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Valledoria con la sua costiera e le sue spiagge fino allo sbocco in mare del fiume Coghinas


In questa tappa del nostro viaggio da Santa Maria Coghinas ci porteremo sulla costa, dove visiteremo Valledoria situata allo sbocco in mare del fiume Coghinas. A Valledoria avremmo potuto arrivare direttamente da Badesi, seguendo la strada costiera, dato che la sua spiaggia è la prosecuzione verso sud della spiaggia di Badesi.

La Regione storica dell’Anglona

L’AnglonaL’Anglona è la Regione storica della Sardegna che si affaccia sul golfo dell’Asinara, una ampia insenatura che si distende lungo il versante nord occidentale dell’Isola, delimitata a nord dal mare, a est dal fiume Coghinas, a sud dal monte Sassu e a ovest dal fiume Silis e dal monte Pilosu. Il suo territorio è prevalentemente collinare, composto da allipiani di natura vulcanica o calcarea, adagiatisu una base di tufo. Comprende una vasta Regione costituita dall’Anglona propriamente detta, distinta fra Bassa Valle del Coghinas o Anglona marittima, ed un paese, Tergu, appartenuto nel passato più lontano alla Regione di montes, ed Anglona interna. I comuni che fanno parte dell’Anglona marittima sono Castelsardo, Santa Maria Coghinas, Tergu, Valledoria; mentre quelli che fanno parte dell’Anglona interna sono Bulzi, Chiaramonti, Erula, laerru, Martis, Nulvi, Perfugas e Sedini. Grazie alla bonifica della bassa valle del Coghinas, effettuata tra il 1920 ed il 1930, che ha consentito di sfruttare meglio la piana del Coghinas, le coltivazione più diffuse sono quelle dei carciofi, soprallutto nella ricercata varietà denominata Spinoso sardo, e dei pomodori. Negli anni settanta del secolo scorso si è sviluppata, soprattutto nei comuni costieri, anche l’industria turistica.

In viaggio verso Valledoria

Da Santa Maria Coghinas prendiamo la SP33 in direzione di Valledoria, alla quale possiamo arrivare anche da Badesi, dato che le loro spiagge sono l’una la prosecuzione dell’altra.

Uscendo da Santa Maria Coghinas verso nord ovest troviamo il Nuraghe la Serra con la pietra con coppelle

Valledoria: il Nuraghe la SerraDa piazza Aldo Moro, sede del Municipio di Santa Maria Coghinas, la via Sardegna, presa verso ovest, ci porta, in quattrocentocinquanta metri, a una rotonda, alla quale prendiamo la prima uscita, ossia l’uscita a destra, che ci fa uscire dall’abitato verso nord ovest rimanendo sulla SP33 in direzione di Valledoria. La seguiamo per un chilometro e settecento metri, poi svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Consorzio di Bonifica, e, dopo settecentocinquanta metri, vediamo alla destra della strada i resti del Nuraghe la Serra chiamato a volte anche Nuraghe la Sarra. Valledoria: la pietra altare la SerraIl nome Serra, molto presente nella toponomastica isolana, deriva dallo spagnolo Sierra, che ha il significato sia di sega che di montagna dalle creste frastagliate, quasi come la sega di un falegname. In Gallura tale termine è diventato Sarra, sempre con lo stesso significato, però il sito in questione non si trova in Gallura, ma in Anglona, visto che si trova sulla sponda sinistra del Coghinas, dopo il confine fra le due regioni storiche. A poca distanza dal Nuraghe, verso ovest, si trova la Pietra altare la Serra che viene chiamata anche a volte Pietra altare la Sarra, con incise delle coppelle, che si ritiene dovesse costituire una sorta di altare nuragico.

La piccola chiesa campestre di Santu Gjaseppa ossia di San Giuseppe Artigiano

Valledoria: la piccola chiesa campestre di Santu Gjaseppa ossia di San GiuseppePercorriamo ancora un chilometro e trecento metri sulla SP33 in direzione di Valledoria, circa un chilometro e duecento metri prima che la strada, con il nome di via Roma, arrivi nel centro di Viddalba su corso Europa, troviamo un bivio che, sulla destra, seguendo le indicazioni, ci porta, in circa duecento metri, alla piccola chiesa campestre di Santu Gjaseppa ossia di San Giuseppe Artigiano che si trova alla destra della strada. La chiesa è stata costruita nel 1917, ed era la Cappella privata della famiglia Stangoni, importanti latifondisti nella zona della piana del Coghinas. Presso questa chiesa, nell’ex azienda degli Stangoni, il 19 marzo si svolgono le celebrazioni religiose della Festa di San Giuseppe Artigiano, con la processione dalla parrocchia per poi arrivare in campagna alla piccola chiesa. Le manifestazioni civili sono le classiche, con serate folk e complessi, e la domenica vengono offerti gnocchetti e pecora bollita.

Tutto intorno si sviluppa villa e l’azienda agricola, abbandonate da oltre 35 anni, che oggi versano in stato di completo abbandono, e che costituiscono i resti della storia di una famiglia di imprenditori. Originariamente, edificata agli inizi del ventesimo secolo, costituiva la casa della compagnia del tabacco, per poi diventare la residenza di una delle famiglie più importanti del nord Sardegna.

Arriviamo al paese chiamata Valledoria

Ritornati indietro di duecento metri dalla chiesa di San Giuseppe, riprendiamo la SP33, che, in circa un chilometro e duecento metri, con il nome di via Roma, arriva nel centro di Valledoria su corso Europa. Dal Municipio di Santa Maria Coghinas a quello di Valledoria abbiamo percorso 4.8 chilometri.

A Valledoria saremmo potuti arrivare anche da Badesi

Avremmo potuto arrivare a Valledoria anche da Badesi, dove avevamo concluso la nostra visita alla Provincia di Sassari, uscendo in direzione sud est da via Giacomo Matteotti sulla SP90. Dopo aver percorso tre chilometri e settecento metri, arriviamo a una rotonda, con sulla destra un’altra più piccola rotonda, alla quale prendiamo, seguendo le indicazioni, una strada che fiancheggia la provinciale, e che assume anch’essa il nome di SP90, sulla qual troviamo il cartello indicatore del chilometro 13. Dopo tre chilometri e cento metri, continuiamo sul corso Europa, che, in circa novecento metri, ci porta anch’essa nel centro di Valledoria. Dal Municipio di Badesi a quello di Valledoria abbiamo percorso 8.4 chilometri.

Il comune chiamato Valledoria

Valledoria: veduta dell’abitato da nordValledoria-Stemma del comuneRaggiungiamo, quindi, quello che era il piccolo borgo agricolo di Codaruina, che ha assunto dal 1960 il nome di Valledoria (pronuncia Valledòria, nome gallurese e sassarese Codarruina, altezza metri 16 sul livello del mare, abitanti 4.218 al 31 dicembre 2021), situato nella parte centrale della Provincia di Sassari, che si affaccia sul Golfo dell’Asinara, a nord di Castelsardo, nei pressi della foce del fiume Coghinas. Il comune di Valledoria è situato in una zona di transizione linguistica tra il dialetto gallurese e quello sassarese, o più precisamente quello castellanese, parlato nella zona di Castelsardo. Nel centro dell’abitato di Valledoria si parla gallurese nella variante di Aggius, mentre nelle restanti frazioni si parla il dialetto sassarese, o più precisamente quello castellanese. Il suo territorio Comunale, classificato di collina, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate.

Origine del nome

Il nome del paese sta a indicare la Valle dei Doria, dove la prima parte del nome, ossia Valle, si riferisce alla piana del fiume Coghinas, mentre la seconda parte deriva chiaramente dai signori che la governarono, ossia della nobile famiglia ligure che verso il tredicesimo secolo ha edificato, per difendere i suoi possedimenti, il Castello, che ancora oggi troneggia sulla vallata attraversata dal fiume Coghinas.

La sua economia

La sua economia si basa su tutti i settori economici e sul turismo estivo. Il suo settore primario è di tipo agropastorale, e, sebbene non rappresenti più l’unica fonte di ricchezza, è dato dalla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta, ed è attivo anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Una discreta industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, alimentare e lattiero caseario, oltre che sulla produzione e distribuzione di energia elettrica, e nel settore edile. Ma, negli ultimi trent’anni, Valledoria si è notevolmente sviluppata turisticamente con la realizzazione di numerosi alberghi e campeggi, e con l’ampliamento dei servizi offerti ai turisti, che vi possono trovare oltre alle belle spiagge anche molte occasioni di divertimento. La particolare posizione geografica a ridosso dello splendido golfo dell’Asinara costituisce, infatti, una forte attrazione turistica, e numerosi sono coloro che ogni estate si bagnano nelle limpide acque di la Caccia e di San Pietro a Mare, lungo le foci del Coghinas. Molto frequentate sono anche le vicine terme di Casteldoria, in territorio di Santa Maria Coghinas, su cui domina l’antico Castello, che sgorgano a una temperatura di oltre 75° C dalla viva roccia. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il territorio è stato abitato in periodo preistorico, come dimostrano il Nuraghe e la pietra altare di la Serra, a metà strada tra Valledoria e Santa Maria Coghinas. Il paese sorge sul sito sul quale era stato edificato l’antico borgo romano di Codes, dalle rovine del quale deriva l’appellativo di Codaruina con il quale era chiamato fino agli ultimi anni. Nel settimo secolo viene ceduta dai giudici di Gallura, insieme agli altri territori della valle del Coghinas, alla famiglia dei Doria. In periodo medioevale, nell’undicesimo secolo, viene elevata al rango di diocesi, la diocesi di Amporias, perdendo però di importanza nel 1503, quando la sede vescovile viene trasferita da papa Giulio II a Castelsardo. L’attuale capoluogo Comunale nasce nel diciassettesimo secolo sul sito dell’antica Codes, coperta dagli interramenti del Coghinas, grazie all’operato della popolazione costiera sopravvissuta alle invasioni barbaresche. Appartenuta al Giudicato di Torres, passa, in seguito, alla famiglia genovese dei Doria, che vi fanno erigere un Castello, che si trova a contendere, per ben due volte, con gli Aragonesi. Dopo la conquista aragonese tutta la valle del Coghinas viene distrutta ripetutamente dai pirati arabi e colpita da epidemie e pestilenze, che portano a suo spopolamento. Come del resto in tutta la bassa Gallura, la ripresa demografica si verifica verso la metà dell’ottocento, ed è dovuta all’insediamento, nelle vaste pianure deserte e fertilissime, di famiglie provenienti da Aggius e Tempio Pausania, che danno vita all’insediamento di Codaruina. Sino al 1927, a causa delle continue inondazioni del fiume Coghinas, poi bloccate con la costruzione degli argini presso il fiume, l’abitato era solo un piccolo gruppo di case. Nei primi anni del novecento, una società italo belga tenta, con poco successo, la coltivazione del tabacco. Nel 1961 Codaruina diviene comune autonomo, staccandosi dalla vicina Sedini, con il nome di Valledoria, comprendendo frazioni il cui territorio era compreso nei comuni di Sedini e Castelsardo. Nel 1983 da Valledoria si separa la frazione Santa Maria Coghinas, che diviene comune autonomo.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Valledoria

Valledoria-Sfilata del Gruppo Folk Ampuriesu di ValledoriaNel comune di Valledoria agiscono il Gruppo Folk Ampuriesu Valledoria, che opera in tutta la bassa valle del Coghinas, ed il Coro parrocchiale don Nicola Ruzzu, nelle cui esibizioni si può amirare il costume tradizionale del paese, che deriva da quello di Aggius. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Valledoria, si segnalano il 19 marzo, le celebrazioni religiose in onore di San Giuseppe Artigiano; la prima domenica dopo Pasqua, si festeggia la Madonna di Valverde; ad aprile si svolge la consueta Sagra del carciofo e ad agosto la mostra internazionale dei minerali il 13 maggio, viene festeggiata la Madonna di Fatima; il 22 maggio, la Festa di Santa Rita; la terza domenica di maggio, la Festa di San Pietro Celestino; la seconda domenica di agosto, la Festa di Sant’Antonio da Padova; l’ultima domenica di novembre si celebra la Festa del Patrono, Cristo Re.

Visita del centro di Valledoria

L’abitato, interessato da espansione edilizia, si estende, a breve distanza dal mare, lungo la fertile piana del Coghinas, interamente coperta da coltivazione di carciofi e pomodori. Entrando nel paese, la SP90 proveniente da Badesi prende il nome di corso Europa, sulla quale si immette da sinistra la via Roma, che è la prosecuzione nell’abitato della SP33 proveniente da Santa Maria Coghinas. Le due strade si incrociamo all’interno del centro dell’abitato, in una piazza con al centro una grande rotonda.

La chiesa parrocchiale di Cristo Re

Valledoria: chiesa parrocchiale di Cristo ReDal corso Europa, arrivando nel centro del paese, meno di cinquanta metri dopo la rotonda, prendiamo sulla destra la via Caprera. Percorsa per quasi centocinquanta metri, all’arrivo su questa strada dalla sinistra di via Risorgimento, troviamo, sulla destra, in uno slargo, la chiesa di Cristo Re che è la chiesa parrocchiale di Valledoria. Si tratta di una recente costruzione in cemento armato, inaugurata nel 1974. All’interno si possono notare le formelle della via Crucis del ceramista Giuseppe Silecchia, oltre ai pannelli in terracotta realizzati da Mario Nieddu, che si trovano nella Cappella eucaristica.

Presso questa chiesa, la prima domenica dopo Pasqua, si celebra la Festa della Madonna di Valverde, il cui culto è stato introdotto da agricoltori algheresi che nei primi del novecento lavoravano i campi di Valledoria presso la famiglia Stangoni, Festa che ora è poco sentita mentre prima era considerato un punto fermo per la comunità trattandosi dell’unica Festa svolta all’interno del paese. Inoltre, sempre presso questa chiesa, l’ultima domenica di novembre si celebra la Festa di Cristo Re, che è la Festa patronale del paese.

Il Centro Socio Culturale di Valledoria

Valledoria: centro Socio Culturale di ValledoriaProseguendo lungo la via Caprera, dopo un’ottantina di metri questa strada sbocca sulla via Risorgimento. La prendiamo verso destra, e, percorsa per una ventina di metri, troviamo, alla destra della strada, al civico numero 24/a, all’interno di un ampio cortile, il Centro Socio Culturale di Valledoria. Si tratta di una ampia struttura, anch’essa di costruzione assai recente, al cui interno sono ospitati, oltre alla Biblioteca Comunale, anche una ludoteca per i bambini, ed un centro di aggregazione per gli adulti.

Il Municipio di Valledoria

Ritorniamo sul corso Europa, nel punto dove abbiamo imboccato la deviazione sulla destra in via Caprera per raggiungere la chiesa parrocchiale. Da qui, proseguiamo sempre verso ovest, per circa trecento metri, ed arriviamo a una nuova rotonda. Qui, sulla sinistra della strada, ad angolo con la via Regina Elena, si trova una piazza nella quale, al civico numero 77 del corso Europa, si trova l’edificio nel quale è ospitato il Municipio di Valledoria, dove si trova la sua sede, e si trovano i diversi uffici comunali.

Valledoria-Municipio di Valledoria Valledoria-Fontana davanti al Municipio di Valledoria

La piazza Padre Pio nota anche come piazza del Mercato

Valledoria: la piazza Padre Pio con sulla destra l’ampio parco giochiProseguendo lungo corso Europa, sempre verso ovest, per un centinaio di metri, svoltiamo a destra su via Aldo Moro. Percorsi ancora un centinaio di metri, troviamo sulla destra la Piazza Padre Pio nella quale è presente anche una statua del Santo. La piazza è più nota con il nome di Piazza del Mercato dato che in essa, ogni settimana, il sabato, si svolge il mercato settimanale. Confinante con la piazza, alla sua destra si trova un ampio parco giochi per i bambini, che si trova proprio sul retro del palazzo del Municipio.

Lo stadio Comunale

Valledoria: ingresso dello stadio Comunale di ValledoriaDa dove la via Aldo Moro sbocca sulla piazza del Mercato, prendiamo, sulla sinistra, una parallela a corso Europa, a una sessantina di metri di distanza, che è la via Paolo Dettori, e che ci porta a vedere sulla destra lo Stadio Comunale di Valledoria.

Nello stadio Comunale, si trova un Campo da Calcio, con tribune in grado di ospitare circa 400 spettatori, alla cui sinistra si trova un Campo da Tennis. Sulla sinistra della via Paolo Dettori, un poco più avanti, si trova il Campo da Calcetto, ossia di calcio a cinque.

Il Centro Commerciale la Conchiglia

Valledoria: centro Commerciale la ConchigliaRitorniamo sul corso Europa, lo riprendiamo verso ovest e percorriamo duecentocinquanta metri da dove avevamo svoltato a destra in via Aldo Moro per arrivare in piazza Padre Pio, ed arriviamo al civico numero 113, alla sinistra della strada, dove troviamo il grande Centro commerciale la Conchiglia con i suoi negozi. Nel centro commerciale sono presenti una ventina di attività, tra le quali artigianato, enoteca e prodotti tipici sardi, articoli per l’arredo casa, bar, pescheria e tante altre attività. Sono anche disponibili ampi parcheggi.

Il Cimitero di Valledoria

Valledoria: Cimitero di ValledoriaProseguiamo lungo il corso Europa per cinquecentocinquanta metri, ed arriviamo ad una rotonda, dalla quale, al bivio, la prima uscita ci porterebbe alla località San Pietro a Mare. Prendiamo, invece, la seconda uscita, che è la prosecuzione del corso Europa, e che riprende il nome, uscenda dall’abitato, di SP90. Percorsi duecento metri, troviamo sulla destra della strada l’ingresso del Cimitero di Valledoria, situato un poco al di fuori dell’abitato.

I dintorni di Valledoria

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Valledoria sono stati portati alla luce solo i resti del Nuraghe semplice di la Serra; ed anche del Nuraghe Monti di campo, di tipologia indefinita. A Valledoria sfocia nel mare il rio Coghinas, il principale fiume del nord della Sardegna. Vedremo, nei dintorni di Valledoria, le sue diverse frazioni e le sua spiagge, oltre alle altre frazioni che si trovano nei suoi dintorni.

La foce del fiume Coghinas

Valledoria-Sistema stagnale della foce del fiume CoghinasIl fiume termina con il Sistema stagnale della foce del fiume Coghinas legato alla sua dinamica in prossimità della foce, che forma una specie di lago dalla forma allungata, che corre parallelamente al mare per circa tre chilometri, fino a San Pietro a Mare, dove si apre la foce. Le dimensioni e la profondità di questo lago dipende molto dal fatto che lo sbocco in mare sia aperto o meno, dato che quando la portata del fiume è ridotta basta una modesta mareggiata per chiudere letteralmente la bocca del fiume e impedire il deflusso regolare dell’acqua dolce in mare. La fascia litorale, compresa tra il mare e il fiume, è costituita da cordoni di spiaggia, sabbiosi e ghiaiosi, e da allineamenti di dune mobili, con un’acqua prevalentemente fluviale, mentre in prossimità dello sbocco a mare si verifica uno scambio con l’acqua marina. L’area, ricca di varietà vegetali in buono stato di conservazione, è un’area per la sosta e per la riproduzione di avifauna acquatica riconosciuta dal Sito di Interesse comunitario, Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli, è un biotipo censito dalla Società Botanica Italiana, ed è un’Important Birds area. In essa si trova oltre un centinaio di specie, tra cui molte considerate sentinelle ambientali utilizzate nel monitoraggio dello stato di salute dell’intero ecosistema fluviale, come tra l’altro, l’airone rosso, il tarabuso ed il tarabusino, il pollo sultano, il martin pescatore, il ditisco, la lampreda, e tanti altri.

La spiaggia di Valledoria allo sbocco in mare del fiume Coghinas

Alla foce del fiume Coghinas si trova la spiaggia del Coghinas o spiaggia di Valledoria, che si può raggiungere dalla spiaggia di Pirotto li Frati, chiamata anche spiaggia di Baia delle Mimose, in terrritorio di Badesi, che ne costituisce la continuazione verso est. Dall’abitato di Valledoria, superato il centro, preso il corso Europa verso ovest, che diventa la SP90, poco prima di arrivare al Cimitero, alla rotonda ed al bivio svoltiamo a destra sulla strada che ci porterebbe alla località San Pietro a Mare. Dopo duecento metri giriamo ancora a destra, in via Ampurias, seguendo le indicazioni per il fiume Coghinas, ed, in seicentocimquanta metri, raggiungiamo il Village camping la Foce, nei prssi del quale si può prendere uno dei battelli che portano alla spiaggia.

Valledoria: la spiaggia di ValledoriaArriviamo alla zona balneare nota come spiaggia del Coghinas o spiaggia di Valledoria che non è una vera e propria spiaggia, ma una zona lacustre lungo la riva del Coghinas, il terzo fiume della Sardegna. Da qui si vede un bel lembo di sabbia dunoso, che si stende tra il lago costituito dallo sbocco a mare del fiume Coghinas e il mare, e un servizio di battelli trasporta i bagnanti al di là del fiume su questo lembo di terra. La spiaggia è costituita da un insieme di dune dorate che si insediano tra il fiume e il mare, formando un lembo di terra, oltre il fiume, raggiungibile in barca.

Valledoria: la spiaggia di Valledoria Valledoria: la spiaggia di Valledoria

La frazione San Pietro a Mare con la sua chiesa campestre sulla spiaggia

Dal centro di Valledoria, presa la deviazione per la località San Pietro, invece di girare verso la spiaggia del Coghinas, proseguiamo dritti e, dopo seicento metri arriviamo alla frazione San Pietro a Mare (altezza metri 15, distanza 2.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 35), una bella frazione con più di un centinaio di edifici.

Valledoria-San Pietro a Mare: chiesa campestre di Santu Petru di Mari ossia San Pietro a Mare nota anche come San Pietro CelestinoNella frazione si trova, alla destra della strada che ci porta ad essa, prima del suo arrivo alla spiaggia, la piccola chiesa campestre di Santu Petru di Mari ossia San Pietro a Mare nota anche come San Pietro Celestino e dedicata al papa Celestino V che è venerato come San Pietro Celestino. Sul retro della chiesa si trova la foce del fiume Coghinas, e la chiesa, che probabilmente apparteneva all’antica città di Ampurias, è stata completamente restaurata negli anni settanta del novecento. Presenta una facciata in granito a vista, con archetto sopra il portale e un campaniletto sull’ingresso principale. Al suo interno, fino ad alcuni anni fa, era custodita la statua lignea di San Pietro Apostolo, realizzata probabilmente nel diciassettesimo secolo. Tale statua, ora restaurata, è custodita nella chiesa di Valledoria. Fino agli anni venti questa è stata l’unica chiesa dove gli abitanti di Codaruina assistevano alle cerimonie e ricevevano i sacramenti. Vicino alla chiesa si trovano le poche rovine, ossia le ruinas, della città medioevale di Ampurias, antico capoluogo della zona costiera prima di Castelsardo di cui costituiva la sede della Diocesi con la cattedrale che era dedicata a San Pietro Apostolo, e si trovava nel sito dove oggi sorge la chiesa di San Pietro a Mare. La città medioevale di Ampurias si è spopolata nel sedicesimo secolo, ed abolita come sede di diocesi nel 1503. Nei pressi della chiesa è ancora visibile un grosso muro, che potrebbe appartenere alla cattedrale o ad un muro di cinta della città antica. Numerosi reperti ritrovati attorno alla chiesa e nella scarpata retrostante, che dà sul fiume Coghinas, avvalorano l’ipotesi che in zona vi fosse un ricco porto commerciale fin dal periodo della Roma imperiale.

Sulla spiaggia accanto alla chiesa, la terza domenica di maggio si svolge la Festa di San Pietro Celestino, che dura tre giorni. Nove giorni prima un via vai di donne con il rosario in mano sfila per le strade per fare la novena al Santo. E, dopo le cerimonie religiose della domenica, il lunedi si tiene un grandissimo pranzo in pineta, a base di gnocchi, pecora bollita e formaggio.

Valledoria-San Pietro a Mare: la spiaggia di San PietroQui inizia la spiaggia di San Pietro dominata dalla piccola piccola chiesa, un lungo tratto di sabbia dall’abbacinante colore bianco con leggere sfumature rosa, il cui arenile continua verso est fino alla foce del fiume Coghinas. É una spiaggia con un piccolo settore di dune, ha la sabbia dorata scura, ed è ideale per le famiglie con i bambini perché il mare verde è poco profondo, ed una zona particolarmente amata anche da windsurfer e kitesurfer, che gli appassionati degli sport velici preferiscono ad altre spiagge vicine, come per esempio quella di Badesi, perché maggiormente riparata dal vento di maestrale. Vicino alla spiaggia sono disponibili bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari.

Valledoria-San Pietro a Mare: la spiaggia di San Pietro Valledoria-San Pietro a Mare: la spiaggia di San Pietro

Alla sinistra della strada che ci ha portati alla spiaggia, si sviluppa l’ampia pineta di San Pietro, e, sul retro della spiaggia, si trova il Villaggio turistico Baia Verde, costituito da suites alberghiere e appartamenti residenziali, collegati a un centro servizi, zona piscine e piazzetta, e da curati Vialetti pedonali.

L’allarme forte inquinamento alla foce del rio Cuggiani

Ritornati all’abitato di Valledoria, superato il centro, preso il corso Europa verso ovest, che diventa la SP90, alla rotonda, al bivio, la prima uscita ci ha portati alla località San Pietro a Mare. Prendiamo, invece, la seconda uscita, che ci fa costeggiare il Cimitero, e, dopo poco più di ottocento metri, arriviamo a uno svincolo, dove la SP90 prosegue verso sinistra in direzione della località la Muddizza, che vedremo più avanti, mentre proseguendo dritti ci dirigiamo verso gli insediamenti turistici di Prima Guardia e la Ciaccia, con numerosi campeggi e alberghi nella pineta.

Sos Goletta VerdeLungo questa strada costiera, passiamo il ponte sul rio Cuggiani, che sfocia a mare tra la spiaggia di San Pietro e la spiaggia Maragnani. Nel 2020 legambiente, attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha lanciato l’Allarme di forte inquinamento a Valledoria alla foce del rio Cuggiani, con valori di contaminazione microbiologica molto oltre i limiti di legge.

La frazione Maragnani con la sua spiaggia

Proseguendo lungo la strada costiera, dopo circa settecento metri troviamo alla destra della strada la frazione Maragnani (altezza metri 15, distanza 2.8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), una piccola frazione nata, appunto, come insediamento in riva al mare. In località Maragnani sono venute recentemente alla luce strutture murarie relative ad ambienti abitativi di epoca romana.

Valledoria-Maragnani: la spiaggia MaragnaniQui si trova la spiaggia Maragnani che è la continuazione verso ovest della spiaggia di San Pietro, e, da molti, è considerata parte di essa. È un tratto di spiaggia lungo circa un chilometro, ma non particolarmente ampio, largo al massimo trenta metri. Si sviluppa tra il mare e le rocce di arenaria, color crema come la sabbia, ricoperte dalla macchia mediterranea. I blocchi di arenaria che si trovano nella sabbia ed il mare cristallino con il fondale basso, la rendono una meta turistica di sicuro interesse anche per le famiglie con bambini. Alla spiaggia si accede esclusivamente tramite una passerella in legno che porta ai piedi grossi scogli.

Sul retro della spiaggia Maragnani si trova l’International camping Valledoria, un bel campeggio affacciato direttamente sul mare, nel mezzo di una Lussureggiante pineta di ginepri e pini.

In località Prima Guardia raggiungiamo la frazione la Ciaccia con la chiesa di Santa Rita e con la sua spiaggia

Più avanti, percorso ancora quasi un chilometro e mezzo, troviamo in località Prima Guardia, la frazione la Ciaccia (altezza metri 20, distanza 4.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 302), una significativa frazione Valledoria, all’interno della quale la strada provinciale assume il nome di via Cristoforo Colombo.

Valledoria: la Ciaccia: chiesa di Santa Rita da CasciaAll’interno dell’insediamento turistico, sulla via Cristoforo Colombo, alla destra della strada, si trova la chiesa di Santa Rita da Cascia che è la chiesa parrocchiale della frazione la Ciaccia. La chiesa è stata costruita nel 1971su un’area concessa nel 1962 dalla signora Margherita Deperu, ed è caratterizzata da un oculo sul portale e un campaniletto a vela sullo spiovente sinistro. La statua di Santa Rita è arrivata da Cascia nel 1976, ed è stata collocata sull’altare maggiore della chiesa l’anno seguente.

Presso questa chiesa parrocchiale, che è l’unica a lei dedicata in tutta la diocesi, si svolge la Festa di Santa Rita, che, sino agli anni ’90 del novecento, veniva festeggiata la prima domenica di agosto in ricordo dell’arrivo della statua in paese, mentre poi si è iniziato a festeggiarla il 22 maggio, giorno della Festa liturgica. La Festa si svolge tutti gli anni con una processione molto suggestiva per le vie del paese, per poi portare la statua in spiaggia, ed, alla fine della messa, si tiene la classica benedizioni delle rose.

Valledoria: la Ciaccia: spiaggia de la CiacciaDi fronte all’insediamento turistico si trova la spiaggia di Prima Guardia nota anche con il nome di spiaggia de la Ciaccia che si presenta come una bella distesa di sabbia dorata mista a sassi, incastonata tra due tratti di basse scogliere calcaree che ne delimitano l’estensione. È una spiaggia pulita che digrada nel mare con una leggera ma evidente pendenza, con rive basse e sabbiose, ideale per famiglie con bambini. Il mare è limpido e cristallino, e le acque assumono una tenue colorazione azzurra. Alle spalle della spiaggia, il pendio è ricco di arbusti tipici della macchia mediterranea.

Nel tratto di mare antistante la spiaggia la Ciaccia sono stati effettuati interessanti recuperi subacquei di datazione romana. Un ceppo d’ancora è stato recuperato,su un fondale disseminato di anfore, dalle acque antistanti la spiaggia. Proseguendo, la costa ci porta, al termine dell’insenatura nella quale si trova la frazione la Ciaccia, al promontorio che termina con la Punta Prima Guardia, che si trova già in territorio di Castelsardo.

Da Valledoria proseguendo verso l’interno arriviamo alla frazione la Muddizza con la chiesa di Nostra Signora di Fatima

Se proseguiamo verso sinistra sulla SP90, evitando la deviazione lungo la costa verso le frazioni Maragnani e la Ciaccia, percorsi due chilometri e mezzo, troviamo le case della frazione la Muddizza (altezza metri 76, distanza 3.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 685), una grande ed importante frazione Valledoria, nella quale entriamo dalla via Italia. A est della frazione si trovano numerose abitazioni, situate nella località denominata Serra di Palma.

Valledoria: la Muddizza: chiesa parrocchiale di Nostra Signora di FatimaAll’interno dell’abitato, la via Italia incrocia la via Giuseppe Mazzini, ed alla destra dell’incrocio, affacciata su una pineta, si trova la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Fatima costruita dal 1948 al 1954 in arenaria, con pianta ellissoidale, che presenta un porticato ribassato, con archi lungo tutto il perimetro anteriore. In essa è costodita una bellissima ed enorme statua della patrona, dono del papa Pio XII. Prima della sua costruzione, a la Muddizza vi era una piccola Cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova, edificata nel 1945 da Nicolino Tedde per ringraziare il Santo per essere scampato miracolosamente dai lager nazisti. La piccola cappella, dopo la costruzione della nuova, più grande ed accogliente, va in rovina, viene demolita completamente, e di essa non vi sono più tracce. Il simulacro del Santo, una statua nuova in quanto la prima era stata seriamente danneggiata dal fuoco, è stato traslocato nella nuova struttura. La parrocchia esercita la sua giurisdizione anche sulla chiesa di Santa Rita da Cascia, situata nella vicina località di la Ciaccia.

A la Muddizza, il 13 maggio si celebra, fino dagli anni ’50 del novecento, la Festa di Nostra Signora di Fatima, per la quale viene portata in processione la bellissima statua. Sempre in questa frazione la seconda domenica di agosto si celebra la Festa di Sant’Antonio di Padova, che è il Santo compatrono della parrocchia.

La Cantina Bastiano ligios con due vini inseriti nella guida 5StarWines di Vinitaly

Dalla via Italia, all’incrocio con la via Giuseppe Mazzini, svoltiamo verso destra in quest'ultima, la seguiamo per circa centocinquanta metri scendo dall’abitato, e vediamo alla destra della strada uncancello che fa immettere in una strada bianca con le indicazioni per la Cantina Bastiano ligios.

Il riconoscimento 5starwinesValledoria-La Cantina Bastiano ligios

I fondatori della Cantina Bastiano ligios, Bastiano e Carmela, provengono da due famiglie di allevatori originarie della Barbagia, più precisamente Bastiano proviene da Bitti e Carmela da Fonni per parte di padre e da Mamoiada per parte di madre. L’attività economica principale della Barbagia è l’allevamento degli ovini e la produzione dei formaggi, tuttavia nei paesi di fondovalle, come Mamoiada, da tempi molto antichi si coltiva la vite. Così quando le rispettive famiglie si sono stabilite in Anglona, ossia nella Regione in cui è compresa Valledoria, Bastiano e Carmela insieme hanno deciso di riprendere l’attività vitivinicola tradizionale. Forti di un territorio e di un clima storicamente vocati alla viticoltura, nel 2001 hanno deciso di impiantare i vigneti e mettere su la cantina ben presto aiutati dai figli Mariateresa e Antonio. La Cantina coltiva e vinifica le proprie uve seguendo la tradizione vitivinicola della Sardegna pur restando aperta alle innovazioni agronomiche e tecnologiche più valide. Seguono la tradizione nella scelta dei vitigni classici, il Cannonau e il Vermentino, ma coltivano anche i vitigni internazionali Syrah e Cabernet Sauvignon.

Valledoria: i vini della Vitivinicola Chessa Valledoria: i vini della Vitivinicola Chessa

Il vino Isola Dei Nuraghi Igt Rosato Tiressa 2021, ed il vino Vino spumante di qualità Brut Rosé Metodo Classico 2020, della Cantina Bastiano ligios di Valledoria, sono stati inseriti nella 5StarWines del 2023 di Vinitaly.

Procedendo verso Sedini

Passata la località la Muddizza, proseguiamo con la SP90 per due chilometri e mezzo, ed arriviamo a uno svincolo, dove questa strada si immette sulla nuova SP90, ossia sulla strada provinciale che collega Santa Teresa di Gallura con Castelsardo. La seguiamo per due chilometri, poi, invece di proseguire verso Santa Teresa di Gallura, prendiamo verso destra la vecchia SP90, nota anche come SP90bis, che attraversa la località Multeddu e ci porta sulla SS134, a un bivio, con indicato sulla sinistra Sedini ed a destra Castelsardo.

Castelsardo: il Nuraghe Paddaggiu o Nuraghe Sa Eni comunemente chiamato Nuraghe su TesoruPercorso quasi un chilometro, troviamo sulla sinistra, accostato alla strada, il Nuraghe Paddaggiu o Nuraghe Sa Eni, dal nome della località nella quale si trova, che descriveremo quando parleremo di Castelsardo, dato che si trova nel suo territorio. Imbocchiamo la SS134 per Sedini, e, superata la famosa Roccia dell’Elefante e la borgata rurale Santu Gjuanni Salasgiu, che descriveremo anche esse quando parleremo di Castelsardo, dato che si trovano nel suo territorio, iniziamo la visita dell’Anglona interna, recandoci verso il paese chiamato Sedini.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo La visita dell’Anglona recandoci nel paese chiamata Sedini che visiteremo con il suo abitato con la Domus de janas Sa Rocca, e con i suoi dintorni.


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