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Fordongianus con i resti delle Terme romane e Santuario romanico di San Lussorio


Il questa tappa del nostro viaggio, da Busachi ci recheremo a Fordongianus che visiteremo con il suo centro dove si trovano i resti delle Terme romane e con i suoi dintorni nel quali si trova Santuario romanico di San Lussorio.

La Regione storica del Barigadu

Il BarigaduSulla sponda meridionale del lago Omodeo, il più grande lago artificiale dell’Isola, si affaccia il territorio del Barigadu uno dei distretti amministrativi dell’antico Giudicato d’Arborea. Il Barigadu è una Regione storica della Sardegna centrale che si sviluppa interamente nella Provincia di Oristano. I comuni che ne fanno parte sono Allai, Ardauli, Bidonì, Busachi, Fordongianus, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Sorradile, Ula Tirso, Villanova Truschedu. Ne facevano parte anche i comuni che oggi sono considerati appartenenti alla Regione storica del Guilcer. Grazie al clima soleggiato, ma non arido, vi si trovano molte foreste di sughero e di quercia e ovviamente macchia mediterranea, come anche alcune specie di animali rari, come cervi sardi, cinghiali, volpi, lepri sarde e molti tipi di uccelli tra i quali anche l’aquila. Il paesaggio della Regione storica del Barigadu è composto da una vasta distesa pianeggiante arricchita da una serie di colline.

In viaggio verso Fordongianus

Usciti da Busachi proseguiremo verso sud ovest proseguiremo sulla SS388 del Tirso e del Mandrolisai, la quale, dopo quasi tredici chilometri, ci porta all’interno dell’abitato di Fordongianus. Dal Municipio di Busachi a quello di Fordongianus si percorrono 13.2 chilometri.

Il comune chiamato Fordongianus

Fordongianus-Veduta dell’abitatoFordongianus-Stemma del comuneIl comune di Fordongianus (altezza metri 35 sul livello del mare, abitanti 852 al 31 dicembre 2021) è conosciuto fino dall’antichità per le proprietà curative delle sue acque salso-radiattive che sgorgano alla temperatura di 54°. Si tratta di un comune di collina che basa la sua economia soprattutto sulle attività agro-pastorali de industriali. È situato su una piattaforma trachitica, in corrispondenza di una lunga ansa del fiume Tirso, ed è noto per la presenza di un complesso termale di età romana, ed anche all’interno del centro abitato le circa dieci fontane forniscono acqua calda termale. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate.

Origine del nome

Il nome deriva dal composto latino Forum Traiani, col significato di Foro di Traiano con la desinenza -anus per analogia con denominazioni locali del tipo Codrongianus, ed indicava un campo trincerato che i Romani fecero all’epoca ed in onore dell’imperatore Traiano in funzione di contenimento delle incursioni che gli Ilienses o Barbaricini facevano contro i Romani e contro i Sardi romanizzati del Campidano. Con questa medesima funzione rimane fino al periodo della dominazione bizantina, quando, forse durante il regno di Giustiniano, viene circondato da mura e fornito di un acquedotto.

La sua economia

Fordongianus-Gastonomia di Fordongianus: lorighittas al sugoIl perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione, e le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, caprini, equini, suini e avicoli. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti dell’edilizia, dell’attività estrattiva e della produzione alimentare. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. L’artigianato propone i ricercati lavori degli scalpellini sulla pietra trachite, quelli della cestineria, le tradizionali Launeddas e le lavorazioni in legno, su polistirolo e in pannolenci, oltre a lavori su tegole. Per quanto riguarda la sua produzione gastronomica si possono gustare il pane, le Seadas, i dolci sardi, i formaggi, le Lorighittas e la carne. Fordongianus è rinomata per le proprietà curative delle sue acque termali e per l’inestimabile patrimonio archeologico e architettonico, che attirano un notevole flusso turistico sul posto. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Fordongianus chiamata la capitale della trachite

Fordongianus-Una scultura in trachite nel centro del paeseIl comune è noto anche per la presenza di numerose cave di pregiata trachite rosa, verde e grigia, la pietra di origine vulcanica presente in grandi quantità nel territorio, che caratterizza inoltre gran parte delle costruzioni urbane. un’inconfondibile colorazione rossa, tipica della trachite locale, accuratamente lavorata da abili scalpellini, caratterizza l’architettura di Fordongianus. Nella Capitale della trachite, la lavorazione di questa pietra ha assunto un ruolo di primaria importanza per l’economia del paese dove sorgono cave e laboratori artigiani nei quali la tenera e malleabile pietra viene facilmente lavorata e scolpita. Sul solco di questa tradizione Fordongianus ospita ogni estate tra luglio e agosto, un importante concorso di scultura che costituisce un’occasione di incontro e confronto tra artisti provenienti da tutto il mondo.

Brevi cenni storici

Il territorio presenta un patrimonio archeologico di rilievo. Le testimonianze più antiche risalgono all’eneolitico, e tra le altre le Domus de janas di Gularis e in località Domigheddas. Vi sono anche tracce nuragiche, ad esempio su Casteddu Ecciu, prima Nuraghe, poi rimaneggiato dai romani e infine Castello medievale. Particolarmente interessanti appaiono i siti risalenti al periodo romano, ed il suo nome più antico, Aquae Ypsitanae, faceva riferimento alle sorgenti naturali di acqua calda. Con l’Imperatore Traiano, tra il 98 ed il 117 dopo Cristo, prende il nome di Forum Traiani e diventa un grande centro commerciale, il che viene favorito dalla sua posizione, essendo situata quasi al centro del grande asse viario dell’epoca che collegava Karalis a Turris Libisonis, ed essendo relativamente vicina a Tharros. Il complesso termale, fatto erigere dall’imperatore Traiano, risale nel suo impianto originale al primo secolo dopo Cristo e sfrutta le acque che sgorgano in località Caddas ad una temperatura di 54 C°. Sul primo complesso termale si sovrappone nel terzo secolo un secondo stabilimento termale. Tra gli imponenti resti si conserva ancora l’ampia piscina rettangolare, un tempo ricoperta da una volta a botte e circondata da un maestoso portico di cui restano alcune arcate. Grazie a questa particolarità la città è sino dalle origini un importante centro termale, ed essendo situata al confine con i territori non romanizzati, è anche un importante baluardo fortificato durante l’occupazione romana a difesa della parte centrale dell’Isola per difenderla dalle incursioni della popolazione locale che si era ritirata sulle montagne della Barbagia. Significativi, oltre alle terme, sono anche l’anfiteatro, la necropoli di San Lussorio e l’omonima chiesa in stile romanico, la cui facciata è in stile gotico aragonese mentre l’interno a una navata, ha tetto con capriate a doppia falda e custodisce una Cripta con pavimento musivo e tombe di varia tipologia il cui impianto originario, del quarto secolo dopo Cristo è da riferirsi al Martirium e alla Depositio del Santo. Conquistata dai Bizantini, nell’undicesimo secolo diviene sede del Dux, che era il comandante militare dell’Isola, ed è il capoluogo della curatoria di Parte Barigadu, nel Giudicato di Arboreai. Nel 1420, alla caduta del Giudicato, entra a far parte del Marchesato di Oristano, e nel 1478, alla definitiva sconfitta degli Arborensi, viene incorporato alla corona e diviene un feudo sotto gli Aragonesi. Nel 1790 il paese forma il Marchesato di Busachi, concesso a donna Teresa Deliperi, e successivamente passa alla famiglia ledà Manca, ai quali venne riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui diviene un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio Comunale. Del comune di Fordongianus nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Oristano.

I due Santi martirizzzati sotto Diocleziano a Forum Traiani oggi Fordongianus

A Forum Traiani, oggi Fordongianus, sono stati martirizzati durante le persecuzioni di Diocleziano i due Cristiani Archelao e Lussorio, che in seguito sono stati entrambi santificati.

Oristano-Sant’ArchelaoNato a Fordongianus, Sant’Archelao sacerdote dei primi tempi del Cristianesimo e ora patrono principale dell’Archidiocesi arborense. Il culto del Santo si ricollega con le memorie del suo martirio, avvenuto nel 304 per ordine di Diocleziano in Forum Traiani, oggi Fordongianus, che a quel tempo era l’ultimo avamposto di difesa alle porte della Barbagia, un centro militare e politico di grande importanza per i Romani di cui si trovano diverse testimonianze materiali. L’immolazione in nome di Dio ha determinato la nascita del culto del Santo, che si pensa fosse stato sepolto proprio a Fordongianus in una Cripta sotto la Santuario di San Lussorio, chiesa romanica eretta nel 1120, ma la tomba viene scoperta soltanto nel 1609. Due anni più tardi le reliquie di Sant’Archelao vengono portate a Oristano, dove sono conservate in una Cappella del Duomo, caratteristica per due grandi angeli di marmo che sono rappresentati quasi in atto di vigile custodia delle stesse reliquie.

San Lussorio o San RossoreSecondo la tradizione, San Lussorio in latino Luxorius o Luxurius, chiamato anche San Rossore dai Pisani, era un soldato pagano che svolgeva l’attività di Apparitor, cioè impiegato del governatore Delfio a Carales, dove si converte al Cristianesimo. Incarcerato durante le persecuzioni di Diocleziano, si rifiuta di abiurare e viene decapitato il 21 agosto di un anno non precisato presso Forum Traiani, oggi Fordongianus. A Fordongianus nel seicento viene rinvenuta una Cripta absidata del quarto secolo che si ritiene fosse la sua sepoltura, sulla quale viene edificata nell’undicesimo secolo la Santuario di San Lussorio. Si suppone che le reliquie siano state poi traslate a Cagliari, come testimonia un’iscrizione mosaicata che indica una seconda sepoltura. Ma ne rivendicano il possesso anche la chiesa di Pavia, dove le avrebbe portate liutprando dopo averle acquistate dai Vandali assieme a quelle di Sant’Agostino, e la chiesa di Pisa che se ne sarebbe impadronita nel 1088, insieme con quelle di Sant’Efisio e San Potito, che giacevano a Nora. Forse dopo il trasferimento a Cagliari, parte delle reliquie è rimasta in città, parte traslata a Pavia da liutprando, ed il resto portato a Pisa.

Alla storia di San Lussorio viene, nella tradizione, collegata quella di due martiri fanciulli, Cesello e Camerino anche loro santificati. Imprigionati a Carales dal governatore Delfio che, dopo aver tentato di riconvertirli alla religione pagana, li condanna a morte ed i loro corpi vengono dati in pasto ai cani. I resti dei corpi vengono sepolti nella stessa città: Et sepelierunt eos in loco ubi nunc est ecclesia Sancti luciferi confessoris, ossia e li seppellirono dove sorge ora la chiesa di San lucifero confessore. A loro si ritiene appartengano i due corpicini rinvenuti nel 1615 nel secondo complesso funerario sotterraneo dell’attuale chiesa di San lucifero.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Fordongianus

Fordongianus-Sfilata del Gruppo Folk Pro Loco intestato ai Santi Lussorio e ArchelaoFordongianus: il Gruppo Folk Tradizione Popolari di FordongianusA Fordongianus sono attivi il Gruppo Folk Pro Loco intestato ai Santi Lussorio e Archelao, ed il Gruppo Folk Tradizioni Popolari, nelle cui esibizioni nel paese ed altre località dell’Isola è possibile ammirare il costume tradizionale del posto. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Fordongianus, meritano di essere citate il 17 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate preceduta la sera della vigilia dall’accansione del falò dedicato al Santo; il 29 giugno, la Festa patronale di San Pietro Martire; da fine luglio a inizio agosto, il Simposio internazionale di scultura su pietra trachite; ad agosto, la Mostra dell’artigianato; il 29 agosto la Festa religiosa di Sant’Archelao, una festività campestre che si svolge presso la chiesa campestre dedicata a San Lussorio, preceduta da un novenario che ha inizio il 22 agosto, subito dopo la Festa religiosa San Lussorio che si svolge sempre presso la sua chiesa campestre il 21 agosto.

Il simposio internazionale di scultura su pietra trachite

Fordongianus-Simposio internazionale di scultura su pietra trachiteFordongianus-Simposio internazionale di scultura su pietra trachiteOgni anno a Fordongianus tra fine luglio ed inizio agosto si rinnova il tradizionale appuntamento estivo con il Simposio internazionale di scultura su pietra trachite, manifestazione nata per divulgare la conoscenza della pietra locale come oggetto d’arte. Alla manifestazione che si svolge nell’area adiacente alla antiche terme romane, parteciano scultori provenienti dall’Isola, dalla Pensiola e dal atri Paesi. L’obiettivo è soprattutto quello di divulgare la conoscenza della pietra vulcanica come oggetto d’arte, ma certo non manca anche l’adrenalina per aggiudicarsi un posto sul podio dei vincitori. Previsti anche diversi eventi collaterali durante tutta la settimana. Il simposio internazionale di scultura è organizzato col contributo di numerosi enti e associazioni.

Visita del centro di Fordongianus

L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha l’andamento l’altimetrico tipico delle località collinari. Passeggiare per le sue vie è un’esperienza rasserenante, ricca di sfumature cromatiche legate anche all’età delle costruzioni. Le facciate delle case hanno tonalità che variano dal rosso al marron intenso, dal verde al grigio, spesso in alternanza o ostentando la delicata armonia di un centro storico curato. Vediamo ora che cosa si trova di importante nel centro del paese, dove si trovano i bellissimi resti delle importanti Terme romane. Arriviamo a Fordongianus con la SS388 del Tirso e del Mandrolisai provenendo da Busachi e, circa settecento dopo aver incontrato il cartello che indica il chilometro 27, si arriva al punto dove parte a sinistra la deviazione che porta all’interno dell’abitato. La deviazione percorre un lungo ponte sopra il fiume Tirso e, dopo centottanta metri, si incontra il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’intenro dell’abitato, passato il quale la prosecuzione della strada assume il nome di via degli Ipsitani, nome di una popolazione nuragica che viveva nei dintorni di Fordongianus.

Il complesso sportivo delle Scuole Medie

Arrivati a Fordongianus, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, prendiamo leggermente a sinistra la via Romana, dopo una trentina di metri svoltiamo a sinistra nella via Gioacchino Rossini, e percorso un centinaio di metri svoltiamo a destra e prendiamo la via Tirso. Dopo circa centosessanta metri lungo la via Tirso, vediamo alla sinistra della strada al civico numero 29, il cancello di ingresso delle Scuole Medie di Fordongianus. All’interno di queste scuole è presente il Complesso Sportivo delle Scuole Medie, nel quale è presente la Palestra delle Scuole Medie, dove è possibile praticare come discipline le attività ginnico motorie.

Fordongianus-Scuole Medie di Fordongianus: cancello di ingresso Fordongianus-Complesso Sportivo delle Scuole Medie: esterno della palestra Fordongianus-Complesso Sportivo delle Scuole Medie: interno della palestra

Oltre alla palestra, sono presenti anche un Campo polivalente, nel quale praticare come disciplina la pallacanestro e la pallavolo; a un lato del campo polivalente, vcino alla strada, si trova una prima Pista di arletica leggera, nella quale praticare salti in estensione; e all’altro lato del campo polivalente una seconda Pista di arletica leggera, nella quale praticare corse su pista; ed anche uno Spazio per il lancio del disco.

Fordongianus-Scuole Medie di Fordongianus: il campo polivalente Fordongianus-Scuole Medie di Fordongianus: prima pista di atletica Fordongianus-Scuole Medie di Fordongianus: seconda pista di atletica Fordongianus-Scuole Medie di Fordongianus: spazio per il lancio del disco

Il complesso sportivo delle Scuole Elementari

Arrivati a Fordongianus, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, prendiamo la prosecuzione della strada che ci ha portati fino qui, che è la via degli Ipsitani, e la seguiamo per quattrocento metri, fino ad arrivare a un incrocio, dove a destra parte la via Pietro Pippia ed a sinistra la via Eleonora d’Arborea. Prendiamo verso destra la via Pietro Pippia, la seguiamo per una trentina di metri e vediamo, alla destra della strada al civico numero 2, il cancello di ingresso delle Scuole Elementari di Fordongianus. All’interno di queste scuole è presente il Complesso Sportivo delle Scuole Elementari, nel quale è presente la Palestra delle Scuole Elementari, dove è possibile praticare come discipline le attività ginnico motorie, la pallacanestro, ed il mini basket. Oltre alla palestra, è presente anche un Campo da Calcetto, ossia da Calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, dotato di tribune in grado di ospitare 160 spettatori.

Fordongianus-Scuole Elementari di Fordongianus: cancello di ingresso Fordongianus-Complesso Sportivo delle Scuole Elementari: esterno della palestra Fordongianus-Complesso Sportivo delle Scuole Elementari: interno della palestra Fordongianus-Complesso Sportivo delle Scuole Elementari: il campo di calcetto ossia dal calcio a cinque

Il Municipio di Fordongianus

Fordongianus: il Municipio di FordongianusArrivati a Fordongianus, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, prendiamo la via degli Ipsitani e la seguiamo per quattrocento metri, fino ad arrivare a un incrocio, dove a destra parte la via Pietro Pippia ed a sinistra la via Eleonora d’Arborea. Prendiamo verso destra la via Pietro Pippia e, dopo appena una ventina di metri, di nuovo a destra la via Francesco Coco. Lungo la via Francesco Coco, dopo una sessantina di metri, alla destra al civico numero 2, si vede l’edificio che ospita il Municipio di Fordongianus, nel quale si trova la sua sede e si trovano gli uffici che in grado di fornire i loro servizi agli abitanti del paese.

La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao

Fordongianus-La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’ArchelaoPassato il Municipio, la via Francesco Coco costeggia il retro ed il lato sinistro della chiesa parrocchiale e, dopo una settantina di metri, termina su una traversa che è a sinistra la via Rosa Sanna ed a destra la via Traiano. Svoltiamo a destra nella via Traiano e, dopo una quarantina di metri, si vede alla destra della strada al civico numero 6 della via Traiano, la facciata della chiesa di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao, che è la parrocchiale di Fordangianus. La chiesa è stata costruita tra il 1897 ed il 1906 in stile neo gotico, andando a sostituire il precedente edificio ormai in rovina, risalente al quindicesimo o sedicesimo secolo, in stile gotico catalano, ed è stata modificata con vari rifacimenti successivi. È costruita totalmente in trachite rossa locale che trova piena valorizzazione nella facciata, realizzata alternando blocchi squadrati di colore grigio e rosso. La facciata è suddivisa in tre ordini da due modanature, mentre robuste paraste dividono il primo ordine in tre settori. In quelli laterali si possono ammirare due bifore con arco a sesto acuto strombate e scolpite nei piedritti, prospettanti colonne con basi poligonali che riprendono quelle del portale. Il portale occupa il settore centrale e si presenta accompagnato da due oculi intarsiati posti ai lati. Il secondo ordine è caratterizzato dalla presenza di uno splendido rosone traforato a motivo floreale al centro del quale è stata sagomata una croce greca, ed è sormontato da un ampio sopraciglio gravante su capitelli. Nell’ultimo ordine trova spazio una croce di San Maurizio in trachite rossa su sfondo di trachite grigia, sormontata da una doppia cornice di archetti pensili, sovrastata a sua volta dal terminale della facciata, decorato da due piccole guglie laterali ed una croce greca centrale.

Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: facciata Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: il portale Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: particolare del portale Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao il rosone traforato Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: retro della chiesa lungo la via Francesco Coco

La tripartizione esterna corrisponde alla suddivisione spaziale interna, in tre ampie navate. In ciascuna delle navate laterali trovano posto tre cappelle, tra le quali quella dedicata al Sacro Cuore che è l’unica superstite dell’antica chiesa preesistente. La Cappella è caratterizzata da una volta a crociera interamente realizzata in in pietra lasciata a vista con peducci e gemma scolpiti. Archi a sesto acuto scandiscono le tre campate della navata principale. L’altare maggiore è in marmo bianco, così come il pavimento del presbiterio e di quasi tutta la chiesa, tranne quello delle prime due cappelle laterali che è in cemento a seguito di un recente restauro. La chiesa è intonacata e pitturata in colori chiari, gli unici elementi messi pittoricamente in rilievo sono le costolature delle crociere.

Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: interno verso il presbiterio Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: altare maggiore Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: veduta dell’interno Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: la Cappella del Sacro Cuore Fordongianus: chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao: interno verso il portale di ingresso

La chiesa, originariamente dedicata solo a San Pietro, è stata in seguito cointestata anche a Sant’Archelao, martirizzato nel 304 per ordine di Diocleziano. L’immolazione in nome di Dio ha determinato la nascita del culto del Santo, che si pensa fosse stato sepolto proprio a Fordongianus in una Cripta sotto la Santuario di San Lussorio. Ogni anno a Fordongianus, presso la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo e Sant’Archelao, il 29 giugno si svolge la Festa patronale di San Pietro Martire, con la processione per le vie del paese, seguita da cerimonie religiose e numerose manifestazioni civili.

Il Monumento ai Caduti

Proseguendo lungo la via Traiano, dopo una quarantina di metri parte a sinistra il vico II Traiano, e subito accanto ad esso parte la via Trento. Ad angolo tra la via Traiano e la via Trento, si apre una piazza chiamata Sa pratza de Is Ballus, nella quale sulla sinistra, ad angolo con la via Trento, si trova il Monumento ai Caduti di Fordongianus nella Prima Guerra Mondiale, ai quali sono stati aggiunti gli altri caduti in tutte le guerre. Si tratta di un plinto costituito da un monumento a cippo in trachite rossa, sopra il quale si trova un cubo in trachite sormontato da un elmo, e con sulla facciata una lapide commemorativa dei caduti nella Prima Guerra Mondiale.

Fordongianus: il Monumento ai Caduti di Fordongianus nella Prima Guerra Mondiale Fordongianus-Lapide sulla facciata del Monumento ai Caduti di Fordongianus nella Prima Guerra Mondiale

La casa Aragonese

Fordongianus-La casa AragonesePassato l’edifico alla destra del Monumento ai Caduti, sulla piazza alla sinistra si può vedere un’abitazione signorile edificata alla fine del cinquecento, tutta in trachite rossa. Viene chiamata la Casa Aragonese per le decorazioni scolpite in stile tardo gotico aragonese e con contaminazioni di ambito rinascimentale. L’elemento più spettacolare di questa casa, insieme alle pietre lavorate che decorano porte e finestre, è rappresentato dal portico anteriore, che è stato recuperato in occasione dei restauri dell’inizio degli anni ottanta e rimontato secondo il primitivo assetto. Questo portico rappresenta la maggior differenza che distingue l’architettura domestica di questa zona da quelle del Campidano, dove l’abitazione tradizionale presenta il portico detto Sa lolla addossato alla casa e affacciato sul cortile accessibile da un grande portale, mentre in questa il portico è anteriore ed il cortile si trova sul retro, al quale si accede da un ingresso secondario. Internamente, la casa presenta tredici stanze distribuite in due unità abitative, la prima acquisita dal Comune di Fordongianus nel 1978, delimitata all’esterno dal porticato, e la seconda acquisita dal Comune nel maggio del 2009. Originariamente le due parti costituivano un unico edificio e comunicavano grazie ad una caratteristica porta ad angolo, murata sul finire dell’ottocento per dividere la struttura in due differenti proprietà. Il retro della casa aragonese si sviluppa in settori ben delimitati da muretti e portali, quali l’orto giardino, la stalla e un ambiente coperto dove sostavano i carri agricoli.

I resti delle terme romane di Fordongianus

Lettura di 'Fondorgianus' di Raimondo ZuccaTorniamo dove, passato il Municipio, la via Francesco Coco aveva costeggiato il retro ed il lato sinistro della chiesa parrocchiale e, dopo una settantina di metri, era terminata su una traversa che è a destra la via Traiano ed a sinistra la via Rosa Sanna. Svoltiamo a sinistra nella via Rosa Sanna, che dopo poco più di duecento metri sbocca su una traversale, che prendiamo verso destra e che costeggia il fiume Tirso, il quale scorre alla sua sinistra. Si tratta della strada di accesso all’area archeologica che conserva le Terme romane di Fordongianus, le quali si vedono alla sua destra dopo circa duecentocinquanta metri. Nell’epoca della occupazione romana, la città viene menzionata per la prima volta dal geografo Tolomeo nel primo secolo avanti Cristo. Il complesso delle terme romane attualmente visitabile, interamente costruito in trachite, pietra molto abbondante nella zona, si compone di due diverse parti appartenenti a periodi diversi. L’acqua, dotata di grandi proprietà terapeutiche, Sgorga ancora oggi alla temperatura di 54°. Lo stabilimento termale più antico, del primo secolo dopo Cristo ed utilizzato anche in seguito, è caratterizzato dalla Natatio, la grande piscina che veniva utilizzata per bagni terapeutici. La vasca è di forma rettangolare, in origine coperta da una volta a botte, con intorno vasche secondarie. L’acqua proviene da una canaletta che termina con una protome a forma di testa di pantera, dalla cui bocca esce tuttora l’acqua per riempire la vasca. Sul lato est si trova il Ninfeo, scoperto recentemente. Si tratta di un’ampia vasca di forma quadrata dedicata al culto delle Ninfe, divinità delle acque, come attesta anche il ritrovamento di un’iscrizione a loro dedicata. Alle spalle dello stabilimento più antico, troviamo quello più recente, con il quale comunica attraverso una piccola scalinata. Datato terzo secolo dopo Cristo, è di tipo classico, utilizzato per l’igiene e il benessere personale. Esso si compone di Frigidarium, Tepidarium e Calidarium, ambienti differenziati nei quali si potevano fare bagni freddi, tiepidi e caldi. Le terme si affacciano su una grande piazza lastricata circondata da numerosi ambienti di piccole dimensioni, forse locali per il ristoro e lo svago. Tra questi possiamo ammirare un locale con resti di intonaco affrescato con pitture risalenti al quarto secolo dopo Cristo, che rappresentano due cavalli in corsa. Al di sopra del piazzale si trovano i resti di un sofisticato sistema di pozzi e cisterne per l’immagazzinamento delle acque, ed in tutta l’area si nota una vasta rete di canalette che distribuivano l’acqua alle varie strutture.

Fordongianus-e Terme romane Fordongianus-e Terme romane Fordongianus-e Terme romane Fordongianus-e Terme romane Fordongianus-e Terme romane Fordongianus-e Terme romane Fordongianus-e Terme romane

Accanto al sistema termale, scorre il fiume Tirso, il più grande della Sardegna, lungo circa 150 chilometri. Abbiamo fotografato lo scorrere del fiume Tirso all’altezza delle terme romane di Fordongianus.

Fordongianus: il fiume Tirso accanto alle Terme romane Fordongianus: il fiume Tirso accanto alle Terme romane Fordongianus: il fiume Tirso accanto alle Terme romane

Visita dei dintorni di Fordongianus

Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Fordongianus sono stati, portati alla luce i resti della necropoli a Domus de janas di Gularis, e di quella in località Domigheddas; i resti dei Protonuraghi a corridoio Pranu Antoni, e Tadone; del Nuraghe complesso di su Casteddu Ecciu; ed anche quelli dei Nuraghi Santa Maria, e su Soliano, tutti di tipologia indefinita. Nei suoi dintorni si trova, inoltre, la importante chiesa romanica di San Lussorio. ​​Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto.

Il Cimitero Comunale di Fordongianus

Fordongianus: ingresso del Cimitero ComunaleDa dove eravamo arrivati a Fordongianus provenendo da Busachi, la SS388 del Tirso e del Mandrolisai entrando nell’abitato diventa la via Ipsitani, la seguiamo per duecento metri, poi svoltiamo a sinistra nella via Via Nazario Sauro che uscirà dall’abitato come SP33 e si dirige verso Allai. Percorsi seicento metri, si vede alla sinistra della strada il muro di cinta con il cancello di ingresso del Cimitero Comunale di Fordongianus. Il Cimitero sorge in un lotto rettangolare ed è racchiuso da muro perimetrale in pietra, intonacato e tinteggiato, e finito in sommità con decoro a timpani con copertina in pietra, ripetuti modularmente. In esso si apre un portale ad arco a tutto sesto, finito con decorazioni in mattonelle di pietra trachitica, sorretto da pilastri a base quadrata, in cui è inserito un cancello metallico. Il portale d’ingresso conduce al viale cimiteriale che si conclude sull’ingresso della Cappella cimiteriale, una costruzione semplice, su base rettangolare con tetto a capanna.

I campi sportivi comunali di calcio e tennis

Fordongianus-Anfiteatro romano: veduta d’insieme dei resti attualiDa dove eravamo arrivati a Fordongianus provenendo da Busachi, la SS388 del Tirso e del Mandrolisai entrando nell’abitato diventa la via Ipsitani, la seguiamo per quattrocento metri, fino ad arrivare a un incrocio, dove prendiamo a destra la via Pietro Pippia, la seguiamo per quattrocento metri e, arrivati in località Is Ennas, vediamo alla destra della strada i resti dell’Anfireatro romano di Forum Traiani, situato nella piccola valle di Apprezzau, fra le colline di su Montigu ad est e s’Iscaleddu ad ovest. La strada vicinale che attualmente costeggia il monumento è l’erede della via romana che da Forum Traiani conduceva alla città di Othoca, che è l’odierna Santa Giusta. Messo in luce da recenti campagne di scavo, dell’edificio si conserva la fondazione della Cavea, ossia della platea che accoglieva i sedili per gli spettatori, delineando la planimetria dell’edificio di forma ellittica irregolare.

Fordongianus-Anfiteatro romano: veduta dall’alto per rilievo planimetricoFordongianus-Anfiteatro romano: rilievo planimetricoA nord dell’edificio si vede l’ingresso principale, orientato verso la città e costruito con grandi blocchi squadrati di trachite, forse in origine sormontato da un arco. Il muro del podio, che divideva l’arena in cui si svolgevano gli spettacoli dalla platea, era realizzato in opera quadrata e rivestito da intonaci affrescati. Ad est, si conserva un ambiente quadrangolare voltato a botte e con una nicchia sul muro di fondo, interpretato come tempio ossia Sacellum consacrato alle divinità, a cui si rivolgevano i gladiatori prima dei giochi. Al di sopra di questo e di fronte, sul lato opposto della platea, era situato un palco d’onore riservato alle autorità cittadine. La costruzione dell’Anfiteatro risale al primo secolo dopo Cristo, ma è stato in seguito ampliato del terzo secolo, periodo a cui risale anche il secondo impianto termale, e trasformato in una struttura che poteva ospitare circa 3mila spettatori, secondo per capienza solo all’Anfiteatro di Karalis ossia Cagliari.

I campi sportivi comunali in località Is Enas

Da dove eravamo arrivati a Fordongianus provenendo da Busachi, la SS388 del Tirso e del Mandrolisai entrando nell’abitato diventa la via Ipsitani, la seguiamo per quattrocento metri, fino ad arrivare a un incrocio, dove prendiamo a destra la via Pietro Pippia. Seguiamo la via Pietro Pippia per novecento metri e, appena usciti dall’abitato di nuovo con la SS388 del Tirso e del Mandrolisai, prendiamo una deviazione sulla sinistra e, in duecento metri, arriviamo all’ingresso dei Campi sportivi comunali in località Is Enas. All’interno di questo complesso sportivo si trova un Campo da Calcio, con fondo in terra ed erba, dotato di tribune in grado di ospitare circa duecento spettatori. Sono presenti, inoltre, due Campi da Tennis, non dotati di tribune.

Fordongianus-Campi sportivi comunali in località Is Enas: ingresso Fordongianus-Campi sportivi comunali in località Is Enas: il Campo da Calcio Fordongianus-Campi sportivi comunali in località Is Enas: uno dei campi da Tennis

Il Santuario romanico di San Lussorio

Fordongianus-Santuario romanico di San LussorioDa dove eravamo arrivati a Fordongianus provenendo da Busachi, la SS388 del Tirso e del Mandrolisai entrando nell’abitato diventa la via Ipsitani, la seguiamo per quattrocento metri, fino ad arrivare a un incrocio, dove prendiamo a destra la via Pietro Pippia. Seguiamo la via Pietro Pippia che esce dall’abitato come SS388 del Tirso e del Mandrolisai e, dopo un chilometro e trecento metri, si vede alla sinistra della strada, su un’altura, il Santuario romanico di San Lussorio, che si raggiunge con un vialetto che parte dalla strada statale. L’identificazione del luogo in cui avviene il martirio del Santo ed edificato il Santuario a lui dedicato è affidata, rispettivamente, all’iscrizione oggi murata nel lato sud della chiesa, ed alla Passio Sancti luxurii, il cui autore conosceva la Cripta. Il Santuario viene costruito con blocchi di vulcanite agli inizi del dodicesimo secolo, con pianta a navata unica voltata a botte, ed abside rivolto ad est. Di questo primo impianto restano oggi solo il lato nord e l’abside. Lungo il basamento si inseriscono elementi scultorei con figurazioni antropomorfe. La copertura originaria e il muro sud crollano, la ricostruzione avviene tra il 1250 ed il 1270 in stile romanico pisano ad opera dei monaci dell’Ordine dei Vittorini di Marsiglia, e la chiesa viene circondata dalle caratteristiche Cumbessias, ossia le piccole abitazioni per l’alloggio dei pellegrini.

Fordongianus-Santuario di San Lussorio: facciata Fordongianus-Santuario di San Lussorio: veduta dal retro Fordongianus-Santuario di San Lussorio: il blcco con l’iscrizione murato nel lato sud della chiesa Fordongianus-Santuario di San Lussorio: le cumbessias che circondano la chiesa

Dopo un crollo avvenuto nel tredicesimo secolo, la parete meridionale dell´edificio viene ricostruita, assieme alla copertura che, originariamente realizzata con la volta a botte, è sostituita da una a capriate lignee. Del quattordicesimo secolo è il prospetto anteriore nel quale la facciata viene ricostruita in età aragonese, ed in essa spicca il portale gotico catalano. La costruzione è realizzata in trachite rosa, ed il muro destro è sormontato da un campanile a vela. L’interno della chiesa è a navata unica, il tetto con capriate a doppia falda. Da notare molte decorazioni a bassorilievo sia all’interno che all’esterno della chiesa.

Fordongianus-Santuario di San Lussorio: interno verso il presbiterio Fordongianus-Santuario di San Lussorio: altare maggiore Fordongianus-Santuario di San Lussorio: statua di San Lussorio Fordongianus-Santuario di San Lussorio: statua di San Archelao Fordongianus-Santuario di San Lussorio: interno verso il portale di ingresso

La chiesa viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la presenza della sepoltura di Lussorio che, condotto a Forum Traiani, viene decapitato e seppellito in una Cripta utilizzata per il culto pagano alle acque, e che in seguito alla deposizione del Santo diviene luogo di sepoltura anche per altri Cristiani. Al primo vano rettangolare semi ipogeo viene aggiunta ad ovest una piccola abside, mentre sul lato nord venne edificato un vano quadrato, ed al centro viene posto il monumento funerario, impostato su una fossa terragna ritenuta la tomba del martire. L´iniziale Cripta viene ampliata e pavimentata con mosaici tra il quarto e sesto secolo. Nella prima metà del settimo secolo, l’impianto cade in rovina e, nella fase di ristrutturazione, viene edificata una nuova aula di culto. È possibile scorgere ancora oggi, sotto il pavimento della chiesa, i resti di questo edificio bizantino. Nella Cripta sono stati trovati nel 1615 anche i resti del patrono di Oristano, Sant’Archelao, attualmente collocati nella cattedrale di Santa Maria Assunta.

Fordongianus-Cripta di San Lussorio: interno della Cripta Fordongianus-Cripta di San Lussorio: sepolcro di San Lussorio Fordongianus-Cripta di San Lussorio: lapide nel luogo del ritrovamento di Archelao Fordongianus-Cripta di San Lussorio: affreschi bizantini

Fino a pochi anni fa alla Cripta si accedeva da una botola posta all’interno della chiesa e chiusa da un portellone metallico. Una scalinata di nove gradini conduceva alla sepoltura di San Lussorio, sovrastata da un arco e protetta da delle grate. Oggi invece, l’ingresso è accessibile da un’apertura ricavata sul lato meridionale della chiesa.

Fordongianus-Festa di San Lussorio e Sant’Archelao: manifestoFordongianus-Festa di San Lussorio e Sant’Archelao: processioneDal 20 al 29 agosto Fordongianus si anima per i Festeggiamenti dei Santi patroni Lussorio e Archelao con riti religiosi e numerose manifestazioni civili. Il programma religioso prevede nella Santuario di San Lussorio dal 20 al 29 agosto la novena per la quale la sera si celebrano i vespri e la messa. Il 21 agosto si svolge la processione in onore di San Lussorio seguita dalla messa solenna, ed il 29 agosto la processione in onore di Sant’Archelao seguita anch’essa dalla messa solenne. A questi riti religiosi si affiancano, durante tutti i giorni dal 20 al 29 agosto, musica, folklore e cabaret. Una tradizione popolare indica un secondo luogo nel quale sarebbe stata la sepoltura di San Lussorio, e si tratta di Selargius, nei cui dintorni sorge un altro Santuario romanico a lui dedicato, ma nulla attesta la veridicità di questa tradizione, mentre molte sono le prove che attestano la sua sepoltura a Fordongianus.

L’area archeologica di su Casteddu Ecciu

Fordongianus: i resti del Nuraghe a corridoio di su Casteddu EcciuSiamo arrivati a Fordongianus con la SS388 del Tirso e del Mandrolisai, la quale svolta a sinistra ed entra nell’abitato cou il nome di via Ipsitani, mentre la prosecuzione dritta della strada statale è la SP23 che si dirige verso Ghilarza. Nel punto di incontro tra la via Ipsitani e la SP23, proprio tra queste due strade ne parte un’altra che si dirige verso ovest. La seguiamo per seicento cinquanta metri poi svoltiamo in una deviazione sulla sinistra, che dopo due chilometri e trecento metri termina davanti ad un cancello, passato il quale un sentiero, in poco più di un chilometro, porta ai resti dell’Area archeologica di su Casteddu Ecciu, ossia del Castello vecchio. Nell’area si trovano i resti di un complesso nuragico, posto su un piccolo altopiano che controlla la valle del fiume Tirso, al confine fra i territori comunali di Fordongianus e quello di Villanova Truschedu. È costituito da un Nuraghe complesso trilobato, edificato in blocchi di basalto a 114 metri di altezza, intorno al quale sono presenti tracce di un insediamento abitativo dove nel secolo scorso è stata rinvenuta una navicella in bronzo.

Fordongianus-Resti del Nuraghe a corridoio di su Casteddu Ecciu: planimetria Fordongianus-Resti del Nuraghe a corridoio di su Casteddu Ecciu Fordongianus-Resti del Nuraghe a corridoio di su Casteddu Ecciu Fordongianus-Resti del Nuraghe a corridoio di su Casteddu Ecciu

Il Nuraghe è stato adattato e ristrutturato in età successiva, verosimilmente mantenendo la funzione di punto di Guardia. è incerta la data di tale intervento, se in epoca cartaginese come ritenuto inizialmente, o in epoca romana, come sembra più probabile considerata l’assenza di sicure testimonianze di età punica nella zona, e divenendo in seguito un fortino bizantino.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio da Fordongianus ci recheremo a Villanova Truschedu che visiteremo con il suo centro ed i dintorni dove si trova il Nuraghe Santa Barbara con la sua Stanza del Sole


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