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Calasetta i cui abitanti conservano ancora il dialetto degli avi liguri, con l'imbarco dei traghetti per CarloforteIn questa tappa del nostro viaggio, visiteremo Calasetta, il secondo paese dell'isola di Sant'Antioco, che vedremo con il suo centro e con le sue costiere con le diverse cale e le diverse spiagge. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL'area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell'isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all'una o all'altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. Da Sant'Antioco in viaggio verso CalasettaUsciamo da Sant'Antioco verso nord ovest con la prosecuzione della via Regina Margherita, che è la via Calasetta e che assume il nome di SS126 Sud Occidentale SardaDir, ed è la prosecuzione della SS126 Sud Occidentale Sarda che ci ha condotti da San Giovanni Suergiu a Sant'Antioco. Questa strada attraversa la parte settentrionale dell'isola e, in una decina di chilometri, ci porta all'interno dell'abitato di Calasetta. Dal Municipio di Sant'Antioco a quello di Calasetta si percorrono 9.8 chilometri. Calasetta il secondo paese dell'isola
Origine del nomeSecondo Giovanni Spano il suo nome deriverebbe da Calasèda o Calesgèdda o Calaxedda, diminutivi del termine Cala, ad indicare una piccola cala o un piccolo porto. Secondo altri, invece, il nome deriverebbe da Cala de Sedda o Cal'e Sedda, dove in lingua sarda Sedda indica la sella del cavallo, infatti il territorio, nel punto più alto del borgo nella zona della torre sabauda, è una specie di sella posta alla sommità di due lati discendenti, uno che occupa il versante verso la marina e il porticciolo, l'altro nella zona della spiaggia di sottotorre. Per altri, infine, l'origine del nome deriverebbe dal termine Cala de Seda o Cal'e Seda, dove nel sardo campidanese Seda indica la seta, dato che nel mare dell'arcipelago sulcitano abbondavano imolluschi da cui si ricavava la seta di mare, che veniva utilizzata per la tessitura del bisso. Quest'ultima interpretazione si ritrova in un documento del 1754, riguardante un progetto di colonizzazione dell'Isola di Sant'Antioco, nel quale si alternano le denominazioni in dialetto sulcitano di Calasera e Calesera con quelle dei commercianti liguri Calasetta o anche Cala di Seta. La sua economiaSi tratta di un comune rivierasco che, alle tradizionali attività agro pastorali, ha affiancato modeste iniziative industriali e che ha, inoltre, incrementato il turismo. Il settore economico primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva e altra frutta e con l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero caseario, della pesca, della piscicoltura, cantieristico ed edile. Il terziario si compone di una buona rete distributiva. Il turismo è forse l'attività economica più rilevante, con strutture ricettive che comprendono un agriturismo, e che offrono possibilità di soggiorno e ristorazione, ma anche con la presenza di numerose seconde case lungo la costa. Le tradizionali attività marinare della pesca sono presenti con servizi marittimi, ed anche l'agricoltura come la coltura della vite, con la produzione soprattutto di vino Carignano. Brevi cenni storiciNel 1540 l'isolotto di Tabarka, nei pressi di Tunisi, viene dato in concessione, dal Bey di Tunisi, alla famiglia genovese dei Lomellini, che ad essa sono interessati per la pesca del corallo. I Lomellini fanno parte della cerchia di Andrea Doria, doge della repubblica di Genova, e la concessione è probabilmente dovuta ad un probabile riscatto, per la liberazione del corsaro turco Dragut, catturato nel 1540 da Giannettino Doria, nipote di Andrea Doria. Nel 1542 i Lomellini colonizzano Tabarka con un gruppo di pescatori quasi esclusivamente di Pegli, dove hanno varie proprietà ed un grandioso palazzo di villeggiatura. Essi si dedicano alla pesca corallo, a traffici e commercio, e vengono chiamati Tabarkini. La comunità di Pegliesi vive a Tabarka fino al 1738, quando si determina l'esaurimento dei banchi corallini, ed aumentano i dissidi con i Rais, che li rendono liberi o li fanno schiavi, a seconda di chi regna in quel momento a Tunisi o ad Algeri. La lingua parlata a CalasettaIl tabarkino, lingua tradizionalmente parlata nei comuni di Carloforte e Calasetta, ha origine direttamente dal ligure, e fa parte del Genoise d'Otre Mer, vale a dire della lingua parlata dalla popolazione dei possedimenti nei territori d'oltremare della repubblica di Genova. Oggi le popolazioni che parlano questa lingua sono tutelate come minoranza etnica e linguistica, si trovano in Turchia, Sardegna, Francia, Spagna, Sicilia. Comunque la lingua di Calasetta ha acquisito in misura maggiore, rispetto a quella di Carloforte, diversi termini linguistici sardi. Il dialetto tabarchino parlato a Calasetta è sostanzialmente diverso nella pronuncia e in alcuni elementi semantici rispetto a quello di Carloforte, dove si è mantenuto in una forma più aderente al pegliese di origine. La minore apertura ai traffici marittimi rispetto a Carloforte, e la caratteristica conservatrice della cultura contadina, hanno permesso un migliore mantenimento, rispetto a Carloforte, di alcune particolari notazioni del dialetto ligure nella sua forma più arcaica. Le principali principali feste e sagre che si svolgono a CalasettaTra le principli principali feste e sagre che si svolgono a Calasetta va citata, dal 21 giugno al primo luglio, la Festa di San Giovanni, con manifestazioni sportive, musicali e religiose, rassegne gastronomiche e degustazioni; il giorno di ferragosto, da non perdere è la Sagra del pesce l'appuntamento gastronomico durante la quale ai visitatori vengono offerti ottimo pesce e ottimi vini; il 26 agosto la Festa di Cristo Re, nella frazione Cussorgia; il 22 settembre, si festeggia il Patrono, nella Festa di San Maurizio. Visita del centro di CalasettaIl centro dell'abitato di Calasetta, lo storico Borgo, chiamato in tabarchino Borgu ed in sardo Brugu, è costituito da due Rioni, chiamati in tabarchino Riùn ed in sardo Parti, separati dalla via Roma. Si tratta del rione Marina, ossia in tabarchino Màina ed in sardo Marina, i cui abitanti sono denominati in tabarchino Marràixi; ed il rione torre, ossia in tabarchino Ture ed in sardo Turri, i cui abitanti sono chiamati in tabarchino Turràixi. Nella parte sud occidentale del centro storico si trova il più recente rione residenziale di Sotto torre, ossia in tabarchino Sutta Ture e in sardo Sutta Turri, molto frequentato soprattutto nel periodo estivo; e nella parte meridionale vi è una recente zona di espansione abitativa denominata La costiera, ossia in tabarchino A Custea ed in sardo Sa Costera. L'abitato, interessato da una crescita edilizia, mostra l'andamento altimetrico tipico delle località collinari. Sul lungomare molto suggestive sono le facciate delle palazzine ottocentesche e settecentesche, ombreggiate da alte palme e oleandri. Da notare la presenza di casette di campagna tipicamente intonacate di bianco di semplice e gradevole architettura. Lungo la SS126 Sud Occidentale SardaDir, al chilometro 10.5, si vede alla sinistra della strada il distributore di benzina della Q8. Percorsi trecento metri in direzione nord, si vede, alla sinistra della strada, l'insieme di edifici che ospitano la Cantina di Calasetta. Il Municipio di Calasetta
La chiesa parrocchiale di San Maurizio MartireDalla piazza Pietro Belly, prendiamo verso destra la via Solferino, che ci porta nel rione Marina. Percorsa per una cinquantina di metri, prendiamo a sinistra la via Umberto I, che, in un centinaio di metri, termina di fronte alla chiesa di San Maurizio Martire, che è la parrocchiale di Calasetta, ultimata nel 1839. Questa chiesa è realizzata in stile barocco piemontese, ma con forme quasi arabeggianti, con un impianto sormontato da due campanili cupolati simili a minareti e da una cupola schiacciata rivestita a squame. La facciata classicheggiante, intonacata di bianco e celeste, ha la forma di un antico tempio, ed è scandita da sei lesene poggianti su uno zoccolo. I capitelli ionici sostengono un architrave, al di sopra del quale vi è un frontone triangolare, nel cui timpano si apre un finestrone circolare. L'impianto originario era a pianta centrale a forma quadrata, tuttavia, dopo l'ampliamento del 1956, la pianta viene modificata a croce latina. L'interno ha tre navate, e quelle laterali sono grandi cappelle comunicanti, voltate ad altezza inferiore rispetto alla navata centrale, sono ripartite da due pilastri per lato, con un terzo pilastro che si inserisce direttamente sulla struttura absidale. La volta della navata centrale termina nell'abside semicircolare decorato da una grande conchiglia.
Il Porto turistico di Calasetta con l'imbarco dei traghetti per Carloforte
L'importanza di Calasetta deriva dal fatto che dal suo porto, ove giunge pure la ferrovia da Sant'Antioco, partono motonavi della compagnia di navi Delcomar che percorrono le cinque miglia e mezzo, ed in una mezz'ora portano passeggeri ed auto alla città di Carloforte, unico centro abitato dell'isola di San Pietro. La ex stazione ferroviaria di Calasetta
La torre Sabauda di CalasettaDalla piazza Pietro Belly, prendiamo verso sinistra la via Solferino, che ci porta nel rione torre. Percorsa per circa duecento metri, arriviamo di fronte alla torre di Calasetta, nota anche come torre Sabauda, costruita a quota venti metri sul mare dai Piemontesi nel 1756 in conci di rocce vulcaniche, lave e tufi. Presenta forme massicce ed ha una base di oltre 16 metri di diametro, ha una volta a cupola ed una scala interna allo spessore del muro, per l'accesso alla terrazza. La sala è stata modificata, con l'aggiunta di tramezzi, e la scala esterna non è originaria. Sotto la torre è adagiato un antico cannone. La più bella Spiaggia di Calasetta è quella occidentale, posta proprio sotto la torre, dalla quale si gode un bellissimo panorama, specialmente sull'isola di San Pietro, i suoi scogli e le sue colonne paragonate ai celebri faraglioni di Capri. La descriveremo più avanti. Il Civico museo d'Arte contemporanea
Visita dei dintorni e della costiera di CalasettaNei dintorni di Calasetta sono stati portati alla luce i resti dei nuraghi Acqua Sa Murta, Bricco delle Piane, Bricco di Ciotti, Bricco Scarperino, Mannu, Mercureddu, s'Ega de Ciredu, Sisineddu, spiaggia Grande, tutti di tipologia indefinita. Lungo la costa occidentale si trova la spiaggia di SottotorreArrivati nel centro di Calasetta, seguiamo le indicazioni per le spiagge. Le vie del paese sono come una scacchiera, pertanto, entrati in via Roma, andiamo sempre verso nord, percorrendo la via Savoia, che sbocca nella via Sotto torre, che conduce verso sinistra in circa cinquecento metri alla spiaggia di Sottotorre, situata sotto la torre costiera sabauda del diciottesimo secolo, e presso la quale è presente un parcheggio. La spiaggia prende il suo nome dalla vicinissima torre costiera sabauda del diciottesimo secolo, che è situata sul promontorio ad est della spiaggia, e, trovandosi all'interno del paese, consente di usufruire di tutti i suoi servizi. Passate le Saline di Calasetta arriviamo alla spiaggia delle Saline Ovest Proseguendo lungo la via Sotto La spiaggia Grande Dopo il bivio che ci ha portati al lato sud dell'arenile della spiaggia delle Saline, percorsi altri ottocento metri, arriviamo al parcheggio della spiaggia Grande, molto ampia come dice il suo nome, presente in un'ampia insenatura a forma di arco, chiusa a nord dalla punta della Salina, ed a sud dalla punta Maggiore. L'accesso al suo settore meridionale è raggiungibile ottocentocinquanta metri più avanti, prendendo una deviazione sulla destra dalla strada provinciale segnalata dalle indicazioni per l'hotel Luci del faro, dalla quale, dopo cinquecento metri, si devia a destra, in direzione nord, fino a raggiungere in quattrocento metri il parcheggio posto al limite sud occidentale della spiaggia. La località Tonnara con i resti della ex Tonnara di punta Maggiore e con la sua piccola spiaggiaProseguendo oltre il parcheggio posto al limite sud occidentale della spiaggia Grande, Sulla costa orientale del promontorio di punta Maggiore, ad est degli edifici della ex Tonnara, seguendo le indicazioni per La Tonnara svoltiamo a destra quando segnalato, e raggiungiamo la piccola spiaggia della Tonnara. La scogliera di MangiabarcheProcedendo verso sud, la costa è caratterizzata per lo più da scogliere e da rocce, il mare è profondo con un fondale roccioso e con una grande presenza di scogli. Percorsi circa cinquecento metri, si raggiunge la Scogliera di Mangiabarche, così chiamata per la pericolosità delle correnti marine che facevano infrangere, sui numerosi scogli che affiorano dal mare, tantissime imbarcazioni dei pescatori. Di fronte alla scogliera, al suo estremo settentrionale, nel mare si trova lo Scoglio di Mangiabarche, sul quale si staglia il piccolo faro solitario, il cui compito è evitare, anche se a volte senza successo, che le imbarcazioni s'incaglino nelle rocce affioranti, che creano un fascino un pò sinistro. In località Mangiabarche si trova l'hotel Luci del faro In località Mangiabarche, di fronte al faro, alla destra della strada, si trova l'hotel Luci del faro.
La scogliera del Nido dei Passeri
Sulla scogliera Nido dei Passeri sono presenti i resti di un nuraghe, posizionato a quindici metri circa dal mare. È presente anche un Circolo tombale, che probabilmente era un luogo di sepoltura per le persone del villaggio nuragico della zona. A sud della scogliera di Nido dei Passeri, lungo la costa si trova la Scogliera Macari o Maccari, e poi altre scogliere, fino ad uscire, dopo cinque o sei chilometri, dalla costiera di Calasetta per raggiungere la costiera del comune di Sant'Antioco. Dal centro di Calasetta raggiungiamo il suo cimiteroDal Municipio di Calasetta, prendiamo la via Roma verso sud, percorsi circa settecentocinquanta metri vediamo alla destra della strada il distributore della Q8 dal quale abbiamo iniziato la nostra visita all'abitato del paese. Percorsi ancora una cinquantina di metri, vediamo, sempre alla destra della strada, l'ingresso posteriore del cimitero di Calasetta, il cui ingresso principale si trova sulla via cala Lunga, che è la continuazione verso sud della via Vittorio Emanuele. La si prende dalla via Palestro, che parte verso ovest dalla piazza Pietro Belly, dopo centoventi metri si prende a destra la via Vittorio Emanuele, che, percorsa per trecento metri, diventa la via cala Lunga, alla sinistra della quale, dopo quattrocentocinquanta metri, si vede l'ingresso principale del cimitero. gli impianti del complesso sportivo del comune di CalasettaPercorsi ancora duecentocinquanta metri verso sud sulla prosecuzione della via Roma, che è diventata la SS126 Sud Occidentale SardaDir, arrivati in Località campo Sciamain, vediamo alla destra della strada gli impianti del complesso sportivo del comune di Calasetta. Appena entrati, la strada porta al campo da calcio, in grado di ospitare partite fino alla serie D, dotato di tribune in grado di ospitare 228 spettatori. Alla sua destra si trova il campo da calcetto, ossia da calcio a cinque, con tribune per 128 spettatori. Più a destra di trovano due campi da tennis, con tribune per 50 spettatori. Ad ovest rispetto ai campi da tennis, si trova il Palazzetto dello Sport, con una palestra e tribune in grado di ospitare 736 spettatori, al quale è più comodo accedere dalla via cala Lunga, duecentocinquanta metri più avanti dopo l'ingresso principale del cimitero. Lungo la costa orientale si raggiunge la frazione CussorgiaProseguiamo circa un chilometro sulla SS126 Sud Occidentale SardaDir, e, seguendo le indicazioni, prendiamo la deviazione verso sinistra sulla via Calasetta, che, in un chilometro ed ottocento metri, ci porta all'interno della frazione Cussorgia (altezza metri 6, distanza in linea d'aria circa 4 chilometri, circa 65 abitanti), che si trova ad est dell'abitato. Cussorgia è l'unica frazione del comune di Calasetta, ed è conosciuta come centro balneare con villaggi residenziali per vacanze e ristoranti. Passata la frazione Cussorgia, la strada prosegue verso sud est e conduce all'interno del territorio comunale di Sant'Antioco. La chiesa di Cristo re a Cussorgia
La ex stazione ferroviaria di Cussorgia
La spiaggia di CussorgiaProseguendo sulla strada verso sinistra per altri centoventi metri, si raggiunge la spiaggia di Cussorgia. Sono presenti un punto ristoro e una pizzeria ristorante a pochi passi dalla spiaggia. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Calasetta sull'isola di Sant'Antioco ci recheremo in mezz'ora di traghetto sulL'isola di San Pietro. Secondo la tradizione. Interessanti sono le sue belle coste, ma l'isola di San Pietro è nota soprattutto per le caratteristiche del suo capoluogo, il paese chiamato Carloforte, di chiara impronta ligure. | ||||
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