Budoni con la visita del paese, delle spiagge della sua costiera e dei suoi dintorni
In questa tappa del nostro viaggio, entreremo nella regione storica delle Baronie ed andremo a visitare Budoni con la sua costiera e le sue spiagge. Anche Budoni apparteneva storicamente alla Provincia di Nuoro, ma è stata successivamente inserita nella Provincia di Sassari, rappresentando con i suoi insediamenti turistici una logica prosecuzione delle località descritte nelle tappe precedenti. Le regioni storiche denominate BaronieLe regioni storiche denominale Baronie (nome in lingua sarda Sa Baronìa) hanno costituito, durante il Medioevo, la parte meridionale del Giudicato di Gallura. L’origine delle Baronie risale a quando gli Aragonesi introducono in Sardegna il sistema feudale, che dura fino al 1846, anno di abolizione del feudalesimo. Alfonso V d’Aragona, dopo aver sconfitto la resistenza dei Giudicati, il 25 giugno 1431 investe Nicolò Carroz, discendente della casa d’Arborea già signore di Mandas e Terranova, del titolo di barone di Posada e Castellano e Signore di Torpè, Lodè e Siniscola, e viene costituita la cosiddetta Baronia Settentrionale o Baronia di Posada. I comuni che fanno parte della Baronia Settentrionale sono, quindi, Budoni, Siniscola, Torpè, Lodè. Successivamente, nel 1448, il barone don Salvatore Guiso acquista per 6.700 ducati il feudo che comprende i villaggi di Galtellì, Orosei, Loculi, Onifai, Irgoli, Lula e Dorgali, dando origine a quella che viene chiamata la Baronia Meridionale o Baronia di Galtellì e Orosei. I comuni che fanno parte della Baronia Meridionale sono, quindi, Galtellì, Irgoli, Loculi, Onifai, Orosei, Posada. Da allora queste zone della Sardegna, disposte tra la Barbagia e la Gallura, vengono chiamate Baronie, con le eccezioni di Lula e Dorgali, che hanno esercitato una forte opposizione, anche con il banditismo, pur di conservare le loro caratteristiche barbaricine. Oggi alcuni considerano in questa ragione anche Lula, che però noi preferiamo attribuire alla Barbagia di Nuoro, e San Teodoro, che però preferiamo attribuire alla Gallura. Budoni si trova nell’area Marina Protetta dell’isola TavolaraProvenendo da San Teodoro, ripresa la SS125 Orientale Sarda, entriamo nella regione storica della Sardegna denominata Baronie, che si sviluppa quasi interamente nella parte nord orientale della Provincia di Nuoro, con la sola eccezione del comune di Budoni che si trova nella Provincia di Sassari. La costiera di Budoni appartiene all’area Marina Protetta dell’isola Tavolara. Nel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 3 Vele al comprensorio del Golfo di Olbia, della costa nord orientale dell’isola e dell’area Marina Protetta dell’isola Tavolara. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali. |
In viaggio verso BudoniProseguiamo verso sud da San Teodoro in direzione di Budoni, che fino a pochi decenni fa era solo un piccolo gruppo di fattorie, trasformato poi in un insieme di villaggi turistici costieri, a nord Agrustos e Ottiolu, verso sud Tanaunella. Arrivando da San Teodoro troviamo la frazione Berruiles con la Chiesa di Sant’AnnaPercorsi circa tre chilometri da Buddittogliu Straulas, la SS125 Orientale Sarda ci porta a una deviazione sulla sinistra, che conduce nella significativa frazione Berruiles (in gallurese Berruili, altezza metri 71, distanza 4.9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 206). La comunità è di origine gallurese, così come il dialetto parlato dai residenti. L’ingresso del paese si trova prendendo dalla strada statale la deviazione a sinistra in salita, e, dopo cinquanta metri, troviamo sulla sinistra della strada la Chiesa di Sant’Anna che costituisce la la Cappella della frazione Berruiles. Edificata intorno al 1930, ha un aspetto classico. La sua particolarità consiste nel fatto che l’interno è stato abbellito con decorazioni floreali rette da angioletti, dipinte nel 1931 dal pittore Mauro Deledda e recentemente restaurate. Dietro l’altare si trova una nicchia che contiene il simulacro della Santa, protettrice delle madri e delle partorienti. Da circa dieci anni la Festa in onore di Sant’Anna, che si svolge alla fine dell’ultima settimana di luglio, è legata all’ormai popolare Sagra della salsiccia. Dalla frazione San Silvestro a Malamurì e BirgalavòPercorso un chilometro e trecento metri sulla SS125 Orientale Sarda, prendiamo una deviazione sulla sinistra, che ci porta a raggiungere la frazione San Silvestro (altezza metri 40, distanza 3.4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 46), una piccola frazione Budoni. Dopo settecento metri sulla SS125 Orientale Sarda, svoltiamo a sinistra sulla SP1, la strada provinciale che ci porterà al villaggio turistico costiero di Porto Ottiolu. Dopo circa duecento metri prendiamo una deviazione a sinistra che in trecento metri ci porta alla frazione Malamurì (altezza metri 47, distanza 3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 76). Evitando la deviazione per Malamorì, proseguiamo sulla SP1 e, dopo cinquecento metri, prendiamo la deviazione sulla sinistra, e, in Ottocento metri, arriviamo alla frazione Birgalavò (altezza metri 94, distanza 4.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 40). La frazione Agrustos con la Chiesa di San Giovanni e con le spiagge li Cupulatti e di li CucuttiDa Birgalavò torniamo sulla SP1, che seguiamo per un chilometro e Ottocento metri, ed arriviamo alla importante frazione Agrustos (altezza metri 53, distanza 6.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 206), un importante villaggio turistico con molte possibilità di alloggio, che si sviluppano soprattutto verso destra, in direzione del mare. Come gli altri borghi situati a nord del centro abitato di Budoni, qui la comunità locale parla gallurese e sono visibili ancora in collina gli antichi stazzi, dimore tradizionali di contadini e pastori tipici della Gallura. Presa dalla strada provinciale, verso sinistra, la strada che porta da Agrustos a luddui, dopo centoventi metri prendiamo a sinistra la via Giovanni Battistra, che, in meno di cento metri, ci porta alla Chiesa di San Giovanni Battista che costituisce la Chiesa parrocchiale della frazione Agrustos, di recente costruzione, essendo stata edificata nella metà degli anni novanta del Novecento. Presso questa Chiesa, e all’interno di tutta la frazione, la domenica più vicina al 24 giugno si svolge la Festa per la nascita di San Giovanni Battista, che dura cinque giorni, con cerimonie religiose e numerose manifestazioni civili che si svolgono dal mercoledì alla domenica. Subito prima del cartello segnaletico del chilometro 2, cinquecento metri prima di raggiungere il centro dell’abitato, svoltiamo a destra in via Amerigo Vespucci e, se proseguiamo lasciando sulla sinistra l’ingresso dell’Hotel Eurovillage, arriviamo subito più avanti a una pineta, vicino alla foce del rio Cupulatti, dove si trova la spiaggia di li Copulatti, sul retro della quale si trova lo stagno de li Salineddi. Duecentocinquanta metri più avanti, svoltiamo subito a destra in via Cristoforo Colombo, seguendo le indicazioni per l’Agrustos village, superiamo l’ingresso e lo costeggiamo, per arrivare alla spiaggia di li Cucutti, sul retro della quale si trova lo stagno de li Cucutti. Proseguiamo fiancheggiando alcune villette sulla collina sotto la quale troviamo la spiaggia di li Cucutti che è la prosecuzione verso nord della spiaggia di li Copulatti, ed è circondata da scogli e piccole colline, quelle che vengono chiamate in gallurese appunto Cucutti, vicino a una vasta pineta. Ci siamo arrivati, purtroppo, in una giornata nella quale il mare aveva riversato sulla costa diverse detriti. |
Da Agrustos raggiungiamo la frazione ludduiTornati sulla sinistra della SP1, proseguiamo oltre la deviazione per la Chiesa di San Giovanni Battista, e ci recheremo verso la località luddui, dove arriviamo, percorso circa un chilometro, alla frazione luddui (altezza metri 156, distanza 5.9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 21), una piccola frazione Budoni. Passata la frazione luddui arriviamo alla frazione Ottiolu con le sue spiaggeProseguendo oltre Agrustos sulla SP1, arriviamo dopo circa un chilometro, alla deviazione sulla destra che ci porta, in cinquecento metri, all’importante frazione Ottiolu (altezza metri 9, distanza 6.6 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 53), dove è presente un porticciolo, motivo per il quale la frazione viene denominata anche Porto Ottiolu. La località si chiamava in lingua sarda Portiolu, da cui l’attuale nome di Ottiolu. Infatti, dove oggi si trova Ottiolu, anticamente c'’era un piccolo porticciolo, che si presume fosse utilizzato dai Romani proprio come approdo nelle loro rotte verso la Sardegna. Percorsi da Agrustos circa cinquecento metri, entriamo, subito dopo il cartello indicatore del chilometro 3, alla prima deviazione verso destra, dalla quale prendiamo verso sinistra la via delle Magnolie, che ci porta, dopo circa un chilometro, alla spiaggia di Ottiolu. La spiaggia di Ottiolu è ciò che resta di una splendida spiaggia, che un tempo occupava l’intera baia, poi quasi interamente sacrificata per costruire il porto. L’arenile è costituito da sabbia finissima bianca tra la macchia mediterranea, affacciata su un mare verde azzurro, poco profondo. Sono disponibili, sulla spiaggia e negli immediati dintorni, bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari. La spiaggia è, purtroppo, affollatissima in alta stagione, per i numerosi villaggi turistici che sorgono nelle vicinanze. |
Circa cinquecento metri più avanti, la seconda deviazione verso il paese è la via del Porto, che, in seicento metri, ci porta alla spiaggia de l’Isuledda, che è situata in una mpia baia a sud del porticciolo turistico. A destra del porto si sviluppa la spiaggia di Porto Ottiolu detta anche spiaggia dell’Isuledda così chiamata perché di fronte si vede emergere dal mare uno scoglio, ossia il piccolo Isolotto di Ottiolu. |
Cento metri prima di arrivare alla spiaggia, dalla via del Porto prendiamo, verso sinistra, la via delle Camelie, che ci conduce verso il porticciolo turistio di Ottiolu. Percorsi quasi cento metri, alla sinistra della strada si può vedere la Chiesa della Madonna degli Abissi una struttura moderna edificata in anni recenti. Proseguendo oltre la Chiesa, in meno di cento metri la via delle Camelie ci porta al Porticciolo turistico, che è possibile raggiungere anche da una seconda entrata verso il porto, cinquanta metri più avanti sulla SP1, in via degli Asfodeli, dopo quattrocento metri a sinistra in via della Verbena e poi subito a sinistra in via delle Ortensie, che in duecento metri ci permette di raggiungere il porto. Il Porticciolo turistico di Ottiolu è costituita da una moderna marina in grado di ospitare 405 posti barca, tra i quali 40 riservati puramente al transito, con tutti i principali servizi in banchina, nel quale in circolo sono disposte barche che battono bandiere dei più svariati paesi. Si tratta di una struttura moderna, che dispone di un cantiere nautico ben attrezzato, oltre che di un Diving center dedicato alle immersioni guidate e alla Scuola sub, e di un circolo velistico attivo nell’allestimento di competizioni agonistiche e regate. Lungo la costa a nord di OttioluEntrati in Ottiolu, al secondo bivio che conduce al porto, a uno spartitraffico di roccia granitica svoltiamo a sinistra fino alla sommità della collina, sulla quale sono stati realizzati numerosi complessi di villette. Seguendo i sentieri dalla collina verso il mare si raggiunge la Cala dei Francesi caletta che si trova sul versante nord del golfo di Ottiolu che prende il nome da una piccola colonia di turisti francesi che negli anni settanta dimorava proprio in questo luogo, e vi tornava con regolarità per godere di un contesto unico e riservato, nello spirito di un turismo molto vicino alla natura. La spiaggia al centro della baia non è al momento raggiungibile perché il sentiero è stato interrotto. Sui fondali della Cala Dei Francesi nel 2001 viene adagiato il Simulacro della Vergine degli Abissi. La sua presenza al largo di Cala dei Francesi è legata alla felice storia di un salvataggio, dato che, nel 2001, in occasione della prima immersione della statua della Vergine, la Guardia costiera ha ricevuto una chiamata per il salvataggio di un naufrago disperato che da quattro giorni vagava in maresu un natante di fortuna. In diverse occasioni i vandali hanno danneggiato la statua della Vergine, così nel 2013 lo scultore Giuseppe Solinas di Vilanova Truschedu ha provveduto a scolpire una nuova Madonna degli Abissi, realizzata in marmo di Orosei, alta quasi cinque metri. L’11 agosto del 2013, le motovedette della Guardia costiera hanno trasportato la statua nel suo sito originario a dieci metri di profondità, e i sub del Diving di Porto Ottiolu la hanno adagiata sui fondali che avevano ospitato la prima statua. L’8 agosto, a Budoni si svolge la Festa della Madonna degli Abissi, con una processione di decine di imbarcazioni e centinaia di persone, fino al punto dove i sub depongono una corona di fiori sul fondale ai piedi della Madonna degli Abissi, cui segue la messa, una cena sociale, e diverse manifestazioni civili. Proseguendo, la costa raggiunge la Punta li Turchi o Guardia li Tulchi così chiamata perché qui arrivavano le navi barbaresche a depredare la zona. Per raggiungerla si continua il sentiero che si snoda in mezzo alla macchia mediterranea, dopo punta dei Francesi, prendendo come punto di riferimento la collina con un cippo sulla sommità, e vedendo la Cala che si trova sotto la collina. Proseguendo, dopo venti minuti si raggiunge una piccoLa Caletta nascosta nota come Poltu Quatu parola che vuol dire porto nascosto, che è una piccola insenatura che si affaccia su un tratto di mare particolarmente adatto per le immersioni, e riparato dai forti venti. Proseguendo si raggiunge la Punta di Ottiolu e, più all’interno, molto lontano dalla costa, si può vedere il Nuraghe di Ottiolu chiamato anche Nuraghe su Entosu che si trova ai confini tra il comune di Budoni e quello di San Teodoro. La frazione Ponte e altre frazioni che incontriamo recandoci verso il paese chiamato di BudoniVediamo ora le frazioni che si trovano ad occidente della SS125 Orientale Sarda, prima di arrivare a Budoni. Per farlo, torniamo a San Silvestro e, ripresa la SS125 Orientale Sarda, circa un chilometro e seicento metri più avanti, svoltando a sinistra, arriviamo alla frazione Ponte (altezza metri 17, distanza 1 chilometro sul livello del mare, abitanti circa 57), che si trova alla periferia del paese chiamata Budoni. Dalla frazione Ponte, torniamo sulla SS125 Orientale Sarda e, meno di cento metri più avanti, arriviamo a uno svincolo, dove, svoltando a destra e seguendo le indicazioni, prendiamo alla rotonda verso destra la SP24. La seguiamo per due chilometri e trecento metri, poi prendiamo la deviazione verso destra e, dopo circa un chilometro, raggiungiamo la frazione Maiorca (altezza metri 52, distanza 3.7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 42). Da qui, proseguendo e seguendo le indicazioni, dopo un chilometro e settecento metri, arriviamo alla frazione Nuditta (altezza metri 99, distanza 5.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 39). Da Nuditta torniamo indietro fino a reimmetterci sulla SP24, che prendiamo verso destra, ossia verso ovest, la seguiamo per settecento metri, poi, al bivio, prendiamo leggermente verso destra ed, in quattrocento metri, arriviamo alla frazione lutturai (altezza metri 78, distanza 3.9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 17). Proseguendo e seguendo le indicazioni, dopo poco più di un chilometro e mezzo raggiungiamo la frazione Strugas (altezza metri 169, distanza 5.8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 56). La prima domenica di luglio presso questa frazione Budoni si svolge la Festa della frazione Strugas. La frazione San Pietro con la Chiesa di San Pietro del Bosco e la località BrunellaSa qui, torniamo indietro fino a reimmetterci sulla SP24, che ripercorrismo fino al bivio, dove prendiamo, invece, verso sinistra la prosecuzione della SP24 verso ovest, e, dopo circa seicentocinquanta metri, arriviamo alla frazione San Pietro (altezza metri 72, distanza 4.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 71). Prima dell’uscita da questa frazione, prendiamo verso sinistra la via Galvani, e poi subito a destra la via torricelli, che in un centinaio di metri ci porta alla Chiesa di San Pietro del Bosco di origine antichissima perché apparteneva al villaggio medievale di Sortinissa. Presso questa Chiesa ed all’interno della frazione, alla fine della seconda settimana di maggio, si svolge la Sagra dedicata a San Pietro del Bosco, con offerta di pranzo tradizionale. Proseguendo oltre la Chiesa, verso ovest, si trova il Cimitero di San Pietro. Proseguendo sulla SP24, continuiamo per circa due chilometri e mezzo ed arriviamo in località Brunella, dove la prima settimana di agosto si svolge la Sagra del Mirto. Si tratta di un appuntamento straordinario nel quale viene premiato il mirto migliore con la consegna del trofeo Il Mirto d’oro, con mostre dell’artigianato locale e mercato del prodotto sardo. Seguono spettacoli folcloristici. Arriviamo a visitare il paese chiamato BudoniSe ritorniamo indietro fino al chilometro 34.7 della SS125 Orientale Sarda, alla frazione Ponte, da questa frazione, alla rotonda dove si trova l’incrocio con la SP24, svoltiamo verso destra, dove entriamo nel paese di Budoni. Dal Municipio di San Teodoro a quello di Budoni si percorre, seguendo la SS125 Orientale Sarda, una distanza di 13.3 chilometri, mentre dalla frazione Ponte al Municipio di Budoni si percorrono 1.4 chilometri. Il comune chiamato BudoniIl comune chiamato Budoni (nome in lingua sarda Budùne in gallurese Budùni, altezza metri 16 sul livello del mare, abitanti 5.298 al 31 dicembre 2021), è situata nella parte nord orientale del territorio della Provincia di Sassari. Attraversata dal rio Salamaghe che forma l’omonimo stagno nei pressi della foce, è collocata in una area pianeggiante, in parte coperta da stagni, tra le colline, in una zona che si trova tra San Teodoro e Posada da una parte, ed il mare dall’altra. Budoni è un comune bilingue, ovvero vi sono parlati sia il Gallurese che il logudorese, trovandosi al confine tra le due zone linguistiche. Il logudorese è, comunque, la lingua parlata dall’80% circa dei suoi abitanti. Il territorio, classificato di collina, comprendente l’area speciale delle sue isole marittime minori, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato è facilmente raggiungibile mediante la SS125 Orientale Sarda, che ne attraversa il territorio, ed ha un proprio Porto Turistico nella località di Porto Ottiolu, a circa sei chilometri dall’abitato Origine del nomeIl suo nome, che nella dizione locale si presenta come Budùne o Budùni, si ritiene possa derivare della voce sarda (B)uda, che indica la sala, un’erba palustre. La sua economiaL’economia di Budoni, oggi quasi totalmente riconvertita al turismo, era in passato interamente basata sull’allevamento e l’agricoltura. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, viti e altri alberi da frutta, e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’agricoltura, in particolare la viticultura, rappresenta ancora oggi, comunque, un settore importante dell’economia budonese. Importante è anche la produzione di formaggi ovini e caprini del locale caseificio. L’industria, di discrete dimensioni, è costituita da un buon numero di aziende che operano nei comparti lattiero caseario, alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, dei laterizi, della fabbricazione di mobili, edile e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale. Le strutture ricettive, che comprendono anche alcuni agriturismo, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Rinomata meta turistica estiva, sono numerosi coloro che vi si recano per le vacanze, attratti dai suoi diciotto chilometri di coste caratterizzati da splendide spiagge con bassi fondali e sabbia bianchissima. Il litorale della costa è circondato da un’ombrosa pineta, ideale per effettuare lunghe e piacevoli passeggiate. Nel suo entroterra è, invece, possibile ammirare gli stazzi, insediamenti rurali tipici della Gallura e dell’Alta Baronia. Brevi cenni storiciNel territorio di Budoni si trovano resti del periodo preistorico, come alcuni Nuraghi e domus de janas che testimoniano la frequentazione di queste zone già in epoca neolitica. Durante il periodo dell’occupazione romana, poco distante dall’attuale centro sorge il piccolo villaggio di Augustus Populus, oggi conosciuta come Agrustos, una borgata vicino al nucleo principale del paese. Dopo aver subito la dominazione romana, periodo durante il quale il porto di Ottoliu diviene un importante luogo di scambi, tutta la fascia costiera orientale si spopola a causa delle frequenti incursioni dei pirati saraceni, e viene nuovamente occupata solo in pieno Medioevo da popolazioni dedite alla pastorizia e all’agricoltura. In età giudicale il territorio di Budoni appartiene al Giudicato di Gallura, alla Curatoria di Posada, e passa poi sotto il dominio pisano. L’attuale centro è stato costituito in tempi recenti dai pastori delle zone interne in cerca di nuovi pascoli per le greggi. È stata una lenta migrazione che ha dato vita prima a numerose frazioni collinari, e solo in un secondo tempo allo sviluppo della fascia costiera. Nel 1927, in epoca fascista, il comune di Posada, e con esso Budoni di cui segue le vicende storiche, vengono inclusi dalla Provincia di Sassari nella nuova Provincia di Nuoro. Staccandosi dal comune di Posada, nel 1959 insieme a San Teodoro il piccolo centro di Budoni diviene comune autonomo, e dal 2005 Budoni dalla Provincia di Nuoro entra a far parte della nuova Provincia di Olbia e Tempio Pausania, per poi passare nel 2016, dopo l’abolizione di questa nuova provincia, in quella di Sassari. Le principali feste e sagre che si svolgono a Budoni e nei dintorniA Budoni, tra gli altri, svolgono le leoro attività il Gruppo Folk San Lorenzo ed il Gruppo Folk San Giovanni Battista di Budoni, nelle cui esibizioni è possibile ammirare i costumi tradizionali indossati dalle donne e degli uomini di Budoni. Tra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Budoni e nelle sue frazioni, si segnalano il 16 gennaio la Festa di Sant’Antonio Abate; per Carnevale si celebrano le manifestazioni del Carnevale di Budoni a Pasqua, i riti della Settimana Santa; nella frazione San Pietro, alla fine della seconda settimana di maggio si svolge la Sagra dedicata a San Pietro del Bosco con offerta di pranzo tradizionale; nella frazione Tamarispa, il 3 giugno o il sabato e la domenica più vicini si svolge la Festa in onore della Beata Suor Maria Gabriella Sagheddu; nella frazione Agrustos, la domenica più vicina al 24 giugno si svolge la Festa di San Giovanni Battista; nella frazione Strugas, la prima domenica di luglio si svolge la Festa della frazione; il 15 luglio viene commemorata la Giornata della Croce giubilare; nella frazione limpiddu, il 16 e 17 luglio si celebra la Festa in onore della Madonna del Sacro Cuore; a Berruiles, alla fine dell’ultima settimana di luglio si svolge la Festa di Sant’Anna, che è legata all’ormai popolare Sagra della salsiccia; nella frazione Ottiolu, l’8 agosto si celebra la Festa della Madonna degli Abissi, la cui statua in granito è stata inabissata a dieci metri di profondità nel mare di Ottiolu; nella frazione San Lorenzo, tra il 9 e l’11 agosto si svolge la Festa in onore di San Lorenzo; il 15 agosto si svolgono le manifestazioni del Ferragosto Budonese; nella frazione Tanaunella, il 20 e 21 agosto si svolge la Festa in onore di San Sebastiano; l’ultima domenica di agosto si celebra la Festa del Santo patrono di Budoni, San Giovanni Battista; nella frazione Solità, alla fine della seconda settimana di settembre si svolge la Festa in onore di Sant’Antonio; nella frazione San Gavino, alla fine della terza settimana di settembre si celebra la Festa in onore di San Gavino Martire; l’ultima domenica di settembre a Budoni si svolge la Festa in onore di San Pio da Pietralcina. La Festa di Sant’Antonio AbateGrande partecipazione c’è il 16 gennaio per la Festa di Sant’Antonio Abate, che prevede una Sagra con la tradizionale accensione di falò, e con parti e degustazione di vino. Il Carnevale di BudoniIn febbraio si svolge il Carnevale di Budoni con la sfilata dei carri allegorici. Dopo la sfilata segue la distribuzione di gustose frittelle, ed in tarda serata si svolge nella piazza la tradizionale favata, ossia la distribuzione della zuppa di Carnevale a base di fave. I riti della Settimana SantaI Riti della Settimana Santa prevedono anche a Budoni, come in molte altre località della Sardegna, la Domenica di Pasqua la celebrazione del rito S’Incontru, con la partenza da due differenti paesi limitrofi, che cambiano di anno in anno, di due gruppi che si ricongiungeranno davanti alla parrocchiale di San Giovanni Battista, rievocando in tal modo l’incontro tra la Madonna e il Cristo Risorto. Durante la manifestazione il gruppo folk segue la statua della Madonna in processione ed esegue due balli: il primo, Su passu seriu, a carattere strettamente religioso, è un ballo che viene caratterizzato dalla presenza di una serie di tre inchini che simboleggiano il Padre il Figlio e lo Spirito Santo; il secondo ballo, detto Su Ballittu, si svolge dopo l’incontro tra la Madonna e il Cristo risorto. Il Ferragosto BudoneseD ’estate l’evento principale è il Ferragosto Budonese con momenti di intrattenimento collettivo all’interno dei numerosi locali notturni del paese e con diverse serate a tema. Visita del centro di Budoni e delle spiagge sulla costiera dell’abitatoL’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si affaccia direttamente sulla costa. La Cala di Budoni è una zona umida con diversi stagni dove nidificano aironi, fenicotteri, ricca di bella vegetazione. Il Cimitero di BudoniSe ritorniamo indietro fino al chilometro 34.7 della SS125 Orientale Sarda, alla frazione Ponte, da questa frazione, alla rotonda dove si trova l’incrocio con la SP24, svoltiamo verso destra, con la strada che ci porta nel paese di Budoni. Dalla rotonda, percorsi centottanta metri, troviamo alla destra della strada, il piazzale sul quale si affaccia l’ingresso del Cimitero di Budoni. La Chiesa parrocchiale di San Giovanni BattistaProseguendo, imbocchiamo la via Nazionale, nome che assume all’intero del centro cittadino la SS125 Orientale Sarda, che ci porta nel caratteristico centro storico. Percorsi seicento metri dal piazzale antistante il Cimitero, ci possiamo dirigere, con una deviazione sulla sinistra, verso la piazza principale dedicata a San Giovanni Battista, il Santo patrono del paese. Qui possiamo ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista che è la Chiesa parrocchiale del paese, creata nel 1948 distaccandola dalla parrocchiale di Sant’Antonio Abate di Posada, da cui dipendeva. La Chiesa è stata costruita nello stesso luogo in cui, negli anni tra il 1889 ed il 1897, era stata edificata la vecchia piccola Chiesa campestre dedicata allo stesso patrono. La Chiesa ha una forma di tenda, con un’unica navata che termina con una piccola abside che racchiude l’altare maggiore, realizzato in marmo di Gonare. L’abside è abbellito da cinque vetrate, al centro è rappresentato Gesù Cristo con ai suoi lati i quattro Evangelisti. Dal soffitto pende il Crocefisso ligneo, con il Cristo modellato in ceramica. Le pareti della navata sono decorate da una via Crucis composta da quattordici quadri sbalzati in rame. La facciata è decorata da un rosone raffigurante il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Il portone del 1978, interamente in legno, è ricoperto da sei pannelli di bronzo opera dell’artigiano dorgalese Totorino Spanu, che rappresentano i momenti più salienti della vita di San Giovanni Battista. L’ultima domenica di agosto vi si svolge la Festa di San Giovanni Battista, che inizia con la processione che porta il simulacro del Santo per le vie del paese, seguita dai fedeli in costume accompagnati da un coro polifonico che canta canzoni in lingua sarda. In occasione di questa Festa vengono preparate le Origliette, dolci molto simili alle chiacchiere, fritti e serviti con il miele. Nel pomeriggio dal porto di Ottiolu partono le barche con a bordo il simulacro del Santo per la processione in mare. Il Museo degli Stazzi e della Civiltà ContadinaProseguendo lungo la via Nazionale per circa centoventi metri, troviamo sulla sinistra della strada la via Giacomo Matteotti, che ci porta in piazza Einaudi, dove si affaccia il Museo degli Stazzi e della Civiltà Contadina nato con l’obiettivo di riscoprire le vecchie tradizioni e soprattutto di rivalutare lo stazzo. Questa è la vecchia abitazione locale, veniva costruita in pietra locale, lo scisto, con malta di fango, ed era intonacata con argilla. Il pavimento era in terra battuta con un focolare al centro. Il tetto era a doppio spiovente, coperto di canne e tegole. Lo stazzo era costituito da un’unica camera che fungeva da camera da letto e da cucina, in seguito con l’aumentare della famiglia aumentava anche il numero delle camere, ma la casa cresceva solo in lunghezza, mai in altezza. La piazza del Giubileo con la sede del Municipio di Budoni, l’Anfiteatro Comunale e la Croce AstileContinuiamo su via Nazionale, e, dopo altri centocinquanta metri, troviamo, sulla destra, la Piazza del Giubileo dove si trova, al civico numero 140, l’edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Budoni, e l’Anfiteatro Comunale Andrea Parodi di Budoni, luogo nel quale si svolgono manifestazioni ed eventi. Gli interventi urbanistici e architettonici realizzati nel tempo, ossia la realizzazione della piazza Giubileo ad opera dell’architetto Esposito, il Teatro Comunale dell’ingegnere Calvisi, il posizionamento della Croce Astile e la realizzazione del Monumento ai Caduti In guerra ad opera dell’artista Antonio Loi, hanno ulteriormente connotato l’area come centro di aggregazione sociale e promozione culturale, nella quale si svolgono le manifestazioni, gli spettacoli, e si tengono le mostre, i convegni organizzati dall’Amministrazione Comunale, o dalla Pro Loco, o dalle Associazioni, o dai diversi comitati popolari. Ogni anno, il 5 luglio a Budoni viene commemorata, nella piazza del Giubileo, la Giornata della Croce Giubilare, ossia della Croce astile donata al paese in occasione del Giubileo del 2000, opera dell’artista Andrea Trisciuzzi, e realizzata in soli cinque esemplari. La Croce è stata consacrata nel 2001 da papa Giovanni Paolo II, e la sua copia gemella è stata portata dalla spedizione italiana al Polo nord nella Pasqua del 2001. Le spiagge di BudoniLe Spiagge di Budoni belle, sono costituite da un arenile di sabbia bianchissima lungo oltre cinque chilometri, che si prolunga verso sud dalla spiaggia della Marina fino quasi alla spiaggia di Santa Anna. Le spiagge di Budoni sono caratterizzate da un arenile costituito da sabbia candida e fine, affacciata su un’acqua di colore che va dal verde azzurro al turchese, i fondali sono bassi e ne fanno spiagge abbastanza sicure. Nella loro lunghezza, assumono diverse denominazioni, che vanno da quella di spiaggia della Marina, alla spiaggia del lido del Sole, alla spiaggia di Sa capannizza. Le spiagge sono affollate in alta stagione, ma solo presso i posteggi ed i punti di accesso. Meno di duecento metri più avanti, prima dell’incrocio della via Nazionale con via Emilio Lussu, troviamo sulla destra i locali della Pro Loco, ed è a quest’incrocio che prendiamo a sinistra via Emilio Lussu, che, in quasi un chilometro, ci porta al grande parcheggio a pagamento davanti alla spiaggia della Marina. La prosecuzione verso sud della spiaggia della Marina assume il nome di spiaggia del lido del Sole. Sempre dal centro del paese, proseguendo per la via Nazionale, circa seicentocinquanta metri più a sud, prendiamo la via dei lidi, che, dopo poco meno di un chilometro, ci porta ad un tratto più a sud delle spiagge di Budoni, che prende il nome appunto di spiaggia del lido del Sole al centro della quale si trova il ristorante Pizzeria e bar Lu Nibaru. alla spiaggia si può accedere anche più a sud, dalla località Pedra e Cupa, dove si trovano il residence Stella Maris, il residence Sa Playa, ed il camping Pedra e Cupa. |
La prosecuzione verso sud della spiaggia del lido del Sole assume il nome di spiaggia di Sa capannizza. alla spiaggia di Sa capannizza che prende il nome dal bar e pizzeria Sa capannizza che si posiziona al centro di essa, si accede sempre dal centro del paese, proseguendo per la via Nazionale, circa un chilometro più a sud, arrivando a uno svincolo nel quale prendiamo verso sinistra una strada che, in quattrocencocinquanta metri, ci porta al mare. Ci si può arrivare anche dal Villaggio Baia dei Pini, di fronte al quale, prima della spiaggia, si trova un’area attrezzata per i camper. Dietro la spiaggia di Sa capannizza si trova lo stagno retrodunale di Sant’Anna e a sud della spiaggia si trova il promontorio di Sant’Anna, sul quale si sviluppa la grande Pineta di Sant’Anna. |
Il Campo Sportivo di BudoniDa dove abbiamo imboccato la via dei lidi, presa la via Nazionale verso sud, dopo Novecento metri, ossia cento metri prima dello svincolo che ci ha portati alla spiaggia di Sa capannizza, all’altezza del cartello che indica l’uscita dall’abitato di Budoni, in località luccurrai, troviamo a destra l’ingresso del Campo Sportivo di Budoni. Lo stadio, struttura inaugurata nel 2003 da Trapattoni, allora commissario tecnico della nazionale di calcio italiana, è stato il primo Campo da Calcio in sintetico di quarta generazione in Sardegna. Si tratta di un Campo da Calcio, dotato di tribune in grado di ospitare 850 spettatori, che viene gestito dalla Polisportiva calcio Budoni, una squadra che milita nel campionato di serie D. frazioni e spiagge a sud e ad ovest di BudoniVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Budoni, sono stati portati alla luce i resti della domus de janas di l’Agliola; del Nuraghe semplice di Conca Ento; ed anche dei Nuraghi Marini ed Ottiolu, di tipologia indefinita. Dopo aver visitato Budoni con la sua spiaggia, ci spostiamo verso sud e ad ovest, e vediamo ora le spiagge e le località che si incontrano a sud e ad ovest di Budoni. La frazione luttuniDal Municipio di Budoni, proseguiamo lungo la via Nazionale verso sud, e, dopo un centinaio di metri, prendiamo a destra la via Roma, che, dopo trecento metri, continua sulla via Genova. Uscendo dal paese e, superata la SS131 di Carlo Felice Diramazione centrale Nuorese, dopo circa un chilometro e duecento metri, troviamo la traversa sulla destra che ci fa raggiungere la frazione luttuni (altezza metri 63, distanza 1.7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 24). La frazione Tanaunella con la Chiesa di San Sebastiano e la spiaggia di Sant’AnnaPresa dal centro di Budoni verso sud la via Nazionale, nome che assume all’interno del centro abitato la SS125 Orientale Sarda, dopo circa due chilometri dal Municipio di Budoni troviamo sulla destra la deviazione per la frazione limpiddu, che descriveremo più avanti, la evitiamo e proseguiamo sulla strada statale per un altro chilometro ed Ottocento metri, dove troviamo le indicazioni che ci fanno raggiungere, sulla sinistra della strada statale, l’importante e grande frazione Tanaunella (altezza metri 43, distanza 3.7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 591). Dalla strada statale, presa verso sinistra la via Ulisse, la seguiamo fino a trovare sulla destra la via San Sebastiano, che ci porta davanti alla Chiesa dedicata a San Sebastiano Martire che si trova nella parte alta del moderno centro abitato. Edificata negli anni trenta ha un’unica navata. L’abside, con la sua cupola decorata, custodisce nella nicchia sul fondo la statua del Santo patrono, che viene portato in processione ogni anno, tra il 20 ed il 21 agosto, quando si svolge, nella frazione Tanaunella, la Festa in onore di San Sebastiano. Dal centro della frazione Tanaunella, prendiamo la strada che porta verso ovest, in direzione del mare, che è la via Porto Ainu, e che in poco più di un paio di chilometri, ci porta alla località turistica chiamata Porto Ainu. Da questa, verso nord, arriviamo alla spiaggia di Sant’Anna, che si trova chiusa a siniatra dalla Pineta di Sant’Anna, della quale abbiamo già parlato, ed a destra dal promontorio di Punta dell’Asino, che si affaccia sul mare della località. alla spiaggia di Sant’Anna si accede da un ponticello sul rio Salamaghe. Si tratta di una spiaggia costituita da un fondo di finissima sabbia chiara, dai riflessi grigi e brillanti, ma con diversi scogli verso sud, al di là del fiume, e si sviluppa nell’insenatura che va da punta Sant’Anna a nord, a punta dell’Asino a sud. In questo paesaggio eccezionale, caratterizzato da una lingua di sabbia che divide la distesa azzurra dello stagno dalle acque turchesi del mare, è possibile usufruire dell’ombra della vicina e fitta pineta. La spiaggia è affollata, ma non molto, in alta stagione, caratterizzata da un basso fondale che rende agevole la balneazione e il gioco dei bambini. La spiaggia è dotata di ampio parcheggio, sono presenti campeggio e punti di ristoro. È possibile noleggiarvi ombrelloni, sdraio, patini e natanti. È particolarmente amata dagli appassionati di immersioni subacquee e di snorkeling. |
La frazione Baia di Sant’Anna con le sue spiaggeDalla frazione Tanaunella, ripresa la SS125 Orientale Sarda, dopo circa un chilometro e mezzo, troviamo le indicazioni che ci fanno prendere la strada sulla sinistra, che è la via baia Sant’Anna, e che, in poco meno di un chilometro e mezzo, ci porta alla frazione Baia Sant’Anna (altezza metri 35, distanza 6.3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 3), una piccola frazione Budoni. Dalla frazione Baia Sant’Anna, prendendo la strada che ci porta in direzione del mare, verso nord est, arriviamo alla piccola spiaggia della Baia Sant’Anna, che è la piccola spiaggia della frazione. La spiaggia della Baia di Sant’Anna detta anche spiaggia di Pontittu Ruju ha un fondo di sassi e scogli, ed è l’unica spiaggia della zona costituita essenzialmente da ciottoli, che prende il nome dalla presenza di ciottoli e da scogli di colore rosso che la rendono unica nel territorio di Budoni. È meta soprattutto di pescatori, per i questi suoi caratteri è meno adatta alla balneazione dei più piccolif. La spiaggia non offre servizi. Imperdibile il molo abbandonato che contribuisce a creare l’atmosfera unica di questo luogo. |
Di fronte alla spiaggia si staglia l’Isolotto dei Pedrami ossia un gruppo di scogli, il maggiore dei quali alto cinque metri, che distano circa un miglio dalla costa, sul quale è possibile avvistare diverse specie di uccelli. Proseguendo sulla strada statale, circa un chilometro più a sud si trova una deviazione che ci porta alla spiaggia di Portu Ainu, che si trova molto più a sud rispetto alla località turistica chiamata Porto Ainu, che abbiamo già incontrato. La spiaggia è separata dalla Baia di Sant’Anna dall’ampia scogliera del promontorio che termina con la punta del Nuraghe, sul quale sorge il Nuraghe di Sant’Anna. La spiaggia di Portu Ainu è una spiaggia molto piccola, con la sabbia a grana media grossa più scura rispetto alle altre spiagge nella zona. I bellissimi colori del mare, dal turchese al blu cobalto, accompagnano la sabbia e le posidonie spiaggiate, in un paesaggio incantevole. La Caletta è caratterizzata da un basso fondale che rende agevole la balneazione e il gioco dei bambini. La spiaggia è dotata di ampio parcheggio, strutture per i diversamente abili e punti di ristoro. È possibile noleggiarvi ombrelloni, sdraio, patini e natanti. È particolarmente amata da coloro che praticano lo sport dello windsurf. |
Un poco più a sud rispetto alla spiaggia di Portu Ainu si trova la spiaggia di Punta la Batteria, dal nome del promontorio che la chiude verso sud. Un poco più avanti, una strada bianca di circa cinquecento metri ci porta, un poco più a sud rispetto alla spiaggia Portu Ainu, detta anche spiaggia di Punta la Batteria dal nome del promontorio che la chiude verso destra, mentre a sinistra è chiusa dalla punta dei Pedrami, che la separa dalla spiaggia di Portu Ainu. È presente un campeggio poco distante dalla spiaggia. |
La frazione Matta ’e Peru con le sue spiaggeUn paio di chilometri più avanti, passato il promontorio che termina con punta la Batteria, svoltiamo a sinistra ed entriamo nella piccola frazione Matta ’e Peru (altezza metri 9, distanza 7.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 10), una località turistica dotata di spazi che concedono un’assoluta tranquillità e riposo. Nel litorale nord della frazione troviamo la località chiamata Riviera dei Pini, una località turistica nel territorio comunale di Budoni dove si trova il Villaggio Club Marina Seada Beach con la piccola spiaggia della Riviera dei Pini. La spiaggia della Riviera dei Pini così chiamata perché dietro di essa si sviluppa la pineta più ampia e più lunga di tutta la zona, impiantata negli anni ’60 del Novecento. È una spiaggia di sabbia bianca, attrezzata con ombrelloni e lettini. Si tratta di una serie di cale separate da scogli che fanno da cornice a tratti di sabbia bianca che riflette nelle acque cristalline e trasparenti, circondate dalla fitta pineta. Unico accesso alle cale, è lo spartitraffico presso il Bar pizzeria la Pineta, ma l’auto va lasciata sulla strada. |
Proseguendo verso sud circa cinquecento metri, entriamo nella località turistica chiamata Matta ’e Peru, dove, svoltando a sinistra, arriviamo alla più ampia spiaggia di Matta ’e Peru, che si trova all’altezza della indicazioni per il Matta village ed è segnalata solo da una scritta sul muro di un’abitazione. La spiaggia è dotata di piccolo parcheggio adatto anche ai camper. La bella spiaggia di Matta ’e Peru raggiungibile a piedi, è circondata da un’ampia pineta, con una lunga striscia sabbiosa e con una bassa scogliera . Si presenta con un fondo di sabbia chiara sottile, le sue acque sono trasparenti e di un azzurro cangiante per i giochi di luce creati dal sole riflesso sul fondale, ed un ulteriore cromatismo è offerto dal verde della vegetazione che orla la spiaggia e dalla pineta posta alle sue spalle. La spiaggia offre alcuni servizi, è accessibile ai diversamente abili, ed è caratterizzata da un fondale basso che rende agevole il gioco dei bambini in acqua. Essendo battuta dal vento, è anche meta ideale per i surfisti ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea. |
La frazione Budoni denominata limpiddu con la Chiesa del Sacro CuoreTornati a Budoni, presa dal centro verso sud la via Nazionale, nome che assume all’interno del centro abitato la SS125 Orientale Sarda, prima di raggiungere la frazione Tanaunella, dopo circa due chilometri dal Municipio di Budoni, troviamo uno svincolo, nel quale, seguendo le indicazioni, prendiamo verso destra la deviazione per la frazione limpiddu, ossia la via Tirso che, in circa un chilometro, ci porta alla frazione limpiddu (altezza metri 30, distanza 2.9 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 251), un’altra importante frazione Budoni. Al centro dell’abitato, percorsi circa trecentocinquanta metri dalle prime abitazioni della frazione, dalla via Tirso prendiamo sulla sinistra la via Panaro, che, in una cinquantina di metri, ci porta alla piazza sulla quale si affaccia la Chiesa del Sacro Cuore che è più precisamente, intitolata ai Sacri Cuori di Gesù e Maria. Si tratta di una Chiesa semplive e moderna. Nella frazione limpiddu, il 16 e 17 luglio si celebra la Festa in onore della Madonna del Sacro Cuore, con cerimonie religiose che comprendono la messa con la processione, e con manifestazioni civili. Le frazioni Muriscuvò e S’IscalaProseguendo lungo via Tirso, seicento metri più avanti, svoltiamo a sinistra verso la località Muricusvò, e dopo un chilometro arriviamo alla frazione Muriscuvò (altezza metri 45, distanza 4.5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 21). Da questa proseguiamo in direzione est e dopo meno di un chilometro raggiungiamo la frazione S’Iscala (altezza metri 50, distanza 4.1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 64). La frazione San Gavino con la Chiesa dedicata a San GavinoTornati sulla via Tirso, seicento metri dopo la deviazione per Muricusvò, svoltiamo a destra, seguendo le indicazioni, nella via B. Tucconi, che ci porta nella località San Gavino, e, in seicento metri, ci fa entrare nella frazione San Gavino (altezza metri 66, distanza 4.6 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 81). Percorsi circa centocinquanta metri dalle prime abitazioni che si incontrano nella frazione, alla sinistra della via Tucconi si può vedere la Chiesa di San Gavino Martire e Guerriero che costituisce la piccola Cappella della frazione San Gavino. Nella frazione San Gavino, alla fine della terza settimana di settembre, si celebra la Festa in onore di San Gavino Martire Martire e Guerriero, caratterizzata da cerimonie religiose che comprendono la messa con processione, e con manifestazioni civili. La frazione Solità con la Chiesa di Sant’AntonioDopo la deviazione per San Gavino, torniamo sulla via Tirso, la riprendiamo verso sud ed arriviamo a raggiungere la frazione Solità (altezza metri 56, distanza 4.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 206), che si trova ai due lati della strada. Il cartello indicatore della frazione si trova proprio dove avevamo preso verso destra la via B. Tucconi, e dove la via Tirso, entrando nell’abotato, diventa la via Peppino Mereu. Percorsi poco meno di quattrocento metri sulla via Peppino Mereu, prendiamo una deviazione verso sinistra, dopo una trentina di metri a destra, e, in una cinquantina di metri, arriviamo a vedere in un sopralzo del terreno la Chiesa di Sant’Antonio da Padova alla quale si accede con una gradinata. Il borgo di Solità festeggia il Santo patrono Sant’Antonio, alla fine della seconda settimana di settembre, quando vi si svolge la Festa in onore di Sant’Antonio da Padova, anch’essa caratterizzata da cerimonie religiose che comprendono la messa con processione, e, oltre ai festeggiamenti religiosi, prevedono la realizzazione di murali dedicati al Santo, esibizione di gruppi folk, musica e giochi per i più piccoli. LI reperti archeologici che si trovano nei suoi dintorniNei dintorni della frazione Solità si trovano diversi resti archeologici. Nelle vicinanze del centro abitato, subito ad est delle sua ultime abitazioni, si trova infatti un viottolo che si dirige verso nord est e che porta alla domus de janas di l’Agliola una sepoltura di età neolitica scavata nella parete scistosa, caratterizzata da un’unica cella, nella quale è presente una nicchia sul lato destro. Sempre poco distante, a sud est dell’abitato, una camminata di circa venti minuti ci porta in cima alla collina sulla quale sono visibili i resti del Nuraghe di Conca Ento già mappato dall’archeologo Taramelli negli anni trenta. Si tratta di un Nuraghe di tipo monotorre con camera centrale, che, con la sua posizione strategica, domina la piana di Budoni e un ampio tratto di costa. Parlando della sua conformazione tipologica, si ritiene che tale Nuraghe avesse in origine una scala, che conduceva al terazzo soprastante, per una visione totale del golfo. La frazione San Lorenzo con la Chiesa di San LorenzoSuperata la frazione Solità, proseguiamo sulla via Peppino Mereu, e, percorso un chilometro e mezzo da dove la avevamo imboccata, troviamo la frazione San Lorenzo (altezza metri 121, distanza 5.8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 282), una frazione più estesa delle altre che abbiamo incontrato per giungere fino ad essa. La frazione si sviluppa intorno alla via Peppino Mereu, ed alla SP24bis sulla quale questa strada sbocca, e che attraversa l’abitato da est ad ovest. Presa verso destra, ossia in direzione ovest, la SP24bis, dopo trecento metri prendiamo la deviazione verso sinistra in direzione del Cimitero di San Lorenzo, che si trova nella periferia dell’abitato, e che raggiungiamo in meno di duecento metri. alla sinistra della facciata del Cimitero, come sua prosecuzione, si trova la piccola Chiesa di San Lorenzo una piccola Chiesa con facciata a capanna, con lesene ed un punto luce semicircolare posto sopra il portone d’ingresso. La facciata delle Chiesa è sormontata da un piccolo campanile a vela. Nella frazione San Lorenzo, tra il 9 e l’11 agosto si svolge la Festa in onore di San Lorenzo, con cerimonie religiose, la messa e la processione, e manifestazioni civili che si svolgono tutti e tre i giorni dei festeggiamenti. La frazione Tamarispa con la Chiesa della Beata Vergine MariaDa San Lorenzo, proseguiamo verso ovest con la SP24bis, e, dopo circa un chilometro e settecento metri, raggiungiamo la frazione Tamarispa (altezza metri 178, distanza 7.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 210). Con quella alla frazione Tamarispa, concludiamo la visita delle frazioni che si incontrano a sud di Budoni.
Entrati in Tamarispa, a un chilometro e settecento metri da dove avevamo preso la starad provinciale, troviamo una traversa a sinistra segnalata dalla presenza di una colonnina con l’effige della Madonna. Prendiamo questa deviazione e procediamo in diresione sud ovest per quasi duecento metri, poi prendiamo a sinistrala strada che seguiamo per un centinaio di metri, e di nuovo a sinistra arriviamo, in una sessanina di metri, di fronte all’ingresso della Chiesa della Beata Vergine Maria che è la chiasa parrocchiale della frazione Tamarispa, inaugurata nel 2005. Nella frazione Tamarispa, il 3 giugno o il sabato e la domenica più vicini si svolge la Festa in onore della Beata Suor Maria Gabriella Sagheddu, la suora nata a Dorgali nel 1914 e morta nel 1939, il cui corpo è custodito nel monastero delle trappiste a Vitorchiano dove sono state trasferite da grottaferrata, beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 1983, a conclusione delle preghiere annuali per l’unità dei Cristiani. La prossima tappa del nostro viaggioDa Olbia ci dirigeremo verso ovest per visitare le località presenti nella regione storica del Monteacuto. Nella prossima tappa del nostro viaggio, entrati nel Monteacuto orientale, ci recheremo a visitare Berchidda conosciuta in tutto il mondo come il paese del Jazz, ed i suoi dintorni con i Dolmen di Abialzos. |