Un sito di oltre 450 pagine che descrive tutta l’Isola e che pur non vendendo niente riceve da 600 a oltre 1400 visitatori ogni giorno

La bandiera della Sardegna

Home page Guest book SOSTIENICI Mappa del sito


Pagina precedenteIndice precedenteVisita del sito di informazione turisticaPagina successiva

L’isola Caprera che è stata l’ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi


In questa tappa del nostro viaggio, visitata l’isola la Maddalena, ci recheremo a visitare l’isola Caprera che è stata l’ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi.

La Regione storica della Gallura

La Regione storica della GalluraLa Regione storica della Gallura (nome in gallurese Gaddùra, in lingua sarda Caddùra) occupa l’estremità nord orientale dell’Isola, delimitata a sud dal massiccio granitico del Monte limbara, a sud ovest dal corso inferiore del fiume Coghinas, a sud est dal monte Nieddu nei comuni di San Teodoro e Budoni. È stata, nell’alto periodo medioevale, uno dei quattro giudicali sardi. Principale risorsa economica di questa Regione è il turismo, sviluppatosi a seguito della realizzazione del famoso insediamento turistico dell’area del Consorzio Costa Smeralda, oltre all’industria del sughero e del granito, nelle quali ha raggiunto primati a livello internazionale. I comuni che ne fanno parte sono Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Golfo Aranci, la Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Palau, Sant’Antonio di Gallura, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba. In Gallura si parla il Gallurese, che è di ceppo toscano ed ha forti analogie con il còrso, è infatti molto simile al dialetto parlato nel distrello di Sarlene nel sud della Corsica, ma conserva alcuni influssi derivanti dal logudorese, che era parlato nel territorio antecedentemente, durante il periodo giudicale.

L’arcipelago di la Maddalena

Arcipelago di la Maddalena : veduta aereaL’Arcipelago di la Maddalena è composto da 23 isole. Le più grandi sono la Maddalena e Caprera, mentre le minori sono le isole Spargi, Santo Stefano, Santa Maria, Razzoli e Budelli. Le altre sono molto piccole o addirittura semplici scogli. Tranne la Maddalena e Caprera, le isole dell’arcipelago sono raggiungibili solo con imbarcazioni private, e sono quasi del tutto disabitate. In questa pagina viene descritta Caprera, nella precedente abbiamo descritto l’isola de la Maddalena, e nella prossima descriveremo le altre isole dell’arcipelago.

Il Parco Geominerario Storico e Ambientale

Arcipelago di la Maddalena : veduta aereaNel 1996 l’arcipelago della Maddalena diviene il primo parco nazionale in Sardegna e viene incluso in numerose convenzioni internazionali, tra le quali il Santuario dei Cetacei ed il parco Geominerario sardo, che viene dichiarato nel 1998 dall’UNESCO il Primo parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo. L’arcipelago è oggi un parco Naturale, all’interno del quale sono previste diverse zone di tutela ambientale: la Zona A di riserva integrale, in cui non è consentita alcuna attività, nemmeno la semplice balneazione; la Zona B di riserva generale, nella quale è vietata la navigazione parallela alla costa, ma sono consentite la balneazione, la pesca con lenza da terra, l’attività esplorativa subacquea, nonche la navigazione e l’attracco, sia pure solo in alcune località; la Zona C di protezione parziale, nella quale sono consentite la pesca sportiva e professionale compatibili con le finalità dell’area, e sono consentite anche le attività nautiche sia pure con limiti e autorizzazioni.

Le strutture militari presenti nell’arcipelago

Le strutture militari nell’arcipelago di la Maddalena Significativo è il patrimonio militare ancora oggi presente nelle isole dell’arcipelago di la Maddalena, ormai entrato a pieno titolo nel paesaggio mediterraneo. Vengono descritte queste opere, fortilizi, batterie ed altre infrastrutture, edificate a partire dal diciottesimo secolo e di volta in volta adeguate in relazione ai progressi compiuti dall’artiglieria e dalla strategia bellica. Si tratta di complessi per lo più fortificati che rappresentano un’eredità culturale e architettonica di grande rilevanza strategica e paesaggistica. Oggi rimangono numerosi manufatti che, avendo ormai perso interessi e funzioni legati all’attività militare e di navigazione, versano in condizioni d’estrema precarietà e sono oggetto continuo di spoliazioni e demolizioni. È questa una situazione che richiederebbe interventi urgenti per la messa a sistema di specifiche opere di tutela, restauro e valorizzazione.

Il parco marino

Il parco è caratterizzato dalla presenza di oltre 700 specie vegetali e più di 50 specie endemiche, e comprende anche la riserva naturale dell’isola Caprera. Insieme alla riserva naturale delle Bocche di Bonifacio, il parco Naturale di la Maddalena costituisce oggi un immenso Parco Marino Internazionale.

Cinque VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 5 Vele al comprensorio della Gallura e del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

L’isola Caprera

L’isola Caprera è l’antica Phintonis di Tolomeo e, con una superficie di 15.7 chilometri quadrati, è la seconda isola dell’arcipelago per grandezza, ma la prima per la bellezza delle sue coste e delle sue spiagge e per le pinete, i boschi di lecci, i ginepreti e la folta macchia mediterranea. La cima più alta, il Monte Teialone, che raggiunge i 212 metri di altezza. L’isola ha uno sviluppo costiero superiore a quello di la Maddalena, dovuto alle diverse insenature, cale e calette con piccole spiagge, che sono presenti lungo le sue coste, soprattutto quella settentrionale e quella orientale, con le loro scogliere granitiche pressoche inaccessibili. Caprera è diventata riserva naturale dal 1980, ed, in particolare, la zona marina di fronte all’area di Punta Rossa, estrema propaggine a sud dell’isola, è un’area a massima tutela ambientale, con Cala Andreani e la spiaggia del relitto. La dorsale orientale dell’isola è zona terrestre a protezione integrale, mentre l’area marina antistante punta Coticcio, compresa Cala Coticcio, è protetta con provvedimenti dell’Ente gestore del parco nazionale.

L’isola Caprera e Giuseppe Garibaldi

Il patriota italiano Giuseppe GaribaldiL’isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent’anni, l’ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi. Egli acquista, infatti, con l’eredità del fratello Felice, la metà settentrionale dell’isola Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casupola. Qualche anno più tardi Garibaldi si fà costruire, nello stile delle Fazendas sudamericane, la famosa Casa Bianca, e, pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori, gli permette di comprare anche l’altra metà dell’Isola, fino a quel momento appartenuta ai coniugi inglesi Richard e Emma Collins. Nella grande tenuta, Garibaldi pianta molti alberi e comincia a svolgere una vita da contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli, e molti asini ai quali si divertiva dare il nome dei suoi nemici, tanto che il più recalcitrante viene chiamato col nome del Papa Pio IX. Nella sua casa, Garibaldi vive con i figli avuti da Anita, e con quelli che ha da una domestica e dalla terza moglie Francesca Armosino. Nella stanza di Garibaldi, l’orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l’ora della morte dell’eroe, ossia il 2 giugno del 1882, alle ore 18.21, all’età di quasi 75 anni. Nel testamento, una copia del quale è esposta nella Casa Museo sull’isola Caprera, Garibaldi chiede espressamente la cremazione delle proprie spoglie, desiderio disatteso dato che le sue spoglie vengono imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa.

Le fortificazioni sull’isola Caprera

Dal 1887 le fortificazioni passive costruite nell’Arcipelago nel settecento vengono sostituite da quelle attive, con le loro artiglierie, e vengono costruite sull’isola Caprera, sui terreni espropriati agli eredi del Generale Garibaldi, delle opere che si fiancheggiavano reciprocamente ed un ridotto, a Stagnali, per l’accasermamento delle milizie mobili, ossia i Forti chiamati l’Opera Arbuticci, l’Opera Poggio Rasu inferiore e superiore, l’Opera Punta Rossa. Il progresso tecnico nel campo dell’aviazione rende queste Opere vulnerabili ad un attacco aereo, nascono così, tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, le Batterie militari più periferiche, edificate normalmente in calcestruzzo e ricoperte poi da massi di granito. Nell’isola Caprera, nascono le Batterie Candeo, Messa del Cervo, Poggio Baccà, Punta Coda, Isola del Porco, Batteria di Cala Portese.

Arriviamo sull’isola

Caprera: il ponte diga panoramico da la Maddalena a CapreraCaprera-Veduta dell’isola CapreraUn ponte diga panoramico detto Passo della Moneta collega l’isola la Maddalena con l’isola Caprera. Al Passo della Moneta arriviamo dall’isola la Maddalena con la via Benventuo Cellini, che si è diretta verso sud e ci ha portati dove parte il Ponte diga panoramico che collega l’isola la Maddalena con l’isola Caprera, e premette di raggiungere quest’ultima. Il Ponte diga ci porta in seicento metri sul promontorio dell’isola denominato Puntarella. Arrivando da la Maddalena, effettuiamo ora una visita dell’isola Caprera, sulla quale scendiamo dall’estremo settentrionale ed effettuiamo il giro di tutta l’isola in senso antiorario.

Seguiamo la costa occidentale verso nord e raggiungiamo la Cala Scaviccio con l’isolotto omonimo

Caprera-La Cala ScaviccioArrivando da la Maddalena con la strada proveniente dal Ponte diga panoramico, a trecentocinquanta metri dal promontorio Puntarella prendiamo leggermente a sinistra, seguendo le indicazioni per l’Agriturismo Garibaldi, la strada per Cala Garibaldi. Percorsi quattrocento metri prendiamo una strada bianca sulla sinistra che si dirige verso nord est, poi dopo un’ottantina di metri di nuovo a sinistra verso ovest, ed in circa centocinquanta metri arriviamo alla Cala Scaviccio. Le forme modellate dal vento degli scogli affioranti, che si trova all’interno dell’insenatura di Cala Scaviccio, danno il benvenuto al visitatore dell’isola Caprera. Non vi è, però, una vera e propria spiaggia di sabbia lungo questo piccolo tratto di costa. Di fronte alla Cala, un poco più a nord di un altro isolotto senza nome, si trova l’Isolotto di Scaviccio che si affaccia subito sotto il promontorio che separa l’insenatura nella quale si trova la Cala Scaviccio con quella che ospita la Cala Garibaldi. Sull’isolotto Scaviccio vi sono due piccole spiagge di sabbia bianca molto fine.

Caprera-L’esemplare di Stenella Striata morto nella acque di Cala ScaviccioDopo quarantotto ore di agonia, nel gennaio 2012 un giovane esemplare di Stenella Striata, chiamata con nome scientifico Stenella Coeruleoalba, un mammifero maschio di circa due metri di lunghezza appartenente alla famiglia dei delfini, il quale si nutre preferenzialmente di pesci, cefalopodi e crostacei planctonici, è morto nelle acque della Cala Scaviccio, dopo aver nuotato per circa due giorni nelle acque in prossimità del lato nord orientale del Ponte diga panoramico di Caprera.

La Cala Garibaldi con il villaggio vacanze del Club Mediterranèe e con la sua spiaggia e gli isolotti degli Italiani

Lungo la strada per Cala Garibaldi, passata la deviazione per la Cala Scaviccio, dopo un chilometro e duecento metri, passato il promontorio, si arriva all’insenatura denominata Cala Garibaldi. Di fronte alla Cala Garibaldi si vedono i piccoli Isolotti degli Italiani.

Caprera-La Cala GaribaldiCaprera-La spiaggia della Cala GaribaldiNella Cala Garibaldi si trova l’ampio arenile noto con il nome di spiaggia di Cala Garibaldi una tra le più grandi nell’isola Caprera e si trova vicina alla casa dell’eroe dei due Mondi, nella quale è presente anche un piccolo molo di attracco, che è stato usato come attracco privato dal Generale. La spiaggia si presenta con sabbia chiara e sottile, con un mare terso e cristallino che degrada dolcemente dalla riva verso il largo, rendendo la Cala particolarmente adatta alle famiglie con bambini. È incorniciata da voluminose rocce chiare su cui crescono cespugli di macchia mediterranea che creano suggestivi effetti cromatici. La Cala è particolarmente adatta al wind surf e alle immersioni subacquee.

Isola Caprera: i tukul del Club Mediterranèe nella Cala GaribaldiNella cala, a ridosso della spiaggia, si trovava il Club Mediterranèe che è stato chiuso per cinque anni dalla Regione per una presunta incompatibilità tra la sua presenza e la casa di Garibaldi posta nelle vicinanze, ma per il quale il Tar ha dato, nell’agosto 2012, l’autorizzazione alla riapertura, ma che poi, nel gennaio 2014, è stato chiuso definitivamente. Si trattava del Club che ha rivoluzionato la vita dell’arcipelago, con le prime turiste in bikini e l’assedio dei corteggiatori locali che credevano di vivere in un film. A memoria d’uomo è impossibile trovare in Sardegna un cambiamento tanto radicale dei costumi, come quello provocato, nel 1955, dall’insediamento a Caprera del Village Magique, precursore del successivo Club Mediterranèe. sessant’anni fa nei tukul, assieme al turismo internazionale, è arrivata anche la liberazione sessuale. Era un clima hawaiano, con tanto di coroncine di fiori, con collanine di palline di plastica colorata il cui valore variava a seconda del loro colore, e che come banconote potevano essere utilizzate sia per versare nella banca del villaggio, sia per acquistare qualunque cosa, al bar o al bureau.

La bella Cala Serena con la sua spiaggia

Alla bella Cala Serena, con la sua spiaggia, si può arrivare a piedi, risalendo dalla spiaggia della Cala Garibaldi, con un sentiero che si muove lungo la costa in direzione nord. Percorso per circa quattrocento metri questo sentiero, si arriva all’insenatura denominata Cala Serena.

Caprera-La Cala SerenaCaprera-La spiaggia della Cala SerenaArrivati all’insenatura denominanta Cala Serena, prendiamo un sentiero sulla destra che, a piedi in circa venti minuti, ci porta alla spiaggia di Cala Serena. La spiaggia è caratterizzata da una sabbia bianca e sottile e si affaccia su un mare cristallino. A differenza della Cala Garibaldi, nella quale la presenza umana ha turbato la bellezza del luogo, Cala Serena ha una natura integra, e un aspetto solitario, dato che ci si arriva esclusivamente a piedi e questo scoraggia i più pigri, rendendola quindi meno affollata delle altre spiagge. Nella spiaggia di Cala Serena è presente anche uno spazio di rocce e spiaggette nel quale si trova qualche presenza naturista. Questa spiaggia, qualche anno fa, è stata votata dagli Americani come la spiaggia più romantica al mondo.

Il bacino artificiale di Ferracciolo conosciuto anche come Fosso Stefano

Lungo la strada per Cala Garibaldi, meno di duecento metri prima di raggiungere la spiaggia di Cala Garibaldi, prendiamo a destra la strada che collega Cala Garibaldi con Arbuticci, la quale porta in direzione est. Percorsi altri quasi duecento metri, svoltiamo ancora a destra e, in circa quattrocento metri, raggiungiamo il Bacino artificiale di Ferracciolo, conosciuto anche come Fosso Stefano.

Caprera: il bacino artificiale di Ferracciolo noto anche come Fosso Stefano Caprera: il bacino artificiale di Ferracciolo noto anche come Fosso Stefano

Raggiungiamo l’importante fortificazione detta Opera Arbuticci

Proseguendo per circa un chilometro e seicento metri lungo la strada da Cala Garibaldi ad Arbuticci, prendiamo una deviazione sulla sinistra che, in duecentocinquanta metri, ci porta al parcheggio da dove si prosegue per la fortificazione chiamata Opera Arbuticci. A questo punto se si vuole andare diritto si va in direzione Batteria di Messa del Cervo e poi Candeo, mentre invece, risalendo la strada militare, si giunge all’Opera Arbuticci. Dopo la creazione, nel 1861, del Regno d’Italia, dal 1887 le fortificazioni passive vengono sostituite da quelle attive, con le loro artiglierie, e nell’isola Caprera, sui terreni espropriati agli eredi del Generale Garibaldi, vengono costruite delle opere fortificate per l’accasermamento delle milizie mobili, delle quali il principale è l’Opera Arbuticci, realizzata per tenere lontano la flotta nemica dalla bocca del canale Moneta, dalla quale si sarebbe potuto danneggiare lo stabilimento di Cala Camicia e la flotta nell’ancoraggio di Santo Stefano. L’Opera Arbuticci, costruita tra il 1887 e il 1893, è posizionata sul monte Arbuticci, all’estremità settentrionale di Caprera, alla quota di 132 metri, occupa 25mila metri quadri, ed i suoi resti sono stati dichiarati beni di interesse culturale dalla Soprintendenza per i beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro.

Caprera-La Batteria Arbuticci Caprera-La Batteria Arbuticci Caprera-La Batteria Arbuticci Caprera-La Batteria Arbuticci

La fortificazione fa parte delle opere alte ed è quindi caratterizzata da un terrapieno sul fronte mare, un fossato, un muro perimetrale e un corpo di batteria principale rivolto verso il mare aperto in posizione avanzata. In posizione arretrata e laterale ci sono invece le batterie per gli armamenti di medio calibro. L’opera aveva il compito di controllare il passaggio delle Bocche di Bonifacio nella parte nord dell’Arcipelago di la Maddalena. L’armamento era formato da obici Krupp da 280 mm su affusto da costa. Sotto all’Opera ci sono molte caserme ruderate. Durante le due guerre il forte Arbuticci ha svolto funzioni diverse, nella Prima Guerra Mondiale è stato spogliato della sua artiglieria per armare il fronte terrestre, nella Seconda Guerra è stato adibito a deposito viveri e nel 1942 assegnato ad un plotone di fucilieri. Al termine della guerra è stato abbandonato e dismesso nel 2006 passando al Patrimonio dello Stato. Restaurato due volte, l’ultima volta nel 2012 e trasformato in quello che è oggi, ossia nel Memoriale Giuseppe Garibaldi.

Caprera-L’Opera Arbuticci riconvertita ad uso civileOggi l’Opera Arbuticci rappresenta uno degli esempi più riusciti di conservazione, valorizzazione e riconversione di una struttura militare ad uso civile. Con l’allestimento realizzato nella fortificazione all’interno dei locali storicamente utilizzati per lo stoccaggio e il confezionamento delle munizioni, locali chiamati le riservette, è possibile ammirare attraverso pannelli espositivi i documenti che illustrano la storia della fortezza di Arbuticci, dalla sua costruzione, alla fine dell’Ottocento, fino alla sua trasformazione in sito culturale. È l’occasione per conoscere l’importanza che la fortezza ha rivestito nella storia militare dell’arcipelago di la Maddalena e negli equilibri storici e politici del bacino del Mediterraneo, in rapporto alle potenze europee dell’epoca. Il Memoriale Giuseppe Garibaldi ospita circa 200 pezzi tra opere e documenti dell’Eroe dei due mondi, sviluppandosi su un unico piano.

Risalendo lungo la costa troviamo la Cala Caprarese con la sua spiaggia

Proseguendo verso nord lungo la costa, si arriva a un fiordo denominato Cala Caprarese così detta perché qui si rifugiavano, in caso di maltempo, i pescatori di corallo, che venivano da Capraia. La Cala è più facilmente raggiungibile via mare, con i natanti privati che è possibile noleggiare dal porto di Palau o da quello della Maddalena. Se ci si vuole arrivare via terra, da dove avevamo imboccato la deviazione per l’Opera Arbuticci, prendiamo verso nord ovest il sentiero per Punta Crucitta. Da qui si segue il sentiero che conduce attraverso una pineta ad uno sterrato, dopo circa un chilometro e duecento metri si imbocca un altro sentiero sulla sinistra, sempre in direzione di Punta Crucitta. Lo seguiamo per poco meno di trecento metri, e prendiamo il sentiero sulla sinistra che scende verso la Cala, al centro della quale si trova la spiaggia di Cala Caprarese.

Caprera-La Cala CaprareseCaprera-La spiaggia della Cala CaprareseIn una insenatura circondata da massi granitici imponenti e da una Lussureggiante vegetazione di profumata macchia mediterranea, si trova la spiaggia di Cala Caprarese composta da tre calette di sabbia bianca sottilesu un mare limpidissimo, circondate da rocce granitiche e macchia mediterranea. Si tratta di una delle spiagge più selvagge dell’isola e per questo risulta poco frequentata anche in alta stagione, soprattutto perché raggiungibile solo via mare o affrontando un sentiero scosceso di media difficoltà. I fondali meravigliosi davanti alla spiaggia attraggono l’interesse dei subacquei e di chiunque desideri compiere un’escursione con maschera e boccaglio.

La Cala Napoletana con la sua spiaggia

Percorsa la costa verso nord in senso antiorario, all’estremo nord ovest dell’isola si trova la bellissima Cala di Punta Galera più nota come Cala Napoletana. La Cala può essere raggiunta via mare ed il servizio è reso dalle imbarcazioni che portano i turisti in giro per l’arcipelago di la Maddalena. Se ci si vuole arrivare via terra, da dove avevamo imboccato la deviazione per l’Opera Arbuticci, prendiamo verso nord ovest il sentiero per punta Crucitta. Da qui si segue il sentiero che conduce attraverso una pineta ad uno sterrato, dopo circa un chilometro e duecento metri si imbocca un altro sentiero sulla sinistra, sempre in direzione di Punta Crucitta. Lo seguiamo, dopo poco meno di trecento metri evitimo la deviazione per la Cala Caprarese e proseguiamo dritti, fino a trovare dopo altri quattrocento metri la biforcazione successiva, dove è opportuno tenersi sempre sulla stradina di sinistra, con la quale si imbocca il sentiero, a brevi tornanti su terreno sassoso con ampi lastroni granitici, che scende diretto verso la Cala, al centro della quale si trova la spiaggia di Cala Napoletana.

Caprera-La Cala NapoletanaCaprera-La spiaggia di Cala NapoletanaAll’interno della Cala di Punta Galera si trova la spiaggia di Cala Napoletana che si trova a nord ovest ed è formata da due calette in assoluto tra le più belle di tutto l’arcipelago. Gli arenili della Cala Napoletana sono composti da sabbia dorata e chiara e rocce rosate, affacciati su un mare di colore acquamarina che sfuma nel turchese, il fondale è sabbioso e poco profondo e vi si possono incontrare bellissimi scogli granitici levigati, come un gran numero di pesci variopinti per la gioia degli amanti dello snorkeling. Non essendo di facile accesso, è poco frequentata. Costituisce una meta ideale per gli appassionati di immersioni subacquee o di snorkelling.

Sopra la Cala Napoletana si trova la Punta Galera, dalla quale si può poi raggiungere il punto più a nord dell’Isola, che si trova ad est rispetto alla punta Galera, e che è il promontorio che termina con Punta Crucitta. Poco prima di raggiungere la punta Crucitta, si trovano lungo la costa le Cale di Punta Crucitta, che sono raggiungibili solo via mare.

Una visita al Compendio Garibaldino

Quasi immediatamente dopo l’arrivo sull’isola, dopo il ponte panoramico della Moneta, inizia l’ingresso nella Pineta di Caprera, e diverse segnalazioni conducono alla casa di Giuseppe Garibaldi, che comunque è facilmente raggiungibile. Dopo lo sbarco sull’isola, percorsi trecentocinquanta metri evitiamo la deviazione per la Cala Scaviccio e proseguiamo dritti per settecentocinquanta metri, svoltiamo leggermente a sinistra e, dopo cinquacentocinquanta metri, ci immettiamo sulla via che percorre l’isola da nord a sud. Qui svoltiamo a sinistra e, dopo ottocentocinquanta metri, arriviamo alla frazione Case di Giuseppe Garibaldi (altezza metri 16, distanza 6.9 chilometri da la Maddalena, non è disponibile il numeri di abitanti).

Caprera-Compendio GaribaldinoLa frazione ospita il cosiddetto Museo nazionale del Compendio Garibaldino la storica tenuta in cui Giuseppe Garibaldi trascorse in assoluta povertà i suoi ultimi anni della sua vita, con la bianca casa oggi trasformata in Museo e gli alberi da lui piantati, divenuti con il tempo la bella pineta di Caprera. Il Compendio Garibaldino costituisce l’insieme degli edifici, dei cimeli e di tutte le pertinenze un tempo proprietà di Garibaldi, ceduti allo Stato Italiano, che nel 1978 ne ha curato il restauro e la ristrutturazione. Giuseppe Garibaldi giunse per la prima volta a Caprera nel 1849, in un momento molto difficile della sua vita, dopo la fine della Repubblica romana per l’intervento della Francia di Napoleone III per la restaurazione dello Stato Pontificio, la morte della sua amata Anita, e l’abbandono dei figli. Arrestato dopo la fuga da Roma, si era deciso di mandarlo esule a Tunisi, ma il Bey non volle accoglierlo e la nave che lo trasportava, comandata dal maddalenino Francesco Millelire, ebbe ordine di sbarcarlo a la Maddalena. Nel 1856, al ritorno dalla sua seconda avventura americana, Garibaldi decise di acquistarvi un terreno e stabilirvisi definitivamente. Ben presto creò a Caprera, una piccola comunità di pastori, mezzadri, fattori e amici, patriarca di una comunità che il pensatore rivoluzionario russo Bakunin, che si recò a visitarlo nel 1864, definì Una vera repubblica democratica e sociale.

La visita inizia dalla stalla, che testimonia la sua passione per la terra. Nell’atrio della bianca casa sono conservate armi e la carrozzella del Generale. Nella camera da letto ci sono la scrivania e la pianola, oltre a ritratti a matita alle pareti. Si può visitare, poi, la camera di Manlio, figlio della prima moglie, la stanza di Clelia, e la cucina. Nella stanza dei cimeli sono raccolti diversi oggetti personali. Nel salotto si trova la sua poltrona in pelle e lo scrittoio leggio regalatogli dalla Regina Margherita di Savoia. Nella cosiddetta Stanza della morte, si trova il letto, rivolto verso la finestra, da cui il Generale poteva scorgere la Corsica.

Caprera-Compendio Garibaldino: ingresso al Compendio Garibaldino Caprera-Compendio Garibaldino-apide all’ingresso Caprera-Compendio Garibaldino: veduta dal giardino Caprera-Compendio Garibaldino: la stalla Caprera-Compendio Garibaldino: studio e salotto Caprera-Compendio Garibaldino: stanza dei cimeli Caprera-Compendio Garibaldino: stanza dei cimeli Caprera-Compendio Garibaldino: camera della morte Caprera-Compendio Garibaldino: camera della morte Caprera-Compendio Garibaldino: camera della morte

Da qui si può scende alla tomba di Garibaldi, ed al piccolo Cimitero nel quale sono sepolte le figlie Rosa e Anita, accanto alle quali riposano Teresita, Francesca Armosino, Clelia e Manlio. Sono presenti all’interno del Compendio anche diverse imbarcazioni, che venivano utilizzate da Garibaldi nelle sue visite ai dintorni.

Caprera-Compendio Garibaldino-e tombe di famiglia Caprera-Compendio Garibaldino: la tomba di Garibaldi Caprera-Compendio Garibaldino: la tomba di Garibaldi Caprera-Compendio Garibaldino: verso il monumento a Garibaldi Caprera-Compendio Garibaldino-monumento a Garibaldi Caprera-Compendio Garibaldino: imbarcazioni di Garibaldi Caprera-Compendio Garibaldino: imbarcazioni di Garibaldi Caprera-Compendio Garibaldino: imbarcazioni di Garibaldi

Seguendo la costa occidentale verso sud raggiungiamo la frazione Stagnali

Torniamo indietro dopo la visita al Compendio Garibaldino, e percorsi, verso sud, circa due chilometri e mezzo, arriviamo alla frazione Stagnali (altezza metri 2, distanza 7.6 chilometri da la Maddalena sul livello del mare, abitanti circa 72), l’unico vero centro abitato dell’isola Caprera.

Caprera: il golfo di StagnaliCaprera-Veduta del golfo di StagnaliLa frazione si trova affacciata sul Golfo di Stagnali, che si caratterizza, come dice lo stesso nome, per fondali piuttosto bassi e numerosi scogli affioranti, e pertanto non adatto a tutti i tipi di imbarcazioni. L’arenile di Stagnali è di sabbia dorata un pò scura e grossolana, il mare è azzurro e verde, e diventa più brillante verso il largo, mentre nei punti in cui il fondale è più basso è semi lagunare e un po’ opaco. Il fondale è abbastanza fangoso in certi punti, e sabbioso e poco profondo in altri, mentre in corrispondenza delle scogliere è ciottoloso o roccioso e profondo. Questo golfo offre un riparo sicuro per le imbarcazioni soprattutto nella sua parte settentrionale, ed è dotato di un piccolo porticciolo, costruito per scopi militari per le guarnigioni sull’isola, che oggi viene utilizzato sia dai pescatori che dai diportisti. Di fronte al golfo di Stagnali si trova una piccola isola chiamata Isola di Stagnali. Il golfo di Stagnali è chiuso, all’estremità sud occidentale dalla Punta Stagnali.

La chiesa della Madonna della Pace che è la Cappella del borgo di Stagnali

Isola Caprera-Stagnali: chiesa della Madonna della PaceAttualmente, negli edifici degli ex Baraccamenti Militari di Stagnali, lungo la strada che porta verso il mare, si trova la chiesa della Madonna della Pace che è la Cappella del borgo di Stagnali ed è l’unica Cappella dell’isola Caprera. Nel lontano 1951, con l’aiuto di numerosi abitanti del luogo, è stato adattato a Cappella un vecchio capannone militare, nel quale all’inizio si celebrava messa durante l’estate, a Natale e a Pasqua e, dal 1964, tutte le domeniche. Negli anni settanta lo spopolamento del borgo ha comportato la diminuzione della regolarità delle funzioni religiose, e la Cappella è stata per alcuni anni abbandonata, finche, nel 1998, un gruppo di volenterosi ha proceduto ad una completa ristrutturazione dell’edificio. Oggi l’altare è in conci di granito, mentre l’affresco retrostante è opera del pittore isolano Giovanni Battista Piras, e raffigura la Madonna della Pace che veglia sul piccolo borgo. Il piccolo presbitero è delimitato da due affreschi di Alfredo Novelli, raffiguranti la Bibbia ed il Sacro Cuore, che risalgono al 1998.

Isola Caprera-Stagnali: facciata della chiesa della Madonna della Pace Isola Caprera-Stagnali: interno della chiesa della Madonna della Pace

Ogni anno, l’8 settembre, presso questa chiesa si svolge la Festa della Madonna della Pace, e nell’occasione si svolge anche la Sagra delle Cozze.

Nei Baraccamenti Militari si trova il Centro di educazione ambientale

Nel borgo di Stagnali, tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento, sono stati edificati i Baraccamenti Militari agli Stagnali, un grande insediamento realizzato dal Ministero della Guerra, ramo Marina, utilizzato come caserma, che ospitava anche la terza Compagnia Bersaglieri.

In alcuni padiglioni di quelli che sono gli ex Baraccamenti Militari, sulla strada che parte dalla chiesa della Madonna della Pace e muove verso sinistra, si trova il Centro di educazione Ambientale del Parco di la Maddalena, che comprende un Laboratorio Mineralogico e Geologico, costituito da due grandi sale espositive con circa 300 campioni di rocce, sabbie di spiaggia, minerali, fossili provenienti da numerose località dell’isola Caprera, tra i quali vi sono esposti giganteschi gruppi di cristalli di quarzo affumicato o quarzo fumé, di sino a 150 chili di peso e 65 centimetri di lunghezza, descritti nelle pagine di importanti riviste italiane e straniere, provenienti da punta Crucitta, nel settore nord orientale dell’isola.

Isola Caprera-Stagnali: i Baraccamenti Militari Isola Caprera-Stagnali: i Baraccamenti Militari ospitano il Cnetro di Educazione Ambientale

Il Centro di educazione Ambientale del parco di la Maddalena comprende anche il Centro Documentazione Aree Protette del Mediterraneo, il Museo del Mare e il Centro Ricerca Delfini, presso il quale è possibile organizzare delle escursioni finalizzate alla contemplazione dei delfini, meravigliosi animali marini che frequentano le acque splendenti del parco.

L’ampia insenatura con la spiaggia di Cala Baccà

Una strada percorre tutto questo lato meridionale dell’Isola, partendo da Stagnali, diretta verso sud porta all’insenatura di Porto Palma che vedremo più avanti, poi costeggia l’insenatura verso ovest e porta all’istmo che collega con un isolotto situato nel punto più sud occidentale dell’Isola, per arrivare fino a Punta Coda di Sardegna, dove oggi si trova la sede del Centro Velico Caprera. Da Stagnali, proseguendo per la strada che porta alla Punta Coda di Sardegna, dopo poco più di ottocento metri si trova un sentiero sulla destra, ossia una mulattiera abbastanza agevole, che conduce all’ampia insenatura della Cala Baccà, nella quale si trova la spiaggia di Cala Baccà.

Caprera-L’insenatura di Cala BaccàCaprera-La spiaggia di Cala BaccàLa spiaggia di Cala Baccà è riparata dal vento ed ha un arenile della lunghezza complessiva di un centinaio di metri. L’arenile della cala è di sabbia color bronzo ed oro chiaro, e il mare è verde con riflessi dorati, trasparente. Il fondale è sabbioso per un breve tratto, poi diventa roccioso e profondo. La spiaggia è raggiungibile soprattutto via mare, ma ci si può arrivare anche via terra. La natura circostante è affascinante, integra, e piuttosto solitaria. I panorami regalati dalla spiaggia sono davvero imperdibili, soprattutto quelli verso ovest e verso le coste della Maddalena. La spiaggia di Cala Baccà è solitamente poco affollata, riparate dai venti e particolarmente adatta anche alla balneazione dei bambini.

Sul Poggio Baccà si trova la Batteria militare di Poggio Baccà

Isola Caprera-Resti della Batteria antiaerea di Poggio BaccàDa Stagnali, uscendo dalla zona dei casermaggi per la strada che porta a Punta Coda di Sardegna, percorso un centinaio di metri sulla destra c’e un grande spiazzo bordato, a sud, da una piccola pineta. Prendiamo sulla sinistra, ossia verso ovest, un sentiero, dopo un centinaio di metri prendiamo una deviazione sulla sinistra, e, in circa quattrocento metri, ci porta al Poggio Baccà dove si trovano i resti della Batteria militare di Poggio Baccà. Si tratta di una batteria antiaerea dalla quale si domina Porto Palma a sud, Stagnali a nord, e il canale che separa Santo Stefano da Caprera verso ponente. portala batteria antiaerea. Dietro alla grande caserma in discreto stato di conservazione, si trovano altri casolari, la polveriera, la stazione telemetrica e le postazioni collegate da camminamenti in trincea o caverna.

Sulla Punta Coda di Sardegna si trova la Batteria militare di Punta Coda di Sardegna

Isola Caprera: il golfo di Porto Palma visto dal molo di attraccoProseguendo, la Cala Baccà è chiusa a sud ovest dalla Punta Coda di Sardegna, a sud della quale si trovano i resti della Batteria militare di Punta Coda di Sardegna, che era un avamposto ottocentesco della Marina Militare, e nei cui ambienti è stato realizzato il Centro Velico Caprera. Segue verso sud un’insenatura che termina a ovest con la Punta Fico, passata la quale, ad est, si apre il Golfo di Porto Palma. La strada che si muove alle spalle del borgo di Stagnali verso sud, costeggia, come abbiamo detto, l’insenatura di Porto Palma fino ad arrivare, dopo due chilometri e seicento metri, dopo aver passati i resti della Batteria di Punta Coda di Sardegna, più a nord nei pressi della Punta Coda di Sardegna.

Il Centro Velico Caprera che si trova a Punta Coda di Sardegna ed opera nel golfo di Porto Palma

Caprera-veduta della costa dalla base del Centro VelicoDove la strada arriva all’insenatura di Porto Palma, sui resti della Batteria di Punta Coda è stato realizzato il Centro Velico Caprera della lega Navale Italiana, la prestigiosa Scuola di vela conosciuta in tutto il mondo, che è la più antica Scuola di vela italiana, e, ad oggi, la più grande del Mediterraneo, seconda in Europa a quella dei Glenans, la più grande Scuola velica francese. Istituito nel 1967 con sede legale a la Maddalena e base operativa situata presso l’isola Caprera, il Centro Velico è una Scuola dove si impara ad affrontare la vita in mare in modo semplice e diretto. La vita al Centro è, infatti, organizzata come la vita a bordo. Sino dalla sua fondazione nel 1967, il Centro Velico ha accolto un numero complessivo di oltre 100.000 allievi, è un’associazione senza fini di lucro, ed è un membro dell’ISSA, ossia dell’International Sailing School Association.

La base è divisa in tre insediamenti. A Punta Coda di Sardegna si trova l’insediamento dove alloggiano gli allievi dei Corsi Iniziazione Quindicinale e Settimanale su deriva, e qui sorgono edifici militari adibiti a camerate, aule di lezione, mensa e servizi. La seconda base, ossia l’insedaimento Perfezionamento, è situata ottocento metri prima di raggiungere il Centro Velico, ed ospita gli allievi dei Corsi di Deriva Avanzata e HP. La terza base si trova nella sponda ovest del Golfo di Porto Palma, un chilometro prima della seconda base, e si tratta dell’insediamento Precrociera, destinato agli allievi dei Corsi Precrociera ed Iniziazione su Cabinati. Sono inoltre presenti una carpenteria per la manutenzione delle barche, una veleria ed un’officina meccanica.

Caprera-La base del Centro Velico Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera Isola Caprera-Mare e le coste dell’isola Caprera

Nell’ampio golfo di Porto Palma si svolgono le esercitazioni degli allievi del Centro Velico Caprera. Sul lato orientale si trovano le strutture dell’insediamento Perfezionamento, sul lato nord ovest l’insediamento Precrociera, mentre a nord si trova la struttura abbandonata del grande cantiera nautico, con i suoi due moli di attracco.

Verso sud passata la Punta Fico si trovno le spiagge di Monte Fico

Proseguendo verso sud dopo aver superato la Punta Coda di Sardegna, lungo la costa occidentale dell’isola si apre l’ampia insenatura della Cala Belletti, che è chiusa a sud dalla Punta Fico, superata la quale si apre un’insenatura nella quale si trovano le Spiagge di Monte Fico. Il promontorio sul quale si trovano queste spiagge conserva uno scenario selvaggio offrendo splendide vedute. Nelle calette predomina una natura integra e bellissima, dominata da una fitta vegetazione di arbusti profumati della macchia mediterranea, che crescono tra le rocce rosate e selvagge.

Caprera-Le insenature lungo la costa del Monte FicoCaprera-Le spiagge di Monte FicoLe Spiagge di Monte Fico si distendono nella costa sud occidentale dell’isola di Caprera, e si sviluppano lungo le coste ondulate dell’omonimo Monte. Hanno un arenile della lunghezza complessiva di circa centocinquanta metri, di sabbia color bronzo a nord, e più dorata nella parte sud, a grana media e fine. Il mare è di colore azzurro chiaro nella spiaggia nord, e diventa verde azzurro brillante nella cala meridionale e sud orientale. Il fondale è ovunque quasi subito profondo e roccioso, ed è ideale per le immersioni subacquee e per lo snorkeling. Le spiagge di Monte Fico sono solitamente poco affollate, e sono adatte anche alla balneazione dei bambini. Le spiagge sono raggiungibili in barca dall’isola della Maddalena o dalle altre isole dell’arcipelago, ma ci si può arrivare anche dal limitrofo Centro Velico di Caprera.

Lungo il lato orientale del golfo di Porto Palma si trova la spiaggia Rossa

Presa da Stagnali la strada che si dirige verso sud est, in direzione di Punta Rossa, dopo quattrocento metri arriviamo a un incrocio di più strade. Proseguiamo dritti seguendo il cartello che indica la spiaggia del relitto, seguiamo la strada per altri quattrocento metri, e troviamo sulla destra un sentiero che si dirige verso il mare, e che, in circa duecento metri, ci porta a vedere sulla sinistra la spiaggia Rossa.

Caprera-La spiaggia RossaCaprera-La spiaggia RossaNel lato nord est dell’insenatura del Porto Palma si trova una piccola spiaggia, che viene chiamata la spiaggia Rossa, che viene chiamata anche con il nome di spiaggetta di Porto Palma. Questa piccola spiaggia si trova in una insenatura circondata dal abbondante macchia mediterranea, ed è situato assai vicino alla strutture del Centro Velico Caprera, ad ovest del pontile di Porto Palma. Sulla spiaggetta, prevalentemente ghiaiosa, sono presenti massi e scogli, i quali chiudono l’insenatura ai due lati e si spingono fino all’interno del mare. Il mare sul quale si affaccia questa spiaggetta si presenta assai limpido e cristallino.

Poco distante si trova la spiaggia dei Cani

Proseguendo in direzione sud per altri settecento metri, troviamo una deviazione sulla destra che ci porta, a ridosso del promontorio che chiude a sud est l’insenatura del golfo di Porto Palma, alla cosiddetta spiaggia dei Cani.

Caprera-La spiaggia dei CaniCaprera-La spiaggia dei CaniPiù a sud si trova la spiaggia dei Cani, una delle poche spiagge in Sardegna dedicata ai cani. La spiaggia è riservata esclusivamente ai cani ed ai loro proprietari e o conduttori, in essa è espressamente vietato l’ingresso a chi non ha cani, ed è gestita dai volontari dell’associazione Arvepana Onlus con il contributo del Comune di la Maddalena. In una cornice ambientale da favola, pagando la misera cifra di pochi euro, è possibile non solo prendere il solo col proprio cane in uno spazio di otto metri quadri, ma anche avere una ciotola per l’acqua, un sacchetto per le deiezioni, un ombrellone, la possibilità di farsi una bella doccia prima di andare via, ed anche un veterinario sempre a disposizione. Le postazioni sono solo dieci, e sono attive dalle 9 alle 19, da metà giugno a metà settembre.

Di fronte alla Punta del Fico si trova la spiaggia di Porto Palma

Percorsi altri circa duecento metri, passato il promontorio che chiude ad est lampia ’insenatura di Porto Palma, lunga più di un chilometro, che si trova sulla destra lo spazio per il parcheggio, dal quale parte una deviazione sulla destra che, in centocinquanta metri, ci porta a vedere sulla destra la più ampia ed accogliente spiaggia di Porto Palma. Ad essa si arriva anche trecentocinquanta metri più avanti, dove si trova un altra area di parcheggio, e da questa parte un sentiero verso ovest che ci porta in duecento metri alla spiaggia.

Caprera-La spiaggia di Porto PalmaCaprera-La spiaggia di Porto PalmaLa spiaggia di Porto Palma molto più ampia ed accogliente della altre spiaggette che la precedono, è situata nella parte meridionale dell’Isola, tra il borgo di Stagnali e la spiaggia dei Due Mari, che vedremo più avanti. È una spiaggia con sul retro abbondante macchia mediterranea, e che è l’ideale per chi vuole godersi il sole e fare un bagno in totale relax. Ha un arenile lungo quattrocento metri, costituito da sabbia ghiaiosa dorata chiara, bronzea e rossastra, abbastanza grossolana, e ciottoli, che è circondato da scogli granitici chiari, ricoperti da una verde e bassa vegetazione. Il mare che offre acque trasparenti e limpide è di un suggestivo verde satinato verso sud, e azzurro turchese più al largo. Il fondale è sabbioso e poco profondo per un lungo tratto, è ricco di pesci ed è adatto allo snorkeling e alle immersioni subacquee.

Poco più avanti si trova la Cala degli Inglesi con la sua spiaggetta

Dal secondo ingresso alla spiaggia di Porto Palma, parte anche un sentiero verso sud est che ci conduce alla Cala degli Inglesi. Ad essa si arriva anche proseguendo lungo la strada che ora si dirige verso est, percorsi circa centocinquanta metri, troviamo alla destra della strada un altro spazio per il parcheggio, dal quale parte un sentiero che si dirige verso sud ovest. La Cala degli Inglesi è una stretta baia, che si trova proprio sotto la strada che porta alla spiaggia dei Due Mari, circondata da alte scogliere sovrastate da bella macchia mediterranea.

Caprera-La Cala degli InglesiCaprera-La spiaggia della Cala degli InglesiLa caletta ospita al suo interno la spiaggia della Cala degli Inlesi, una piccola spiaggetta di forma triangolare. Il fondo della spiaggetta è prevalentemente ghiaioso, e sulla spiaggetta sono presenti massi e scogli, i quali chiudono l’insenatura ai due lati e si spingono fino all’interno del mare. La spiaggetta si affaccia su un mare limpido e cristallino. L’arenile della spiaggia di Cala degli Inglesi è di sabbia color ocra crema chiaro. Le limpide acque del mare che lambiscono la sua riva sono invece di un meraviglioso turchese che sfuma nelle tonalità dell’azzurro. Il fondale è sabbioso e poco profondo, ma solo per un primo tratto. La non facile accessibilità rende questa deliziosa cala poco affollata e particolarmente isolata.

Proseguendo verso la Punta Rossa troviamo alla destra della strada la spiaggia dei Due Mari

Continuando sulla sterrata, dopo Porto Palma raggiungiamo, a circa tre chilometri da Stagnali, un esile istmo, che si protende verso sud fino alla Punta Rossa, e rappresenta l’estrema punta meridionale di Caprera, costituita da scisti e che ne costituisce quindi la parte più antica.

Persorsi circa trecento metri dal secondo ingresso alla Caletta di Porto Palma, ai due lati della strada che percorre una sottile lingua di terra chiamata l’Istmo dei Due Mari si trovano tre spiaggette, nel loro insieme chiamate le Spiagge dei Due Mari. Queste spiagge sono riconoscibili per il fatto che il mare è sia sul lato destro, ossia sul lato occidentale, dove si trova una spiaggia piccolina che non ha un suo nome e viene quindi chiamata la spiaggia dei Due Mari, che su quello sinistro, ossia verso oriente, dove si trovano le due spiagge molto più grandi, collegate tra di loro, affacciate sull’insenatura denominata Cala Portese, che descriveremo più avanti.

Sulla destra della strada si trova un primo arenile, di sabbia candidissima, che non ha nome e quindi viene identificato come spiaggia Due Mari. Delle tre spiagge a lato dell’istmo, è quella più piccola, caratterizzata da un sottile lembo di arenile con sabbia ambrata e qualche masso. Il mare ha un fondale basso e prevalentemente sabbioso. Per la sua conformazione, la spiaggia dei Due Mari è una delle più caratteristiche dell’arcipelago, lunga appena una settantina di metri, e si presenta come un paradiso terrestre in miniatura, una piscina naturale dove la macchia mediterranea fà da sfondo all’alternarsi di scoglietti semi sommersi e rocce granitiche. E' caratterizzata da una distesa di sabbia bianca, compatta e finissima, circondata da una florida macchia mediterranea e bagnata da un mare cristallino con un fondale basso e sabbioso, di un bellissimo colore cangiante tra il verde smeraldo e l’azzurro.

Caprera-La spiaggia dei Due Mari Caprera-La spiaggia dei Due Mari Caprera-La spiaggia dei Due Mari

La bandiera BluLa spiaggia dei Due Mari a Caprera è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Le spiagge sono servite dal servizio di autobus che le collega al centro de la Maddalena, ed alla fermata degli autobus la strada asfaltata si interrompe, e si continua con quella in terra battuta.

Lungo la strada per la Punta Rossa si trova alla destra della strada la piccola spiaggia di Punta Rossa

Arrivati in prossimità della spiaggia dei Due Mari, la strada asfaltata termina. Si deve proseguire per circa un chilometro e trecento metri, fino ad arrivare ad un rettilineo cieco, che termina di fronte al cancello di Punta Rossa. Dal cancello, dove lasciamo la macchina e da dove procediamo a piedi verso est, alla destra della strada si trova la piccola spiaggia di Punta Rossa, che si trova proprio sotto i resti della stazione Torpedini di Punta Rossa, mentre un breve sentiero sulla sinistra porta sulla costa verso oriente, all’insenatura denominata Cala Andreani con la sua spiaggia, che descriveremo più avanti.

Caprera-La spiaggia di Punta RossaCaprera-La spiaggia di Punta RossaViene chiamata spiaggia di Punta Rossa una piccola spiaggia che si trova proprio ai piedi dell’omonima fortificazione, la quale si presenta come una piccola distesa di sabbia di colore grigio chiarissimo, con la presenza di qualche masso sulla sabbia. La spiaggia ha una forma a doppia insenatura, e si affaccia sopra un mare cristallino, di un bel colore cangiante tra l’azzurro ed il verde. Il fondale è caratterizzato dalla presenza di ciottoli e massi nella parte iniziale, mentre si nota la presenza di scogli affioranti dal mare più oltre. Questa piccola spiaggia non risulta mai affollata, e su di essa non sono presenti servizidi alcun tipo.

Proseguendo verso sud arriviamo alla Punta Rossa dove si trova la fortificazione detta Opera di Punta Rossa

Si percorre tutta la strada sterrata verso sud, fino al rettilineo cieco che si conclude con il cancello dell’Area della Punta Rossa dove lasciamo la macchina e da dove procediamo verso sud a piedi. La zona marina di fronte alla Punta Rossa è un’area a massima tutela ambientale, la strada è interdetta al traffico, ed il provvedimento di chiusura è atto a garantire la tutela dell’habitat dunale intorno all’area oltre all’incolumità dei visitatori in caso di incendi. Da questo punto si deve proseguire a piedi oltrepassando il cancello fino ad arrivare alla Batteria militare, da cui si può godere di un panorama unico. Procedendo verso la Punta Rossa, la strada prosegue per circa ottocento metri ed alla sua destra si può visitare la Batteria militare e la stazione torpedini di Punta Rossa, costruite tra la prima e la Seconda Guerra Mondiale, comunemente chiamate Opera di Punta Rossa, il cui scopo era di costituire una Batteria di sbarramento. L’Opera è installata lungo la stretta e lunga costa.

Caprera-L’Opera di Punta Rossa Caprera-L’Opera di Punta Rossa

Dal primo cancello, se risaliamo la scala a sinistra, troviamo due enormi cannoniere, erano installati cannoni da 343 millimetri, struttura impressionante e stesso armamento dell’Opera Nido d’Aquila su la Maddalena. Da qui possiamo ridiscendere e andare nella seconda sezione della fortezza dove troviamo piazzole per cannoni da 152/40, le postazioni per quattro cannoni antinave da 120/45 e cannoni da 75. I pozzi da 152 sono collegati in caverna dalla caserma sottostante. Una cupola in acciaio non corazzata che funge da osservatorio svetta nel punto più alto della fortificazione. Negli interni si possono trovare ancora alcune scritte ben conservate, altre purtroppo sono state distrutte dai visitatori. Prima di raggiungere la Batteria ci sono caserme, il parco delle armi subacquee, magazzini fulmicotoni e magazzini a polvere, tutte murate. L’Opera di Punta Rossa è stata utilizzata per le esercitazioni degli incursori della Marina fino al 2010.

L’isola del Porco

Caprera-L’isola del PorcoCirca cinquecento metri ad ovest della Punta Rossa si trova l’Isola del Porco. Si tratta di un isolotto con diverse cale molto interessanti ed affascinanti, la maggior parte delle quali sono a carattere roccioso, con la roccia granitica che domina il paesaggio e si tuffa velocemente nel bellisismo mare trasparente, dal colore verde e azzurro intenso, con bellissimi fondali meta degli amanti dello snorkeling. La macchia mediterranea ricopre rigogliosa tutta l’isola, ad eccezione delle porzioni ove svetta la roccia. Nel settore sud orientale dell’isola è presente un molo in muratura, disposta proprio di fronte alla Punta Rossa, che consente l’attracco a piccole imbarcazioni. Sull’isola si può arrivare solamente via mare, e non sono presenti servizi su questa spiaggia.

La Batteria militare dell’isola del Porco

Caprera-Batteria Isola del PorcoNell’isola del Porco sono presenti le fortificazioni militari denominate Batteria militare dell’isola del Porco dato che l’isola ospitava, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Batteria antiaerea Del Grosso. L’isola del Porco è raggiungibile solo via mare. Si approda facilmente alla banchina del molo in muratura, dalla quale una stradina attraversa l’isola costeggiando gli edifici militari, che ospitavano una Batteria M467, armata con cinque cannoni da 76/40 antiaerei. C'è anche una stazione di vedetta con telemetro, varie casermette per truppa, cucine, riserve munizioni, cisterna. C'è un deposito munizioni esterno ed uno in caverna. Purtroppo il sito è soggetto a molteplici esercitazioni militari e quindi l’area è molto sporca e in rovina.

Sul lato orientale del promontorio della Punta Rossa ai trova la Cala Andreani con la sua bella spiaggia

Torniamo indietro lungo la strada che ci ha portato alla Punta Rossa, superato il cancello proseguiamo fino a dove si trova alla sinistra della strada la spiaggia di Punta Rossa. Da questo punto si deve proseguire a piedi per un piccolo sentiero sulla destra che, dopo pochi passi, ci conduce alla splendida insenatura denominata Cala Andreani, un paradiso terrestre, caratterizzato dalla presenza di una fitta vegetazione di tipo mediterraneo e di rocce rosate, che emergono dal mare e dall’arenile.

Caprera-La Cala Andreani Caprera-La spiaggia di Cala AndreaniAll’estremo sud, sul lato orientale, si apre la splendida Cala Andreani, al centro della quale si trova la spiaggia di Cala Andreani la più meridionale dell’isola Caprera. Si tratta di una splendida spiaggia, una delle più belle dell’Isola, nella quale, circondati da una natura incontaminata, si può godere di una sabbia bianchissima, e che si affaccia su un mare limpido e cristallino. La spiaggia di Cala Andreani ha forma semicircolare ed è di medie dimensioni. La spiaggia di Cala Andreani è priva di servizi, composta da sabbia bianca che conferisce al fondale, non profondo per molti metri, incredibili trasparenze. In alta stagione è molto frequentata dai turisti in visita a Caprera e all’isola della Maddalena, non solo per la splendida cornice in cui si trova ossia il promontorio di Punta Rossa, ma anche perché vicina alla nota spiaggia del Relitto e a Cala Portese.

Più a nord si trova la spiaggia del Relitto

Torniamo indietro fino al cancello di Punta Rossa, dove possiamo riprendere la macchina e, dopo circa trecento metri, svoltiamo subito sulla sinistra, e, dopo circa cinquecento metri, arriviamo ad uno spiazzo dove parcheggiamo, e da dove proseguiamo a piedi, per raggiungere la spiaggia del Relitto.

In pochi metri arriviamo alla spiaggia del Relitto oltre che dalla sua sabbia bianca e fine, che si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo. È probabilmente la spiaggia più famosa di Caprera e sicuramente tra le più belle dell’arcipelago, con la suggestione dei resti di un’imbarcazione naufragata, viene, infatti, chiamata spiaggia del relitto dato che è caratterizzata dalla presenza, sulla riva, dello scheletro dal motoveliero Trebbo, proveniente da Savona e diretto a Cagliari, con un carico di cinquecento tonnellate di carbon fossile, affondato dopo un incendio scoppiato a bordo il 22 luglio 1922 all’altezza dell’isola delle Biscie a sud di Caprera, e poi trascinato fino a quell’arenile. È suggestivo fare il bagno vicino a questi resti in un mare trasparente dal fondale sabbioso attorniati da una vegetazione ricca di macchia mediterranea. La spiaggia è molto affollata in alta stagione.

Caprera-La spiaggia del relitto Caprera-La spiaggia del relitto Caprera-La spiaggia del relitto

La bandiera BluLa spiaggia del relitto a Caprera è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell’Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.

Di fronte alla spiaggia del relitto, circa duecento metri ad est di Punta Rossa, si trova l’Isola della Pecora costituita da scisti, ossia della roccia dalla quale è formato tutto il promontorio di Punta Rossa.

Tra la spiaggia del Relitto e la Cala Portese si trova la Batteria militare di Cala Portese

Caprera-Batteria di Cala PorteseDalla strada che ci ha portato alla spiaggia del Relitto, trecento prima di arrivare a questa spiaggia, una deviazione sulla sinistra ci porta a una strada bianca che si muove verso nord percorrendo l’isola fino alla Punta Rossa, il promontorio con un’altezza di appena 39 metri sopra il livello del mare. Percorsi circa quattrocento metri, sulla sinistra della strada, all’interno del promontorio che separa la spiaggia del Relitto dalla Cala Portese si trovano le prime strutture delle fortificazioni militari denominate Batteria militare di Cala Portese. Si tratta di una vedetta formata da varie casermette inglobate in una fittissima e invalicabile vegetazione. Proprio sulla strada carrozzabile, alla destra a un centinaio di metri di distanza, si trovano altre caserme, che vengono chiamate le Case Bianche, che sono state murate in modo che i turisti non possano usare queste strutture come immondizzaio.

Proseguendo verso nord di fronte alla spiaggia dei Due Mari si trova la spiaggia di Cala Portese

Proseguiamo lungo la strada sterrata che ci ha portati a Punta Rossa, dopo circa un chilometro dalla deviazione per la spiaggia del relitto, torniamo all’altezza della spiaggia dei Due Mari. Sul lato sinistro, ossia sul lato occidentale, si trova la spiaggia piccolina denominata appunto spiaggia dei Due Mari, cha abbiamo già visto, mentre su quello destro, ossia verso oriente, si trova la splendida insenatura denominata Cala Portese nella quale si trova la spiaggia di Cala Portese.

La spiaggia di Cala Portese di dimensioni nettamente più grandi, si posiziona al centro della Cala Portese ed è costituita da due spiagge molto più grandi, collegate tra di loro e separate da un promontorio granitico. La spiaggia è caratterizzata da una distesa di sabbia bianca, compatta e finissima, circondata da una florida macchia mediterranea, bagnata da un mare cristallino con un fondale basso e sabbioso, di un bellissimo colore cangiante tra il verde smeraldo e l’azzurro. Risulta essere una bellissima piscina naturale, tranquilla ed immersa nel verde che circonda questa grande ed affascinante cala. Sulla spiaggia più ampia, a sinistra, è presente un punto ristoro con la possibilità di noleggiare lettini, ombrelloni e sdraio. La spiaggia di Cala Portese è molto affollata in alta stagione.

Caprera-La spiaggia di Cala Portese Caprera-La spiaggia di Cala Portese Caprera-La spiaggia di Cala Portese

Qusta spiaggia, come la spiaggia dei Due Mari che si trova all’altro lato della strada, sono servite dal servizio di autobus che le collega al centro de la Maddalena.

Da Stagnali risalendo la costa orientale dell’isola arriviamo all’importante fortificazione detta Opera di Poggio Rasu

Caprera-L’Opera di Poggio RasuTornati a Stagnali, prendiamo la strada che risale la costa orientale dell’Isola, passando all’interno. Nella parte orientale dell’Isola, dopo poco meno di un chilometro e mezzo troviamo il Poggio Rasu, con l’Opera di Poggio Rasu, costituita da due fortificazioni militari costruite tra il 1886 ed il 1888 a scopo di difesa, di munizionamento e di ricovero, ed abbandonate dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nei progetti della Regia Marina Italiana, che edificò la struttura, la Batteria doveva coprire un vasto braccio di mare che andava da Cala Portese fino a Capo Ferro. La struttura non è particolarmente danneggiata ad eccezione delle caserme. L’Opera presenta anche postazioni antiaeree.

La prima fortificazione militare è chiamata Opera di Poggio Rasu Inferiore ed è situata al lato destro della strada, quasi inglobata nella vegetazione locale. Si tratta di un efficiente agglomerato similurbano di servizio al vero nucleo della struttura, ossia Poggio Rasu Superiore, situato su una collina a poco più a est, a quasi 100 metri di altitudine. L’Opera di Poggio Rasu Inferiore è formata da cinta muraria, casermamenti nell’interno e piazzole per cannoni da 150 GRC Ret, in seguito denominati prima 149G, poi 149/23. L’Opera è formata da due batterie, l’una costituita dalle piazzuole, da un terrapieno basso con traverse casematte per le loro munizioni e da un attiguo ricovero per il presidio, e la seconda costituita parimenti dalle piazzuole, da un terrapieno basso, e da una traversa per le munizioni.

Caprera-L’Opera di Poggio Rasu Inferiore Caprera-L’Opera di Poggio Rasu Inferiore

La seconda fortificazione militare è chiamata Opera di Poggio Rasu Superiore alla quale si arriva con una stradicciola che porta a poca distanza più ad est, ed aveva per scopo quello di battere il largo davanti allo sbarramento di levante. L’Opera è circondata da un fossato e alte mura, con un ponte levatoio inagibile. Per entrare occorre quindi aggirare l’ostacolo prendendo il piccolo sentiero in discesa sulla destra che arriva ad un varco nel muro nella zona bassa delle caserme. L’armamento è costituito da 4 obici da 280 Krupp e 4 cannoni da 57 Hotchkiss. Dai depositi di munizioni partono delle rotaie che portavano i proiettili nelle piazzole dove ancora oggi si possono vedere i grossi perni per la base dei cannoni. Poggio Rasu Superiore è una meta ambita soprattutto per il panorama, dato che la vista spazia a sud verso la costa sarda con Capo Ferro, sotto si osserva la bellissima Cala Brigantina, più a nord la famosa Cala Coticcio, di fronte gli isolotti dei Monaci sormontati dal faro.

Caprera-L’Opera di Poggio Rasu Superiore Caprera-L’Opera di Poggio Rasu Superiore

La Batteria militare di Poggio Rasu

Caprera-La Batteria di Poggio RasuSulla sommità del Poggio Rasu, proseguendo oltre l’Opera di Poggio Rasu, un centinio di metri più in alto, si trova una costruzione sulla strada con delle antenne. Si tratta del sito della Batteria militare di Poggio Rasu, facilmente individuabile da una garitta sulla strada e, più avanti, da un camminamento in caverna, il quale porta alla classica polveriera. Sopra il colle sono presenti quattro postazioni per cannone ed anche qualche caseggiato che faceva parte della Batteria. Sono molto particolari le riservette delle piazzole, ossia i piccoli ambienti interrati e protetti in cui si conservavano le munizioni destinate ad alimentare il fuoco dei reparti impegnati in combattimento, le quali sono mimetizzate nel granito.

Nei pressi di Portu Rasu arriviamo alla Cala Gavetta detta anche Cala Brigantina

Nei pressi del Poggio Rasu, possiamo prendere a piedi dalla fortificazione di Poggio Rasu, dopo una cinquantina di metri, il sentiero che sale verso nord est, che in circa ottocento metri ci porta fino alla stretta Cala Gavetta, che viene chiamata anche Cala Brigantina, il cui particolare nome fa riferimento alle frequenti scorribande dei pirati che avvenivano nella zona.

All’interno della Cala Brigantina si apre la spiaggia di Cala Gavetta o di Cala Brigantina. Questa spiaggia, dalla sabbia molto bianca e sottile, è formata da due calette, una più grande ed una più piccolina leggermente distaccata sulla sua sinistra. Si tratta di una spiaggia particolarmente affollata durante tutta l’estate, e soprattutto nel corso dell’alta stagione. I fondali di Cala Brigantina si prestano molto bene all’attività di snorkeling e alle immersioni subacquee. Per poter godere del suo mare limpido e trasparente, la spiaggia è raggiungibile soprattutto via mare, per mezzo delle imbarcazioni che portano i turisti in giro per l’arcipelago di la Maddalena. La spiaggia è raggiungibile anche per via terra, ci si deve tenere sulla sinistra dell’Opera di Poggio Rasu Superiore, dove si trova un sentiero in sterrato, che percorso a piedi, condurrà direttamente fino alla spiaggia.

Caprera-La Cala Brigantina Caprera-La spiaggia di Cala Brigantina Caprera: il mare di Cala Brigantina

Risalendo verso nord troviamo la Batteria militare di Punta Teialone

Proseguendo lungo la strada che percorre la costa orientale dell’isola per ottocentocinquanta metri, finche la strada si immette in una trasversale, che prendiamo verso destra, in direzione di Punta Crucitta. La prendiamo verso destra e la seguiamo per un chilometro e duecento metri, dove troviamo una deviazione lungo una sterrata sulla destra che, procedendo verso sud ovest, sale a mezza costa e prosegue passando ai piedi del monte Telaione, la vetta più alta dell’arcipelago con i suoi 212 metri di altezza dal livello del mare, in un panorama assolutamente incredibile. Da qui arriviamo ai resti della fortificazione militare chiamata Batteria militare di Punta Teialone costituita da una stazione di vedetta e dal comando di tutte le batterie del gruppo est dell’Isola. L’edificio che occupava la sommità oggi ospita un sistema di rilevamento antincendio.

Caprera-La Batteria di Punta Teialone Caprera-La Batteria di Punta Teialone

Ancora più a nord muovendoci verso la costa orientale arriviamo alla Batteria militare Cadeo

Seguendo la strada che risale la costa orientale dell’Isola, dopo circa un chilometro e mezzo si posteggia l’auto in un piccolo spazio, dove un consunto cartello in legno indica il sentiero per Cala Coticcio, raggiungibile in circa due chilometri di percorso abbastanza disagevole. É un sentiero sulla destra segnalato, ma difficile da trovare, che scende verso sud est e conduce, dopo tre quarti d’ora di cammino, alla fortificazione militare denominata Batteria militare Candeo che si trova alla sinistra del sentiero. La Batteria Candeo è stata costruita nel 1928, ed era una Batteria di medio calibro che presidiava la costa nord orientale di Caprera, il cui scopo era la protezione antinave. La Batteria è stata intitolata al capitano di fregata Antonio Candeo, medaglia d’argento al valore.

Caprera-La Batteria Candeo Caprera-La Batteria Candeo

Le postazioni si trovano in due collinette costruite in calcestruzzo e ricoperte di massi di granito naturale, che si mimetizzano perfettamente nell’ambiente circostante, ed alla base una galleria a chiocciola, con piccole feritoie che si affacciano sul mare, conduce fino alla piattaforma che ospitava il cannone e le mitragliere. Il cannone è stato rimosso negli anni cinquanta, ma ancora oggi sono visibili le chiavarde che lo fissavano al basamento. Aveva un ingombro di otto metri ed era un’artiglieria dalle buone prestazioni che sparava proiettili fino a circa diciannove chilometri di distanza.

La spiaggia di Cala Coticcio

Proseguendo lungo il sentiero ancora verso sud est, dopo aver superato la Batteria Candeo, lo seguiamo per un’altro quarto d’ora ed arriviamo sulla costa, dove raggiungiamo l’incantevole Cala Coticcio, che, come abbiamo detto, è raggiungibile in modo molto disagevole via terra, ma più facilmente raggiungibile via mare. Al centro della Cala si trova la spiaggia di Cala Coticcio.

All’interno della baia si trova la spiaggia di Cala Coticcio chiamata anche Cala Tahiti, caratterizzata da una insolita forma a doppio seno, più facilmente raggiungibile via mare, e ad ovest la Spiaggetta di Cala Coticcio, situata in un’altra insenatura della baia. È una delle spiagge più suggestive dell’arcipelago e della Sardegna, presso un’insenatura formata da graniti rosa di bellezza indescrivibile, con un arenile di sabbia bianca e fine, affacciata su un mare verde azzurro, poco profondo. L’insenatura ha una natura selvaggia che offre al visitatore la possibilità di osservare un’interessante fauna locale, tra le quali risaltano le capre selvatiche e numerosi bellissimi uccelli marini. La spiaggia di Cala Coticcio è raggiungibile soprattutto via mare, ed è molto affollata di barche e barconi in alta stagione, salvo diverse determinazioni protezionistiche effettuata dall’Ente parco.

Caprera-La Cala Coticcio Caprera-La spiaggia di Cala Coticcio ovest Caprera-La spiaggia di Cala Coticcio ovest Caprera-La spiaggia di Cala Coticcio ovest

Da qui la costa prosegue quasi dritta fino al promontorio di punta Coticcio, al centro della costa orientale. A circa un miglio e mezzo al largo della punta sorgono gli Isolotti dei Monaci chiamati anche gli Sperduti di Caprera fatti di schisti, aridi, bassi e quasi privi di vegetazione.

Arriviamo alla Batteria militare Messa del Cervo

Tornati sulla strada che risale la costa orientale, dopo quattrocento metri troviamo sulla sinistra un sentiero che ci porta all’Opera Arbuticci, la fortificazione situata sulla strada interna tra la Batteria Candeo e la casa di Giuseppe Garibaldi, che abbiamo già visitato e descritto all’inizio della nostra visita dell’isola Caprera. Proseguendo per altri quattrocentocinquanta metri, la strada militare con cartelli che indicano il percorso storico-naturalistico candeo ci porta in breve ad un pianoro con i resti della Batteria militare Messa del Cervo. Si trova prima una caserma sulla sinistra, con all’interno la grande scritta Vincere! Da qui risalendo l’altura si arriva ad un’opera in caverna che costituiva il ricovero munizioni, per poi giungere alle quattro postazioni per pezzi da 102/35.

Caprera-La Batteria Messa del Cervo Caprera-La Batteria Messa del Cervo

La Batteria è ben mimetizzata nelle rocce di granito, è difficile individuarne le parti che la compongono, ed è caratterizzata dal colore rossastro del granito chiamato, localmente, scarracciano. Ritornati al pianoro, risalendo invece a destra si arriva a un lungo edificio addossato alla parte rocciosa che lo nasconde alla vista del mare, detto la Casa di Casulla, dal nome del custode che la abitava fino a qualche decina di anni fa, che dà sulla Batteria Candeo, e ad un osservatorio.

La costa settentrionale dell’isola Caprera

Sulla costa settentrionale dell’isola Caprera, l’accesso alle varie cale è possibile quasi esclusivamente via mare, e solo alcuni sentieri difficoltosi partono dal forte Arbuticci per raggiungere il mare verso nord.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, dopo avere visitato l’isola la Maddalena e Caprera, ci recheremo a visitare le altre isole dell’arcipelago di la Maddalena . Vedremo l’isola di Santo Stefano e Spargi ci recheremo poi a Budelli Razzoli e Santa Maria. Vedremo anche gli altri isolotti dell’arcipelago.


Pagina precedenteIndice precedenteSostieniciPagina successiva

Tutte le foto e riprese sono state effettuate a scopo amatoriale per uso personale senza fini di lucro. Alle nostre foto se ne aggiungono altre inviateci da amici ed alcune tratte da Internet. Alcune informazioni sulle descrizioni dei comuni sono tratte da italiapedia.it, informazioni sui siti archeologici da tharros.info e molte foto da donnanuragica.com, descrizoni e foto di Chiese da Chiesedisardegna.weebly.com, foto di impianti sportivi da sardegnasport.it, altre da siti differenti. È consentito scaricare testi, foto e riprese dell’autore per uso privato senza eliminare i riferimenti. Libri e filmati sono riprodotti per farli conoscere ma non è consentita la riproduzione delle foto di terzi, dei libri, dei filmati e di altro materiale non realizzato dall’autore. È vietato qualsiasi utilizzo commerciale del materiale in assenza di apposita autorizzazione.

  

© Claudio de Tisi 2002-2023 - Codice Fiscale DTSCLD44M23F132W
 

La mia Sardegna