendiamo a sinistra la via Nettuno, che, in circa seicento metri, ci porta al centro della frazione Rena Majore (altezza metri 76, distanza 22.1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 114), una frazione Aglientu costituita da un grande villaggio turistico.

La frazione littichedda e la localtà Riccinu con la chiesa campestre di San Giovanni Battista

Dal centro di Rena Majore, evitata la deviazione sulla sinistra in via Nettuno, proseguiamo verso sud con la via la Pineta. La seguiamo per trecentocinquanta metri, poi la strada prosegue sulla via la littichedda, che, dopo un chilometro e novecento metri, termina su una trasversale. Qui prendiamo verso sinistra la strada che, in ottocentocinquanta metri, ci porta nella frazione littichedda (altitudine non disponibile, distanza 14,7 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti).

Aglientu-Riccinu: chiesa di Santu Ghjuanni di Riccinu ossia di San Giovanni BattistaDove la via la littichedda termina sulla trasversale, prendiamo, invece, verso destra, la sterrata che, in due chilometri ed ottocento metri, ci porta in località Riccinu, dove, alla destra della strada, si trova la chiesa di Santu Ghjuanni di Riccinu ossia la chiesa di San Giovanni Battista. L’edificio non ha caratteristiche architettoniche di particolare rilievo, in quanto appartiene al novero delle Chiese campestri, tutte uguali, volute da Pio XI per l’evangelizzazione della Gallura e costruite intorno al 1930. La prima domenica maggio presso questa chiesa vi si svolge la Festa di San Giovanni, quasi esclusivamente a carattere religioso, frequentata principalmente dagli abitanti degli stazzi vicini, che colgono l’occasione per fare una bella scampagnata, con pranzo all’ombra dei secolari alberi di olivastro che circondano la chiesa. Ma la vera e propria Festa di San Giovanni, con tutti i rituali sacri e gastronomici tipici delle sagre campestri, si svolge l’ultima domenica di agosto, normalmente prossima al 29, data nella quale si celebra il martirio del Santo.

Tornati sulla costa arriviamo alla spiaggia di Rena di Matteu

Da dove avevamo presa la deviazione per la località Rena Majore, proseguendo sulla SP90 per duecento metri, troviamo un incrocio, che, a sinistra, ci porta, con la via Nettuno, ancora nel centro della frazione, mentre invece, a destra, ci porta all’estremo meridionale della spiaggia di Rena Majori, dove si trova il Chiosco di Lorenzo. Proseguendo ancora verso sud sulla SP90 per seicentocinquanta metri, al chilometro 57.2, prendiamo sulla destra un sentiero che, in circa un chilometro, ci porta sulla costa alla spiaggia di Rena di Matteu. L’ampio arenile di sabbia bianca e finissima si raggiunge con una lunga passeggiata di circa venti minuti, questo la rende poco affollata anche in periodi in cui i litorali della zona sono presi d’assalto dai turisti.

Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena di MatteuProseguendo lungo la costa verso sud dalla spiaggia di Rena Majori, passato il promontorio che termina sul mare con la punta chiamata Lu Nidu di l’Acula, si arriva alla piccola baia nella quale si trova la meno conosciuta ma altrettanto bella spiaggia di Rena di Matteu caratterizzata da sabbia bianca, calda e finissima, con la presenza di piccolissimi ciottoli agli estremi dell’arenile. Ha un fondale basso e prevalentemente sabbioso, con la presenza di scogli affioranti dall’acqua, e si affaccia su un meraviglioso mare cristallino, che appare come una tavola di colori ove l’azzurro ed il verde prevalgono sulle restanti sfumature. La natura circostante si presenta con la consueta macchia mediterranea, che abbonda di colori e di profumi, con la presenza di alberi di ginepro ed eucalipto. Non sono presenti servizi su questa spiaggia.

Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena di Matteu Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena di Matteu Aglientu-rena Majore: la spiaggia di Rena di Matteu

La località su Stazzareddu con la spiaggia di Cala Pischina

Percorso ancora circa un chilometro e mezzo verso sud sulla SP90, troviamo sulla destra, in località su Stazzareddu, una strada bianca, dalla quale occorre proseguire a piedi lungo il sentiero che, costeggiando la pineta, conduce al mare, in un’ampia baia chiamata Cala Pischina una bellissima baia circondata dalla florida macchia mediterranea che inebria l’ambiente circostante con i suoi aromi. Nella baia si trova la spiaggia di Cala Pischina, detta anche spiaggia di su Stazzareddu.

Aglientu-Su Stazzareddu: la spiaggia di Cala Piscina detta anche spiaggia di su StazzaredduQui si sviluppa la spiaggia di Cala Pischina detta anche spiaggia di su Stazzareddu una striscia di sabbia con un arenile che si presenta composto da un fondo di sabbia chiara, piuttosto grossa, con scogli granitici affioranti. Il bellissimo mare trasparente è di colori cangianti tra l’azzurro e le varie sfumature affascinanti, di verde, ed ha un fondale basso e sabbioso, con le acque che sono spesso calme e poco profonde, ideale per famiglie con bambini. Non sono presenti servizi su questa spiaggia, che è mediamente frequentata durante la stagione estiva.

Aglientu-Su Stazzareddu: tramonto sulle spiaggette lungo la costa Aglientu-Su Stazzareddu: spiaggette lungo la costa Aglientu-Su Stazzareddu: insenatura di Cala Piscina Aglientu-Su Stazzareddu: insenatura di Cala Piscina Aglientu-Su Stazzareddu: la spiaggia di Cala Piscina Aglientu-Su Stazzareddu: la spiaggia di Cala Piscina

L’insenatura detta Lu Caloni porta al promontorio di Monte Russu

Aglientu: la grande baia di Lu CaloniScendendo verso sud lungo la costa, da Cala Piscina, e percorrendo circa un chilometro, è possibile raggiungere a piedi la spiaggia di Monte Russu, che si trova a sud del promontorio omonimo. Dalla spiaggia di Cala Piscina, guardando verso sud, si vede il caratteristico promontorio rotondeggiante di Monte Russu, ma prima di esso, lungo la costa, si trova una grande insenatura, ossia una Cala detta, appunto per questo, Lu Caloni. La Cala è chiusa, verso sinistra, dall’ampio promontorio di capo Monte Russu.

Aglientu: il promontorio di Monte RussuIl promontorio di Monte Russu caratterizzato dalle rocce rosse che affiorano dal mare azzurrissimo, con la sua spiaggia è incluso tra le Riserve Naturali dalla legge regionale 31/89 e riconosciuto come sito di Interesse comunitario da parte del Ministero dell’Ambiente, e costituisce un piccolo angolo di paradiso, dove è possibile vedere numerose specie di uccelli che trovano riparo nel suo ambiente tranquillo. Di fronte alla sommità del promontorio si trova, nel mare, lo scoglio di Monte Russu, del quale è particolare il fiordo che divide la roccia. A sud del promontorio si sviluppa un’ampia baia, ossia un’insenatura nella quale sono presenti diverse spiagge.

La spiaggia di Monte Russu chiamata anche spiaggia della Piana

Percorsi due chilometri e duecento metri dalla deviazione per Cala Piscina, troviamo quella che ci porta alla prima spiaggia, che chiude a nord la baia. Si tratta della spiaggia di Monte Russu, formata dalla foce del rio Sperandeu rispetto alla quale si trova a sud, e dominata dal massiccio del Monte Russu. L’accesso, oltre che dalla strada provinciale, può essere anche a piedi, proseguendo verso nord dalla spiaggia di Lu littaroni, che si trova più a sud nell’ampia baia.

Aglientu-Monte Russu: la spiaggia di Monte Russu chiamata anche spiaggia della PianaL’arenile della bella spiaggia di Monte Russu chiamata anche spiaggia della Piana è costituita da un ampio e solitario arenile, dove la sabbia bianca si accompagna a rocce di granito e al mare turchese, circondato da ginepri e dune, separato dagli scogli in due mezzelune sabbiose. Il fondale è costituito da una finissima sabbia chiara, variegato e ricco di pesci, è molto apprezzato dagli amanti delle immersioni subacquee e particolarmente adatto alla pratica del windsurf. Dietro la spiaggia corre lo splendido sentiero natura che copre gran parte del litorale del comune di Aglientu.

La spiaggia, il cui nome deriva dalla tonalità che le rocce del promontorio di Monti Russu assumono al tramonto, è stata premiata nel 2005 da Legambiente come una delle dieci più belle spiagge d’Italia.

Attrverso la pineta di Chischinaggju-Tavunatu alla spiaggia di Lu litarroni e più a sud alla spiaggia di Naracu Nieddu

Aglientu-Monte Russu: la strada attraversa la pineta di Chischinaggju-TavunatuPiù a sud si trova la spiaggia di Lu litarroni, alla quale si arriva dalla SP90, svoltando a destra a due chilometri e trecento metri dalla deviazione per la spiaggia di Monte Russo, fino a raggiungere, in cinquecento metri, il parcheggio. Da qui si prosegue a piedi per circa due chilometri, attraverso una stradina in mezzo alla vasta e bellissima Pineta di Chischinaggju-Tavunatu, che inizia qui e giunge verso sud fino alle località dalle quali prende il nome, e che si sviluppa a ovest della strada provinciale arrivando fino al mare.

Aglientu-Monte Russu: l’ampio arenile della spiaggia di Lu litarroniL’ampio arenile della spiaggia di Lu litarroni si presenta composto da un fondo di sabbia chiara finissima, dai riflessi dorati, alternata a tratti di sassolini. Attraversata dalla foce del rio litarroni, la spiaggia si apresu un panorama di grande bellezza, con la vista sul promontorio del Monte Russu. È circondata da numerose dune coperte di vegetazione, oltre alle piante di eucalipto e ginepro, e delimitata dagli scogli dalle sfumature rosate. I servizi offerti sono caratterizzati da un ampio parcheggio, campeggio, bar e punti di ristoro. Nella zona a nord della spiaggia si trova un’ampia zona a presenza naturista, ossia frequentata dai naturisti.

Aglientu-Monte Russu: veduta del promontorio di Monte Russu dalla pineta Aglientu-Monte Russu: l’ampio arenile della spiaggia di Lu litarroni Aglientu-Monte Russu: l’ampio arenile della spiaggia di Lu litarroni

Subito a sud della spiaggia di Lu littaroni e confinante con essa, lungo un tratto di costa ininterrotto, si trova la spiaggia di Naracu Nieddu, chiamata anche Caletta di Lu littaroni, alla quale si arriva a piedi da Lu littaroni proseguendo verso sud, dato che la spiaggia rimane nello stesso arenile.

Aglientu-Monte Russu: la spiaggia di Naracu Nieddu chiamata anche caletta di Lu littaroniLa spiaggia di Naracu Nieddu chiamata anche Caletta di Lu littaroni è un arenile di non grandi dimensioni, di bellezza eccezionale, caratterizzato da un fondo di sabbia chiara finissima dai riflessi dorati, alternata a tratti di sassolini. Il fondale basso e digradante è particolarmente adatto alla balneazione e al gioco dei bambini. La spiaggia è circondata da numerose dune coperte di vegetazione, oltre alle piante di eucalipto e ginepro.

La spiaggia di Tavunatu

Ripesa la SP90, un chilometro e duecento metri dopo la deviazione che ci ha portato alla spiaggia di Lu littaroni, ne troviamo un’altra, sempre sulla destra, che ci porta, in quattrocento metri, nella località Tavunatu, dove attraversiamo quello che resta del Campeggio Marina delle Rose ormai dismesso, ai limiti meridionali dell’ampia pineta di Tavunatu. Prendendo un sentiero che conduce verso la costa, arriviamo alla spiaggia di Tavunatu. Non è possibile parcheggiare l’auto presso la spiaggia, che si raggiunge solo tramite una salita e discesa a piedi.

Aglientu-Tavunatu: la spiaggetta o caletta a TavunatuSul promontorio che separa la spiaggia di Narcau Nieddu dalla successiva spiaggia di Tavunatu, si trova la Spiaggetta o Caletta a Tavunatu piuttosto corta e stretta, ed un pò in pendenza, priva di qualsiasi tipo di servizi, che si raggiunge percorrendo un sentiero che segue la costa, dalla sottostante spiaggia di Tavunatu. Più a sud, nella successiva insenatura, si trova la spiaggia di Tavunatu caratterizzata da sabbia bianca a grani medi, con la presenza di piccoli ciottoli in prossimità della battigia e qualche masso, ma presenza anche zone in cui il fondale è sabbioso. Aglientu-Tavunatu: la spiaggia di TavunatuIl mare cristallino ha un colore azzurro chiaro ed è limpidissima, e l’ambiente naturale nel quale si trova la spiaggia è costituito da scogli e pareti rocciose e merita assolutamente una visita. Attorno alla spiaggia è presente rigogliosa la macchia mediterranea che rende lo scenario naturale e paradisiaco. Non sono presenti servizi su questa spiaggia, ma da qualche anno una parte della spiaggia è dedicata agli animali d’affezione, permettendo la possibilità di portare gli amici a quattro zampe in spiaggia con i propri padroni.

La spiaggia di rio li Saldi

Proseguendo sulla SP90 per un chilometro e duecento metri, dopo aver superato il chilometro 49.5, si arriva al ponte sul fiume chiamato Riu li Saldi, subito dopo il quale vi è un piccolo spiazzo sulla destra, con un cartello indicante la spiaggia di rio li Saldi, delimitata dalla foce del fiume, dl quale prende il suo nome.

Aglientu: la spiaggia di rio li SaldiLa spiaggia di rio li Saldi è unarenile con una bellissima spiaggia, con sabbia bianca quasi candida a grani medio fini, soffice e calda, bagnata da un favoloso mare cristallino dai colori che variano tra il verde smeraldo e l’azzurro. Ha un fondale basso e prevalentemente sabbioso, con la presenza di qualche scoglio, mentre la parte retrostante la spiaggia è caratterizzata dalla pineta che si sviluppa alle sue spalle, dalla presenza della macchia mediterranea e dai ginepri che forniscono anche un riparo dal sole nelle ore più calde.

La spiaggia di Chischinaggju

Percorriamo un altro chilometro e cinquecento metri, e, arrivati alla segnalazione del chilometro 47 della SP90, subito dopo un distributore di benzina, prendiamo a destra la deviazione per la spiaggia di Chischinagghju, segnalata anche da un cartello per il Camping Saragosa. Presa questa deviazione, percorriamo tutta la strada sino all’area parcheggi, che si trova a trecento metri di distanza. Alla sinistra del parcheggio si trova il Camping Baia Blu la Tortuga, di fronte al quale si sviluppa la spiaggia di Vignola, che descriveremo più avanti, mentre alla destra, in località Chischinagghju, si trova il Camping Saragosa, davanti al quale, sulla costa, si sviluppa la spiaggia di Chischinagghju.

Aglientu: vignola Mare: la spiaggia di ChischinagghjuL’ampio arenile della spiaggia di Chischinagghju è costituito da sabbia dorata chiara, finissima, calda e compatta, movimentato dalla presenza di scogli di granito che formano alcune piscine naturali. É composto da un fondo di sassolini di colore giallo rossastro, con piccoli frammenti di quarzo, affacciato su un bellissimo mare trasparente, che si presenta con dei colori che variano tra l’azzurro ed il verde, con un fondale basso e prevalentemente sabbioso. Sulla spiaggia, che risulta mediamente frequentata durante il periodo estivo, non sono presenti servizi, ma nelle vicinanze è presente un camping, bar, ristoranti, Hotel.

La frazione Vignola Mare con la sua spiaggia

Circa duecento metri più avanti sulla SP90 arriviamo a un incrocio, che dritta prosegue verso Castelsardo, a sinistra ci fa imboccare la SP5 che ci porta dopo circa 11 chilometri ad Aglientu, prendendo invece verso destra arriviamo, in seicentocinquanta metri, alla frazione Vignola Mare (altezza metri 3, distanza 10.8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 4), che costituisce lo sbocco sul mare di Aglientu, con tutte le sue strutture turistiche.

La spiaggia di Vignola Mare, che si trova di fronte alla frazione, è accessibile ai diversamente abili, ed offre diversi servizi, un ampio parcheggio e postazioni per i camper, il Camping Baia Blu la Tortuga, confinante con il Camping Saragosa che si trova dietro la spiaggia di Chischinagghju, oltre ad Hotel, bar, ristoranti e locali in genere. La spiaggia si può distinguere in due tratti di costiera, il principale dei quali, chiamato spiaggia di Rena Bedda, si trova proprio di fronte all’insediamento turistico della località Vignola Mare.

Aglientu: vignola Mare: la spiaggia di Rena BeddaLa spiaggia di Rena Bedda è una tra le spiagge maggiormente frequentate della zona, insieme alla spiaggia di la Turra, poco distante. È caratterizzata da sabbia a grani medio fini di colore chiaro, molto calda e compatta, e si affaccia su un mare con i bellissimi colori che variano tra l’azzurro ed il verde, con acque cristalline, con un fondale basso e digradante, particolarmente adatto alla balneazione e al gioco dei bambini. Il fondale sabbioso è caratterizzato dalla presenza di scogli nell’estremità orientale della spiaggia, che la separano dalla spiaggia di Chischinagghju, mentre sul versante occidentale è presente la foce del rio Vignola. È presente un punto ristoro sulla spiaggia, e nelle immediate vicinanze sono presenti degli Hotel, bar, ristoranti, ed un campeggio. È possibile noleggiare attrezzature da spiaggia come ombrelloni e lettini, pattini e canoe.

Aglientu: vignola Mare: la spiaggia di Rena Bedda Aglientu: vignola Mare: la spiaggia di Rena Bedda verso la pineta e la torre Aglientu: vignola Mare: la spiaggia di Rena Bedda verso la pineta e la torre Aglientu: vignola Mare: giochi sulla spiaggia di Rena Bedda Aglientu: vignola Mare: foce del rio Vignola sulla spiaggia di Rena Bedda

Alla sinistra della spiaggia di Rena Bedda, verso sud, separata da un piccolo promontorio, si trova la spiaggia di la Turra, che termina con l’ampio promontorio sul quale si trova la Torre di Vignola.

Aglientu: vignola Mare: la spiaggia di la TurraLa spiaggia di la Turra si trova in una piccola insenatura ed è una spiaggia con un fondo di sabbia bianca candida, calda e a grani medio fini, con un fondale basso e sabbioso, affacciata su un bellissimo mare cristallino con dei bellissimi colori tra l’azzurro ed il verde chiaro. Sono presenti degli affascinanti scogli al largo ed una piccola scogliera chiude la spiaggia nel suo versante destro, separandola dalla spiaggia di Rena Bedda. Alle spalle della spiaggia è presente la florida macchia mediterranea. Nelle vicinanze della spiaggia sono presenti diversi Hotel, bar e ristoranti, ed a sud della spiaggia è presente la torre aragonese, chiamata Torre di Vignola o La Turra, eretta intorno al 1500.

Nella località Torrevignola si trova la bella Torre di Vignola chiamata anche la Turra

Aglientu-Torrevignola: il panoramica della costa con la Torre di Vignola chiamata anche la TurraProseguendo lungo la costa, raggiungiamo il promontorio che chiude a sud la spiaggia di la Turra, e sul promontorio arriviamo nella frazione di torre Vignola (altezza metri 19, distanza 10.9 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), dove sorge un grande complesso turistico, che era compresa nel territorio della villa medievale di Vignola, ricostituita nel diciannovesimo secolo. Di questa località il Conte Alberto Ferrero della Marmora sosteneva che il nome derivasse da Viniola, che era un’antica stazione termale romana.

Aglientu-Torrevignola: la pineta e la Torre di Vignola chiamata anche la TurraQui possiamo vedere la Torre di Vignola chiamata anche La Turra costruita nel 1572, durante il regno di Filippo II, a diciannove metri sul livello del mare, a Guardia di un’antica tonnara e come protezione contro i Saraceni, che permette un’ottima visuale sia sul mare sia sull’entroterra, ed era in contatto visivo con la Torre di Capo Testa e la Vedetta di Monte Russu. Situata di fianco alla spiaggia di la Turra, è facilmente raggiungibile in estate, ma, se il rio Vignola non permette il guado, occorre passare da sud, da Portobello di Gallura, e camminare per circa un’ora. Costruita in materiale granitico, ha la forma a tronco di cono, con diametro alla base di dodici metri, ed ha una camera interna suddivisa in tre ambienti, con volta a cupola sostenuta da un pilastro centrale. Alla terrazza si accede tramite una scala interna alla muratura. La scala esterna è stata aggiunta di recente, per accedere alla sala. La torre rimase in attività sino alla soppressione della reale Amministrazione delle torri, e successivamente, ancora presidiata, le fu aggiunta la scala in muratura che conduce al suo boccaporto.

Dopo la deviazione per i resti del Nuraghe d’Agliacana arriviamo alla frazione Malti

Sulla SP90 abbiamo trovato l’incrocio dove, dritti, la strada prosegue verso Castelsardo, a destra siamo arriviamo alla frazione Vignola Mare, che costituisce lo sbocco sul mare di Aglientu. Qui, invece, prendiamo a sinistra la SP5 in direzione dell’abitato di Aglientu. Dopo circa quattro chilometri e cento metri, troviamo una deviazione sulla destra segunedo le indicazioni per Aglicana e Santa Maria, che ci porta, dopo ottocentocinquanta metri, a trovare sulla destra della strada, su un’altura assai difficile da raggiungere, i resti del Nuraghe d’Agliacana che sono oggi ormai scarsi e difficili da individuare.

Percorsi altri ottocento metri sulla SP5, poco prima del chilometro 5, arriviamo a trovare alla sinistra della strada la frazione Malti (altezza metri 210, distanza 6.1 chilometri, non disponibile il numero di abitanti), nella quale si trovano i cosiddetti stazzi Malti.

Proseguendo la strada ci porta al paese chiamata Aglientu

Proseguendo lungo la SP5 per quattro chilometri e trecento metri, arriviamo a prendere alla destra della strada provinciale la strada Ingresso, che ci porta all’interno dell’abitato di Aglientu. Dall’inzio della SP5 si percorrono circa 10.2 chilometri per arrrivare al Municipio del paese chiamata Aglientu.

Il comune chiamato Aglientu

Aglientu: veduta dell’abitatoAglientu-Stemma del comuneIl comune chiamato Aglientu (altezza metri 420 sul livello del mare, abitanti 1.154 al 31 dicembre 2021) è un piccolo borgo situato nell’immediato entroterra dell’area Comunale, a pochi chilometri dal mare, arroccato sulle alte colline granitiche. Situato nella parte nord occidentale del territorio della Provincia di Sassari, è un comune rivierasco di origine moderna, ed il suo territorio, classificato come collinare, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno fino a un massimo di 639 metri sul livello del mare.

Origine del nome

Secondo una prima ipotesi, all’origine della sua denominazione, attestata, in vecchi registri parrocchiali, come Argentu e Allentu, ci sarebbe una semplificazione fonetica del termine Alghjentu, ossia di colore argento, e sembra derivare da una sorgente da cui scaturivano, insieme all’acqua, delle pagliuzze d’argento, parola che è già presente nella denominazione dello Stazzo Alghjentu. Secondo, invece, un’altra ipotesi, il nome di Aglientu potrebbe derivare da Agliu, che vuol dire bianco o vuoto, parola che si ritrova con numerose ricorrenze nei toponimi della zona, ossia Montagliu, Agliacana, Frati Agli.

La sua economia

Aglientu ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo turistico. Il settore primario, che è alla base dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi e vite e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Un’ulteriore fonte di reddito è rappresentata dal turismo balneare e agrituristico. L’industria, scarsamente sviluppata, è costituita da poche imprese di piccole dimensioni che operano nei comparti della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Ad Aglientu è importante, inoltre, la produzione artigianale di pasta fresca, dolci e pane. Il terziario si compone di una buona rete commerciale che riesce a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e l’apparato ricettivo comprende varie aziende agrituristiche che offrono la possibilità di soggiorno e di ristorazione. La sua felice posizione geografica, caratterizzata da diciassette chilometri di costa lungo la quale si susseguono spiagge di sabbia bianca e incantevoli scogliere, la rende meta di un discreto afflusso turistico, soprattutto estivo. In forte sviluppo è anche l’agriturismo, che sfrutta la particolare architettura gallurese dello Stazzo, tipica dimora dell’antica famiglia patriarcale.

Brevi cenni storici

In periodo preistorico la zona è certamente già abitata, come si deduce dai numerosi Nuraghi presenti. In epoca romana la zona viene attraversata da una strada che congiunge Olbia a Porto Torres, passando per Santa Teresa di Gallura, e la località di Vignola Mare viene fondata dai Romani quale punto di attracco e comunicazione con la Corsica. L’abitato di Aglientu è originariamente un borgo chiamato San Francesco d’Aglientu, perché nato durante la dominazione dei Savoia intorno alla chiesa parrocchiale di San Francesco, fatta edificare nel 1776 da Vittorio Amedeo III. I pastori dell’interno, che nei mesi invernali sono costretti a condurre le greggi nei pascoli prossimi al mare, per sfuggire ai disagi dell’annuale transumanza, iniziano ad insediarsi stabilmente vicino alla chiesa. Durante la Rivoluzione Francese alcuni dissidenti sardi corsi si insediano nella sua torre aragonese, prendendone il possesso. Qualche decennio più tardi, vicino alla chiesa nascono le cucine, costruzioni in cui, soprattutto la domenica, si svolgono le attività fieristiche parallelamente alle cerimonie religiose. Per tutta la prima metà dell’ottocento, tuttavia, nonostante il moltiplicarsi dell’attività delle cucine, si costruisce solo qualche baracca, temporaneamente utilizzata dagli artigiani sempre più numerosi, provenienti da Tempio. Verso il 1850 si cominciano ad edificare vere abitazioni attorno alla chiesa, e nasce un piccolo villaggio composto da tre cucine, due negozi, un mulino e le case di alcuni piccoli artigiani. Il numero delle costruzioni aumenta solo gradatamente nella prima metà del novecento, in quanto continua ad affermarsi l’economia autarchica dei singoli stazzi, e viene costituito il primo nucleo del centro urbano, che si sviluppa con strade diritte, disposte in ordine geometrico intorno alla parrocchiale. Originariamente è una frazione Tempio Pausania, in seguito, in periodo repubblicano, nel 1959, viene separato e diviene comune indipendente con il nome di San Francesco d’Aglientu. Nel 1968 del comune di San Francesco d’Aglientu viene cambiata la denominazione in Aglientu. Il comune di Aglientu nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene trasferito dalla Provincia di Sassari nella nuova Provincia di Olbia e Tempio Pausania, per poi tornare nel 2016, dopo l’abolizione di questa nuova provincia, nella Provincia di Sassari.

Sagre e feste che si svolgono ad Aglientu

Aglientu: coro di AglientuPer espressa volontà di un gruppo di amici, accomunati da una sviscerata passione per il nostro canto tradizionale, affiatati da tantissimi anni di vita paesana e di esperienze corali, viene costituita, nel 1988, l’Associazione Culturale Coro di Aglientu, che si esibisce nelle principali feste e sagre che si svolgono nel territorio ed in altre località della Sardegna. Per quanto riguarda le principali feste e sagre che si svolgono ad Aglientu, le tradizioni di maggiore interesse sono mantenute vive attraverso le feste campestri, ossia il 25 gennaio, la Festa di San Paolo di Lu lardu presso la chiesa campestre di San Pancrazio; il 3 febbraio si celebra la Festa di San Biagio, durante la quale si svolge il rito del pranzo comunitario; la prima domenica maggio, la Festa di San Giovanni il 12 maggio, la Festa di San Pancrazio; la terza domenica di maggio ha luogo un’altra Festa dedicata a San Biagio; l’ultimo sabato di giugno si svolge la Sagra delle Seadas, il piatto tipico della tradizione sarda a base di semola, formaggio e miele, la cui origine è da ricercare nelle zone tradizionalmente legate alla pastorizia, attualmente considerato un dolce anche se in origine rientrava tra le pietanze principali tanto da poter sostituire un secondo; il 6 agosto, si svolge la Festa di Gesù sul Tabor presso l’omonima chiesa campestre; l’8 agosto di ogni anno, un’altra Festa dedicata a San Pancrazio alla quale partecipano gli emigrati che tornano per trascorrere le vacanze; ad agosto si svolge anche la Festa del turista con la Sagra della Salsiccia e del Formaggio, una delle più rinomate feste del nord dell’Isola, che accoglie ogni anno migliaia di turisti l’ultima domenica di agosto, normalmente prossima al 29, data nella quale si celebra il martirio del Santo, si svolge la Festa di San Giovanni, con tutti i rituali sacri e gastronomici tipici delle sagre campestri all’inizio di settembre, ogni anno si tiene la Sagra delle Frittelle; il 4 ottobre si celebra presso la chiesa parrocchiale la Festa del Patrono, che è San Francesco d’Assisi.

Visita del centro di Aglientu

L’abitato di Aglientu ha un andamento altimetrico tipico collinare, ed è interessato da forte espansione edilizia. Da dove abbiamo preso la SP5 all’incrocio con la SP90, percorsi nove chilometeri e duecento metri, prendiamo dalla SP5 sulla destra la strada Ingresso, che ci porta all’interno dell’abitato di Aglientu.

Il Campo Sportivo di Aglientu

Aglientu: Campo Sportivo di AglientuSiamo arrivati con la SP5, e, prima di entrare in Aglientu con la strada Ingresso che si trova alla sinistra della strada provinciale, proseguiamo cento metri sulla SP5, ed arriviamo a vedere, sulla sinistra della strada, il Campo Sportivo di Aglientu un Campo da Calcio con tribune in grado di ospitare fino a 90 spettatori. Accanto ad esso, subito più a sud, si trova un Campo da Calcetto, ossia di calcio a cinque.

Il Cimitero Comunale

Aglientu: Cimitero di AglientuTornati indietro di cento metri lungo la SP5, prendiamo la deviazione sulla strada Ingresso, che ci porta all’interno dell’abitato di Aglientu. Percorsi quattrocento metri lungo questa strada, troviamo sulla destra una breve deviazione che, in meno di cinquanta metri, ci porta di fronte all’entrata del Cimitero Comunale di Aglientu di forma rettangolare, con una lunghezza di Duecentotrenta metri.

La chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi

Aglientu: chiesa parrocchiale di San Francesco d’AssisiPresa la prosecuzione della via Ingresso, dopo meno di duecento metri svoltiamo a sinistra ed arriviamo in piazza Aliva, dalla quale, la sua continuazione, che è la via Sclavo, ci porta, in una cinquantina di metri, in piazza Sclavo. Qui troviamo la chiesa di Santu Franciscu ossia di San Francesco d’Assisi che è la chiesa parrocchiale intorno alla quale è nato il centro abitato. L’impianto originario viene fatto risalire al 1776, quando la chiesa viene fatta edificare da Vittorio Amedeo III di Savoia, ed in origine era una delle tante Chiese solitarie, sparse nella spopolata campagna gallurese. Sorto l’abitato intorno alla chiesa, nel 1856 viene istituita la parrocchia. La chiesa attuale è stata edificata nel 1965, interamente in granito, in sostituzione di quella più antica, sempre intitolata a San Francesco. La costruzione è a navata unica, e prende luce da un’imponente vetrata posta sotto il timpano. All’interno conserva alcune formelle dello scultore e ceramista sassarese Giuseppe Silecchia, che illustrano la via Crucis, e nel presbiterio si trovano degli affreschi della sassarese liliana Cano, che raccontano gli episodi finali della vita di Cristo.su un lato sinistro dell’edificio si trova una elegante torre campanaria, e sulla facciata i bassorilievi di Giuseppe Silecchia illustrano i principali episodi della vita del Santo. Presso questa chiesa, l’ultima domenica agosto si svolge la Festa di Santa Maria, ed il 4 di ottobre si celebra la Festa di San Francesco d’Assisi, che è la Festa patronale di Aglientu.

Il Municipio di Aglientu

Aglientu-Municipio di AglientuIn piazza Sclavo arriva da sud la via Tempio, che era la antica strada che portava a Tempio Pausania, e dalla piazza prendiamo verso nord, alla sinistra della chiesa parrocchiale, la prosecuzione della via Tempio, che è la via del Mare. La seguiamo per duecento metri, fino a che questa strada continua sulla via Periseddu, proseguiamo lungo questa strada e, dopo centosettanta metri, al civico numero 39, si trova, alla sinistra della strada, l’edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Aglientu.

Lungo la strada che proviene da Tempio Pausania su trova il tabernacolo dedicato alla Madonna di lourdes

Aglientu-Tabernacolo dedicato alla madonna di lourdesSe torniamo indietro fino alla piazza Sclavo, prendiamo verso sud la via Tempio, che era la antica strada che portava a Tempio Pausania. Seguiamo questa strada per quattrocento metri, ed arriviamo a bivio, dove prendiamo la curva verso sinistra che ci porta a continuare sulla via Tempio. Dopo una sessantina di metri, alla periferia del paese, sul lato sinistro della vecchia strada per tempio si trova il Tabernacolo dedicato alla Madonna di lourdes che è stato installato a ricordo di una missione avvenuta negli anni cinquanta del novecento.

Visita dei dintorni di Aglientu e lungo la sua costiera verso sud

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Aglientu, sono stati portati alla luce i resti dei Nuraghi Conca di Riu, Cugarau, d’Agliacana, Finuciaglia, Jaceddi, la Foci, li Brocchi, Mannucciu, Monti Canneddi, Muzzu, Nieddu, Nuracacciu, rio Vignola, rio di li Saldi, Tuttusoni, tutti di tipologia indefinita.

Sulla strada verso Tempio Pausania arriviamo alla frazione li Ferrioli

Usciti da Aglientu, riprendiamo la SP5 in direzione di Tempio Pausania, e, aun chilometro e quattrocento metri da dove avevamo preso la via Ingrasso, troviamo la frazione li Ferroli o Li Ferruli (altezza metri 415, distanza 2.4 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), dove si trovani gli Stazzi li Ferruli. Ci troviamo quasi cinquecento metri prima del bivio che sulla destra prosegue con la stessa strada provinciale verso Tempio Pausania, e sulla sinistra ci porterebbe a Luogosanto.

In località Monti ’Agliu si trova chiesa campestre di Santu Brancacciu di Montiagliu ossia di San Pancrazio Martire

Proseguendo sulla SP5 per un altro chilometri e duecento metri, troviamo una deviazione sulla destra che seguiamo per seicentocinquanta metri, poi a un bivio svoltiamo a sinistra, dopo settecentocinquanta metri, a un altro bivio, svoltiamo a destra, e, dopo altri trecentocinquanta metri arriviamo in località Monti ’Agliu.

Aglientu: chiesa campestre di Santu Brancacciu di Montiagliu ossia di San Pancrazio MartireQui si trova la piccola bella chiesa campestre di Santu Brancacciu di Montiagliu ossia di San Pancrazio Martire immersa in un bosco secolare, sicuramente una delle Chiese campestri più suggestive del territorio, sia per la struttura architettonica che per l’ambiente naturalistico che l’ha adottata. Nelle forme attuali risale al diciassettesimo secolo, ma è molto più antica e relativa alla villa medievale di Montevargio, alla quale appartenevano la vicina chiesa di San Biagio ed un altro edificio sacro, di cui si è persa l’intitolazione. La chiesa è interamente realizzata in blocchetti di granito, con l’interno a una sola navata, in parte intonacato, con un pavimento rosso pallido e le tegole in cotto sardo. Lungo la parete esterna destra corre un Pultigali, ossia un loggiato ad arcate, che in origine era in comunicazione alla sala della chiesa, tramite un ampio passaggio ad arco, ora murato, la cui sagoma è tuttora visibile. Il corpo esterno comprende l’alloggio del sacrista, non più occupato e la tettoia che assicura il riparo in occasione delle festività. Secondo una leggenda, a costruire la chiesa sarebbero stati gli allevatori che, seguendo le indicazioni fornite da due giovani, Pancrazio e Paolo, avevano ritrovato gli armenti smarriti. Un’altra leggenda racconta che la chiesa sia il frutto della devozione di alcuni fuorilegge rifugiatisi tra i boschi vicini. Il 25 gennaio presso questa chiesa si svolge una Sagra che, per il menu costituito da abbondanti cibi grassi, viene chiamata la Festa di San Paolo di Lu laldu, con i riti religiosi al termine dei quali viene offerto ai partecipanti il piatto tipico della festa, Carr ’e cogghju e fodda, ossia costate di maiale con cavoli, oltre ovviamente a vino e dolci tipici. Il 12 maggio, inoltre, si svolge la Festa di San Pancrazio, una Festa campestre con una grande partecipazione di pubblico, con l’offerta del pranzo all’aperto, Festa che si ripete l’8 di agosto, ed alla quale partecipano gli emigrati che tornano per trascorrere le vacanze.

La frazione San Biagio con la chiesa campestre di Santu Biasgiu ossia di San Biagio Vescovo

Passata la deviazione per la località Monti ’Agliu, proseguiamo sulla SP5 per tre chilometri e settecento metri, arriviamo nella frazione San Biagiu (altitudine non disponibile, distanza 6.2 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), e troviamo, sulla destra, una deviazione che seguiamo per duecento metri.

Aglientu: chiesa campestre di Santu Biasgiu ossia di San Biagio VescovoQui troviamo, sulla destra, un sentiero che ci porta alla piccola chiesa campestre di Santu Biasgiu ossia di San Biagio Vescovo che si trova in una vasta radura priva di grosse emergenze boschive, ma visibilissima dalla strada provinciale, dalla quale parte la stradina che in poche centinaia di metri conduce all’edificio sacro. Edificata nel 1967 sul luogo dove sorgeva un precedente edificio di culto, ovviamente andato completamente distrutto, ha una struttura molto semplice e priva di qualsiasi interesse di tipo artistico. All’interno conserva una statua di San Biagio risalente al quindicesimo-Sedicesimo secolo, scolpita da artigiani sardi in un unico blocco di pero. Il 3 febbraio vi si celebra la Festa di San Biagio, durante la quale si svolge il rito del pranzo comunitario, ed un’altra Festa ha luogo la terza domenica di maggio.

Prima della punta li Francesi si trova la spiaggia di San Silverio con la sua piccola chiesa e poi la frazione Portobello di Gallura

Torniamo sulla costiera di Aglientu, e vediamo che, all’estremo del promontorio che chiude a sud la spiaggia di Vignola Mare, passata la torre, arriviamo alla sua estremità, che viene chiamata Punta li Francesi, prima della quale, lungo la costa, si trovano la spiaggia di San Silverio e la piccola spiaggia della Caletta a San Silverio, tra le quali è presente la chiesa di San Silverio.

Per raggiungerle, ritorniamo all’incrocio che a destra ci ha portato a Vignola Mare ed a sinistra ad Aglientu, proseguiamo invece dritti sulla SP90 per ottocenticinquanta metri, dove troviamo sulla sinistra il complesso turistico Baia Vignola. Qui prendiamo una deviazione sulla destra, seguendo le indicazioni per Portobello di Gallura, e per i Nuraghi Tuttusoni e Finucchjaglia. La seguiamo per un chilometro e mezzo, poi prendiamo la deviazione sulla destra seguendo le indicazioni per Torrevignola San Silverio, e, percorrendo la strada, seguendo i cartelli per la spiaggia posti lungo lo sterrato, arriviamo in due chilometri all’area parcheggi a ridosso della spiaggia.

La spiaggia di San Silverio è caratterizzata da un arenile piuttosto stretto e allungato, con sabbia bianca candida, a grani medio fini, calda e abbondante, e con la presenza di qualche piccolissimo ciottolo sulla riva. All’estremità sinistra della spiaggia si trova la chiesa di San Silverio, passata la quale, prima di arrivare alla Punta li Francesi, si trova la piccola spiaggia della Caletta a San Silverio.

Aglientu-Torrevignola: la spiaggia di San Silverio Aglientu-Torrevignola: la spiaggia della Caletta a San Silverio

Nelle due spiagge il bellissimo mare cristallino ha dei colori che comprendono il verde smeraldo e l’azzurro, che diventano più intensi man mano che ci si allontana dalla riva. Non sono presenti servizi direttamente sulle due spiagge, ed alle loro spalle cresce rigogliosa la macchia mediterranea con i suoi bellissimi colori ed i suoi aromi.

Aglientu-Torrevignola: la piccola chiesa di Santu Silvaru o San SilverioSuperata la spiaggia, prima della Caletta, si trova la piccola chiesa di Santu Silvaru o San Silverio la cui storia parte dagli anni venti del novecento, quando il proprietario delle terre vicine alla spiaggia, Antonio Peru, costruisce un piccolo stabile in muratura che possa servire come riparo per i pescatori ponzesi, che si recano a pescare aragoste nel nord della Sardegna. L’edificio viene dedicato al culto del Santo patrono di Ponza, San Silverio, e diviene, quindi, una chiesa a tutti gli effetti, pur continuando a conservare la funzione di riparo nelle notti di pioggia.

Proseguendo lungo la costa, si supera la Punta li Francesi e si scende lungo il lato sinistro del promontorio, fino a raggiungere la località Portobello di Gallura, che contiene un ampio parco residenziale immerso nella macchia mediterranea, e che descriveremo più avanti.

La frazione Agnata troviamo il Nuraghe Tuttusoni

Da dove, sulla SP90, abbiamo preso la deviazione sulla destra, seguendo le indicazioni per Portobello di Gallura, e per i Nuraghi Tuttusoni e Finucchjaglia, ed averla seguita per un chilometro e mezzo, invece di prendere la deviazione sulla destra seguendo le indicazioni per Torrevignola San Silverio, proseguiamo dritti per circa seicentocinquanta metri in direzione sud ovest. Qui prendiamo una nuova deviazione verso destra seguendo le indicazioni per il Nuraghe Tuttusoni. Dopo circa cinquecento metri, raggiungiamo la piccola frazione Agnata (altezza metri 57, distanza 13.7 chilometri, non disponibile il numero di abitanti).

Aglientu: agnata: il Nuraghe TuttusoniProseguendo sulla stessa strada dopo l’Agnata, percorsi seicentocinquanta metri arriviamo a un’area di parcheggio, dove possiamo lasciare la macchina ed andare a visitare il Nuraghe Tuttusoni edificato su un leggero rialzo a breve distanza dal mare. Quello che più colpisce del Nuraghe è la regolarità della muratura, abbastanza insolita. Dall’ingresso architravato si entra in un antro dal quale parte una scala che conduce al terrazzo, oltre ad un corridoio in leggera salita, che si può percorrere solo per un breve tratto. La camera centrale aveva originariamente una coperta a tholos, ma è in parte crollata.

Proseguendo verso la frazione Portobello di Gallura troviamo il Nuraghe Finucciaglia

Aglientu-Stazzo Finucchjaglia: il Nuraghe FinucchjagliaDalla frazione Agnata torniamo indietro per cinquecento metri e riprendiamo la strada proveniente da Baia Vignola in direzione di Portobello di Gallura. Percorsi circa cinquecento metri, ancora in direzione sud ovest, prendiamo verso sinistra, ed, in un centinaio di metri, raggiungiamo lo Stazzo Finucchjaglia, dove troviamo il Nuraghe Finucciaglia o Finucchjaglia situato su una collina che si eleva su un ampio terreno pianeggiante. Si tratta di un monumento trilobato, per il quale sono stati impiegati sia blocchi appena sbozzati che conci ben sagomati, di diverse dimensioni. Delle torri laterali, risulta meglio conservata quella che si trova in direzione ovest-Sud ovest.

In località Conca di riu si trova la chiesa campestre dedicata a Gesù sul Tabor

Aglientu: conca di Riu: chiesa campestre dedicata a Gesù sul TaborProseguiamo per altri ottocento metri su questa strada, che termina, in località Conca di Riu,su una trasversale che, sulla destra, conduce in direzione di Portobello di Gallura. Presa, invece, la sinistra, troviamo subito un sentiero sulla sinistra che conduce la piccola chiesa campestre di Gesù sul Tabor ossia della Trasfigurazione del Signore. Iniziata nel 1990 è stata completata nel 1997, e serve tutte le frazioni del vignolese e in particolare quelle di Portobello di Gallura. Interessante l’architettura esterna, con uno spazio delimiatao da un’ampia gradinata, molto utile in occasione delle celebrazioni estive per il maggior afflusso di fedeli. La Festa di Gesù sul Tabor si tiene, presso questa chiesa campestre, ogni anno il 6 agosto.

La frazione Portobello di Gallura con il suo grande parco residenziale e con le spiagge

Prendiamo, quindi, a destra e, dopo trecentocinquanta metri, arriviamo al cancello di accesso alla proprietà privata dell’ampio Parco residenziale di Portobello di Gallura, immerso nella macchia mediterranea. Dal cancello di accesso, arriviamo nel centro della frazione Portobello di Gallura (altezza metri 50, distanza 16.6 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 31), l’importante frazione turistica turistica di Aglientu caratterizzata dal parco residenziale di Portobello di Gallura. Fondato negli anni 60, il parco di Portobello di Gallura è formato da ville prestigiose immerse nel verde della macchia mediterranea gallurese, e l’accesso all’area, possibile solo attraverso due ingressi sorvegliati, è consentito solo ai residenti e alle persone da loro invitate. Intorno ad una piazzetta da cui si può ammirare il mare, si aprono un bar, un buon ristorante e un piccolo supermercato. All’interno del villaggio ci sono anche un Campo da Tennis, un porticciolo privato, ed i parcheggi per le auto. Tutte le ville all’interno del parco sono ben arredate e distanziate l’una dall’altra. La costa è un susseguirsi di paesaggi diversi, gli scogli si alternano a incantevoli calette di sabbia o di ciottoli. Le spiagge sono private e distano pochi minuti a piedi dalle ville.

Nella frazione Portobello di Gallura si trova il ristorante Al Veda consigliato dalla Guida Michelin

All’interno della frazione Portobello di Gallura, affacciato sul Porticciolo di Portobello di Gallura, si trova il ristorante Al Veda che, immerso nel verde e specchiato dal mare, si trova all’interno del parco residenziale di Portobello di Gallura, ed è uno dei ristoranti sardi consigliati dalla Guida Michelin.

Consigliato dalla MichelinAglientu-Portobello: il ristorante Al VedaAffacciato sul Poricciolo di Portobello di Gallura, si trova il ristorante Al Veda consigliato dalla Guida Michelin. All’interno di un grande parco residenziale, dove la tranquillità e la pace regnano sovrane, il ristorante si trova proprio davanti al mare e si mangia in un bel contesto rilassante, sotto a freschi alberi di ginepro. Il team viene guidato dalla pluriennale esperienza dei soci Davide Bresciani e Maurizio lai. Il bravo chef Maurizio lai propone piatti mediterranei e tradizionali dai sapori netti e una bella cura nelle presentazioni. Il concept di Al Veda presenta un menù ricco e studiato per i palati più diversi. Ricerca, studio e selezione sono le basi della struttura di tutti i suoi piatti, dagli antipasti al dessert. Tutti i piatti vengono sviluppati nel rispetto delle materie prime di stagione e dal sapiente accostamento dei sapori. Attraverso il suo menu vuole offrire un’esperienza gustativa unica in un luogo magico.

Le spiagge di Portobello di Gallura

Per raggiungere le spiagge di Portobello di Gallura, poco prima di arrivare all’ingresso del villaggio, deviamo a destra su un breve tratto sterrato, fino a raggiungere un ampio parcheggio, dal quale è possibile raggiungere le diverse spiaggette che compongono la spiaggia l’Agnata.

Aglientu: il portobello: la spiaggia l’AgnataLa spiaggia l’Agnata è situata nella zona nord orientale della costa di Portobello di Gallura. Sostando in un comodo parcheggio, è possibile proseguire a piedi lungo un sentiero in mezzo a ginepri secolari, che ci porta ai vari arenili che compongono la spiaggia, di sabbia rosata scura, grossolana, con ciottoli, che si affacciano su un mare cristallino e verde, con fondali che diventano profondi piuttosto velocemente. La spiaggia, anche in alta stagione, non è mai molto affollata e ben si presta a trascorrere una giornata in completa tranquillità.

Aglientu: il portobello: stradicciola verso la spiaggia l’Agnata Aglientu: il portobello: la spiaggia l’Agnata Aglientu: il portobello: la spiaggia l’Agnata Aglientu: il portobello: la spiaggia l’Agnata

Dal parcheggio, prendendo un sentiero sulla destra che segue la costa verso nord est, in circa cinquecento metri arriviamo a raggiungere la spiaggia di Punta di li Francesi, che si trova sul lato occidentale del promontorio che termina con la Punta li Francesi, dopo la quale, scendendo lungo il lato orientale del promontorio, si trova la spiaggia di San Silverio, che abbiamo già descritta.

Aglientu: il portobello: la spiaggia di Punta di li FrancesiLa spiaggia di Punta di li Francesi è un tratto di spiaggia caratterizzato da un arenile di sabbia a grani medi, mista a ciottoli chiari, affacciato su un bellissimo mare trasparente dai bei colori che variano tra il verde smeraldo intenso ed il blu. Affascinanti gli scogli che si ergono lungo il litorale, sulla spiaggia e che emrgono dall’acqua. La spiaggia, per le difficoltà che si incontrano a raggiungerla, è poco frequentata anche durante l’alta stagione.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo verso sud lungo la costiera di Trinità d’Agultu e Vignola arrivando a visitare le diverse località turistiche, tra le quali la Costa Paradiso e ad Isola Rossa.


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