L'isola di Caprera che è stata l'ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi
In questa tappa del nostro viaggio, visitata l'isola de La Maddalena, ci recheremo a visitare l'isola di Caprera che è stata l'ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi. La regione storica della Gallura La regione storica della Gallura (nome in gallurese Gaddùra, in lingua sarda Caddùra) occupa l'estremità nord orientale dell'Isola, delimitata a sud dal massiccio granitico del Monte Limbara, a sud ovest dal corso inferiore del fiume Coghinas, a sud est dal monte Nieddu nei comuni di San Teodoro e Budoni. È stata, nell'alto periodo medioevale, uno dei quattro giudicali sardi. Principale risorsa economica di questa regione è il turismo, sviluppatosi a seguito della realizzazione del famoso insediamento turistico de!la Costa Smeralda, oltre all'industria del sughero e del granito, nelle quali ha raggiunto primati a livello internazionale. I comuni che ne fanno parte sono Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Palau, Sant'Antonio di Gallura, Santa Teresa Gallura, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Trinità d'Agultu e Vignola, Viddalba. In Gallura si parla il Gallurese, che è di ceppo toscano ed ha forti analogie con il còrso, è infatti molto simile al dialetto parlato nel distrello di Sarlene nel sud della Corsica, ma conserva alcuni influssi derivanti dal logudorese, che era parlato nel territorio antecedentemente, durante il periodo giudicale.
L'arcipelago de La Maddalena L'Arcipelago di La Maddalena è composto da 23 isole. Le più grandi sono La Maddalena e Caprera, mentre le minori sono le isole Spargi, Santo Stefano, Santa Maria, Razzoli e Budelli. Le altre sono molto piccole o addirittura semplici scogli. Tranne La Maddalena e Caprera, le isole dell'arcipelago sono raggiungibili solo con imbarcazioni private, e sono quasi del tutto disabitate. L'isola de La Maddalena è stata descritta nella pagina precedente, in questa descriviamo Caprera, e nella successiva le altre isole dell'arcipelago.
Nel 2017 Legambiente attore protagonista dell'ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 5 Vele al comprensorio della Gallura e del parco nazionale dell'Arcipelago della Maddalena. I parametri considerati per l'assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.
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L'isola di CapreraL'isola di Caprera l'antica Phintonis di Tolomeo, con una superficie di 15,7 km², è la seconda isola per grandezza, ma la prima per la bellezza delle sue coste e delle sue spiagge e per le pinete, i boschi di lecci, ginepreti e la folta macchia mediterranea. La cima più alta, il Monte Teialone, raggiunge i 212 metri di altezza. L'isola ha uno sviluppo costiero superiore a La Maddalena, dovuto alle diverse insenature, cale e calette con piccole spiagge che sono presenti lungo le sue coste, soprattutto quella settentrionale e quella orientale, con le loro scogliere granitiche pressoche inaccessibili. Caprera è diventata riserva naturale dal 1980, ed, in particolare, la zona marina di fronte all'area di Punta Rossa, estrema propaggine a sud dell'Isola, è un'area a massima tutela ambientale, con Cala Andreani e la spiaggia del relitto. La dorsale orientale dell'isola è zona terrestre a protezione integrale, mentre l'area marina antistante punta Coticcio, compresa Cala Coticcio, è protetta con provvedimenti dell'Ente gestore del parco nazionale. Brevi cenni storiciL'isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent'anni, l'ultima dimora e il luogo della morte di Giuseppe Garibaldi. Egli acquista, infatti, con l'eredità del fratello Felice, la metà settentrionale di Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casupola. Qualche anno più tardi Garibaldi si fà costruire, nello stile delle Fazendas sudamericane, la famosa Casa Bianca, e, pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori gli permette di comprare anche l'altra metà dell'Isola, fino a quel momento appartenuta ai coniugi Inglesi Richard e Emma Collins. Nella grande tenuta, Garibaldi pianta molti alberi e comincia a svolgere una vita da contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli, e molti asini ai quali si divertiva dare il nome dei suoi nemici, tanto che il più recalcitrante viene chiamato col nome del papa Pio nono. Nella sua casa, Garibaldi vive con i figli avuti da Anita, e con quelli che ha da una domestica e dalla terza moglie Francesca Armosino. Nella stanza di Garibaldi, l'orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l'ora della morte dell'eroe, ossia il 2 giugno del 1882, alle ore 18.21, all'età di quasi 75 anni. Nel testamento, una copia del quale è esposta nella Casa Museo sull'isola di Caprera, Garibaldi chiede espressamente la cremazione delle proprie spoglie, desiderio disatteso dato che le sue spoglie vengono imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa. Dal 1887 le fortificazioni passive costruite nell'Arcipelago nel Settecento vengono sostituite da quelle attive, con le loro artiglierie, e vengono costruite sull'isola di Caprera, sui terreni espropriati agli eredi del Generale Garibaldi, delle opere che si fiancheggiavano reciprocamente ed un ridotto, a Stagnali, per l'accasermamento delle milizie mobili, ossia l'Opera Arbuticci o Garibaldi, l'Opera Poggio Ra su inferiore e superiore, l'Opera punta Rossa. Il progresso tecnico nel campo dell'aviazione rende queste Opere vulnerabili ad un attacco aereo, nascono così, tra la prima e la Seconda Guerra Mondiale, le batterie più periferiche, edificate normalmente in calcestruzzo e ricoperte poi da massi di granito. Nell'isola di Caprera, nascono le Batterie Candeo, messa del Cervo, Poggio Baccà, punta Coda, isola del Porco, Batteria di Cala Portese. Arriviamo sull'isolaEffettuiamo ora una visita dell'isola di Caprera, scendendo dall'estremo più a nord ed effettuando il giro dell'isola in senso antiorario. Un ponte diga panoramico detto Passo della Moneta collega l'isola La Maddalena con l'isola di Caprera, nella quale, seguendo per quasi un chilometro la via Indipendenza, si arriva a destinazione portandoci sul promontorio denominato puntarella. 
Seguiamo la costa occidentale verso nord e raggiungiamo la Cala Scaviccio con l'isolotto omonimo Arrivando da La Maddalena con la via Indipendenza, al bivio per il Museo Garibaldino, prendiamo leggermente a sinistra per rimanere sulla via Indipendenza. Dopo trecentocinquanta metri, prendiamo una deviazione sulla sinistra in direzione nord est, la seguiamo per quattrocento metri e poi, di nuovo a sinistra verso ovest, arriviamo alla Cala Scaviccio. Le forme modellate dal vento degli scogli affioranti, che si trova all'interno dell'insenatura di Cala Scaviccio, danno il benvenuto al visitatore dell'isola di Caprera. Non vi è una vera e propria spiaggia di sabbia lungo questo piccolo tratto di costa.
Dopo quarantotto ore di agonia, nel gennaio 2012 un giovane esemplare di Stenella Striata, chiamata con nome scientifico Stenella Coeruleoalba, un mammifero maschio di circa due metri di lunghezza appartenente alla famiglia dei delfini, è morto nelle acque della Cala Scaviccio, dopo aver nuotato nelle acque in prossimità del lato orientale del ponte di Caprera per circa due giorni.
Di fronte alla Cala, un poco più a nord di un altro isolotto senza nome, si trova l'Isolotto di Scaviccio che si affaccia subito sotto il promontorio che separa l'insenatura nella quale si trova la Cala Scaviccio con quella che ospita la Cala Garibaldi. Sull'isolotto Scaviccio vi sono due piccole spiagge di sabbia bianca molto fine. La Cala Garibaldi con il villaggio vacanze del Club Mediterranèe e con la sua spiaggia e gli isolotti degli ItalianiPassata la deviazione per la Cala Scaviccio, dopo altri quattrocento metri, al bivio, si prosegue leggermente sulla sinistra lungo la strada della Cala Garibaldi, e, dopo un chilometro e quattrocento metri, passato il promontorio, si arriva all'insenatura denominata Cala Garibaldi. Di fronte alla Cala Garibaldi si vedono i piccoli Isolotti degli Italiani. Nella Cala Garibaldi si trova l'ampio arenile noto con il nome di Spiaggia di Cala Garibaldi una tra le più grandi nell'isola di Caprera e si trova vicina alla casa dell'eroe dei due Mondi, nella quale è presente anche un piccolo molo di attracco, che è stato usato come attracco privato dal Generale. La spiaggia si presenta con sabbia chiara e sottile, con un mare terso e cristallino che degrada dolcemente dalla riva verso il largo, rendendo la Cala particolarmente adatta alle famiglie con bambini. È incorniciata da voluminose rocce chiare su cui crescono cespugli di macchia mediterranea che creano suggestivi effetti cromatici. La Cala è particolarmente adatta al wind surf e alle immersioni subacquee.
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Nella cala, a ridosso della spiaggia, si trovava il Club Mediterranèe che è stato chiuso per cinque anni dalla regione per una presunta incompatibilità tra la sua presenza e la casa di Garibaldi posta nelle vicinanze, ma per il quale il Tar ha dato, nell'agosto 2012, l'autorizzazione alla riapertura, ma che poi, nel gennaio 2014, è stato chiuso definitivamente. Si trattava del Club che ha rivoluzionato la vita dell'arcipelago, con le prime turiste in bikini e l'assedio dei corteggiatori locali che credevano di vivere in un film. A memoria d'uomo è impossibile trovare in Sardegna un cambiamento tanto radicale dei costumi, come quello provocato, nel 1955, dall'insediamento a Caprera del Village Magique, precursore del successivo Club Mediterranèe. SesSant'anni fa nei tukul, assieme al turismo internazionale, è arrivata anche la liberazione sessuale. Era un clima hawaiano, con tanto di coroncine di fiori, con collanine di palline di plastica colorata il cui valore variava a seconda del loro colore, e che come banconote potevano essere utilizzate sia per versare nella banca del villaggio, sia per acquistare qualunque cosa, al bar o al bureau.
La bella Cala Serena con la sua spiaggiaAlla bella Cala Serena, con la sua spiaggia, si può arrivare a piedi, risalendo dalla spiaggia della Cala Garibaldi, con un sentiero che si muove lungo la costa in direzione nord, e che si percorre per circa quattrocento metri e si arriva all'insenatura denominata Cala Serena. Arrivati alla Cala Serena, prendiamo un sentiero sulla destra che a piedi, in circa venti minuti, ci porta alla Spiaggia di Cala Serena. La spiaggia è caratterizzata da una sabbia bianca e sottile e da un mare cristallino, e, da poco, è stata votata dagli americani come la spiaggia più romantica al mondo. Nella spiaggia di Cala Serena c'è uno spazio di rocce e spiaggette con presenza naturista.
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Il bacino artificiale di Ferracciolo ed il forte detto Opera Arbuticci o GaribaldiLungo la strada per Cala Garibaldi, meno di duecento metri prima di raggiungere la spiaggia di Cala Garibaldi, prendiamo a destra la strada Cala Garibaldi: arbuticci, che porta verso est, e poi, dopo altri quasi duecento metri, ancora a destra, in circa quattrocento metri raggiungiamo il Bacino artificiale di Ferracciolo. Proseguendo per circa un chilometro e seicento metri lungo la strada Cala Garibaldi: arbuticci, prendiamo una deviazione sulla sinistra che, in duecentocinquanta metri, ci porta alla Forte detto Opera Arbuticci o Garibaldi. Dopo la creazione, nel 1861, del Regno d'Italia, dal 1887 le fortificazioni passive vengono sostituite da quelle attive, con le loro artiglierie, e nell'isola di Caprera, sui terreni espropriati agli eredi del Generale Garibaldi, vengono costruite delle opere fortificate per l'accasermamento delle milizie mobili, delle quali il principale è l'Opera Arbuticci o Garibaldi, realizzata per tenere lontano la flotta nemica dalla bocca del canale Moneta, dalla quale si sarebbe potuto danneggiare lo stabilimento di Cala Camicia e la flotta nell'ancoraggio di Santo Stefano. La batteria militare è posizionata sul monte Arbuticci, al capo nord di Caprera, alla quota di 132 metri, ed i suoi resti sono stati dichierati beni di interesse culturale dalla Soprintendenza per i beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro. 
Risalendo lungo la costa troviamo la Cala Caprarese con la sua spiaggiaProseguendo verso nord lungo la costa, si arriva a un fiordo denominato Cala Caprarese così detta perché qui si rifugiavano, in caso di maltempo, i pescatori di corallo, che venivano da Capraia. La Cala è più facilmente raggiungibile via mare, con i natanti privati che è possibile noleggiare dal porto di Palau o da quello della Maddalena. Se ci si vuole arrivare via terra, da dove avevamo imboccato la deviazione per l'Opera Arbucitti, prendiamo verso nord ovest il sentiero per punta Crucitta. Da qui si segue il sentiero che conduce attraverso una pineta ad uno sterrato, dopo circa un chilometro e duecento metri si imbocca un altro sentiero sulla sinistra, sempre in direzione di Punta Crucitta. Lo seguiamo per poco meno di trecento metri, e prendiamo il sentiero sulla sinistra che scende verso la Cala, al centro della quale si trova la Spiaggia di Cala Caprarese. In una insenatura circondata da massi granitici imponenti e da una lussureggiante vegetazione di profumata macchia mediterranea, si trova la Spiaggia di Cala Caprarese composta da tre calette di sabbia bianca sottilesu un mare limpidissimo, circondate da rocce granitiche e macchia mediterranea. La spiaggia non è molto frequentata, i fondali meravigliosi davanti alla spiaggia attraggono l'interesse dei subacquei e di chiunque desideri compiere un'escursione con maschera e boccaglio
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La Cala Napoletana con la sua spiaggiaPercorsa la costa verso nord in senzo antiorario, prima di raggiungere la Punta Galera, si trova all'estremo nord ovest dell'isola la bellissima Cala di Punta Galera più nota come Cala Napoletana. La Cala può essere raggiunta via mare ed il servizio è reso dalle imbarcazioni che portano i turisti in giro per l'arcipelago di La Maddalena. Se ci si vuole arrivare via terra, da dove avevamo imboccato la deviazione per l'Opera Arbucitti, prendiamo verso nord ovest il sentiero per punta Crucitta. Da qui si segue il sentiero che conduce attraverso una pineta ad uno sterrato, dopo circa un chilometro e duecento metri si imbocca un altro sentiero sulla sinistra, sempre in direzione di Punta Crucitta. Lo seguiamo, dopo poco meno di trecento metri evitimo la deviazione per la Cala Caprarese e proseguiamo dritti, fino a trovare dopo altri quattrocento metri la biforcazione successiva, dove è opportuno tenersi sempre sulla stradina di sinistra, con la quale si imbocca il sentiero, a brevi tornanti su terreno sassoso con ampi lastroni granitici, che scende diretto verso la Cala, al centro della quale si trova la Spiaggia di Cala Napoletana. All'interno della Cala di Punta Galera si trova la Spiaggia di Cala Napoletana che si trova a nord ovest ed è formata da due calette in assoluto tra le più belle di tutto l'arcipelago. Cala Napoletana è caratterizzata da un vero e proprio paradiso di sabbia candida e sottile, e da un mare di limpide acque cristalline sui fondali sabbiosi, immerso nella macchia mediterranea. Non essendo di facile accesso, è poco frequentata. Costituisce una meta ideale per gli appassionati di immersioni subacquee o di snorkelling.
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Sopra la Cala si trova la Punta Galera, per poi raggiungere il punto più a nord dell'Isola, ad est rispetto alla punta Galera, che è il promontorio che termina con Punta Crucitta. Lungo la costa occidentale, prima di raggiungere la punta Crucitta, si trovano le Cale di Punta Crucitta raggiungibili solo via mare. Una visita al Compendio Garibaldino Quasi immediatamente dopo l'arrivo sull'isola, dopo il ponte panoramico della Moneta, inizia l'ingresso nella Pineta di Caprera, e diverse segnalazioni conducono alla casa di Giuseppe Garibaldi, che comunque è facilmente raggiungibile seguendo la via Indipendenza. Dopo lo sbarco sull'isola, percorsi trecentocinquanta metri evitiamo la deviazione per la Cala Scaviccio e proseguiamo dritti per settecentocinquanta metri, svoltiamo leggermente a sinistra e, dopo cinquacentocinquanta metri, ci immettiamo sulla via che percorre l'isola da nord a sud. Qui svoltiamo a sinistra e, dopo ottocentocinquanta metri, arriviamo alla frazione Case di Giuseppe Garibaldi (altezza metri 16, distanza 6.9 chilometri da La Maddalena, non è disponibile il numeri di abitanti).
La frazione ospita il cosiddetto Museo nazionale del Compendio Garibaldino la storica tenuta in cui Giuseppe Garibaldi trascorse in assoluta povertà i suoi ultimi anni della sua vita, con la bianca casa oggi trasformata in Museo e gli alberi da lui piantati, divenuti con il tempo la bella pineta di Caprera. Il Compendio Garibaldino costituisce l'insieme degli edifici, dei cimeli e di tutte le pertinenze un tempo proprietà di Garibaldi, ceduti allo Stato Italiano, che nel 1978 ne ha curato il restauro e la ristrutturazione. Giuseppe Garibaldi giunse per la prima volta a Caprera nel 1849, in un momento molto difficile della sua vita, dopo la fine della Repubblica romana per l'intervento della Francia di Napoleone III per la restaurazione delo Stato Pontifico, la morte della sua amata Anita, e l'abbandono dei figli. Arrestato dopo la fuga da Roma, si era deciso di mandarlo esule a Tunisi, ma il Bey non volle accoglierlo e la nave che lo trasportava, comandata dal maddalenino Francesco Millelire, ebbe ordine di sbarcarlo a La Maddalena. Nel 1856, al ritorno dalla sua seconda avventura americana, Garibaldi decise di acquistarvi un terreno e stabilirvisi definitivamente. Ben presto creò a Caprera, una piccola comunità di pastori, mezzadri, fattori e amici, patriarca di una comunità che il pensatore rivoluzionario russo Bakunin, che si recò a visitarlo nel 1864, definì Una vera repubblica democratica e sociale.
La visita inizia dalla stalla, che testimonia la sua passione per la terra. Nell'atrio della bianca casa sono conservate armi e la carrozzella del Generale. Nella camera da letto ci sono la scrivania e la pianola, oltre a ritratti a matita alle pareti. Si può visitare, poi, la camera di Manlio, figlio della prima moglie, la stanza di Clelia, e la cucina. Nella stanza dei cimeli sono raccolti diversi oggetti personali. Nel salotto si trova la sua poltrona in pelle e lo scrittoio leggio regalatogli dalla Regina Margherita di Savoia. Nella cosiddetta Stanza della morte, si trova il letto, rivolto verso la finestra, da cui il Generale poteva scorgere la Corsica. 
Da qui si può scende alla tomba di Garibaldi, ed al piccolo Cimitero nel quale sono sepolte le figlie Rosa e Anita, accanto alle quali riposano Teresita, Francesca Armosino, Clelia e Manlio. Sono presenti all'interno del Compendio anche diverse imbarcazioni, che venivano utilizzate da Garibaldi nelle sue visite ai dintorni. 
Seguendo la costa occidentale verso sud raggiungiamo la frazione Stagnali Torniamo indietro dopo la visita al Compendio Garibaldino, e percorsi, verso sud, circa due chilometri e mezzo, arriviamo alla frazione Stagnali (altezza metri 2, distanza 7.6 chilometri da La Maddalena sul livello del mare, abitanti circa 72), l'unico vero centro abitato dell'isola di Caprera. La frazione si trova affacciata sul Golfo di Stagnali, che si caratterizza, come dice lo stesso nome, per fondali piuttosto bassi e numerosi scogli affioranti. Essa offre un riparo sicuro per le imbarcazioni soprattutto nella sua parte settentrionale ed è dotata di un piccolo porticciolo, costruito per scopi militari per le guarnigioni sull'isola e oggi utilizzato sia dai pescatori sia dai diportisti.
Nel borgo di Stagnali, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, vengono edificati i Baraccamenti Militari agli Stagnali un grande insediamento realizzato dal Ministero della Guerra, ramo Marina, utilizzato come caserma, che ospita anche la terza Compagnia Bersaglieri. In alcuni padiglioni di quelli che sono gli ex Baraccamenti Militari, sulla strada che parte dalla chiesa della Madonna della Pace e muove verso sinistra, si trova il Centro di educazione Ambientale del parco di La Maddalena, che comprende un Laboratorio Mineralogico e Geologico, costituito da due grandi sale espositive con circa 300 campioni di rocce, sabbie di spiaggia, minerali, fossili provenienti da numerose località dell'isola di Caprera, tra i quali vi sono esposti giganteschi gruppi di cristalli di quarzo affumicato o quarzo fume, di sino a 150 chili di peso e 65 centimetri di lunghezza, descritti nelle pagine di importanti riviste italiane e straniere, provenienti da punta Crucitta, nel settore nord orientale dell'Isola. Il Centro di educazione Ambientale del parco di La Maddalena comprende anche il Centro Documentazione Aree Protette del Mediterraneo, il Museo del Mare e il Centro Ricerca Delfini, presso il quale è possibile organizzare delle escursioni finalizzate alla contemplazione dei delfini, meravigliosi animali marini che frequentano le acque splendenti del parco. 
La chiesa della Madonna della Pace che è la cappella del borgo di Stagnali Attualmente, negli edifici degli ex Baraccamenti Militari di Stagnali, lungo la strada che porta verso il mare, si trova la Chiesa della Madonna della Pace che è la cappella del borgo di Stagnali ed è l'unica cappella dell'isola di Caprera. Nel lontano 1951, con l'aiuto di numerosi abitanti del luogo, è stato adattato a cappella un vecchio capannone militare, nel quale all'inizio si celebrava messa durante l'estate, a Natale e a Pasqua e, dal 1964, tutte le domeniche. Negli anni settanta lo spopolamento del borgo ha comportato la diminuzione della regolarità delle funzioni religiose, e la cappella è stata per alcuni anni abbandonata, finche, nel 1998, un gruppo di volenterosi ha proceduto ad una completa ristrutturazione dell'edificio. Oggi l'altare è in conci di granito, mentre l'affresco retrostante è opera del pittore isolano Giovanni Battista Piras, e raffigura la Madonna della Pace che veglia sul piccolo borgo. Il piccolo presbitero è delimitato da due affreschi di Alfredo Novelli, raffiguranti la Bibbia ed il Sacro Cuore, che risalgono al 1998. L'otto settembre presso questa chiesa si svolge la Festa della Madonna della Pace, e nell'occasione si svolge anche la Sagra delle Cozze.
Proseguendo dopo la Batteria di Poggio Baccà e la Cala Baccà raggiungiamo il punto più a sud dell'IsolaUna strada percorre tutto questo lato meridionale dell'Isola, partendo da Stagnali, diretta verso sud porta all'insenatura di Porto Palma che vedremo più avanti, poi costeggia l'insenatura verso ovest e porta all'istmo che collega con un isolotto situato nel punto più sud occidentale dell'Isola, per arrivare fino a Punta Coda di Sardegna, dove oggi si trova la sede del Centro Velico Caprera. Da Stagnali, uscendo dalla zona dei casermaggi per la strada che porta a Punta Coda di Sardegna, percorso un centinaio di metri sulla destra c 'e un grande spiazzo bordato, a sud, da una piccola pineta. Prendiamo sulla sinistra, ossia verso ovest, un sentiero, dopo un centinaio di metri prendiamo una deviazione sulla sinistra, e, in circa quattrocento metri, ci porta ai resti della Batteria di Poggio Baccà una batteria antiaerea dalla quale si domina Porto Palma a sud, Stagnali a nord, e il canale che separa Santo Stefano da Caprera verso ponente. Dietro la grande caserma, in discreto stato, si trovano altri casolari e le postazioni antiaeree, collegate da camminamenti in caverna.
Passato il promontorio che chiude verso sud il golfo di Stagnali, di fronte al quale si trova l'Isola di Stagnali, proseguendo lungo la costa occidentale verso sud, incontriamo molto più avanti la bella e stretta Cala Baccà situata in un'ampia insenatura. La Cala Baccà e raggiungibile soprattutto via mare, ma ci si può arrivare anche via terra, proseguendo per la strada che porta a Punta Coda di Sardegna, dopo poco più di ottocento metri si trova un sentiero sulla destra, ossia una mulattiera abbastanza agevole, che conduce alla Cala.
Il Centro Velico Caprera che si trova a punta Coda di Sardegna ed opera nel golfo di Porto Palma Proseguendo verso sud, la Cala Baccà è chiusa dalla Punta Coda di Sardegna, nella quale si trovano i resti della Batteria di Punta Coda nei cui ambienti è stato realizzato il Centro Velico Caprera. Segue verso sud un'insenatura che termina a ovest con la Punta Fico, passata la quale, ad est, si apre il Golfo di Porto Palma. La strada che si muove alle spalle del borgo di Stagnali verso sud, costeggia, come abbiamo detto, l'insenatura di Porto Palma fino ad arrivare, dopo due chilometri e seicento metri, nei pressi della Punta Coda di Sardegna.
Dove la strada arriva all'insenatura di Porto Palma, sui resti della Batteria di Punta Coda, è stato realizzato il Centro Velico Caprera della lega Navale Italiana, la prestigiosa Scuola di vela conosciuta in tutto il mondo, che è la più antica Scuola di vela italiana, e, ad oggi, la più grande del Mediterraneo, seconda in Europa a quella dei Glenans, la più grande Scuola velica francese. Istituito nel 1967 con sede legale a La Maddalena e base operativa situata presso l'isola di Caprera, il Centro Velico è una Scuola dove si impara ad affrontare la vita in mare in modo semplice e diretto. La vita al Centro è, infatti, organizzata come la vita a bordo. Sino dalla sua fondazione nel 1967, il Centro Velico ha accolto un numero complessivo di oltre 100.000 allievi, è un'associazione senza fini di lucro, ed è un membro dell'ISSA, ossia dell'International Sailing School Association.
La base è divisa in tre insediamenti. A Punta Coda si trova l'insediamento dove alloggiano gli allievi dei Corsi Iniziazione Quindicinale e Settimanale su deriva, e qui sorgono edifici militari adibiti a camerate, aule di lezione, mensa e servizi. La seconda base, ossia l'insedaimento Perfezionamento, è situata ottocento metri prima di raggiungere il Centro Velico, ed ospita gli allievi dei Corsi di Deriva Avanzata e HP. La terza base si trova nella sponda ovest del Golfo di Porto Palma, un chilometro prima della seconda base, e si tratta dell'insediamento Precrociera, destinato agli allievi dei Corsi Precrociera ed Iniziazione su Cabinati. Sono inoltre presenti una carpenteria per la manutenzione delle barche, una veleria ed un'officina meccanica. 
Nell'ampio golfo di Porto Palma si svolgono le esercitazioni degli allievi del Centro Velico Caprera. Sul lato orientale si trovano le strutture dell'insediamento Perfezionamento, sul lato nord ovest l'insediamento Precrociera, mentre a nord si trova la struttura abbandonata del grande cantiera nautico, con i suoi due moli di attracco. Lungo il lato orientale del golfo di Porto Palma troviamo la spiaggetta a Porto Palma e la spiaggia dei CaniPresa da Stagnali la strada che si dirige verso sud est, in direzione di Punta Rossa, dopo quattrocento metri arriviamo a un incrocio di più strade. Proseguiamo dritti seguendo il cartello che indica la Spiaggia del relitto, seguiamo la strada per altri quattrocento metri, e troviamo sulla destra un sentiero che si dirige verso il mare, e che, in circa duecento metri, ci porta a vedere sulla sinistra la Spiaggetta di Porto Palma. Nel lato nord est dell'insenatura di Porto Palma si trova una piccola spiaggia, chiamata Spiaggetta a Porto Palma. Che si trova in una insenatura circondata dalla macchia mediterranea, vicina alla strutture del Centro Velico. Sulla spiaggetta, prevalentemente ghiaiosa, si trovano massi e scogli, che chiudono l'insenatura ai due lati e si spingono fino nel mare, che si presenta come limpido e cristallino.
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Proseguendo in direzione sud per altri settecento metri, troviamo una deviazione sulla destra che ci porta, a ridosso del promontorio che chiude a sud est l'insenatura del golfo di Porto Palma, alla cosiddetta Spiaggia dei Cani. Più a sud si trova la Spiaggia dei Cani una delle poche spiagge in Sardegna dedicata ai cani. In una cornice ambientale da favola, pagando la misera cifra di pochi euro, è possibile non solo prendere il solo col proprio cane in uno spazio di otto metri quadri, ma anche avere una ciotola per l'acqua, un sacchetto per le deiezioni, un ombrellone, la possibilità di farsi una bella doccia prima di andare Via, ed anche un veterinario sempre a disposizione. Le postazioni sono solo dieci, e sono attive dalle 9 alle 19, da metà giugno a metà settembre.
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Di fronte alla punta del Fico si trova la spiaggia di Porto Palma e più avanti La Caletta a Porto PalmaPercorsi altri circa duecento metri, passato il promontorio che chiude ad est l'insenatura di Porto Palma, si trova sulla destra lo spazio per il parcheggio, dal quale parte una deviazione sulla destra che, in centocinquanta metri, ci porta a vedere sulla destra la più ampia ed accogliente Spiaggia di Porto Palma. Ad essa si arriva anche trecentocinquanta metri più avanti, dove si trova un altra area di parcheggio, e da questa parte un sentiero verso ovest che ci porta in duecento metri alla spiaggia. La Spiaggia di Porto Palma molto più ampia ed accogliente della altre spiaggette che la precedono, è situata nella parte meridionale dell'Isola, tra il borgo di Stagnali e la Spiaggia dei Due Mari, che vedremo più avanti. È una spiaggia, prevalentemente ghiaiosa, che offre acque trasparenti e limpide, con sul retro abbondante macchia mediterranea, e che è l'ideale per chi vuole godersi il sole e fare un bagno in totale relax.
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Dal secondo ingresso alla Spiaggia di Porto Palma, parte anche un sentiero verso sud est che ci conduce alla Caletta a Porto Palma. Ad essa si arriva anche proseguendo lungo la strada che ora si dirige verso est, percorsi circa centocinquanta metri, troviamo alla destra della strada un altro spazio per il parcheggio, dal quale parte un sentiero che si dirige verso sud ovest. La caletta di Porto Palma è una stretta baia, che si trova proprio sotto la strada che porta alla Spiaggia dei Due Mari, circondata da alte scogliere sovrastate da bella macchia mediterranea. La caletta ospita al suo interno la Spiaggetta della Caletta a Porto Palma una piccola spiaggetta di forma triangolare. La spiaggetta è prevalentemente ghiaiosa, e si affaccia su un mare limpido e cristallino.
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Proseguendo verso la punta Rossa troviamo alla destra della strada la spiaggia dei Due MariContinuando sulla sterrata, dopo Porto Palma raggiungiamo, a circa tre chilometri da Stagnali, un esile istmo, che si protende verso sud fino alla Punta Rossa, e rappresenta l'estrema punta meridionale di Caprera, costituita da scisti e che ne costituisce quindi la parte più antica. Persorsi circa trecento metri dal secondo ingresso alla Caletta d Porto Palma, ai due lati della strada si trovano tre spiaggette, nel loro insieme chiamate le Spiagge dei Due Mari, riconoscibili per il fatto che il mare è sia sul lato destro, ossia sul lato occidentale, dove si trova una spiaggia piccolina, che su quello sinistro, ossia verso oriente, dove si trovano due spiagge molto più grandi, collegate tra di loro, affacciate sull'insenatura denominata Cala Portese con la sua spiaggia, che descriveremo più avanti. Sulla destra della strada si trova un primo arenile, di sabbia candidissima, che non ha nome e quindi viene identificato come Spiaggia Due Mari che si trova appunto alla destra della strada, scendendo verso la punta Rossa. La spiaggia dei Due Mari vera è propria, è quella più piccola, caratterizzata da un sottile lembo di arenile con sabbia ambrata e qualche masso, il mare ha un fondale basso e prevalentemente sabbioso.
La spiaggia dei Due Mari a Caprera è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell'Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.
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Le spiagge sono servite dal servizio di autobus che le collega al centro de La Maddalena, ed alla fermata degli autobus la strada asfaltata si interrompe, e si continua con quella in terra battuta. Lungo la strada per la punta Rossa si trova alla destra della strada la piccola spiaggia di Punta RossaArrivati in prossimità della spiaggia dei Due Mari, la strada asfaltata termina. Si deve proseguire per circa un chilometro e trecento metri, fino ad arrivare ad un rettilineo cieco, che termina di fronte al cancello di Punta Rossa. Dal cancello, dove lasciamo la macchina e da dove procediamo a piedi verso est, alla destra della strada si trova la piccola Spiaggia di Punta Rossa, che si trova proprio sotto i resti della stazione Torpedini di Punta Rossa, mentre un breve sentiero sulla sinistra porta sulla costa verso oriente, all'insenatura denominata Cala Andreani con la sua spiaggia, che descriveremo più avanti. Viene chiamata Spiaggia di Punta Rossa una piccola spiaggia che si presenta come una piccola distesa di sabbia di colore grigio chiarissimo, con la presenza di qualche masso ed una forma a doppia insenatura. Si affaccia in un mare cristallino dal colore tra l'azzurro ed il verde. Ha un fondale caratterizzato dalla presenza di ciottoli e massi nella parte iniziale, con scogli affioranti dal mare. Non risulta mai affollata, e non sono presenti servizi su questa spiaggia.
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Proseguendo verso sud arriviamo alla punta Rossa dove si trova l'Opera punta RossaSi percorre tutta la strada sterrata verso sud, fino al rettilineo cieco che si conclude con il cancello dell'area della Punta Rossa dove lasciamo la macchina e da dove procediamo verso sud a piedi. La zona marina di fronte alla punta Rossa è un'area a massima tutela ambientale, la strada è interdetta al traffico, ed il provvedimento di chiusura è atto a garantire la tutela dell'habitat dunale intorno all'area oltre all'incolumità dei visitatori in caso di incendi. Da questo punto si deve proseguire a piedi oltrepassando il cancello fino ad arrivare alla batteria militare, da cui si può godere di un panorama unico. Procedendo verso la punta Rossa, la strada prosegue per circa ottocento metri ed alla sua destra si può visitare la Batteria militare e la stazione torpedini di Punta Rossa, costruite tra la prima e la Seconda Guerra Mondiale, comunemente chiamate Opera di Punta Rossa il cui scopo era di costituire una batteria di sbarramento. Dal primo cancello, risalendo la scala a sinistra, si trovano due enormi cannoniere. Da qui si può ridiscendere e andare nella seconda sezione della fortezza, dove si trovano piazzole per cannoni.Una cupola in acciaio non corazzata che funge da osservatorio svetta nel punto più alto della fortificazione. Negli interni si possono trovare ancora alcune scritte ben conservate, altre purtroppo sono state distrutte dai visitatori. Prima di raggiungere la batteria ci sono caserme, il parco delle armi subacquee, magazzini fulmicotoni e magazzini a polvere, tutte murate. 
L'isola del Porco con la Batteria dell'isola del Porco Circa cinquecento metri ad ovest di Punta Rossa troviamo l'Isola del Porco completamente granitica, ricoperta da rada vegetazione, che vanta un perimetro costiero vario e movimentato, lungo il quale si aprono diverse insenature, e nel settore sud-orientale si trova un molo in muratura, disposta proprio di fronte a punta Rossa, che consente l'attracco a piccole imbarcazioni.
Nell'isola sono presenti le fortificazioni militari denominate Batteria isola del Porco dato che l'isola ospitava, durante la Seconda Guerra Mondiale, la batteria antiaerea Del Grosso, nonche il casotto di osservazione per le ostruzioni subacquee. Si approda facilmente alla banchina del molo in muratura, dalla quale una stradina attraversa l'isola costeggiando gli edifici militari. C'è anche una stazione di vedetta con telemetro, varie casermette per truppa, cucine, riserve munizioni, cisterna. C'è un deposito munizioni esterno ed uno in caverna. Purtroppo il sito è soggetto a molteplici esercitazioni militari e quindi l'area è molto sporca e in rovina. Sul lato orientale del promontorio della punta Rossa ai trova la Cala Andreani con la sua bella spiaggiaTorniamo indietro lungo la strada che ci ha portato alla punta Rossa, superato il cancello proseguiamo fino a dove si trova alla sinistra della strada la Spiaggia di Punta Rossa. Da questo punto si deve proseguire a piedi per un piccolo sentiero sulla destra che, dopo pochi passi, ci conduce alla splendida insenatura denominata Cala Andreani con la sua spiaggia. All'estremo sud, sul lato orientale, si apre la splendida Cala Andreani, al centro della quale si trova la Spiaggia di Cala Andreani la più meridionale dell'isola di Caprera. Si tratta di una splendida spiaggia, una delle più belle dell'Isola, nella quale, circondati da una natura incontaminata, si può godere di una sabbia bianchissima, e che si affaccia su un mare limpido e cristallino.
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Più a nord la spiaggia del relittoTorniamo indietro fino al cancello di Punta Rossa, dove possiamo riprendere la macchina e, dopo circa trecento metri, svoltiamo subito sulla sinistra, e, dopo circa cinquecento metri, arriviamo ad uno spiazzo dove parcheggiamo, e da dove proseguiamo a piedi, per raggiungere la Spiaggia del relitto. In pochi metri arriviamo alla Spiaggia del relitto oltre che dalla sua sabbia bianca e fine, che si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo. È probabilmente la spiaggia più famosa di Caprera e sicuramente tra le più belle dell'arcipelago, con la suggestione dei resti di un'imbarcazione naufragata, viene, infatti, chiamata spiaggia del relitto dato che è caratterizzata dalla presenza, sulla riva, dello scheletro dal motoveliero Trebbo, proveniente da Savona e diretto a Cagliari, con un carico di Cinquecento tonnellatedi carbon fossile, affondato dopo un incendio scoppiato a bordo il 22 luglio 1922 all'altezza dell'isola delle Biscie a sud di Caprera, e poi trascinato fino a quell'arenile. È suggestivo fare il bagno vicino a questi resti in un mare trasparente dal fondale sabbioso attorniati da una vegetazione ricca di macchia mediterranea. La spiaggia è molto affollata in alta stagione.
La spiaggia del relitto a Caprera è stata insignita anche per il 2018 della Bandiera Blu della Federazione Europea dell'Ambiente, che celebra non solo le migliori spiagge del nostro paese, ma anche quelle con i maggiori servizi sul territorio. Obiettivo principale del programma Bandiera Blu è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale.
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Di fronte alla spiaggia del relitto, circa duecento metri ad est di Punta Rossa, si trova l'Isola della Pecora costituita da scisti, ossia della roccia dalla quale è formato tutto il promontorio di Punta Rossa. La Batteria di Cala PorteseDalla strada che ci ha portato alla spiaggia del relitto, Trecento prima di arrivare a questa spiaggia, una deviazione sulla sinistra ci porta a una strada che percorre tutta l'Isola Rossa. Sulla sinistra della strada, all'interno del promontorio che separa la spiaggia del relitto dalla Cala Portese si trovano le fortificazioni militari denominate Batteria di Cala Portese. Si tratta di una vedetta formata da varie casermette inglobate in una fittissima e invalicabile vegetazione. Altre caserme chiamate Case Bianche sono proprio sulla strada carrozzabile e sono state murate in modo che i turisti non usino le strutture come immondizzaio. Proseguendo verso nord di fronte alla spiaggia dei Due Mari si trova la spiaggia di Cala PorteseProseguiamo lungo la strada sterrata che ci ha portati a punta Rossa, dopo circa un chilometro dalla deviazione per la spiaggia del relitto, torniamo all'altezza della Spiaggia dei Due Mari. Sul lato sinistro, ossia sul lato occidentale, si trova la spiaggia piccolina denominata appunto Spiaggia dei Due Mari, cha abbiamo già visto, mentre su quello destro, ossia verso oriente, si trova la splendida insenatura denominata Cala Portese. La Spiaggia di Cala Portese di dimensioni nettamente più grandi, si posiziona al centro della Cala Portese ed è costituita da due spiagge molto più grandi, collegate tra di loro e separate da un promontorio granitico. La spiaggia è caratterizzata da una distesa di sabbia bianca, compatta e finissima, circondata da una florida macchia mediterranea, bagnata da un mare cristallino con un fondale basso e sabbioso, di un bellissimo colore cangiante tra il verde smeraldo e l'azzurro. Risulta essere una bellissima piscina naturale, tranquilla ed immersa nel verde che circonda questa grande ed affascinante cala. Sulla spiaggia più ampia, a sinistra, è presente un punto ristoro con la possibilità di noleggiare lettini, ombrelloni e sdraio. La spiaggia di Cala Portese è molto affollata in alta stagione.
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Qusta spiaggia, come quella dei due mari che si trova all'altro lato della strada, sono servite dal servizio di autobus che le collega al centro de La Maddalena. Da Stagnali risalendo la costa orientale dell'isola arriviamo alle Opere di Portu RasuTornati a Stagnali, prendiamo la strada che risale la costa orientale dell'Isola, passando all'interno. Nella parte orientale dell'Isola, dopo poco meno di un chilometro e mezzo troviamo il Poggio Rasu, con due fortificazioni militari edificate costruite tra il 1886 ed il 1888 a scopo di difesa, di munizionamento e di ricovero, ed abbandonate dopo la Seconda Guerra Mondiale. La prima è chiamata Opera di Portu Ra su Inferiore situata al lato destro della strada, formata da due batterie, l'una costituita dalle piazzuole, da un terrapieno basso con traverse casematte per le loro munizioni e da un attiguo ricovero per il presidio, e la seconda costituita parimenti dalle piazzuole, da un terrapieno basso, e da una traversa per le munizioni. La seconda fortificazione mlitare è chiamata Opera di Portu Ra su Superiore alla quale si arriva con una stradicciola che porta più ad est, ha per scopo quello di battere il largo davanti allo sbarramento di Levante. 
Nei pressi di Portu Ra su arriviamo alla Cala Gavetta detta anche Cala BrigantinaNei pressi del Poggio Rasu, possiamo prendere a piedi dalla fortificazione di Poggio Rasu, dopo una cinquantina di metri, il sentiero che sale verso nord est, che in circa ottocento metri ci porta fino alla stretta Cala Gavetta, che viene chiamata anche Cala Brigantina, il cui particolare nome fa riferimento alle frequenti scorribande dei pirati che avvenivano nella zona.  All'interno della Cala Brigantina si apre la Spiaggia di Cala Gavetta o Cala Brigantina. Questa spiaggia, dalla sabbia molto bianca e sottile, è formata da due calette, una più grande ed una più piccolina leggermente distaccata sulla sua sinistra. Per poter godere del suo mare limpido e trasparente, la spiaggia è raggiungibile soprattutto via mare, per mezzo delle imbarcazioni che portano i turisti in giro per l’arcipelago di La Maddalena.
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Risalendo verso nord troviamo la Batteria di Punta Teialone Proseguendo lungo la strada che percorre la costa orientale dell'isola per ottocentocinquanta metri, finche la strada si immette in una trasversale, che prendiamo verso destra, in direzione di Punta Crucitta. La prendiamo verso destra e la seguiamo per un chilometro e duecento metri, dove troviamo una deviazione lungo una sterrata sulla destra che, procedendo verso sud ovest, sale a mezza costa e prosegue passando ai piedi del monte Telaione, la vetta più alta dell'arcipelago con i suoi 212 metri di altezza dal livello del mare, in un panorama assolutamente incredibile. Da qui arriviamo ai resti della fortificazione militare chiamata Batteria di Punta Teialone costituita da una stazione di vedetta e dal comando di tutte le batterie del gruppo est dell'Isola. L'edificio che occupava la sommità oggi ospita un sistema di rilevamento antincendio.
Ancora più a nord muovendoci verso la costa orientale arriviamo alla Batteria Cadeo Seguendo la strada che risale la costa orientale dell'Isola, dopo circa un chilometro e mezzo si posteggia l'auto in un piccolo spazio, dove un consunto cartello in legno indica il sentiero per Cala Coticcio, raggiungibile in circa due chilometri di percorso abbastanza disagevole. É un sentiero sulla destra segnalato, ma difficile da trovare, che scende verso sud est e conduce, dopo tre quarti d'ora di cammino, alla fortificazione militare denominata Batteria Candeo che si trova alla sinistra del sentiero. Le postazioni si trovano in due collinette costruite in calcestruzzo e ricoperte di massi di granito naturale, che si mimetizzano perfettamente nell'ambiente circostante, ed alla base una galleria a chiocciola, con piccole feritoie che si affacciano sul mare, conduce fino alla piattaforma che ospitava le mitragliere. La Batteria Candeo risale al ventesimo secolo, ed il suo scopo era la protezione antinave. La batteria è stata intitolata al capitano di fregata Antonio Candeo, medaglia d’argento al valore.
La spiaggia di Cala CoticcioProseguendo lungo il sentiero ancora verso sud est, dopo aver superato la Batteria Candeo, lo seguiamo per un'altro quarto d'ora ed arriviamo sulla costa, dove raggiungiamo l'incantevole Cala Coticcio, che, come abbiamo detto, è raggiungibile in modo molto disagevole via terra, ma più facilmente raggiungibile via mare. Al centro della Cala si trova la Spiaggia di Cala Coticcio. All'interno della baia si trova la Spiaggia di Cala Coticcio chiamata anche Cala Tahiti, Caratterizzata da una insolita forma a doppio seno, più facilmente raggiungibile via mare, e ad ovest la Spiaggetta di Cala Coticcio, situata in un'altra insenatura della baia. È una delle spiagge più suggestive dell'arcipelago e della Sardegna, presso un'insenatura formata da graniti rosa di bellezza indescrivibile, con un arenile di sabbia bianca e fine, affacciata su un mare verde azzurro, poco profondo. La spiaggia di Cala Coticcio è raggiungibile soprattutto via mare, ed è molto affollata di barche e barconi in alta stagione, salvo diverse determinazioni protezionistiche effettuata dall'Ente parco. 
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Da qui la costa prosegue quasi dritta fino al promontorio di punta Coticcio, al centro della costa orientale. A circa un miglio e mezzo al largo della punta sorgono gli Isolotti dei Monaci chiamati anche gli Sperduti di Caprera fatti di schisti, aridi, bassi e quasi privi di vegetazione. Passato il forte Arbuticci arriviamo alla Batteria messa del CervoTornati sulla strada che risale la costa orientale, dopo quattrocento metri troviamo sulla sinistra un sentiero che ci porta al Forte detto Opera Arbuticci o Garibaldi, situato sulla strada interna tra la batteria Candeo e la casa di Garibaldi, che abbiamo già visitato e descritto all'inizio della nostra visita dell'isola di Caprera. Proseguendo per altri quattrocentocinquanta metri, raggiungiamo i resti della Batteria messa del Cervo situata su un pianoro, sul quale si trovano caserma, opere in caverna per ricovero munizioni e diverse postazioni. La Batteria è ben mimetizzata nelle rocce di granito, è difficile individuarne le parti che la compongono, ed è caratterizzata dal colore rossastro del granito chiamato, localmente, Scarracciano. Ritornati al pianoro, risalendo invece a destra si arriva a un lungo edificio addossato alla parte rocciosa che lo nasconde alla vista del mare, detto la Casa di Casulla, dal nome del custode che la abitava fino a qualche decina di anni fa, che da sulla Batteria Candeo, e ad un osservatorio. La costa settentrionale dell'isola di CapreraSulla costa settentrionale dell'isola di Caprera, l'accesso alle varie cale è possibile quasi esclusivamente via mare, e solo alcuni sentieri difficoltosi partono dal forte Arbuticci per raggiungere il mare verso nord. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, dopo avere visitato l'isola de La Maddalena e Caprera, ci recheremo a visitare le altre isole dell'arcipelago de La Maddalena. Vedremo l'isola di Santo Stefano e Spargi ci recheremo poi a Budelli Razzoli e Santa Maria. Vedremo anche gli altri isolotti dell'arcipelago. |