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La città di Lanusei che è stata uno dei due capoluoghi dell’Ogliastra con l’area archeologica di Seleni


In questa tappa del nostro viaggio, da Loceri ci recheremo a Lanusei che è stato uno dei due capoluoghi della dismessa Provincia dell’Ogliastra. Lo visiteremo con il suo centro ed i dintorni con l’area archeologica di Seleni ed alcuni degli altri più significativi siti archeologici.

La Regione storica dell’Ogliastra

L’OgliastraL’Ogliastra è una Regione centrale della Sardegna orientale, sconosciuta al turismo di massa fino a pochi decenni fa, che affascina ancora oggi per la sua natura selvaggia e per le sue spiagge. I comuni che ne fanno parte appartengono tutti alla Provincia di Nuoro, e sono: Arzana, Barì Sardo, Baunei, Cardedu, Elini, Gairo, Girasole, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, lotzorai, Osini, Perdasdefogu, Talana, Tertenia, Tortolì, Triei, Ulassai, Urzulei e Villagrande Strisaili. Le sue spiagge sono alternate a piccole cale dalle acque di cristallo, contornate da scogliere di granito che, nella parte alta della Regione, diventano di porfido rosso. Si tratta di una Regione dal paesaggio aspro e selvaggio, dove rilievi e tavolati si alternano a gole profonde.

In viaggio verso Lanusei

Dal Municipio di Loceri prendiamo verso sud la via Roma, che prosegue sulla via Nazionale, ed esce dall’abitato verso ovest come SS390, e, dopo circa sei chilometri e ottocento merti, arriviamo nel punto in cui in essa si immette da sinistra la Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, a circa due chilometri da dove questa strada inizia. Qui si incontra uno svincolo, dove verso sinistra prosegue la SS390 con il nome di viale Italia, che diventa poi il viale Europa, costeggia l’abitato in senso orario, e porta ad arrivare nel centro di Lanusei da nord ovest. Se allo vincolo si prende verso destra la Circonvallazione est, che costeggia l’abitato in senso antiorario, ci porta anch’essa nel centro di Lanusei da sud ovest. Un altro modo per arrivare da Loceri, è prendere verso sud la via San Basilio che, dopo un chilometro, arriva a una rotonda dove la prima uscita fa immettere sulla Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, dopo cinque chilometri ed ottocento metri, questa strada si immette sulla SS390, a circa due chilometri da dove questa strada inizia. Qui si incontra lo svincolo, e, si può proseguire verso sinistra con la SS390 o prendere verso destra la Circonvallazione est. Dal Municipio di Loceri a quello di Lanusei, lungo queste strade si percorrono tra gli 11.3 e gli 11.6 chilometri.

La città di Lanusei

Lanusei: veduta dell’abitatoLanusei-Stemma del comuneLa città di Lanusei (nome in lingua sarda Lanusè, altezza metri 595 sul livello del mare, abitanti 5.064 al 31 dicembre 2021) è un grosso centro agricolo, storico centro amministrativo dell’Ogliastra. È sede vescovile e località di villeggiatura estiva in un’ottima posizione panoramica ricca di boschi, di cacciagione e di pesca, su un costone roccioso affacciato sul mare. L’abitato è facilmente raggiungibile dalla SS198 di Seui e Lanusei, dalla SS390 di Barì Sardo, e dalla SS399 di Buddusò e del Correboi, che ne attraversano il territorio Comunale, che presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno fino a un massimo di 1.270 metri sul livello del mare. è una rinomata località turistica ed è anche meta di passaggio del Trenino Verde. Sopra il centro abitato si erge l’imponente lecceta ad alto fusto dell’altopiano granitico del monte Seléni, a circa mille metri sul mare, ricco di testimonianze archeologiche e di aree attrezzate per la fruizione ambientale. A Lanusei è dedicato l’asteroide 6289 Lanusei, scoperto nel 1984 dagli astrofisici Walter Ferreri, nato nel 1948 a Torino ma di famiglia originaria di Buddusò in Provincia di Sassari, e Vincenzo Zappalà, nato nel 1945 a Savona, al quale sono accreditate le scoperte di nove asteroidi ed al quale è stato dedicato l’asteroide 2813 Zappalà, scoperto da Edward l. G. Bowell’nell’Osservatorio lowell’di Flagstaff in Arizona.

Origine del nome

È molto probabile che il suo nome sia da riportare al fitonimo, o nome di pianta, di probabile origine sArdiana o protosarda Launaxi, d’indicare l’oleandro, dunque è molto probabile che in origine Lanusei abbia tratto la sua denominazione dalla particolare presenza, in origine, dell’oleandro nel sito in cui è sorto. Sono, invece, da ritenere fantasiose le interpretazioni che lo vedrebbero in un’analoga voce fenicia con il significato di abitazione, o in una voce greco bizantina dal significato di pietroso. La più antica attestazione che conosciamo di Lanusei si ha in un documento del Codex Diplomaticus Sardiniae dell’anno 1119 come Lanugei. Poi risulta citato negli elenchi delle Rendite pisane nel Giudicato di Càralis agli inizi del quattordicesimo secolo come Villa lanuse de montibus. Compare inoltre nella Chorographia Sardiniae di Giovanni Francesco Fara nel sedicesimo secolo come Oppidum lenusaei della diocesi di Suelli.

La sua economia

Lanusei: dalla trasmissione Rai2 <em>Sereno Variabile</em>Si tratta di un centro collinare con un’economia fondata su tutti i settori produttivi. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, vite, ulivi, agrumeti e altri alberi da frutta, ed anche con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Molto sviluppato si presenta il settore industriale, con numerose aziende che operano nei comparti alimentare, delle pelletterie, della lavorazione del legno, dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, del vetro, dei materiali da costruzione, metalmeccanico, elettronico, del riciclaggio dei rifiuti, della produzione e distribuzione di energia elettrica, edile e della raccolta dell’acqua. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi. È un’ambita meta di villeggiatura, numerosi sono, infatti, coloro che decidono di trascorrervi le vacanze estive all’insegna del clima mite, dell’aria salubre e delle splendide bellezze naturali circostanti. A poca distanza dall’abitato si estendono folti boschi, tra cui quello di Selene, presso cui è possibile visitare anche l’omonimo villaggio nuragico. interessanti, come meta per piacevoli escursioni, sono anche il monte Sa Ceresia e la punta Tricoli, dalla quale si gode di un meraviglioso panorama su tutta l’Ogliastra fino al mare e al Monte Ferru. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Brevi cenni storici

L’area viene abitata fino dal periodo preistorico, sono state rivenute numerose sono le tracce relative al periodo neolitico ma ancora maggiore la documentazione relativa al successivo periodo nuragico. Le testimonianze storiche relative al primo borgo risalgono al dodicesimo secolo. Durante il Medioevo fa parte del Giudicato di Càralis, nella curatoria dell’Ogliastra, della quale diviene capoluogo dopo Jerzu. Nel 1258, alla caduta del Giudicato, passa sotto il governo dei giudici di Gallura. Nel 1296, con la morte dell’ultimo giudice di Gallura Nino Visconti, gran parte dei territori che appartenevano al Giudicato, tra cui l’Ogliastra, passano sotto il dominio pisano fino al 1324, quando vengono conquistati dagli Aragonesi. Nel 1363 Lanusei viene incorporato dal re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso nella Conte di Quirra, data in feudo a Berengario Carroz, e rimane nella Conte fino al 1603, quando la Conte viene trasformata in Marchesato, feudo dei Centelles. Il paese venne riscattato agli Osorio de la Cueva, succeduti ai Centelles, nel 1839 con la soppressione del sistema feudale voluto dai Savoia. Lanusei: il posa della prima pietra della casa dei Salesiani a LanuseiLa sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. L’importanza storica della presenza del clero nel paese è dovuta in primo luogo ai Salesiani, che a Lanusei edificano la prima loro casa in Sardegna nel 1902. Del comune di Lanusei nel 1927, dopo la creazione della Provincia di Nuoro, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Nuoro a quella nuova dell’Ogliastra, della quale costituiva uno dei capoluoghi, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, ritorna ad appartenere alla Provincia di Nuoro.

Nel 2002 Lanusei viene elevata al rango di città

Dopo la costituzione della Repubblica Italiana, Lanusei viene elevata da Carlo Azeglio Ciampi al rango di città con Decreto del Presidente della Repubblica del 10 dicembre 2002.

Alcuni personaggi nati a Lanusei

A Lanusei nasce a fine settecento il politico Cristoforo Mameli, che riesce ad ottenere la più alta funzione raggiunta da un abitante di Lanusei.

Il politico Cristoforo MameliIl 5 febbraio 1795, nasce a Lanusei Cristoforo Mameli appartenente ad una stirpe notarile ogliastrina parente del più noto Goffredo Mameli. Lavora come funzionario nell’amministrazione centrale della Sardegna sabauda, divenendo vicario e sovrintendente generale di Polizia dal 1841 al 1847. Diviene, poi, un esponente della nascente classe politica liberale, e, nel 1847, fa parte della delegazione stamentaria, dove gli Stamenti sono le camere del Parlamento isolano, delegazione che viene costituita per la fusione della Sardegna con gli stati sabaudi terraferma. Viene, quindi, eletto deputato alla Camera, nel 1849 diviene Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Subalpino chiamato d’Azeglio I, nel 1850 diviene Consigliere di Stato, e nel 1854 è nominato Senatore del Regno di Sardegna. Muore a Roma nel 1872.

A Lanusei nasce, inoltre, lo spietato bandito Raffaele Arzu.

Il bandito Raffaele ArzuIl 27 ottobre 1979, a Lanusei nasce Raffaele Arzu che però va a vivere a Talana, ed è considerato il principale esponente del banditismo sardo negli anni duemila. Latitante dal 2002 al 2009, è ritenuto responsabile di una rapina compiuta ad Arezzo nel 2002 e di una tentata rapina a un portavalori con sparatoria compiuta a Perugia, ed accusato anche di una rapina compiuta nei pressi di Imola da dieci persone. L’8 dicembre 2009, viene compiuto il suo arresto da parte del ROS dei Carabinieri di Cagliari, con la collaborazione dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori Sardegna. Al processo ha diverse imputazioni, di cui il principale è l’omicidio, in concorso con altri, del carabiniere donato Fezzuoglio, nel corso di una rapina sventata a una filiale di banca di Umbertide, in Provincia di Perugia, e la Corte d’Assise di Perugia condanna all’ergastolo Raffaele Arzu e Pietro Pala, di Orune, per l’uccisione a colpi di kalashnikov del carabiniere.

Il progetto Progenia per lo studio delle basi biologiche dell’invecchiamento

Insieme a Ilbono, anche Lanusei è patria dei cinquemila volontari sotto osservazione per lo studio delle basi biologiche dell’invecchiamento, nell’ambito del progetto Progenia, finanziato dall’italiano Consiglio nazionale delle Ricerche e dallo statunitense Istituto nazionale della Salute. Il progetto di ricerca si propone di identificare la componente genetica di alcune condizioni legate all’invecchiamento attraverso lo studio della popolazione di Lanusei e paesi limitrofi.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Lanusei

Lanusei-Sfilata dell’Associazione Lanusei cultura e FolkloreA Lanusei è attiva l’Associazione Lanusei cultura e Folklore, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località esibendo il costume tradizionale del paese. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Lanusei in grado di richiamare numerosi visitatori si segnalano, il 17 gennaio la Festa di Sant’Antonio Abate; tra febbraio e marzo, il Carnevale ogliastrino, che è molto sentito, soprattutto per la presenza di maschere antiche, la cui origine si può far risalire a riti di propiziazione; è una Manifetsazione che si ripete durante la settimana di ferragosto, quando si festeggia a Lanusei, come nei comuni di Barì Sardo, Cardedu, lotzorai e Tortolì, il carnevale estivo, che attira ogni anno un gran numero di spettatori; il primo fine settimana di giugno, la Festa di don Bosco e di Maria Ausiliatrice, che è la Festa dei Salesiani; l’ultimo fine settimana di giugno, la Fiera delle Ciliegie, una Festa campestre, con folclore e degustazione di ciliegie locali; il 22 luglio, la Festa di Santa Maria Maddalena, patrona di Lanusei; l’ultima domenica di luglio, la Festa della Santa Maria Ausiliatrice, presso la sua chiesa campestre; il 15 agosto, la Festa dell’Assunta; la seconda domenica di agosto, il Trofeo Ippico Franco, Roberto e Vittorio; la prima domenica di agosto ed il l’ultima domenica di settembre, la Festa dei Santi Cosma e Damiano, presso la loro chiesa campestre; tra novembre e dicembre, la manifestazione Rockamicizia, un festival della canzone e della musica d’autore che vede la musica come strumento di comunicazione e come linguaggio comune.

La Fiera delle Ciliegie

Lanusei-La Festa delle CiliegieLa Fiera delle Ciliegie, una Festa campestre che si svolge con manifestazioni folkloristiche e degustazione delle prelibate ciligie locali. Prende il via nell’ultimo fine settimana di giugno, ed ha come sempre al centro della manifestazione la produzione agricola per eccellenza di Lanusei, ossia la Ciliegia. Stand gestiti dai produttori locali vengono aperti per tutta la durata della Fiera, per permettere ai tanti turisti di poter apprezzare il frutto rosso.  Il programma della Fiera è articolato in quattro giorni di spettacoli, mostre e degustazioni di ciliegie e di prodotti tipici e del cannonau locali. Nella serata di domenica tutti i visitatori ricevono in regalo un piccolo cestino pieno di ciliegie.

Visita del centro della città di Lanusei

L’abitato, interessato da notevole espansione edilizia, si sviluppa in una magnifica posizione panoramica su un costone roccioso. Arrivando nell’abitato di Lanusei con la SS390 o con la Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, raggiungiamo lo svincolo, dove parte verso destra la via Circonvalazione est, mentre noi proseguiamo verso sinistra con la SS390 che all’interno dell’abitato assume il nome di viale Italia.

L’Istituto Salesiano con il tempio dedicato a don Giovanni Bosco

Procediamo lungo il viale Italia e, a circa un chilometro e mezzo da dove lo avevamo imboccato, arriviamo alla rotonda in piazza Goffredo Mameli, dove imbocchiamo la seconda uscita, che ci fa prendere tutta a sinistra il viale don Giovanni Bosco, la quale procede in salita e, in una sessantina di metri, porta di fronte all’ingresso dell’Istituto Salesiano. Il collegio salesiano intitolato a Sant’Eusebio è stato inaugurato nel 1902, successivamente nel 1909 viene realizzato l’oratorio, e, nella seconda metà del ventesimo secolo, viene edificato il Tempio dedicato a don Giovanni Bosco. Dalla fine dell’ottocento, a Lanusei, i Salesiani hanno svolto un ruolo significativo nel campo della cultura aprendo scuole e ginnasi, divenuti un importante centro di aggregazione per tutti i paesi limitrofi. È da visitare, annessa al collegio dei Salesiani, con la Biblioteca e l’archivio storico. La chiesa è stata edificata al di sopra delle strutture del Teatro Tonio Dei.

Lanusei: veduta dell’Istituto Salesiano con il tempio dedicato a don Giovanni Bosco Lanusei: collegio salesiano intitolato a Sant’Eusebio: esterno Lanusei: collegio salesiano intitolato a Sant’Eusebio: interno Lanusei-tempio dedicato a don Giovanni Bosco: esterno Lanusei-tempio dedicato a don Giovanni Bosco: interno Lanusei-Teatro Tonio Dei: esterno Lanusei-Teatro Tonio Dei: interno

Lanusei: il processione per la Festa in onore di don Giovanni Bosco e di Maria AusiliatricePer la Festa in onore di don Giovanni Bosco e di Maria Ausiliatrice si svolgono festeggiamenti della durata di tre giorni consecutivi, che si concludono la prima domenica di giugno. Le tre giornate di Festa in onore del Santo sono caratterizzate da riti civili e religiosi, con una processione religiosa e con musica tradizionale e moderna, gara poetica, giochi e gare sportive, folclore e fuochi d’artificio.

All’interno degli spazi occupati dall’Istituro Salesiano, si trova il Centro sportivo dei Salesiani, nel quale sono presenti una Palestra, dotata di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori, nella quale praticare pallacanestro; un Campo da Calcetto dotato di tribune in grado di ospitare anche esse un centinaio di spettatori, nel quale praticare calcio e calcetto ossia calcio a cinque; un Campo polivalente, nel quale praticare pallacanestro e Mini basket, e pallavolo e Mini volley.

Il Municipio di Lanusei

Lanusei: in piazza Goffredo Mameli il Monumento ai Caduti in GuerraLanusei: il Municipio di LanuseiPassata la rotonda che si trova nella piazza Goffredo Mameli, proseguiamo verso il centro, e vediamo, subito prima di lasciarla, al centro della piazza, il monumento commemorativo dedicato ai Caduti in tutte le guerre, costituita da un obelisco al centro di un’aiula. Passata la rotonda al centro della piazza, proseguiamo lungo quella che sarebbe la prosecuzione verso il centro del viale Italia, ossia lungo la via Roma. Percorsi trecento metri, vediamo, alla sinistra della strada, al civico numero 88 della via Roma, l’edificio nel quale si trova il Municipio di Lanusei, con la sue sede e con gli uffici in grado di fornire i loro servii ai cittadini.

Il palazzo Piroddi

Lanusei: vecchia foto del palazzo PiroddiLanusei: ingresso del palazzo Piroddi attualePassato il Municipio, proseguiamo seguendo la via Roma verso nord. Dopo appena centocinquanta metri, svoltiamo leggermente verso destra e prendiamo la stretta via Goffredo Mameli, che seguiamo per un centinaio di metri. Qui arriviamo a vedere, alla destra della strada, al civico numero 8 dell’attuale via Goffredo Mameli che nonostante le sue limitate dimensioni ha conteso alla via Roma il ruolo di strada principale di Lanusei, l’edificio nl quale è ospitato il bel Palazzo Piroddi. Si tratta di un’importante opera in stile neoclassico realizzata tra il 1870 ed il 1880 dal famoso architetto Gaetano Cima, di recente restaurato, la cui facciata è completamente dipinta con simboli della massoneria.

La cattedrale di Santa Maria Maddalena

Lanusei-La cattedrale di Santa Maria MaddalenaProseguendo lungo la via Goffredo Mameli, dopo appena una ventina di metri arriviamo al centro della città, in piazza Vittorio Emanuele, dove si trova la chiesa principale di Lanusei, ossia la cattedrale dedicata a Santa Maria Maddalena, definita cattedrale essendo la chiesa più importante della diocesi, di cui costituisce il centro liturgico e spirituale, e che contiene la cattedra del vescovo della Diocesi di Lanusei. Questa cattedrale è la principale chiesa parrocchiale di Lanusei. Alla piazza si poteva arrivare anche proseguendo lungo la via Roma ed evitando la deviazione in via Goffredo Mameili per vedere il palazzo Piroddi. Le prime tracce della chiesa di Santa Maria Maddalena si trovano in un documento del 1614, dove il canonico visitatore generale Melchiorre Piredda ordina di chiudere il Cimitero, allargare la porta per le donne, e di pianellare la chiesa con mattoni. Questo documento ci fa capire che la chiesa comprendeva anche il Cimitero come la maggior parte delle parrocchie di quel periodo, dato che solo in caso di morte di un prelato la sepoltura avveniva all’interno della chiesa. In realtà le sepolture all’interno e all’esterno della chiesa continuarono fino al 1842, anno di inaugurazione del Cimitero di piazza Marcia. Le testimonianze di monsignor Melano nel 1797 e di monsignor Navoni nel 1822, entrambi arcivescovi di Cagliari, denunciano il forte degrado in cui versava ancora allora la chiesa. La situazione diviene tanto grave che, all’epoca degli inizi dei restauri nel 1860, la chiesa non veniva più officiata da qualche tempo. I lavori di restauro portano alla demolizione quasi completa del vecchio edificio, sostituito dal nuovo tempio in stile neoclassico. Ulteriori interventi interessano la chiesa nel 1927, in occasione del trasferimento della sede diocesana d’Ogliastra dalla ex cattedrale di Sant’Andrea di Tortolì a quella di Santa Maria Maddalena di Lanusei.

Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: facciata Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: il planimetria Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: interno Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: altare maggiore Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: altare maggiore Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: la Cappella con l’altare dedicato alla Santa Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: crocifisso ligneo del diciottesimo secolo

La facciata della chiesa è divisa in tre specchi, di cui quello centrale, delimitato da due coppie di lesene ai lati, è concluso da un timpano triangolare. Gli specchi laterali sono raccordati a quello centrale tramite sinuose volute. L’unico portale in facciata è costituito da pannelli bronzei con raffigurazioni della vita di Santi, opera del 1984., e sopra di esso si apre una finestra rettangolare sormontata da tipano. La chiesa è affiancata da una torre campanaria, a canna quadra, culminante in un torrino ottagonale coperto da cuspide. L’interno, a pianta rettangolare, presenta tre navate voltate a botte, divise da pilastri cruciformi, e tre cappelle su ciascun lato. Il presbiterio, coperto da una cupola ottagonale, termina nell’abside semicircolare. All’interno della cattedrale sono esposti i dipinti, con i quali Mario Delitala ha decorato la cattedrale tra il 1926 e il 1927, in particolare le tre tele raffiguranti la Natività e la Deposizione, collocate sulle pareti dell’arco che incornicia l’altare, e la Crocifissione, posta in alto nella zona immediatamente sottostante la cupola. Sempre del Delitala sono i quattro tondi nell’apice della volta dell’aula, raffiguranti Maria Maddalena peccatrice, penitente, orante e Santa.

Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: la Natività Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: Crocifissione Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: la Deposizione Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: Maria Maddalena peccatrica Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: Maria Maddalena penitente Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: Maria Maddalena orante Lanusei-La cattedrale di Santa Maria Maddalena: Maria Maddalena Santa

Lanusei-Festa di Santa Maria MaddalenaTra le altre opere presenti all’interno della cattedrale si segnalano un crocifisso ligneo del diciottesimo secolo, alcuni arredi appartenuti all’antica chiesa e una statua in bronzo del 1983, opera di Enrico Manfrini, raffigurante San Giorgio Vescovo di Suelli, eseguita in occasione della proclamazione di San Giorgio a compatrono della diocesi d’Ogliastra. Presso questa chiesa ogni anno, il 22 luglio, si svolge la Festa di Santa Maria Maddalena, che è la Santa patrona di Lanusei, con una processione religiosa, spettacoli folcloristici, giochi, e con degustazione di vini e dolci locali.

Il Cimitero di Lanusei

Dalla piazza Vittorio Emanuele, proseguiamo verso nord con la via Roma che, dopo una cinquantina di metri, incrocia la SS198 di Seui e Lanusei, che verso destra si presenta come via Umberto, e verso sinistra come via Guglielmo Marconi. Passiamo l’incrocio e proseguiamo con la contnuazione della via Roma, che assume il nome di via Alessandro Manzoni, la seguiamo per un centinaio di metri, dove la strada si immette sulla via Umberto, lungo la quale, dopo un’altra cinquantina di metri, si apre sulla destra la piazza della Solidarietà, che aveva un tempo il nome di piazza Marcia, ed è oggi un’area destinata soprattutto al parcheggio di mezzi pubblici e privati.

Lanusei: ingresso del Cimitero di LanuseiPassata la piazza della Solidarietà, continuiamo lungo la via Umberto, e, dopo poco più di duecento metri, vediamo, alla sinistra della strada, il muro frontale con il portone di ingresso del Cimitero di Lanusei. Si tratta del nuovo Cimitero, edificato nel 1841, quando viene abolita l’usanza di seppellire i morti all’interno del sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena. In quella occasione viene inaugurato il nuovo spazio cimiteriale in Regione Marcìa, e lavori di risistemazione dell’area sono documentati per l’anno 1885, quando l’incarico viene affidato all’ingegnere Ravot di Cagliari.

Il complesso sportivo ex Enaip

Passato l’ingresso del Cimitero, dopo una ventina di metri parte alla sinistra la via Leonardo da Vinci, mentre la prosecuzione della vi Umberto diventa la via Ilbono. La seguiamo per cinqueento metri, poi prendiamo a destra la via Porcilis, e, dopo una cinquantina di metri, si vede, alla sinistra della strada, il Complesso Sportivo dell’ex Enaip ossia dell’Ente nazionale Acli Istruzione Professionale.

Lanusei: complesso sportivo ex Enaip: ingresso Lanusei: complesso sportivo ex Enaip: interno della Palestra Grande Lanusei: complesso sportivo ex Enaip: interno della Palestra Piccola Lanusei: complesso sportivo ex Enaip: i campi da bocce

All’interno del complesso sportivo, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, gestito dall’Asociazione Sportiva Dilettantistica Ogliastra InForma, sono presenti una Palestra Grande, ed una Palestra Piccola, nelle quali praticare attività ginnico motorie, ed un Campo da bocce.

La piccola chiesa campestre del Sacro Cuore

Lanusei-La piccola chiesa campestre del Sacro CuoreDa dove, partendo dalla piazza Vittorio Emanuele, siamo arrivati con la via Roma verso nord all’incrocio con la SS198 di Seui e Lanusei, prendiamo verso sinistra la via Guglielmo Marconi. Presa questa strada, la seguiamo evitando le deviazioni per circa un chilometro e duecento metri, e, subito dopo aver passato le indicazioni dell’uscita dall’abitato di Loceri, passata una abitazione al civico numero 211 della via Guglielmo Marconi, si trova alla sinistra della strada una vecchia piccola scalinata, che ci porta alla piccola chiesa campestre del Sacro Cuore che si trova in corrispondenza del civico numero 215 di questa strada.

Il complesso sportivo Tennis Club

Da dove, partendo dalla piazza Vittorio Emanuele, siamo arrivati con la via Roma verso nord all’incrocio con la SS198 di Seui e Lanusei, prendiamo verso sinistra la via Guglielmo Marconi, la seguiamo per quattrocentocinquanta metri, poi prendiamo a sinistra il viale Europa, dopo un centinaio di metri prendiamo a destra la via Costa e Cocco, e, dopo duecentocinquanta metri, vediamo alla destra della strada il Complesso Sportivo Tennis Club.

Lanusei: complesso sportivo Tennis Club: ingresso Lanusei: complesso sportivo Tennis Club: Campo da Tennis

All’interno di questo complesso sportivo, di proprietà del comune e gestito dal Tennis Club Lanusei, si trova un Campo da Tennis, dotato di tribune in grado di ospitare fino a 300 spettatori.

Il Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra

Arrivando nell’abitato di Lanusei con la SS390 o con la Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, raggiungiamo lo svincolo, dove proseguiamo verso sinistra con la SS390 che all’interno dell’abitato assume il nome di viale Italia, e, dopo circa un chilometro e mezzo, arriviamo alla rotonda in piazza Goffredo Mameli, dove imbocchiamo la seconda uscita, che ci fa prendere tutta a sinistra il viale don Giovanni Bosco, la quale procede in salita e porta di fronte all’ingresso dell’Istituto Salesiano. Seguiamo il viale don Giovanni Bosco che, dopo quattrocentocinquanta metri, continua sul viale Europa, lo seguiamo per ottocentocinquanta metri, poi, seguendo le indicazioni, prendiamo a sinistra in salita la strada che, dopo un centinaio di metri, ci porta sul piazzale panoramico Terrazza d’Ogliastra.

Qui, in località Su Tauli, nella zona alta della città, al civico numero 108 del viale Europa, sul piazzale si affaccia il Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra patrona della diocesi, che è una chiesa parrocchiale. La prima pietra del Santuario è stata posta con una solenne cerimonia nel 1961, ma i lavori, a causa di alcune difficoltà, sono stati sospesi, e sono ripresi solo nel 1979. Quello stesso anno, il 25 aprile, viene inaugurato e affidato ai Frati Minori Cappuccini. Dopo ulteriori lavori di ristrutturazione e di abbellimento, il Santuario restaurato viene di nuovo inaugurato il 14 maggio 1989, e dopo una settimana, il 21 maggio, la statua lignea della Madonna d’Ogliastra viene incoronata durante una celebrazione solenne.

Lanusei-Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra: esterno Lanusei-Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra: altare maggiore Lanusei-Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra: interno Lanusei-Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra: transetto sinistro Lanusei-Santuario dedicato alla Madonna del Rosario d’Ogliastra: transetto destro

L’interno del Santuario è ampio e molto luminoso, vi è un’unica navata e un atrio centrale sostenuto da dei pilastri di pietra, l’elegante presbiterio ospita un sontuoso altare maggiore in marmo bianco in cui è posto il tabernacolo sferico. Sulle pareti della chiesa è possibile ammirare bellissimi affreschi sulla vita di Maria, e all’ingresso, le tombe in marmo con le spoglie di Monsignor Basoli e di Monsignor Miglior, primi vescovi d’Ogliastra. L’esterno, dalle linee geometriche piuttosto severe, presenta un corpo centrale di forma quadrata preceduta da un basso atrio sostenuto da pilastri di granito. L’alto prospetto con tetto a capanna è abbellito da una grande immagine sacra della Madonna. All’esterno si trova l’alto campanile a pianta quadrata con tre livelli, che ospita le campane e una piccola croce latina sulla sommità dello stesso. All’interno il suggestivo altare in marmo bianco, posto nell’elegante presbiterio, ospita un tabernacolo sferico. Gli affreschi con la vita di Maria si trovano alle pareti, all’interno della chiesa si conservano anche le tombe dei primi vescovi di Ogliastra. La chiesa viene definita un Santuario, ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la devozione dei fedeli alla statua della Madonna d’Ogliastra presente al suo interno.

Lanusei-Locandina della Festa di Sant’Antonio AbateLanusei-Locandina del Pellegrinaggio DiocesanoOgni anno, presso questa chiesa si celebra, il 19 gennaio, la Festa di Sant’Antonio Abate, con l’accensione del falò, la processione religiosa, la messa, e la benedizione dei fuoco ed animali. La domenica più vicina al 25 aprile, si celebra la Festa della Madonna d’Ogliastra, importante celebrazione religiosa in onore di Maria, Patrona della diocesi, che richiama migliaia di fedeli. E la domenica più vicina al 21 maggio, dopo un triduo di preparazione, si ripete il Pellegrinaggio diocesano, che vede di anno in anno una partecipazione sempre più numerosa di fedeli provenienti da tutti i paesi della diocesi, con il pellegrinaggio al Santuario della Madonna d’Ogliastra. È il giorno della Festa grande, nel quale il simulacro della Patrona d’Ogliastra lascia il suo Santuario per scendere in cattedrale, e da lì attraversare il cuore di Lanusei, seguita da una diocesi intera e dal suo pastore, fra stendardi, preghiere, note della tradizione e canti mariani.

La chiesa dell’Adorazione Perpetua di Cristo Re

Arrivando nell’abitato di Lanusei con la SS390 o con la Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, raggiungiamo lo svincolo, dove proseguiamo verso sinistra con la SS390 che all’interno dell’abitato assume il nome di viale Italia, e, a circa un chilometro e mezzo da dove lo avevamo imboccato, arriviamo alla rotonda in piazza Goffredo Mameli, dove proseguiamo lungo quella che sarebbe la prosecuzione verso il centro del viale Italia, ossia lungo la via Roma. Percorsi centocinquanta metri, la via Roma arriva a un bivio dove prendiamo la leggera curva a destra in via Giosuè Carducci, che, dopo un centinaio di metri, arriva a un altro bivio dove prendiamo a destra la via Giovanni Spano, che, dopo centocinquanta metri, prosegue sulla via Oristano. La seguiamo per una cinquantina di metri, poi svoltiamo a sinistra e prendiamo la via Alfonso lamarmora, che, dopo centocinquanta metri, continua sulla via Tortolì, e, dopo altri duecento metri, sbocca sulla via della Repubblica.

Lanusei-La chiesa dell’Adorazione Perpetua di Cristo RePresa verso destra la via repubblica, la seguiamo per centosettanta metri, poi svolriamo a destra per rimanere sulla via repubblica, e, dopo una ventina di metri, vediamo, alla destra della strada, la chiesa dell’Adorazione Perpetua di Cristo Re inaugurata nel 1981, che è situata nella parte bassa della città, in località Corosa. È la casa delle figlie eucaristiche di Cristo Re, costruita accanto alla Casa di Riposo delle Figlie Eucaristiche di Cristo Re, costruita nel 1975. Caratterizzata da una sola navata semplice rettangolare, si presenta con un architettura piuttosto moderna con la facciata caratterizzata dal color ocra, una piccola scalinata, delle tettoie e spioventi. Nella parte superiore, la chiesa è cinta dalle vetrate che consentono l’ingresso della luce. Sulla sinistra guardando l’ingresso, si trova il massiccio campanile in cemento armato, caratterizzato dalla presenza di una grande e semplice croce. Ancora più a sinistra, si trova un piccolo giardino ombroso.

La Stazione Ferroviaria

Arrivando nell’abitato di Lanusei con la SS390 o con la Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, raggiungiamo lo svincolo, dove proseguiamo verso sinistra con la SS390 che all’interno dell’abitato assume il nome di viale Italia, e, dopo un chilometro e duecento metri, svoltiamo tutto a destra e prendiamo la via Ospedale, dopo centoquaranta metri, passata la linea ferroviaria, al bivio successivo prendiamo verso sinistra la via Stazione.

Lanusei-La Stazione Ferroviaria di LanuseiLa via Stazione, in una settantina di metri, ci porta a vedere, alla sinistra della strada, la Stazione Ferroviaria del comune di Lanusei, lungo la linea ferroviaria che collega Mandas con Arbatax. La storia di questo scalo ha inizio nell’ultima parte dell’ottocento, con l’affidamento alla Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna del compito di realizzare una rete ferroviaria a scartamento ridotto nell’isola. Costruisce la ferrovia che dalle vicinanze della stazione di Mandas, lungo la ferrovia che Cagliari con Isili, giunge sino al porto di Arbatax, passando anche per Lanusei, la cui stazione viene inaugurata nel 1893, in coincidenza con l’apertura al traffico del tronco ferroviario tra Gairo ed Arbatax. Passata attraverso varie gestioni, la stazione nel corso degli anni continua ad essere il principale scalo per il servizio di trasporto pubblico nel territorio del centro ogliastrino, sia per il trasporto su rotaia che per il servizio di autolinee, che nel novecento le Ferrovie Complementari di Sardegna, ed in seguito le Ferrovie di Sardegna, iniziano ad espletare in parallelo ai treni. Tuttavia nel 1997 la linea tra Mandas ed Arbatax viene chiusa al traffico ferroviario ordinario, ed è destinata all’esclusivo utilizzo turistico nell’ambito del servizio Trenino Verde quasi quotidianamente solo nel periodo estivo.

L’Ospedale di Nostra Signora della Mercede

Lanusei: veduta dall’alto dell’Ospedale di Nostra Signora della MercedeAllo svincolo, proseguendo verso sinistra con la SS390 che all’interno dell’abitato assume il nome di viale Italia, procediamo per un chilometro e duecento metri, poi svoltiamo tutto a destra e prendiamo la via Ospedale, dopo centoquaranta metri, passata la linea ferroviaria, evitiamo la deviazione verso sinistra nella via stazione e proseguiamo, invece, verso destra con la prosecuzione della via Ospeale. In un centinaio di metri troviamo, alla sinistra della strada, l’ingresso dell’Ospedale di Nostra Signora della Mercede l’Azienda ospedaliera che garantisce, gratuitamente, il ricovero in Ospedale a tutti i cittadini per la diagnosi e la cura di malattie che richiedono interventi d’urgenza o d’emergenza, e delle malattie acute che non possono essere trattate in ambulatorio o a domicilio.

Il complesso sportivo lixius

Arrivando nell’abitato di Lanusei con la SS390 o con la Strada provinciale che collega Lanusei con San Paolo, raggiungiamo lo svincolo, dove prendiamo verso destra la via Circonvalazione est, la seguiamo per un chilometro e trecento metri, poi svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per gli Impianti Sportivi, e, dopo settecento metri, arriviamo di fronte all’ingresso del Complesso Sportivo lixius.

All’interno del complesso sportivo, è presente il Campo Sportivo lixius un Campo da Calcio con fondo in erba artificiale, dotato di tribune in grado di ospitare 600 spettatori; ed intorno al campo, è presente una Pista d’atletica leggera, nella quale effettuare competisioni d’atletica leggera. Questo Campo da Calcio ospita le partite casalinghe la Associazione Sportiva Dilettantesca Lanusei calcio, che partecipante al campionato di calcio di Serie D, nel Girone G in Italia.

Lanusei: complesso sportivo lixius: ingresso Lanusei: Campo Sportivo lixius: Campo da Calcio Lanusei: Campo Sportivo lixius: la pista d’atletica leggera

Accanto al Campo Sportivo, è presente il Palasport lixius nel quale è prente una Palestra dotata di tribune in grado di ospitare 700 spettatori, nella quale praticare calcio, calcetto ossia calcio a cinque, e pallavolo; ed una Sala adibita al tennis tavolo, nella quale praticare discipline diverse.

Lanusei: il palasport lixius: esterno della palestra Lanusei: il palasport lixius: interno della palestra

Visita dei dintorni della città di Lanusei

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Lanusei, sono stati portati alla luce i resti delle Tombe di giganti Seleni I e Seleni II; del Nuraghe semplice Perdesorris; dei Nuraghi complessi ’e Ponte, Arbu, Gennacili, Ulei, Ursu; ed anche dei Nuraghi Is Baresus, lepori, Mattalei, Sa Canna, Salassu, Santoru, Strisai, tutti di tipologia indefinita.

La chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano

Dal centro di Lanusei prendiamo il viale Europa che, con il nome di via Marconi, esce dall’abitato verso nord ovest, ed assume il nome di SS198 di Seui e Lanusei. Dopo due chilometri e novecento metri, svoltiamo a sinistra per rimanere sulla SS198 di Seui e Lanusei, che è la strada che porta al bosco di Seleni. Proseguiamo per un chilometro e duecento metri, e, in corrispondenza di un betilo commemorativo alla destra della strada, prendiamo una deviazione verso destra in una strada bianca, la seguiamo per quattrocento metri, poi deviamo a destra e, in meno di un centinaio di metri, arriviamo alla chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano che è stata costruita ai margini dell’altopiano di San Cosimo, a circa sei chilometri dal paese, ad oltre 1000 metri di altezza. Di notevole interesse storico, l’impianto originale risulta essere del sedicesimo secolo, mentre l’edificio attuale è stato costruito nel diciottesimo secolo. L’edificio è di fattura piuttosto modesta, caratterizzato da una semplice pianta di forma rettangolare. Nella facciata esterna in muratura si apre un portale colorato sovrastato da un piccolo oculo circolare. Il tetto a doppio spiovente presenta una copertura in tegole. Le statue dei Santi, probabilmente del sedicesimo secolo e recentemente restaurate, realizzate in legno di rovere da un artigiano di probabile Scuola campana, sono di pregevole fattura.

Lanusei: chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano: betilo lungo la strada Lanusei: chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano Lanusei: chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano

Lanusei: il processione per la Festa dedicata ai Santi Cosma e DamianoA Lanusei la Festa dei Santi Cosma e Damiano si celebra in due occasioni distinte. La seconda domenica di agosto il simulacro di San Cosimo viene portata in processione,su un carro a buoi addobbato, dal paese alla chiesa dedicata ai due Santi, dove resterà per circa un mese per benedire il raccolto delle patate. Dopo la funzione religiosa vi è un pranzo collettivo, si svolge il Palio, e la sera balli e canti tradizionali. L’ultima domenica di settembre, in corrispondenza della loro memoria liturgica che cade il 27 settembre spostata da Paolo IV al 26, la statua del Santo viene riportata, sempre in processione, in paese, ed anche in questa occasione la Festa si conclude con balli in piazza e spettacoli, folclore, degustazione di vini.

Il Galoppatoio San Cosimo

Passato il betilo commemorativo e presa la strada bianca che porta verso il Santuario dedicata ai Santi Cosma e Damiano, alla sinistra della strada si trova l’ingresso del Galoppatoio San Cosimo. Si tratta di un Ippodromo situato in località San Cosimo, di proprietà e gestito dal comune di Lanusei, con fondo il terra battuta, nel quale si pratica come disciplina l’equitazione.

Lanusei-Galoppatoio San Cosimo: cancello di ingresso Lanusei-Galoppatoio San Cosimo: la pista in terra battuta

L’Ippodromo funge da attrattore non solo per i fantini, ma anche per i tanti visitatori che giungono da tutta la Sardegna per partecipare e assistere agli eventi organizzati in loco. Presso questo Ippodromo, la seconda domenica di agosto si svolge il concorso ippico di corse piane al galoppo chiamato Trofeo Ippico Franco, Roberto e Vittorio, dedicato alla memoria di tre giovani vittime di un incidente stradale, ed è organizzato dall’Associazione Ippica Lanuseina. contestualmente a questo concorso ippico, si svolge anche un festival musicale all’interno del bosco di Selene.

La Cantoniera Sarcerei ed il campo di tiro al volo Sarcerei

Lanusei-La Cantoniera SarcereiPassata la deviazione per la chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano, proseguiamo verso sud con la SS198 di Seui e Lanusei, e, dopo un chilometro e settecento metri, troviamo la deviazione verso sinistra che prenderemo più avanti per recarci a visitare il Bosco di Selene. Superiamo questa deviazione e proseguiamo verso sud per un altro chilometro e, in corrispondenza del cartello segnaletico che indica il chilometro 84, alla destra della strada vediamo la Cantoniera Sarcerei.

All’altro lato della strada, alla sinistra, di fronte alla casa Cantoniera, si trova uno spiazzo nel quale è presente l’ingresso del Campo di tiro al volo che è situato in località Sarcerei, di proprietà del comune di Lanusei, gestito dall’Associazione Tiro al volo Lanusei. In questo campo sono presenti postazioni per il Tiro al volo, e tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori.

Lanusei: campo di tiro al volo: cancello di ingresso Lanusei: campo di tiro al volo: il postazioni per il tiro al volo

Il Bosco di Selene

Lanusei: veduta del Bosco di SelenePassata la deviazione per la chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano, proseguendo verso sud con la SS198 di Seui e Lanusei, dopo un chilometro e settecento metri, poco dopo il cartello segnaletico che indica il chilometro 85, prendiamo la deviazione verso sinistra sulla Strada per parco archeologico Seleni, che ci porta al Bosco di Selene situato a pochi chilometri dal paese, a un’altezza di un migliaio di metri sopra il livello del mare, è uno splendido bosco secolare composto in prevalenza da rigogliosi lecci, ma anche da querce, castagni, roverelle, olmi e pioppi. Al suo interno è possibile ammirare varie rarità botaniche, tra cui la Digitalis purpurea, una pianta erbacea e perenne dai grandi fiori purpurei, e diverse specie animali, come cinghiali, volpi, Barbagianni, donnole e ghiandaie. Nel bosco sono presenti numerose sorgenti d’acqua limpida e fresca dalle rinomate proprietà curative. Al suo interno, immerso nella vegetazione, si trova un parco archeologico formato da un Nuraghe e da due Tombe di giganti, che ch recheremo a visitare più avanti.

Il complesso sportivo Bosco Selene

Lanusei: il posto di informazioni e biglietteria per l’area archeologica SeleniPresa la Strada per parco archeologico Seleni, dopo ottocento metri arriva da sinistra la Strada che collega Selene con San Cosimo. Qui si trova il Posto di informazioni e biglietteria per l’area archeologica Seleni. A questo punto, svoltiamo a destra sulla Strada panoramica di Selene, e, dopo centocinquanta metri, vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso dell’Hotel ristorante Pizzeria Bosco Selene, all’interno del quale, passato un posto bar, si arriva all’interno del Complesso Sportivo Bosco Selene di proprietà del comune di Lanusei.

Lanusei: complesso sportivo Bosco Selene: ingresso dell’Hotel ristorante Pizzeria Bosco Selene Lanusei: complesso sportivo Bosco Selene: Campo da Tennis Lanusei: complesso sportivo Bosco Selene: campo polivalente

All’interno del complesso sportivo, sono presenti un Campo da Tennis ed un Campo polivalente, che non sono dotati di tribune, nei quali è possibile praticare come discipline il tennis, il basket e la pallacanestro.

L’area archeologica di Seleni con le due Tombe di giganti

Lanusei-l’area archeologica SeleniDi fronte al complesso sportivo, si trova la zona maggiormente interessante, quella di Seleni, posta in posizione dominante rispetto alla città. Si tratta di un altipiano oggi opportunamente attrezzato e aperto ai flussi turistici. Gli scavi nell’area sono iniziati nel 1837 per poi proseguire, con alterne fortune, fino ai primi decenni del secolo scorso. Nel 1956 viene individuata una Tomba di giganti . Successivamente, nel 1964, torna alla luce una seconda tomba. All’interno dell’Area archeologica di Seleni si possono oggi visitare le due Tombe di giganti, che sono state restaurate nel 1995 da Mauro Perra.

Per prima troviamo la tomba chiamata Seleni I, situata a 970 metri di altezza, della quale è chiaramente leggibile il profilo di pianta, delimitato da un filare residuo di blocchi poco o nulla lavorati. L’esedra, dotata di un bancone sedile, è costituita da ortostati lavorati nella faccia a vista. L’ingresso al monumento, largo poco più di mezzo metro, è privo di architrave, ma la tomba un tempo doveva aveva anche una stele. Subito dopo l’ingresso è presente un piccolo corridoio destinato a separare l’area rituale da quella sepolcrale. Il corridoio funerario, di pianta rettangolare, di 6.90 per 0.78-0.95 metri, con un’altezza residua di 1.10 metri, è costruito con lastre ortostatiche infisse a coltello, inclinate verso l’interno. L’insieme dei reperti rinvenuti durante lo scavo è stato datato al quattordicesimo secolo avanti Cristo.

Lanusei-La Tomba di giganti Seleni I Lanusei-La Tomba di giganti Seleni I Lanusei-La Tomba di giganti Seleni I Lanusei-La Tomba di giganti Seleni I

A circa 80 metri di distanza verso sud, si trova la seconda tomba, chiamata Seleni II, situata a 977 metri di altezza, che si ergesu un leggero rilievo roccioso, ed è la più grande. L’esedra è costituita da filari di pietre granitiche con faccia a vista a taglio obliquo. Il corridoio è anch’esso costruito con blocchi di granito finemente lavorati e, dal terzo filare in su, aggettanti verso l’interno. Del monumento si conservano il profilo di pianta, di 12.30 per 5.00, con un’altezza residua di 1.20 metri, e, sul fianco destro del corpo tombale, i resti del circolo di pietre realizzato intorno alla tomba. L’insieme dei reperti rinvenuti durante lo scavo è stato datato al dodicesimo secolo avanti Cristo.

Lanusei-La Tomba di giganti Seleni II Lanusei-La Tomba di giganti Seleni II Lanusei-La Tomba di giganti Seleni II Lanusei-La Tomba di giganti Seleni II

Lo scavo della zona antistante l’esedra ha restituito un blocco di forma troncopiramidale munito, nella faccia superiore, di tre fori, e si ritiene potesse trattarsi del concio che coronava la sommità dell’esedra, nel quale potevano essere inseriti tre piccoli betili.

I resti del Nuraghe complesso Gennacili

Lanusei-l’area archeologica del Nuraghe GennaciliPassata l’area archeologica di Seleni, proseguiamo lungo la Strada panoramica di Selene e, dopo circa cinquecento metri, si trova sull’altura alla sinistra della strada il Nuraghe Gennacili chiamato anche Nuraghe di Monte Seleni, edificato a 968 metri di altezza, del quale rimane solo il basamento. Precedentemente agli scavi, effetuati negli anni 2007-2009, veniva classificato come un Nuraghe complesso costruito in granito con una torre principale e una torre secondaria, in quanto costruito inglobando la roccia granitica. La costruzione non è comunque definibile come un Protonuraghe oppure Nuraghe classico. I muri integrano con la roccia a racchiudere piccoli vani e una scala ripida che porta in cima alla piattaforma.

Lanusei-Resti del Nuraghe complesso Gennacili Lanusei-Resti del Nuraghe complesso Gennacili

Ai piedi della roccia si vedono i resti di un insediamento abitativo, mentre nelle vicinanze si trovano due pozzi sacri e due Tombe di giganti.

La chiesa campestre di Santa Maria Ausiliatrice

Passato il Nuraghe, procediamolungo la Strada panoramica di Selene cche si muove in direzione est e, dopo settecentocinquanta metri, svoltiamo a sinistra nella Strada Maria Ausiliatrice-San Cosimo Percorso circa un chilometro, nel suggestivo bosco di Selene, circondata da querce secolari, troviamo la chiesa campestre di Santa Maria Ausiliatrice costruita nel 1927 nei pressi di una quercia sulla quale i Salesiani avevano appeso un quadro raffigurante Maria Ausiliatrice. Si presenta come un edificio di modeste dimensioni, caratterizzata da una semplice pianta rettangolare articolata in una sola navata. Al centro della semplice facciata in granito si apre un modesto portone sormontato da un piccolo oculo circolare. Il tetto a capanna presenta copertura in tegole.

Lanusei-La chiesa campestre di Santa Maria Ausiliatrice Lanusei-La chiesa campestre di Santa Maria Ausiliatrice: la quercia con il quadro appeso dai Salesiani Lanusei-La chiesa campestre di Santa Maria Ausiliatrice: area di ristoro

L’ultima domenica di luglio, si celebra la Festa della Santa Maria Ausiliatrice, in occasione della quale la statua della Madonna viene portata in processione dalla cattedrale di Santa Maria Maddalena alla chiesa campestre di Santa Maria Ausiliatrice, dove si svolgono cerimonie religiose, un rinfresco e ballo sardo. Il giorno seguente la statua della Madonna viene riportata in paese, dove, oltre alle celebrazioni religiose, vengono organizzati festeggiamenti civili, spettacoli folcloristici, esibizioni di ballo sardo, ed anche la degustazione di prodotti tipici e di vini e dolci.

Il sito paesaggistico ed archeologico del monte Tarè

Ilbono: veduta del monte TarèNell’area Comunale di Loceri, nella sua estremità nord orientale, si trova l’interessante sito paesaggistico e archeologico del Monte Tarè situato ai confini tra Loceri, Lanusei e Ilbono. È alto 550 metri e presenta zone scoscese e irte, ed è caratteristico per il colore rossiccio del porfido di cui è costituito. L’area del monte Tarè, vasta 77 ettari, è interessante per la fauna e la vegetazione, in prevalenza lecci, con all’interno due belle sorgenti, una delle quali, Intramontes, nasce proprio tra i due monti, dando anche il nome alla località.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Lanusei ci recheremo a Ilbono patria del pittore Andrea lusso, che visiteremo con il suo centro ed i dintorni con il monte Tarè ed i siti archeologici che ci si trovano tra i qiali il principale è quello di Scerì.


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