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Castiadas con la sua costiera che ci porta verso la Costa Rei e con il grande Nuraghe di S’Omu e S’Orcu


In questa tappa del nostro viaggio entreremo nel Sarrabus, e, da Villasimius, ci recheremo a Castiadas. Dopo aver visto il paese, visiteremo la sua costiera che comprende Cala Pira, Cala Sinzias, le spiagge di San Pietro e di Santa Giusta. Proseguiremo per arrivare infine all’insediamento turistico della Costa Rei, che si trova parte in territorio di Castiadas ma soprattutto in quello di Muravera.

Il Sarrabus nella Regione storica del Sarrabus-Gerrei

Il Sarrabus-GerreiIl Sarrabus-Gerrei è la Regione storica della Sardegna sud orientale che anticamente, come territorio, apparteneva al Giudicato di Càralis, alle Curatorie di Sarrabus, Colostrai e Gerrei. Il Sarrabus-Gerrei viene distinto nei due territori del Gerrei all’interno, caratterizzato dalla pastorizia, e del Sarrabus, verso la costa e verso sud, agricolo e turistico. Il territorio del Sarrabus confina a nord con il Salto di Quirra e il massiccio del Cardiga, a ovest con il Gerrei, a est con il mar Tirreno a sud con il massiccio di Sette Fratelli, il monte Arbu, il monte Minniminni e Capo Carbonara. I comuni del territorio del Sarrabus sono Burcei, Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius. Burcei si trova ai confini del Campidano di Cagliari con il Sarrabus, per cui da alcuni viene indicato come appartenente alla prima Regione ma noi preferiamo attribuirlo alla seconda. Il territorio è occupato da punte come il massiccio dei Sette Fratelli, dalle quali si arriva rapidamente, attraverso valli boschive, a quote al livello del mare o con scarpate scoscese o con spiagge, stagni, piccole pianure alluvionali nelle quali si incontrano anche numerosi stagni di varia grandezza tra i quali il più importante è quello di Colostrai.

In viaggio verso Castiadas

Da Villasimius prendiamo la SP19 che, in 14 chilometri, ci porta, dal Campidano di Cagliari, al paese di Castiadas, che si trova nel Sarrabu, che fa parte della Regione storica del Sarrabus-Gerrei.

Il comune chiamato Castiadas

Castiadas-Veduta dell’abitatoCastiadas-Stemma del comuneIl comune di Castiadas (altezza metri 168 sul livello del mare, abitanti 1.651 al 31 dicembre 2021) appartiene al Sarrabus, ed è situato nella parte centrale della Provincia di Cagliari, a sud est dell’altopiano Anglona, fra le valli del rio Canneddu e del rio Alideru. Nato come comune autonomo nel 1986, è raggiungibile dalla SS132 di Ozieri, il cui tracciato ne attraversa il territorio. Quello di Castiadas è un comune sparso nel quale, oltre al comune principale chiamato Castiadas Centrale, sono presenti le cinque sue frazioni principali, che sono San Pietro, la Centrale, Olia Speciosa nella quale ha la sua sede il Municipio del comune, Camisa, ed Annunziata. In ciascuna delle frazioni principali è presente una chiesa. Ed, oltre a queste principali, sono presenti numerose altre frazioni minori. Il paese è conosciuto per il suo mare incontaminato ed i suoi monti ricchi di vegetazione e di coltivazioni agricole, ed il suo territorio, classificato di collina, comprendente l’area dello stagno di Santa Giusta, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate.

Origine del nome

Il nome del paese, che nella dizione dialettale si presenta come Zaramònte, riflette la sua collocazione Sopra una collina, da cui si gode un bell’orizzonte.

La sua economia

L’agricoltura, la principale fonte di reddito dell’economia locale, è caratterizzata dalla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta. Presente anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. La modesta realtà industriale si basa su aziende che operano nei comparti lattiero caseario, alimentare, edile e della lavorazione di mobili. A livello artigianale si producono tappeti con la tecnica A pibiones, ossia a grani, in lana sarda con ordito in cotone. Si segnala, inoltre, l’attività di comporre ancora le poesie in lingua sarda. Le bellezze naturalistiche che lo circondano ed i numerosi resti archeologici visitabili nei suoi dintorni, la rendono meta di un discreto flusso di visitatori cui è offerta anche la possibilità di degustare i prelibati formaggi tipici.

Brevi cenni storici

Il territorio dove sorge Castiadas è stato abitato sin dai tempi preistorici. Nel Medioevo è divenuto parte della curatoria dell’Anglona, fino a che, con la morte di Adelasia Torres, il suo insediamento è stato governato dai Doria che hanno deciso di fortificarlo, facendovi costruire un Castello. È stato coinvolto nella guerra tra gli Aragonesi, i giudici di Arborea e Brancaleone Doria, fino a che, nel 1448, successivamente alla sconfitta di Nicolò Doria, è divenuto possedimento aragonese. Ceduta dagli Argonesi in feudo alla famiglia dei Pimentel, principi di Anglona, è successivamente passata sotto il governo dei Tellez-Giron d’Alcantara. L’11 agosto del 1875 sono sbarcati sulla vicina spiaggia di Cala Sinzias trenta detenuti e sette agenti di custodia della casa penale di San Bartolomeo di Cagliari, che dovevano eseguire opere di bonifica idraulica ed agraria della campagna, rimasta incolta e disabitata dall’età aragonese a causa della malaria e delle frequenti epidemie di peste. La colonia penale, con la direzione, le prigioni, la caserma delle guardie, il presidio militare, le strutture di servizio e l’infermeria, è sorta su una collinetta di nome Praidis, tra due fiumicelli. Col tempo è stata realizzata un fitta rete di strade e infrastrutture, e sono state bonificate le aree dove dovevano sorgere i dieci distaccamenti della colonia, secondo un’organizzazione produttiva di tipo autarchico, che non escludeva però la commercializzazione dei prodotti. La Colonia Penale è stata tenuta attiva fino al 1953, e ad essa si devono in parte i grandi lavori di bonifica agricola della pianura. È in base ad essi che oggi sono presenti abbondanti produzioni viticole, ortofrutticole, e l’allevamento. Nel 1986 viene costituito il comune di Castiadas, ottenuto separando parte del territorio del comune di Muravera, parte di quello di San Vito, e parte di quello di Villaputzu. Nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Castiadas

A Castiadas è attiva, come gruppo folk, l’Associazione Pro Loco di Castiadas, i cui componenti si esibiscono nelle principali feste e sagre che si svolgono nel comune ed anche in altre località. Due sono gli appuntamenti con le celebrazioni religiose, in occasione delle quali accorrono numerosi fedeli anche dai comuni limitrofi. Si tratta della Festa di San Giovanni Battista, l’ultima domenica di giugno; della Festa in onore della Madonna del Carmine, che si tiene il 16 luglio; mentre il patrono, San Matteo, si festeggia il 21 settembre.

Visita del centro di Castiadas

L’abitato, che non mostra segni di crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle località collinari. La sede del Municipio di Castiadas non si trova nel centro abitato, ma si trova nella sua frazione Olia Speciosa, distante circa sette chilometri e mezzo.

La ex Colonia Penale di Castiadas

Nel centro di Castiadas, si trova il vasto edificio delle Ex Colonia Penale di Castiadas costruita nel 1877. Si presenta con una gradevole forma architettonica, grazie soprattutto all’uso della pietra a vista. Nell’ala della direzione dell’ex Colonia Penale è stato realizzato il Museo del Territorio, che documenta la storia del carcere. È strutturato su due piani, il piano terra con due corridoi, ed il primo piano con un corridoio e terrazzo. Una decina di stanze si affacciano sul corridoio. Alcuni ambienti presentano arredamenti della tradizione locale, vestiario, sculture e dipinti. Oltre alla direzione, sono visitabili le celle di massima punizione e la villa del direttore. La parte più significativa è rappresentata dalle foto e dai video delle carceri e delle celle dei carcerati.

La chiesa di San Basilide

Sempre in centro, è possibile visitare la chiesa di San Basilide o Santu Basilide che si trova all’interno del grande parco San Basilide, in località Castiadas centrale. La chiesa si trova lungo la strada provinciale SP20 di fronte all’edificio centrale della ex Colonia Penale. La chiesa di San Basilide è stata costruita come chiesa della ex Colonia Penale di Castiadas alla fine del xix secolo. È una piccola chiesa campestre ed ha la possibilità di accogliere circa 75 persone. Il Santo Basilide era un semplice soldato romano che fu decapitato all’incirca nell’anno 202 dopo Cristo perché cristiano. San Basilide è anche il patrono del corpo di polizia penitenziaria. La struttura della chiesa è ad un’unica navata ed ha mantenuto la sua conformazione originaria. Sul portone si può notare una vetrata con la raffigurazione del Santo Basilide con la croce simbolo della sua conversione al Cristo.

Il parco della villa

Più ad est, passato il parco San Basilide, si trova il Parco della villa all’interno del quale si trova la villa, nella quale aveva la sua residenza il direttore dell’ex Colonia Penale di Castiadas.

Resti archeologici presenti nei dintorni di Castiadas

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Castiadas, sono stati portati alla luce i resti della Tomba di giganti Masone Pardu; dei Nuraghi semplici Brebeis, Bruncu Ottixeddu, Corrocoi, Erba e S’Illixi, Genna Spina, Gibe Truttiri, Idda, monte Cannas, monte Turno, Piras, Sa Murta, San Pietro, su Cannisoni, su Modditzi; del Nuraghe complesso S’Omu ’e S’Orcu; ed anche dei Nuraghi Arcu Pintau, Arcu Pintau II, Birru, Casteddu, Cruxi, Cuili Paliu, de Brobudu, Giommaria, laccus, Maccioni, Masone Murtas, Meurru, monte Gruttas, monte S’Ollastinu, Montixeddu, Moros, Nuraxeddu, S’Accedda, Sa Proca, Sabadi, Sinzias, Sinzias II, tutti di tipologia indefinita.

Tre VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 3 Vele al comprensorio della costa sud orientale dell’isola con la costiera di Castiadas. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

Le frazioni che si trovano nei dintorni di Castiadas 

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Castiadas si trovano diverse frazioni, nelle quali sono presenti numerose strutture turistiche.

La frazione Sitò

Usciamo dal centro di Castiadas verso sud est lungo la via Centro, che diventa la SP19 e porta in direzione della costa. Questa strada, passata con un sottopasso al di sotto della SS1225var, percorsi due chilometri dal centro città ci porta, sulla sinistra, alla frazione Sitò (altezza metri 112, distanza in linea d’aria circa 2,3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 14), una piccola frazione Castiadas. Qui si trovano alcune strutture turistiche, ed altre si trovano circa un chilometro più a nord, nella campagna, in località Masone Murtas.

La frazione Cappucciu

Usciamo da Castiadas verso nord est lungo la SP20, dopo un chilometro prendiamo a sinistra, seguendo le indicazioni, la strada che porta dopo cinquecento metri alla frazione Cappucciu (altezza metri 118, distanza in linea d’aria circa 1,4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 25).

Deviando per la frazione Masone Pardu

Ritornati solla SP20, la riprendiamo in direzione nord est e la seguiamo per altri trecentocinquanta metri. Prendiamo, seguendo le indicazioni, a sinistra la strada che ci porta, dopo circa un chilometro e mezzo, alla frazione Masone Pardu (altezza metri 116, distanza in linea d’aria circa 3,1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 49). Anche in questa frazione si trovano alcune strutture turistiche.

Verso la frazione Sabadi

Proseguendo per circa un chilometro, prendiamo a sinistra in direzione di S’Acqua Calienti, dopo duecento metri a destra la strada che porta verso monte Gruttas e, dopo altri duecentocinquanta metri, a sinistra, la strada che in seicentocinquanta metri ci porta alla frazione Sabadi (altezza metri 117, distanza in linea d’aria circa 5,1 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 64). Anche in questa frazione si trovano alcune strutture turistiche.

Raggiungiamo la frazione Monte Gruttas

Tornati sulla strada verso monte Gruttas, la seguiamo per due chilometri e mezzo, ed arriviamo alla frazione Monte Gruttas (altezza metri 82, distanza in linea d’aria circa 6,8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 20). In questa frazione si trova un agriturismo.

Proseguiamo per la frazione Olia Speciosa

Usciamo da Castiadas verso nord est lungo la SP20, evitiamo le deviazioni per Cappucciu e per Masone Pradu e proseguiamo sulla strada provinciale. Dopo sei chilometri e mezzo prendiamo la deviazione sulla destra, che in circa un chilometro ci porta alla importante frazione Olia Speciosa (altezza metri 60, distanza in linea d’aria circa 7,4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 135). La frazione Olia Speciosa dista poco più di due chilometri da quella di Monte Gruttas, si trova più ad ovest rispetto ed essa, ed è famosa per la vegetazione Lussureggiante che intervalla alla macchia mediterranea querce e lecci secolari, si trova alle pendici del Monte Arbu nell’area del Parco dei Sette Fratelli e dista pochi chilometri dalle famose spiagge di Villasimius.

Nella frazione Olia Speciosa sono presenti il Municipio di Castiadas e la chiesa di San Giovanni Battista

Castiadas: il Municipio di CastiadasAll’interno della frazione Olia Speciosa è presente un edificio moderno che ospita il Municipio di Castiadas, con la sua sede e gli uffici in grado di fornire i loro servizi agli abitanti del paese. Nel centro dell’abitato, vicino al Municipio, è presente anche la chiesa di San Giovanni Battista consacrata nel 1960. La chiesa, un’ampia struttura dalle forme architettoniche moderne, si trova all’interno di un grande e curato giardino. L’interno è caratterizzato da una spaziosa navata, sopra il semplice altare è posto un lungo e colorato dipinto, mentre le pareti sono arricchite da numerose statue. La struttura è articolata su due diversi livelli, quello inferiore è occupato da un vasto atrio coperto da cui si accede all’interno, mentre quello superiore, di colore rosa, piuttosto basso, è alleggerito da piccole finestrelle rettangolari. Al di sopra della facciata spicca un grande campanile nel quale, oltre a tre campane, è inserito il quadrante di un orologio.

La Cantina Sociale di Castiadas

In località Olia Speciosa si trova anche la sede della Cantina di Castiadas.

I vini della Cantina Sociale di CastiadasIn località Olia Speciosa si trova la Cantina di Castiadas, che è una Cantina sociale fondata nel 1959 dall’Ente di Riforma Agraria della Sardegna. I vini della Cantina Sociale di CastiadasLa fondazione della Cantina è stata supportata dai maggiori viticoltori del Sarrabus, fiduciosi delle potenzialità del territorio e forti della lontana tradizione vitivinicola della zona. Tecnici e dirigenti dell’ente ampliarono e adeguarono una piccola Cantina privata già esistente. Dieci anni più tardi la Cantina è stata raddoppiata, per raccogliere le uve del numero sempre maggiore di conferitori, che provenivano anche da altri comuni del Sarrabus. La Cantina è nota per la produzione di vini Doc di Sardegna come il Cannonau Capo Ferrato Riserva, Cannonau Capo Ferrato, Canonau Rei, Rosato Capo Ferrato, Vermentino Praidis; ed anche vini ad Indicazione Geografica Tipica isola dei Nuraghi come il Rosso Parolto, Rosato Sant’Elmo.

In località Olia Speciosa e nei suoi dintorni sono presenti numerose strutture turistiche.

La frazione Camisa

Ritornati sulla SP20, la seguiamo ancora per un chilometro e settecento metri ed arriviamo alla frazione Camisa (altezza metri 40, distanza in linea d’aria circa 8,2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 93). Nella frazione Camisa si trova la piccola chiesa di Santa Lucia.

Arriviamo alla frazione l’Annunziata

Proseguendo sulla SP20 per altri settecento metri, fino a trovare la deviazione a sinistra per il Campo Sportivo. La seguiamo per un chilometro e settecento metri, poi prendiamo a destra seguendo le indicazioni e, dopo circa un chilometro, arriviamo alla importante frazione l’Annunziata (altezza metri 60, distanza in linea d’aria circa 11,4 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 119), nei dintorni della quale si trovano numerose strutture turistiche. Nella frazione l’Annunziata si trova la chiesa dell’Annunziata.

La costiera di Castiadas ci porta verso la Costa Rei 

Da Villasimius, poco prima di arrivare alla spiaggia di Simius, troviamo una deviazione sulla sinistra che ci fa prendere la SP18, la strada costiera verso nord, che lascia il comune di Villasimius e ci porta sulla costiera di Castiadas.

La Cala Porceddu con la sua spiaggia

Proseguendo, dopo aver superato la Punta Is Molentis, la SP18 si affaccia sulla bella Cala Porceddu. È una bella insenatura, raggiungibile con un piccolo sentiero che scende fino alla costa, con un mare limpidissimo.

La spiaggia di Cala Porceddu è accessibile a piedi, attraverso un sentiero, e per questo anche in piena stagione non è molto frequentata. L’arenile è costituito da due parti, la spiaggia a sud di Punta Porceddus, affacciata sulla Cala, e quella a nord della stessa punta. Sono entrambe caratterizzate da sabbia bianca, e si affacciano sulle acque di un mare cristallino poco profondo, con colori che variano dall’azzurro al verde smeraldo, cangianti in ogni momento della giornata. La spiaggia è perfetta per chi ama i luoghi selvaggi ed appartati.

Castiadas-Veduta di Cala Porceddu Castiadas-Veduta di Cala Porceddu Castiadas-Veduta di Cala Porceddu

La frazione Cala Pira con la sua spiaggia

Più avanti, a circa undici chilometri da Villasimius con la SP18, si trova sulla destra un masso di granito con l’indicazione della frazione Cala Pira (altezza metri 1, distanza in linea d’aria circa 10,8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 8), e ci consente di imboccare un tratto sterrato di circa ottocento metri, che porta, in direzione sud est, al piccolo complesso residenziale chiamato Villaggio Cala Pira, ed alla bella insenatura e all’omonima spiaggia di Cala Pira.

La stradina bianca di ottocento metri, ci porta alla spiaggia di Cala Pira una piccola insenatura con sulla destra una collina. L’arenile, di medie dimensioni, è caratterizzato da una striscia di sassolini e poi sabbia candida e fine, e si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo, che presenta un ampio bassofondale dalle trasparenze cerulee. La spiaggia di Cala Pira è molto affollata in alta stagione

Castiadas-Veduta di Cala Pira Castiadas-Veduta di Cala Pira Castiadas: il mare di Cala Pira

Sulla collina che chiude a nord l’insenatura, sorge la Torre di Cala Pira una Torre difensiva costiera, edificata in epoca spagnola, probabilmente nel 1639, contro le incursioni barbaresche. Si trova a 25 metri sul mare ed è facilmente raggiungibile dalla spiaggia di Cala Pira. realizzata in pietrame granitico, è dotata di una volta con costoloni di rinforzo, ed una scala interna al muro immette sul terrazzo. Si trova in buone condizioni. La Torre di Cala Pira, le dune e le circostanti scogliere di granito, creano un ambiente di grande fascino.

La frazione Cala Sinzias con la sua spiaggia

A 12 chilometri da Villasimius. troviamo sulla SP18 la prima deviazione verso la frazione Cala Sinzias (altezza metri 50, distanza in linea d’aria circa 8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 4), il cui nome indica la Cala delle Zanzare, che un tempo infestavano la zona. La seconda deviazione si trova a 13,2 chilometri, e ci porta dopo ottocento metri, dei quali gli ultimi duecento di strada bianca, al campeggio e, poi, alla spiaggia.

Da qui raggiungiamo l’ampia spiaggia di Cala Sinzias lunga oltre un chilometro. L’arenile è molto ampio, costituita da sabbia dorata e fine, che si affaccia su un mare verde, poco profondo, particolarmente adatto alla balneazione grazie all’esteso bassofondale. Mai affollata, neanche in alta stagione, salvo che presso i posteggi ed i punti di accesso alle zone sud e nord, offre, nelle vicinanze, bar ed agriturismo.

Castiadas-La spiaggia di Cala Sinzias Castiadas-La spiaggia di Cala Sinzias Castiadas-La spiaggia di Cala Sinzias Castiadas-La spiaggia di Cala Sinzias Castiadas-La spiaggia di Cala Sinzias Castiadas-La spiaggia di Cala Sinzias Castiadas: giochi sulla spiaggia di Cala Sinzias

La spiaggia si trova in una insenatura racchiusa da promontori rocciosi e contornata da colline cespugliose, con dune, macchia mediterranea e pini. È chiusa a nord dal promontorio del Capo di Monte Turno, fino, a sud, al promontorio che trmina nel mare con la Punta de Is Capuccinus, che è caratterizzato da belle scogliere.

Nel luglio 2014 è stato transennato, costantemente monitorato con una videocamera e strettamente sorvegliato 24 ore su 24 il tratto della retro spiaggia di Castiadas che si trova tra i chioschi Is Fradis e Cala Sinzias, nei pressi del limite di confine con l’area marina protetta di Capo Carbonara, dove la sera di venerdì 11, poco prima dell’imbrunire, una tartaruga marina del tipo Caretta Caretta ha deposto le sue uova. Il rettile, dopo aver raggiunto con una certa fatica il retro spiaggia, ha scavato con le zampe posteriori alcune buche profonde dove ha deposto un centinaio di uova, come hanno testimoniato alcune persone presenti in quel momento in spiaggia che hanno assistito increduli al raro evento. Il rettile dopo circa mezzora ha ricoperto le buche ed è ritornato in mare. La buca in cui sono state deposte le uova è stata monitorata continuamente affinche la temperatura non scendesse mai sotto i 26 gradi e messa al riparo da qualsiasi fonte di disturbo, e la notte del 19 settembre sono venute alla luce le prime 49 tartarughine, ed altre ne sono state previste per i giorni successivi. Dopo la nascita, le piccole tartarughe sono state assistite nel percorso verso il mare, reso difficoltoso dalla forte mareggiata che in quei giorni ha interessato la costa sud-orientale dell’Isola.

Una tartaruga Carretta Carretta Castiadas-Sulla spiaggia di Cala Sinzias monitoraggio della spiaggia nella quale sono state deposte le uova Castiadas-Sulla spiaggia di Cala Sinzias vengono alla luce le piccole tartarughe

La frazione San Pietro con la spiaggia della Marina di San Pietro

Si prosegue, poi, con la SP18 per Capo della Marina, passato il quale troviamo un grande incrocio, con la deviazione sulla sinistra che ci porta alla frazione San Pietro di Castiadas (altezza metri 36, distanza in linea d’aria circa 5,2 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), e, dopo sette chilometri, al paese chiamata Castiadas. Nella frazione Castiadas in località San Pietro, si trova la chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo che è la chiesa parrocchiale della frazione.

Qui, al grande incrocio svoltiamo, invece, a destra per la località denominata Marina di San Pietro. Oppure, in alternativa, oltrepassiamo l’incrocio, e procediamo dritti, per svoltare a destra all’incrocio successivo. In entrambi i casi arriviamo dove si apre sul mare la Cala della Marina, e proseguiamo dritti sino alla spiaggia di Cala della Marina.

Da capo della Marina inizia la spiaggia di Cala della Marina nota anche con il nome di spiaggia di San Pietro. Si tratta di una distesa di sabbia bianca finissima, affacciata su un mare cristallino dai colori tra il turchese, verde smeraldo ed azzurro, tra i più belli di tutto il Mediterraneo. Il fondale e sabbioso ma non troppo basso. Sulla spiaggia è presente un bar con noleggio di ombrelloni e doccia, ed, alle spalle della spiaggia,  E presente un albergo e poca vegetazione.

Sul promontorio che chiude l’insenatura a sud, ossia sul Capo della Marina, si trova il Nuraghe Gibe Truttiri dal quale si gode un’ottimo panorama sulla sottostante spiaggia di Cala Marina. Sulla sinistra, ossia a nord, la spiaggia e delimitata da una bassa scogliera che la separa dalla spiaggia di Monte Turno, e, sul promontorio che la chiude a nord, ossia sul Capo di Monte Turno, si trova il Nuraghe di Monte Turno.

La frazione Sant’Elmo con la spiaggia di Cala di Sant’Elmo o di Monte Turno

Proseguendo, passato il capo di Monte Turno, al km 15,5 della SP18 arriviamo al bivio con l’indicazione per la Costa Rei e per l’Hotel Sant’Elmo Beach, che si trova presso l’insenatura nella quale si trova la frazione Sant’Elmo (altezza metri 10, distanza in linea d’aria circa 8,5 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 6), nella quale sono presenti importanti strutture turistiche, olte a strutture portive. Frequentata sia da famiglie che da giovani, di notte si trasforma per la presenza di chioschi più frequentati della zona. Preso a destra, a poche decine di metri dall’ingresso sul lato sud del villaggio, una breve deviazione sterrata, ci porta alla sua eccezionale spiaggia.

La spiaggia di Cala Sant’Elmo chiamata anche spiaggia di Monte Turno è costituita da due tratti di arenile dall’aspetto quasi completamente solitario e selvaggio, separati da uno spuntone roccioso che si spinge fino nel mare. Si tratta di una spiaggia di medie dimensioni, caratterizzata da sabbia dorata e fine, affacciata su un mare verde, poco profondo. La spiaggia è relativamente affollata in alta stagione.

La spiaggia di Cannisoni

Un promontorio separa la spiaggia di Cala Sant’Elmo dalla bella e gradevole spiaggia di Cannisoni. Per raggiungerla, seguite le indicazioni per la spiaggia di Sant’Elmo, Da questa procediamo sulla spiaggia verso sinistra ossia verso nord. In alternativa, proseguiamo sulla SP18 dopo il bivio con l’indicazione per la Costa Rei, subito dopo, passata una rotonda con la scritta Castiadas Sul suolo, proseguiamo dritti verso l’Hotel La villa del re. Per accedere alle spiagge, giriamo a destra dopo questa struttura, e poi procediamo a piedi sulla spiaggia, tornando indietro.

Vengono chiamate con il nome di spiaggia di Cannisoni due tratti di arenile, indicati con il nome di spiaggia di Cannisoni meridionale, nella quale si trova il chiosco di Cannisoni, e spiaggia di Cannisoni settentrionale, a metà della quale si affaccia l’Hotel. Ma in sostanza, sia per conformazione sia per i colori, si tratta praticamente di un’unica spiaggia. La sabbia e di un colore bianco candido e fine, affacciata su un mare cristallino dal fondale sabbioso e non profondo. Vi sono presenti scogli, specialmente in corrispondenza dell’unione tra i due tratti di spiaggia. Situate in posizione solitaria, sono molto belle, e l’arenile è riparato alle spalle da piccole dune di sabbia e ginepri. Alle loro spalle la campagna deserta mantiene una forte e suggestiva connotazione ambientale.

La frazione villa rey con la spiaggia di Santa Giusta

Passata la spiaggia Cannisoni, procediamo lungo la costa fino alla frazione villa rey (altezza metri 14, distanza in linea d’aria circa 9,8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Qui si trova la spiaggia di Santa Giusta, che si può raggiungere dalla strada, dopo aver superata la struttura turistica denominata Hotel Villa del re. Troviamo, quasi in prossimità di una curva, un incrocio segnalato con l’indicazione per la spiaggia di Santa Giusta, da dove proseguiamo dritti fino ai parcheggi della spiaggia.

Qui si trova la spiaggia di Santa Giusta di medie dimensioni. É costituita da un arenile di sabbia dorata e fine, che si affaccia su un mare verde, poco profondo. La spiaggia di Santa giusta non è mai affollata, neanche in alta stagione, salvo che presso i posteggi ed i punti di accesso.

Entrando in Costa Rei la spiaggia delle Ginestre o spiaggia dello scoglio di Peppino

La SP18 ci fa entrare, a questo punto, nella Costa Rei che raggiungiamo prendendo sulla destra la via Ichnusa, che porta in direzione del campeggio Capo Ferrato. Presa a destra, dopo cento metri di strada bianca, passata la scogliera di Punta di Santa Giusta con la sua spiaggetta, arriviamo alla spiaggia delle Ginestre, di fronte alla quale spunta nel mare uno scoglio di granito grigio chiaro, chiamato lo Scoglio di Peppino.

La spiaggia delle Ginestre o spiaggia dello scoglio di Peppino è una spiaggia di medie dimensioni. L’arenile è formato da sabbia bianco grigia e fine, con ciottoli, e si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo, trasparente. È dotata di tutti i servizi, ed è affollata in alta stagione, soprattutto presso i posteggi ed i punti di accesso. È uno dei principaLi Punti di riferimento, sia per i residenti e per i turisti che vi trascorrono le vacanze.

Castiadas-Lo scoglio di Peppino Castiadas-La spiaggia dello scoglio di Peppino Castiadas-La spiaggia dello scoglio di Peppino Castiadas: il mare dello scoglio di Peppino Castiadas: il mare dello scoglio di Peppino

La spiaggia delle Ginestre confina, a nord, con la spiaggia di Marina rei, che appartiene, però, già al territorio di Muravera.

I resti del Nuraghe comlesso di S’Omu e S’Orcu, il più grande di tutta la Sardegna sud orientale

Arrivati in località Santa Giusta, troviamo il cartello che indica il Nuraghe di S’Omu e S’Orcu che troviamo a ridosso della Punta Santa Giusta e dello Scoglio di Peppino. Il Nuraghe è il più grande di tutta la Sardegna sud orientale. Si tratta di un Nuraghe complesso, costituito da un mastio centrale e cinque torri esterne. È dotato di una cinta muraria situata a circa 10 metri di distanza dal mastio, che comprende le torri ed un cortile interno. Sono presenti anche le tracce di un villaggio nuragico, che si trova sia all’interno che all’esterno dell’antemurale.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, concluderemo la visita della Regione storica del Sarrabus. Inizieramo con la visita di Muravera e della sua costiera, che comprende l’importante insediamento turistico della Costa Rei. Passato Capo Ferrato e lo stagno Colostrai, ci recheremo quindi a visitare San Vito e Villaputzu fino ad entare nella Regione storica della Quirra ed a raggiungere il Salto di Quirra.


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