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La Costa Verde con la costiera di Arbus, da Pistis a Torre dei Corsari, da Funtanazza a Piscinas di Ingortosu, a Bau ed a ScivuIn questa tappa del nostro viaggio, visiteremo le località costiere della provincia del Sud Sardegna. Il nostro viaggio si svolgerà tra Capo Frasca e Capo Pecora, comprendendo anche tutta la cosiddetta Costa Verde, che si sviluppa con la costiera di Pistis, di Torre dei Corsari, di Porto Palma e di Marina di Arbus, per arrivare fino alle dune di Piscinas ed alle isolate spiagge di Bau e Scivu. Nel Monreale o Campidano di Sanluri
Il Poligono Militare di Capo Frasca con le sue spiaggeIl Golfo di Oristano è delimitato a nord dal Capo San Marco, nella penisola del Sinis, e a sud dal Capo Frasca, dove si trova l'omonima stazione meteorologica ed il Poligono Militare, che si trova già in territorio di Arbus. Il Poligono Militare di Capo Frasca, o Capo della Frasca, è un poligono di tiro, situato sulla costa occidentale dell'Isola, che occupa una superficie a terra di quattrodici chilometri quadrati, e viene utilizzato dalle aeronautiche e dalle marine italiane, tedesche, e della Nato, per esercitazioni di tiro a fuoco aria terra e mare terra. Vi sono situati impianti radar, un eliporto e diverse basi di sussistenza. La base militare impegna un'area di sicurezza a mare, interdetta alla navigazione, con il divieto di esercitare la pesca e la presenza di ordigni inesplosi in mare e in terra. La spiaggia di punta FrascaLa spiaggia punta Frasca si trova nel versante orientale del promontorio basaltico di Capo Frasca, che chiude a sud il Golfo di Oristano, all'interno del Poligono Militare di Capo Frasca. È raggiungibile solo via mare, dato che l'accesso da terra è vietato, e quello dal mare consentito solo a luglio e ad agosto. Occorre possedere una propria imbarcazione o, in alternativa, raggiungere il porticciolo dei pescatori di Marceddì ed utilizzare uno dei barconi da trasPorto turistico.
La Spiaggia di Cala Brigantino chiamata anche spiaggia Sa NieddaLa Spiaggia di Cala Brigantino, chiamata anche spiaggia Sa Niedda, si trova nel versante occidentale del promontorio basaltico di Capo Frasca, che chiude a sud il Golfo di Oristano, all'interno del Poligono Militare di Capo Frasca. È anch'essa raggiungibile solo via mare, dato che l'accesso da terra è vietato, e quello dal mare consentito solo a luglio e ad agosto. Occorre possedere una propria imbarcazione, ma l'escursione, riservata ai diportisti esperti, è da compiersi solo con condizioni meteomarine ottimali. In alternativa, si può raggiungere il porticciolo dei pescatori di Marceddì ed utilizzare uno dei barconi da trasPorto turistico.
La torre di Capo Frasca o torre NuovaSulla costa orientale di Capo Frasca, a venti metri di altezza sul mare, si trova la torre di Capo Frasca, che nelle carte topografiche è segnalata con il nome di torre Nuova. Molto difficile visitarla perché situata all'interno dell'area militare, è realizzata con lave e tufi basaltici. La struttura si presenta in condizioni scadenti, infatti la volta a cupola, che si trovava all'interno, è crollata. Restano cinque grandi archi in mattoni, che si ritiene dovessero sorreggere la copertura del terrazzo, anch'essa crollata. In Costa Verde da Capo Frasca a Porto Palmas passando per Pistis e Torre dei CorsariProcedendo verso sud da Oristano, passato lo stagno di Marceddi, ci immettiamo verso destra sulla SP66, che ha poi preso il nome di SP65 e che chiameremo d'ora in avanti con questo nome, che ci porta al villaggio agricolo di Sant'Antonio di Santadi, una frazione Arbus da cui dista ben 37 chilometri, da non confondere con il comune di Santadi, che si trova invece nel Sulcis. Da Sant'Antonio di Santadi, proseguiremo verso sud fiancheggiando la costa, e passiamo per Pistis, Torre dei Corsari e Porto Palma, fino alla colonia marina di Funtanazza. La piccola cala chiamata Porto TerrexiDal centro del piccolo borgo di Sant'Antionio di Santadi, seguendo le indicazioni prendiamo a destra verso il marein direzione di Pistis. Prima di giungere in prossimità della costa, svoltiamo a destra, e seguiamo la stradina di campagna, sino alla piccola Cala di Porto Terrexi, che gli esperti di Trekking possono raggiunge a piedi. Nella zona nord del territorio costiero di Arbus, il mare lambisce una bassa scogliera, tra la quale troviamo una piccola cala chiamata Porto Terrexi. Il suo arenile è caratterizzata da un fondo di ciottoli levigati di modeste dimensioni, tra i quali si trovano rocce e scogli, che si affaccia su un mare di un colore verde cangiante a seconda dell'altezza del sole, con un fondale roccioso, e di media profondità. Alle spalle della spiaggia, si alzano colline tondeggianti ricoperte di un manto di macchia mediterranea. Non sono presenti servizi in questa cala, che non e altamente frequentata. A sud di Porto Terrexi, si trova la grande scogliera degli Scogli Neri, che si prolunga fino quasi a punta de s'Achivoni, dopo la quale si apre l'ampia insenatura di Pistis. L'agglomerato turistico di Pistis Da Sant'Antionio di Santadi, seguendo le indicazioni prendiamo a destra verso il mare, percorriamo tre chilometri di cui l'ultimo tratto di strada bianca, ed arriviamo all'agglomerato turistico di Pistis, affacciato sulla costa, decisamente realizzato in modo confuso e non bello. Il paese si trova all'interno di un'ampia baia, chiusa a nord dalla punta de s'Achivoni ed a sud dal Promontorio di Flumentorgiu, sul quale sorge la torre che descriveremo più avanti. L'agglomerato turistico si affaccia sul mare in un tratto di litorale, caratterizzato soprattutto dalla presenza di rocce e scogliere, con alcune piccole belle calette. Prendendo a sud dall'abitato di Pistis, possiamo raggiungere a piedi l'estremo settentrionale dell'ampia spiaggia di Pistis, che si sviluppa alla sinistra dell'abitato, e che descriveremo più avanti. Prendiamo la strada costiera della Costa Verde
L'ampia spiaggia di Pistis con le sue duneProcediamo in direzione sud, verso Torre dei Corsari, e, più o meno a metà percorso, troviamo una strada bianca sulla destra, senza indicazioni, che dopo due chilometri e mezzo ci porta alla spiaggia di Pistis, che prosegue a sud con la spiaggia chiamata le Sabbie d'Oro, che si sviluppa a nord dell'insediamento turistico di Torre dei Corsari. Le due spiagge costituiscono un arenile della lunghezza di oltre due chilometri. Alle spalle della spiaggia di Pistis e della spiaggia chiamata le Sabbie d'Oro, si sviluppa un bellissimo sistema di dune, dove il colore dorato chiaro della sabbia contrasta con il verde della macchia mediterranea delle colline circostanti. Sono le le famose Dune di Pistis, il cui nome originale sarebbe dune di Is Arenas 'e s'Acqua 'e s'Ollastu, ossia le Dune della sabbia alla sorgente dell'olivastro. Le alte dune dorate, che donano alla spiaggia sottostante un aspetto selvaggio e desertico, sono dovute all'azione del maestrale, che ha fatto si che una grande quantità di sabbia sia stata spinta verso l'entroterra. Dall'alto delle dune, è possibile ammirare una incantevole ed incontaminata vista di tutta la costa. Una bella visita alla casa del PoetaSulla costa tra il golfo di Pistis e Torre dei Corsari, facendosi accompagnare da qualche persona del posto, è possibile visitare la casa del Poeta, da raggiungere a piedi, fra le dune dell'entroterra. È una abitazione, una sorta di capanna, realizzata all'interno di un ginepro secolare, che domina dall'alto un paesaggio spettacolare, fatto di dune di sabbia e mare cristallino. I grossi e lunghi rami compongono naturalmente alcuni piccoli ambienti, che il Poeta ha rivestito con fiori secchi ed erbe aromatiche il cui profumo ancora oggi ti avvolge appena entri. L'enorme ginepro è stato peranni la casa di Efisio, di Guspini, che ad un certo punto della vita decise di allontanarsi da tutti e vivere solo, in piena libertà, per poter meditare e soprattutto scrivere poesie. Scrive Michele Scioscia: La fortuna di conoscere tutto ciò ci è arrivata da mio figlio Davide che, nel fare volontariato nella casa di riposo per anziani di Guspini, aveva conosciuto personalmente il Poeta e gli aveva promesso di fargli rivedere la sua casa nell'albero. Purtroppo il Poeta ci ha lasciati a luglio del 2004, senza riuscire a vedere per l'ultima volta il suo albero, che dopo una lunga ricerca eravamo riusciti a trovare e fotografare. A tutti noi è rimasto il ricordo e l'impegno di tornare a cercare, tra Guspini e Arbus, qualcuno che possa ancora parlarne, forse che ne conservi qualche poesia, per riportarlo alla memoria di chi lo ha conosciuto, ed anche per farlo conoscere a chi nulla ha mai sentito di un personaggio tanto affascinante. La spiaggia chiamata le Sabbie d'OroTornati indietro dalla deviazione verso le dune, riprendiamo la SP65. A sei chilometri da Sant'Antonio di Santadi svoltiamo a destra seguendo le indicazioni e, dopo un chilometro e mezzo, raggiungiamo l'insediamento turistico di Torre dei Corsari, ed, a nord del complesso turistico, troviamo una stupenda spiaggia chiamata le Sabbie d'Oro, che è la porsecuzione verso sud della spiaggia di Pistis.
Alle spalle dell'arenile proseguono le alte Dune di Pistis, ossia le dune sabbiose che qui sono quasi prive di vegetazione, e costituiscono un paesaggio desertico senza eguali, reso unico dalla sabbia finissima, e dalla poca vegetazione che ricopre le dune, che risulta ancora più simile ai deserti africani, rispetto alle dune di Piscinas, che incontreremo più avanti nel nostro viaggio. L'insediamento turistico di Torre dei Corsari con la chiesa di Stella Maris
La torre di Flumentorgiu o Torre dei Corsari
La spiaggetta di Portu Is Cannisonis a Torre dei CorsariAppena arrivati a Torre dei Corsari, giriamo subito a sinistra, poi alla seconda strada nuovamente a sinistra, e procediamo dritti sino alla Spiaggetta di Portu Is Cannisonis.
L'insediamento turistico di Porto Palma con la sua spiaggia Superato, sulla provinciale, il bivio per Torre dei Corsari, proseguiamo sulla SP65 e, circa un chilometro più avanti, una deviazione sulla destra ci fa raggiungere il villaggio turistico e di pescatori di Porto Palma, realizzato presso l'omonima tonnara ormai in disuso.Porto Palma è stato edificato in una buona posizione, in una bella insenatura, al centro della quale troviamo la spiaggia di Porto Palma, conosciuta anche come Flumentorgiu. Alle spalle della spiaggia, si troa un gruppo di case, che erano le dimore dei pescatori, i quali traevano il proprio sostentamento da queste acque e dalla lavorazione dei tonni. Oggi gran parte di esse sono state ristrutturate e destinate ad un uso turistico.
La spiaggia della caletta di Sa MurtaPassata la deviazione per Porto Palma, la SP65 compie una grande curva, dopo la quale, sulla destra, troviamo una strada sterrata, che ci conduce, dopo un lungo percorso tutto curve, alla caletta di Sa Murta, con la sua spiaggia. Lungo tutta la strada, attraversiamo un paesaggio molto suggestivo, dominato dalla boscaglia che ricopre tutte le colline per distese interminabili.
Proseguiamo la visita della Costa Verde da Funtanazza fino a Portu MagaProseguiamo lungo la costiera di Arbus, da Funtanazza a Marina di Arbus, con la spiaggia di Gutturu 'e Flumini, quindi da Portu Maga fino alle famose dune di Piscinas. La spiaggia della cala di porto di TremoliaLa SP65 prosegue all'interno e, a circa sette chilometri da Porto Palma, troviamo una strada sterrata sulla destra. La prendiamo e proseguiamo dritti sino al terzo incrocio, dopo un paio di chilometri, dove deviamo sulla sinistra, e seguiamo la strada che ci porta fino alla Cala di porto di Tremolia, con la sua spiaggia, che si trova un poco più a nord della spiaggia di Funtanazza, alla quale arriveremo un poco più avanti.
Funtanazza con la Colonia Marina di Montevecchio e con la sua spiaggia
L'insediamento turistico di Marina di Arbus con la spiaggia di Gutturu 'e Flumini
La caletta di Campu 'e Sali con la sua spiaggiaDal centro dell'abitato di Marina di Arbus, proseguiamo con la SP4.21 per circa cinquecento metri, e troviamo una deviazione sulla destra che ci porta alla caletta di Campu 'e Sali con la sua spiaggia, che si trova poco a sud rispetto al termine della spiaggia di Gutturu 'e Flumini.
L'insediamento turistico di Portu Maga con la sua spiaggia Proseguiamo ancora verso sud, lungo la SP4.21, ossia la strada panoramica della Costa Verde, che si snoda tra una bellissima costa, con selvagge scogliere e piccole calette e spiaggette seminascoste, ed una zona retrodunale anch'essa di gran bellezza.
La spiaggia di s'AcqueddaA sud della spiaggia di Portu Maga, dalla quale è separata dalla punta s'Acquedda, di trova un'insenatura all'interno della quale si trova la spiaggia di s'Acquedda, raggiungibile da una traversa sulla destra della SP4.21, poco più avanti dell'abitato di Portu Maga.
Usciamo dalla Costa Verde e visiteremo Piscinas, Bau e ScivuLa SP4.21 prosegue ancora lungo la costa, con selvagge scogliere e piccole calette e spiaggette seminascoste, ed una zona retrodunale anch'essa di gran bellezza. Più avanti la strada diventa bianca, non molto bella, con un fondo assai sconnesso, e, prima di riprendere la strada asfaltata, si devono anche superare due guadi. Alla distanza di quasi sette chilometri da Portu Maga, poco dopo essere usciti dalla Costa Verde, ci immettiamo sulla strada sterrata che collega la miniera di Ingortosu con la spiaggia di Piscinas, famosa per le sua splendide dune. La prendiamo e la seguiamo per quasi due chilometri verso destra, e raggiungiamo il parcheggio della spiaggia, distante poche centinaia di metri dal mare. Noi ci siamo arrivati seguendo la costa, ma il modo più semplice di raggiungere la spiaggia di Piscinas è proprio questa strada sterrata, proveniente da Ingurtosu, che dopo poco più di otto chilometri ci porta al parcheggio della spiaggia. Le spettacolari dune di Piscinas con la spiaggia dove è consentito il nudo integrale
Le dune di Piscinas sono le più famose di tutta l'isola e le più alte dune naturali di tutta Europa, Alte fino ad una sessantina di metri. La sabbia gialla e finissima, i rilievi disegnati dal vento, una flora contorta e sinuosa, testimoniano l'esistenza di un affascinante deserto in miniatura, Vasto circa tre chilometri quadrati, unico in tutta l'Europa. Al termine della strada, a quasi due chilometri da dove ci eravano immessi dalla strada panoramica della Costa Verde alla strada sterrata proveniente da Ingurtosu, raggiungiamo la spiaggia di Piscinas di Ingortosu, un litorale lungo quasi sette chilometri, che, data la sua ampiezza, in certi tratti risulta poco frequentato anche in agosto.
In questa spiaggia, nel mese di giugno, vengono a deporre le loro uova le Tartarughe marine. Una nuotata al largo, già a duecento metri dalla riva, permette di osservare un paesaggio marino inusuale e di grande suggestione, nel quale si possono notare anche tracce del Relitto di una nave inglese risalente al diciottesimo secolo, che, carica di piombo e armata di un cannone, riposa tra la sabbia da centinaia di anni. Sulla spiaggia, nei pressi dell'area di sosta, attrezzata anche per i camper, si trova solo il prestigioso hotel Le Dune, che è stato realizzato all'interno di un basso edificio industriale ben restaurato, salvaguardandone tutte le strutture. L'edificio costituiva il vecchio deposito minerario e la stazione di arrivo del trenino che trasportava il minerale, ed infatti, sullo sfondo della bellissima spiaggia di Piscinas, compaiono i vagoni minerari utilizzati un tempo per il trasporto del materiale minerario. Il villaggio minerario di Ingurtosu con la direzione delle miniera di Naracauli e di Gennamari Ripercorrendo all'indietro la strada sterrata che ci ha portato a Piscinas, proseguiamo verso l'interno in direzione di Ingurtosu, che raggiungiamo dopo poco più di otto chilometri, da dove scenderemo, poi, verso Capo Pecora. L'area di Ingurtosu, in territorio di Arbus, rappresentava, con quella di Montevecchio, situata nei territori comunali di Guspini e di Arbus, e con quella di Monteponi, vicino a Iglesias, una delle tre principali zone minerarie dell'Isola. Operativa fino al 1964, impegnava oltre un migliaio di operai. Percorsi poco più di cinque chilometri, passiamo accanto ai resti della miniera di Naracauli, nelle vicinanze troviamo quelli della laveria Brassey, della laveria Pireddu ed il villaggio che ospitava gli operai della miniera. Dopo meno di altri tre chilometri, raggiungiamo, quindi, il grande villaggio minerario di Ingurtosu, che costituiva il centro direzionale della miniera di Naracauli e della vicina miniera di Gennamari, ed ospitava i dirigenti ed il personale amministrativo. Nel villaggio è degno di attenzione il palazzo neoclassico della direzione, detto anche il castello, realizzato verso il 1870, quando la proprietà della miniera era francese, da maestranze tedesche sull'esempio di un analogo edificio esistente in Germania. Nel villaggio era presente anche un Ospedale per i dipendenti del complesso minerario e, su una collinetta, la piccola chiesa di Santa Barbara. Abbandonato quando sono state chiuse le miniere e ridotto a pochi resti diroccati, è ora in corso di recupero per una rivalutazione turistica come esempio di archeologia industriale, ed è in corso di valorizzazione a cura del parco Geominerario della Sardegna. Il 18 maggio 2001, l'intera area, insieme all'entroterra del Monte Arcuentu, è stata dichiarata parco Naturale. Per il villaggio passa la SP66, che, verso nord, prosegue all'interno passando accanto ai resti della laveria casargia e della laveria La Marmora, per portare dopo 10 chilometri alla miniera di Montevecchio, che descriveremo nella prossima tappa. La spiaggia Narucci in territorio di BauDa Ingurtosu torniamo indietro per poco meno di tre chilometri, in direzione della miniera di Naracauli. Da qui prendiamo, verso sud, una deviazione verso la Colonia Penale all'aperto di Is Arenas di Arbus. Seguendo le indicazioni, dopo quattro chilometri e mezzo di curve e tornanti, raggiungiamo la frazione Bau del comune di Arbus, da dove cominciamo a vedere all'orizzonte la costa. Da Bau, prendiamo a destra e seguiamo le indicazioni, che ci fanno dirigere verso la costa. Dopo circa tre chilometri, troviamo l'indicazione per Scivu. Proseguiamo, invece, sulla destra, verso il mare, e la strada ci porta in un territorio isolato, sale, poi inizia la discesa con veduta su tutta la costa, e ci porta, dopo molti chilometri, tutti curve e tornanti, alle spalle del litorale. Qui si trova la spiaggia Narucci di Bau, alla quale si scende con un breve ripido sentiero. A nord e a sud di questo punto di arrivo, si sviluppano immense e splendide spiagge, interrotte da piccoli gruppi di scogli.
Le recinzioni, sul lato destro della spiaggia, la separano dalla Colonia Penale all'aperto di Is Arenas di Arbus, che si chiama in questo modo dato che non si tratta di un carcere, ma di una colonia nella quale vengono mandati dei detenuti che stanno per terminare la pena. Istituita nel 1961, consta di un'azienda agricola con fini rieducativi e di reinserimento lavorativo dei detenuti. La Colonia Penale occupa una porzione importante di costa, incuneata tra la spiaggia di Piscinas e la spiaggia Narucci, che viene chiamata spiaggia della Colonia Penale di Is Arenas di Arbus. La strada di accesso a questo tratto di costa è, oggi, chiusa da un cancello, sia per chi proviene da Piscinas, che per chi viene dalla spiaggia Narucci. Comunque, seguendo a piedi il litorale verso nord, dalla spiaggia Narucci si può andare, con una passeggiata di un paio d'ore, attraversando il litorale della spiaggia della Colonia Penale, fino alla spiaggia di Piscinas. Mentre, verso sud, in un'oretta, si può arrivare alla spiaggia di Scivu. La spiaggia di Scivu Dirigendoci da Bau verso la spiaggia Narucci, troviamo dopo circa tre chilometri l'indicazione per Scivu. La seguiamo, e, dopo meno di cinquecento metri, quando troviamo le indicazioni per un agriturismo ed un bed and breakfast, svoltiamo a destra, e ci rechiamo verso la costa, anche in questo caso il viaggio non è semplice. Dopo molti chilometri di curve e tornanti arriviamo al parcheggio alle spalle del litorale, a qualche centinaio di metri dal parcheggio, troviamo la spiaggia di Scivu. Prima di raggiungere il litorale, una deviazione sulla sinistra porta nell'immediato entroterra, dove è possibile vedere un bel Medau, tipica fattoria ovile di pastori caprai, situato scenograficamente sotto il Colle della Vedetta, a sua volta dominato dalla imponente punta Mummullonis.
La spiaggia di Scivu è l'unica della Sardegna a poter vantare una Piccola cascata, alta poco meno di una decina di metri e quasi perenne, a pochi metri dall'arenile, che si prosciuga solo in piena estate. L'ultimo tratto di arenile, verso sud, separato dal resto della spiaggia da una piccola scogliera, costituisce la splendida spiaggia di s'Acquadroxiu, chiamata anche spiaggia di Pischeredda. Dalla spiaggia di Scivu si può raggiungere, seguendo a piedi il litorale verso nord, in un'ora di cammino, la spiaggia Narucci, che abbiamo descritto precedentemente, dalla quale è separata da una piccola e particolare scogliera modellata dal vento. La difesa di questo tratto di costa dalla speculazione ediliziaLe Spiagge di questo tratto di costa sono uniche. Si raggiungono con un lungo viaggio lungo una strada stretta, tutta curve e tornanti, salite e discese, e dopo il lungo viaggio, quando si arriva sulla costa, ci si sente sbalzati in un paesaggio incontaminato, al di fuori dal tempo, insieme ai pochi altri turisti che hanno avuto il coraggio e la costanza di affrontare questo lungo viaggio. È questo il loro fascino, speriamo che venga conservato intatto, nonostante i molti tentativi di deturpare uno degli ultimi angoli di paradiso. Il pericolo della cementificazione della costa rimane sempre in agguato. Attenta, invece, alla difesa delle produzioni locali ed alla salvaguardia delle tradizioni è una parte della nuova imprenditoria sarda, rappresentata tra gli altri da Renato Soru cui si deve la creazione di Tiscali, il grande provider Internet. È del 29 settembre 2003 l'annuncio dell'acquisto da parte di Soru della costa di Funatanazza e Scivu, un'area classificata come sito d'importanza comunitaria sulla base della Direttiva Habitat (43/92) della CEE, per difenderla da un progetto di sfruttamento turistico che ne avrebbe distrutto le peculiarità paesaggistiche. Una iniziativa, la sua, approvata dal WWF che la ha definita coraggiosa e di esempio per le amministrazioni pubbliche deputate alla conservazione e alla gestione delle risorse naturali dell'Isola. Proseguiamo il nostro viaggio verso Capo PecoraLa costa prosegue verso Capo Pecora, il promontorio che chiude a sud la costiera di Arbus, dove si trovano le ultime spiagge di questa costiera, raggiungibili via mare, o attraverso un lungo viaggio che ci porta dal Medio Campidano nella provincia di Carbinia Iglesias. Tornati a Bau, prendiamo a sinistra, e raggiungiamo, dopo quattro chilometri e mezzo, la miniera di Gennamari, di cui abbiamo già parlato. Questo giacimento venne scoperto già in età romana, ma, dopo un lungo periodo di oblio, è stato riscoperto da un fabbro di Arbus nel 1829. Proseguendo per un altro chilometro e mezzo, la strada si va a immettere sulla statale SS126 Sud Occidentale Sarda, che proviene da Arbus, e la seguiamo verso destra, in direzione di Fluminimaggiore. Dopo poco più di sei chilometri e mezzo, deviamo sulla destra in direzione del mare, che raggiungiamo dopo sette chilometri all'altezza di Portixeddu, che si trova in provincia del Sud Sardegna Iglesiente, e che descriveremo, quindi, in una prossima pagina. Da Portixeddu, possiamo, però, raggiungere le ultime spiagge appartenenti al territorio di Arbus, che si trovano sulla costiera di Capo Pecora, il promontorio che raggiungiamo dopo circa quattro chilometri. La piccola cala di Guardia de Is TurcusArrivati alla spiaggia di Portisceddu, proseguendo sulla strada provinciale, dopo circa tre chilometri, alla fine di una curva, si trova una stradina sterrata, sulla sinistra, che conduce alla piccola Cala di Guardia de Is Turcus, una piccola insenatura a carattere roccioso, chiusa da una piccola scogliera alle spalle, sulla quale si sviluppa abbontante la macchia mediterranea, e che, proseguendo, porta alla Scogliera ed al promontorio di punta Guardia de Is Turcus. All'interno della piccola insenatura si trova la spiaggia di Guardia de Is Turcus.
La spiaggia di Masoni BrandiProseguendo sulla strada provinciale, poco più di cento metri più avanti della deviazione per la piccola Cala di Guardia de Is Turcus, si trova un'altra stradina sterrata, sulla sinistra, che conduce alla spiaggia di Masoni Brandi.
La spiaggia di CorrulonguOccorre, quindi, procedere sempre dritti sino alla fine della strada provinciale, che termina dopo circa 750 metri. Qui, alla sinistra della strada, si trovano le stradine sterrate che portano alla spiaggia di Corrulongu, l'ultima posta nel versante sud di Capo Pecora.
Proseguendo raggiungiamo il promontorio di Capo PecoraLa località di Capo Pecora e situata nella costa occidentale della Sardegna, e coincide con l'estremo sud della costiera di Arbus. Al termine della strada provinciale che abbiamo percorso finora, partono viottoli che conducono fino all'estremità del promontorio, che prende il nome dalla sagoma della Testa di una pecora, che si trova proprio sul promontoio.
L'insenatura di Portu Tramatzu chiamata anche Baia delle Uova con la spiaggia di Su TramatzuArrivati alla spiaggia di Portisceddu, proseguiamo sino alla fine della strada provinciale, e da lì ci dirigiamo verso destra, ossia a nord, per circa ottocento metri. Qui troviamo, alla sinistra, l'insenatura di Portu Tramatzu, chiamata anche Baia delle Uova, una bella baia rocciosa posizionata sul versante settentrionale del promontorio di Capo Pecora, delimitata agli estremi da una scogliera a picco sul mare sormontata dalla macchia mediterranea, all'interno della quale si trova la spiaggia di su Tramatzu.
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, per visitare del principali località dell'interno del Monreale, chiamato anche Campidano di Sanluri, da Terralba prendiamo in direzione sud. Dopo una deviazione che ci porta a visitare Pabillonis, ci rechiamo verso Guspini e ad Arbus. Da Guspini proseguiamo per Gonnosfanadiga e Villacidro, dove vediamo le splendide cascate, e ci rechiamo infine a San Gavino Monreale. | |||||||||||||||||||||
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