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Perdasdefogu dove si trova a parte a terra del Poligono Interforze del Salto di Quirra ed i suoi danni alla salute

In questa tappa del nostro viaggio, da Jerzu scenderemo verso sud, fino a raggiungere il paese chiamato Perdasdefogu che si trova ai confini con la Provincia del Sud Sardegna, Che visiteremo con il suo centro ed i suoi dintorni, con i siti naturalistici ed archeologici che vi si trovano, e con il Poligono Militare di Salto di Quirra. Parleremo anche della nascita di bambini malformati e le morti sospette intorno al Salto di Quirra.

La Regione storica dell’Ogliastra

L’Ogliastra width=L’Ogliastra è una Regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della Regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una Regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde.

In viaggio verso Perdasdefogu

Usciamo da Jerzu verso sud con la via Italia, passiamo l’incrocio con la via Josto Miglior, e, dopo un paio di chilometri, troviamo la deviazione sulla sinistra che ci porta ad imboccare la SP13, la strada Provinciale che ci porterà verso sud ovest, in poco più di venti chilometri, a raggiungere l’abitato di Perdasdefogu. Si tratta di una strada immersa nello Splendido scenario dei tacchi altopiani calcareo dolomitici che si ergono a picco il cui nome deriva dalla tipica conformazione simile ad un tacco di scarpa, caratterizzati da vasti affioramenti di rocce paleozoiche, rappresentate da scisti del Siluriano, che costituiscono il basamento cristallino sul quale poggiano formazioni calcaree del Mesozoico. La strada scorre in una conca circondata da picchi dolomitici, tra i quali spiccano i due tacchi di Porcu ’e Ludu, a sinistra, e Troiscu, sulla destra, e più avanti spicca particolarmente quello del monte Corongiu che si eleva sulla campagna circostante raggiungendo, con la punta Corongiu, i 1009 metri di altezza, ed è il monte più elevato del territorio dell'Ogliastra, dalla cui cima si può ammirare fino al mare.

Jerzu: i due tacchi di Porcu ’e Ludu a sinistra e di Troiscu sulla destra percorrendo la SP13 Jerzu: il monte Corongiu che è il più significativo tacco dell’Ogliastra

L’isolamento di Perdasdefogu

Perdasdefogu-Lungo la strada verso Perdasdefogu si vede da lontano la postazione radar del Monte CodiPerdasdefogu-Veduta della postazione radar del Monte Codi in territorio di UlassaiL’assenza di abitazioni nei dintorni hanno reso Perdasdefogu la posizione ideale per la Postazione radar del Monte Codi, che si trova in territorio di Ulassai ma da anni è presente su una collina, e lo vediamo arrivando da Jerzu poco prima di raggiungere l’abitato di Perdasdefogu. Il paese chiamato Perdasdefogu è, infatti, situato in una posizione assolutamente isolata e per questo ha sempre vissuto di un’economia autosufficiente, con scarsi contatti con gli altri paesi dell’Isola. Infatti, da qualsiasi località si cerchi di raggiungerlo, sia da nord, da Jerzu come stiamo facendo noi, che dalla più comoda strada che la collega, a ovest, con Escalaplano, la strada è costituita da un lungo percorso nel quale non si incontra un’abitazione o qualsiasi altro segno della presenza umana. Sono presenti solo le tracce dei troppo numerosi incendi che distruggono in estate la vegetazione di tanta parte della Sardegna.

Perdasdefogu-Il paesaggio devastato dagli incendi Perdasdefogu-Il paesaggio devastato dagli incendi

L'assoluto isolamento di Perdasdefogu ha fatto di questo paese l’unico grande centro agricolo, e soprattutto l'unico centro pastorale, di tutta la zona nella quale si trova nella parte meridionale dell'Ogliastra.

L'arrivo nell'abitato di Perdasdefogu

Arrivando da Jerzu, dopo aver percorso circa tredici chilometri e duecento metri sulla SP13, arriviamo a una curva a sinistra dove, alla destra della strada, si trova una piccola rotonda verso una strada secondaria al centro della quale si trova il cartello segnaletico indicativo della località. Passata la curva, si arriva all’abitato di Perdasdefogu. Dal Municipio di Jerzu a quello di Perdasdefogu abbiamo percorso 22.4 chilometri.

Il Comune chiamato Perdasdefogu

Perdasdefogu: veduta dell’abitatoPerdasdefogu-Stemma del ComuneIl centro agropastorale Perdasdefogu (nome in lingua sarda Foghesu, altezza metri 599 sul livello del mare, abitanti 1.751 al 31 dicembre 2021) è situato nella parte sud orientale della Provincia di Nuoro, posizionato nella valle del Rio Flumineddu, su un altopiano arroventato dal sole, ai confini con la Provincia del Sud Sardegna, nell’entroterra costiero, a nord dell’altopiano del salto di Quirra. L’abitato è raggiungibile con la SS387 del Gerrei, il cui tracciato si snoda a trentuno chilometri dall'abitato. Il territorio comunale ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 137 a un massimo di 771 metri sul livello del mare.

Si tratta di uno dei paesi dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale

Area in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondialeIl Comune appartiene ad una delle zone blu dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale. Il termine Zone blu, in inglese darkslateblue Zones, viene usato per identificare le aree demografiche o geografiche del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la Provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Perdasdefogu-In prima fila la famiglia Melis: nove fratelli per un totale di 837 anni nel 2012Gli studiosi, per procedere nel lavoro, tracciavano sulla mappa delle serie di cerchi concentrici blu che indicavano le zone con la più alta longevità, da qui il termine Zona blu. I paesi appartenenti alle zone blu in Sardegna sono Arzana, Baunei, Fonni, Gavoi, Mamoiada, Oliena, Ollolai, Orgosolo, Ovodda, Perdasdefogu, Seulo, Talana, Tiana, Ulassai, Urzulei, Villagrande Strisaili. Non a caso, a partire dal 2012, la Famiglia Melis di Perdasdefogu è stata insignita del Guinness World Record come la famiglia più longeva di tutto il pianeta. Dopo aver infatti conquistato il primato negli anni 2012, 2013 e 2014 per nove componenti viventi e 837 anni totali, il primo giugno 2015 il record è stato omologato per la famiglia ridotta a soli otto componenti per una somma complessiva di 745 anni e 210 giorni.

Origine del nome

Perdasdefogu è una parola composta, Perdas de Fogu, che in lingua sarda significa Pietre di Fuoco. Secondo alcuni il nome potrebbe derivare dalla presenza di pietre di silice, con le quali l’uomo primitivo accendeva il fuoco, e a questo proposito va considerato che perda, pedra, preda de fogu significa in tutta la Sardegna ppietra focaia, e si deve pertanto dedurre che questo villaggio potrebbe avere preso nome dalla particolare abbondanza di rocce silicee, quelle che nel passato venivano usate, a schegge, come pietre focaie. Secondo altri potrebbe indicare le pietre infuocate, ossia le rocce calcaree ricche di calce arroventate dal sole, utilizzate per le fornaci per la produzione di calce sulle quali si sviluppa l'abitato, tanto che gli abitanti, nella loro variante della lingua sarda, chiamano il centro abitato con il nome Foghesu, aggettivo riferito a Fogu ossia fuoco, che significa fornace. Altri ritengono invece che le pietre del fuoco sarebbero il litantrace e l’antracite, di cui esistono giacimenti nella zona mineraria e carbonifera.

La sua economia

Si tratta di un Comune collinare, che ha un'economia basata sul settore primario e secondario. Il settore primario presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta, ed anche con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L'industria è discretamente sviluppata, dato che si registra un rilevante numero di aziende che operano nei comparti alimentare, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica ed edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Perdasdefogu è meta di discreto afflusso turistico, dato che le bellezze naturali dell'ambiente circostante rappresentano delle notevoli attrattive, soprattutto per gli amanti dell'escursionismo naturalistico. Da non perdere è la visita alle vaste distese del salto de Quirra, su cui domina la vetta del Monte Cardigga, di forma trapezoidale, ed al Rio Flumineddu, circondato da splendidi panorami. La sua vicinanza alla costa costituisce, inoltre, un attrazione per coloro che dal mare desiderano spostarsi verso l'interno senza percorrere troppi chilometri. Nelle sue vicinanze è possibile ammirare anche interessanti siti archeologici, come quello del nuraghe Arras e della fontana Peddi de Cani. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Importanza delle caprette mannalissas nell'economia di Perdasdefogu

Le caprette mannalissas: un patrimonio di famigliaLa Craba Sarda Antiga una razza da latte autoctona allevata prevalentemente in Ogliastra, nel Sarrabus Gerrei e nel Sulcis Iglesiente. Gli allevamenti sono tutti allo stato brado e semibrado, e la razza sottoposta a un programma genetico con finalit di conservazione. Secondo lo standard di razza, questa capra ha una taglia medio piccola, ed il mantello a pelo lungo con colore molto variabile, frequentemente bianco di diverse tonalit e con macchie di vario tipo e colore soprattutto sulla testa, sul dorso e sulla groppa. Nella fattoria didattica Coili Orr si deciso di allevare questa razza perch ricorda le caprette mannalissas che costituivano un gregge comunitario e vivevano fino agli anni ottanta nelle abitazioni del paese. In seguito, questa tradizione stata persa e per questo la fattoria didattica si è impegnata a tutelare e valorizzare la capra sarda primitiva, allevandola come da antica tradizione.

Brevi cenni storici

Fu abitata sin dall'età preistorica. L’area fu abitata già in epoca prenuragica ed in epoca epoca nuragica, come di ostrato dallla presenza sul territorio di alcuni nuraghi, e di varie testimonianze archeologiche. Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Càralis e fece parte della curatoria del Sarrabus. Per molti secoli è rimasto in completo isolamento, problema che non è stato del tutto superato ancora oggi, prima di entrare nell’undicesimo secolo a far parte del Giudicato di Càralis, nella curatoria di Sarrabus. Nel 1258, alla caduta del Giudicato, passa sotto il dominio del Comune di Pisa e, nel 1323, passa sotto il dominio aragonese. Nel 1363 il Re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso incorpora il paese nella conte di Quirra, data in feudo a Berengario Carroz. Nel 1603 la conte viene trasformata in Marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva, ai quali viene riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale e diviene un Comune autonomo. Notevole è stato in quegli anni e negli anni successivi il movimento migratorio, che ha provocato un consistente calo demografico. Nel maggio del 1906 a Perdasdefogu si svolge la rivolta popolare contro il carovita e l’abnorme carico tributario, nota come i Moti Foghesini. Del Comune di Perdasdefogu nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro.

I Moti Foghesini del 1906

Nel maggio del 1906 a Perdasdefogu, a causa del carovita e dell’abnorme carico tributario che la gente è costretta a sopportare, scoppia una grande sommossa popolare passata alla storia come i Moti Foghesini. Le varie tasse Comunali, quali fuocatico, bestiame, pascolo, ghiandatico, sono elevate, in quanto le rendite attribuite ai terreni comunali imposte dal vecchio catasto sono esagerate. i Foghesini esasperati si rifiutano di pagare le tasse, allontanando in modo violento e con atti criminosi, anche il segretario comunale, considerato colpevole in quanto il compilatore delle imposte. Una domenica di maggio, all’uscita de Sa Missa Manna, davanti ad una piazza gremita, il maestro Daniele Lai, che diventerà il riferimento della comunità Foghesina ed al quale sarà in seguito dedicata la Biblioteca Comunale, parla ai manifestanti con un un invito alla pacatezza e alla ragione, in quanto «solo con il confronto e il dialogo le Autorità Superiori potranno accogliere le nostre richieste». I reali Carabinieri, allarmati dalla possibilità di un’insurrezione, circondano la piazza della Chiesa, arrestando Daniele Lai e altri scioperanti. Dopo alcuni giorni viene liberato senza infamia e accolto dall’intera popolazione acclamante.

La costituzione del Poligono Militare del Salto di Quirra nel 1956

Il documentario 'Perdasdefogu: un'inchiesta' del 1961 di Giuseppe FerraraNel 1956 è stato costituito il Poligono Militare del Salto di Quirra, un poligono delle forze armate che si sviluppa verso sud ovest dell'abitato occupando tutta la zona da Perdasdefogu fino al mare a Capo San Lorenzo. L'estensione territoriale del Poligono Interforze del Salto di Quirra è di circa 130 chilometri quadrati, la sua area include una parte a terra di circa 127 chilometri quadrati con sede a Perdasdefogu e una parte a mare di circa 10 chilometri quadrati con sede a Capo San Lorenzo. La sua costituzione ha costetto gli abitanti della zona interessata ad abbandonare i loro terreni agricoli e gli spazi utilizzati per l'allevamento, ed ha determinato gravi conseguenze sulla salute degli abitanti e degli allevamenti di Perdasdefogu e di altri comuni della zona, come descriveremo più avanti.

Sagre e feste che si svolgono a Perdasdefogu

Perdasdefogu-Il Gruppo Folk Silvana Coni Pro Loco di PerdasdefoguA Perdasdefogu è attivo il Gruppo Folk Silvana Coni della Pro Loco di Perdasdefogu, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel Comune ed anche in altre località, nel costume tradizionale di Perdasdefogu, che, sia maschile che femminile, è stato ricostruito prendendo a modello gli ultimi esemplari rimasti che risalgono alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento, ed è una riproduzione fedele di quelli indossati in passato dagli abitanti. I colori dei tessuti ricordano quelli della campagna che circonda il paese, lo scialle del costume femminile è pazientemente ricamato a mano e la gonna è finemente pieghettata, un particolare risalto all’abito maschile viene dato da un grande mantello in orbace detto Su Saccu ’e Coddusu, riportato alla luce nel 2010.

Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Perdasdefogu meritano di essere citate, il 20 gennaio, la Festa di San Sebastiano; durante la Settimana Santa si svolge la Sagra de Su Nenniri; l’ultima domenica di maggio, la Festa di Santa Barbara e Sant’Isidoro, che si svolge nella chiesa campestre dedicata a Santa Barbara; a giugno, la manifestazione Logus e Sonus, una passeggiata ecologica attraverso i luoghi più rappresentativi del territorio foghesino; il 29 giugno, si celebra la Festa di San Pietro, con festeggiamenti religiosi e civili in onore del Santo Patrono; a fine luglio, la manifestazione Foghesu canta Foghesu, una tre giorni di convegni, mostre ed esposizione dei prodotti tipici della tradizione enogastronomica ed artigianale fogheslna, e culmine della manifestazione è la Sagra de Is Culurgionis, preparati dalle donne secondo l’antica ricetta foghesina e distribuiti in piazza; tra fine luglio e l’inizio di agosto, la manifestazione SetteSere SettePiazze SetteLibri, una settimana dedicata alla cultura ed alla narrativa con presentazione di libri di autori e giornallstl sardi, nazionali ed internazionali; la prima domenica di settembre, la manifestazione Gustando i prodotti della longevità, con distribuzione e degustazione di prodotti tipici della gastronomia tradizionale foghesina; il 12 settembre, la Festa di San Salvatore e di San Giovanni Battista, che si svolge nella chiesa campestre dedicata a San Salvatore.

Perdasdefogu-Locandina di Logus e Sonus Perdasdefogu-Locandina della festa di San Pietro Apostolo Perdasdefogu-Locandina di Foghesu canta Foghesu Perdasdefogu-Locandina di SetteSere SettePiazze Settelibri Perdasdefogu-Locandina di Gustando i prodotti della longevità Perdasdefogu-Locandina per la festa di San Salvatore e San Giovanni Battista

La sagra de Su Nenniri durante la Settimana Santa

Perdasdefogu-Su NenniriGli abitanti del paese sono particolarmente legati alle tradizioni religiose. Durante la Settimana Santa, si svolge la Sagra de Su Nenniri, un'antica tradizione sarda legata al ciclo di morte e rinascita, che affonda le sue radici nel culto di Adone e si ricollega alla Pasqua e al Solstizio d'estate. Il rito prevede la coltivazione al buio di semi in un vaso, ed i germogli pallidi che nascono simboleggiano la morte e la resurrezione di Cristo. Ed anche a Perdasdefogu, come in molte altre località della Sardegna, si procede alla preparazione di Su Nenniri, segno di vita nuova, che viene prodotto mettendo il grano in una pentola di terracotta, con il lino pestato e dell’acqua, e viene lasciato al buio per tre settimane sotto il letto a germogliare. Viene, quindi, utilizzato in occasione del giovedì e del venerdì Santo per abbellire gli altari, ed è protagonista di un rito propiziatorio di fertilità.

Visita del centro di Perdasdefogu

Perdasdefogu-Perdasefogu record mondiale della longevità familiareL’abitato, immerso in uno scenografico paesaggio naturalistico, è interessato da una forte espansione edilizia, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico delle località collinari. Provenendo dal centro di Jerzu, a un paio di chilometri dal Municipio la via Italia va ad immettersi sulla SP13 lungo la quale, dopo aver percorso quasi diciannove chilometri, arriviamo al cartello indicativo del chilometro 22. Da qui, percorsi ancora circa settecento metri, si arriva al cartello segnaletico che indica l'ingresso nell'abitato di Perdasdefogu, all’interno del quale la SP13 assume il nome di corso Vittorio Emanuele. Meno di un centinaio di metri prima di arrivare nell'abitato, un cartello alla destra della strada indica Perdasdefogu come il paese che ha raggiunto il record mondiale della longevità familiare.

La chiesa di San Sebastiano

Entrati nell'abitato, il corso Vittorio Emanuele procede verso sud. Percorsi trecentocinquanta metri, vediamo alla destra del corso Vittorio Emanuele partire la via IV Novembre che prendiamo, la seguiamo per centocinquanta metri, poi svoltiamo a sinistra nella via Giuseppe Garibaldi, dopo una settantina di metri svoltiamo a destra nella via Giuseppe Mazzini e, dopo una cinquantina di metri, a sinistra nella via Goffredo Mameli. Seguiamo la via Goffredo Mameli che, in un centinaio di metri, ci porta a vedere alla destra della strada, la chiesa di San Sebastiano, una chiesa preromanica edificata nella parte alta del paese, a 670 metri di altezza.

Perdasdefogu-Chiesa di San SebastianoLa Chiesa di San Sebastiano è un edificato sacro preromanico, edificato tra l’anno 850 ed il 1000 e dedicato al culto del Martire. La chiesa, che si trova a 670 metri sul livello del mare, nella parte alta del paese, ha subito, nel corso dei secoli, diverse modifiche, come riporta lo scrittore locale Felice Tegas nella sua opera Tra Passus Antigus de Foghesu. Dalle ricerche compiute dall'autore emerge che «La intitolarono a San Sebastiano di cui furono molto devoti e per cui il rione, ossia Su Iginau, prese il toponimo ... la chiesa fu costruita su due navate con quella centrale più ampia rispetto a quella di destra ... Fu costruzione bassa, rustica, economica, senza intonaci e senza pretese se non quella di accogliere i fedeli per i riti Cristiani ...». La piccola chiesa in pietra e tufo viene ulteriormente ingrandita tra la fine del Cinquecento ed i primi anni del Seicento, quando le navate da due vengono portate a tre, e la chiesa accoglie anche elementi tipici dell'età aragonese. Lo spostamento dell'agglomerato urbano ha causato anche il suo abbandono e, negli anni quaranta dello scorso secolo, è collassata su se stessa.

Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano

Successivamente, l'Amministrazione Comunale redige un progetto di salvaguardia, e nel 1996 viene inaugurata la chiesa ristrutturata, che oggi è caratterizzata da tre ampie navate separate da basse arcate sostenute da massicci pilastri e pavimento in coccio, schema tripartito che viene sottolineato dalle tre nicchie poste dietro l’altare nella navata centrale. La differenza stilistica si nota nelle arcate di suddivisione delle navate, dato che più tozza ma più elegante è l’arcata destra, mentre più slanciata ma di fattura grezza è quella di sinistra. La copertura lignea è sostenuta da capriate. La chiesa era interamente affrescata, e di enorme importanza è la presenza di dipinti all’interno delle tre nicchie dell’altare maggiore, tra i quali una croce greco-bizantina e il monogramma di Costantino. Osservando con più attenzione si possono vedere anche più antichi dipinti in color ocra, come l’albero della vita e le foglie di melograno, anche questi retaggi bizantini a dimostrazione della antichità di edificazione della chiesa.

Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa di San Sebastiano

Perdasdefogu-Celebrazioni religiose per la festa di San SebastianoNegli anni ottanta del secolo scorso, quando l'ufficio tecnico locale procede alla perimetrazione dell'area ecclesiale, gli stessi residenti de Su Iginau de Santu Serbestianu, si fanno carico di ripulire e vigilare sulle sue mura. Ogni anno a Perdasdefogu, il 20 gennaio, si celebra la Festa di San Sebastiano, ossia de Santu Serbestianu. In questa occasione, la statua del Santo viene portata in processione, dalla chiesa parrocchiale di San Pietro fino a quella dedicata al Martire, dove si svolgono le celebrazioni religiose. Al termine di queste celebrazioni, i volontari che hanno partecipato all’organizzazione della festa si prodigano nella distribuzione ai partecipanti delle arance che ovunque, in Sardegna, accompagnano il culto del Santo. E sempre in Sardegna, la notte del 20 gennaio, data della ricorrenza religiosa, coincide con l'avvio degli antichi riti carnevaleschi.

L’Anfiteatro tra il corso Vittorio Emanuele e la via IV Novembre

Perdasdefogu-Lo spazio aperto con gradinate tra il corso Vittorio Emanuele e la via IV NovembreAlla destra del corso Vittorio Emanuele, ad angolo con l'inizio della via IV Novembre, si trova un ampio spazio aperto chiamato piazza San Pietro, dato che non molto lontano è presente la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. All'interno di questo spazio aperto è presente un Anfiteatro, adatto per lo svolgimento di manifestazioni ed eventi cittadini, e tra l'altro in esso dal 2000 si svolgono le serate del festival letterario SetteSere SettePiazze SetteLibri. Durante queste manifestazioni le proprietarie delle case attigue arredano la scalinata con fiori, piante e rami di gelso, in ricordo di quando il gelso, chiamato in lingua sarda sa muragessa, è giunto a Perdasdefogu nei primi due decenni del Settecento, con la diffusione di questa pianta in tutta l'Isola per la coltivazione del baco da seta. Dopo il 1730 un industriale piemontese chiamato Càndia si era recato a Perdasdefogu per fare incetta di tronchi di leccio con i quali, nel cantiere navale di La Spezia, costruivano le imbarcazioni per la flotta dei Savoia. Egli, che abitava in una casupola dell'attuale via IV Novembre, importò dodici piante di gelso e le piantò in un tratturo tra la via dove abitava e la sottostante strada Provinciale, e per questo il rione nel quale si trovava ha assunto il nome di Sa Muragessa. Le piante di gelso sono rimaste fino ai primi anni del Novecento, quando sono state estirpate dato che ai lati del tratturo dov'erano state impiantate sono sorti orti ed abitazioni.

Il murale con la magnifica rovesciata di Gigi Riva detto Rombo di Tuono che ha portato il Cagliari allo scudetto

Perdasdefogu-Lo spazio aperto con gradinate tra il corso Vittorio Emanuele e la via IV NovembreNel 2019 nella piazza San Pietro si è svolto un evento per celebrare il mezzo secolo di vita dell’ASD Perdasdefogu, che per l’occasione ha riunito le glorie del passato e del presente del calcio foghesino. L'evento è consistito nella inaugurazione del murale realizzato dalla pittrice e muralista Michela Casula, nata a Lanusei nel 1978, che è andato ad abbellire la parte centrale della parete del salone parrocchiale presente nella piazza. Il murale riporta sul muro un mito, la magnifica rovesciata di Rombo di Tuono, al secolo Gigi Riva, che ha portato il Cagliari allo scudetto. È l’immagine di una delle pagine più esaltanti del calcio in Italia, datata 18 gennaio 1970, quando al venticinquesimo del secondo tempo Gigi Riva ha siglato il vantaggio del Cagliari allo stadio Romeo Menti di Vicenza, facendo volare la squadra sarda per l'unica volta nella sua storia fino allo scudetto. 

La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo

Dalla piazza San Pietro, proseguendo per poche decine di chilometri lungo il corso Vittorio Emanuele, si vede alla destra della strada affacciarsi la Chiesa di San Pietro Apostolo, che è la parrocchiale di Perdasdefogu. Edificata alla fine del diciannovesimo secolo, ha una struttura in stile classico. L'alta facciata esterna è conclusa nella parte superiore da un semplice motivo curvilineo, ed accoglie al centro un bellissimo portone intarsiato, sovrastato da una finestra con vetri policromi. Sul lato sinistro del prospetto s'innalza il massiccio raffinato campanile a base rettangolare, alleggerito nella parte superiore da quattro larghe aperture e concluso da un piatto terminale con croce.

Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo

L'interno della chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, caratterizzata da una pianta a croce latina, ed è articolato in una sola navata con volta a tutto sesto, sulla quale si affacciano le cappelle laterali.

Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: interno verso il presbiterio Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: interno verso il portale di ingresso

All interno della chiesa sono custoditi interessanti arredi sacri come una bella croce gigliata, un pregiato ostensorio seicentesco, il gruppo scultoreo raffigurante San Giorgio e il drago, la statua di San Sebastiano e quella di San Liberato.

Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: la bella croce gigliata Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: il pregiato ostensorio seicentesco Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: San Giorgio e il drago Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: San Sebastiano Perdasdefogu-Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo: San Liberato

Perdasdefogu-Festa patronale di San Pietro ApostoloOgni anno a Perdasdefogu, la domenica più vicina al 29 giugno, si celebra la Festa di San Pietro Apostolo, che è la festa patronale del paese. La festa viene preceduta, dal giovedì al sabato, da un triduo di preparazione nella chiesa parrochiale. Poi nella domenica si tengono diverse Messe e diversi festeggiamenti religiosi in onore del Santo Patrono. A questi svolti la domenica, segue il lunedì la celebrazione di diverse Messe, seguite dalla processione accompagnata dal gruppo folk, che porta il simulacro del Santo lungo tutte le principali strade del paese, dopo la quale viene celebrate la messa solenne. Si svolgono, inoltre, diverse manifestazioni civili, canti e balli, e spettacoli in piazza.

Il Monumento ai Caduti sul Lavoro

Perdasdefogu-La piazza Caduti sul LavoroRitornati sul corso Vittorio Emanuele, percorriamo verso sud altri centosettanta metri, e arriviamo a dove parte verso sinistra la via Bacaredda. Tra il corso Vittorio Emanuele e questa strada si trova la piazza Caduti sul Lavoro, che è stata riqualificata sia dal punto di vista sia estetico che funzionale nel 2005, destinandola a luogo di relazione e svolgendo così una funzione sociale, sia a luogo di passaggio per raggiungere l’attuale biblioteca favorendo l’integrazione della piazza stessa con l’ambiente circostante. Perdasdefogu-Il monumento dedicato ai Caduti sul LavoroLa piazza esistente è stata interamente demolita, con la sola eccezione del monumento, della piccola fontanella e con la salvaguardia delle specie arboricole presenti. La nuova piazza dei caduti è caratterizzata da una forma circolare, con un grande centro nel mezzo costituito da pavimentazione in basalto grigio, rosso e biancone. All'interno dello slargo piastrellato nel quale è ospitato il Monumento ai Caduti sul Lavoro di Perdasdefogu. La nuova forma garantisce l’apertura e il collegamento con la struttura retrostante e facilita l’accesso da e verso la piazza. Nel lato che si affaccia sulla biblioteca è stata realizzata una piccola scalinata composta da sei scalini. Ampio spazio è stato dato alla presenza del verde.

La Biblioteca comunale intitolata a Daniele Lai

Dietro al monumeto di affaccia l’edificio che ospita la Biblioteca comunale il cui indirizzo è al civico numero 1 della via Bacaredda. La Biblioteca comunale è intitolata a Daniele Lai, il primo maestro elementare di Perdasdefogu, che ha fatto del sapere e dell’istruzione la sua ragione di vita.

Perdasdefogu-La Biblioteca Comunale intitolata a Daniele Lai Perdasdefogu-Ingressp della Biblioteca Comunale intitolata a Daniele Lai

Perdasdefogu-Ritratto del maestro Daniele LaiDaniele Lai è nato a Perdasdefogu nel 1874. Dopo la scuola elementare a Perdasdefogu, frequenta la scuola superiore a Lanusei conseguendo il patentino di Precettore Elementare, ed a Lanusei conosce e stringe una grande amicizia con il maggior poeta lirico barbaricino di lingua sarda, Antioco Casula, noto come Montanaru, con il quale mantiene corrispondenza epistolare continua. Per un breve periodo Daniele Lai insegna a Seulo, dove conosce la futura moglie Maria Rita Lai. Diviene corrispondente e collaboratore dell’Unione Sarda, trattando argomenti concernenti l’economia, la legalità e la cultura. Ma la grande figura, il carisma di questo personaggio emerge in occasione dei Moti Foghesini del 1906. In seguito, nel 1908 collabora fattivamente con il commissario regio per il risanamento della dissestata finanza comunale, e dai suoi suggerimenti si ottengono sgravi ed esenzioni per i contribuenti e sussidi per i poveri. Daniele Lai, uomo di cultura e della comunicazione, ha fatto del sapere e dell’istruzione la sua vera ragione di vita. Ancor oggi rimane attuale e valido il suo pensiero, secondo il quale «la scuola è sinonimo di luce e l’istruzione scolastica è luce delle anime e fonte inesauribile di benefici e di progresso».

Gli impianti sportivi della Scuola Media

Riprendiamo il corso Vittorio Emanuele verso sud e, percorsi centocinquanta metri, arriviamo dove parte a sinistra la via Cristoforo Colombo. La seguiamo per circa centotrenta metri, poi prendiamo la deviazione a sinistra e vediamo, alla sinistra della strada, l'ingresso della Scuola Media di Perdasdefogu.

Perdasdefogu-Scuola Media di Perdasdefogu: ingresso Perdasdefogu-Scuola Media di Perdasdefogu: esterno della palestra Perdasdefogu-Scuola Media di Perdasdefogu: interno della palestra Perdasdefogu-Scuola Media di Perdasdefogu: il campetto sportivo

All'interno di questo complesso scolastico è presente una Palestra, senza tribune per gli spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline Pallavolo ed Attività ginnico motorie. All'esterno si trova un Campetto sportivo, anch'esso senza tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare il calcetto, ossia calcio a cinque.

Gli impianti sportivi dell'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato

Proseguendo lungo la via Cristoforo Colombo, dopo un centinaio di metri si vede, alla sinistra della strada in coirrispondenza del civico numero 29, l'ingresso dell'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Perdasdefogu.

Perdasdefogu-Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Perdasdefogu: ingresso Perdasdefogu-Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Perdasdefogu: esterno della palestra Perdasdefogu-Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Perdasdefogu: interno della palestra Perdasdefogu-Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Perdasdefogu: il campo sportivo polivalente

Presso questo complesso scolastico è presente una Palestra, dotata di tribune in grado di ospitare 240 spettatori, nella quale è possibile praticare come discipline Pallacanestro e Pallavolo. All'esterno si trova un Campo Sportivo polivalente, senza tribune per gli spettatori, ed anche in esso è possibile praticare come discipline Pallacanestro e Pallavolo.

La grande piazza Europa

Perdasdefogu-Is Orgiolas nel 1946Perdasdefogu-Is Orgiolas nel 1958Arrivati dal corso Vittorio Emanuele dove parte a sinistra la via Cristoforo Colombo, proseguendo si apre alla sinistra della strada la grande piazza Europa. Un tempo, lo sterrato lì presente era denominato Is Orgiolas e veniva utilizzato per la trebbiatura del grano e per il ricovero degli animali. Perdasdefogu-La piazza Europa oggiUn tempo, lo sterrato lì presente era denominato Is Orgiolas e veniva utilizzato per la trebbiatura del grano e per il ricovero degli animali. Tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, sulla scia dell’entusiasmo suscitato dalla squadra del Cagliari, in Sardegna il calcio è diventato uno sport di massa. Così lo sterrato è stato utilizzato come campo da calcio, con però la condizione che le partite fossero consentite solamente in inverno e in primavera, perché d’estate il campo serviva ai contadini per la trebbiatura. Nel 1964, con la costruzione del nuovo Municipio e con il progressivo abbandono dell’agricoltura, nasce l’idea che il grande spiazzo possa diventare un giardino. Così lo sterrato diventa una piazza. Il nome piazza Europa viene deliberato dal Consiglio comunale nel 1966.

La grande piazza Europa con il Municipio di Perdasdefogu

Perdasdefogu-Il Municipio di Perdasdefogu durante la sua costruzione nel 1964La grande piazza Europa ha una forma di triangolo isoscele, e si sviluppa tra il corso Vittorio Emanuele a poi la via Grazia Deledda verso ovest, la via Cristoforo Colombo verso est, e la via Giovanni Maria Angioy a sud. Nel suo lato meridionale, al suo civico numero 1, si trova l’edificio che ospita il Municipio di Perdasdefogu, la cui facciata si affaccia sulla grande piazza alberata, ed il cui retro si posiziona sulla via Giovanni Maria Angioy.

Perdasdefogu-Il Municipio di Perdasdefogu oggiNell’edifico è presente la sede del Municipio, e vi si trovano tutti gli uffici in grado di fornire i loro servizi ai cittadini di Perdasdefogu. Si tratta degli uffici del Servizio Amministrativo, ossia l'Ufficio della Polizia Municipale, l'Ufficio Diritto allo Studio, l'Ufficio Anagrafe, Aire e Stato Civile, l'Ufficio Elettorale, l'Ufficio Leva Militare, l'Ufficio Notifiche, l'Ufficio Personale, l'Ufficio Protocollo, l'Ufficio Segreteria e Affari Generali, l'Ufficio Servizi Sociali, e l'Ufficio Demografico; gli Uffici del Servizio Finanziario, ossia l'Ufficio Tributi e Economato, e l'Ufficio Ragioneria; gli uffici del Servizio Tecnico Lavori Pubblici e Manutenzioni, ossia l'Ufficio Lavori Pubblici, l'Ufficio Urbanistica, lo Sportello Unico delle Attività Produttive, e l'Ufficio Manutenzioni.

La Palestra Freestyle Fit

Siamo arrivati con il corso Vittorio Emanuele nella piazza Europa. Proseguiamo verso sud lungo il corso Vittorio Emanuele, che costeggia sulla destra la piazza, e dopo centocinquanta metri, svoltiamo a destra subito prima del parco Giochi e prendiamo la via E. Castiglia che, dopo un centinaio di metri, continua sulla via Massimiliano Kolbe. Seguiamo la via Massimiliano Kolbe per centocinquanta metri e vediamo, al civico numero 7, alla sinistra della strada, la Palestra dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Free Style Fit, la cui principale attività è quella di promuovere le arti marziali ossia Lotta, Judo, Karate e Pesistica, organizzando corsi rivolti a bambini, ragazzi e adulti.

Perdasdefogu-Il Palestra Freestyle Fit: ingresso Perdasdefogu-Il Palestra Freestyle Fit: interno

In questa Palestra opera la Società Sportiva Taekwondo Sport Perdasdefogu, nata nel 1987, nella quale si pratica questa arte marziale coreana da combattimento a contatto pieno basata principalmente sull’uso di tecniche di calcio. La società, con oltre venti medaglie conquistate a livello nazionale, nel 2009 ha conquistato una medaglia di bronzo ai campionati Italiani con Giacomo Lai.

Il Cimitero di Perdasdefogu

Siamo arrivati con il corso Vittorio Emanuele nella piazza Europa. Proseguiamo verso sud lungo il corso Vittorio Emanuele, che costeggia sulla destra la piazza, e dopo cinquecento metri, si trova alla sinistra della strada la sopraelevata che porta al muro di cinta del Cimitero Comunale di Perdasdefogu, lungo il quale si trova anche il suo portone di ingresso.

Perdasdefogu-Cimitero di Perdasdefogu: il muro di cinta Perdasdefogu-Cimitero di Perdasdefogu: l’ingresso

Visita dei dintorni di Perdasdefogu

Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Perdasdefogu, sono stati portati alla luce i resti del pozzo sacro di Giuanni Puddu; il protonuraghe o nuraghe a corridoio Prediargiu; il nuraghe complesso Mont ’e S’Orku Tueri; il nuraghe semplce monotorre San Pietro; ed anche dei nuraghi Arras, Cea Usasta, Florentina, Perduxeddu, Truncone, e Trutturis, tutti di tipologia indefinita. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato.

Che cosa si trova nei dintorni a nord dell'abitato

Vediamo ora che cosa si trova a nord dell'abitato di Perdasdefogu che abbiamo appena descritto.

La Funtana 'e Susu

Perdasdefogu-La Funtana 'e Susu prima dell'ultimo restauroPerdasdefogu-La Funtana 'e Susu come si presenta oggiDa dove eravamo arrivati in piazza Europa, prendiamo indietro, verso nord, il corso Vittorio Emanuele che uscirà dall'abitato come SP13 dirigendosi verso Jerzu. Percorsi appena circa centocinquanta metri dal cartello segnaletico che indica l'uscita dall'abitato, vediamo alla destra della strada la Funtana 'e Susu, che è stata la fonte d’acqua più vicina al paese, dove per secoli si sono approvvigionati i Foghesini. Da sempre la sorgente consisteva in una buca a ridosso del costone, dove si abbeveravano uomini o animali. Nel 1908 è iniziata la costruzione della nuova fontana, che consentiva che l’acqua fuoriuscisse dalla sorgente finendo in una vaschetta di marmo, ed in seguito vennero costruite altre due vasche, di cui una grande ad uso lavatoio pubblico ed una piccola ad uso di abbeveratoio per gli animali. Infine, nel 2023 il Comune ha effettuato lavori per la sistemazione e messa in sicurezza della fontana, che è stata completamente rinnovata.

La pista da Motocross di Perdasdefogu

Lungo la SP13 che ci porta da Perdasdefogu a Jerzu, circa un chilometro e quattrocento metri dopo la Funtana 'e Susu, circa duecentocinquanta metri prima del cartello segnaletico che indica il chilometro 21, troviamo una strada verso destra che seguiamo per circa trecento metri, ed arriviamo al cancello per l’ingresso alla Pista da Motocross nella quale si pratica il Motociclismo sportivo su fondo naturale.

Perdasdefogu: pista da Motocross: ingresso Perdasdefogu: pista da Motocross: la pista

Il campo di Tiro a volo di Perdasdefogu

Lungo la SP13 che ci porta da Perdasdefogu a Jerzu, circa tre chilometri e mezzo dopo la Funtana 'e Susu, poco più di un centinaio di metri prima del cartello segnaletico che indica il chilometro 19, troviamo una strada verso sinistra seguendo le indicazioni per il Campo di Tiro a volo, che raggiungiamo dopo circa un chilometro.

Perdasdefogu-Campo di Tiro a Volo: ingresso Perdasdefogu-Campo di Tiro a Volo-e postazioni di tiro

Un'associazione sportiva locale, l'Associazione Sportiva Dilettantesca Tiro a Volo, è presente presso questo campo sportivo e organizza eventi, come il Trofeo Sperinter di tiro al piattello che vede impegnati i migliori tiratori delle forze armate e delle forze dell’ordine.

Il Campo Sportivo di Perdasdefogu

Da dove eravamo arrivati in piazza Europa, prendiamo indietro, verso nord, il corso Vittorio Emanuele, dopo circa duecento metri prendiamo a sinistra la via Umberto, le seguiamo per duecentocinquanta metri, poi svoltiamo a sinistra in via Regina Elena, dopo quasi duecento metri prendiamo a sinistra, seguendo le indicazioni per la zona artigianale, la via Nuraxi, che esce dall’abitato verso nord. Seguita per ottocento metri, troviamo una deviazione sulla sinistra che in una cinquantina di metri conduce all’ingresso del Campo da Calcio di Perdasdefogu, dotato di tribune in grado di ospitare 240 spettatori.

Perdasdefogu-Campo di Caòcio: ingresso Perdasdefogu-Campo di calcio: veduta del campo

In questo campo gioca le sue partite interne la squadra di calcio del paese, che è la Società Sportiva Perdasdefogu, nata nel 1969, che gioca nel girone C sardo della Prima Categoria.

La Cappella di Santa Barbara

Perdasdefogu-La Cappella di Santa BarbaraUscendo lungo la via Regina Elena dall’abitato verso nord ovest, percorsi circa trecentocinquanta metri arriviamo a un bivio dove la via Regina Elena prosegue verso sinistra, la prendiamo seguendo le indicazioni per il parco Naturale. Dopo ottocentocinquanta metri svoltiamo a sinistra e, percorse poche decine di metri, vediamo alla destra della strada un recinto, all’interno del quale si trova la Cappella di Santa Barbara. Tutto intorno a questa Cappella si sviluppa l’ampio bosco di Santa Barbara, una folta foresta di lecci che costituisce il luogo ideale per trascorrere del tempo all’aria aperta e a stretto contatto con la natura.

Perdasdefogu-La processione per la festa di Santa Barbara e di Sant’IsidoroPresso questa piccola chiesa campestre, l’ultima domenica di maggio, si svolge la Festa di Santa Barbara e Sant’Isidoro, una festa campestre per la quale i simulacri dei due Santi vengono portati in processione in abiti tradizionali su un carro a buoi dalla chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo fino alla cappella di Santa Barbara, dove si tiene la messa in onore di Santa Barbara e Sant'Isidoro. Alle cerimonie religiose seguono balli in piazza e distribuzione di dolci, ed anche di Casu Agedu, la cagliata a pasta fresca che viene prodotta durante tutto l'anno con latte di capra o di pecora di razza sarda, dal sapore acidulo, che costituisce il tipico formaggio dell’Ogliastra.

La Funtana Abbamessi

Da dove avevamo svoltato a sinistra per raggiungere la Cappella di Santa Barbara, proseguiamo invece lungo la strada che ci aveva portato fino ad essa seguendo fuori dall’abitato la continuazione della via Regina Elena. Percorsi centottanta metri, si vede, alla sinistra della strada, una deviazione, ad angolo con la quale si trova la Funtana Abbamessi, la quale raccoglie le acque della significativa fonte dell’Azienda Agricola Abbamessi, che è una una società cooperativa agricola di produzione e lavoro. Si tratta di un posto gradevole, con acqua potabile, che dispone anche di parcheggio e luogo per riposare, ed è vicinissimo al bosco di Santa Barbara e alla pineta.

Perdasdefogu-Funtana Abbamessi Perdasdefogu-Funtana Abbamessi

Il Parco Naturale di Bruncu Santoru

Proseguendo, la strada che ci aveva portato fino alla cappella di Santa Barbara seguendo fuori dall’abitato la continuazione della via Regina Elena, ci fe entrare all’interno del Parco Naturale di Bruncu Santoru, che prende il nome dal monte Bruncu Santoru la cui cima raggiunge i 643 metri di altezza, la cui geologia quella dei Tacchi d Ogliastra con la presenza di calcari e dolomie. Di grande interesse naturalistico è il belvedere sulla sommità del monte, da cui è possibile ammirare un panorama sulle vette e le valli circostanti. All'interno del parco, percorrendo incantevoli sentieri fra la folta vegetazione, si possono ammirare anche interessanti caratteristiche geologiche e botaniche.

Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru

Il parco ricoperto dalle essenze della macchia mediterranea con piante di leccio, corbezzolo, ginepro, fillirea, erica, rosmarino selvatico, caprifoglio, cisto e timo. In alcune aree sono state effettuate operazioni di rimboschimento con pini. Nelle zone più prossime ai corsi d'acqua troviamo oleandro, ontano, salici e tamerici. Tra le piante erbacee si segnalano i ciclamini e le orchidee selvatiche. Recentemente si è inoltre provveduto a reintrodurre in quest’area dodici cervi sardi ed il muflone, animali che appartenevano in passato alla fauna autoctona ma erano ormai quasi scomparsi.

Le cascate di Luesu e di Abba Frida

All’interno del parco Naturale, si incontrano, immerse tra le querce, la spettacolari Cascate di Luesu, con il salto di settanta metri chiamato Su Strumpu, un tuffo d’acqua che spezza il silenzio con la sua voce potente. Non molto distanti le Cascate di Abba Frida, e le due cascate sono situate alla confluenza dei torrenti omonimi. A valle della confluenza tra il Rio Luesu ed il Rio Abba Frida, il torrente prosegue in una valle incassata, che a tratti si stringe generando ancora stupende vasche di acqua smeraldina e cascate immerse in un paesaggio selvaggio di boschi e intricata macchia mediterranea, lontano da tutto.

Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru: cascata di luesu Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru: cascata di luesu Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru: cascata di luesu

Sa Brecca de Is Tapparas

La terra si apre all’improvviso nel cuore della montagna del parco, con una diaclasi denominata Sa Brecca de Is Tapparas, una sorta di canyon o grotta a cielo aperto, dove si può percorrere uno stretto sentiero di trecento metri con pareti incombenti alte una quarantina di metri, illuminato dalla luce che filtra tra gli alberi e le rocce.

Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru: Sa Brecca de Is Tapparas Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru: Sa Brecca de Is Tapparas Perdasdefogu-Il parco Naturale di Bruncu Santoru: Sa Brecca de Is Tapparas

I resti del nuraghe semplice San Pietro

A nord ovest rispetto al belvedere del monte Bruncu Santoru, sono presenti i resti del Nuraghe San Pietro. Il nuraghe è costruito in calcare con zeppature di scisto ed è stato edificato a 388 metri di altezza. Si tratta di un nuraghe semplice monotorre, con l'ingresso sul lato meridionale, e la camera interna marginata da una nicchia.

Perdasdefogu-Resti del nuraghe semplice San Pietro Perdasdefogu-Resti del nuraghe semplice San Pietro Perdasdefogu-Resti del nuraghe semplice San Pietro

I resti della Miniera del nuraghe San Pietro che fa parte del Parco Geominerario, Storico ed Ambientale della Sardegna

Perdasdefogu fa, inoltre, parte del Parco Geominerario, Storico ed Ambientale della Sardegna, che è stato istituito nel 2001, e che raggruppa e identifica otto aree della Sardegna per un totale di tremilacinquecento chilometri quadrati, appartenenti ad ottantuno comuni differenti, rese uniche da una Comune storia mineraria, e dal ruolo ricoperto nella lunghissima storia dell'industria estrattiva dell'Isola.

Perdasdefogu fa parte di questo Parco dato che nel suo territorio, all’interno di quello che oggi è il parco Naturale di Bruncu Santoru, esisteva la miniera del nuraghe San Pietro, posta circa un chilometro più a sud rispetto al nuraghe stesso. La miniera era stata realizata sopra un giacimento di antracite, sfruttato dagli anni precedenti la seconda guerra mondiale, fino agli anni immediatamente successivi, che ora costituisce un pezzo di archeologia industriale.

Perdasdefogu-Miniera di nuraghe San Pietro: locale forgia ora ridotto a rudere Perdasdefogu-Miniera di nuraghe San Pietro: imbocco principale della miniera chiuso con un cancello metallico

Gli altri dintorni accanto all'abitato

Vediamo ora che cosa si trova ad ovest, a sud e ad est dell'abitato di Perdasdefogu.

La chiesa del Santissimo Salvatore

Perdasdefogu-Foto dell’antica chiesa campestre del Santissimo Salvatore nel 1958 prima della demolizioneDal centro di Perdasdefogu prendiamo verso ovest il vico Roma che ci ha portati alla chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, il quale continua sulla via Roma. Dopo circa duecento metri svoltiamo a destra e prendiamo la via Sebastiano Satta, la seguiamo per centosettanta metri, poi svoltiamo a sinistra e prendiamo la via San Salvatore, che esce dall’abitato in direzione ovest e ci porta in località S’Enna ’e Itta. Dopo poco più di cinquecento metri, la strada svolta verso sinistra, e vediamo, alla destra della strada, la Chiesa campestre del Santissimo Salvatore che risale, probabilmente, al quattordicesimo secolo, ed è stata demolita e ricostruita negli anni sessanta del secolo scorso.

Perdasdefogu-La chiesa campestre del Santissimo Salvatore oggi Perdasdefogu-Chiesa campestre del Santissimo Salvatore: veduta da destra Perdasdefogu-Chiesa campestre del Santissimo Salvatore: portale di imgresso

Il 12 settembre si svolge la Festa di San Salvatore e di San Giovanni Battista, chiamata a Perdasdefogu la Festa Manna, che è una antica sagra le cui origini risalgono al Seicento e che si protrae per tre o quattro giorni. Ha inizio con il trasporto dei simulacri dei due Santi dalla chiesa parrocchiale alla chiesa campestre con una processione solenne, aperta dai fedeli che recano Su Pannu, ossia due canne incrociate e rivestite di stoffe colorate, lunghe tre metri e larghe uno, che simboleggiano gli ex voto dei contadini che, in passato, si rivolgevano al Santo per chiedergli di proteggere le coltivazioni. Durante i riti religiosi viene cantato il rosario in sardo al suono delle launeddas.

Perdasdefogu-Festa di San Salvatore e San Giovanni Battista Perdasdefogu-Festa di San Salvatore e San Giovanni Battista Perdasdefogu-Festa di San Salvatore e San Giovanni Battista

Uno dei quattro giorni, detto Sa Dì de Sa Strangìa, è dedicato agli ospiti, ed un altro, detto Sa Dì ’e Is Barateddus, è dedicato a manifestazioni in onore dei venditori ambulanti. In passato molti dei fedeli si recavano alla chiesa del Santo in ginocchio, e compivano poi tre giri attorno all’edificio.

I resti del nuraghe complesso di Mont ’e S’Orcu Tueri

Perdasdefogu-Planimetria del nuraghe complesso di Mont ’e S’Orcu TueriUsciamo da Perdasdefogu in direzione sud ovest con la SP13 verso Escalaplano, percorsi due chilometri e mezzo dal centro del paese, subito dopo il cartello segnaletico che indica il chilometro 26, prendiamo la strada sterrata sulla destra che porta verso il monte S’Orcu Tueri. Qui si trova un parcheggio sterrato ed il cartello descrittivo del sito archeologico. Proseguendo a piedi per cinque minuti lungo la strada sterrata, si raggiunge un sito archeologico all’interno del quale si trova il nuraghe di Mont ’e S’Orcu Tueri che domina l’altopiano calcareo a sud ovest del Comune di Perdasdefogu. Si tratta di un nuraghe complesso costruito in blocchi di pietra di calcare situato ad un’altitudine di 526 metri, composto da tre torri orientate da nord a sud, ossia una torre principale posizionata a nord che è la più antica, e due corpi aggiunti a quest’ultima. Sono presenti, inoltre, resti dell’antemurale per buona parte del perimetro, ed i resti di alcune capanne. Non è in buono stato di conservazione, ma è ben conservato sia l’ingresso principale architravato con finestrella di scarico, che i resti di una scala.

Perdasdefogu-Il nuraghe complesso Mont ’e S’Orcu Tueri Perdasdefogu-Il nuraghe complesso Mont ’e S’Orcu Tueri Perdasdefogu-Il nuraghe complesso Mont ’e S’Orcu Tueri

Il rinvenimenti di scheletri del periodo preistorico nella grotta Tueri

Perdasdefogu-Grotta Tueri: il planimetriaAll’interno di questo sito archeologico, a qualche centinaio di metri distanza dal nuraghe complesso di Mont ’e S’Orcu Tueri in direzione nord ovest, si trova la Grotta Tueri. Si tratta di una grotta funeraria lunga qualche decina di metri. Negli anni Sessanta del Novecento, mentre in Sardegna si scavava ovunque, un agricoltore si è imbattuto nella grotta di Tueri. Dentro, c’erano quaranta scheletri, resti di persone vissute migliaia di anni fa, che la datazione al radiocarbonio ha confermato essere dell’età nuragica, quando i nuragici vivevano in torri di pietra ed in villaggi organizzati. La grotta era un cimitero, un posto dove questa comunità seppelliva i suoi morti, probabilmente con riti che non conosciamo bene. Ma all’epoca, senza tecnologie avanzate e con l’attenzione rivolta altrove, il ritrovamento è stato messo in un angolo, studiato poco e lasciato nel cassetto delle cose dimenticate. Perdasdefogu-Foto del rinvenimento di scheletri nella grotta TueriIn seguito, gli esami di laboratorio hanno rivelato che gli uomini erano alti in media 164 centimetri e le donne 153 centimetri, la durata media della loro vita si aggirava intorno ai quaranta anni. Nel corso della nuova esplorazione della grotta, gli archeologi hanno rinvenuto i resti di un’altra decina di scheletri, ed anche stavolta i resti umani ritrovati sono stati datati con precisione, e la datazione al radio carbonio li ha datati proprio al periodo nuragico, e collegati probabilmente al vicino complesso nuragico, che domina la vallata di Tremini con il suo inconfondibile Tacco. I resti di cinquntaquattro scheletri hanno fatto ritorno a Perdasdefogu, ed ora saranno presenti nelle teche del Museo Naturalistico di Perdasdefogu, in modo da arricchire l’offerta turistica e culturale del parco naturale di Bruncu Santoru.

Perdasdefogu-Grotta Tueri Perdasdefogu-Grotta Tueri: ingresso Perdasdefogu-Ossa di un reperto rinvenuto nella grotta Tueri Perdasdefogu-Cranio di un reperto rinvenuto nella grotta Tueri

In questa grotta gli archeologi sono intervenuti nel maggio 2014, dopo una segnalazione per un problema di manomissione del sito, dato che negli ultimi mesi la grotta era stata oggetto di scavi con pale e piccozze da parte dei comuni tombaroli alla ricerca di tesori da vendere al mercato clandestino.

L’Aviosuperficie Aliquirra

Aviosuperficie Aliquirra: la pista di volo vista dall’altoNella nostra visita al centro di Perdasdefogu, eravamo arrivati, percorrendo verso sud il corso Vittorio Emanuele, nella piazza Europa. Proseguiamo verso sud lungo la via Cristoforo Colombo, che costeggia sulla sinistra la piazza, e dopo duecentocinquanta metri, arriva di fronte all’ingresso del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra, che descriveremo più avanti. Qui prendiamo a sinistra la Strada Militare, che costeggia sulla sinistra il Poligono, la seguiamo per due chilometri e mezzo, poi prendiamo a sinistra una strada bianca che, in poco più di un chilometro, ci porta fino alla Aviosuperficie Aliquirra, che è il campo di volo di Perdasdefogu, il cui ingresso si trova alla sinistra della strada. All’interno dell’impianto è presente una pista di volo lunga seicentocinquanta metri, della larghezza di ventiquattro metri, nella quale praticare come disciplina l’Aeronautica sportiva, ossia il Volo a motore, il Volo a vela, il Volo con ultraleggeri, il Paracadutismo e l’Aeromodellismo.

Aviosuperficie Aliquirra: ingresso Aviosuperficie Aliquirra: un aereo in rimessa Aviosuperficie Aliquirra: un aereo sulla pista di volo

L’impianto è gestito dalla Aliquirra, una Associazione Sportiva Dilettantistica dedicata alla divulgazione ed alla pratica del volare, nata nel lontano 1997 grazie alla determinazione ed alla volontà di un gruppo di amici.

Il Poligono Militare del Salto di Quirra

Stemma del Poligono Militare del Salto di QuirraNella nostra visita al centro di Perdasdefogu, eravamo arrivati, percorrendo verso sud il corso Vittorio Emanuele, nella piazza Europa. Proseguiamo verso sud lungo la via Cristoforo Colombo, che costeggia sulla sinistra la piazza, e dopo duecentocinquanta metri, arriva di fronte all’ingresso del Poligono a terra, che è un poligono delle forze armate italiane costituito nel 1956, che si sviluppa verso sud ovest occupando tutta la zona da Perdasdefogu fino al mare a Capo San Lorenzo. Quando  l’Aeronautica decise di creare un poligono per esperienze missilistiche, la zona da scegliere doveva rispondere a ben precisi requisiti di sicurezza. La scelta cadde inevitabilmente sulla Regione di Salto di Quirra proprio per la quasi assoluta mancanza di centri abitati, con una fascia interna di piana leggermente ondulata, destinata alle traiettorie delle armi in esperimento, e con una fascia esterna, detta di sicurezza, dominata da montagne selvagge ed impraticabili. Il Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra sorge in quella parte di territorio compreso tra Cagliari e Nuoro, nella parte sud orientale dell’isola, dove si estende un vasto altopiano chiamato Su Pranu, geograficamente conosciuto come Salto di Quirra.

Poligono Militare del Salto di Quirra Poligono Militare del Salto di Quirra Poligono Militare del Salto di Quirra Poligono Militare del Salto di Quirra Poligono Militare del Salto di Quirra

Si tratta di un poligono Interforze, quindi a disposizione di tutte le forze Nato, non solo all’Esercito Italiano, la gestione è in carico all’Areonautica, ma il personale proviene per il 50% dall’Aeronautica Militare, il 35% dall’Esercito Italiano e il 15% dalla Marina Militare, e provvede, oltre che alla sperimentazione di missili e razzi, all’addestramento del personale delle tre Forze Armate, ed alle esigenze di molti Enti Scientifici nazionali e stranieri. La base è divisa in due grandi sottosistemi, ossia un Poligono a terra, con sede a Perdasdefogu, dove si trova il Comando, e un Poligono a mare, con sede a Capo San Lorenzo.

Il cippo ai Caduti in tutte le guerre

All'interno del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra, nel piazzale Alzabandiera, stato posizionato nel 1983 un Cippo ai Caduti, che è collocato al centro di un muretto di mattoni.

Poligono Militare del Salto di Quirra: il Cippo ai Caduti Poligono Militare del Salto di Quirra: il Cippo ai Caduti

Si tratta di un Cippo in pietra, su un basamento in cemento, con iscrizioni e stemma in bronzo. Al cippo sono fissate le catene di recinzione ed è fissato anche il pennone alza-bandiera.

La nascita di bambini malformati intorno al Salto di Quirra

Cartello che segnala la presenza di uranio vicino al Poligono militareTutta la zona intorno al Poligono Militare è, purtroppo, nota per la frequente nascita di bambini malformati a Escalaplano. Sono state numerose le segnalazioni riguardo alla nascita di bestiame deforme nei pascoli attorno alla zona militare e al numero crescente di morti sospette per leucemie e linfomi di Hodgkin, malattia anche nota come Sindrome del Golfo, riscontrato sia fra i militari operativi nella base, sia fra i pastori che usufruivano dei pascoli adiacenti. Le Asl di Cagliari e Lanusei hanno rivelato che il 65% degli allevatori di Quirra era ammalato di leucemia e si riscontravano numerose malformazioni. Nel poligono risulta che vengano sperimentate armi della Nato, per alcuni anni anche armi all’uranio impoverito, che, secondo documenti raccolti da un’inchiesta di Rai News, erano in possesso dell’Italia già dal 1985. Ciò sarebbe, secondo gli abitanti di Escalaplano, la principale causa del numero spropositato di nascite di bambini malformati. Nel 1988, ben il 20% dei bambini nati a Escalaplano presentava malformazioni di vario tipo. Sono frequenti casi di ermafroditismo, nascita di bimbi senza apparato digerente, privi di cervello, senza dita degli arti o con altre anomalie congenite. Estremamente significativa è la storia del piccolo Polifemo, l’agnello nato nel dicembre 2011 in un ovile vicino al poligono, con un occhio solo al centro della fronte, con il cervello esposto e con orecchie molto più lunghe del normale. L’agnello è stato tenuto in vita per quattro giorni da un gruppo di veterinari sardi per cercare di ottenere il massimo dalle analisi effettuate sul sangue, ma poi, purtroppo i medici non hanno potuto far nient’altro che assistere alla sua morte.

Il piccolo Polifemo, un agnello malformato nato vicino al Poligono militare Un altro agnello malformato nato vicino al Poligono militare Un altro agnello malformato nato vicino al Poligono militare Un agnello a due teste nato vicino al Poligono militare

Le morti sospetta tra il personale del Poligono Militare

Oltre alle malformazioni dei bambini di Escalaplano, sono almeno sei le morti sospette per linfomi e tumori tra i militari impiegati nel poligono di Perdasdefogu. Il Ministero della Difesa ha, però, escluso che nel poligono venissero impiegate armi all’uranio impoverito, ma nulla è stato in grado di dire di preciso su ciò che avveniva negli anni passati, dato che è costretto ad ammettere che non esistono più documenti ufficiali sulle attività svolte nel poligono prima del 1992. I vertici militari dell’area e le autorità locali hanno, inoltre, falsificato le perizie, e sostenuto che quei morti di cancro o i bambini nati con deformazioni fisiche erano il frutto di rapporti tra consanguinei...

La canzone Quirra di Piero Marras sui veleni di Quirra

La canzone 'Quirra' di Pietro MarrasSulla lunga e triste storia dei Veleni di Quirra il celebre cantautore Piero Marras ha composto la canzone intitolata Quirra, che chiunque non abbia approfondito il tema delle basi militari in Sardegna è invitato ad ascoltarla. Le parole di Marras raccontano la storia di come è nata: «L'ho scritta in un giorno particolare. Ho incontrato per strada uno dei tanti estimatori, uno di quelli che ti fermano e poi cominciano a raccontarti le loro storie. E tu hai il dovere di ascoltarli, sei una specie di fratello maggiore. Questo signore, Giancarlo, col quale sono diventato amico, mi racconta la storia del figlio perso a 27 anni a Teulada dove faceva il militare. Io non sapevo cosa dire, un imbarazzo incredibile. Questo ragazzo mi sembrava di vederlo. Giancarlo mi ferma e toccandomi il braccio mi dice tu e fa una pausa tu devi fare qualcosa. E allora non sei più il cantante, il cantautore. Diventi il depositario delle istanze altrui, delle speranze di chi ti segue da sempre. Quirra è nata così, in tre giorni dopo essermi documentato come un matto leggendo l'impossibile. Hanno lasciato in mare tutte le polveri di guerra possibili e immaginabili: soprattutto l'uranio impoverito e il torio, cioè la polvere di metallo spigionato dalle bombe anticarro». Si tratta di una canzone che dà voce a chi non ha più voce. Urla lo strazio di famiglie atterrite dall’impotenza. Si rivolge a chi, il proprio cuore, sembra averlo gettato oltre.

Le morti sospette intorno al Salto di Quirra

Perdasdefogu: dalla trasmissione 'Report - Morire di pace' di Rai Tre del 7 marzo 2004Comunque, a gennaio 2011, Domenico Fiordalisi, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, ha aperto un fascicolo a carico dei vertici dell’Aeronautica militare per l’inquinamento del poligono interforze di Salto di Quirra, ed ha ottenuto la riesumazione dei resti di diversi pastori che portavano le loro greggi nei dintorni del poligono, e le cui morti sono apparse come sospette. La svolta delle indagini si è avuta nel settembre 2011, quando sono stati esaminati i corpi di 167 vittime, considerate morti sospette di pastori, soldati, cercatori di funghi ed asparagi che si recavano abitualmente nell’area adiacente al poligono. All’interno delle ossa di un centinaio di essi è stato trovato del Torio 232, materiale ancora più radioattivo dell’uranio impoverito di cui si sospettava inizialmente. Ma, oltre al Torio, è stato rinvenuto anche del Cerio, un elemento artificiale che viene utilizzato nella fabbricazione artificiale del Torio, che, in quanto elemento artificiale, non ci si aspettava di trovare nelle salme degli allevatori. D’altronde nella zona, in cui pascolavano oltre 15mila fra pecore e mucche, erano stati sparati milleduecento missili Milan e altre migliaia di bombe fra il 1998 ed il 2010. Molte di esse contenenti appunto il Torio. L’indagine ha anche fatto emergere l’esistenza di una enorme discarica di sostanze tossiche e svariati residuati bellici provenienti dagli arsenali dell’Italia intera, e probabilmente anche dall’estero, visto che il poligono è utilizzato come centro di addestramento anche da molti eserciti stranieri. Novità sono emerge anche riguardo alle analisi, fatte sulle emissioni elettromagnetiche delle postazioni radar del poligono, per le quali i test fatti precedentemente non avevano trovato nulla di anomalo, ma la Procura ha scoperto che qualche addetto alle postazioni aveva abbassato la potenza dei radar prima del test, che è risultato, dunque, assolutamente falsato.

La riconversione del Poligono Sperimentale e di Adestramenti Interforze del Salto di Quirra

Nel marzo 2012 il procuratore Domenico Fiordalisi, in seguito alle risultanze delle analisi svolte dal professor Evandro Lodi Rizzini, fisico di Brescia e del Cern di Ginevra, che avevano portato alla luce dati allarmanti sul poligono, indaga venti persone con l’ipotesi di omicidio plurimo e di omissione di atti d’ufficio per mancati controlli sanitari. Così, sull’onda delle proteste e delle indagini, nel maggio 2012 una commissione d’inchiesta del Senato ha approvato la relazione sulla riconversione di Perdasdefogu e del Salto di Quirra in polo di ricerca, assieme alla chiusura dei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca. All’indomani della storica decisione, lo scenario dovrebbe prevedere un’accelerazione nelle bonifiche di quella parte della Sardegna inquinata dalle attività militari del Salto di Quirra.

Il rinvio a giudizio dei comandanti del Poligono Militare

L'11 luglio 2014 è stato comunicato il rinvio a giudizio di tutti i generali che hanno comandato dal 2004 al 2010 il Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra con l’accusa di omissione dolosa e aggravata di cautele contro infortuni e disastri. Nel novembre 2014 presso il tribunale di Lanusei è iniziato il processo e Biagio Mazzeo, Pubblico Ministero, l’8 settembre 2021 al termine di una requisitoria di due ore, aveva chiesto la condanna per gli otto comandanti del poligono centrale di Quirra tra il 2004 ed il 2010. La richiesta era a quattro anni di reclusione per Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci, accusati di omissione di cautele contro infortuni in base all'articolo 437 del codice penale, perché non avevano provveduto a evitare che le esercitazioni provocassero, attraverso l’esposizione a sostanze tossiche liberate dalle esplosioni, malattie gravissime e in alcuni casi la morte, sia di militari in servizio, sia di civili residenti nelle aree situate all’interno o nelle vicinanze della base. Di tre anni invece era la richiesta per Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon, comandanti del distaccamento a mare di Capo San Lorenzo, sulla costa sud orientale dell’Isola, che dovevano risponder soltanto del danneggiamento del fondale marino.

Il clamoroso esito dl processo con l'assoluzione di tutti gli imputati

Lettura di 'Le esercitazioni militari che hanno avvelenato il Quirra'Ma la sentenza clamorosa è arrivata la sera del 10 novembre 2021, e sono stati tutti assolti perché, dopo quattro ore di camera di consiglio, la giudice monocratica Nicole Serra del tribunale di Lanusei, ha ritenuto che «non c’è idonea prova che abbiano commesso il fatto contestato». Subito dopo il verdetto, Biagio Mazzeo ha dichiarato «Leggeremo le motivazioni della sentenza per valutare una eventuale impugnazione, e nel merito posso dire che mi dispiace che non ci siano colpevoli per certe illiceità che noi riteniamo provate: il disastro ambientale, le malattie e gli infortuni derivanti dalle attività del poligono». Risulta però difficile che il Pubblico Ministero possa presentare appello, perché i reati contestati agli ufficiali vanno in prescrizione dopo appena un anno e mezzo dalla sentenza.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita dell’Ogliastra interna meridionale. Da Jerzu saliremo verso nord, passando per Ulassai e recandoci poi ad Osini da dove ancora più a nord ci recheremo a visitare Gairo. Poi da Osini Vecchio ci recheremo verso l’interno dove visiteremo il paese di Ussassai.


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