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Domusnovas con nei dintorni la grotta di San Giovanni


In questa tappa del nostro viaggio, da Iglesias ci recheremo a Domusnovas che visiteremo con il suo centro ed i dintorni nei quali si trovano il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu e la famosa grotta di San Giovanni.

L’Iglesiente nella Regione storica del Sulcis-Iglesiente

Il Sulcis IglesienteL’area della Regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Dell’Iglesiente (nome in lingua sarda S’Igresienti) fa parte il territorio con la Regione metallurgica a nord della valle del Cixerri, che corispondeva all’antica curatoria del Sigerro facente parte del giudicato di Càralis, e comprende la parte occidentale della Provincia del Sud Sardegna. Il territorio dell’Iglesiente comprende i comuni di Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias e Musei. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nei rilievi montuosi come nelle valli irrorate da fiumi che talvolta precipitano in spettacolari cascate, nelle profonde grotte.

In viaggio verso Domusnovas

Da Iglesias prendi la via XX Settembre in direzione della via Garibaldi, poi guidiamo dal viale Villa di chiesa per tre chilometri sino a prendere la SS130 Iglesiente verso est in direzione di Cagliari. Dopo quasi cinque chilometri, subito dopo il cartello segnaletico del chilometro 46, prendiamo l’uscita verso Domusnovas, che in paio di chilometri ci porta nell’abitato di Domusnovas. Dal Municipio di Iglesias a quello di Domusnovas seguendo questa strada si percorrono 12.0 chilometri.

Il comune chiamato Domusnovas

Domusnovas: il panorama dell’abitatoDomusnovas-Stemma del comuneIl comune chiamato Domusnovas (nome in lingua sarda Domunoas, altezza metri 152 sul livello del mare, abitanti 5.886 al 31 dicembre 2021) rappresenta il comune più popoloso dell’Unione dei comuni del Sulcis Iglesiente, che si estende nella parte nord occidentale della Provincia del Sud Sardegna, situato nella valle del rio Cixerri, adagiato ai piedi del massiccio del monte Marganai, con la punta San Michele che raggiunge i 906 metri. Così la descrive Alberto Ferrero della Marmora: Domusnovas, villaggio costruito nella pianura, ai piedi della grande montagna di Marganai; è degno di nota per i due copiosi ruscelli che lo irrigano [...] l’acqua dei ruscelli è adesso utilizzata soltanto per innaffiare gli aranceti, i cui frutti sono considerati i migliori dell’Isola. L’abitato è attraversato dalla SS130 Iglesiente. La Stazione Ferroviaria di riferimento, lungo le linee Decimomannu: iglesias e Villamassargia: carbonia, dista soli tre chilometri. Il territorio Comunale, di natura calcarea, prevalentemente montano ma ricco di corsi d’acqua che rendono il terreno particolarmente fertile e caratterizzato da un clima mite, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Alle spalle delle grotte di San Giovanni si apre la valle d’Oridda, ricoperta dalla foresta del Marganai e ricca di miniere abbandonate.

Origine del nome

Il nome è da distinguere in Domus Novas, che significa chiaramente Case Nuove, derivando dai latino Domus ossia casa e Novus ossia nuovo. La denominazione di Domusnovas ha offerto a Dante Alighieri, che di certo ne aveva sentito parlare per gli interessi che vi avevano i Pisani e in maniera particolare i conti della Gherardesca, nel De Vulgari Eloquentia, l’occasione di affermare, con scarsa perspicacia linguistica, che nel parlare i Sardi scimmiottano la lingua degli antichi Romani, dato che Nam domus nova et dominus meus locuntur, ossia Dicono infatti domus nova e dominus meus.

La sua economia

L’economia del paese, basata inizialmente sulle tradizionali attività agro pastorali, è stata influenzata dalla presenza di giacimenti minerari oggi abbandonati, ed ha in seguito sviluppato il turismo. Nel settore primario, l’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Nel secondario, l’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero caseario, del legno, della carta, del vetro, della chimica, dell’industria metallurgica, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva. Meta turistica di notevoli attrattive naturalistiche, richiama visitatori anche per l’interessante patrimonio architettonico, tra cui la fortificazione nuragica denominata Sa Domu ‘e S’Orcu, nonché un pozzo sacro situato in località Pedru Cossu. Degna di visita è, inoltre, la grotta di San Giovanni, dalla quale è possibile accedere alla bellissima foresta demaniale Marganai-Oridda. Attraversando il parco del Marganai-Oridda: linas è possibile imbattersi in un ambiente naturale caratterizzato da estese vallate di agrifoglio, lecci e querce, popolate da una fauna di notevole interesse, e ammirare, inoltre, uno straordinario patrimonio di archeologia industriale, costituito da numerosi cantieri minerari abbandonati. In Domusnovas le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. fra i tanti prodotti tipici, a Domusnovas non si può non gustare Sa Cibuddada, che è una frittata di cipolle, e Annadi Ammurtada, ossia l’anatra col mirto.

Brevi cenni storici

Il territorio è stato abitato fino dal neolitico, come dimostravano i resti delle due mura ciclopiche all’ingresso della grotta di San Giovanni, demolite nel diciannovesimo secolo. L’età nuragica ha lasciato segni evidenti, il più importante dei quali è il Nuraghe Sa Domu ’e S’Orcu che sorge poco distante dal rio San Giovanni, e le Tombe di giganti. Durante la dominazione romana ne territorio scorre la strada che collega Kalaris con Sulki, e si trova nel distretto della vicina Metalla, sfruttato intensamente perché ricco di piombo argentifero, dalla quale ricevea il minerale da lavorare nelle sue fonderie, situate lungo il corso del rio San Giovanni. L’origine dell’odierno centro abitato risale al periodo giudicale, situato nella curatoria del Cixerri nel Giudicato di Càralis, quando vengono fondati nuovi insediamenti detti appunto Villenove e Domusnovas. Nel 1257 il Giudicato di Càralis viene occupato dalle truppe pisane, e la curatoria del Cixerri viene concessa al Conte di Donoratico, Ugolino della Gherardesca, il quale, non essendo ancora sorta Villa di chiesa oggi Iglesias, si stabilisce a Domusnovas, la fortifica con una cinta muraria e un Castello. Egli incentiva l’attività mineraria, regolamentandone le diverse fasi lavorative e promuovendo la nascita di nuove fonderie. Dopo che, nel 1288, lo stesso Conte Ugolino viene sconfitto dai Pisani e condannato a morte, con tutta la sua discendenza, per alto tradimento. In seguito a questi fatti, Domusnovas passa direttamente sotto la dominazione pisana. Il figlio Guelfo, con la popolazione di Domusnovas e Villa di chiesa, si ribella a Pisa che invia truppe comandate da Ranieri della Gherardesca e dal giudice Mariano II di Arborea. Gli Arboresi occupano Domusnovas e smantellano il Castello. Ma Guelfo ritorna, aiutato dal fratello lotto, e riprende il potere, ma i due fratelli vengono definitivamente sconfitti e Domusnovas passa, dal 1301, sotto l’amministrazione diretta della Repubblica di Pisa, fino a quando, nel 1324, inizia l’occupazione aragonese ad opera dell’Infante Alfonso. Domusnovas nel 1355 invia due rappresentanti all’assemblea per la costituzione del primo Parlamento sardo. Nel 1432 re Alfonso d’Aragona affida Domusnovas al suo luogotenente Luigi d’Aragal, per poi passare sotto diversi feudatari, fino al 1839 quando viene abolito il feudalesimo. Nel diciannovesimo secolo, l’economia è concentrata quasi esclusivamente sull’attività mineraria, abbandonando l’attività agricola e pastorale che aveva caratterizzato la più importante economia dell’Iglesiente nei periodi precedenti. Questa tendenza prosegue fino agli anni cinquanta del secolo scorso, quando il comparto minerario entra in crisi in tutta la Regione. Del comune di Domusnovas nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella nuova di Carbonia e Iglesias, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, passa alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Sagre e feste che si svolgono a Domusnovas

Domusnovas-Sfilata di traccas i tradizionali carri a buoi riccamente decoratisA Domusnovas sono attivi, tra gli altri, il Gruppo Folk Sant’Ignazio, il Gruppo Folk San Giovanni, ed il Coro Polifonico San Giovanni Battista, ed i loro componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Domusnovas vanno citati i riti della Settimana Santa; in primavera, la Primavera Sulcitana; il giorno di astensione dal lavoro, è l’11 maggio, in occasione della Festa in onore di Sant’Ignazio da Laconi; il 24 giugno, la Festa di San Giovanni Battista; il 15 agosto, si festeggia la Patrona, nella Festa di Maria Santissima Assunta; a fine agosto si svolge la Sagra dei Fichi d’India o Figu morisca, con la Mostra Mercato dell’Artigianato, con spettacoli folcloristici; in autunno, la manifestazione Sapori d’Autunno; il 15 settembre, dal 2012 si svolge la manifestazione Cracchera in festa, che consiste in festeggiamenti nel quartiere Cracchera, che significa gualchiera ossia lanificio, con mostra collettiva di artigianato e hobbistica; il 4 dicembre, la Festa di Santa Barbara.

Domusnovas: locandina della Primavera Sulcitana Domusnovas: locandina della Sagra dei Fichi d’India Domusnovas: locandina di Sapori d’Autunno Domusnovas: locandina di Cracchera in festa

Le celebrazioni della Settimana Santa a Domusnovas

A Domusnovas i Riti della Settimana Santa sono organizzati dai membri della Confraternita della Madonna Addolorata. Le funzioni iniziano la sera del Giovedì di Passione, che precede la Domenica delle Palme, con la vestizione a lutto della Vergine Addolorata. Il Venerdì di Passione si svolge la processione Sa mamma chi circara su fillu, nella quale la Vergine Addolorata, scortata dalla Confraternita e dai Babballottis, percorre le strade alla ricerca del Figlio. In tutte le processioni della Settimana Santa compare la figura dell’Baballottis, che ricordano gli antichi penitenti che nel periodo medioevale andavano per le strade flagellandosi e battendosi il petto coperti dal cappuccio, ed infatti il loro abito è costituito da una tunica bianca legata in vita da un cingolo rosso, e da un ampio cappuccio. La Domenica delle Palme si svolge la processione delle Palme. Il Mercoledì Santo, da oltre trent’anni, è il momento della via Crucis dei giovani, che si svolge nella chiesa della Beata Vergine Assunta. Domusnovas-Settimana Santa: la processione del CrociferoIl Giovedì Santo nella chiesa della Beata Vergine Assunta viene celebrata la Messa in Coena Domini, durante la quale si svolge il rito della lavanda dei piedi a dodici chierichetti, in ricordo del gesto di umiltà fatto da Gesù nei confronti dei suoi apostoli. Il Venerdì Santo dalla chiesa della Beata Vergine Assunta il simulcro dell’Ecce Homo si avvia verso la chiesa di Santa Barbara, dalla quale parte la Processione del Crocifero, il monumentale Cristo caricato della croce e seguito dall’Addolorata, portato in spalla da sedici uomini. La sera del Venerdì Santo nella chiesa dell’Assunta si svolge il rito de Su Scravamentu, il dischiodamento di Gesù dalla croce.Domusnovas-Settimana Santa: simulacri del Risorto e della MadonnaNella chiesa fanno il loro ingresso i Baballottis con le Matraccas, tavolette di legno munite di maniglie di ferro, il tamburo e la loro croce, seguiti dalla Veronica, le Guardie romane, i Giudei, il San Giovanni e la Maddalena, i membri della Confraternita e infine la Vergine Addolorata. Dopo l’omelia i Giudei silenziosamente compiono il rito. Segue poi la processione del Cristo Morto per le vie del centro illuminate da piccole candele. La Domenica di Pasqua in piazza Giacomo Matteotti avviene S’Incontru, quando la Vergine incontra il proprio Figlio risorto. Le viene tolto il velo del lutto e fatto indossare il velo azzurro, mentre il suono delle campane a feste e i colpi dei fucili annunciano la Pasqua.

Visita del centro di Domusnovas

L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, sorge lungo il dolce crinale di una collinetta che è delimitata a ovest dal rio San Giovanni e a est da piccole vallate confluenti nel ruscello di S’Arritzolu. Dalla SS130 Iglesiente, subito dopo il cartello segnaletico del chilometro 46, prendiamo l’uscita verso Domusnovas, e, dopo quasi un chilometro e mezzo, troviamo il cartello che indica l’ingresso nell’abitato di Domusnovas, dopo il quale la strada assume il nome di via Cagliari.

La chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire

Dal cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato di Domusnovas, proseguiamo lungo la via Cagliari verso est e, dopo circa cinquecento metri, prendiamo a sinistra la via Santa Barbara che, in centotrenta metri ci porta a vedere, alla destra della strada, la facciata della chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire. Edificata alla fine del Duecento in conci di trachite grigia e rosa, la chiesa ha subito sostanziali rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Dell’impianto originario rimangono solo la parte inferiore della facciata, il muro meridionale caratterizzato da un paramento in cantoni di trachite accuratamente tagliati che poggiano su uno zoccolo e alcune lesene poligonali che riquadravano il portale con architrave, ed inoltre un portale lunettato lungo il fianco settentrionale, obliterato fin dal diciassettesimo secolo. Tra il seicento ed il settecento l’edificio è stato ristrutturato secondo lo stile gotico catalano, è stato chiuso l’antico portale e si sono elevati gli archi a diaframma a sostegno della copertura lignea. L’altare maggiore viene costruito nel punto dove si trovava l’antico portale, ai lati del quale sono create due nicchie.

Domusnovas: chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire Domusnovas: chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire: interno Domusnovas: chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire: la preziosa acquasantiera in calcare

La chiesa è stata riaperta al culto sul finire del novecento, dopo aver subito importanti restauri che le hanno restituito l’aspetto originario. All’interno della chiesa si trova una preziosa acquasantiera in calcare, risalente alla fine del diciassettesimo secolo, che presenta sul bacile e sul sostegno decorazioni consuete nell’arte sarda del seicento, come rosette, serafini, motivi classicheggianti, ulivi, palmette, bacellature, girali. Sul capitello e sulla base del sostegno sono visibili anche delle piccole teste con le ali.

La chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta

Percorsa appena una cinquantina di metri sulla via Cagliari, subito dopo aver passato la piazza della Repubblica troviamo la piazza Giacomo Matteotti, al centro del paese. Alla destra della piazza si trova, tra l’edificio che ospitava il Monte Granatico, che si trova alla sua destra, e quello che ospitava il vecchio palazzo municipale, alla sua sinistra, la chiesa della Beata Vergine Assunta detta anche Maria Santissima Assunta, come viene chiamata dalla maggior parte delle persone, che è la parrocchiale e la principale chiesa di Domusnovas, dedicata alla patrona del paese, ed è sede della Confraternita della Madonna Addolorata. La chiesa settecentesca è stata edificata come Cappella del Cimitero medioevale tra le mura pisane, con pianta a croce latina. Inizialmente era ubicata quasi alla periferia sud dell’abitato, e si trovava in pessime condizioni, tanto che nel diciannovesimo secolo, quando l’enorme sviluppo demografico ha quadruplicato la popolazione, e questa chiesa, l’unica nel quale si pratica l’Eucarestia, non riesce più a contenere tutte le persone, si decide di riedificare la chiesa, ormai pericolante, in stile neoromanico. I lavori sono mirati alla modificazione della pianta che, da mononavata con direzione est ovest, viene tramutata a croce latina, dove la vecchia struttura rimane articolata fra le due cappelle laterali, tanto che ancora oggi si notano i segni di questa vecchia struttura. Anche l’ingresso viene spostato sul lato nord. Durante i lavori di restauro sono stati fatti numerosi ritrovamenti, che consistevano in resti ossei ed antichi conci di arenaria, per cui si presume che accanto sorgesse un Cimitero con adiacente la chiesa cimiteriale, sulla quale è stata in seguito costruita l’attuale chiesa parrocchiale. Oggi, con l’estendersi delle abitazioni, la chiesa viene a trovarsi al centro dell’abitato, e con essa anche l’area cimiteriale.

Domusnovas: la piazza Giacomo Matteotti con la chiesa parrocchiale tra l’ex Monte Granatico e l’ex Municipio Domusnovas: chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta Domusnovas: chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta: interno Domusnovas: chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta-Simulacro dell&39;Assunta

All’interno, la chiesa si apre un’unica navata centrale, con volta a botte, e l’Altare maggiore in marmo bianco è consacrato alla Beata Vergine Assunta, e mostra nel Paliotto il cartiglio della Vergine con le lettere M ed A. Sono state rimosse dall’Altare maggiore due importanti elementi architettonici, ossia le balaustre e il tronetto in marmo. Di rilevante importanza è il simulacro dell’Assunta, raffigurata mentre in piedi ascende al cielo, contrariamente alla sua raffigurazione dormiente, adornato dagli ex voto e dalla corona, che sovrasta in tutta la sua magnificenza alle spalle dell’altare. Nella navata a sinistra si trova una sola Cappella ed il pulpito. La cappella, realizzata intorno al 1960 sostituendo l’altare originale risalente al primo nucleo della chiesa, è dedicata alla Madonna di Bonaria, patrona massima della Sardegna, è l’unica Cappella di tutta la chiesa che ha una volta ancora decorata, ed ai lati dell’altare si trovavano i simulacri di San Daniele e Sant’Antonio Abate oggi non più presenti; sempre nella navata sinistra, oltre alla Cappella si trovano il pulpito del diciassettesimo secolo in marmo bianco, ed il fonte battesimale, anch’esso del diciassettesimo secolo in marmo bianco, nel quale è raffigurato il Battesimo di Gesù. Nella navata a destra si trovano tre cappelle e la sacrestia. La prima, che è la più piccola, è la Cappella del Sacro Cuore di Gesù, e presenta una decorazione in marmo intorno alla nicchia centrale, ma il rosone al di sopra della lunetta è andato distrutto; la seconda è la Cappella della Vergine Immacolata, che originariamente era consacrata alle anime del purgatorio, dalla quale è possibile accedere alle scale del campanile, ed in essa sono conservati il simulacro della Madonna del Carmelo del diciottesimo secolo, l’Addolorata e il Crocifero; l’ultima è la Cappella di San Giovanni, nella quale è presente l’altare di San Giovanni che oggi sorge dove si trovava l’ingresso del primo edificio medioevale, del quale è possibile ammirare la porta d’ingresso nel locali del Monte Granatico, e sull’altare è conservato il simulacro di San Giovanni risalente al diciassettesimo secolo.

Domusnovas-Festa della Beata Vergine Assunta: addobbo delle vie del paeseOgni anno, nei primi giorni di agosto, Domusnovas si prepara per la Festa più importante, dove accoglie tantissimi turisti e gli abitanti dei comuni limitrofi. Il giorno più intenso e bello è sicuramente il 15 agosto, quando si svolge la Festa di Maria Santissima Assunta, quando dalla mattina si susseguono nella parrocchia le Messe, e la sera dopo la messa solenne si svolge la fiaccolata. Domusnovas-Festa della Beata Vergine Assunta: su Carru ’e Sa linnaIl simulacro dell’Assunta, viene issato su un carro trainato da buoi e portata in processione per le vie del paese, in una suggestiva processione con la partecipazione dei trattori addobbati nelle strade profumate di erbe aromatiche e petali di fiori. A partecipare vi sono inoltre i Gruppi Folk, la Banda Musicale e i suonatori di launeddas Al ritorno nella piazza, dopo la benedizione, segue uno spettacolo pirotecnico. Durante i festeggiamenti, che si protraggono per circa 15 giorni, si svolge anche l’usanza de Su Carru ’e Sa linna, legata a voti dei Bagadius, ossia degli scapoli, alla Madonna. Essi partono verso le montagne del Marganai per raccogliere la legna, e, la sera del giorno dopo, rientrati nel paese, collocano la legna racconta in un antico carro per buoi collocato nella piazza davanti alla chiesa, carro che sarà il primo premio della lotteria che si svolge per finanziare i festeggiamenti.

La seconda parrocchiale che è la chiesa di Sant’Ignazio da Laconi

Dalla piazza Giacomo Matteotti, proseguiamo pochi metri lungo la via Cagliari, e prendiamo a sinistra la via Fernando Meloni, la seguiamo per quattrocento metri, poi sbocca sulla via Nazario Sauro, la prendiamo verso sinistra, e la seguiamo finché continua sulla via Eleonora d’Arborea, e, dopo centocinquanta metri, continua su via Roma. Seguiamo via Roma per trecento metri, poi prendiamo a destra la via Amendola, e poco più avanti di nuovo a destra la via Palmiro Togliatti. Ci troviamo nella periferia a nord ovest dell’abitato, dove si trova il quartiere denominato Cracchera, nel quale, al civico numero 1 della via Palmiro Togliatti, è stata edificata la chiesa di Sant’Ignazio da Laconi che è la seconda parrocchiale di Domusnovas, la cui costruzione, terminata nel 1983, è stata dettata dall’aumento della popolazione di una comunità Ricca di tradizioni popolari e religiose proprie, in una zona che risultava isolata. Sembra che il giovane fra Ignazio da Laconi, molti anni fa prima di approdare a Cagliari, abbia dimorato qualche tempo a Domusnovas, dove i Cappuccini avevano un Convento nel quartiere Cracchera, che significa lanificio, ed infatti i frati avevano in quel Convento il loro lanificio dove si preparava il ruvido panno per le tonache dei religiosi. Il soggiorno del Santo non sarebbe durato a lungo, ben presto si sarebbe trasferito a Cagliari, nel Convento di Buoncammino. Da molto tempo il Convento ed il lanificio non esistono più, ma il primo Parroco della nuova parrocchia è riuscito, in soli quattro anni, ad edificare la nuova chiesa, semplice e povera, quasi cappuccina.

Domusnovas: chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio da Laconi Domusnovas: chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio da Laconi

A Domusnovas, l’11 maggio è il giorno di astensione dal lavoro, in occasione della Festa di Sant’Ignazio da Laconi. Il Comitato organizzatore, oltre che della Festa religiosa, si occupa anche di quella civile, invitando in piazza complessi musicali, gruppi folkloristici, società sportive e poeti dialettali. La Festa dura dai due ai tre giorni. Quella religiosa ha inizio con il trasporto del Santo in processione per le strade del paese, accompagnato dalla Banda Musicale e dal gruppo Folkloristico, e ad essa partecipano numerose persone di tutto il paese. Alla Festa religiosa, che prevede anche la celebrazione di diverse messe, si accompaga sempre, alla sera, la Festa civile.

Il Campo da baseball

Dalla piazza Giacomo Matteotti, proseguiamo pochi metri lungo la via Cagliari, e prendiamo a sinistra la via Fernando Meloni, la seguiamo per quattrocento metri, poi sbocca sulla via Nazario Sauro, la prendiamo verso sinistra, e la seguiamo, poi, prima che continui sulla via Eleonora d’Arborea, prendiamo a destra la via Giuseppe Mazzini. Dopo centotrenta metri, la via Giuseppe Mazzini continua sulla via Giuseppe di Vittorio, dalla quale, dopo centoventi metri, parte leggermente a destra il viale della Libertà, percorso per trecentocinquanta metri, ci porta a una rotonda, dove la strada termina sulla via Amsterdam. Proprio di fronte al viale della lIbertà, si trova l’Impianto da baseball di Domusnovas. All’interno dell’impianto, si trova il Campo da baseball con fondo in erba, dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori, dove praticare come discipline il baseball’ed il baseball’Softball.

Domusnovas: impianto da baseball: ingresso Domusnovas: impianto da baseball: Campo da baseball

In questo campo gioca la società Vibraf Domusnovas baseball’Softball, fondata nel 1972, attualmente iscritta al campionato regionale di baseball’di serie C2 e al campionato regionale di softball’di serie B.

Il Campo Sportivo Comunale

Dalla piazza Giacomo Matteotti, prendiamo la via Cagliari verso est e la seguiamo per poco più di un centinaio di metri, poi prendiamo a destra la via Musei che, seguita per ottocentocinquanta metri, ci porta subito prima di uscire dall’abitato a vedere, alla destra della strada, al civico numero 200 della via Musei, l’ingresso del Campo Sportivo Comunale di Domusnovas. Passato il cancello di ingresso, ci si trova di fronte al Campo da Calcio, con fondo in erba, dotato di tribune in grado di ospitare Duecento spettatori; e a sud di esso, si trova un piccolo Campo da Calcetto, dove praticare calcio a cinque.

Domusnovas: Campo Sportivo Comunale: ingresso Domusnovas: Campo Sportivo Comunale: Campo da Calcio Domusnovas: Campo Sportivo Comunale: Campo da Calcetto ossia da Calcio a cinque

In questo campo giocano le squadre Europa 2008 Domusnovas, nata dalla fusione del GSP Europa, che si occupa di giovani dal 1988, e del Calcio 2008 Domusnovas, che gioca nel campionato di prima categoria; e la squadra Domusnovas J.S., che milita in seconda categoria.

Il Cimitero di Domusnovas

Dalla piazza Giacomo Matteotti, prendiamo la via Cagliari verso est e la seguiamo per poco più di un centinaio di metri, poi prendiamo a destra la via Musei che, in un centinaio di metri, arriva in piazza Giovanni leccis. Nella piazza, svoltiamo a sinistra nella via Scarzella, che chiude il parco Scarzella verso sud ovest, la seguiamo per duecentosettanta metri, poi la strada continua sulla via Cimitero, e vediamo alla sinistra della strada il muro di cinta del Cimitero di Domusnovas. Percorsa una sessantina di metri lungo la via Cimitero, si trova l’ingresso del Cimitero Monumentale poi, una settantina di metri più avanti, l’ingresso del Cimitero Civile di Domusnovas.

Domusnovas: ingresso del Cimitero Monumentale Domusnovas: ingresso del Cimitero Civile

Dal Municipio di Domusnovas si poteva arrivare alla via del Cimitero, anche, proseguendo verso est lungo la via Cagliari per poco più di duecento metri, poi svoltando a destra in via Firenze, che chiude il parco Scarzella verso sud est, la quale, seguita per trecentocinquanta metri, termina dove la via Scarzella sbocca sulla via del Cimitero, che può venire presa svoltando verso sinistra.

Piazza caduti di Nassirya con il Municipio di Domusnovas ed il parco Scarzella

Domusnovas: il Municipio di DomusnovasDalla piazza Giacomo Matteotti, prendiamo la via Cagliari verso est e la seguiamo per quattrocentocinquanta metri, fino ad trovare, alla destra della strada, la piazza caduti di Nassirya, nella quale, al civico numero 1 della piazza, alla destra della piazza, possiamo vedere il moderno edificio nel quale è ospitata la sede del Municipio di Domusnovas, con gli uffici in grado di fornire i loro servizi ai cittadini.

Intorno alla piazza e dietro ad essa, si trova il grande Parco Scarzella un parco Comunale così chiamato dal nome della strada che lo chiude a sud ovest, nel quale si trovano, tra l’altro, un Campo da Calcetto ossia da Calcio a cinque, il Koala Park che è un parco acrobatico immerso nel verde attrezzato con cavi e piattaforme installate sulle piante, ed anche il nuovo Anfiteatro Comunale.

Domusnovas: il parco Scarzella Domusnovas: il parco Scarzella Domusnovas: il parco Scarzella Domusnovas: il parco Scarzella: Campo da Calcetto Domusnovas: il parco Scarzella-Koala Park Domusnovas: il parco Scarzella-Koala Park Domusnovas: il parco Scarzella: l’Anfiteatro Comunale

Visita dei dintorni di Domusnovas

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Domusnovas si trova la grotta di San Giovanni, una delle più lunghe gallerie naturali di tutta l’Europa, oltre al parco demaniale del monte ligas, Marganai-Oridda, Montimannu. Sono stati inoltre, portati alla luce i resti del Nuraghe complesso Sa Domu ’e S’Orcu.

La frazione su Pardu con i campi da Tennis di Domusnovas

Dal centro di Domusnovas prendiamo verso ovest la via Cagliari, che diventerà la SS130 Iglesiente. A circa cinquecento metri dalla chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, poco prima che la via Cagliari esca dall’abitato, arriviamo a uno svincolo, dove prendiamo verso sinistra la SP86 che, in duecento metri, ci porta a vedere alla destra della strada la frazione su Pardu (altezza indefinita, distanza in linea d’aria circa 0.94 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), alla quale si può arrivare anche dal centro di Domusnovas, poco prima della chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, prendendo a sinistra la via Stazione.

Domusnovas-Su Pardu: ingresso dei campi da Tennis Domusnovas-Su Pardu: veduta di uno dei campi da Tennis

Subito entrati all’interno della frazione, si vede, alla sinistra della strada di accesso, l’ingresso dei Campi da Tennis di Domusnovas. Si tratta di una struttura nella quale sono presenti tre Campi da Tennis non dotati di tribune, gestiti dal Tennis Club Domusnovas, nei quali praticare come disciplina gli incontri di questo sport.

La frazione Bingia Manna

Domusnovas: bingia Manna: serre dell’Azienda Agricola CorriasProseguendo verso sud lungo la SP86, dopo un chilometro e duecento metri, seguendo le indicazioni, si vede alla destra della strada la strada di accesso alla frazione Bingia Manna (altezza metri 145, distanza in linea d’aria circa 2.04 chilometri sul livello del mare, abitanti 27), nella quale si trovano tra l’altro i capannoni che contengono le serre della grande Azienda Agricola Corrias, nata alla fine degli anni ottanta del secolo scorso, quando il fondatore da Torino decide di trasferirsi a Domusnovas, dove possedeva terreni, per diventare agricoltore come scelta di vita. Specializzata nella produzione di pomodoro, per tanti anni ha fatto solo quello, per poi evolversi, ingrandendo l’azienda e coltivando anche varietà diverse. 

Il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu detto anche Sa Domu ’e S’Orku

Dal centro di Domusnovas prendiamo verso ovest la via Cagliari, che diventerà la SS130 Iglesiente. A circa trecento metri dalla chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, prendiamo a destra la via Nuraghe, la seguiamo per duecentosettanta metri ed arriviamo, seguendo le indicazioni, a prendere la deviazione sulla sinistra che diventa una strada bianca, mentre proseguendo dritti ci si dirige verso la grotta di San Giovanni.

Domusnovas: il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu detto anche Sa Domu ’e S’OrkuSeguita la strada bianca per trecentocinquanta metri, vediamo in alto, sulla destra, il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu indicato anche con il nome Sa Domu ’e S’Orku che raggiungiamo dopo un centinaio di metri. Il nome che indica La casa dell’orco gli è stato assegnato in epoca successiva al suo ritrovamento, per scoraggiarne la visita da parte dei curiosi. Si tratta di un Nuraghe complesso con una pianta particolare, edificato a 139 metri di altezza, composto da un mastio centrale fasciato da bastioni che formano un piccolo cortile interno, e che includono tre torri posizionate davanti all’ingresso della torre centrale. Davanti a questa costruzione si trovano altre quattro torri, con mura e con un’ampio cortile. Una quinta Torre dell’antemurale è posizionata dietro la torre centrale con un’altro cortile. L’ingresso conduce nel cortile dove si trovano alcuni vani utilizzati per la fusione dei metalli, come si deduce dagli scarti di fusione del bronzo rinvenuti. Il complesso è stato costruito in tre diverse fasi. Inizialmente è stata realizzata la torre centrale, a pianta ellitica con copertura a tholos, al cui interno, sulla destra, parte la scala che porta al piano superiore. In un secondo tempo la torre è stata fasciata dalle mura con le tre torri. All’ultima fase è ascrivibile la realizzazione dell’antemurale con le sue cinque torri.

Domusnovas: il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu detto anche Sa Domu ’e S’Orku Domusnovas: il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu detto anche Sa Domu ’e S’Orku Domusnovas: il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu detto anche Sa Domu ’e S’Orku Domusnovas: il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu detto anche Sa Domu ’e S’Orku

La grotta di San Giovanni

Domusnovas: la grotta di San GiovanniSeguendo lungo la via Nuraghe, troviamo dopo circa seicentocinquanta metri le indicazioni che ci fanno svoltare a destra, e poi, dopo un centinaio di metri, prendere a sinistra la via Roma, proveniente dal centro di Domusnovas e che si dirige verso la grotta di San Giovanni. Comunque c'è un modo più semplice per arrivarci. Dal centro di Domusnovas, prendiamo la via Roma per andare alla chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio da Laconi, passiamo la via Amendola e proseguiamo dritti per duecento metri, fino ad arrivare a un cartello indicatore, che farebbe prendere a sinistra la strada per la via Nuraghe e per il complesso nuragico S’Omu e S’Orcu, mentre proseguendo dritti ci porta, dopo un chilometro e ottocento metri, al parcheggio che si trova all’ingresso sud della Grotta di San Giovanni un monumento naturale riconosciuto in quanto tale dalla Regione Sardegna, ma soprattutto un eccezionale fenomeno carsico, che, con i suoi 850 metri di lunghezza, è una delle più lunghe gallerie naturali d’Europa. Si ritiene si sia formata per lo scorrere di un fiume sotterraneo e per il cedimento della massa calcarea del monte Acqua, che si trova a 540 metri di altezza, in posizione innalzata rispetto la grotte di San Giovanni. Questa grotta è l’unico caso in Italia, il secondo in Europa e uno dei solo tre al mondo, di cavità naturale interamente percorsa da una strada carrozzabile che serviva per collegare Domusnovas alla miniera di Sa Duchessa. La lunga strada asfaltata, che porta alla zona montata retrostante, oggi non è più percorribile dagli automezzi per preservarne le condizioni ambientali, ma il percorso è interamente illuminato e unicamente pedonale.

Domusnovas: la grotta di San Giovanni Domusnovas: la grotta di San Giovanni Domusnovas: la grotta di San Giovanni Domusnovas: la grotta di San Giovanni Domusnovas: la grotta di San Giovanni Domusnovas: la grotta di San Giovanni

Domusnovas-Resti della Cappella interna di San Giovanni demolita per costruire la stradaIl nome della grotta è derivato dalla presenza di una Cappella interna che era dedicata a San Giovanni, visibile fino al 1830, probabilmente di origine bizantina, che si trovava all’ingresso nord della grotta, e della quale rimane a malapena il perimetro, dato che, per costruire e asfaltare la cui strada, la Cappella è stata demolita. La stessa grotta era chiusa da due imponenti mura ciclopiche preistoriche, demolite anch’esse per costruire la strada, delle quali non è rimasto quasi nulla. All’interno della grotta non ci sono stalattiti, solo alcune stalagmiti, molte concrezioni a vasca ed alcune colate di alabastro. Dalla galleria centrale partono numerose gallerie laterali per uno sviluppo totale visitabile di circa duemila metri.

La chiesa campestre di San Giovanni Battista

Domusnovas: chiesa campestre di San Giovanni BattistaDomusnovas: chiesa campestre di San Giovanni BattistaAl termine della strada che ci ha portato a visitare la grotta, alla sinistra, una strada piastrellata conduce all’ingresso del Bar ristorante Perd ’e Cerbu, alla destra del quale la strada prosegue e, in duecento metri, ci porta alla piccola chiesa campestre di San Giovanni Battista costruita nell’ottocento, che si trova nella vallata a sinistra dell’ingresso sud delle celebri grotte di San Giovanni, molto suggestiva perché posta su un pianoro al centro di un secolare uliveto. Ogni anno, il 24 giugno, a Domusnovas si celebra la Festa di San Giovanni Battista, per la quale dalla chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta parte una sfilata di Traccas guidata dal cocchio con il simulacro del Santo. Il corteo si dirige verso le grotte di San Giovanni dove si trova la piccola chiesa campestre e dove si svolge la festa, che dura due giorni.

Il parco demaniale di Monte ligas, Marganai-Oridda, Montimannu

Domusnovas: il parco demaniale di Monte ligas, Marganai-Oridda, MontimannuIl Parco demaniale di Monte ligas, Marganai-Oridda, Montimannu è situato nella zona sud occidentale dell’isola ed abbraccia i comuni di Domusnovas per 5.569 ettari, di Iglesias per 2.029, di Fluminimaggiore per 2.175, di Gonnosfanadiga per 4.530 e di Villacidro per 8.394. Lo raggiungiamo con una strada che parte sulla sinistra da quella che attraversa la grotta di San Giovanni, poco dopo l’uscita nord della grotta stessa, e che fiancheggia il cosiddetto Sentiero dei Muratori che veniva utilizzato come via di trasporto del minerale quando la grotta di San Giovanni non era transitabile. Il sentiero si addentra all’interno della montagna attraverso una galleria scavata per aggirare una parete calcarea a strapiombo, meta di appassionati di free climbing, ed è immerso in una fitta foresta. Sul lato verso il monte compaiono improvvisamente gli imbocchi delle gallerie, sbarrati per motivi di sicurezza, e alcuni edifici minerari, mentre dal lato opposto si ammira il panorama sulla valle sottostante.

La foresta si trova nel complesso montuoso del Marganai, che culmina nei 939 metri di Punta Campu Spina, in cui si trovano i resti della Miniera di Barraxiutta, della Miniera di Sa Duchessa con vicino quelli del suo ampio villaggio minerario nel quale si trovava anche una Cappella mineraria, e della Miniera di Perda Niedda, che è ancora oggi visitabile.

Domusnovas-Resti della miniera di Barraxiutta Domusnovas-Resti della miniera di Sa Duchessa Domusnovas-Resti del villaggio minerario di Sa Duchessa Domusnovas: la Cappella mineraria nel villaggio di Sa Duchessa Domusnovas-Resti della miniera di Perda Niedda

Domusnovas: la cascata di piscina IrgasNell’altopiano di Oridda scorre il rio Oridda che forma in inverno e in primavera la scenografica Cascata di piscina Irgas, che si trova al confine con il territorio di Villacidro, circondata da vette che raggiungono anche i circa 700 metri di altezza. Si tratta, nel suo insieme, di una delle zone naturalistiche più ricche e interessanti del Sud Sardegna. Nel parco si trova una vegetazione composta da leccio, sughera, agrifoglio, terebinto, acero minore, corbezzolo, eriche, edera e rovo. La foresta è ricca di fauna che comprende il ricciò, la volpe, il cinghiale, il gatto selvatico, l’aquila reale, la poiana, la ghiandaia, il falco pellegrino, il corvo imperiale, il gheppio, lo sparviero.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Domusnovas ci recheremo a Musei che visiteremo con il suo centro dove si trova la chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio di Loyola e con i suoi dintorni.


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